Alrajhi e Karginov: la Russia ha i suoi nuovi zar

Yazeed Alrajhi e Timo Gottschalk (Mini John Cooper Works Rally), in categoria auto, e Andrey Karginov, Andrey Mokeev e Igor Leonov (Kamaz-Master Team), fra i camion, hanno conquistato la vittoria di questa ottava edizione della Silk Way conclusasi dopo 3500 km e 7 tappe da Astrakhan a Mosca.

Lentamente, la Mini #103 del saudita Alrajhi si ferma sulla linea d’arrivo. Yazeed e il suo copilota Timo escono dall’abitacolo con il sorriso e una bandiera verde con la shahada (la dichiarazione di fede islamica, ndr) scritta in thuluth compare sul parabrezza del veicolo. Arrivando al traguardo, l’equipaggio del Team X-Raid assapora la vittoria, la prima alla Silk Way: anche se non è stata sempre la più rapida a percorrere le piste russe, la Mini ha perso meno tempo rispetto alle rivali.

“Questo rally era uno dei miei principali obiettivi da tre anni – commenta entusiasta Alrahji – e dopo il primo piazzamento di qualche settimana fa in Kazakisthan non potevo che sperare in una nuova vittoria. Abbiamo cercato di gestire al meglio il vantaggio nella generale, giorno dopo giorno, prendendo meno rischi possibili. Salire sul podio della Piazza Rossa è stata un’emozione unica”. Fattosi conoscere nel 2015 per una vittoria di tappa alla sua prima partecipazione alla Dakar (costretto poi al ritiro per problemi meccanici), il saudita ha accumulato buoni risultati: passato fra le fila di X-Raid nel 2016, è proprio alla guida di una Mini All4 Racing che quell’anno si piazza sul secondo gradino del podio della Silk Way. Con una guida castigata ma altrettanto veloce, Alrajhi arriva a conquistare a due anni di distanza il titolo assoluto di questa edizione del rally. Come molti altri partecipanti, Nasser Al-Attiyah e Mathieu Baumel, su Toyota Hilux #101 (Qatar World Rally Team) e Mathieu Serradori e Fabian Lurquin (Buggy SRT #108), rispettivamente secondi e terzi sul podio di Mosca, sono stati costretti a mordere la polvere per via di problemi meccanici al motore su un percorso ben più corto dell’anno scorso ma non per questo meno esigente.

“La Silk Way è una gara di alto livello e torneremo sicuramente su questi tracciati per vincere – assicura Al-Attiyah – Abbiamo fatto del nostro meglio ma noie meccaniche, soprattutto problemi al differenziale anteriore, si sono abbattute su di noi per l’intero rally. Se ci fosse stato in palio un trofeo per la categoria trazione…quello l’avrei conquistato sicuramente io!”. Vincitore dell’ultima Africa Eco Race, Serradori si è aggiudicato il terzo piazzamento grazie a una guida intelligente e pulita: “Sono contento di essere arrivato a podio, è stata una grande emozione per me, per Fabian e per il team SRT: una gran bella esperienza grazie anche al lavoro formidabile fatto dall’organizzazione nonostante le avverse condizioni meteo”. Meno fortunata invece la partecipazione dello spagnolo Nani Roma (Mini John Cooper Works Rally #104) allo start della Silk per riprendere il ritmo dopo l’incidente all’ultima Dakar (un banco di sabbia colpito a 120 km/h): qualche problema di salute ha infatti rallentato il ritmo di gara del pilota nativo di Barcellona attardandolo al traguardo. Quanto a Harry Hunt, il britannico alla guida della Peugeot 3008 DKR Maxi #107, navigato dal francese Sébastien Delaunay, ha invece approfittato dell’ultimo settore selettivo della gara, accorciato per l’impossibilità di attraversare un fiume in piena, per aggiudicarsi la seconda vittoria di tappa su questo rally raid. Al termine di un’appassionante settimana di gara, con continui colpi di scena sportivi, la celebre Piazza Rossa moscovita ha accolto ai piedi della basilica di San Basilio, di fronte al Cremlino, tutti gli equipaggi per la cerimonia di chiusura.

Categoria T2 e T3: Zi Yun Gang e Mariia Oparina. Allo start della Silk Way su richiesta della Federazione Automobilistica del loro paese per suggellare l’amicizia fra Cina e Russia, i piloti Zi Yun Gang e Lu Binlong (entrambi su Toyota Land Cruiser 200) non potevano sperare in un risultato migliore dimostrando tutta la loro bravura sui percorsi impegnativi nel sud della Russia conquistando il primo e secondo piazzamento fra i veicoli di serie. Già vittoriose a Xi’An in Cina durante l’edizione passata, Mariia Oparina e Taisiia Shtaneva hanno portato il loro Maverick X3 sul gradino più alto del podio T3 lasciandosi alle spalle gli agguerriti avversari maschili. Il secondo piazzamento è andato al bulgaro Petar Cenkov (Quady XZY) mentre il polacco Robert Szustkowski con Polaris RZR ha approfittato dell’ultima tappa da Lipetsk a Mosca per conquistare la medaglia di bronzo davanti a Nicolas Duclos (Polaris RZR #117), compagno di scuderia fra le fila del Team Xtreme Plus.

 

L’Italia alla Silk Way: Marco Piana. Fra i T2 schierati allo start di questa ottava edizione del rally non è mancato il Toyota Land Cruiser #137 di Marco Piana, pilota e team manager di Xtreme Plus, alla Silk come assistenza veloce per i Polaris Razor 900 dei francesi Nicolas Duclos e Frédéric Chavigny e del polacco Robert Szustkowski. Da qualche anno, Xtreme Plus, supportata da Polaris America e Europa, equipaggia in un’officina di 600 metri quadrati nei pressi di Pont de Vaux, a Gorrevod (Francia), RZR per il Cross Country Rally. Dopo numerose partecipazioni alla Silk Way, Piana, navigato dal toscano David Giovannetti, ha imparato a conoscere bene insidie e problematiche di questo terreno. “L’incubo meteo è sempre il peggiore: come nel 2017 anche quest’anno temporali e pioggia battente non hanno risparmiato i giorni di gara – spiega Piana – Con il fondo fangoso che si viene a creare diventa davvero arduo guidare e quando non piove le piste sono altrettanto impegnative, piene di woops e tratti veloci che possono risultare pericolosi alle alte velocità. L’aspetto positivo invece  è che i nostri gentlemen drivers in caso di terreno asciutto possono macinare chilometri su chilometri imparando a prendere confidenza con i mezzi”.

Le donne in gara. Più di 20 anni fa, non lontano da Tombouctou, la tedesca Jutta Kleinschmidt è stata la prima donna a vincere una tappa della Dakar. Quattro anni più tardi, su Mitsubishi, è salita sul gradino più alto del podio. Dalle tedesche Patricia Scheck e Andrea Mayer alla spagnola Laia Sanz sino alla russa Anastasia Nifontova, le donne hanno fatto un bel po’ di strada nei rally raid. In questa edizione della Silk Way sono state in tre ad animare la sfida nelle differenti categorie. Dopo aver brillato alla guida della sua moto su piste d’Africa e di mezzo mondo, Anastasia Nifontova è passata alle quattro ruote grazie alla collaborazione di Toyota Russia affrontando con grinta questa gara in T2, fra le vetture di serie. L’ottimo affiatamento dello scorso anno ha riportato nuovamente sui tracciati russi Mariia Oparina e Tasiia Shtaneva, vittoriose in T3 (SSV) lo scorso anno: alla guida del loro Maverick X3 arancione fluo la loro nuova vittoria è una porta aperta verso il campionato russo. Chapeau!

Camion: a Karginov la vittoria 2018. La sua felicità è stata un piacere a vedersi. Sulla linea di traguardo dell’ultima speciale di questa Silk Way, il pilota russo Andrey Karginov (Kamaz-Master Team #309) non nasconde certo la grande gioia per aver conquistato la vittoria. Il podio per il celebre marchio di Nabereznye Celny era fuori dubbio anche se in realtà gli occhi degli spettatori erano più puntati sul risultato di altri piloti schierati dalla scuderia russa: Dmitry Sotnikov, vincitore dello scorso anno; Airat Mardeev, primo nel 2012 e nel 2016; Eduard Nikolaev con il suo Kapotnik nero opaco con cofano prominente e cambio automatico. Invece alla guida del suo Kamaz 43509, Karginov, fuori da ogni pronostico, ha piazzato il nuovo modello del costruttore russo, con ancora qualche problema di gioventù, sul primo gradino del podio. “Vincere la Silk Way era il mio sogno! Dopo la Dakar e l’Africa Eco Race, desideravo realizzare questa tripletta. Ho atteso due anni e finalmente ci sono riuscito” – commenta Karginov al traguardo con un vantaggio di 18 minuti sul compagno di squadra Mardeev. Una trilogia dunque per il 42enne che dopo aver conquistato la Dakar nel 2014 e l’AER nel 2016 sul lago Rosa si è meritatamente portato a casa il titolo di questa SWR: assieme a Vladimir Chagin, direttore della Silk Way, è il secondo pilota Kamaz a vantare questo importante palmares. Sfortunata invece la partecipazione dell’olandese Van den Brink che dopo un inizio di gara non propriamente roseo ha saputo comunque migliorare i piazzamenti vincendo la settima tappa. Per il pilota alla guida del Renault Sherpa #304 questa Silk Way è stata però una bella avventura di famiglia: a fargli da copilota è stato infatti il figlio sedicenne Mitchel, in gara grazie a una speciale licenza rilasciata dalla Federazione Motoristica d’Olanda. Altrettanto interessante la sfida in casa Sugawara: assieme al giapponese Teruhito, 46 anni, navigato da Mitsugu Takahashi, su Hino Ranger 500 Series, a scendere in campo è stato anche il padre Yoshimasa (con Ahito Sakurai): all’età di 77 anni e con un’eccellente carriera motoristica alle spalle, “Yoshi” ha partecipato alla Silk Way per entrare nel World Record Guinness come pilota più longevo nell’attività automobilistica. La sua partecipazione si è conclusa con un 9° piazzamento.

Il percorso. Al confine del fiume Volga e della Via della Seta, la città di Astrakhan, punto di partenza di questa edizione del rally, nasconde mille e una meraviglia: oltre al Cremlino e ai suoi numerosi templi buddhisti, la “stella del deserto” (così l’hanno ribattezzato i Tatari più di 500 anni fa) apre le sue porte su uno dei più grandi deserti d’Europa. Qui, ogni anno il campionato russo di tout terrain affronta cordoni di dune che poco hanno da invidiare a quelli dell’Africa del nord e dell’America del sud. I piloti russi e bielorussi conoscono questa regione come le dita delle loro mani e la definiscono “il loro Merzouga”. Già scenario del rally nel 2013, la Calmucchia ha ospitato le prime 4 tappe della Silk: start da Astrakhan il 21 luglio per una boucle con un tracciato di woops e pipelines (311 km di settori selettivi); tappa marathon (senza assistenza meccanica) da Astrakhan a Elista, la capitale mondiale degli scacchi, con SS di 365 km; Elista-Astrakhan (332 km di speciale); Astrakhan-Astrakhan per la quarta tappa con 366 km di SS; da Astrakhan a Volgograd (ex Stalingrado) per un lungo settore selettivo di 443 km; Volgograd-Lipetsk come sesta e più lunga tappa di questa edizione del rally (776,78 km di cui 373,50 di SS6); Lipetsk-Mosca, ultima tappa, con 79 km di SS.

Sul Sassotetto si incontra tutto il tricolore salita CIVSA e CIVM

Dal 3 al 5 agosto doppia validità per il Trofeo Lodovico Scarfiotti, Campionato Italiano Velocità Salita  Autostoriche e Campionato Italiano Velocità Montagna alla gara organizzata dal Gruppo Sportivo dell’Automobile Club Macerata. Domenica entrambe le competizioni in salita unica

SARNANO (MC), 1 agosto 2018. L’11° Trofeo Storico Lodovico Scarfiotti dal 3 al 5 agosto sarà il sesto appuntamento del Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche, i maggiori pretendenti al tricolore riservato alle prestigiose auto che hanno scritto grandi pagine di motorsport si sfideranno sugli 8,877 Km della Sarnano – Sassotetto, un tracciato molto affascinante ed impegnativo. Sarnano è il caratteristico centro che ancora una volta offe una ammirevole prova di volontà di rilancio dopo il duro colpo del terremoto. L’entusiasmo della sua gente per la promozione di un territorio tutto da vivere e scoprire, passa con grande energia attraverso la competizione sportiva, che porta il grande pubblico in luoghi suggestivi, carichi non solo di storia e tradizione, ma anche di bellezze naturali. Sarnano al centro della scena: Venerdì 3 agosto, ore 17,00-19,30 verifiche sportive, ore 17,15-20,00 verifiche tecniche. Sabato 4 agosto, ore 7,00-10,30 verifiche sportive, ore 7,45-11,00 verifiche tecniche, ore 14,30 prove ufficiali in due turni. Domenica 5 agosto, ore 9,30 gara in unica salita, ore 13,00 circa premiazioni.

I protagonisti dei 5 Raggruppamenti del CIVSA sono pronti alle sfide sui Monti Sibillini ad iniziare dal milanese della Bologna Squadra Corse Walter Marelli, leder di 4° Raggruppamento, che per la prima volta sarà sul difficile percorso dove potrà usare l’agilità dell’Osella PA 9/90 BMW da 2000 cc per difendere il comando della categoria, nella quale pronto all’attacco per portarsi nuovamente in vetta ci sarà il senese del Team Italia Uberto Bonucci, che con la sua Osella PA 9/90 BMW di classe regina, già conosce il selettivo percorso, come il pisano Piero Lottini, anche lui su Osella PA 9/90. Per la categoria Sport Nazionale al comando c’è il poliedrico ed esperto piemontese Guido Vivalda che affronterà per la prima volta il Sassotetto con la OLMAS da 2500 cc, con cui è all’esordio, mentre inizia l’avventura per Dino Valzano sulla Symbol da 3000 cc. Tra le auto turismo il toscano Gianluca Paloschi sulla Peugeot 205 cercherà di allungare in testa alla classe A1400, come farà il siciliano Giovanni Grasso al volante della Renault 5 GT tra le N2000, mentre Francesco Menichelli potrebbe avere l’occasione per agguantare la vetta della classe N+2500. Un tracciato dove occorre molta esperienza per governare l’irruenza delle monoposto di 5° Raggruppamento, dove saldamente in testa c’è il fiorentino Stefano Peroni sulla Martini Mk32 BMW, che però è una formula costruita a suo tempo proprio per le salite ed allora saprà rivelare tutta la sua agilità ben gestita dall’esperto pilota che ha finora vinto tutte le gare. Ma ci sarà l’esperto pilota di Osimo Antonio Angiolani, già Campione Italiano, vincitore lo scorso anno in casa con l’Alfa Boxer, che sarà un avversario ostico per tutti, benché la piemontese della Valdelsa Classic Chiara Polledro, vorrà dare prova del feeling raggiunto con la Formula Abarth con cui è leader in classe 1000, categoria dove ci sarà anche la ligure Gina Colotto su monoposto gemella, mentre il costante Alberto Mattii con la curiosa De Santis Formula 850 continua il suo percorso in classe fino a 1000 cc. Per il 3° Raggruppamento il leader milanese Andrea Fiume punterà decisamente in alto e non solo per la categoria con l’Osella PA8/9 BMW, con cui il portacolori della Racing Club 19 è al comando con sole 2,5 lunghezze di vantaggio sul tenace emiliano Giuseppe Gallusi, sempre efficace con la Porsche 911 SC con cui ha un perfetto feeling, anche se con le auto in versione GTS ci saranno il siciliano di CST Sport Salvatore Patamia su una  Porsche gemella, ma anche Giacinto Giacchè, immancabile sul Sassotetto con la bella Fiat 131 Abarth portacolori Pave Motorsport. Sempre tra le sportscar ma di classe 1300 il calabrese Aldo Pezzullo cercherà altri punti utili a consolidare la leadership su un tracciato congeniale al cosentino. Interessanti le presenze Mario Ruffini su Alfa GTV e Gianluca Imperatori su Fiat X1/9 tra le Silhouette di 3° Raggruppamento, mentre tra le turismo in TC 1150 Iginio Lappani su Fiat 127 Sport ha il comando di classe nel mirino, come la rimonta è nei piani dell’inossidabile bergamasco Mario Tacchini passato al volante della Volkswagen Golf GTI, con cui si è già ben comportato all’Abetone. In 2° Raggruppamento una situazione sempre più appassionante con la parità in vetta tra il fiorentino Giuliano Peroni Senior sulla Osella PA 3 BMW e l’emiliano Giuliano Palmieri che si divide tra la De Tomaso Pantera e la rivisitata Porsche Carrera, con Peroni che ha vinto tutte le gare e Palmieri che con una vettura Gran Turismo è sempre tra i maggiori protagonisti della categoria, ma in GTS è seguito dal palermitano della Scuderia Etna Matteo Adragna anche lui sulla muscolosa Porsche Carrera, come l’altro emiliano Idelbrando Motti, staccati di solo mezzo pinto a favore del siciliano; mentre in classe 1300 sarà Gianluca Calari a cercare l’allungo sulla scattante Fiat X1/9. Nel gruppo delle Turismo in classe 2000 il lombardo Ruggero Riva continua ora a comandare, forte del buon feeling raggiunto con la rinnovata Alfa Romeo GTAM. Anche per le due NSU Prinz di Daniele Di Fazio in classe 1300 e Giovanni Pacetti in classe 1000 si tratta di difendere la prima posizione, come faranno in classe T2000 Antonio Bardi della Piloti Senesi sulla BMW 2002, il portacolori Valdelsa Classic Roberto Panunzi su Cooper 1300 e Mauro Calosi sulla Fiat 850 Special. Tiberio Nocentini ha saldamente in mano il 1° Raggruppamento al volante della Chevron B19 Cosworth, ma il Sassotetto ha qualche volta girato le spalle al driver fiorentino del Team Italia, che mira dritto al primato. A inseguire c’è Angelo De Angelis con la Nerus Silhouette che non molla il contatto come la leadership in classe 1600 delle biposto sport, nella 1300 Antonio Di Fazio con la particolare NSU Brixner, mentre l’elegante ed efficace Fiat 1100 Ala D’Oro di Tonino Camilli continua la sua tenace cavalcata in solitaria in gruppo e classe. Tra le Gran Turismo per le 2000 cc il lombardo Sergio Davoli cerca nuovi punti tricolori con la Porsche 911, come il siciliano Giovanni Pagliarello con la bella Lancia Appia Zagato con cui disputa il Campionato Italiano, anche se in classe ci sarà la Austin Haley Sprite di Romolo Giangregorio. In T1300 Occasione propizia per il piemontese Maurizio Primo di avvicinarsi al vertice, ma dovrà vedersela con il combattivo Stefano Venanzi al volante della Alfa Romeo Giulia 1300 TI.

 

 

Classifiche di Raggruppamento dopo 6 gare: : 1 Nocentini, p. 38,5; 2 De Angelis 28; 3 Rinolfi 19. : G. Peroni e Palmieri 42; 3 De Frassini 35,5. : 1 Fiume 42; 2 Gallusi 39,5; 3 Tramonti 20,5; : 1 Marelli 38; 2 Bonucci 24,5; 3 Vivalda e Ulivi 20. : 1 S Peroni 38,5; 2 Polledro 33; 3 Trentini 27.

 

 

Stefano Bruzzese torna al volante nella gara di casa nel fine settimana

SAN DAMIANO D’ASTI, 3 agosto – Stefano Bruzzese torna al volante per la sua seconda volta e prenderà il via al Rally del Grappolo in programma il 4 e 5 agosto con il n° 14 su Clio R3 con partner italiani e internazionali, sono infatti svedese (Smartcoah), giapponese (Nikon) e saudita (Miele del Mondo) la aziende straniere che saranno al fianco del driver.

La gara di Canelli ha alimentato forte in me il desiderio di riprendere il volante in mano in occasione del Rally del Grappolo, la mia gara di casa”- ci racconta Stefano.

Sabato 4 agosto Stefano, navigato come a Canelli da Elena Zeffiretti, parteciperà allo shake down presso Celle Enomondo e domenica 5 il semaforo darà inizio alla gara sulla PS di Revigliasco per procedere quindi sulla Ronchesio e a seguire la PS. di Monale.

“Ho potuto organizzare una nuova gara nel ruolo di driver, afferma Stefano, grazie al sostegno dei partner, che con l’occasione ringrazio, che mi hanno offerto il supporto necessario per affidarmi ad una vettura prestante del Team Pool Racing, sono pronto a prendere il via”.

Più ci si avvicina il weekend e più sale l’adrenalina per Stefano. L’evento sarà composto da 8 prove, rispettivamente dalla “Revigliasco” (12,94 km), “Ronchesio” (6,75 km), “Monale” (9,67 km), le prime due da ripetere per tre tornate e la terza per due, non ci resta che aspettare il semaforo che si accenderà con la PS di Revigliasco alle 9.02 e augurare un grosso in bocca al lupo a Stefano.

Al Città di Scorzè si rivede Michele Maschera

Il neo portacolori di GDA Communication, fermo dall’edizione 2015, torna sulle strade amiche, all’esordio sulla Citroën DS3 R5. Foto Fotosport

MODENA, 1 Agosto 2018 – L’edizione numero quindici del Rally Città di Scorzè, classico appuntamento che anticipa le vacanze estive, si arricchirà di un altro gradito ritorno all’attività. Stiamo parlando di Michele Maschera, pilota locale, che dopo due annate di assenza tornerà a prendere in mano il volante di una vettura da competizione. Risale infatti alla stagione 2015 l’ultima apparizione del gentlemen driver di Mira, in provincia di Venezia, proprio in occasione del Città di Scorzè che affrontò alla guida di una Peugeot 207 Super 2000, concludendo al sesto posto di classe ed al quindicesimo assoluto.

Per la gara di casa il neo acquisto di GDA Communication, affiancato da Stefano Lovisa, avrà a disposizione una splendida Citroën DS3 R5, vettura abitualmente utilizzata da Roberto Righetti. La classe regina vedrà transitare sulla pedana di partenza noti piedi pesanti come Zecchin, Lovisetto, Piccolotto, De Cecco e per il veneziano, complice anche la ruggine accumulata in questi due anni e mezzo, non sarà impresa facile conquistare un posto al sole. Ad aiutarlo, nello scontro contro le roventi temperature, ci penserà sicuramente il pubblico amico, in grado di dare quella carica in più che tornerà certamente utile.

“Dopo un bel po’ di tempo torniamo in gara” – racconta Maschera – “ed il rientro non poteva avvenire in alcun altro luogo se non a Scorzè, la mia gara di casa. Lo abbiamo affrontato per molte volte e, per ben tre volte, siamo arrivati secondi di classe ed undicesimi assoluti. Sarà la prima volta che correrò per i colori di GDA Communication, pertanto ci teniamo ad iniziare nel migliore dei modi questa nuova collaborazione. Di certo non abbiamo scelto la vettura e la classe più semplice ma, si sa, più è difficile la sfida e più onore consegna. La DS3 è un missile ed è la prima volta che ci saliamo sopra. Sarà fondamentale svolgere un buon lavoro durante lo shake down, cercando di togliere un po’ di polvere accumulata in questo periodo di sosta.”

Il sipario si aprirà Sabato, nel tardo pomeriggio, con la disputa dell’inedita prova spettacolo “Base” (1,98 km), aperitivo di una gara caratterizzata da prove speciali molto corte ma non per questo meno insidiose. L’indomani, Domenica, la carovana del Città di Scorzè scatterà dalla “Resana” (4,06 km), che sarà ripetuta per tre passaggi, e sarà seguita dalla “Piombino” (2,90 km), dalla “Fassinaro” (9,65 km), dalla “Zero Branco” (9,55 km) e dalla “Noale” (2,62 km), tutte da ripetere per due tornate. Una gara all’apparenza semplice ma che, ogni anno, mette a dura prova equipaggi e mezzi.

“Conosciamo molto bene queste strade” – sottolinea Maschera – “e sappiamo quanto insidiose possano essere. Non ci si deve far trarre in inganno dalla pianura perché le alte velocità e la scorrevolezza delle strade rende i dettagli determinanti, per uscire dalle prove con il cronometro a proprio favore. Ci piacerebbe poter arrivare tra i primi dieci dell’assoluta, questo è il nostro obiettivo. Un grazie di cuore a Daniele Valentini, il mio primo supporter, e a Roberto Righetti.”

 

 

 

A Scorzè Baldon Rally riporta in gara Marangon

Il pilota di Loreo, in provincia di Rovigo, tornerà alla guida di una vettura da competizione, dopo quattro anni dalla sua ultima apparizione al volante.

CASTELGOMBERTO (VI), 2 Agosto 2018 – Non si è ancora spento l’eco della splendida cavalcata del giovane Ciuffi, in terra toscana, che per Baldon Rally è già tempo di tornare in carreggiata per l’imminente Rally Città di Scorzè. L’evento, che si tiene nell’entroterra veneziano, è da sempre punto di riferimento per tanti piloti che apprezzano, nonostante l’atipica conformazione del percorso di gara, l’elevato livello organizzativo che, di anno in anno, viene messo in campo.

Ad affrontare i roventi asfalti di Scorzè e dintorni troveremo il polesano Marco Marangon che, dopo quattro anni di latitanza dall’abitacolo, si siederà al volante della Peugeot 106, di classe A5, del team di Castelgomberto. Un tuffo nel passato per il patron del sodalizio vicentino, Alessandro Baldon, che in pianura, correva l’anno 2014, incrociò i propri destini con il pilota di Loreo, in occasione della rinascita del Rally di Adria in versione storica.

“Conosco Marco da parecchio tempo” – racconta Baldon (titolare Baldon Rally) – “e, più precisamente, dalla prima edizione del Rally Storico Città di Adria. Essendo nativo di quelle zone, quando all’epoca, era il 2014, ero venuto a conoscenza della rinascita dell’evento mi ero iscritto con una A112. Marco fu uno dei miei avversari in classe e, da quel momento, è nata una bellissima amicizia. Dovevamo partecipare con lui, ad inizio anno, ad un evento che si teneva all’interno dell’Adria International Raceway. L’annullamento ha fatto si che ci siamo guardati attorno ed abbiamo scelto per Scorzè. Trattandosi sempre di pianura Marco non avrà problemi. Siamo certi che, dopo lo shake down, potrà dire la sua.”

Affiancato da David Granziera alle note, il portacolori di Rally Team si prepara quindi ad affrontare prove speciali molto simili a quelle di casa, fattore che potrà certamente ridurre il gap dai migliori, nonostante il lungo periodo di assenza dall’abitacolo. Il Città di Scorzè di Marangon avrà il suo via Sabato, nel tardo pomeriggio, con la disputa dell’inedita prova spettacolo “Base” (1,98 km), prima di entrare nel riordino notturno. Per il giorno seguente saranno previsti ben undici tratti cronometrati, articolati in due sezioni: si partirà con la “Resana” (4,06 km), prova di apertura e di chiusura, unito ad un passaggio intermedio, previsto per il primo pomeriggio. Il programma 2018 sarà completato dalla “Piombino” (2,90 km), dalla “Fassinaro” (9,65 km), dalla “Zero Branco” (9,55 km) e dalla “Noale” (2,62 km), tutte da ripetere per due tornate.

“Siamo molto contenti di far parte del ritorno di Marco al volante” – sottolinea Baldon – “perché siamo certi che si troverà a suo agio lungo questa tipologia di prove speciali, molto vicine al Polesine. Dovremo lavorare bene durante lo shake down per trovare il giusto compromesso e metterlo in condizioni di essere quanto più tranquillo possibile. La gara, seppur caratterizzata da prove brevi, è comunque lunga e non va sottovaluta. Il caldo poi? Sarà di sicuro un giudice.”

 

Simone Crosara in cerca di riscatto al Città Di Scorzè

Il pilota di Cavarzere, che per l’occasione sarà navigato dal polesano Luca Roccato, sarà della partita con la propria Renault Clio RS nel produzione. Foto Claudio Ipsia

CAVARZERE (VE), 3 Agosto 2018 – Rally Città di Scorzè, l’evento nell’evento per tanti protagonisti del Triveneto e non solo che, di anno in anno, si danno appuntamento fisso lungo le veloci ed insidiose speciali dell’entroterra veneziano. Tra questi a timbrare, per la quinta volta, il cartellino di presenza troveremo Simone Crosara, deciso a riprendersi con gli interessi quanto sfuggito di mano nella passata edizione. Nella stagione 2017 infatti, dopo un ottimo avvio culminato sul terzo gradino del podio al Dolomiti Rally Day, il portacolori della scuderia La Superba fu costretto ad alzare anticipatamente bandiera bianca, causa parcheggio lungo uno dei tanti fossi che costeggiano le prove del Città di Scorzè. Per il nativo di Cavarzere, che si presenterà sulla pedana di partenza al volante della propria Renault Clio RS di gruppo N, l’obiettivo primario sarà quello di tornare ad essere protagonista tra le duemila del produzione. Principale incognita della vigilia sarà rappresentata dalle gomme: sulla trazione anteriore transalpina, seguita sul campo dal team Galiazzo, saranno montate, per la prima volta, le nuove coperture FIA prodotte da DMACK.

“È la nostra quinta partecipazione a Scorzè” – racconta Crosara – “e ci teniamo ogni anno ad esserci perché è un rally organizzato in modo esemplare, caratterizzato da un percorso atipico che ricorda molto il Rally di Adria. Anche per me, come per tanti altri colleghi della zona, la passione per il mondo dei motori è nata lungo le speciali polesane. Utilizzeremo per la prima volta le DMACK e, quindi, non sappiamo bene cosa aspettarci. Partiremo accorti all’inizio.”

Il Città di Scorzè, giunto quest’anno alla quindicesima edizione, sarà occasione importante per ricordare un amico scomparso, Rossano Roccato, fratello di Luca, il quale affiancherà il pilota veneziano nell’imminente due giorni rallistica.

“È un piacere ed un onore per me” – sottolinea Crosara – “correre con Luca come navigatore, nel ricordo di suo fratello Rossano. Era un caro amico di tutti noi, une persona speciale. Faremo di tutto per arrivare al traguardo, nel miglior modo possibile, certi che da lassù saprà darci una carica in più per ben figurare.”

Dodici prove speciali in programma, la prima nel tardo pomeriggio del Sabato e le restanti undici alla Domenica, per un’edizione 2018 profondamente rinnovata.

“Percorso nuovo” – conclude Crosara – “e, tra prove invertite e nuove, saremo alla pari. Le velocità elevate, le staccate da pelo sullo stomaco, i tanti tagli ed i fossi che ti accompagnano durante ogni prova speciale. Sembra facile ma in realtà è una delle gare più insidiose che ci siano. Grazie a Luca, di Top Car, e a Stefano, di Top Rally, per la preparazione della Clio.”

Omar Magliona alla settima del CIVM a Sarnano su Norma-Zytek

Il driver sardo attuale leader del Tricolore Montagna apre la seconda parte di stagione schierandosi al via del Trofeo Scarfiotti nelle Marche del 3 al 5 agosto sul prototipo del Team Faggioli nei colori CST Sport: “Cronoscalata emozionante, puntiamo a rimanere protagonisti in un momento cruciale”

SASSARI, 1° agosto 2018. Omar Magliona si ripresenta in gara nelle Marche da leader del Campionato Italiano Velocità Montagna al 28° Trofeo Lodovico Scarfiotti, ovvero la salita Sarnano-Sassotetto che del CIVM 2018 sarà settimo round dal 3 al 5 agosto. Il pilota sardo portacolori della scuderia siciliana CST Sport aprirà la seconda parte di stagione schierandosi al via sulla Norma M20 FC Zytek del Team Faggioli e gommata Pirelli, con la quale è reduce dal successo in gara 1 a Morano di due domeniche fa, aggiuntosi a quelli assoluti colti al Nevegal e a Fasano e ai due podi conquistati a Verzegnis e Ascoli. Al volante della biposto francese il driver sassarese impegnato anche nella promozione della onlus Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica guida la classifica anche nel gruppo dei prototipi E2Sc e quindi il Trofeo Scarfiotti rappresenta un appuntamento cruciale per il prosieguo della massima serie tricolore di ACI Sport, che sui tecnici e spettacolari 8877 metri del tracciato che sale sul Sassotetto entra definitivamente nel vivo. Dopo le verifiche di venerdì, il campione italiano in carica della categoria cercherà di ritrovare un risultato da podio a Sarnano affrontando sabato dalle 9.00 le due salite di prove ufficiali e domenica 5 agosto la gara, in salita unica, con partenza alle 12.00.

Magliona dichiara prima della trasferta nel maceratese: “Ci attende una delle tappe più complesse e allo stesso tempo esaltanti di questo lungo e duro 2018. Il Trofeo Scarfiotti presenta uno dei percorsi più emozionanti dove ci giocheremo le nostre chance in una gara che non permette sbavature. Per questo la concentrazione dovrà restare sempre alta. Con la squadra il feeling è in continua crescita e lavoreremo nella raccolta di dati utili al sabato per riuscire a essere efficaci domenica. L’obiettivo è marcare punti in un momento fondamentale che richiede il massimo sforzo e che potrebbe risultare decisivo. Puntiamo su un ritmo gara competitivo e un trend che ci ha sempre visto protagonisti di vertice nella prima parte di stagione. E poi vedremo se anche un pizzico di fortuna potrà aiutarci in alcuni dettagli”.

 

 

Sette tornanti, la chiave per Alice Paccagnella

La pilota di Saccolongo, in gara per Rally Team, è chiamata ad un risultato di rilievo in Trentino, per giocarsi al meglio le carte in vista del rush finale. Foto Davide Cesario

SACCOLONGO (PD), 1 Agosto 2018 – Sei eventi ancora da disputare, gran parte dei quali con base nel centro e sud dell’Italia, ed ecco come la sesta edizione dello Slalom Sette Tornanti, in programma per questo fine settimana, diventi uno snodo fondamentale nel cammino di Alice Paccagnella nel Trofeo Italiano Femminile 2018. La vice campionessa in carica, attuale leader della serie tricolore, sarà obbligata a puntare al risultato pieno, in provincia di Trento, al fine di consolidare quanto più possibile la propria posizione ed organizzare poi la campagna finale, lontana da casa.

La classifica assoluta conduttrici provvisoria vede attualmente la “lady driver” di Saccolongo al comando, in solitaria, con nove punti, inseguita da Angelica Giamboi e Vincenza Allotta, rispettivamente distanti quattro e cinque lunghezze. Per affrontare al meglio una trasferta così delicata la portacolori di Rally Team potrà finalmente avvalersi di una rivitalizzata, grazie all’arrivo del tanto atteso nuovo cuore pulsante, Opel Corsa GSI 8 valvole di gruppo N, seguita come di consueto da Race Group.

“Dopo il bel risultato della gara di casa siamo pronti ad una nuova sfida” – racconta Paccagnella – “che avrà luogo questo fine settimana in un altro evento che conosciamo bene: il Sette Tornanti. Sarà l’ultimo appuntamento prima che il Trofeo Italiano Femminile faccia rotta verso il sud. Con un calendario di quattordici round, combinati al nostro risicato budget, dobbiamo cercare di ottimizzare il più possibile le nostre presenze. Ecco perché qui a Trento dovremo puntare al bottino pieno, per incamerare più punti possibili e decidere come gestire la parte finale della stagione. Diciamo che la geografia del campionato, dopo Trento, non sarà più dalla nostra parte e ci renderà la vita abbastanza difficile. Ci proveremo fino alla fine.”

In programma per Domenica 5 Agosto lo Slalom Sette Tornanti, organizzato dalla Scuderia Trentina, si avvale di uno scenario dal blasone conclamato. Il percorso di gara si articola infatti su un tratto della Cronoscalata Trento – Bondone, uno degli eventi più importanti del Campionato Italiano Velocità Montagna e del FIA European Hill Climb Championship. Teatro della sfida sarà quindi la strada provinciale numero 85, del Monte Bondone, dal chilometro cinque, in località Sardagna, sino al 7,95, in località Candriai. La lunghezza totale sarà di 2,95 chilometri, con una pendenza media del 7,89% ed un dislivello di 233 metri.

“Come ad Este anche qui abbiamo già corso in passato” – sottolinea Paccagnella – “compreso lo scorso anno, con la stessa vettura. Il percorso è davvero molto bello, una salita tecnica ma divertente. C’è un’alta densità di tornanti, del resto lo dice lo stesso nome dell’evento. Jonny e Dilan saranno impegnati, come ad Este, nelle vesti di pilota. In assistenza avremo come punto di riferimento, unico, Martino. L’incognita del motore? Non ci pensiamo. Speriamo vada bene.”

Al Trofeo Scarfiotti Michele Mancin ci riprova

Il pilota di Rivà, al via del girone di ritorno nel Campionato Italiano Velocità Montagna, è alla ricerca di un altro successo, per dare nuova linfa alla rimonta in chiave tricolore.

 

RIVÀ (RO), 2 Agosto 2018 – Michele Mancin ci crede, eccome, ed è pronto a dare sfogo a tutte le proprie energie, fisiche e mentali, per ridurre quei diciannove punti che lo separano dalla vetta della classifica di classe A 1600, nel Campionato Italiano Velocità Montagna 2018.

Il portacolori della scuderia Mach 3 Sport, archiviata la vittoria scaccia crisi alla recente Morano – Campotenese, è pronto a partire, in direzione Marche, per affrontare il primo atto del girone di ritorno, ovvero l’edizione numero ventotto del Trofeo Scarfiotti. La Cronoscalata Sarnano – Sassotetto, settimo round del tricolore dedicato alla velocità in salita, sancisce il classico giro di boa di metà stagione, con il pilota di Rivà e la sua Citroën Saxo di gruppo A, curata da Assoclub Motorsport, pronti a dare battaglia sino all’ultimo metro, in questa avvincente rimonta su Gasperino Tinella, attualmente al comando delle operazioni. Ad un avvio di 2018 brillante ha fatto seguito un periodo opaco, denso di problemi tecnici, ma la trasferta calabra ha dimostrato che il polesano c’è e non getterà la spugna sino a quando la matematica lo terrà in gioco. Attualmente Mancin occupa la seconda posizione nella provvisoria di classe A 1600, con un passivo di diciannove punti dal leader, ed il quarto nella generale di gruppo A, a soli due punti e mezzo dal gradino più basso del podio.

“Nuovo round del CIVM, nuova sfida” – racconta Mancin – “e non vediamo l’ora di cominciare. Dopo un periodaccio, pieno di problemi di natura tecnica, abbiamo rialzato la testa, finalmente, in occasione dell’appuntamento in Calabria. Questo ci ha dato nuove motivazioni perché abbiamo visto che, quando le cose girano per il verso giusto, siamo competitivi ed al passo dei migliori, sia in classe che in gruppo. In questi giorni, assieme al nostro staff, stiamo eseguendo classici lavori di manutenzione sulla Saxo, prima di partire per Sarnano. Il divario da Tinella è ancora importante ma è altrettanto vero che siamo alla settima gara sulle dodici previste. Il cammino è ancora molto lungo e tutto può accadere. Dobbiamo farci trovare pronti, sempre.”

Sarnano, in provincia di Macerata e nel cuore dei Monti Sibillini, è quindi pronta ad accogliere gli oltre centocinquanta concorrenti iscritti, decisi a sfidarsi lungo i poco meno di nove chilometri del nastro di asfalto che li porterà sino alla vetta del Sassotetto.

Un tracciato amato dai piloti di rango, compreso Mancin, e completo di tutte le caratteristiche che lo rendono selettivo ed insidioso.

“La gara è bellissima” – sottolinea Mancin – “e la abbiamo già affrontata in un paio di occasioni, sia con la Saxo che, ancora prima, con la Peugeot 205. Parliamo di sei, sette anni fa. Una conformazione abbastanza inusuale, data la lunghezza superiore alla media. Una salita abbastanza veloce, con vari tornanti a spezzare il ritmo. Questo evento ci ha sempre portato bene ed abbiamo sempre raccolto degli ottimi piazzamenti. Data la posta in palio speriamo che valga il detto non c’è due senza tre e che, anche in questa edizione, vada tutto per il meglio.”

 

Trofeo Scarfiotti, Project Team c’è

Il talentuoso portacolori etneo Angelo Guzzetta (Peugeot 106 Rallye) chiamato all’esordio nel settimo round del Campionato Italiano Velocità Montagna

SARNANO (MC), 2 agosto 2018 – Alla volta delle Marche, in cerca di rivalsa. Una sfida d’alto livello attenderà il talentuoso pilota siciliano Angelo Guzzetta, su Peugeot 106 Rally curata dalla Ferrara Motors, chiamato, infatti, all’esordio al 28° Trofeo Lodovico Scarfiotti, appuntamento del Campionato Italiano Velocità Montagna (CIVM) e del Trofeo di  specialità (girone Nord e Sud), in programma il prossimo fine settimana nel Maceratese.

Alle pendici dei Monti Sibillini, il portacolori della scuderia Project Team andrà a caccia di punti pesanti in classe A/1600, tanto nella massima serie tricolore quanto nel TIVM, per rifarsi del terreno perduto dopo i due inattesi stop subiti, suo malgrado, nelle precedenti cronoscalate di Morano e di Giarre.  Desideroso di riprendere la cavalcata trionfale di inizio stagione, che l’ha visto svettare alla “Val d’Anapo-Sortino”, alla “Selva di Fasano” e alla Coppa Paolino Teodori, il driver etneo, seppur al via di una gara per lui del tutto inedita, attaccherà sin dallo start, come di consueto.

La competizione, articolata lungo l’impegnativo tracciato di 8877 metri che dal borgo di Sarnano condurrà i partecipanti fino alla località di Sassotetto, entrerà nel vivo sabato 4 agosto con la disputa di due turni di prove cronometrate; domenica, invece, l’unica manche ufficiale che delineerà la classifica finale.

Il 4° Autoslalom Città di Sant’Angelo Muxaro si prepara a regalare emozioni

Superate le 80 adesioni per la gara tra i birilli. La manifestazione, che si svolgerà̀ il 4 e 5 agosto, vedrà scendere in pista i protagonisti del Campionato Siciliano. Sono più di ottanta le adesioni al 4° Autoslalom Città di Sant’Angelo Muxaro. La manifestazione automobilistica, inserita all’interno del calendario del Campionato Siciliano, è pronta ad accendere i motori il prossimo 4 e 5 agosto nella cittadina dell’agrigentino. Lo spettacolo sarà assicurato: tra le oltre 80 adesioni, infatti, ci sono anche quelle di Michele Puglisi e Emanuele Schillace, i primi due della classifica del Campionato Siciliano. La gara tra i birilli, che vede impegnati in prima linea la Muxaro Corse e il Team Palikè, è valida anche per la Coppa Slalom 5a Zona e per lo Challenge Palikè 2018. Adesione al 4° Slalom Sant’Angelo Muxaro anche per tre pilotesse, tra le quali la locale Annesa Fregapane. Presenti, come dal primo anno, anche il pilota di San Biagio Platani, ma considerato ormai di casa, Ivan Brusca.

 

SANT’ANGELO MUXARO, 27 luglio – Il 4° Autoslalom Città di Sant’Angelo Muxaro si appresta a regalare grandi emozioni. Ormai è davvero tutto pronto per la gara tra i birilli, inserita all’interno del Campionato Siciliano Zona Uno Sicilia Orientale, che si svolgerà il 4 e 5 agosto. Mai come quest’anno ci sarà da divertirsi tra le strade della cittadina agrigentina. Tantissime le adesioni: più di un’ottantina di piloti è pronta a cimentarsi sul percorso di circa 3 km, sulla S.P.19, che dalla periferia si inerpica sino a raggiungere il centro abitato. Lo spettacolo, come detto, non mancherà. Tra i tanti hanno dato la loro adesione, infatti, anche Michele Puglisi e Emanuele Schillace. I due giovani Under 23, entrambi su Radical, che stanno facendo divertire tutti gli appassionati siciliani dello slalom, sono in lotta per il titolo.

Sarà interessante capire come si comporteranno il pilota della Giarre Corse e il rivale del TM Racing su un circuito per loro inedito. Sarà, infatti, la prima volta per entrambi tra i birilli di Sant’Angelo Muxaro, gara valida anche per la Coppa Slalom 5a Zona e per lo Challenge Palikè 2018.  Si rinnova dunque il sodalizio con il gruppo palermitano, coordinato da Annamaria Lanzarone, Nicola Dario e Roberto Cirrito. In prima linea con il Team Palikè la instancabile Muxaro Corse. Una gara che si preannuncia interessante e che vedrà tra i protagonisti anche Nicolò Incammisa. L’esperto pilota e presidente della Trapani Corsi ha vinto l’ultima edizione dello Slalom di Sant’Angelo Muxaro ed è pronto a dire la sua in un circuito che ormai conosce come le sue tasche.

Protagonisti della gara tra i birilli saranno anche le donne: hanno dato la loro adesione Angelica Giamboi, con la sua Fiat X 1/9, del TM Racing, Martina Raiti, che sarà in sella alla sua Osella PA 21 S per la Trapani Corse, e Annesa Fregapane, pilota di casa che si cimenterà tra i birilli di Sant’Angelo Muxaro con la sua Peugeot 205 R. per il secondo anno consecutivo. Ci sarà anche Ivan Brusca, della vicina San Biagio Platani, ma da considerare a tutti gli effetti un pilota di ‘casa’. Lo spettacolo con la sua Peugeot 106 R è assicurato.

Per il 4° Autoslalom Città di Sant’Angelo Muxaro saranno ben tre gli apripista: per la felicità dei tantissimi appassionati della zona sarà presente il rallista agrigentino Gaspare Sollano, con la sua Opel Kadett GSI, e su Fiat 126 Mario Ricotta e Mario Pisa.

Denis Mezzacasa alla Malegno-Borno è ko tecnico

Il pilota di Valle Agordina, iscritto per i colori Xmotors, vede ridursi al lumicino le speranze di conquista del TIVM, causa ritiro anticipato per noie meccaniche. Foto Barbara Piaia

MONTEBELLUNA (TV), 31 Luglio 2018 – Peggio di così non poteva concludersi il weekend di Denis Mezzacasa, impegnato alla Cronoscalata Malegno – Borno per i colori di Xmotors. Il pilota di Valle Agordina, in provincia di Belluno, a dire il vero non è mai entrato in gara, vedendosi costretto ad alzare bandiera bianca già durante la sessione di prove del Sabato.

Il cedimento di un semiasse, quasi al termine della prima salita, ha piegato, forse in modo definitivo, le speranze di conquistare il titolo nel Trofeo Italiano Velocità Montagna 2018. Lo zero segnato in classifica dal portacolori della scuderia di Montebelluna, unito al successo del diretto rivale in campionato, si traduce quindi in un mix quasi letale per le speranza del driver agordino di salire sul gradino più alto del podio.

“Weekend da dimenticare” – racconta Mezzacasa – “così come è stata da dimenticare la settimana di avvicinamento all’evento. Era comunque importante essere al via di questo appuntamento e, quindi, abbiamo fatto tutto il necessario per presentarci al via. Eravamo molto carichi anche perché il percorso di gara è davvero bello. Primo tratto guidato e molto veloce, secondo esclusivamente veloce. Un tracciato su misura per i miei gusti. Purtroppo, durante la prima prova, la rottura di un semiasse, a cento metri dal traguardo, ci ha letteralmente spiazzato. Una rottura anomala in quanto il componente era praticamente nuovo.”

Da quel momento, per Mezzacasa, inizia una furibonda rincorsa nel, purtroppo, vano tentativo di trovare una soluzione che gli permettesse di salvare una trasferta cruciale per la serie.

“Essendosi rotto l’unico pezzo per il quale non avevo ricambio” – aggiunge Mezzacasa – “abbiamo iniziato a spremerci per trovare qualcosa che ci potesse far recuperare il tutto. Grazie all’aiuto di Bacci, che mi ha preparato il cambio, un semiasse è partito da Firenze verso Verona. Allo stesso tempo anche noi abbiamo abbandonato il campo gara e ci siamo diretti verso Verona. Rientrati a Malegno abbiamo però constatato che il pezzo non andava bene e, dopo vari tentativi, alle undici di sera abbiamo ceduto, deponendo le armi.”

Un colpo basso, quello giocato dalla dea bendata, al pilota bellunese che però non demorde ed è già al lavoro, in questi giorni, per rimettere in sesto la propria Renault Clio Williams, in vista della gara di casa ovvero la Pedavena – Croce d’Aune.

“La delusione è tanta ma non ci arrendiamo” – conclude Mezzacasa – “ed insieme ai ragazzi di Marcon Engineering, Black Performace e Officina Collodel 4×4 stiamo già lavorando sulla Clio. Se pensiamo che, all’intertempo della prima salita, eravamo primi c’è di che mangiarsi le mani. Vabbeh è andata così. Siamo comunque contenti dello sviluppo fatto sulla Clio. È stato davvero emozionante essere qui, dove si respira sana ed autentica passione per la velocità in salita.”