Aperilibro del Gruppo di lettura di Carmagnola: Le certezze di Antonio Tomaini: “Non ti guiderò mai”

Il racconto di un tecnico partito dall’alluvionata provincia di Rovigo arrivato fino alla Ferrari di Formula 1 a fianco di Lauda e Villeneuve. Le esperienze di vita lottando ogni giorno con modestia attraverso mezzo secolo di corse con due convinzioni: mai mettere il casco in testa e mai diventare scrittore. La seconda è sta smentita da un libro scritto per devolvere i compensi alla LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori).

CARMAGNOLA (TO), 28 settembre – Nella vita occorrono certezze. Antonio Tomaini, “Tom” per gli appassionati di Formula 1 degli anni Settanta e Ottanta, fin dalla più tenera età ne ha sempre avute due: non avrebbe mai guidato una vettura da corsa, e non avrebbe mai scritto un libro. Se il primo proposito è stato mantenuto con fermezza anche dopo sessant’anni trascorsi nel mondo delle gare automobilistiche, al secondo ha ceduto amabilmente, non per narcisismo personale, ma per puro spirito di servizio. “In Italia ci sono 7000 persone che operano quotidianamente come volontari nel sociale” ha sottolineato Tomaini giovedì scorso durante l’incontro con il Gruppo di Lettura di Carmagnola presso la Trattoria della Vigna. “Io non mi sono mai visto operare in questo campo. Però ho scelto di scrivere le mie memorie, che possono essere utili ai giovani che sono appassionati di questo mondo, insegnando loro a non scoraggiarsi nei momenti difficili e a lavorare duramente anche quando si è sulla cresta dell’onda. Ho scritto questo libro i cui diritti d’autore sono interamente devoluti alla ricerca per la lotta ai tumori portata avanti dalla LILT, Lega Italiana Lotta Tumori. Chi acquista questo libro fa un’opera di beneficenza. Io l’ho solo scritto” ha commentato modestamente Tomaini.

Come sempre la serata è vissuta sul ritmo incalzante dato da Maurizio Liberti che, affiancato da Cristina (la figlia di Tomaini), ha indirizzato la serata grazie alla scatola magica da cui ha estratto gli oggetti che hanno stimolato i ricordi di Antonio Tomaini. Partendo dai lontani anni Cinquanta, quando era studente e ogni giorno doveva percorrere lunghi chilometri in bicicletta per andare da Fiesso Umbertiano, il paese di nascita, alla scuola tecnica che frequentava fino ad arrivare a percorrere ben 43.000 km pedalando, come ha registrato giorno dopo giorno, fino a superare, sopra i pedali, la lunghezza dell’equatore; per poi vivere il dramma dell’alluvione del Polesine del 1952 e finire la scuola, lontano da casa sul Lago Maggiore. Una necessità di vita che ha cambiato il suo destino, aprendogli la mente all’idea di trasferirsi dalla foce del Po a Torino, dove avrebbe potuto fare le automobili, meglio se da corsa, com’era il sogno della sua vita.

E a Torino arriva, assunto alla Carrozzeria Moretti, che non costruiva auto da corsa, ma dava l’opportunità al giovane progettista di conoscere l’intero processo produttivo “cosa non possibile in aziende di grandi dimensioni, come la FIAT, dove ogni tecnico era specializzato in un settore particolare” afferma oggi Tomaini, che in ogni bicchiere della vita sa vedere il mezzo pieno.

E la fiducia nel mondo non è mai mancata, anche quando il rapporto con la Carrozzeria Moretti si è deteriorato “non per motivi economici, ma per divergenze tecniche” precisa oggi e ritorna nella provincia di Rovigo e quasi subito trova ad attenderlo una lettera che lo invitava a presentarsi a Torino, alla corte di Karl Abarth. “Quando vidi la lettura fui subito sicuro che fosse indirizzata a me. I miei genitori non avevano mai ricevuto una lettera con l’indirizzo battuto a macchina”.

Alla corte di Abarth, che Tomaini chiama rispettosamente ancor oggi il “Signor Abarth” il giovane tecnico impara a “fare” le macchine da corsa, a sviluppare e concretizzare quella passione che gli è nel sangue fin dalla nascita. Ed è questo il motivo che lo spinge a non proseguire il rapporto con la casa dello “Scorpione” quando Abarth nel 1971 cede le sue quote alla Fiat, lasciandosi invece coinvolgere nell’avventura di quello che allora poteva apparire un “visionarioEnzo Osella che aveva rilevato tutto il materiale da corsa di Abarth.

Il periodo con Osella è stato uno dei più belli ed interessanti della mia vita” dice oggi Tomaini, chiamando accanto a sé Osella, presente all’aperilibro carmagnolese di giovedì scorso. “Nell’officina di Via Guastalla si lavorava sodo tutto il giorno, poi la sera di dovevano mettere via macchine ed attrezzi per far posto alle vetture dei clienti del padre di Enzo che in quel locale aveva una rimessa. Il mio ufficio era su un soppalco e spesso capitava di veder arrivare al mio piano una vettura da corsa sollevata da un elevatore. Era un po’ come se venisse a controllare il mio lavoro e a stimolarmi a fare meglio”.

Il sodalizio con Osella produce immediatamente i suoi frutti e con Arturo Merzario al volante arrivano i primi successi importanti; ma Tomaini entra anche sotto la lente di Enzo Ferrari, che il tecnico emiliano chiama sempre il “Commendator Ferrari” che lo convoca a Maranello. “A Enzo Ferrari non si poteva dire di no. Dissi ad Osella che lo avrei lasciato per un paio di anni al massimo, perché in quel periodo, a Maranello, i tecnici nella mia posizione duravano, a dir tanto, due stagioni, poi venivano defenestrati; invece rimasi in Ferrari tredici anni”.

Enzo Osella ancora oggi scuote la testa. “Ci lasciò in braghe di tela, con il progetto di una macchina da finire e nessuno che lo potesse portare avanti” i due si guardano negli occhi, poi Osella riprende “Sia ben chiaro. Al posto suo io avrei fatto la stessa cosa”.

In Ferrari Tomaini ha modo di lavorare con Niki Lauda, che riporta il titolo mondiale della F1 a Maranello dopo undici anni, Clay Regazzoni, con cui effettua un memorabile e avventuroso viaggio sulla Ferrari Daytona con il ticinese alla guida, Jody Scheckter, Mario Andretti, Didier Pironi, René Arnoux e Michele Alboreto. Ma soprattutto con Gilles Villenueve, al cui ricordo, ancor oggi, Tomaini si lascia coinvolgere dalla commozione. Finita l’avventura Ferrari, Tomaini torna in Osella, quindi va in Alfa Corse, prendendosi la soddisfazione di sconfiggere nel teutonico campionato DTM i tedeschi con l’Alfa Romeo 155 guidata da Nicola Larini che, guarda caso, è l’autore della prefazione del libro. Un volume che gli appassionati si assorbiranno tutto d’un fiato, di cui hanno potuto gustare alcune pagine lette con impareggiabile pathos dall’attore Franco Collimato al punto che un ammirato Antonio Tomaini ha alla fine commentato: “Lette da Franco, queste pagine sembrano ancor più belle di quando le ho scritte io”.

  • Non ti guiderò mai”
  • Di Antonio Tomaini
  • Editore: Drive Experience
  • Prefazione: Nicola Larini
  • Pagine: 266
  • Data di Pubblicazione: dicembre 2017
  • EAN:9788894280319
  • ISBN:8894280314
  • Formato: brossura
  • Prezzo: 20 €

Mauro Miele vince la Coppa Italia e il Trofeo Pirelli

A Simone Miele e Roberto Mometti la vittoria assoluta al Rally del Rubinetto. Alessandro Gino esce di strada. Foto Michele Alquati

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 1 ottobre – L’ultimo round della Coppa Italia di zona e del Trofeo Pirelli non ha tradito le aspettative. È stato un intenso ed emozionante week-end quello vissuto sulle strade che collegano le provincie di Novara, Verbania e Vercelli. Il Rally del Rubinetto ha festeggiato alla sua 25esima edizione nel migliore dei modi. Con un elenco partenti (123 gli equipaggi al via) che ha offerto quantità e qualità con cinque WRC e ben 15 vetture nella classe R5. Emozionante fin dalle prime battute con gli occhi ovviamente puntati sulla sfida decisiva per l’assegnazione del trono di Zona e del contemporaneo Trofeo Pirelli. Il cuneese Alessandro Gino e il lombardo Mauro Miele erano gli osservati speciali a giocarsi le chance decisive. Buona la partenza del pilota Ford Tam-Auto che pur non assumendo il comando della classifica assoluta sembrava riuscire a controllare le mosse dell’avversario lombardo. Sul primo passaggio a Valduggia, quinto tratto cronometrato, Gino era però vittima di un’uscita di strada che lo costringeva al ritiro. Lo stop del pilota Ford spianava la strada alla Citroën DS3 WRC di Mauro Miele e Luca Beltrame i quali con una tattica sempre veloce ma molto accorta riusciva a concludere la gara chiudendo al terzo posto assoluto dietro ai vincitori Simone Miele (figlio di Mauro) in gara con Roberto Mometti sulla Ford Fiesta WRC e ai francesi Anthony Puppo e Fabrice Gordon a bordo di una Škoda Fabia R5.

Con questo risultato Mauro Miele (classe 1956) e Luca Beltrame conquistano il bottino pieno sia nella classifica della Coppa Italia di zona di cui, oltre al Rally del Rubinetto, hanno fatto parte il Rally Valli Cuneesi, il Rally di Alba e il Rally della Lanterna. Miele si aggiudica inoltre il ricco montepremi del Trofeo Pirelli 2018.  Con il secondo posto assoluto Anthony Puppo consolida anche la posizione sul terzo gradino del podio finale davanti al cuneese Massimo Marasso che qui ha concluso sesto e superato dal transalpino anche nella classifica di raggruppamento e Corrado Pinzano particolarmente sfortunato per l’uscita di strada costata un paio di minuti di ritardo quando era secondo assoluto. Con i sei punti conquistati nell’ultima gara Davide Riccio supera Patrik Gagliasso e chiude al quinto posto. Ininfluente ai fini della classifica di raggruppamento la vittoria di Matteo Giordano in classe R2B in quanto il 37 enne cuneese aveva già messo il successo nel mese di luglio al Rally della Lanterna. Sergio Patetta, Lucio Ramello e Vincenzo Torchio confermano con le loro prestazioni la classifica prima di questa gara, Il ritiro di Paolo Iraldi leader nel raggruppamento 5 permette a Roberto Gobbin di compiere un importante balzo in avanti e vincere la classifica riservata alle vetture di A5.

Il 25° Rally del Rubinetto è una vittoria di famiglia. Primo Simone Miele e terzo papà Mauro

Secondi i francesi Puppo-Gordon. Quadretto di famiglia emozionante a San Maurizio d’Opaglio: Simone Miele e Roberto Mometti bissano il successo dello scorso anno davanti ai transalpini Puppo-Gordon e a papà Mauro Miele con Luca Beltrame: con questo piazzamento questi ultimi vincono il titolo assoluto del Trofeo Prima Zona Pirelli. Foto Alquati, Rally.it, Bettiol, Morani

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 30 settembre –“Ho coronato un sogno che avevo sin dalla mia infanzia; ho vinto la gara praticamente di casa e sul podio con me c’è mio padre Mauro, colui che mi ha trasmesso questa fantastica passione.”

Il rally sono nel DNA ma i geni sono vincenti. Simone Miele festeggia la sua seconda affermazione consecutiva sulle strade piemontesi del 25° Rally del Rubinetto insieme a Roberto Mometti ma questa affermazione, su Ford Fiesta WRC (Dream One Racing), ha un sapore decisamente particolare rispetto a quello dello scorso anno. Se dietro di lui in classifica vi è il duo transalpino Puppo-Gordon, in terza posizione assoluta ci sono papà Mauro Miele e Luca Beltrame, sulla Citroën DS3 WRC che lo stesso Simone portò al successo nel 2017. Un quadretto di famiglia che ha pochi eguali e coronato da due episodi che definire casuali sarebbe davvero troppo riduttivo: papà e figlio sono stati autori di due ex-aequo su due prove speciali di giornata, cosa più unica che rara.

Successo numero due quindi per il 30enne di Olgiate Olona che con Roberto Mometti alle note (501 apparizioni per il copilota di Luino) ha dovuto badare solo a contenere dopo che i due diretti avversari- Caffoni prima e Pinzano poi, seppur il biellese fosse più distaccato), avevano mollato il colpo. Davide Caffoni e Max Minazzi sono finiti fuori strada in PS5 mentre Pinzano-Zegna (entrambi su Škoda Fabia R5), sono stati autori di un’uscita senza troppe conseguenze se non gli oltre due minuti di ritardo.

Seconda posizione dunque per Anthony Puppo e Fabrice Gordon che sulla loro Škoda Fabia hanno capitalizzato al meglio la lunga trasferta: “Siamo felici di aver trovato un rally molto bello, difficile e selettivo: proprio quello che cercavamo” ha detto il pilota francese staccato al traguardo di 1’08”9.

Quarta posizione per l’aostano Elwis Chentre che ha capitalizzato al meglio una gara partita in sordina ma sviluppatasi poi con bei parziali. Lui e la Giovenale gareggiavano su Citroën DS3 R5 della D-Max Racing. Amaro in bocca per i quinti, Pinzano-Zegna, che dopo aver assaporato la seconda piazza assoluta, si sono precipitati in classifica a seguito di una divagazione nelle fasi finali della gara.

Trofeo Pirelli Prima Zona– Festa doppia in casa Miele; oltre al podio di famiglia, Mauro si aggiudica la classifica assoluta del Trofeo indetto dagli organizzatori piemontesi delle gare di Coppa Italia Zona1 e di Pirelli; per il driver classe 1956 un altro sigillo in una già prestigiosa carriera sia nelle due sia nelle quattro ruote: per il pilota olgiatese anche un assegno di 8.000€. La vittoria di classe R5 frutta invece un premio maggiore al francese Puppo che se ne può tornare oltre le Alpi con ben 9.000 in tasca.

Altre vittorie – Ancora brillante Emanuel Comparoli che sulla Peugeot 207 S2000 ha colto una brillante dodicesima piazza assoluta con tempi di rilievo dimostrando che il pensionamento della 2000cc francese è ancora da rimandare; insieme a lui Marco Bevilacqua. Quattordicesimo assoluto è il primo pilota di San Maurizio d’Opaglio: Michele Andolina, in coppia con Leo Moro, ha conquistato la seconda posizione di S2000 su Peugeot. Simone Peruccio è il vincitore ella classe S1600 ma soprattutto il migliore tra le Due Ruote Motrici. Il driver di Invorio ha ben figurato sulle strade amiche approfittando dei ritiri di Pizio e Bottarelli: il primo ha accusato un guasto tecnico mentre il secondo è stato fermato da una leggera toccata. Primattore di gruppo N e anche di N4 il domese Marco Laurini che con Grossi alle note ha testato la Mitsubishi Lancer Evo X opzionata come papabile vettura con la quale correre il prossimo prestigioso Rallye Montecarlo.

Un super Matteo Giordano è invece diciannovesimo e primo di R2B; il cuneese, affiancato da Manuela Siragusa, ha messo a segno tempi davvero difficili da eguagliare per gli avversari sebbene Federico Romagnoli, in coppia con Monica Rubinelli abbia stupito tutti: figlio di Marcello, noto meccanico di fama nazionale, il giovane di Armeno era al debutto ed ha disputato una gara altisonante: la speranza è di rivederlo quanto prima col volante tra le mani.

La R3C è stata ad appannaggio di Calvetti-Mattioda (Renault Clio) per solo 1”2 su Dinetti-Zeffiretti mentre la A6 è andata a Torchio-Bruzzese (Citroën Saxo). Il locale Luca Faggio aggiunge la vittoria che ancora mancava nella sua bacheca riuscendo a primeggiare nella combattuta N3 a bordo della sua Renault Clio insieme alla compagna Cristina Campus. In N2 prevalgono Davide Tosini e Mariangela Marzano (Peugeot 106), in A7 dopo il dominio di Maran è Roggia ad ereditare la vetta in coppia con Cerutti. Tra le K10 affermazione Perolio-Perolio su Peugeot 106 mentre in A5 sono Candidi-Metaldi ad avere la meglio su Peugeot 106. La R1B è andata ad Andreoli-Bonometti (Suzuki Swift), la RS1.6 a Lavarini-Giorgetti (Peugeot 106), la RSTB1.6 a Bortolini-Previato (Mini Cooper), la RSTB1.0 a Goldoni-Garella (Suzuki-Swift) , la RSTB1.6P a Fallo-Marchesi (Mini Cooper) mentre la RS1.6P a Tado-Sterren. (Citroën Saxo).

Dei 123 equipaggi iscritti sono stati 81 quelli classificati alla conclusione della corsa con quindi ben 42 ritirati.

 

Classifica Top Ten Assoluta:

  1. S. Miele-Mometti (Ford Fiesta WRC) in 1.03’56”8; 2. Pupo-Gordon (Škoda Fabia R5) in 1.05’05”7 a 1’08”9; 3. M.Miele-Beltrame (Citroën DS3 WRC) in 1.05’09”2 a 1’12”4; 4. Chentre-Giovenale (Citroën DS3 R5) in 1.06’43”9 a 2’47”1; 5. Pinzano-Zegna (Škoda Fabia R5) in 1.06’52”1 a 2’55”3; 6. Marasso-Pieri (Škoda Fabia R5) in 1.06’56”3 a 2’59”5; 7. Riccio-Cicognini (Ford Fiesta R5) in 1.07’06”8 a 3’10”0; 8. Lombardi-Bologna (Ford Fiesta R5) in 1.07’15”5 a 3’18”7; 9. Fornara-Gria (Škoda Fabia R5) in 1.07’36”5 a 3’39”7; 10. Ronzano-Andreis (Ford Fiesta R5) in 1.07’57”9 a 4’01”1.

 

Ancora un successo in R-GT per l’Abarth 124 rally dell’Italiano Andrea Nucita nel Campionato Sloveno

Nel Rally Porec 9° posto assoluto di Andrea Nucita e Giorgia Ascalone,  primi di categoria, dominando tra le 2 Ruote Motrici. In Spagna, nel Rally Villa de Llanes, 2° posto tra le GT degli iberici Alberto Monarri e Rodrigo Sanjuán. Prestazioni esaltanti per il francese Nicolas Ciamin, con Antony Vilanova, nel Rallye Coeur de France, valido per il campionato transalpino.

Terzo successo stagionale in R-GT nel Campionato Sloveno per l’Italiano Andrea Nucita che, in coppia in quest’occasione con Giorgia Ascalone, ha portato l’Abarth 124 rally del team Bernini Rally al 9° posto assoluto nel Rally Porec. Lo stesso team ha ottenuto anche il primato nella classifica femminile con le italiane Masha Mularo e Paola Valmassoi, che hanno così bissato il successo tra le Dame ottenuto nel precedente Rally Nova Gorica. Non è stata una gara facile, caratterizzata da un percorso molto tortuoso e insidioso, ma il forte pilota italiano è riuscito a ottenere una vittoria che in pratica gli consegna il titolo di categoria R-GT nel Campionato Sloveno.

Nucita: “Era importante fare tris per ottenere il successo in un campionato che ci ha dato tante soddisfazioni e due terzi posti assoluti nei rally di Vipavska e Zelezniki. Qui il pubblico tifa per noi e ci spinge a dare spettacolo”.

Sfida impegnativa per gli spagnoli Alberto Monarri e Rodrigo Sanjuàn che, alla guida della loro 124 rally del Team SMC Junior Motorsport, hanno condotto una gara all’attacco occupando nella prima parte di gara l’8° posizione assoluta.  Nella fase finale, nonostante avessero accumulato un po’ di ritardo nelle ultime 3 frazioni cronometrate, sono riusciti ad agguantare il secondo posto finale tra le Gran Turismo.

Eccezionali, come sempre in questa stagione, le prestazioni del giovanissimo francese Nicolas Ciamin, in coppia con Antony Vilanova, nel campionato transalpino. Nel Rallye Coeur de France al termine della prima tappa Ciamin occupava la 5° posizione assoluta confermando  le ottime performance  dell’Abarth 124 rally del Team Milano Racing, prestazioni assolute molto significative vista la presenza al via di molte vetture ufficiali a 4 ruote motrici condotte da piloti di grande esperienza. Sfortunatamente il transalpino è stato però costretto al ritiro all’inizio dell’ultima giornata di gara. Il Team Milano Racing avrà modo di rifarsi nel prossimo appuntamento, il Criterium des Cevennes,  in programma il 26 e 27 ottobre, nel quale schiererà il campione del mondo Coppa FIA R-GT, Raphael Astier.

Matteo Giordano. Poker servito! Vittoria di…Classe al “Rally del Rubinetto”

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 1 ottobre – Anche volendo non poteva esserci un finale migliore per l’equipaggio Giordano-Siragusa che, in rimonta all’ultima prova speciale, recupera oltre 5 secondi di distacco e vince la Classe R2B del “25° Rally del Rubinetto“, quarta e ultima prova della Coppa Italia Zona1. Con il titolo di classe già acquisito, Matteo Giordano e Manuela Siragusa non si sono risparmiati nella combattuta e serrata gara novarese, svoltasi tra sabato 29 e domenica 30 settembre.

Fin dalla prima delle dieci prove speciali in programma, si è creata una serrata lotta tra l’equipaggio del Passatore e quello locale composto Romagnoli-Rubinelli, anch’esso su Peugeot 208. Prima distacchi risicati, poi supremazia in classifica per i novaresi che dopo la PS9, la penultima, hanno avuto 5”5 di vantaggio sui coniugi cuneesi. L’ultimo tratto cronometrato, ovvero il secondo passaggio sulla “Valduggia“, è stato un capolavoro di Matteo e Manuela che hanno rifilato oltre 20 secondi ai diretti concorrenti. A fine prova la gradevole scoperta di aver vinto la classifica di Classe, oltre ad una lodevole 12esima posizione nella classifica Gruppo R e la 19esima in quella assoluta.
Davvero grande la soddisfazione di Matteo Giordano dopo il podio di San Maurizio d’Opaglio: “Penso che l’ultima prova speciale sia stata, ad oggi, una delle più belle di sempre per me da quando ho iniziato a correre nel 2005. Io e Manuela abbiamo dato tutto, costruendo curva dopo curva, su un asfalto molto sporco, un crono strepitoso. Nonostante il titolo di Classe R2B già in tasca non siamo venuti a fare gli spettatori, e ci siamo goduti una gara bellissima con una partecipazione di pubblico rara a vedersi per calore e passione. Questa Coppa Italia, con 4 vittorie su 4, è stata straordinaria per noi e dobbiamo un grazie di cuore alla FR New Motors per averci fornito una vettura sempre perfetta, a WRT per la collaborazione, ed a tutti i nostri sponsor e tifosi che ci hanno sostenuti. Siamo felicissimi!“.

 

Simone Miele saldamente al comando del 25° Rally del Rubinetto

Fuori il diretto rivale Caffoni, il driver lombardo mantiene la testa del Rally del Rubinetto. Fermi anche Gino, Patera e Vagli.

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 30 settembre –Giro di boa per la seconda giornata del 25° Rally del Rubinetto. Simone Miele e Roberto Mometti, già vincitori un anno fa sulle strade novaresi, “vedono il bis” dopo il ritiro in PS5 di Caffoni-Minazzi, avversari diretti nella lotta al vertice.

Il 30enne pilota della Ford Fiesta WRC ha vinto – a pari merito con il padre Mauro, su Citroën DS3 WRC- la prima speciale di giornata, la Valduggia, rivelatasi fatale sia per Gino che Caffoni, usciti di strada nella medesima curva. Il seguente tratto di Prelo è stato vinto, seppure di poco, dalla Škoda R5 (PA Racing) dei biellesi Corrado Pinzano e Marco Zegna che dopo aver faticato con l’assetto nella giornata d’apertura, paiono aver trovato il giusto set up. Il Mottarone di fine mattinata però, ha rivisto primeggiare Miele e Mometti che hanno fatto valere la cavalleria rusticana della loro World Rally Car allungando ancora di più sui rivali.

Ora, dopo sette prove speciali, quando cioè ne mancano solo tre alla conclusione, Miele-Mometti hanno un vantaggio di 30” su Pinzano-Zegna e 48”2 sui francesi Puppo-Gordon. Quarti, ad 1’00”8 seguono Miele-Beltrame mentre quinti i primi di S1600, i locali Pizio-Simonini su Renault Clio S1600; il loro distacco è di 1’52”2”. Chentre, Marasso e Lombardi si contendono, con le rispettive R5, la sesta piazza.

I locali Comparoli-Bevilacqua comandano tra le S2000, Laurini-Grossi tra le N4, Romagnoli-Rubinelli tra le R2, Maran-Visconti tra le A7 mentre Calvetti-Mattioda tra le R3C.

Nel novero dei ritirati si sono aggiunti Patera-Bossi (Ford Fiesta WRC) e Bestetti-Nicastri (Renault Clio Williams A7), in giornata no, Corinaldesi-Veronese (Renault Clio N3) per rottura dell’alternatore, Vagli-Mangili (Citroën DS3 R5) per una panne elettrica e Castelli Villa-Barra per la rottura del cambio.

Rally del Rubinetto secondo giorno: fuori Caffoni e Gino

Uscite di strada per il pilota ossolano ed il cuneese. La PS5 viene interrotta; nessuna conseguenza per gli equipaggi. Partenze ritardate per Prelo e Mottarone.

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 30 settembre –Subito due colpi di scena nella seconda giornata del Rally del Rubinetto 2018.

La speciale di Valduggia si rivela molto selettiva: il cuneese Alessandro Gino, al momento leader del Trofeo Pirelli di Prima Zona, arriva dritto con la sua Ford Fiesta WRC (Tam-Auto) uscendo di strada in una curva particolarmente sporca.

Pochi istanti dopo anche Davide Caffoni e Massimo Minazzi escono di strada nello stesso punti. Con la Škoda Fabia R5 di Balbosca i due volte vincitori del Rubinetto mettono il posteriore fuori dalla sede stradale urtando un ceppo e staccando una ruota. Anche loro, come Gino e Ravera, non hanno conseguenze fisiche ma la Škoda ostruisce la sede stradale ed i commissari non riescono a liberarla se non dopo parecchi minuti: la direzione gara decide di mandare la prova in trasferimento.

La prova di Prelo ed il seguente Mottarone subiscono un ritardo di circa mezz’ora.

Rally del Rubinetto: Caffoni accorcia su Simone Miele

Davide Caffoni si aggiudica le speciali del secondo giro dando un segnale importante in vista della giornata di domani. Simone Miele mantiene la leadership con solo 2”3 di vantaggio sul driver ossolano. Terzo, a 14”4 è il biellese Pinzano su Škoda R5. Out Dissegna e Pettenuzzo.

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 29 settembre – Si chiude la prima giornata di gara al Rally del Rubinetto edizione numero 25. Dopo che gli uomini della Pentathlon Motor Team hanno dato il via dalla pedana iniziale, la gara ha vissuto sul nome di due equipaggi: Miele e Caffoni. Ancora loro, sempre loro!

Simone Miele e Roberto Mometti, su Ford Fiesta WRC Dream One Racing hanno vinto le prime due prove accumulando un margine di 4”5 su Davide Caffoni e Massimo Minazzi, all’esordio su Škoda Fabia R5 di Balbosca. Il duo piemontese però si è rifatto nei due tratti seguenti – le ripetizioni di “Gianni Piola” e “Città di Borgosesia” recuperando margine prezioso e dichiarando, di fatto, guerra aperta per la tappa di domani.

Terza piazza combattuta da altre due Škoda Fabia R5 con il biellese Pinzano, con Zegna alle note, che si conferma amante del Rubinetto mentre il francese Puppo, dimostra di non patire la non conoscenza del tracciato: a 16”7 di distacco è dietro Pinzano per solo 2”3. Bene i cuneesi Gino-Ravera, in cerca di punti pesanti per definire a loro favore il Trofeo Pirelli di Prima Zona: la loro quinta piazza è frutto di soli 18”4 di ritardo.

Gli altri seguono ma non inseguono visti i distacchi. Mauro Miele, papà del leader Simone, è insieme a Beltrame in sesta posizione (Citroën DS3 WRC) a 44”6 nonostante problemi elettronici; Patera e la Bossi, dopo il podio dello scorso anno, occupano la settima piazza a 46”. Dietro di loro i leader del Due Ruote Motrici, quel Pizio (Twister) già primattore a Biella in R2 (e vincitore del Trofeo delle Merende) che sta girando a ritmi sostenutissimi alla pari di Bottarelli (Top Rally), dietro di soli 10”. I due giovani driver gareggiano su Renault Clio S1600.

Dei già oltre dieci ritiri vanno segnalati i due incidenti –sebbene senza conseguenze per equipaggio e pubblico- accorsi a Dissegna (PS1) e Pettenuzzo (PS4) rispettivamente out con le loro Citroën DS3 WRC e Ford Fiesta R5. Il crash di Pettenuzzo ed Aresca ha costretto la direzione gara a mandare in trasferimento gli equipaggi dal numero 19 al 28. Dal 29 la corsa è ripartita regolarmente.

Simone Miele: “Di sera faccio fatica a guidare ma ammetto che Caffoni sulla Gianni Piola è andato proprio forte. In PS4 mi sono un po’ “addormentato” e mi sono reso conto subito di non aver segnato un buon tempo. Diciamo che l’abbiamo scampata. Domani dovrà partire subito deciso perché Caffoni sarà un osso duro!”

Davide Caffoni: “Non credevo di poter andare subito così forte al debutto con la Škoda. E’ un’auto davvero performante, pronta e reattiva: mi sto divertendo e sono pienamente soddisfatto di come sia andata oggi: vincere due prove davanti alle WRC è davvero una bella soddisfazione sebbene sappia che domani loro prenderanno più margine.”

Mauro Miele: “Abbiamo dovuto fare manovra in una curva per via di un problema elettrico che ci impedisce di effettuare correttamente le staccate. Peccato perché potevamo essere decisamente più vicini a Gino, nostro diretto rivale nel Trofeo Pirelli.”

Il Rally del Rubinetto accende il weekend: Simone Miele subito al comando

Espletate le operazioni preliminari, centoventidue equipaggi si sono presentati sulla pedana di partenza di San Maurizio d’Opaglio. Simone Miele e Roberto Mometti vanno subito al comando seguiti da Caffoni e Gino.

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 29 settembre – Il Rally del Rubinetto è partito e con esso, l’ultimo round della Coppa Italia di Prima Zona con annesso il Trofeo Pirelli. Sulla pedana di San Maurizio d’Opaglio, sulle sponde del Lago d’Orta, sono salite centoventuno vetture: solo Boroli (n.34 non verificato) e Fornara (n.82 fermo allo shake down) non hanno preso il via dall’azienda F.lli Pettinaroli.

A dettare legge dopo le prime due prove speciali è il vincitore della passata edizione, l’olgiatese Simone Miele con Roberto Mometti: su Ford Fiesta WRC i due varesini della Dream One Racing hanno prevalso sia nella Gianni Piola che nella Città di Borgosesia seppur di poco: dopo due speciali il vantaggio sui secondi Caffoni-Minazzi -anch’essi già vincitori del Rubinetto in due occasioni, è di 4”4. Terzi i cuneesi Gino-Ravera su Ford Fiesta WRC –TamAuto a 6”8. Pinzano ed il francese Puppo seguono a 10”1 e 13”9 mentre è di 17”7 il distacco del locale Patera-Bossi, su un’altra Fiesta WRC.

Uscita di strada nella PS1 per Giorgio Dissegna e Stefano Scardoni che hanno stropicciato la Citroën DS3 WRC senza conseguenze per equipaggio e pubblico. Ottime performance per il locale Pizio ed il bresciano Bottarelli, ai primi due posti tra le due ruote motrici e rispettivamente decimo e tredicesimo assoluto. La rottura della frizione è la causa del ritiro di Onnis-Puliani su Peugeot 206 n.94.

Rally del Rubinetto, soddisfazioni per il Project Team

Nel novarese, il driver ligure Davide Craviotto (Peugeot 208 R2) conquista, definitivamente, la piazza d’onore di categoria in Coppa Italia e nel Trofeo Pirelli. Al Rally del Molise, esordio sfortunato per il siciliano Alfonso Di Benedetto (Peugeot 207 S2000), in coppia con Roberto Longo

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 1 ottobre 2018 – Una gara un po’ sofferta, certo, ma archiviata nel migliore dei modi. Questo, in estrema sintesi, il bilancio della trasferta del driver ligure Davide Craviotto, reduce dal 25° Rally del Rubinetto, andato in scena lo scorso fine settimana sugli asfalti del Novarese. Al portacolori della scuderia Project Team, sempre al volante della fida Peugeot 208 by Bianchi, infatti, è bastato piazzarsi a ridosso del podio di una combattuta e “affollata” classe R2 per cumulare punti a sufficienza per conquistare, definitivamente, la piazza d’onore di categoria in Coppa Italia 1^ zona e nell’abbinato Trofeo Pirelli dotato, quest’ultimo, di un ricco montepremi.

“Vista la brutta esperienza vissuta nella passata edizione del ‘Rubinetto’ (il primo cappottamento in ‘carriera’ ndr), l’obiettivo primario era quello di concludere l’impegno al traguardo – ha raccontato un soddisfatto Craviotto – Giunti circa a metà della competizione e alla luce del ritiro del mio diretto avversario, ho messo i remi in barca puntando solo a gestire il vantaggio evitando, in tal modo, di incorrere in inutili rischi. A quel punto, contava solo mantenere la posizione e il relativo punteggio piuttosto che ricercare la prestazione fine a se stessa. Una strategia che, alla fine, ha pagato ampiamente tutti i sacrifici di un’intera stagione, chiusa al di sopra di ogni più rosea aspettativa”.

Ha fatto, invece, da contraltare l’epilogo del 23° Rally del Molise che, nell’analogo weekend, ha visto Alfonso “Fofò” Di Benedetto recitare il ruolo di sfortunato protagonista. Il recordman siciliano, su Peugeot 207 S2000 e in coppia col fido corregionale Roberto Longo, infatti, seppur all’esordio sulle strade del Campobassano, ha disputato una performance in crescendo nonostante abbia accusato problemi allo scarico e conseguente perdita di potenza della vettura sin dalla prima prova speciale delle nove in programma. Nonostante tutto, il pilota isolano è riuscito a scalare la classifica assoluta sino al raggiungimento del terzo posto provvisorio quando, una volta portata a termine anche la quinta frazione cronometrata, è stato costretto al ritiro per l’aggravarsi delle noie meccaniche patite in apertura.

“Bassano” con forti emozioni per  Movisport: Luca Rossetti ha regalato una grande vittoria

Alla gara veneta, il pilota friulano  è arrivato a correre all’ultimo per sostituire l’infortunato Eddie Sciessere Spettacolare il duello con il locale Spagolla.

REGGIO EMILIA, 1 ottobre 2018 – Prosegue l’autunno magico di Movisport. Nel fine settimana appena trascorso la Scuderia ha còlto un nuovo ed importante alloro andando a vincere il 35° Rally Città di Bassano, una delle gare più ambite e partecipate d’Italia. La vittoria, per mano di Luca Rossetti in coppia con Pietro Elia Ometto, è stata il frutto di un pre-event movimentato, quasi rocambolesco, che ha portato il driver pordenonese a sostituire Eddie Sciessere che si era infortunato ad un braccio la settimana antecedente la corsa, non potendo quindi prendere il via.

Proprio Sciessere si era adoperato per far sì che la Citroën DS3 iscritta col numero 3 al alla gara veneta potesse avere al volante un grande pilota che potesse assicurare una prestazione di vertice ed ha così chiamato il grande amico Rossetti. Il tre volte Campione Europeo e Campione Italiano, ha infatti preso il posto dello sfortunato driver di Lusiana e nonostante i tempi stretti per preparare la gara, ha trovato sin dai primi chilometri il giusto feeling col navigatore Pietro Elia Ometto e con la vettura francese, andando a vincere una gara tanto tirata quanto spettacolare.

Vincendo sei prove sulle otto regolarmente disputate, il friulano estemporaneo portacolori di Movisport, ha condotto gran parte del rally al comando, solo un tenace Mauro Spagolla, sulla Ford Fiesta, ha saputo tenere il suo ritmo. Movisport ringrazia Luca Rossetti per aver dato la sua disponibilità a dare continuità al progetto di Eddie Sciessere e dei suoi partner.

Lo Slalom “Chiavari-Leivi” a Paolo Cornelli (Formula Gloria)

Foto di Valentina Fontana

CHIAVARI (GE), 1 ottobre – Un nome nuovo nell’albo d’oro dello slalom “Chiavari – Leivi” – Memorial “Graziano Borra”. È quello del piacentino Paolo Cornelli che, al volante della sua Formula Gloria, si è aggiudicato con merito la settima edizione della gara, organizzata dalla scuderia Sport Favale 07 in collaborazione con la locale Auto Moto Retrò Leivi. Limpido il successo del portacolori del LTS Racing Team che sul traguardo finale ha preceduto Erik Campagna (Formula Arcobaleno – VM Motor Team) e il genovese Alessandro Polini (Polini 01 BMW – Racing for Genova Team); il quarto ed il quinto posto sono stati conquistati da Luca Veldorale (A112 Kawasaki – Altavalle Motorsport) e Roberto Risso (L.R. 001 – Racing for Genova Team). Hanno completato la “top ten” finale, nell’ordine, tre piloti della Sport Favale 07, Andrea Drago (Erberth R3), Gianluca Ticci (Fiat X1/9) e Michele Zaniboni (Lotus Exige), Gian Pasquale De Micheli (Fiat X1/9 – Altavalle Motorsport) e Filippo Gennari (Renault Clio RS – AB Motorsport).

Oltre al successo assoluto Paolo Cornelli ha conquistato anche quello di Raggruppamento (E2-SS), così come i già citati Risso, Polini, Gennari e Ticci, che si sono imposti, rispettivamente, nei Gruppi E2-SC, E2-SH, E1 e S; gli altri Raggruppamenti sono andati a tre piloti del sodalizio organizzatore, Fabio Belmessieri (Peugeot 106 XSI – A), Lorenzo Mottola (Clio RS – N) e Mattia Canepa (Citroën C2 – RS), e a Mauro Alberti (Mini Cooper S – RSP). Erik Campagna è risultato il migliore tra i quattro piloti under 23 in lizza, la Sport Favale 07 si è imposta tra le scuderie mentre, in campo femminile, Sonia Castelli (Renault 5 GT turbo – Novara Corse) ha regolato la debuttante Laura Bottini (Peugeot 106 – Racing for Genova Team).

“In molti Gruppi e Classi – hanno sottolineato con soddisfazione gli organizzatori – ci sono state battaglie sul filo dei decimi e dei centesimi di secondo che hanno regalato al pubblico un grande spettacolo ed una manifestazione di notevole livello tecnico e sportivo”.

Hanno concluso la gara 56 dei 60 piloti ammessi alla partenza. Qualche attimo di apprensione, infine, per l’incidente, per fortuna senza conseguenze, occorso a Matteo Battaglioli (Clio Williams) durante la prima delle tre previste manche.

23° Rally del Molise: vittoria-bis per Giuseppe Testa al fotofinish

Grande spettacolo e tanto agonismo, tra la serata di ieri ed oggi su un percorso di alto valore tecnico, che ha deciso il vincitore soltanto all’ultima prova speciale, dopo la quale il pilota di Cercemaggiore ha vinto sul frusinate Minchella (Škoda Fabia R5) di soli due decimi. Terza piazza per il cesenate Casadei (Škoda Fabia R5). La gara ha ricevuto il saluto del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intervenuto per ricordare il suo collaboratore Giuseppe Matteo, recentemente scomparso, cui è stata intitolata la “Prova Spettacolo”. foto Leonardo D’Angelo

CAMPOBASSO, 30 settembre 2018 – Il 23. Rally del Molise è andato di nuovo in mano di Giuseppe Testa. Il giovane di Cercemaggiore, ex Campione Italiano Junior, in coppia con il sammarinese Massimo Bizzocchi, al volante di una Ford Fiesta R5, si è aggiudicato la gara bissando il successo dello scorso anno, battendo sul filo di lana il frusinate Andrea Minchella, in coppia con Renzetti, su una Škoda Fabia R5.

Organizzato da Aci Campobasso con il supporto tecnico della romagnola Prosevent l’evento, che si è corso tra la serata di ieri e l’intera giornata odierna, ha conosciuto alcune modifiche al percorso rispetto al passato, comunque mantenendo i propri caratteri di un tracciato tecnico e selettivo. Fattori che hanno generato una gara estremamente tirata quanto anche spettacolare, il cui esito si è deciso nel finale, proprio con la “piesse” di chiusura.

Dopo aver impattato con lo stesso tempo la prova di apertura, la “spettacolo” di Campobasso, testa e Minchella si sono prodotti in un acceso dualismo che pian piano li ha portati allontanati dagli altri concorrenti, tanto si è rivelato alto il loro ritmo. Minchella, al suo debutto sulle strade molisane, aveva poi preso il comando della corsa dalla prima prova odierna, per poi cedere il passo a Testa dalla successiva, il quale aveva cercato quindi l’allungo. La corsa del driver locale ha avuto una battuta d’arresto durante la quarta prova, quando una foratura lo ha costretto ad inseguire il rivale, il quale a sua volta ha cercato di nuovo di staccarlo. Testa ha invece attaccato a fondo sino ad arrivare alla soglia dell’ultima fatica cronometrata con 1”6 di distacco da Minchella, per poi staccarlo di 1”8, trionfando perciò di soli due decimi.

Onore delle armi per Minchella, che ha confermato il suo alto livello, sempre interpretando al meglio le difficili “piesse” che si è trovato ad affrontare, mentre al terzo posto si è piazzato il cesenate Gianluca Casadei, in coppia con Isidori, alla loro prima gara con la Škoda Fabia R5 ed anche alla prima esperienza  a Campobasso. Una gara in progressione, per i romagnoli, alla fine premiati da una posizione importante, decisa rivalsa dalla recente sfortuna sofferta al Rally Raab di luglio, terminato anzitempo con un ritiro.

Quarta piazza, per il lombardo di Como Jacopo Civelli, in coppia con l’emiliano Benedetti, alla loro prima volta a bordo di una Škoda Fabia R5. Anche per loro una gara concreta, con una prima parte “di studio” e con il sudore freddo dato da una foratura costata circa 30” durante la quinta prova, alla quale hanno risposto con una bella progressione sino alla bandiera a scacchi. Quinta posizione finale per Mirabile-Calderone (Ford Fiesta R5), anche loro autori di una prestazione maiuscola, la stessa che hanno fornito Simone-Aiezza (Škoda Fabia R5) davanti al pubblico “di casa”.

Primo fra le due ruote motrici è Pasquale Pucella, con Davide Geremia alle note, su un’efficace Peugeot 106 kit, anche settimi assoluti alla terza gara in carriera. Subito dietro il papà Franco, con una Renault Clio Super 1600, condivisa con Carmen Grandi, sulla quale sono saliti per la prima volta. Sfortuna per il napoletano Fabio Gianfico, affiancato dal fido Liberato Mongillo, anche lui al debutto con una Renault Clio S1600 con la quale sino alla penultima prova speciale aveva saputo insediarsi nella top ten con riscontri cronometrici di alto livello. Li ha traditi il motore, che per tutta la gara gli ha vincolato la prestazione, a due chilometri dal termine della prova di chiusura.

Grande emozione, oltre allo show offerto, alla prova “spettacolo” inaugurale del sabato in centro a Campobasso, intitolata a Giuseppe Matteo, grande appassionato di motorsport ed amico del rally del Molise, prematuramente scomparso lo scorso gennaio a 37 anni. Era collaboratore parlamentare del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il quale è intervenuto telefonicamente in diretta durante la prova ricordando la figura del suo collaboratore e dichiarando che i vincitori del Trofeo “Giuseppe Matteo”, Giuseppe Testa-Massimo Bizzocchi e Andrea Minchella-Daniele Renzetti (autori di un ex-aequo con un tempo di 2’55”4 per entrambi)  verranno a breve premiati da lui stesso nella sede del dicastero che presiede, a Roma. “Vi ringrazio per avermi dato la possibilità di intervenire a questa manifestazione – ha detto il ministro della Giustizia –  Il mio grandissimo amico Giuseppe Matteo teneva molto al rally del Molise, è meraviglioso che gli sia stato dedicato un trofeo. Mi dispiace molto non essere stato tra voi per ricordarlo, mi piace immaginare che il mio amico Giuseppe sia lì, tra voi, ad ammirare la sua passione. Grazie!”.

Il Rally del Molise targato duemiladiciotto è andato in archivio con un’edizione decisamente di rilancio, dal numero di iscritti in crescita al forte interesse mostrato dal territorio e dalle istituzioni, oltre che dall’ambiente tutto delle corse su strada. Una soddisfazione a tutto tondo da parte dell’organizzazione, che per l’evento desidera palcoscenici importanti, un obiettivo che si è certamente messo nel mirino da quest’anno con tanta passione e duro lavoro. Premiati dall’ampio consenso di piloti, addetti ai lavori e pubblico.

Prorogata la chiusura delle iscrizioni al Rally Due Valli 2018

Verona 1 ottobre – Ancora due giorni di tempo per iscriversi al Rally Due Valli 2018.

ACI Sport ha approvato la proroga per la chiusura delle iscrizioni a tutte le manifestazioni in programma.
I concorrenti che vogliano partecipare al 36° Rally Due Valli valido per il Campionato Italiano Rally, al 36° Rally Due Valli valido per il Campionato Regionale Rally, al 13° Rally Due Valli Historic valido per il Campionato Italiano Rally Auto Storiche e all’8° Due Valli Classic valido per il Trofeo Tre Regioni di Regolarità Sport potranno farlo fino a mercoledì 3 ottobre alle ore 12:00.

Estate in ottovolante per il mercato italiano dell’auto

Dopo un primo semestre di stabilità e un’estate di boom e sboom, mercato auto proiettato sui livelli del 2017. A cura del Centro Studi Promotor

 BOLOGNA, 1 ottobre – Estate in ottovolante per il mercato italiano dell’auto. Dopo un primo semestre sui valori dello stesso periodo del 2017, il terzo trimestre 2018 è iniziato con una discreta crescita in luglio (+4,7%), con un forte incremento in agosto (+9,5%) e con un calo del 25,4% in settembre. Commentando i dati di agosto, il Centro Studi Promotor ha sostenuto che non si era in presenza di un vero boom ed ora, commentando il dato di settembre, sostiene che non si è in presenza di una vera caduta del mercato. L’andamento dell’estate 2018 è infatti dovuto all’esigenza delle case automobilistiche di smaltire entro agosto le giacenze di vetture non omologate Euro 6C o Euro 6D temp anche in relazione all’introduzione, sempre dal 1° settembre, della norma WLTP. Questa esigenza ha spinto molte case a forzare le vendite con sconti e promozioni per smaltire tutte le auto che non avrebbero potuto essere immatricolate dal 1° settembre (salvo una piccola quota “in deroga” fino ad agosto 2019). La pressione sulla domanda di luglio e agosto ha avuto ovviamente effetti positivi sulle immatricolazioni, ma ha avuto anche una ripercussione negativa su settembre, che ha chiuso con il calo di cui si diceva. Per valutare correttamente i risultati dell’estate anomala dell’auto che ci siamo appena lasciati alle spalle è dunque opportuno, fare riferimento, più che ai dati dei singoli mesi, a quelli del terzo trimestre che accusa un calo del 7% sullo stesso trimestre del 2017.
Se si considera che il primo semestre 2018 aveva chiuso il suo bilancio con un calo dell’1,5%, nel consuntivo a fine settembre vi è un leggero peggioramento (-2,8%). Vi sono però le condizioni perché si verifichi un moderato recupero nell’ultimo trimestre dell’anno. Dall’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor sui concessionari emerge infatti un moderato ottimismo sull’andamento della domanda nei prossimi mesi. In particolare la quota di operatori che si attendono un mercato stabile o in aumento entro la fine dell’anno è salita al 70% dal 50% di giugno. Non vanno tuttavia sottovalutate – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – le incertezze del quadro economico. Gli ultimi dati disponibili sul PIL trimestrale mostrano un tasso di crescita in decelerazione, ma nel quadro congiunturale non mancano dati positivi sugli ultimi mesi. In particolare, l’occupazione appare in recupero ed anche la fiducia dei consumatori tende a migliorare, mentre resta ancora incerto l’orientamento della fiducia delle imprese.