1934, Peugeot lancia la sfida all’aerodinamica

85 anni fa, la Casa del Leone decide di dare una svolta alla propria gamma di modelli, lavorando fortemente sul concetto di aerodinamica. Decide quindi di rivoluzionare le forme finora conosciute delle sue automobili nella direzione di carrozzerie molto più affusolate e in grado di fendere meglio l’aria. Ma il passaggio non fu così immediato, perché i Clienti del Leone non erano abituati a cambi repentini nelle forme.

SOCHAUX (Francia), 6 febbraio – Gli anni trenta, assieme agli anni cinquanta, sono da sempre celebrati tra i momenti più belli ed espressivi nella storia dell’automobile, sia sotto il punto di vista della tecnica che del design.

Storicamente, tecnica e design furono ben studiate dalle case francesi, tanto che in quel periodo la Casa del double chevron introdusse la Traction Avant e Peugeot, invece, si cimentò con grande successo negli studi aerodinamici. Il design innovativo di Peugeot trovò massima espressione sulla 402, chiamata anche “Fuseau Sochaux”, modello che influenzò l’intera gamma di vetture con finale 02 (402, 302 e 202).

Nella Casa del Leone si colgono due diversi momenti nel decennio che va dal 1930 allo scoppio della seconda guerra mondiale. Non per questo, però, possiamo parlare di una separazione netta ma, piuttosto, di uno sfumare dalle carrozzerie chiamate “carrè” caratterizzate da linee verticali, spigolose e squadrate, a quelle molto più morbide e fluide della seconda metà degli anni trenta. Questo passaggio avverrà in Casa Peugeot con molta gradualità, ma con altrettanta determinazione. Peugeot credeva molto nello studio dell’aerodinamica applicato alle vetture per aumentarne le prestazioni e, al tempo stesso, ridurne i consumi, perché già all’epoca di faceva attenzione a questo aspetto. Non era facile però orientare il cambiamento di gusto dei Clienti passando bruscamente da linee squadrate a linee molto più morbide e fluide. All’epoca, infatti, buona parte della clientela tipo di Peugeot non amava molto i cambiamenti repentini, anzi, era alquanto conservatrice e apprezzava soprattutto le qualità di affidabilità e robustezza nelle vetture col Leone sul radiatore; le innovazioni andavano ovviamente bene, ma dovevano essere introdotte con una certa gradualità.

85 anni fa, al Salone di Parigi del 1934, Peugeot presenta delle vetture che introducono il concetto di aerodinamica preparando così la strada a quella che sarebbe stata la novità del 1935: la Peugeot 402. Questa mossa le consente di contrastare l’agguerrita concorrenza presente sul mercato francese, ma non solo. Ha infatti anche preparato la sua clientela al radicale cambiamento nelle linee che sarebbe avvenuto l’anno successivo. Da questo passo nasce una gamma di vetture in grado di esplorare il concetto di aerodinamica. Furono anche studiati alcuni modelli di punta che non vennero prodotti a Sochaux ma, bensì, nel reparto carrozzerie speciali Peugeot a La Garenne, vicino a Parigi.

Questo breve momento di transizione verso la modernità e le nuove linee nettamente ispirate all’aerodinamica ci ha regalato alcune tra le più belle ed emozionanti carrozzerie di quel decennio: dalla 301 D Coupè, alla 601 D Coupé, passando per le Cabriolet e le Roadster, senza ovviamente dimenticare le Eclipse 301, 401 e 601.

Alla fine del 1935 Peugeot ha scritto una pagina destinata a segnare la storia dell’automobile spiazzando la seppur forte concorrenza non solo nazionale ma anche internazionale. Di lì a poco, infatti, Peugeot con il nuovo modello sbarcò anche sul mercato nord americano e, se la guerra non fosse intervenuta ad impedirne la commercializzazione, sicuramente non sarebbero mancati i successi.