Leonardo Fioravanti, cicerone d’eccezione a Rosso Fioravanti

TORINO – Con la serata di giovedì prossimo, 5 aprile, inizia il ciclo di visite guidate alla mostra “Rosso Fioravanti” in programma al Museo dell’Automobile di Torino, con cicerone lo stesso ingegner Leonardo Fioravanti. Un’occasione unica e imperdibile per gli appassionati di tecnica e design automobilistico di incontrare e rivolgere domande ad uno dei pilastri del mondo automobilistico che fin dall’infanzia ha dimostrato una spiccata indole verso il disegno, la tecnica e la creatività. Una possibilità rara di incontrare uno dei protagonisti dell’evoluzione dell’automobile dagli anni Sessanta ai giorni nostri che ha in serbo ancora tante idee e progetti. Che forse, in un’occasione come questa, lascerà trapelare.

  • Rosso Fioravanti, le auto di un ingegnere a mano libera
  • Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli”
  • Corso Unità d’Italia, 40 – 10126 Torino
  • Orari:
  • Lunedì: dalle 10.00 alle 14.00, chiuso il pomeriggio
  • Martedì: apertura pomeridiana dalle 14.00 alle 19.00
  • Mercoledì, giovedì e domenica: dalle 10.00 alle 19.00
  • Venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 21.00
  • Ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura
  • Costo dei biglietti:
  • Intero: 12,00 €
  • Ridotto: 8,00 € (over 65; dai 6 ai 14 anni; disabili; gruppi oltre le 15 persone; studenti universitari con tesserino)
  • Scuole: 2,50 €
  • Gratuito: per i minori di 6 anni, giornalisti con tesserino dell’Ordine; possessori dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino + Piemonte Card
  • Calendario delle visite guidate da Leonardo Fioravanti:
  • Giovedì 5 aprile (prenotazioni entro e non oltre martedì 3 aprile)
  • Giovedì 19 aprile (prenotazioni entro e non oltre martedì 17 aprile)
  • Giovedì 3 maggio (prenotazioni entro e non oltre martedì 1 maggio)
  • Giovedì 17 maggio (prenotazioni entro e non oltre martedì 15 maggio)
  • Orario d’incontro: 17.45
  • Inizio visita: 18.00
  • La visita durerà 1 ora; Gruppi da minimo 10 persone a massimo 20 persone; Il prezzo della visita singola è di 2,50 €, mentre coloro che sono muniti del regolare biglietto di ingresso non ci sarà alcun costo aggiuntivo. Info e prenotazioni: 011 666776 / info@museoauto.it

Le sezioni della mostra

Intro. Nella storia del cinema c’è una slitta di legno, amata dal protagonista bambino, che finisce dopo tanti anni tra le fiamme di una stufa. Nella storia dell’automobile un altro slittino, in miniatura e d’argento, ispira anche lui il personaggio chiave, ma finirà nella bacheca di un museo, insieme a tanti ricordi. Quelli di Leonardo Fioravanti, l’ingegnere “con la matita rossa”, che non è certo Citizen Kane di Quarto Potere, ma nelle stanze dei bottoni ha trascorso mezzo secolo. E lavorare con lui – lo racconta chi c’era – non è mai stato uno scherzo. Fioravanti ha disegnato, per la Pininfarina, almeno sei Ferrari che sono entrate nella storia. La Daytona, è considerata un capolavoro assoluto. La 308 ha decuplicato le vendite di un modello. E poi ne ha “gestite” molte altre – citando le sue parole – dalla scrivania dirigenziale. Enzo Ferrari lo ha chiamato a Maranello nel 1987 come Vice Direttore generale. Poi la Fiat, poi la sua propria azienda. Lì ha progettato (quasi) libero da vincoli, guardato lontano, si è divertito a fare ciò che ama, per un altro scorcio di secolo. Le sue idee, le sue competenze sono garantite da decine di brevetti. Un ingegnere-designer quindi, un tecnico con il talento della mano libera, che dà una forma affascinante ai contenuti, alle intuizioni, alla tecnologia innovativa. E alle prestazioni da brivido. Perché l’ingegnere-designer è anche pilota: la sirena della velocità, l’atmosfera tutta delle corse lo hanno attratto fin da ragazzo. Questa mostra racconta una vita fortunata, consacrata all’automobile. Dai disegni – non tanto ingenui – delle scuole medie alle ricerche universitarie, dal primo colloquio in Pininfarina ai progetti recenti della Fioravanti Srl. È dedicata ai giovani che, anche in tempi tanto diversi, hanno il talento e la determinazione per seguirne le tracce.

Disegnare dentro. Tutti i bambini disegnano. E tutti i designer hanno disegnato da bambini. Ma sui quaderni a quadretti del dodicenne Leonardo ci sono cose che saltano all’occhio. Soprattutto sapendo come la storia è poi andata a finire. Buona mano e ricerca estetica, per il momento intorno a forme conosciute. Poi curiosità e soggetti da vendere: vetture di ogni tipo, caccia a reazione (il massimo, per l’epoca), i primi elicotteri, treni aerodinamici e persino qualche imbarcazione. Ma ciò che emerge – e che non ha molto a che fare con il “disegnare bene” – sono le idee sotto la forma. I contenuti per certi aspetti già “ingegneristici” che alcuni schizzi rivelano. Gli spaccati, la posizione e i dettagli degli organi meccanici, l’attenzione a pesi e bilanciamenti e il tentativo di migliorare, di aggiungere qualcosa ai prodotti e allo stile del tempo. Tutto questo imparando a nascondere i disegni sotto i libri di scuola, scansando le ramanzine e i castighi dei genitori. Che, da un lato, ne ammirano la manualità (sarà il babbo a metter da parte i disegni), dall’altro sono un po’ in ansia, perché “il ragazzo non si applica”, si distrae facilmente.

Il giovane Leonardo. C’è un’altra cosa che l’adolescente Leonardo, non ancora patentato, impara a fare di nascosto. È ingranare le marce con la Fiat 1100 del babbo. Dopo la pratica autodidatta arrivano altri appuntamenti segreti, quelli sulla Serravalle-Genova, quando i camionisti si fermano per il pranzo e si può andare veloce. È lì, in un gruppo di amici ben assortito, che germoglia l’interesse per le corse. Prima con le berline di famiglia, preparate e spreparate senza farsi vedere, a cavallo della domenica. Poi con le 500 truccate dai maghi delle officine e finalmente le prime, sospirate Alfa Romeo. Sempre nel piccolo della “banda del buco”, le cose cominciano a farsi più serie: si aprono i cancelli del circuito di Monza, delle gare in salita, arrivano le licenze sportive e le prime coppe. Non sarà, solo, un innamoramento giovanile. L’inizio degli Anni ’60 resta però, prima di ogni altra cosa – il tempo del Politecnico. La scelta della specializzazione in costruzioni automobilistiche, dell’incontro con il professor Fessia (che sarà suo relatore di tesi), delle prove di progettazione vera e – soprattutto – degli studi di aerodinamica. Di tutto questo parlano e parleranno i disegni del giovane Leonardo.

Lampi e tuoni nella vita. Nel 1962 lo studente Fioravanti partecipa, col Politecnico di Milano, ad una visita alla Pininfarina. Ha portato una cartella di disegni, riesce a ritagliarsi un momento di colloquio con Sergio Pininfarina e Renzo Carli. Dichiara la sua passione, elogia lo stile della grande carrozzeria, è pronto a lasciare l’università se solo… Ovviamente viene placcato dai due manager, che però lo osservano, lo invitano a ripresentarsi con una laurea in tasca. Presto. Manterranno la promessa. Sono episodi, scriverebbe Thomas Mann, da “beniamino della vita”. Ma è proprio il neo-assunto, nella sua prima casa a Torino, fresco di nozze e già al volante di una Jaguar, ad ammettere di vivere in un sogno. “Mi pagavano per divertirmi”, confiderà nelle sue memorie Il cavallino nel cuore.

Inizia un ventennio inebriante. Pininfarina è il numero uno del mondo, Fioravanti il collaboratore che mancava, con una preparazione universitaria e un aplomb di buona famiglia, che piace alla famiglia. A ventisei anni metterà mano alla prima Ferrari, la 250 LM in versione stradale. «Il lampo e il tuono nella mia vita», scriverà più tardi. La Daytona, i prototipi P5 e P6 (ispiratore di varie Ferrari successive), il coupé 365 2+2 e la 308 da diecimila esemplari, sono dietro l’angolo.

I Settanta ruggenti. Nel 1972 Fioravanti diventa Direttore del Centro Studi e Ricerche della Pininfarina. Da tempo già seleziona e coordina i progetti di altri disegnatori, che, per “policy” aziendale, non possono mai firmare le loro creazioni e diventeranno famosi solo andando in pensione. Aldo Brovarone, Paolo Martin, Diego Ottina, Filippo Sapino, sono alcuni di loro. Ma l’ingegnere trova anche il tempo per disegnare di suo pugno e trae, dagli stilemi del prototipo P6, la forma della berlinetta più famosa del tempo, la prima a proiettare il Cavallino nei numeri di grande serie. È la 308 GTB (e GTS spider), presentata dopo la BB (altra figlia della P6) per le difficoltà legate alla produzione della vetroresina della sua carrozzeria. La 308, come il coupé 365 GT/4, resterà in produzione per moltissimi anni, sarà apprezzata in tutto il mondo e costituirà la base per lo sviluppo di altre vetture, più potenti e vistose. La 288GTO e la F40 (che sfrutta la sezione centrale della 308) sono le più celebri. Nello stesso periodo inizia a girare la galleria del vento di Cambiano, una delle prime in Europa per modelli in scala naturale. Fioravanti ne è stato un convinto sostenitore.

Dal sottomarino tascabile alla maniglia nascosta. Se si ripensa ad alcuni dei disegni del giovane Leonardo – dal sommergibile biposto alla bicicletta a cardano occultato nella forcella – si capisce perché brevettare le idee sia poi diventata una parte rilevante della sua professione. E un’intima soddisfazione. Sono numerosi i brevetti depositati a suo nome a partire dagli Anni ’60. Alcuni semplici e sorprendenti (come l’apertura della portiera con una maniglia lontana dalla serratura, sopra la linea di cintura), sono transitati dalle dream-car (Dino 206) alla grande serie (Alfa 156). Altri sono complessi e meno conosciuti. Comunque peculiari del suo approccio ai problemi. Con la nascita della Fioravanti Srl la paternità delle idee ha assunto un maggior peso e molte soluzioni che danno personalità ai prototipi da salone sono brevettate. Dalla city-car “Nyce” con porte identiche apribili nei due sensi, al concept “Sensiva”, con pneumatici che analizzano il terreno attraverso speciali sensori annegati nel battistrada.

Aerodinamici si nasce. Facciamo ora un piccolo salto indietro. Il giovane Leonardo, nel 1963, studiava ingegneria al Politecnico di Milano con il chiarissimo professor Fessia. L’allievo era attratto dall’aerodinamica. Il maestro quasi la detestava. Non a caso aveva firmato auto come le Lancia Flavia e Fulvia: gran classe, ma aerodinamicamente dei muri. Quando Fioravanti gli presentò i disegni di una berlina disegnata dal vento, accompagnata da due modellini in legno testati nel tunnel della Breda, Fessia promise che sarebbe stato relatore della sua tesi di laurea. I progetti del neo-ingegnere fecero bella figura in commissione, ma finirono in un cassetto per quattro anni. Fino a quando, dalla BMC, non arrivò alla Pininfarina di Torino (dove Fioravanti era intanto arrivato) un grido di aiuto per risollevare le sorti della Austin 1800, ingegnosa e sgraziata berlina progettata da Alec Issigonis. Il prototipo Pininfarina svelato al Salone di Torino del ’67 è una evoluzione – con modifiche soprattutto nella coda tronca – delle intuizioni di Fioravanti, integrate dall’apporto di Paolo Martin. Tutti, al Salone del ’67, guardarono con ammirazione la grande berlina gialla, affusolata e diversa da tutte le altre. Ma nessuno ebbe il coraggio di produrla.

L’anello mancante. Ci sarebbero voluti altri sette anni per veder nascere la Citroën CX, di tutte le berline aerodinamiche, quella che più assomiglia alla BMC del ’67. Vista lateralmente, quasi una clonazione. In verità, già la GS del ’70 era quasi identica a un altro prototipo nato a Grugliasco, su meccanica più piccola. Ma Robert Opron, Direttore dello stile Citroën, ha sempre sdegnato qualunque confronto, sostenendo che “i castori fanno la stessa diga dalle due parti del fiume”. Come dire: se si cerca la stessa cosa (nel caso un CX molto basso), i risultati si assomiglieranno. Resta il fatto che, dai prototipi Pininfarina su meccanica inglese, derivò – sia pur con sorprendente ritardo – una intera generazione di berline a coda tronca. Quella con DNA più prossimo è la Lancia Gamma del 1976, a cui Fioravanti lavorò personalmente, ma che fu poi modificata nel frontale. Altri disegni figli, se non di un concept, di un’era, furono l’Alfasud del ’71, la Lancia Beta del ’72 e la Rover 3500 del ’76.

Arrivi e partenze. Gli Anni ’80 segnano un salto di qualità per l’azienda Pininfarina, di cui Fioravanti diventa Direttore Studi e Ricerche. Se la Società, con la quotazione in Borsa, la moltiplicazione degli stabilimenti e le commesse internazionali, si avvia al suo apogeo (raggiunto nel ’99), la storia professionale di Fioravanti si arricchisce di successi progettuali e manageriali. La messa a punto delle Ferrari Testarossa e F40, la complessa “operazione” Cadillac Allanté, il sodalizio con Peugeot e Alfa Romeo, sono momenti a cui l’ingegnere ha potuto mettere mano, in modo rilevante. Con Fioravanti lavorano ora Lorenzo Ramaciotti ed Enrico Fumia e il Direttore ricorda gli anni di questa “tripletta” come tra i più importanti della sua carriera. Se nel campo dei prototipi di ricerca brilla la serie delle tre Lancia Olgiata, Scala e T-roof, tratte dalla Gamma Coupé, la Pininfarina lascerà il segno anche nel settore ferroviario (ETR500), cantieristico (Azimut Challanger) e con molti prodotti di industrial design. All’inizio del 1988 Fioravanti si sposta a Maranello, come Vice Direttore generale della Ferrari. Fino al ‘91 sarà Direttore del Centro Stile Fiat. È un passaggio cruciale e anche l’anticamera della libera professione, germogliata sotto l’esclusiva del Gruppo Fiat e che oggi prosegue, insieme ai figli Luca e Matteo.

L’ingegnere a mano libera. La Fioravanti SRL è una società fondata nel 1987 dall’ingegnere con i tre figli, specializzata in consulenze di architettura. Nel 1991 l’attività è stata estesa alla progettazione e realizzazione di prototipi di mezzi di trasporto. In oltre venticinque anni, prima in esclusiva con il Gruppo Fiat, poi da indipendente, la Società ha realizzato concept ed esemplari unici di sportive da favola, ma anche vetture economiche e compatte. Ha proposto brevetti che migliorano la funzionalità e l’estetica dell’auto, altri per soluzioni futuribili di trazione, gestione digitale del veicolo, dinamica dei fluidi.

Così Leonardo Fioravanti ricorda questa svolta importante: “per la prima volta, nella mia vita di progettista, ormai sufficientemente lunga, potevo e volevo, in totale libertà, proporre i miei pensieri più arditi. Onorare la funzione (il vero?) in molte delle sue espressioni: la dinamica, l’elettronica, l’aerodinamica”. Uno dei primi esercizi è arricchire il piacere della velocità con tutta la sicurezza disponibile e puntando ad una drastica riduzione delle emissioni. In una città laboratorio come Torino, questi sogni di futuro possono diventare realtà.

Da italiano – dice ancora Fioravantiil valore della bellezza mi ha sempre accompagnato e motivato profondamente. Ma che cos’è la bellezza? La definizione più pregnante l’ho letta studiando Platone: “la bellezza è lo splendore del vero.

Ferrari Challenge: anche i “cavallini” si imbizzarriscono

Sequenza di gran brivido nella gara del sabato del Ferrari Challenge Europa, puntualmente immortalata da Marco Ferrero

SCARPERIA DEL MUGELLO (FI), 24 marzo – Si sa, i cavallini sono animali nervosi e scalpitanti. Specie se sono giovani e rampanti. Come quelli della Ferrari.

Accade così che nella foga della gara il cavallino messo sul muso della Ferrari 488 Challenge scalpiti in modo eccessivo, non risponda più alle briglie del suo padrone ed invece di proseguire sul dritto verso della pista, imbocchi la via di fuga e vadano a finire, puledro e cavaliere, contro le barriere d’acciaio che delimitano la pista.

È quanto accaduto sabato 24 marzo sul tracciato del Mugello, durante gara-1 della Coppa Shell del Ferrari Challenge Europa al pilota austriaco Alexander Nussbaumer che nel corso del quarto giro della gara, preso da eccesso di entusiasmo, non è più riuscito a mantenere entro i limiti del percorso la sua 488 Challenge dopo essere partito dalla settima fila in gara. Grandi piroette e pezzi di lamiera e carbonio che volavano da tutte le parti, ma nessun danno per il portacolori del team Formula Racing.

Appostato all’esterno della curva, seguendo il suo impareggiabile fiuto di cacciatore di immagini forti, c’era il nostro Marco Ferrero che dopo aver immortalato tutte le belle ragazze presenti ai box (che ammireremo nei prossimi giorni) e seguito le fasi più avvincenti delle gare, ha fissato nella memoria elettronica della sua macchina fotografica le fasi del gran capitombolo del pilota austriaco. Che sicuramente ricorderà negli anni a venire la sua trasferta al Mugello e con le immagini di Marco Ferrero potrà documentarla ad amici, parenti e conoscenti e negli anni a venire a tutti coloro che vorranno sentire una storia particolarmente avvincente.

Campionato Italiano RX: grandi emozioni a Maggiora

Un pubblico come non si vedeva da tempo a Maggiora Offroad Arena ha potuto assistere a una giornata conclusiva del Round 1 decisamente spettacolare. I piloti impegnati nelle diverse categorie hanno infatti offerto uno spettacolo di prim’ordine.

Supercar. Nonostante qualche problema al cambio, Oscar Ortfeldt (Ford Fiesta) ha vinto con il tempo di 4’40”220 (su 6 giri) davanti a Marco Noris (Mitsubishi Lancer EVO), staccato di 2”450, e a Werner Gurschler (Mitsubishi Mirage), terzo in 4’58”026. Grande e spettacolare la battaglia in Q4 tra Ortfeldt e Ivan Carmellino, che dopo aver risolto i problemi della sua Mitsubishi, ieri all’albero di trasmissione, oggi al differenziale, stava dimostrando tutta la sua classe contendendo il primo posto a Ortfeldt, ma è incappato in un errore provocando il capottamento della sua auto e precludendosi così la possibilità di accedere alla finale.
Super 1600. Il diciannovenne Marius Bermingrud si è confermato il più forte in questa categoria con la sua Alfa Romeo Mito, nonostante qualche noia meccanica: 4’55”553 il tempo del norvegese del Team Tedak, davanti a Stefano Cerri (Citroën Saxo), che dopo un weekend pieno di problemi ha estratto dal cilindro un ottimo secondo posto in 4’59”852. Terza posizione, con il tempo di 5’10”890, per l’arrembante Fabrizio Giovanella, penalizzato da un testacoda proprio durante la finale. Quarta posizione per il campione uscente Marco Valazza (Citroën Saxo) con il tempo di 5’13”534.
Kartcross. Davanti a tutti, ancora una volta, Maicol Giacomotti. Il pilota verbanese e il suo fido KC Suzuki hanno iniziato l’anno come avevano finito il precedente, ossia vincendo, con il tempo di 4’37”601. Gli avversari non sono stati però certo a guardare e hanno offerto un grande spettacolo, con sorpassi e controsorpassi. La seconda posizione è andata a Simone Firenze (Kamikaz 3 Yamaha) con il tempo di 4’40”916, mentre terzo si è piazzato, in 4’41”463, Nicolò Grieco (GMN KC), che ha saputo approfittare della lotta tra Firenze e Gallo (KEP Suzuki), poi piazzatosi 4^ in 4’42”091 e autore del giro più veloce del weekend in 44”029.
Ora l’attenzione dello Sport Club Maggiora si rivolge alla seconda prova del Campionato Italiano Rallycross, valevole anche per il Campionato FIA CEZ (Europa Centrale), che si svolgerà ancora a Maggiora Offroad Arena il 26/27 maggio.

Le lune della AM Sport tre le colline del Monferrato

Foto Magnano

CANELLI (AT), 25 marzo – Sotto un tiepido sole di primavera tra le verdi colline del Monferrato, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’umanità dell’UNESCO, buona prestazione della AM Sport guidata da Antonio Marchio presente al primo Rally dei Vigneti Monferrini con due equipaggi e altrettante vetture da assistere: due delle ben venti Fiat Seicento il lizza per il Trofeo “Seicento per un sorriso” che, anche quest’anno, ha scelto queste colline come sfondo per consueta festa con tanto di raccolta fondi a scopo benefico. Ottimo il debutto al volante della Fiat Seicento Kit “made in” AM Sport per l’esperto Pierangelo De Cicco affiancato da Andrea Marchisotti. Per il pilota alessandrino, per la prima volta al volante di una Seicento sulle difficili e insidiose strade di un rally che non aveva mai corso prima, una gara in crescendo che, prova dopo prova, chilometro dopo chilometro, gli ha consentito di conquistare un settimo posto di classe divertendosi molto.

Un po’ meno, invece, si è divertito Gabriele Bellini. Il giovane pilota torinese, anche lui al debutto su queste strade con Francesco Nari al fianco sulla sua Fiat Seicento Kit, ha concluso al dodicesimo posto un rally in cui, forse, la sua poca esperienza ha avuto la meglio. Se il risultato non era quello sperato, Gabriele Bellini torna però a casa con due consapevolezze: deve ancora trovare il giusto feeling con la sua vettura e, soprattutto, ha davanti a se un lungo arco di tempo per farlo. La sua età anagrafica e la voglia di fare bene, supportati da una grande passione e altrettanto impegno, certamente giocano a suo favore. Se a questo aggiunge la passione, l’impegno e l’esperienza di Antonio Marchio e farà tesoro dei consigli che saprà dargli, il tempo di Gabriele Bellini per festeggiare i risultati che desidera – e si merita – è solo rimandato a domani.

L’otto di aprile si corre alla Pista Winner

Gara valida come prima prova del campionato regionale 1a zona. Attesi un centinaio di piloti da tutto il Nord Italia.

 

NIZZA MONFERRATO (AT) – Rinviata per il forte maltempo la manifestazione di febbraio alla Pista Winner è invece confermata la disputa della 17a edizione del Trofeo di Primavera per il weekend dopo Pasqua del 7-8 aprile gara che apre il campionato regionale di prima zona (Piemonte. Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta). Al via della manifestazione molto attesa nel settore tutte le categorie nazionali previste dal regolamento dei campionati regionali ACI SPORT ed inoltre i kart dei vari trofei di marca e anche quelli della 100 amatoriale.

Il programma dei due giorni prevede al sabato 7 aprile le prove libere del circuito dalle ore 08,00 alle ore 17,30 in continuato. Per la domenica si inizia alle ore 08,00 con prove di carburazione, prove ufficiali, prefinali e finali con premiazione alle ore 17,00.Anche qui orario continuato. La serie del campionato della prima zona prevede sei gare in totale con tre prove sulla Pista Winner e altrettante sulla Pista 7 Laghi di Pavia.

Per gli appassionati e in genere per il pubblico il consiglio è quello di assistere alle prove libere del sabato e alla domenica assistere a tutte le prefinali e finali previste diciamo dalle ore 11,30 alle ore 16,00 della giornata. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere alla Pista Winner allo 0141-726188 info@pista-winner.com e seguire il sito della Winner in queste giornate pre gara.

Adesioni record e nomi illustri per la “prima” tricolore del Premio Rally Automobile Club Lucca

La serie promossa dall’ente automobilistica lucchese manda in archivio l’appuntamento inaugurale sulle prove speciali del Rally Il Ciocco portando alla ribalta i suoi più illustri associati. Bagarre in classifica, con un tris di piloti nella posizione leader. Tra i copiloti, comanda in solitaria Sara Baldacci. Foto Thomas Simonelli

LUCCA, 29 marzo 2018 – È all’insegna di un vero e proprio record di adesioni che il Premio Rally Automobile Club Lucca ha avviato la propria programmazione sportiva 2018. Sulle strade di Mediavalle e Garfagnana, teatro del primo appuntamento di Campionato Italiano Rally, la serie promossa da Automobile Club Lucca ha assegnato i primi punteggi in classifica facendo registrare – ai vertici della kermesse – coloro che, nelle ultime stagioni, hanno rappresentato l’istituzione automobilistica lucchese ai vertici del rallismo nazionale.

A comandare la classifica riservata ai piloti, dopo la manche inaugurale andata in scena lo scorso fine settimana, è un lotto di conduttori del calibro di Paolo Andreucci – vincitore della gara su Peugeot 208 T16 – Stefano Martinelli, protagonista nel monomarca Suzuki su Suzuki Swift 1.0 Boosterjet e Gianandrea Pisani, protagonista di una gara spot nel monomarca riservato alle Renault Twingo.

Tutt’altra situazione per quanto riguarda la classifica riservata ai copiloti, con Sara Baldacci tornata alla ribalta della cronaca sportiva grazie alla collaborazione con Stefano Martinelli. Per la codriver della Mediavalle un risultato di assoluto rilievo sulle strade di casa, con la vittoria tra le “RSTB” ed un podio mancato nel confronto tricolore dedicato alle “R1” a causa del malfunzionamento della fanaliera supplementare nella prova conclusiva. Una leadership, quella di Sara Baldacci, avallata da nove lunghezze di vantaggio sul primo inseguitore, Andrea Lenzi, secondo nella classe RS 1.6 sulla Renault Twingo condotta da Manuel Innocenti, primo inseguitore del “lotto” composto dai piloti di vertice. Assoluta incertezza per quel che riguarda l’ultimo gradino del podio provvisorio con ben quattro copiloti a condividere il medesimo punteggio: Stefano Baccetti, Nicolò Micheletti, Yuri Parducci e Chiara Lombardi, leader “rosa” di categoria. Un “plotone” che, visto il risicato margine di un punto a separarlo dalla seconda piazza, attende le evoluzioni del secondo appuntamento, tra una settimana sulle strade del Rally delle Colline Metallifere e della Val di Cornia, a Piombino.

Debutto a Fiorano per la Ferrari 488 GTE 2018 in vista di Le Mans

MARANELLO (MO), 30 marzo 2018 – Hanno effettuato lo shakedown sulla pista di Fiorano le Ferrari 488 GTE numero 51 e 71 che saranno protagoniste della 24 Ore di Le Mans 2018 e della Superseason del World Endurance Championship (WEC) 2018-2019. Confermate le coppie di piloti che guideranno le vetture durante il campionato: sulla 51 ci saranno i campioni del mondo James Calado e Alessandro Pier Guidi; sulla 71 Sam Bird e Davide Rigon. In via di definizione le terze guide per La Mans.

Colore e iride. La versione 2018 della 488 GTE per il WEC si caratterizza per il nuovo colore rosso metallizzato che rende la carrozzeria quasi cangiante. Sul parabrezza fa bella mostra di sé l’iride che la Ferrari ha conquistato tanto tra i piloti che tra i costruttori nella prima stagione in cui era un palio un vero e proprio titolo mondiale per la classe GT. Le vetture prima dell’inizio della stagione prenderanno parte al prologo del Paul Ricard del 6-7 aprile, una sorta di prova generale in vista del debutto nella 6 Ore di Spa-Francorchamps prevista per sabato 5 maggio. Giunta alla sua terza annata nel WEC, la Ferrari 488 GTE ha fin qui conquistato due titoli iridati costruttori e undici gare su 18 disputate.

I cerchi OZ Rally Racing omologati per Lancia Delta Evoluzione

I cerchi in lega bianchi con la scritta rossa OZ Racing, che hanno segnato la storia del Rally mondiale, sono ora omologati per le storiche Lancia Delta Evoluzione. La misura omologata è 8×17 5×98 oppure 5×100 entrambe con ET 35 e pneumatico associato 225/35R17.

SAN MARTINO DI LUPARI (PD) – Poche auto al mondo sono in grado di emanare un’aura di misticismo e infiammare i cuori come la Lancia Delta Integrale. Era la fine degli anni ’80 quando Lancia presentava questo bolide in grado di dominare le scene dei principali Rally mondiali. Binomio indissolubile con la “Deltona”, così denominata dagli appassionati e non solo, e sinonimo di grandi vittorie, è il pilota Miki Biasion. Biasion e la sua fedele compagna vincono infatti nell’88 il titolo mondiale e bissano l’anno successivo per il secondo titolo mondiale consecutivo.

A tenere vivo il mito ci pensa il raduno nazionale organizzato da Delta Club Italia al Lido di Jesolo (VE), presso la Pista Azzurra, nei giorni 7 e 8 aprile. Per due giorni la protagonista sarà lei, la Lancia Delta. Non poteva esserci occasione migliore per OZ per incontrare tutti gli appassionati e presentare al mercato questa omologazione tanto attesa. Da oggi, tutti i possessori di questa auto, vero mito della storia, possono equipaggiarla con Rally Racing, i famosi cerchi bianchi di OZ con la scritta rossa che hanno percorso vittoriosi le strade dei principali Rally mondiali di fine anni ’80 e anni ’90, e riportarla così ai grandi fasti di quegli anni.

La Scuderia del Portello protagonista alla Coppa Milano-Sanremo 2018

SANREMO (IM) – Ritorno in pompa magna per la Scuderia del Portello alla rievocazione storica della Coppa Milano-Sanremo, giunta quest’anno alla decima edizione, che si è svolta nei giorni 22/24 marzo.

Delle sessanta vetture in gara, ben sette sono stati gli equipaggi concorrenti con i colori del Portello. Dalla Svizzera: Luigi Carosella – Henrique Augusto Queiroz con una Giulia TI Super; Jean-Luc Papaux – Jacques Sandoz con una Giulietta SZ; François Sallin – Eric Ding con una Giulietta Sprint Veloce e Antonio Carrisi – Matteo Piotto a loro volta con una Giulietta Sprint Veloce. Questi equipaggi erano affiancati da due Giulietta TI condotte dal Team Bosch composto dai giornalisti Giulia Paganoni Mario Cianflone e Paolo Alessandro Sardi Nicola Bambini.

Portabandiera e capitani della squadra, con una 1900 TI Super, il Presidente della Scuderia del Portello Marco Cajani con il copilota Geronimo La Russa, Vicepresidente di ACI Milano che ha patrocinato la gara.

Le vetture sono state assistite da due equipaggi del Servizio Corse Scuderia del Portello, a bordo della nota Giulia Familiare Giorgetti del 1972 e di una moderna Alfa Romeo Stelvio messa a disposizione da Heritage FCA. Podio per due equipaggi nel 3° raggruppamento, periodo E (1947-1961): Papaux – Sandoz, terzi di classe con la Giulietta SZ; Sardi – Bambini secondi di classe con la Giulietta TI. La Scuderia del Portello ha infine ricevuto un premio per il Team con il maggior numero di vetture iscritte alla gara.

Ford College Community Challenge premia Slurp: quando una zuppa fa la differenza

Slurp è un’attività ideata dagli studenti dell’Università di Edimburgo, dedicata alla distribuzione di pasti presso il campus, coinvolgendo i giovani in difficoltà

EDIMBURGO (Scozia) – In tutta Europa, i giovani in difficoltà sono in aumento. Così come quelli che non hanno una fissa dimora, molti ragazzi si appoggiano sui pavimenti o sulle poltrone degli amici, quando l’unica alternativa è quella di vivere per strada. Per aiutare i giovani che vivono queste situazioni, gli studenti dell’Università di Edimburgo, in Scozia, hanno fondato Slurp, un’organizzazione sostenuta da Ford che mira a dare loro l’opportunità di un’occupazione e di trovare un’abitazione. Lavorando al fianco degli studenti, i ragazzi preparano zuppe fatte in casa che, poi, distribuiscono all’interno del campus. I profitti ottenuti possono essere utilizzati per corsi di formazione o di ulteriore specializzazione. Inoltre, questi giovani in difficoltà ricevono un’indennità, un pranzo gratis ed eventuali referenze per colloqui di lavoro.

Dopo che la mia famiglia è andata in pezzi e io ho avuto alcuni problemi di salute mentale, mi sono ritrovato senza casa e ho vissuto in un inferno”, ha raccontato uno dei membri del team, Chris Marshall, di 20 anni. “Dormivo poche ore a notte e non sapevo quando avrei mangiato di nuovo. Il sostegno di Slurp mi ha dato la sicurezza di tornare ai miei studi e una ragione per alzarmi ogni mattina”.

Slurp è tra i programmi vincitori del Ford College Community Challenge 2017, (Ford C3), e dell’Innovation Challenge di Ford UK, programmi educativi condotti dal Ford Motor Company Fund, che, da 10 anni, mette a disposizione sovvenzioni per progetti studenteschi, focalizzati sull’ideazione di attività imprenditoriali in grado di rispondere, in modo innovativo, alle sfide sociali e ambientali delle comunità contemporanee, con l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita per le persone, nel prossimo futuro. Una parte della sovvenzione pari a £ 10.000 (10mila sterline, pari a 11500 Euro) è stata investita in cargo bikes, per consentire al team di Slurp di spostarsi in diverse aree del campus e promuovere le vendita delle loro zuppe. “È bello sapere che possiamo fare la differenza quando un giovane senzatetto sente di non avere un futuro, insegnandogli un mestiere e consentendogli di tornare a una routine lavorativa”, ha raccontato Camilla Nytun, team leader di Slurp. “Stiamo cambiando vite, una zuppa alla volta.”

Tra gli altri vincitori di quest’anno vi è Townbee, che favorisce l’inserimento e l’integrazione di coloro che, sfuggiti alla guerra in Siria, stanno ricostruendo la propria vita in Europa, dedicandosi ad attività di apicoltura e Cafè Ohne Worte (Caffè Silenziosi), una caffetteria realizzata per assumere, formare e prendersi cura della clientela non udente o con problemi di udito.

Per molti, la prospettiva spaventosa di vivere per strada è reale”, ha commentato Debbie Chennells, Manager Ford Fund, Ford of Europe. “Sono orgogliosa di poter dire che, grazie all’iniziativa Slurp e al fantastico lavoro svolto, giovani svantaggiati come Chris ora hanno la possibilità di proseguire gli studi, iniziare a lavorare e trovare un luogo che possano chiamare casa”.

#switchtoEQ: Mercedes EQ sponsor della Formula E in quattro gare europee

Mercedes EQ, il nuovo marchio di prodotti e tecnologie per la mobilità elettrica della Stella, sale a bordo della Formula E in qualità di sponsor per l’European leg 2017/18 dell’ABB FIA Formula E Championship. A Roma, in occasione della gara inaugurale della stagione di Formula E, il primo di quattro appuntamenti europei che nei prossimi mesi vedranno il marchio EQ protagonista sui tracciati cittadini di Parigi, Berlino e Zurigo.

ROMA – Il prossimo 14 aprile, in occasione del CBMM Niobium Rome E-Prix, Mercedes EQ fa il suo debutto nel campionato mondiale di Formula E, nella doppia veste sponsor dell’European leg 2017/18 e presenting partner della gara nella Città Eterna.

“La rivoluzione della mobilità elettrica parte da città come Roma, dove una tradizione lunga secoli di storia incontra oggi l’innovazione della mobilità del futuro”, ha dichiarato Marcel Guerry, CEO di Mercedes-Benz Italia. “Su quelle stesse strade dove nell’antica Roma correvano le bighe presto, sotto il brand EQ, arriverà una nuova generazione di automobili 100% elettriche. Una famiglia che ha già la sua prima ambasciatrice con la smart EQ fortwo e forfour, la soluzione intelligente e a zero emissioni per la mobilità urbana, che proprio in Italia ha trovato i suoi più grandi fan.”

“La Formula E è per noi un’agile piattaforma di ispirazione per presentare ad un pubblico giovane e orientato all’innovazione tecnologica il nostro nuovo brand EQ” ha dichiarato Jens Thiemer, Vice President Marketing Mercedes-Benz Cars. “Questo campionato e il nostro marchio rappresentano, infatti, il passaggio verso un futuro elettrizzante che inizia oggi. Inoltre, attraverso il nostro coinvolgimento in Formula E abbiamo l’opportunità di attirare una maggiore attenzione sul livello di competenza tecnologica e di prodotto raggiunta attraverso il marchio EQ.”

Il futuro è elettrico ed intelligente. EQ, il nuovo marchio 100% elettrico della Stella, è la sintesi di questo nuovo concetto di concetto mobilità. Design affascinante, piacere di guida sorprendente, massima sicurezza e versatilità nell’utilizzo quotidiano sono i valori identificativi del marchio EQ per trasmettere emozione e intelligenza.

Allo stesso tempo EQ è il principale driver di un ecosistema di mobilità elettrica intelligente integrato attraverso prodotti, servizi, tecnologie e innovazione: dalle automobili ai wallbox di ricarica, passando per i servizi di charge dedicati e gli accumulatori di energia domestici.

Peccenini vince e convince nel diluvio di Barcellona

Nella pioggia del primo round del VdeV 2018 il pilota milanese scatta 4° in griglia di gara-1 e rimonta fino al suo primo successo nel Challenge Monoplace con la F.Renault 2.0 by TS Corse. Poi in gara-2 salirà sul podio del Trofeo Gentlemen Driver, dove è saldamente al comando della classifica. Foto Marco Pieri

BARCELLONA (Spagna), 25 marzo 2018. A Barcellona Pietro Peccenini fa la storia sotto al diluvio. Il pilota milanese apre la stagione con la sua prima vittoria assoluta nel VdeV in gara-1 del Challenge Monoplace. Al volante della Formula Renault 2.0 della TS Corse, Peccenini è stato protagonista di un weekend sempre ai vertici battagliando “ruota a ruota” anche con i più giovani driver del lotto e risultando l’unico pilota a non commettere errori nelle condizioni proibitive di pioggia battente che hanno caratterizzato le due gare in programma in Spagna. Al venerdì sull’asciutto il pilota classe 1973 è stato protagonista della sua miglior qualifica di sempre nella serie internazionale e sabato, dopo essere scattato dalla quarta casella della griglia di partenza, ha disputato una gara-1 perfetta dove sotto al diluvio ha gestito al meglio la monoposto del team lombardo e i tre periodi di safety-car con relative ripartenze. Peccenini ha rimontato con un bel sorpasso nelle prime curve per poi prendere la testa proprio all’ultimo giro e festeggiare sul gradino più alto del podio dopo il grande abbraccio con il team manager Stefano Turchetto. La vittoria assoluta di gara-1 gli è valsa naturalmente anche la vittoria nel Trofeo Gentlemen Driver, ma lo ha lanciato anche ai vertici nella classifica assoluta. Più tardi, infatti, in gara-2 Pietro ha continuato a macinare punti fondamentali per il campionato. In condizioni ancora più difficili, tanto che la corsa è stata interrotta con bandiera rossa a 4 minuti dal termine, il portacolori TS Corse è riuscito a conservare la quarta posizione assoluta e seconda del Trofeo Gentlemen Driver, salendo di nuovo sul podio della categoria nella quale quest’anno va a caccia del terzo titolo dopo quelli del 2015 e 2016.

Peccenini commenta raggiante dopo il trionfale weekend sul circuito del Montmelò: “Incredibile e indimenticabile! La squadra ha svolto un lavoro magnifico e siamo tutti su di giri. Il fine settimana aveva preso un’ottima piega già nelle libere e in qualifica sull’asciutto grazie a una vettura perfetta, poi due gare complicatissime sotto la pioggia dove contava soprattutto accendere il cervello e noi l’abbiamo fatto meglio degli altri. Sono emozionato e divertito, la mia prima vittoria assoluta nel VdeV è il miglior modo per iniziare il campionato e voglio ringraziare quelle persone che hanno creduto in questo momento e mi hanno aiutato a raggiungerlo. Lo condivido con tutti e in particolare dedico la vittoria a Tino Candivi, personaggio che nel team manca ma che non dimenticheremo mai. E ora avanti con la prossima!”.

Il secondo appuntamento con il VdeV 2018 è a Magny-Cours il 20-22 aprile.

Per lo Slalom di Salice tracciato Ok

Completate le previste sistemazioni del manto stradale sulla SP51 in vista della gara messinese organizzata da Top Competition e Associazione Ufficiali di gara Zancle, che il 7 e 8 aprile sarà la 2^ prova di Campionato Siciliano.

SALICE (ME), 30 marzo 2017. Completati i lavori in vista del 2° Slalom di Salice. Gli enti preposti hanno portato a termine gli interventi sul manto della SP 51, che sarà teatro delle sfide del 2° Slalom di Salice, la competizione organizzata Top Competition con la collaborazione dell’Associazione Ufficiali di gara Zancle che sabato 7 e domenica 8 aprile, sarà secondo round del Campionato Regionale delle competizioni tra i birilli. Ultimi giorni utili anche per le iscrizioni, che continuano ad arrivare in congruo numero e si chiuderanno lunedì 2 aprile.

Già confermati i nomi dei migliori specialisti delle competizioni tra i birilli a caccia di punti preziosi per il Campionato Siciliano, la serie promossa dalla Delegazione Regionale ACI Sport Sicilia, che continua a registrare alti numeri e una qualità in costante crescita, come hanno dimostrato le classifiche delle ultime stagioni, che hanno esaltato i piloti più esperti ed hanno permesso ai sempre più numerosi giovani di emergere e lanciarsi nelle serie nazionali.

Tutto ruoterà intorno a Salice nel primo completo week end di aprile con le verifiche sportive che si terranno nella Canonica della Parrocchia di Santo Stefano Juniore, dalle 15, alle 18.30 di sabato 7 aprile, mentre le tecniche nell’antistante Piazza Madonna di Lourdes, dalle 15.30 alle 19. Domenica 8 aprile, dalle 8 le vetture sui 2,9 Km del tracciato di gara, quando i concorrenti ammessi al via potranno effettuare una manche di ricognizione del percorso, intervallato da 13 postazioni di rallentamento. Dopo 45 minuti dalla conclusione delle ricognizioni, il via della prima delle tre manche, al meglio delle quali sarà stilata la classifica finale.

Vincitore nel 2017 è stato il trapanese due volte Campione Siciliano Giuseppe Castiglione, primo su un podio tutto Radical SR4, davanti a due bravi messinesi come il giovanissimo Emanuele Schillace, Under 23 regionale ed all’esperto slalomista Giovanni Greco.

Daniele Timo si aggiudica lo Slalom del Salento

Con un’ottima  seconda manche il giovane pilota di Taviano al volante di una Peugeot 207 S2000 ha trionfato tra i cordoli della pista Eurokart di Torre Lapillo precedendo Antonio Forte e  Albino Pepe.

TORRE LAPILLO (LE), 25 marzo 2018 – Giornata fredda e piovosa a Torre Lapillo, località turistica ricadente nel comune di Porto Cesareo dove presso il Circuito Nazionale Euro Kart si è corsa la prima edizione dello Slalom del Salento, manifestazione automobilistica organizzata  dalla Scuderia Casarano Rally Team in collaborazione con l’Automobile Club di Lecce e valida quale prova d’apertura del 29°Campionato Automobilistico Interregionale di Puglia, Basilicata e Molise. Numerosi e coraggiosi gli spettatori  che hanno sfidato il meteo per assistere allo spettacolo entusiasmante  che i 32 concorrenti ammessi alla partenza hanno regalato. Avrebbero potuto essere certamente di più se il maltempo non ne avesse scoraggiato alcuni e bloccato altri, ma il bilancio è più che positivo considerando che la manifestazione è andata avanti senza alcun intoppo e le poche interruzioni dovute a innocue uscite di pista sono state davvero brevi. Ad aggiudicarsi la vittoria assoluta è stato il ventiduenne pilota di Taviano (Le) Daniele Timo che ha sfruttato al meglio le proprie doti di ex kartista e buon conoscitore dei segreti del circuito e quelle di una efficiente Peugeot 207 S2000 che ha utilizzato per la prima volta, messagli a disposizione dal Team Colombi, per cogliere il suo primo e meritato successo assoluto e a cui più volte in precedenza ci era andato vicino. In tutte e tre le manche disputate Timo si è sempre messo in evidenza ed ha ottenuto il miglior tempo assoluto nella seconda sfida, coprendo con una prestazione perfetta i 2490 metri del percorso, intervallati da tre postazioni di birilli in 3’11” e 85 centesimi. È apparso evidente subito a tutti che quella sarebbe stata una prestazione ineguagliabile. Il portacolori della Scuderia Casarano Rally Team se l’è costruita, grazie anche al lavoro di messa a punto della vettura tra la prima e la seconda manche che lo ha portato ad abbassare di ben 15 secondi il crono con cui aveva chiuso al quarto posto la prima sfida nel corso della quale era incappato in una penalità per lo spostamento di un birillo. Pregevole e altrettanto meritato il secondo posto colto dal tricasino Antonio Forte su Mitsubishi Lancer Evo 4 che ha saputo trovare il giusto compromesso tra spettacolo e prestazione confermandosi in seconda posizione in tutte e tre le manche. Il suo miglior tempo a 4”66 dal vincitore lo realizza nella seconda manche, la stessa che ha assegnato anche il terzo gradino del podio appannaggio di Albino Pepe su Ford Focus WRC, non perfettamente a proprio agio su un circuito dagli allunghi brevi. Il driver di Salve che in carriera vanta due successi in gare di Formula Challenge e uno in Slalom, si consola con il miglior tempo assoluto fatto segnare nella manche conclusiva. Prestazione da incorniciare anche quella di Paolo Garzia che a bordo di una Peugeot 106 ha colto il quarto posto assoluto a 6”23 dalla vetta aggiudicandosi anche la classe N1600. Il pilota di Parabita si è ancora una volta rivelato un osso duro per molti come del resto testimonia il miglior tempo assoluto colto nella prima manche e che gli è valso la posizione finale in classifica. Altra sorpresa riguarda la quinta piazza conquistata da Nicolò Pezzuto. Alla sua terza gara, il giovanissimo figlio d’arte, guidando senza incorrere in penalità, ha saputo destreggiarsi al meglio al volante di una per lui inedita Renault 5 GT Turbo con la quale ha colto il suo miglior crono nella seconda manche. A lui è andato anche il successo nella classe N2000. Distacchi meno contenuti invece per tutti gli altri con Giuseppe Albano su Peugeot 306 Maxi che chiude sesto assoluto, firmando la sua miglior prestazione nella seconda manche dove ha anche pagato una penalità. Nella sfida successiva la sua vettura è stata afflitta da problemi al cambio che non gli hanno consentito di migliorare la sua prestazione. Per trovare il primo dei non salentini in classifica bisogna scendere fino al settimo posto, finito nelle mani del driver di Locorotondo Vitantonio Micoli che ha portato la sua piccola Peugeot 106 Rallye 1.3 al successo in classe N1400.

Dopo essere intervenuto con le opportune regolazioni  sull’assetto della sua Renault Clio Williams Fabrizio Mascia recupera sensibilmente terreno in classifica e chiude in ottava posizione precedendo nell’ordine il brindisino Cosimo Salonna su Renault 5 GT Turbo e l’esordiente casaranese Riccardo Manzo su Renault Clio Williams, entrambi autori del loro miglior tempo nel corso della prima manche.

Il 29° Campionato Automobilistico Interregionale di Puglia, Basilicata e Molise Settore Slalom proseguirà con il secondo appuntamento il prossimo 30 aprile e 1 maggio con il 5° Trofeo Vulture Melfese Città di Melfi e Rapolla in programma in provincia di Potenza.

Tutta di corsa, la domenica delle palme al Borzacchini

Tante categorie in pista con l’Individual Races Attack, aperta anche alle auto stradali; un solo vincitore, Pastore, nel C.I. Bicilindriche. Prossima sfida il 29 Aprile con il ritorno della BMW 318 Racing Series e il prestigioso Ferrari Club Italia. Foto Ambrosi

MAGIONE (PG), 25 marzo – Una giornata ventosa ma senza pioggia ha salutato oggi all’Autodromo Borzacchini l’esordio 2018 delle competizioni automobilistiche con Individual Races Attack e il Campionato Italiano Bicilindriche.

In questa ultima categoria quattordici concorrenti si sono dati battaglia fin dalle prove di qualificazione per la doppia gara, ma uno solo, Pasquale Pastore, sulla Fiat 500 Gruppo 700 Gr5, ha messo a segno la vittoria sia nella prima, che nella seconda corsa da tredici minuti più un giro.

Alle spalle del pilota campano, Andrea Currenti e Vincenzo Zupo (su vetture identiche) in gara 1, mentre nella seconda sfida Pasquale Coppola ha strappato il secondo posto sempre su Zupo, nuovamente terzo. Due gare equilibrate, senza particolari assoli, che hanno consentito alla maggior parte dei concorrenti di arrivare indenni alla bandiera a scacchi.

Con il crono complessivo di 9’00”447 per le due manche di gara in programma, è stato G. Giacomo Vacca (Scuderia MPM Orvieto) su Osella PA 20 ad aggiudicarsi la vittoria nell’Individual Races Attack. Secondo posto per l’esperto eugubino Gianni Urbani, su Osella PA21 (primo di classe CN2000) della scuderia Speed Motor, autore del miglior crono nella prima manche di gara. Urbani aveva chiuso terzo nell’edizione dello scorso novembre. A completare il podio assoluto con il terzo posto la Formula 3 Mygale di Damiano Manni (Dame Autosport, primo in classe E2/Monoposto C.2000).

Quarto, quinto e sesto posto assoluti ancora per la scuderia eugubina Speed Motor rispettivamente con Adolfo Bottura, Luca Bazzucchi, Filippo Ferretti, ciascuno interprete al meglio della propria categoria.

L’Individual Races Attack si conferma una tipologia di gara indovinata per quanti vogliono – con mezzi tra i più diversi, anche con auto stradali – confrontarsi con il cronometro in pista, senza rinunciare all’agonismo della classifica.

Qui le classifiche complete di tutte le classi in gara: https://bit.ly/2DQu7Sl

“Ringraziamo tutti quanti hanno preso parte a questa manifestazione, che ripeteremo nel mese di Novembre – ha affermato l’AD Amub, Roberto Papini – in particolare ringraziamo le scuderie che credono in questo tipo di gare e ci consentono di migliorarci costantemente”.

Archiviata la domenica agonistica odierna con l’Individual Races Attack e le Bicilindriche, il prossimo appuntamento con le quattro ruote da corsa è ora per il 29 aprile, quando al Borzacchini faranno ritorno i protagonisti della BMW 318 Racing Series assieme al Trofeo Italiano Storico, dei rinati Trofei Alfa 33 e Barchetta Sport, nonché ancora del C.I. Bicilindriche e del Ferrari Club Italia.