Motori Abarth Simca Bialbero 1000/1300/1450 cc di Gianfranco Bossù

Questo volume, come i quattro che lo hanno preceduto, racconta la vera storia di un 4 cilindri Bialbero nato dalla volontà di un uomo, l’Ing. Hruska, che credeva profondamente nelle capacità tecniche del suo “Amico” e negli uomini che quest’ultimo aveva riunito in Abarth. Nata fra tante difficoltà questa avventura, anche se di breve durata, si magnificò con tantissimi successi e vittorie in tutta Europa: 9 primi posti nel 1962, anno del suo debutto. La nascita e l’evoluzione del 1300 cc e dei suoi derivati: 1000, 1150 e 1450 cc vengono riportati nel modo più semplice con schemi, tabelle, materiali, regolazioni e con relativi risultati delle prove al banco e strada.

Edito da AsiService, copertina brossura con alette, pagine 334, dimensioni 21×29,7, foto bianco e nero prezzo €30.

 

Diego Valente ha vinto il Rally Piancavallo Storico

Vittoria di un pordenonese su Lancia Delta Integrale 16 valvole. La gara è stata disturbata dalla pioggia che non ha però tenuto lontano gli appassionati della corsa friulana che continua a destare fascino. Grande l’abbraccio della città di Pordenone

 

Si fa presto a dire che bisogna tenere a freno le emozioni. A pochi minuti dalla fine della sesta e ultima prova speciale del 31° Rally Piancavallo Storico, andato in scena sabato 4 novembre con la simbolica partenza alle 18.30 da Contrada Maggiore, davanti al municipio di Pordenone, e terminato nello stesso luogo alle 17.00 di domenica 5 novembre alle 17.00, Diego Valente faceva fatica a realizzare che aveva appena vinto l’edizione 2017. Nato il 20 dicembre 1980, Diego ha respirato odore di benzina fin da piccolo perché papà Ovidio correva con una Opel Ascona. Poi le auto sono entrate nella vita di tutti i giorni di Diego, che è un soccorritore stradale. Ecco le sue parole a caldo: «Faccio ancora fatica a rendermi conto di avere vinto il Rally Piancavallo. Mi sembra un sogno. Da bambino lo andavo a vedere. C’erano le Lancia Delta che mi facevano sognare e mai avrei pensato di vincere un giorno la stessa gara proprio con una Lancia Delta. Dedico la vittoria a mio padre e a tutta la famiglia, senza dimenticare Giorgio Reffo, il mio copilota che è qui accanto a me con il quale sto condividendo questa grande gioia». Diego Valente è stato in testa dalla prima all’ultima delle sei prove speciali in programma. Dalla sua ha avuto sin dal via un’auto perfetta e delle gomme performanti con un’auto dotata di trazione integrale su strade a scarsa per via della pioggia caduta fin dalle prime ore della domenica. Chi lo poteva contrastare si è perso per strada, a cominciare dalla coppia Carniello-Turatti, anche loro su Lancia Delta 16V, fermi nella prima prova a causa della rottura di un tubicino da 10 euro. Il guasto ha fatto inondare di olio il vano motore. Ritirato anche Andrea De Luna, il quale, partito già febbricitante a causa di una forma influenzale, è stato autore di un testacoda alla seconda prova a Pala Barzana. La sua BMW M3 ha messo le ruote anteriori in un fossetto dal quale non è stato più possibile uscire perché non c’era pubblico presente in quel luogo. Non sarebbe stata per lui comunque una gara facile in quanto aveva due sole ruote motrici. Chi poteva ambire a giocarsela era Riccardo Bianco, anche lui su un’auto a trazione integrale, una Sierra Cosworth 4×4. Ma il ritmo imposto da Valente è stato proibitivo per tutti; Bianco-Barbieri hanno così concluso al secondo posto, davanti a Nodari-Nodari su BMW M3, i primi nella “virtuale” classifica delle auto a due sole ruote motrici. Quarta piazza per una coppia di pordenonesi doc (a dire il vero la copilota nonché moglie del pilota è udinese di nascita) formata da Michele Doretto e Barbara Arcangioli. Dopo la terza prova i due sembravano in grado di attaccare per salire sul terzo gradino del podio. Poi sono andati un po’ indietro e i due, su Honda Civic, hanno pure pagato un ritardo perché costretti a cambiare le gomme in quanto avevano montato dei cerchi non adatti. Il ritardo di 40” non ha comunque influito sulla classifica finale. Dei 31 equipaggi partiti se ne sono ritirati 8, e pertanto se ne sono classificati 23. Il Rally Piancavallo Storico ora guarda avanti. Nei giorni precedenti l’evento si è saputo che la gara nel 2018 sarà riserva di campionato italiano, del quale faceva già parte. La città di Pordenone ha risposto in modo spettacolare all’evento, e di ciò va dato merito al sindaco Alessandro Ciriani e all’assessore Walter De Bortoli che hanno creduto nel ritorno in centro storico della corsa. Soddisfazione è stata espressa da Fabrizio Grigoletti, presidente della Scuderia Sagittario e da Corrado Della Mattia, presidente dell’Aci Pordenone, che mette la licenza di organizzatore.

Stefano D’Arsié e Leonardo Forin su Autobianchi A112 Abarth 70 HP della Scuderia PN Corse hanno vinto la gara di regolarità sport con 71 penalità davanti a Sandrini-Mezzavilla su Alfa Romeo Alfasud Sprint con 268 e a Ziliotto-Niero su Opel Kadett GT/E con 438. Sono stati 8 gli equipaggi classificati. A Sergio Reffo, copilota del vincitore, è stato consegnato il trofeo intitolato alla memoria di Maurizio Perissinot, indimenticato “padre” del Rally Piancavallo. Glielo ha consegnato la moglie Michela.

Xmotors coglie le coppe sbagliate al Val d’Orcia

L’apertura della nuova stagione targata Raceday non sorride alla scuderia di Montebelluna che incassa il ritiro di Aloisi e Bernardi per rottura della coppa dell’olio. Foto di Eric Corsini

MONTEBELLUNA (TV), 2 Novembre 2017 – Avvio non di certo da inserire negli annali per la scuderia trevigiana Xmotors che rientra dalla nona edizione del Rally della Val d’Orcia con un bottino assai magro.

Al via del primo appuntamento della serie Raceday, dedicata agli amanti dei fondi a scarsa aderenza, il sodalizio di Montebelluna schierava due agguerriti equipaggi, decisi nel cercare un posto al sole in uno dei campionati più amati a livello nazionale e non solo.

Con il numero quarantuno sulle fiancate della Mitsubishi Lancer Evo IX, in produzione, Giovanni Aloisi, affiancato dall’adriese Simone Stoppa alle note, affrontava un primo giro di prove abbastanza travagliato, causa un assetto troppo morbido e un problema al manicotto del turbo. Grazie ad un miracolo del team il pilota di Castelfranco lascia la service area con il coltello tra i denti e stacca, sulla ripetizione “Radicofani”, un sonoro secondo tempo di classe, a 2”3 da un autentico mastino quale Bentivogli, e quattordicesimo assoluto. Un canto del cigno, con la doccia fredda che arriva già al controllo stop della stessa speciale.

“Siamo partiti cauti sulla prima” – racconta Aloisi – “e, sulla seconda, abbiamo avuto problemi al turbo. Grazie ad un miracolo dei ragazzi di Assoclub Motorsport, nonché alla disponibilità e sportività di quelli del Bianchi Rally Team, siamo riusciti a uscire dall’assistenza, cambiando manicotto e intercooler, senza pagare penalità. Con un assetto indurito abbiamo subito visto il miglioramento sulla terza ma, purtroppo, atterrando da un dosso in un tratto veloce, abbiamo preso una pietra e iniziato a sentire rumori sotto l’auto. Sembrava che la vettura non avesse problemi e invece nemmeno il tempo di festeggiare. A fine prova ci siamo resi conto che la coppa perdeva olio quindi gara finita. Davvero un peccato ma siamo comunque contenti.”

Stessa, identica, sorte è toccata a Enrico Bernardi che, in coppia con Manuel Menegon, scendeva dalla pedana di partenza di Radicofani per la prima volta. Anche per il driver di Valdobbiadene, alla guida di una Peugeot 306 di gruppo N, il weekend è stato decisamente travagliato, sin dalla prima tornata dove lamentava problemi alla frizione. Dopo un cambio deciso di passo sulla terza speciale, con un buon quinto parziale, l’equipaggio griffato Xmotors si avviava verso la “San Casciano dei Bagni”. A un chilometro dalla fine della prova la durezza del fondo mette fine ai piani del trevigiano, che accusa la rottura della coppa dell’olio con conseguente alzata di bandiera bianca.

“Abbiamo avuto un avvio molto travagliato” – racconta Bernardi – “tra problemi allo shake down e la frizione che slittava sulle prime due prove. Il secondo giro era decisamente meglio ma, sulla quarta prova, i tanti sassi disseminati hanno raddrizzato la slitta sino a danneggiare la coppa dell’olio. Prove toste su terra vera. È tutto ben diverso da quello che abbiamo provato sino ad oggi. Un’ottima esperienza in vista dei prossimi appuntamenti di campionato.”

Nebrosport a due colori al 3° Tindari Rally

SANT’ANGELO DI BROLO, 31 ottobre 2017 – Prestazione dal doppio volto per la scuderia Nebrosport, in occasione della terza edizione del Tindari Rally del 28 e 29 ottobre 2017. Sebbene i tanti trofei aggiudicati, la cattiva sorte ha comunque recitato un ruolo da antagonista nelle prestazioni di diversi alfieri rossoblù.

Giovanni Scolaro e Desireè Calabria, si sono dovuti arrendere alla dea bendata sulle strade della prima speciale a causa della rottura di un semiasse della loro Peugeot 106 Rally, che non gli ha permesso di varcare la bandiera a scacchi finale.

Poco fortunata anche per la coppia composta da Gianfranco Starvagi e Francesco Rosselli, che sulla penultima prova accusano un problema elettrico alla Peugeot 205 Rally e chiudono la kermesse al decimo posto di classe.

Nebrosport pigliatutto in classe N2, con entrambi gli equipaggi ad occupare i gradini più alti del podio al termine di un duello memorabile e serratissimo. Tra le due performanti Peugeot 106, a trionfare è la vettura di Giuseppe Leonte e Francesco Vercelli, seguita dalla vettura gemella di Andrea Biondo e Alessio Formica.

Binomio vincente quello formato da Francesco Di Stefano ed Angelica Giamboi, che portano la loro Peugeot 106 Rally alla vittoria di classe RS 1.6, al 38esimo posto assoluto e secondo di gruppo Racing Start. Rimanendo nella stessa classe, strappano applausi anche le Peugeot 106 Rally di Antonello Foti e Salvino Lo Cascio da una parte, sfiorando il podio di classe, raggiungendo il quarto piazzamento RS 1.6 e il 58esimo assoluto, e Nicola Midili in coppia con Samuele Di Pino dall’altra che nonostante il testa coda nel corso dell’ultima prova che ha compromesso la gara, si è classificato al terzo posto di classe e 56esimo della generale.

La dea bendata ha messo nuovamente il bastone fra le ruote della Peugeot 106 di Francesco Cannizzaro e Francesco Tricoli, costretti ad issare bandiera bianca dopo la prima speciale, a causa di numerose noie meccaniche che non gli hanno permesso di tagliare il traguardo finale.

Grandissima soddisfazione per la prestazione di Santo Fallo e Andrea Adamo, che chiudono le classifiche della Nebrosport con una vittoria in classe RS 1.150, grazie ad una gara superba sfoggiata a bordo della loro Fiat 500 Sporting.

Pioggia ma di gioia per EfferreMotorsport

Fine settimana perfetto per la scuderia pavese EfferreMotorsport impegnata in due Ronde Domenica 5 Novembre. Con il #31 Andrea Castagna e Flavio Garella, su Peugeot 208 R2 della Gliese, hanno conquistato un incredibile 10° posto assoluto e la vittoria di classe, all’ottava edizione della Ronde Gomitolo di Lana, disputata nel biellese.

Andrea Castagna è sempre rimasto al comando della propria classe, ed è riuscito a conquistare la 10° posizione, nonostante sulla quarta ed ultima speciale ha avuto un problema che lo ha rallentato. Una gara condotta in maniera perfetta nonostante le difficili condizioni meteo e la vittoria in R2 B con ben 13 vetture al via.

Ottimo risultato anche all’ottava edizione della Ronde del Monte Caio dove Renato Paganini e Carmen Razza, su MG ZR 105, hanno concluso al 52° posto assoluto e 2° in classe A5 dopo una bella lotta con gli avversari sul filo dei secondi. Una gara che riscatta lo sfortunato ritiro subito al Due Valli Storico poche settimane fa.