Garage Italia e Fiat festeggiano i 60 anni della 500 “Spiaggina”

Icona mondiale della gioia di vivere italiana

TORINO – Un nuovo, unico modello creato ed ideato da Lapo Elkann e Garage Italia per celebrare l’auto italiana più amata nel mondo. 4 luglio 1958, per la prima volta la 500 Spiaggina fa la sua comparsa sulle strade di Capri. Una vettura iconica che ha accompagnato gli italiani nel grande percorso di rinascita economica e sociale del Paese. Amata dai VIP, attori, cantanti, presentatori TV e imprenditori, che impazzivano per il suo stile unico, la Spiaggina, con la sua eleganza, è diventata l’emblema di un’epoca, un mito degli anni ’60, il simbolo della Dolce Vita. Oggi, a distanza di 60 anni, Lapo Elkann, Presidente e Direttore Creativo di Garage Italia, ha reinterpretato la Dolce Vita in chiave 4.0 e ha fatto rinascere l’essenza di questa vettura iconica, aggiungendo un ulteriore tassello al progetto Garage Italia. Al mondo della personalizzazione su misura che ha visto protagonista il suo hub creativo si affianca, a partire da oggi, quello della progettazione creativa e della produzione di automobili esclusive.

Per festeggiare il 60esimo compleanno di Spiaggina, Garage Italia e Fiat hanno preparato due tributi molto speciali. La Spiaggina by Garage Italia, realizzata, con il prezioso contributo tecnico e ingegneristico di Pininfarina e il supporto del marchio Fiat. Inoltre, per celebrare il compleanno della iconica 500 e i 60 anni della Spiaggina, il marchio Fiat presenta la nuova serie speciale Spiaggina ’58 su base Fiat 500C.

 Il Cinquino e Lapo Elkann: tante versioni, un unico grande amore. La amano tutti, ma per Lapo Elkann, la Fiat 500, è stata e rimane il primo e più grande Amore, quello con la A maiuscola. La 500 ha segnato alcuni momenti significativi della carriera di Lapo Elkann, dalla campagna per il lancio della nuova 500 nel 2007 fino ad oggi con le ultime serie speciali realizzate dal Centro Stile di Garage Italia da lui diretto e fondato. Indimenticabili le versioni Gucci e Diesel, prodotte da Fiat e promosse dalla campagna di comunicazione firmata da Independent Ideas, l’agenzia creativa di Lapo, che hanno riscosso un grande consenso sul mercato e che ancora oggi si confermano tra le edizioni più amate dal pubblico. Irriverenti e divertenti le one-off disegnate da Garage Italia a partire dal 2015 – anno di nascita dell’hub creativo – come la 500 Tiger e le versioni speciali realizzate per la premiere di StarWars:

Il Risveglio della Forza e le KarmaSutra edition. Importanti quelle realizzate per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche del riscaldamento globale e della salvaguardia dell’ambiente come Sea Ice e Wild, messe all’asta dalla Leonardo di Caprio Foundation, personalizzate con materiali ecosostenibili e riciclabili e quelle prodotte per beneficenza in occasione degli eventi annuali di amFAR e la Fiat 500C Missoni, realizzata per celebrare l’“Award of Courage” di Angela Missoni, che riprende lo stile unico della famosa Maison di moda italiana. Tutte realizzate in un unico esemplare anche le tante Abarth e Fiat 500 personali di Lapo: la Pied de Poule, la 500 Gessata, con la livrea che richiama l’abito elegante per antonomasia e la 500 Gradient, caratterizzata negli esterni da una complessa verniciatura che sfuma dal blu all’azzurro e negli interni dall’impiego del denim per rivestire i sedili e i braccioli dei pannelli porta, in abbinamento al tessuto blu gessato. E infine l’ultima nata su base Abarth, il piccolo “Tender” che riprende i colori speciali creati su misura da R-M Paint per Lapo Elkann, l’Azzurro Lapo e Blu Navy Garage Italia della sua Ferrari GTC4 Lusso Azzurra.

Spiaggina by Garage Italia. Spensieratezza, divertimento, gioia di vivere sono queste le sensazioni che trasmette al primo sguardo la showcar Spiaggina by Garage Italia. A regalarle sono da subito i suoi colori tipicamente estivi, il Blu cielo e il bianco perlato, che caratterizzano la livrea bicolore della carrozzeria con finiture in blu Garage e gli abbinamenti dei rivestimenti interni. Il tetto, come da tradizione per la Spiaggina anni ’60, non c’è più e lo spazio per i passeggeri posteriori è stato trasformato in un ampio vano con doccina integrata per portare con sé tutto il necessario per una giornata al lago o al mare. Questa modifica è stata possibile grazie al supporto dei tecnici di Pininfarina, che hanno affiancato lo staff di Garage Italia nella progettazione degli interventi di rinforzo strutturale, come il rollbar posteriore, per garantire la corretta rigidità del telaio.

Lapo Elkann, “Amore a prima vista, di quelli che fulminano anima e cuore. Sono queste le sensazioni che provo ogni volta che guardo una 500 e che ne guido una. Da piccolo me ne sono subito innamorato e crescendo ho desiderato farla rinascere. Sono felice che il suo rilancio possa far rivivere quel sogno e quegli anni magici del Boom Economico e della gioia di vivere italiana. Da quel 2007, anno dopo anno, ne ho sempre personalizzate per me e con l’apertura di Garage Italia abbiamo potuto disegnare una moltitudine di versioni uniche che hanno confermato la versatilità e la grande attualità di questo veicolo che, ancora oggi, è uno dei love brands più amati in tutto il mondo. Sono passati 11 anni da quel 4 luglio giorno della sua rinascita e oggi, con Garage Italia, ho voluto celebrare e rinnovare un’altra stupenda icona italiana, disegnando e progettando con il mio Centro Stile la Spiaggina by Garage Italia, realizzata, con il prezioso contributo tecnico e ingegneristico di Pininfarina, e il supporto del marchio Fiat. Sono fiero di quanto abbiamo fatto. E sono orgoglioso di averlo fatto in Italia, con aziende Italiane che promuovono, il nostro amato paese, in tutto il mondo. Sono certo che questa auto tornerà a far fantasticare, sognare e interpretare la gioia di vivere italiana cui da generazioni si ispira il mondo”.

Sono tanti davvero i dettagli che rendono unica nel suo genere l’ultima realizzazione dell’hub creativo di Lapo Elkann. La show car ha un parabrezza nautico ribassato e il rivestimento del pianale di carico è in sughero dogato con un pattern che riprende il design a listelli dei pavimenti in teak degli yacht di lusso, da cui siamo certi presto vedremo sbarcare la macchina grazie agli appositi ganci di carico. I due sedili anteriori sono stati sostituiti da una panchetta creata su misura che richiama il design tipico delle vetture degli anni ’60, impreziosita dai rivestimenti in pelle Foglizzo Leather bianca e azzurra, con trattamento impermeabilizzante. Contribuiscono al fascino classico i pneumatici Pirelli P Zero Nero GT che richiamano l’aspetto delle vetture anni Cinquanta. La spalla bianca, oltre a mettere in evidenza il logo Pirelli, riporta al Miracolo economico italiano quando le Spiaggine affollavano le strade mediterranee. Infine le finiture cromate delle maniglie, specchietti e delle borchie dei nuovi cerchi in lega Fiat 500 Vintage 1957 fanno luccicare sotto il sole la Spiaggina by Garage Italia.

Dalla showcar alla produzione il passo sarà breve. La vettura è prenotabile e customizzabile con tutte le personalizzazioni presenti sulla one-off firmata Garage Italia, e con la possibilità di sostituire il parabrezza anteriore di serie con il deflettore basso di tipo nautico che equipaggia la showcar. La vettura di produzione potrà essere equipaggiata con una qualsiasi delle motorizzazioni attualmente disponibili nella gamma Fiat 500. Informazioni disponibili sul sito Fiat, presso la rete qualificata Fiat o direttamente presso Garage Italia.

La nuova serie speciale Fiat 500 “Spiaggina ‘58”. Il tributo di Fiat per il doppio anniversario è la nuova serie speciale Fiat 500 “Spiaggina ‘58” prodotta in edizione limitata in 1.958 unità e disponibile esclusivamente in configurazione cabrio, per godere appieno della bella stagione e del fascino di una storia scolpita nella memoria di tutti noi. E come si addice a una diva della “Dolce Vita”, la nuova serie speciale è “vestita” di una splendida livrea Azzurro Volare, con capote beige, impreziosita dalla linea di bellezza bianca e dai cerchi in lega da 16” dal disegno vintage. Esclusività cromatica che viene esaltata da altri elementi distintivi, quali la modanatura laterale con logo 500, le calotte cromate degli specchietti retrovisori, i loghi vintage e l’elegante scritta in corsivo cromata “Spiaggina ‘58” sul posteriore quale “firma” dell’ultima creazione in casa Fiat.

 

La stessa classe ed eleganza caratterizza l’abitacolo che mostra scelte originali e autentiche. Ad iniziare dalla plancia che riprende il colore esterno Azzurro Volare mentre per i sedili è stato scelto un ricercato bicolore, con la seduta grigia a strisce e la lunetta superiore in avorio. Completano il raffinato ambiente i tappetini specifici e il volante su cui spicca il logo vintage. In termini di connettività la nuova serie speciale “Spiaggina ‘58” offre il meglio della tecnologia: è infatti di serie la radio Uconnect 7’’ HD LIVE touchscreen con predisposizione Apple CarPlay e compatibilità Android AutoTM, oltre al navigatore con mappe Tom Tom e radio digitale DAB. Di serie anche il display 7’’ TFT, il più ampio della categoria, il climatizzatore automatico, i sensori di parcheggio posteriore, i sedili regolabili in altezza e le tasche portaoggetti sul retro dei sedili anteriori. Infine, la 500 “Spiaggina ‘58” può essere equipaggiata con le motorizzazioni a benzina 1.2 da 69 CV e 0.9 TwinAir da 85 CV, entrambe nella nuova omologazione Euro6D.

 

Luca Napolitano, Head of EMEA Fiat & Abarth brand, spiega così l’iniziativa: “La nuova “Spiaggina ’58” è il nostro regalo a 500 per il suo compleanno e per i 60 anni della “Spiaggina”, una vera “macchina del tempo” piena di “citazioni” della Dolce Vita, come dimostrano i loghi e cerchi vintage, la linea di bellezza bianca, il body esclusivamente Cabrio e gli interni bicolore. E poi, un colore speciale, dedicato a lei: Azzurro Volare. Un nome e un colore che ci riporta proprio al ’58, e per la precisione a quel Sanremo del 1958 quando un giovane Domenico Modugno cantava, insieme a Johnny Dorelli, per la prima volta “Nel blu dipinto di blu”, la famosa canzone anche conosciuta con il titolo “Volare”, che sarebbe diventata la colonna sonora della Dolce Vita”.

Pininfarina, da Eden Roc a Spiaggina. La tipologia cabrio “da spiaggia” è ricorrente nella storia di Pininfarina. Quando Gianni Agnelli volle dotare la sua tenuta di Villefranche-sur-Mer di una “spiaggina”, chiese a Pininfarina di realizzarne una partendo da un modello Fiat. La scelta cadde sulla 600 Multipla, modificata riprendendo lo stile dei motoscafi: nacque così la Marine 600 Eden Roc, spettacolare modello con dettagli in teak. 60 anni dopo, Lapo Elkann pensa a Pininfarina quale partner tecnico ideale per ingegnerizzare la versione contemporanea della Spiaggina e realizzare la show car per il debutto mondiale. Partendo dai render e dall’impostazione dei colori e dei materiali realizzati dai designer di Garage Italia, Pininfarina ha dato forma alla Spiaggina, dapprima adattando la carrozzeria e il telaio origine della Fiat 500C, in seguito realizzando i componenti specifici creati da Lapo Elkann e dal suo team. Tra quelli più evidenti, che evocano la vita in mare, la realizzazione di un parabrezza basso che richiama chiaramente quello di un motoscafo, la trasformazione del sedile in panchetta, la progettazione di un roll-bar strutturale che rimanda agli archi delle barche per antenne e radar, la creazione di una ribaltina per il baule che, una volta aperta, pare la plancetta di poppa di uno yacht. La cura dei dettagli, da sempre fiore all’occhiello di Pininfarina e Garage Italia, emerge dalla qualità di alcuni elementi costruttivi come la soluzione del pozzetto posteriore apribile o la doccetta estraibile.

 

“Creatività e fattibilità, tecnologia e abilità artigianale: elementi distintivi di Pininfarina al servizio di una nuova icona del design e del saper fare italiano – spiega l’AD di Pininfarina Silvio Pietro Angori. – La Spiaggina è un’esperienza che consente a Pininfarina di dimostrare ancora una volta le proprie capacità nella progettazione e la propria naturale vocazione alla realizzazione di modelli unici ed esclusivi. Passione e cura del dettaglio permisero al Fondatore Pinin Farina di realizzare la Eden Roc per l’Avvocato Agnelli negli anni ’50. Le stesse qualità hanno guidato oggi Pininfarina nello sviluppo e nella costruzione della Spiaggina partendo dalla configurazione impostata da Garage Italia su base della Fiat 500C. La Spiaggina è anche un incontro tra aziende e uomini che dell’automobile, come oggetto estetico e prodotto industriale, hanno fatto una missione”.

 

 

Con l’apertura della sede di Piazzale Accursio a Milano, all’interno dell’ ex-stazione Agip Supercortemaggiore, lo scorso 7 novembre, Lapo Elkann ha dato ufficialmente il via al progetto Garage Italia, un nuovo modo di interpretare e vivere il concetto di creatività, con il chiaro obiettivo di esportarlo in tutto il mondo. L’iconico edificio è stato restaurato su progetto dello studio aMDL di Michele De Lucchi dalla Paolo Castelli S.p.A.. Passione, creatività, design ed eccellenze italiane si incontrano nell’headquarter dell’hub creativo fondato e diretto da Lapo Elkann, che ospita al suo nterno bar e ristorante curati da Chef Carlo Cracco con arredi su misura realizzati da Cassina Contract sulla base delle indicazioni di Lapo Elkann e del suo Centro Stile. Garage Italia è in grado di sviluppare progetti, prodotti ed esperienze uniche personalizzate per Marchio, Aziende e clienti privati. La contaminazione di stili e linguaggi, il superamento delle barriere tra il mondo del fashion, del design e dell’arte sono alla base della strategia del Marchio che si pone l’obiettivo di ridisegnare lo stesso concetto di “su misura”. Garage Italia non è solo una struttura avveniristica e uno spazio di condivisione. Uno degli aspetti più importanti della location è che si tratta di una vera e propria piattaforma che ha la grande ambizione di essere replicata senza porsi alcun limite.

 

 

 

 

Mille sorrisi per un Valli Vesimesi da incorniciare

Con una galleria a motori spenti, Kaleidosweb torna sulla piazza di Vesime per andare a cogliere volti, espressioni, smorfie dei protagonisti. E i sorrisi, particolarmente intensi al femminile

VESIME (AT) – A volte è necessario compiere un passo indietro per tornare ad assaporare quello che è stato il valore di una gara. Non sfugge a questa regola la 26esima edizione del Rally Valli Vesimesi che ha offerto qualche cruccio a chi non è riuscito a vedere la pedana di arrivo, ma mille e mille soddisfazioni a chi ha potuto alzare la coppa al cielo in una gara che ha saputo mantenere intatto il fascino dei rally di altri tempi.

Una gara che ha vissuto i suoi momenti di gloria sulle prove speciali, ma che è stata anche un gustoso momento di incontro e di scambio durante i riordini finalmente vissuti in Piazza Vittorio Emanuele, la piazza principale di Vesime, con il suo municipio, le sue case storiche, il suo bar in cui rifocillarsi e vincere il caldo estivo che ha accompagnato il rally, nonostante le previsioni dessero pioggia e diluvi (che ci sono stati ma solo nell’intervallo notturno).

Kaleidosweb non si è fatto sfuggire l’occasione di fotografare i (le) protagonisti (e) della manifestazione, nel momento in cui hanno lasciato il casco nella vettura per mostrare i loro volti e le loro espressioni che spesso sono sconosciuti ai tifosi perché visti solo fugacemente sui palchi arrivo e nascosti dal casco e dalla carrozzeria durante le prove speciali.

Ne è nata una galleria di mille volti e mille situazioni che hanno per soggetto la gran parte di piloti e navigatori, protagonisti di tutte le classi, dalle muscolose R5 fino alle piccole N1, senza ovviamente dimenticare le storiche. Una galleria che ha una quota rosa decisamente importante perché, come sancì Gabriele D’Annunzio, l’auto è femmina.

 

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Lo spettacolo della Cesana-Sestriere nelle immagini di Aci Sport

Confermata la gara nelle settimane scorse, a sorpresa l’asfaltatura provvisoria della strada nel tratto della frana, consente ai concorrenti di salire (seppur in regime di trasferimento) sino in cima al Colle per la spettacolare passerella finale. Foto AciSport

SESTRIERE (TO), 9 luglio – Salvata con un guizzo da parte degli organizzatori e delle amministrazioni della Città Metropolitana di Torino e dei Comuni di Sestriere e Cesana, la 37esima edizione della Cesana-Sestriere, pur in formato ridotto (ma su due manche), non ha lesinato lo spettacolo per chi si è appostato sui 6400 metri del percorso o su chi si è deliziato a veder salire questi gioielli di vetture sgtoriche sui successivi 4000 metri che hanno portato i 120 piloti a fare parco chiuso ai 2000 metri del Colle.

La gara è stata gara vera con grande lotta per la classifica assoluta che ha premiato per la quarta volta il mattatore senese Uberto Bonucci e la sua Osella PA 9/90, un successo che fa del pilota toscano uno dei più medagliati della cronoscalata e regala al costruttore torinese la sua ventesima vittoria, la prima conquistata con Mauro Nesti nel 1981.

Una gara che è inserita di giusto diritto fra gli appuntamenti del Campionato Italiano (ed Europeo) Velocità in Salita, che ha visto anche lo staff della federazione impegnato nella comunicazione dell’evento, realizzando una galleria fotografica che ha saputo cogliere la bellezza paesaggistica delle Montagne Olimpiche e la spettacolarità di un percorso affascinante. Una galleria fotografica di cui Kaleidosweb in queste pagine vi propone una succosa selezione.

Bonucci su Osella si impone alla Cesana-Sestriere

Al toscano sulla PA 9/90 BMW di 4° Raggruppamento il Trofeo Avv. Giovanni Agnelli della 37^ edizione della gara organizzata dall’Automobile Club Torino, 5° appuntamento del Campionato Italiano Velocità Autostoriche e 7° del FIA Historic Hill Climb Championship. Sul podio assoluto anche Marelli e Lottini su Osella. Serra primo tra i piemontesi 

SESTRIERE (TO), 8 luglio 2018. Uberto Bonucci su Osella PA 9/90 BMW di 4° Raggruppamento ha impresso il suo sigillo alla 37^ Cesana – Sestriere, la gara organizzata dall’Automobile Club Torino è stata 5° round di Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche e FIA Hill Climb Championship, sui 6,4 Km del percorso sulle Alpi piemontesi, quest’anno accorciato per via della frana. Il toscano del Team Italia ha ottenuto il miglior tempo in gara 1 in 2’47”28, guadagnando punti preziosi per il 4° Raggruppamento. Secondo tempo per il milanese della Bologna Squadra Corse Walter Marelli che sulla Osella PA 9/90 BMW da 2000 cc, ha pensato ai punti tricolori di 4° Raggruppamento, piuttosto che a prendere rischi eccessivi su un tracciato affrontato per la prima volta con l’agile biposto, che ha anche accusato qualche noia elettrica sul finale. 2° in gara 2, terzo tempo in assoluto e di 4° raggruppamento per il pisano Piero Lottini su Osella PA 9/90 BMW, che ha trovato delle migliori soluzioni di set up per la gara. Appena a ridosso del podio generale, il vincitore di 5° Raggruppamento Emanuele Aralla, il preparatore comasco molto soddisfatto della sua prestazione sulla Dallara Alfa Romeo, resa molto efficace da alcune modifiche all’aerodinamica. Top five ideale completata con 5^ vittoria stagionale in 2° Raggruppamento da Giuliano Peroni Senior, il driver e preparatore fiorentino, che si aspettava di fare meglio in gara 1 al volante della Osella PA 3 BMW, ma che comunque ha fatto bottino pieno nel tricolore, dove ha pesantemente allungato. Costretto allo stop in gara 2 Stefano Peroni Jr, vincitore del 5° Raggruppamento in gara 1 con il 2° tempo in assoluto su Martini Mk32, purtroppo si è ripresentato il problema alla trasmissione accusato in prova.

-“Abbiamo migliorato il rendimento della macchina dopo i dati raccolti in prova ed abbiamo risolto dei problemi elettrici che avevamo riscontrato – ha spiegato Uberto Bonucci – il Sestriere è una gara affascinante e difficile dove vincere gratifica parecchio. Complimenti alla tenacia dell’AC Torino, che nonostante le difficoltà ha reso possibile lo svolgimento della corsa”-.

-“Non potevo sperare in un risultato migliore alla prima volta al Sestriere con l’Osella PA 9/90 – ha dichiarato Walter Marelli – Abbiamo guadagnato punti importanti e non sarebbe servito a nessuno rischiare di vanificare, meglio aver preso la giusta confidenza col tracciato”-.

-“La Cesana Sestriere è una gara tosta dove forse ho pagato innanzi tutto la non perfetta conoscenza del tracciato – ha detto Piero Lottini – la mia Osella è stata perfetta, anzi avrebbe avuto ancora del potenziale da usare, ma ho preferito non eccedere”-.

Con il sesto tempo in generale ha vinto il 3° Raggruppamento il milanese Andrea Fiume, grazie ad efficaci regolazioni dell’Osella PA8/9 dopo le prove e con mescola di gomme adeguata alle due gare. Al 7° e 8° posto assoluto si è vissuto il duello acceso per le Sport Nazionali del 4° Raggruppamento, quelle con motori derivati dalla serie, dove il pilota di casa  Pierpaolo Serra sulla Osella SN con motore Alfa Romeo da 3000 cc ha primeggiato ed è stato anche il primo piemontese in classifica, appena davanti ad un altro bravo driver della zona come Guido Vivalda sulla Lucchini Alfa Romeo, però di classe 2500. Top ten definita dal duello per il 2° posto in 3° Raggruppamento, vinto da un tenace a mai domo emiliano Giuseppe Gallusi che ha dominato il week end con la Porsche 911 Sc, alla quale in gara ha chiesto tutto il possibile, per centrare il nuovo successo in GTS oltre 2500, seguito a pochi centesimi di secondo da Mario Massaglia al volante della bella Porsche 935 in versione silhouette curata dal Team Balletti, che ha ripristinato l’appariscente vettura dopo un contatto subito nella prima salita di prove. In 1° Raggruppamento ancora un meritato acuto del fiorentino Tiberio Nocentini sulla Chevron B19 Cosworth da 2000 cc, con cui ha dominato ancora la categoria e messo il titolo nel mirino, seguito sempre da vicino da Angelo De Angelis che ha ottenuto un’ottima risposta dalla Nerus Silhouette, sportscar con motore Ford da 1600 cc.. A completare il podio il migliore di classe T2000, Carlo Fiorito sulla BMW 2002 Ti. Appena sotto il podio, primato in classe T1300 per l’Austriaco Reinhard Labner sulla Austin Mini Cooper S 1275, mentre i punti tricolori di classe sono per Maurizio Primo su Alfa Romeo Giulia GT. Tra le monoposto del 5° Raggruppamento una prova convincente per il milanese Alessandro Trentini sulla Dallara 386 Alfa Romeo, che dopo qualche problema di temperatura accusato in prova è salito sul 2° gradino del podio, seguito da Chiara Polledro la lady che in casa è salita sul podio e vinto la classe 1000 con la Formula Abarth, con cui ha preceduto la ligure Gina Colotto anche lei su Formula Abarth in versione SE 033. In 2° Raggruppamento, dietro Giuliano Peroni, Giuliano Palmieri appena risalito sulla Porsche Carrera RS in nuova configurazione ha aggiustato il tiro durante le prove e si è imposto in entrambe la gare con il primato in GTS oltre 2500, anche se il giovane biellese Luca Prina Mello alla sua prima vota sulla Porsche Carrera al Sestriere, ha inseguito molto da vicino, completando il podio di raggruppamento e precedendo il in classe il palermitano della Scuderia Etna Matteo Adragna, molto a suo agio sul tracciato ed al volante della Porsche Carrera. Ha primeggiato in classe GTS 2000, con il 5° posto in categoria, Ennio Moro sulla Opel Kadett GT/E, mentre in TC 2000 Ruggero Riva ha colto un ottimo successo al volante dell’Alfa Romeo GTAM, sulla quale le modifiche e gli opportuni rapporti al cambio hanno funzionato a dovere.

Tra le auto moderne successo per Luca Veldorale sulla A112 in versione silhouette con motore Kawasaki, autore di un tempo totale di 6’23”02, davanti a Cristian Briatore su Renault 5 GT Turbo Adelmo Tessa su Fiat Punto.

 

Classifiche di Raggruppamento: 4° Raggruppamento: 1 Bonucci (Osella PA 9/90 BMW) in 5’39”00; 2 Marelli (Osella PA 9/90) a 15”83; 3 Lottini (Osella PA 9/90 BMW) a 18”00. 5°: 1 Aralla (Dallara F390 A.R.) in 6’14”61; 2 Trentini (Dallara 386) a 31”31; 3 Polledro (F. Abarth) a 32”69. 3°: 1 Fiume (Osella PA 8 9 BMW) in 6’20”39; 2 Gallusi (Porsche 911) a 13”36; 3 Massaglia (Porsche 935) a 15”95. 2°: 1 G. Peroni (Osella PA 3 BMW) in 6’16”61; 2 Palmieri (Porsche Carrera RS) a 28”64; 3 Prina Mello (Porsche Carrera RS) a 35”80. 1°: Nocentini (Chevron B19) in 6’40”85; 2 De Angelis (Nerus Silhouette) a 41”06; 3 Fiorito (BMW 2002Ti) a 1’03”88.

 

 

Suzuki è ancora Main Sponsor del Torino Football Club

I giocatori del Torino FC scenderanno in campo anche nella stagione 2018/2019 con il logo Suzuki sul petto; La Casa di Hamamatsu conferma, con questa sponsorizzazione, il suo grande impegno nel mondo dello sport professionistico.

TORINO, 9 luglio – Per il sesto anno consecutivo Suzuki sponsorizzerà il Torino Football Club. Anche nella stagione 2018/2019 la Casa di Hamamatsu sarà, infatti, Main Sponsor della squadra granata, un ruolo che riveste dal lontano 2015, inizialmente come Official Sponsor, poi come Sponsor principale. L’annuncio del rinnovo dell’accordo è stato dato sabato 7 luglio nella cornice dello Stadio Olimpico, in una conferenza stampa alla presenza dei rappresentanti delle due società e dei responsabili delle aziende Fratelli Beretta e Kappa, che a loro volta sostengono il Toro da lungo tempo. Nell’occasione sono state presentate anche le nuove maglie che i giocatori granata, guidati dall’allenatore Walter Mazzarri, vestiranno nel prossimo Campionato di Serie A e in tutti gli altri incontri ufficiali.

Affinità di coppia. Con la firma del contratto, Suzuki sceglie di accostare nuovamente il suo nome ad una società gloriosa, famosa in tutto il mondo e che incarna valori in cui la stessa Casa di Hamamatsu crede fortemente. Nei rispettivi ambiti, Suzuki e Torino FC sono esempi riconosciuti di passione e di tenacia nel raggiungere i traguardi prefissati, nonché di sportività e di lealtà. I loro “atleti” sono sempre determinati nell’affrontare le sfide più impegnative, sull’erba dei campi di calcio così come sui tracciati impervi delle strade urbane e extraurbane, questo grazie anche allo sviluppo di prodotti sempre all’avanguardia che aiutano ad affrontare in sicurezza i più esigenti bisogni di mobilità. Il Torino Football Club è anche un’icona indiscussa del capoluogo piemontese, cui Suzuki è profondamente legata. Da circa mezzo secolo la filiale italiana della Casa giapponese ha sede a Robassomero, alle porte della città del Toro. E, parlando di storia, va sottolineato come entrambe le società affondino le loro radici in un passato molto lontano. Suzuki è stata fondata nel 1909, mentre il Torino FC è stato costituito tre anni prima, nel 1906. Grazie a una gestione sempre bilanciata, entrambe le realtà hanno poi avuto un percorso di crescita importante, che ha fatto emergere un’identità ben definita e una spiccata personalità.

Una scelta strategica. Il legame con il Torino Football Club rappresenta un punto ormai fermo nella strategia di comunicazione di Suzuki Italia e ha già dato un forte impulso alla notorietà del marchio e dei suoi modelli. Il pubblico che assiste alle partite di Serie A negli stadi e in televisione è infatti molto vasto e variegato e la presenza sulle divise granata assicura una visibilità eccezionale, cui va sommata quella che i loghi Suzuki hanno all’interno dello Stadio Olimpico in occasione degli incontri interni del Torino.

Durante la conferenza stampa, il Presidente di Suzuki Italia, Massimo Nalli, ha dichiarato: “La nostra sede centrale è in Giappone, ad Hamamatsu, che è un po’ la Torino giapponese. Suzuki Italia è da sempre a Torino, perciò i motivi di questo rinnovo sono da un lato la passione per lo sport e, dell’altro, la visibilità che Il Torino FC può darci: Suzuki è nota a molti per i suoi fuoristrada, ma ci manca un po’ di “nazional popolarità” – riprende Nalli – Per noi è quindi molto importante arrivare al pubblico del calcio e il Torino FC è la squadra di cui abbiamo bisogno per tutto ciò”.

Questa sponsorizzazione è in perfetta sinergia con la scelta della Casa di essere anche Main Partner della FCI-Federazione Ciclistica Italiana e della FISG-Federazione Italiana Sport del Ghiaccio e va inquadrata in uno scenario ancora più ampio, che vede Suzuki impegnarsi a 360 gradi nel mondo dello sport giovanile e dilettantistico

La prima di Alessandro Re

Superati i piccoli e grandi problemi accusati nelle prime battute, il figlio d’arte comasco conquista al Rally Internazionale Casentino la sua prima vittoria assoluta e si rilancia alla grande nella corsa al primo posto nell’IRCup Pirelli. Dolce per lui, l’epilogo della gara aretina è invece amaro per Luca Rossetti, fermo nell’ultima, decisiva prova speciale

BIBBIENA, 7 luglio 2018 – “E’ la prima volta che affronto da leader l’ultimo tratto cronometrato di questo rally e i precedenti non sono favorevoli.”. Primo fin dalla prova-aperitivo che nella serata di venerdì aveva aperto le danze, Luca Rossetti approfittava dell’ultima pausa offerta dal programma per rendere partecipi amici e avversari di non sentirsi tranquillo, non del tutto. A impedirgli di esserlo, le ben note difficoltà di una prova davvero speciale, ma anche la consapevolezza che molto spesso quei trentasei chilometri finali avevano rimischiato le carte. E per esorcizzare il timore che la cosa si ripetesse, diceva soprattutto a sé stesso che i ventisette secondi e passa che lo dividevano da Alessandro Re, il primo dei suoi inseguitori, erano un margine sufficiente a permettergli di giocare a fare il ragioniere: “Per vincere la gara non avrò bisogno di andare al massimo, ma è anche vero che faccio il pilota di auto da corsa per cui proverò a tenere giù il piede”. Parole, belle parole. Andate però in fumo poco dopo, quando una ruota posteriore della Škoda Fabia è andata a incocciare un ostacolo abbastanza violentemente da distruggere una ruota e danneggiare la sospensione posteriore. A costringerlo ad alzare bandiera bianca e a mettere fine a una serie iniziata all’inizio della stagione passata.

Fuori “Rox”, il pallino è passato nelle mani di Re Junior. Che non l’ha più mollato ed è andato a conquistare il primo oro di una carriera ancor tutta da disegnare. Illuminando la serata di Bibbiena con la sua freschezza e la sua gioia. Con la sua incredulità: “Mi pare un sogno – racconta – e non mi stupirei se adesso qualcuno mi dicesse che ancora una volta sono finito alle spalle di Rossetti”. Invece  tutto vero: ha vinto malgrado un problema ai fari supplementari nella “piazzalata” iniziale e qualche noia procuratagli dai freni nelle prove del mattino. Ha messo dietro un sensazionale Nikolaj Kryazin e Pierre Campana e s’è rilanciato alla grande nella corsa al primo posto finale dell’International Rally Cup Pirelli che si deciderà solo alla fine dell’ultimo atto stagionale, la Coppa Valtellina in calendario il  7 e 8 settembre.

Top ten Classifica Finale Rally Casentino

  1. Re-Florean (Škoda Fabia R5) in 1:32’18.5; 2. Gryazin-Fedorov (Škoda Fabia R5) a 12.7; 3. Campana-Savignoni A. (Škoda Fabia R5) a 18.1; 4. Razzini-Marcomini (Peugeot 208 R5) a 50.6; 5. Cresci-Ciabatti (Ford Fiesta WRC) a 1’37.6; 6. Cavallini-Farnocchia (Ford Fiesta WRC) a 2’02.3; 7. Gentilini-Gastaldello (Ford Fiesta WRC) a 2’47.4; 8. Ingram-Whittock (Škoda Fabia R5) a 2’49.8; 9. Avcioglu-Korkmaz (Škoda Fabia R5) a 3’09.8; 10. Lindholm-Korhonen (Hyundai I20 R5) a 3’34.5;

Classifica IRCup PIRELLI 2018 dopo tre gare
1. A. Re 146 punti
2. L. Rossetti 130
3. Razzini 116,15
4. Campana 98,25
5. Gentilini 84,25

 

Rally Piston Cup: Alessandro Re sale sul trono

Scossa tellurica nell’attico della classifica della serie, con il comasco passato a condurre e con il sino ad ora leader Bracchi precipitato in retrovia per non essere partito in Casentino. Molte le alternanze in classifica, che aprono una fase centrale della stagione decisamente infuocata. Avvicendamento anche tra i copiloti, con il ligure Fulvio Florean che ha rilevato Castelli e con Valentina Catone passata al posto d’onore.

La sesta e la settima prova stagionale della Rally Piston Cup, i due rallies del Casentino (la terza tappa dell’IRCup e la gara “nazionale”), lo scorso week-end a Bibbiena (Arezzo), hanno registrato un notevole tourbillon nella classifica piloti e copiloti, diversi avvicendamenti importanti, conferme della grande vivacità della serie e della validità della sua formula. La prima notizia “notiziabile” è quella che Alessandro Re, il vincitore assoluto della gara internazionale, è passato al comando della classifica e che il valtellinese Manuel Bracchi, leader sino al “Casentino” è affondato in retrovia. Il colpo di scena si è avuto allo start della gara aretina, dove Bracchi non si è presentato per problemi meccanici, lasciando di fatto via libera a diversi competitor che non si sono fatti sfuggire l’occasione.

Alla gara della Scuderia Etruria erano ben 13, gli iscritti alla Piston Rally Cup, più altri 2 nel “nazionale”, più corto come chilometraggio (35 piloti e 24 copiloti iscritti, con il montepremi che sale come da regolamento fino a 3000 Euro, premiando fino al quarto navigatore in classifica), con l’adrenalina andata alle stelle, complice le notevoli performance offerte dagli equipaggi. Se Alessandro Re ha compiuto un notevole balzo in avanti andando al comando, lo stesso si può dire di Marcello Razzini, che da quinto che era si ritrova adesso secondo, grazie alla grande prestazione offerta in provincia di Arezzo con la quarta piazza assoluta e come lui anche il pisano Michele Rovatti (primo delle due ruote motrici) ha saputo sfruttare al meglio la gara salendo dal settimo al terzo posto.

Progressi vibranti in classifica anche per Gianluca Tosi (primo delle vetture R3 in gara), da decimo a quarto adesso, Marco Runfola da dodicesimo a quinto, proprio davanti allo sfortunato Bracchi. Come ha dovuto arretrare quest’ultimo, hanno fatto passi indietro nel ranking anche i varii Felice Re (ritirato per uscita di strada, adesso è nono da sesto che era), l’assente Marco Asnaghi, Marco Belli, Emilio Melloni (addirittura da quarto che era adesso è fuori dalla top ten), mentre è stabile l’altro pisano Mirco Straffi (tredicesimo) ed una bella progressione si è vista da Luca Santoro, che ha scalato otto posizioni, dalla quindicesima alla settima.

Uno scossone si è registrato anche in classifica copiloti, con l’assente Pietro Castelli (copilota di Asnaghi, adesso arretrato al sesto posto) che si è visto sopravanzare da Fulvio Florean (copilota di Alessandro Re), con Mara Bariani (copilota di Felice Re) che invece è arretrata sensibilmente dalla terza alla settima piazza provvisoria. Ottima la performance di Valentina Catone (copilota di Rovatti), passata al secondo posto, tallonata da Alessandro Del Barba (copilota di Gianluca Tosi), con quarta passata Corinne Federighi (che asseconda Marco Runfola). Ottimo “Casentino” anche per Carmen Grandi (al fianco di Luca Santoro), da ottava a quinta.

Bracchi rimasto al comando nel trofeo “Corri con Michelin”. Nella sfortuna del Rally del Casentino, Manuel Bracchi ha trovato però un poco di sorriso, quello dato dall’essere ancora al comando del Trofeo “Corri con Michelin”, iniziativa di spessore, che mette a disposizione dei trofeisti un montepremi di ben 10mila Euro, sicuro incentivo dedicato a chi sceglie Rally Piston Cup per liberare la propria passione agonistica. Bracchi, che ha preso i punti previsti per la sola partenza, ha 340,11 punti, su Paolo Comendulli, fermo a 137,65 punti mentre terzo è Fabio Oppici, andato invece a punti in questa occasione, con  114,36 punti. Entrambi non sono iscritti in Casentino, Bracchi ha decisamente preso il volo.

Appuntamento adesso per il 4 e 5 agosto, per il 1° Rally di Salsomaggiore, per la nona tappa della Piston Rally Cup.

5° Rally della Carnia, trionfo di Porro–Cargnelutti

Sul podio i friulani Toffoli e Cescutti divisi da 2 decimi dopo 95 km di prove. Foto Carrer

AMPEZZO (BL), 9 luglio 2018_ Due gare in una. Quella dei vincitori per il terzo anno consecutivo, Paolo Porro e Paolo Cargnelutti, con l’imbattibile Ford Fiesta WRC della scuderia Bluthunder. E quella di tutti gli altri, protagonisti di duelli al vertice e battaglie nelle Classi di suddivisione delle vetture in base e cilindrata e format di preparazione. Il 5° Rally Valli della Carnia non ha lesinato emozioni in due giorni di gara sulle prove di Passo Pura, Voltois, Feltrone e Verzegnis, tra i comuni di Ampezzo, Socchieve, Enemonzo, Villa Santina e Verzegnis. Tanto pubblico a bordo strada, festa in piazza ad Ampezzo per la cerimonia di premiazione.

Fulmine. Sempre il più veloce, in modalità “gas a martello”, il comasco Porro non ha sbagliato nulla gestendo un vantaggio di macchina con classe e talento forgiati dal tricolore asfalto. Miglior tempo su tutte le prove staccando progressivamente i rivali dopo che il principale avversario sulla carta, Mauro Miele con una Citroën DS3 WRC, è rimasto subito appiedato da un problema alla pompa dell’acqua.

Podio. Impossibile insidiare il battistrada solitario. Allora Venicio Toffoli su Hyundai i20 e Nicola Cescutti su Škoda Fabia si sono concentrati in una sfida micidiale tra R5 che ha tenuto a distanza di sicurezza il bolzanino Bernd Zanon su Peugeot 208 T16. Toffoli sempre davanti fin da sabato sera, allungando sulla Feltrone e difendendosi sulla Verzegnis dal ritorno veemente di Cescutti. Al traguardo l’inezia di 0’’2 per salire sul secondo e terzo gradino in piazza ad Ampezzo scambiandosi complimenti.

Super. Duello incessante anche tra le Renault Clio Super 1600 di Michele Buiatti e Dimitri Tomasso, divisi da 11’’1 mettendo nel mezzo Gerald Rigler su Fiesta R5 Evo2, sesto assoluto e il migliore degli austriaci in lizza, conquistando punti importanti per l’Alpe Adria rally Trophy. Ottima gara del connazionale Michael Kogler, che si è imposto in R3T davanti a Simone Boscariol e Paolo Benvenuti.

Rischi. Si è rilassato nelle ultime due prove Massimiliano Meneghetti (Opel Adam), pensando di avere già in saccoccia il primato di R2B. Invece nel finale Matteo De Sabbata (Peugeot 208) ha piazzato due graffi chiudendo a soli 11’’1 dal bassanese e scalzando dalla piazza d’onore Fontana Kyd. Sempre in testa alla N3, il bresciano Vito Imperiale dopo la ps 7 è andato in crisi e per poco (0’’9) a Denis Molinari non riusciva il colpaccio in extremis (entrambi su Clio RS).

Sorpasso. Bellunesi e quasi coetanei, il confronto tra le Peugeot 106 di Matteo De Barba e Stefano Dall’Ò ha caratterizzato la Classe N2 nutrita da 21 equipaggi al via. Fuga iniziale di Dall’ò, poi una prima penalità (10’’) per start anticipato e vantaggio affievolito. Nuovo allungo e seconda penalità (1’) che ha permesso a De Barba di mettere la freccia e chiudere davanti.

 

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I vincitori. Assoluta: 1. Porro-Cargnelutti (Ford Fiesta WRC) in 1:01’23.6; 2. Toffoli-Artico (Hyundai i20 R5) a 2’16.4; 3. Cescutti-Crosilla (Škoda Fabia R5) a 2’16.6. Classi. A0: Pizzinato-Collini (Fiat Cinquecento Sporting). A5: Rigon-De Carlo (Peugeot 106). A6: Zinutti-Zinutti (Peugeot 106). A7:Zannier-Marcuzzi (Renault Clio Williams). A8: Stengg-Kuhn (Opel Corsa Opc). K10: Zille-Zille (Peugeot 106). K11: Boscariol-Altinier (Peugeot 306 Maxi). S1600: Buiatti-Visintini (Renault Clio). WRC: 1. Porro-Cargnelutti (Ford Fiesta). N0: De Crignis-Toffolo (Fiat 500). N1: Santellani-Saccavini (Peugeot 106) N2: De Barba-Menegon (Peugeot 106). N3: Imperiale-Muffolini (Renault Clio RS). R3D: Scholler-Krautsieder (Volkswagen Scirocco). R1B: De Antoni-Argenta (Suzuki Swift). R2B: Meneghetti-Maggiolino (Opel Adam). R3C: Martinelli-Desole (Renault Clio). R3T:Kogler-Kachel (Citroën DS3). R5: Toffoli-Artico (Hyundai I20 R5). RS16: 1. Vigna-Buttazzoni (Renault Clio). RS20: Granelli-Pozzebon (Mg Zr 160 Vvc). RS16P: Doriguzzi Breatta-Candusso (Renault Twingo RS R2 Evo).

Himera Rally tra luci e ombre per Project Team

Sulle mitiche strade delle Madonie, quinta piazza assoluta per Loddo-Guercio (Peugeot 106 Rallye). Tra le “storiche”, Filippone-Aliberto (Porsche 911 SC) suggellano la rentrée con il podio nel 3° Raggruppamento. Nella regolarità, successo per Palazzotto-Traina (Lancia Fulvia)

TERMINI IMERESE (PA), 8 luglio 2018 – Un’edizione inaugurale dell’Himera Rally un po’ tribolata per i portacolori della scuderia Project Team. Sui leggendari asfalti delle Madonie, infatti, Ignazio Loddo e Giuseppe Guercio, su Peugeot 106 Rally della SF Racing, pur ottimamente concludendo quinti in classifica generale e secondi di classe A6, hanno avuto non poco da recriminare vedendo sfumare un quasi certo terzo gradino del podio per una pompa della benzina difettosa che li ha rallentati nel corso dell’ottava e ultima prova speciale in programma. Il compagno di squadra Giusto Siragusa (Renault Clio RS), già noto con lo pseudonimo “Champagne” e navigato per l’occasione da Antonio Manganella, invece, ha tenuto botta in una competitiva “N3” chiudendo secondo. Andando alle non poche note dolenti: atteso al rientro dopo uno stop di otto mesi (per impegni professionali), Onofrio Buttitta, al volante della pur datata ma sempre performante Mitsubishi Lancer Evo VI curata da Giovanni Tusa, è partito lancia in resta guadagnando meritatamente, passo dopo passo, il terzo posto assoluto provvisorio. Per il pilota di Bagheria, in coppia con Giacomo Vercelli, sembrava fatta quando un’uscita di strada (per fortuna, senza conseguenze per l’equipaggio) durante la sesta frazione cronometrata gli ha precluso il prosieguo.

Non è andata meglio ad Alessio Bruccoleri (Citroën Saxo della Faical Corse), fratello di Luigi “patron” della Project, che, all’esordio nella specialità e affiancato per l’occasione dall’esperto Max Alduina, è stato costretto al ritiro per la rottura di un montante della sospensione. Fuori dai giochi per una toccata e il conseguente distacco della ruota posteriore anche il giovane e promettente figlio d’arte Giuseppe Gianfilippo (Citroën Saxo della Ferrara Motors), con Sergio Raccuia alle note. Stoppati anzitempo anche Girolamo Bongiovanni (Peugeot 106 Rally) e Francesco Chinnici per noie meccaniche, e Carmelo Siragusa e Antonio Milici, su Citroën Saxo, per problemi di natura elettronica. Salvatore (Renault Clio Williams ex Munafò) e Giorgia Baratta, padre e figlia, infine, traditi dalla guarnizione della testata.

Il 1° Trofeo dei Quattro Castelli, abbinato alla competizione delle vetture moderne ma riservato alle “storiche”, invece, ha regalato maggiori soddisfazioni in casa Project Team. Da evidenziare, infatti, la rentrée di tutto rispetto per il neo alfiere Sandro Filippone. Il pilota-preparatore palermitano, presentatosi ai nastri di partenza con Luigi Aliberto, su Porsche 911 SC, ha conquistato la seconda piazza nella graduatoria del 3° Raggruppamento, spuntando, altresì, il secondo miglior tempo complessivo della due giorni, regalandosi anche uno scratch nel primo passaggio della “Caltavuturo”. Nella medesima categoria, da registrare la quinta e la sesta posizione appannaggio, rispettivamente, di Gandolfo Placa (Opel Ascona) con Lucio Mazzola, e di Fabio Lo Sicco (BMW 320) con Francesco Vercelli. Nel 4° Raggruppamento, Roberto Perricone ed Erminia Rizzo, su Peugeot 309 Gti sono giunti terzi al traguardo. Motore ko, invece, per Quintino (Alfa Romeo Alfetta GT) e Monia Gianfilippo, padre e figlia.

Dulcis in fundo, Vincenzo Palazzotto e Domenico Traina, su Lancia Fulvia, hanno fatto proprio il 1° Madonie Historic, inaugurando l’albo d’oro della manifestazione di regolarità per auto d’epoca.

 

È un Premio Rally Automobile Club Lucca “da record”

La kermesse promossa dall’istituzione automobilistica provinciale archivia la prima metà stagionale facendo registrare adesioni record: superato il “tetto” di 150 iscritti punta a quota 160. Foto Simonelli

 

LUCCA, 9 luglio 2018 – E’ un risultato al di sopra delle aspettative, quello fatto registrare dal Premio Rally Automobile Club Lucca in merito al numero di adesioni riscontrate. Un vero e proprio record che ha confermato gli elevati contenuti della serie promossa dall’istituzione automobilistica provinciale, con la prima metà di programmazione stagionale assecondata da un nutrito plateau di praticanti. Oltre centocinquanta i conduttori con licenza ACI iscritti alla kermesse, sempre più valore aggiunto nel contesto rallistico toscano. Un numero destinato a salire in vista del prossimo appuntamento in programma, il Rally Coppa Città di Lucca, con l’obiettivo dei promotori della serie puntato verso quota centosessanta adesioni. 

 

Una situazione di classifica, quella della serie rallistica “griffata” ACI, avallata da contesti che hanno, nell’ultimo mese, interessato i conduttori lucchesi su strade di elevata tecnicità come quelle offerte dal Rally Alta Val di Cecina e dalla Coppa Ville Lucchesi, cornice riservata alle auto storiche andata in scena nell’ultimo fine settimana di giugno sulle strade della Piana lucchese.

A primeggiare nella classifica dedicata ai piloti è Dario Bertolacci, pilota della Mediavalle al centro di una performance redditizia sulle strade del Rally di Reggello. Uno scenario che ha regalato ampie conferme anche a Fabio Pinelli, protagonista nel contesto regionale su Ford Fiesta R5. Per il pilota della Valdinievole una seconda piazza nella “provvisoria” ad otto lunghezze dalla Peugeot 106 di classe N1 del leader, distacco garante di assoluta incertezza per quel che concerne il confronto giunto al “giro di boa” stagionale. In terza posizione uno dei “primattori” delle passate edizioni, Roberto Marchetti, assente nei recenti appuntamenti ma forte del punteggio conquistato sulle strade del Rally Il Ciocco e del Rally della Valdinievole, entrambi affrontati su Rover MG ZR 105. Assoluta parità nel confronto riservato agli Under 25 con Michele Friz e Christopher Lucchesi “appaiati” a quota 16 punti.

 

Nella classifica “navigatori” è Alessio Pellegrini a ricoprire il ruolo di leader. Uno status legittimato sulla Peugeot 306 di Simone Campilii, sulle strade del Rally Alta Val di Cecina che hanno impegnato anche Sara Baldacci, chiamata ad assecondare la condotta di Susanna Mazzetti su Renault Clio Williams. Per la copilota di Mologno l’occasione di confermare la leadership “rosa” e ridurre le distanze da Andrea Sarti, secondo in classifica a dieci punti dalla prima posizione di Alessio Pellegrini ma leader tra i copiloti Under 25.

Parte integrante del Premio Rally Automobile Club Lucca, la 1^ Coppa Ville Lucchesi ha garantito ai conduttori partecipanti una classifica dedicata al confronto tra auto storiche. Una situazione che ha puntato i riflettori sugli esponenti dei raggruppamenti con Rudy Michelini leader nel quarto, massima espressione delle potenzialità in gara, con due lunghezze di vantaggio su Mauro Lenci, protagonista del ritorno al volante della Peugeot 205 1.9 dopo ben tredici anni. A prevalere nel terzo raggruppamento è Riccardo De Bellis, protagonista su Porsche 911 e leader davanti a Stefano Pardini, distante in classifica di quattro lunghezze. In terza piazza “Freddy”, all’esordio su Lancia Delta Integrale. Tra i copiloti, a condurre la classifica di quarto raggruppamento è Michele Perna, con Ronny Celli in “ritardo” di due punti. Tre, le lunghezze di distacco tra Andrea Sarti, capofila nel terzo raggruppamento grazie al risultato condiviso con Riccardo De Bellis e Massimo Moriconi, protagonista al fianco di Piergiorgio Barsanti. Terzo gradino del podio per Giancarlo Frati, a cinque lunghezze di distacco dal vertice.

Il prossimo appuntamento vedrà i protagonisti del Premio Rally Automobile Club Lucca cimentarsi sulle strade del Rally Coppa Città di Lucca, in programma nei giorni 27-28 luglio.

 

Tris di allori per Gianluca Tosi: al “Casentino” una nuova performance

Il pilota reggiano, affiancato da Alessandro Del Barba, al volante della Renault Clio R3C della Gima Autosport, ha allungato sensibilmente sugli avversari in classifica

9 luglio  2018 – Dopo le vittorie del “Lirenas” e del “Taro”, per Gianluca Tosi, è arrivata quella del tris. E’ arrivata dopo il duro esame del 38° Rally del Casentino, corso durante il fine settimana passato a Bibbiena, in provincia di Arezzo, terzo atto dell’IRCup. Affiancato da Alessandro Del Barba, sulla Renault Clio R3C della Gima Autosport, il driver reggiano portacolori della Movisport non ha tradito le attese, sfoderando il solito smalto e la solita determinazione, compiendo un notevole allungo sugli avversari di categoria.

Sedicesimo assoluto, primo di classe e secondo tra le “due ruote motrici”, sono stati i tasselli di una competizione come al solito disputata ad alto livello, partita con la seconda posizione nella prova spettacolo del venerdì sera e poi proseguita al comando per le restanti nove prove in programma.

Una performance che proietta Tosi e Del Barba ancora più avanti in classifica di categoria quando manca una prova al termine dell’IRCup, in Valtellina, in calendario il 7-8 settembre.

Dichiarazione di Gianluca Tosi: “Una gara lunga, sfiancante, ma anche molto esaltante. Terminare il mio primo “Casentino” è stata un’emozione, una grande soddisfazione, perché la gara ti guarda davvero in faccia.  L’obiettivo che ci eravamo prefissati è stato raggiunto senza alcun problema di ordine tecnico, tutto molto bene. Adesso vediamo con attenzione la classifica, nel caso sia al sicuro, non escludo ci si possa presentare al via in Valtellina con una vettura di categoria superiore, pronti per nuove sfide!”.

I nuovi piloti si presentano alla Pista Winner

Appena concluso il Campo Scuola per Ragazzini da 6 a 12 anni

NIZZA MONFERRATO (AT) – Riccardo Balletti, Mattia Chiaramello, Federico Paracchi, Tommaso Pompa e Pietro Spagarino sono i nominativi dei ragazzini che in questi giorni hanno appena concluso alla Pista Winner di Nizza Monferrato la trentesima edizione del Campo Scuola di Karting organizzato da anni per avvicinare i neofiti al mondo dei motori e magari alla pratica agonistica. Sono stati quattro giorni intensi e bene organizzati per mettere a disposizione dei partecipanti il miglior ambiente famigliare, la miglior tecnica del karting e in definitiva appassionare con un susseguirsi di emozioni e nuove conoscenze che per la loro età sono novità di prim’ordine.

Il programma prevedeva lezioni d’aula, tecnica motoristica, tenuta del mezzo in condizioni difficili ma soprattutto tanta guida sul tracciato della Winner di circa un chilometro dove in trent’anni hanno disegnato le loro traiettorie tantissimi appassionati del karting e dei motori in genere.

A conclusione il test finale fatto di parte cartacea, comportamento e guida sportiva con la relativa “conquista” dell’attestato di partecipazione che li ha laureati piloti per ora magari solo apprendisti ma certamente con tanta passione che in verità deve ancora esplodere e dimostrarsi poi sui campi di gara. Per ora il primo passo è stato fatto per cui le basi per nuove leve di piloti per il futuro sono state poste.