La kermesse del Monza Rally Show, nell’obiettivo di Marco Ferrero

Testo di Tommaso M. Valinotti

 MONZA, 10 dicembre – Il gran finale di stagione arriva (salvo l’appendice classica del Ciocchetto, della Ronde di Sperlonga e del Prealpi Master Show, che in realtà è più la porta della prossima annata) come tradizione dal Monza Rally Show, che porta sull’autodromo brianzolo tantissimi personaggi del mondo del motorismo dello sport e dello spettacolo.

Forse sotto questo profilo l’edizione 2018 è stata un po’ sottotono anche se diciotto titoli mondiali di motociclismo (pari e patta fra Valentino Rossi e Tony Cairoli) con il Dottore che, quando arriva a Monza, si scatena e supera tutte le delusioni della stagione appena superata. Conoscendo personalmente poco il mondo del gossip e delle starlette che fanno furore al Grande Fratello o sull’Isola dei Famosi, ma che saranno dimenticate fra un paio di

anni o anche prima, non ho scoperto alcun personaggio effimeramente famosi fra quelli che popolavano la lista degli iscritti alla gara, ma ho chiesto al nostro reporter di fissare con la sua macchina fotografica piloti e navigatori del Nord Ovest per offrirvi una galleria fotografica di quelli che sono i nostri personaggi.

E così è stato

Suzuki insieme a FISG ai Campionati Italiani 2019 di pattinaggio di figura

Dal 13 al 16 dicembre si svolgeranno, a Trento, i Campionati Italiani 2019 di pattinaggio di figura; Il marchio Suzuki è da sempre vicino al mondo dello sport ed è Sponsor di FISG-Federazione italiana sport del Ghiaccio dal 2013.

TRENTO, 11 dicembre – Suzuki è a fianco della FISG-Federazione italiana sport del Ghiaccio che, dal 13 al 16 dicembre, nella splendida cornice del Palaghiaccio di Trento, parteciperà ai Campionati Italiani 2019 di pattinaggio di figura, la più importante manifestazione nazionale che porta in scena tutti i migliori atleti del panorama tricolore. In questo modo, la filiale italiana della Casa di Hamamatsu consolida il suo rapporto con il mondo degli sport del ghiaccio, che la vede sponsor ufficiale dal 2013 della Federazione e sostenitrice, tramite una collaborazione pluriennale, della stella della squadra Nazionale, Carolina Kostner, Campionessa del Mondo 2012.

Suzuki, tradizione e innovazione dal 1909. Suzuki Motor Corporation è uno dei principali costruttori mondiali di automobili, motocicli e motori fuoribordo. Nel settore automobilistico l’Azienda è attualmente all’8° posto nella classifica mondiale delle vendite (fonte JATO), con oltre 3 milioni di vetture prodotte all’anno, ed è leader sul mercato giapponese nei segmenti Keicar e Passenger car. L’Azienda nasce nel 1909 da un’idea imprenditoriale di Michio Suzuki, che, nella cittadina di Hamamatsu, in Giappone, costruisce uno stabilimento per la produzione di telai tessili. Nel 1920 l’Azienda viene profondamente riorganizzata al fine di intraprendere il cammino industriale su scala internazionale, prendendo il nome di Suzuki Loom Manufacturing Co. Nel 1954 l’Azienda diviene Suzuki Motor Corporation Ltd e l’anno seguente, nel 1955, nasce Suzulight la prima automobile a marchio Suzuki, seguita nel 1970 da Jimny serie LJ10, il primo 4×4 compatto. Da allora in avanti, l’attività industriale nei differenti settori ha proseguito il suo incessante cammino di crescita, anche nei settori dei motocicli e dei motori marini fuoribordo puntando su valori quali l’affidabilità, il design e l’innovazione.

I valori del marchio. La scelta di Suzuki di essere sponsor della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (FISG) è in linea con i valori del marchio e con la filosofia che la Casa di Hamamatsu esprime nelle competizioni: passione, precisione e agonismo, sempre nel rispetto delle regole e degli avversari come gli atleti che gareggiano nel Pattinaggio di Figura che si impegnano con costanza per mettere a punto i loro esercizi e raggiungere, così, i massimi livelli. La stessa meticolosità caratterizza il lavoro svolto dai tecnici Suzuki per studiare e sviluppare auto, moto e motori fuoribordo in grado di primeggiare sul mercato, con la loro affidabilità, la loro efficienza e le loro prestazioni. La trazione integrale ALLGRIP rappresenta in tal senso un chiaro esempio. Rappresenta, infatti, un’esperienza quarantennale di lavoro e di affinamento che permette alle auto di Hamamatsu di muoversi con eleganza, precisione e sicurezza anche sui fondi ghiacciati, freddi e scivolosi, proprio come i campioni del pattinaggio.

Dalla parte dello sport. La presenza di Suzuki sottolinea nel mondo dello sport della Filiale Italiana della Casa giapponese. Suzuki Italia infatti è presente da più di cinque anni sulle maglie della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio come Sponsor Ufficiale, ruolo che da settembre 2016 ha assunto anche per la FCI – Federazione Ciclistica Italiana. La filiale italiana della Casa di Hamamatsu è inoltre Main Sponsor del Torino Football Club dal 2015.

Suzuki Italia è attiva nello sport anche con progetti solidali, il 2 dicembre è partita la seconda edizione di “Suzuki è Sport”.

Quest’anno, a dimostrazione del solido legame tra Suzuki e il mondo dello Sport, le tre divisioni del marchio – auto, moto e marine – unite per supportare l’iniziativa.

Suzuki è Sport, nella sua nuova edizione, alza il montepremi e dona 40.000€ a 15 Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) iscritte a Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (FISG), Federazione Ciclistica Italiana (FCI), Federazione Italiana Canottaggio (FIC), Federazione Motociclistica Italiana (FMI).

Agli appassionati il compito di scegliere a chi destinare le donazioni, tre per categoria. Verranno “premiate” le prime tre ASD classificate per ognuna delle cinque federazioni.

L’Abarth 124 rally nel 2019 continuerà a essere protagonista nel panorama racing internazionale partecipando all’European Rally Championship ERC

L’Abarth Rally Cup 2019, con un nuovo regolamento, si articolerà su 6 gare scelte tra gli appuntamenti dell’ERC. Con più di 40 successi di categoria l’Abarth 124 rally nel 2018 ha riportato lo spettacolo della trazione posteriore in questa affascinante specialità diventando l’auto da battere nella categoria R-GT.

TORINO, 11 dicembre – L’Abarth 124 rally, dopo una stagione ricca di successi, culminati con la conquista della Coppa FIA R-GT, del Campionato Europeo Rally e di 11 campionati nazionali di categoria, nel 2019 punta a rimanere protagonista e difendere i titoli conquistati. L’impegno in ambito internazionale sarà nell’ERC al cui interno vivrà il campionato monomarca Abarth Rally Cup 2019.

Il monomarca si articolerà su 6 gare valide per il titolo continentale, quattro delle quali con percorso su asfalto e 2  su sterrato. Le 6  gare scelte nell’ambito del calendario del FIA-ERC* sono:

  • Rally Islas Canarias (Spagna), 2-4 maggio, asfalto;
  • Rally Liepāja (Lettonia), 24-26 maggio, terra;
  • Rally Poland (Polonia), 28-30 giugno, terra;
  • Rally di Roma Capitale (Italia), 19-21 luglio, asfalto;
  • Barum Czech Rally Zlín (Repubblica Ceca), 16-18 agosto, asfalto;
  • Rally Hungary (Ungheria), 1-3 novembre, asfalto.

Entrambe le tipologie di superfice di gara, terra e asfalto, si adattano perfettamente alle caratteristiche della spider dello Scorpione che, come ha dimostrato quest’anno, è competitiva e affidabile su tutti i tipi di terreni. Anzi, è proprio dove il percorso si snoda su fondi a scarsa o difficile aderenza che l’Abarth 124 ha mostrato le sue eccellenti doti di guidabilità, trazione, equilibrio risultando, in molte occasioni, di essere più veloce delle più potenti e – sulla carta – più performanti auto a trazione integrale. Come, ad esempio, nel mitico Rallye di Montecarlo quando Andrea Nucita e Marco Vozzo hanno ottenuto un incredibile 4° tempo assoluto – ben più veloci delle vetture WRC Plus ufficiali –  nella prova speciale più difficile della gara, caratterizzata da fondi a bassissima aderenza con molto ghiaccio e neve.

Proprio queste esperienze hanno portato i tecnici Abarth a sviluppare ulteriormente e far maturare il progetto dal punto di vista prestazionale. Oggi la 124 rally è pronta ad affrontare e a essere protagonista in qualunque gara e su tutti i tipi di terreni. L’Abarth 124 rally è ora disponibile al prezzo di 11.000 € inclusa la tassa di partecipazione al campionato ERC.

Luca Napolitano, Head of EMEA Fiat & Abarth Brands, ha commentato la nuova stagione: “L’Abarth 124 rally in solo due stagioni si è affermata come l’auto da battere nella classe R-GT, regalando emozioni lungo le strade e vittorie su tutti i terreni. Rally come il Montecarlo e il Tour de Corse sono stati il suo terreno di caccia: nel Principato la 124 Abarth si è inserita tra le WRC nella prova speciale più dura della corsa segnando il 4° tempo assoluto; in Corsica, la 124 rally non solo ha vinto ma le quattro auto in gara sono arrivate sotto la bandiera a scacchi una dopo l’altra. L’anno prossimo vogliamo migliorare i risultati di quest’anno, continuando ad essere protagonisti a livello internazionale nell’ERC con una nostra Cup. In ciascuna gara ci sarà un’area dedicata Abarth con la nostra hospitality, che diventerà il punto di incontro per piloti e fan dello Scorpione. Inoltre, daremo supporto in tempo reale ai team grazie al servizio ricambi in gara e alla presenza capillare dei nostri tecnici”. Continua Napolitano: “Il racing fa parte – da sempre – dell’identità di Abarth e ne incarna i valori e la partecipazione alle corse permette di rinsaldare questo legame con la storia e con il futuro di Abarth. Inoltre ci consente di testare le novità tecniche e tecnologiche nelle condizioni più severe di sviluppo per il loro successivo travaso sui modelli di serie, perché vogliamo offrire ai nostri clienti prodotti sempre più performanti e affidabili”.

Dopo due anni di corse l’Abarth 124 rally vanta già oltre 50 vittorie nella categoria R-GT, ritrovandosi così a ricoprire il ruolo di regina tra le Gran Turismo. Un ruolo conquistato sul campo a suon di successi, molti dei quali abbinati a ottime posizioni nella classifica assoluta. Inoltre l’Abarth 124 rally sta contribuendo alla crescita della spettacolarità del campionato oltre che nel numero di partecipanti alla Coppa FIA R-GT, in pratica il campionato mondiale delle gran turismo, che l’Abarth 124 rally ha conquistato con i francesi Raphael Astier e Frédéric Vauclare del Team Milano Racing.

Decisamente interessante il montepremi del  che prevede per ogni gara un premio di 12.000€ per il vincitore della classe R-GT; 10.000€ al secondo classificato; 8.000€ il terzo; e 4.000€ per il quarto. Il vincitore del Trofeo riceverà un premio finale di 30.000€.

Il regolamento completo della Abarth Rally Cup 2019 verrà pubblicato successivamente.

L’Abarth Rally Cup 2019 è inserita nell’ambito del FIA-ERC, Campionato Europeo Rally, promosso dalla rete televisiva Eurosport, che garantisce ampia visibilità ai partecipanti. I team e i piloti partecipanti alla Cup saranno supportati sui campi di gara direttamente da Abarth inoltre, all’interno del “villaggio dello Scorpione”, troveranno spazio le aree assistenza destinati ai team privati, l’hospitality e il van Abarth con il servizio ricambi. Oltre che nell’Abarth Rally Cup la vettura,  potrà partecipare a tutte le gare FIA e nei campionati nazionali che ammettono la categoria R-GT.  Piloti e team possono in questo modo ottimizzare l’investimento puntando ad aggiudicarsi i cospicui premi della Cup,  partecipando nella stessa stagione  ad altri  campionati nazionali e internazionali.

La Cup regalerà anche spettacolo ed emozioni agli appassionati dello Scorpione che accorreranno sui campi di gara. Infatti, gli “Abarthisti” avranno modo di vivere la loro passione Abarth parlando con piloti, sedendo al loro fianco durante i weekend di gara, provando le auto di produzione disponibili ogni weekend per i test drive, “toccando con mano” le performance insomma, vedendo da vicino come la tecnologia viene trasportata dalle gare alla “strada”. Un esempio è la nuova Abarth 124 GT, la serie speciale che combina le emozioni di guida che solo una vera roadster sa regalare, con la sinuosità di una coupé, grazie ad un hard top tecnico, leggero e sicuro, l’unico sul mercato totalmente in fibra di carbonio, proprio come quello montato sulla versione da rally.

 

Ronde Città Dei Mille con due vetture per il VM Motor Team 

Lodigiani e Mussi porteranno in gara i colori della scuderia alessandrina

VALENZA, 11 dicembre – Il VM Motor Team si prepara a celebrare il finale di questa lunga stagione 2018 con una doppia partecipazione ad una gara divenuta ormai una classica di fine calendario: la Ronde Città dei Mille, in programma ad Alzano (BG) i prossimi 15 e 16 dicembre.
La scuderia guidata da Moreno Voltan si prepara a schierare due equipaggi, entrambi con vetture Peugeot. In classe K10 Alessio Lodigiani e Stefano Pistoresi prenderanno il via della gara lombarda con una 106, mentre Manuel Mussi sarà affiancato da Stefano Bruno Franco a bordo di una 208 R2B, una delle auto più in voga del momento.
La Ronde Città dei Mille scatterà alle 19 di sabato 15 con una breve passerella di presentazione degli equipaggi, mentre la gara vera e propria partirà alle 7.45 della domenica. Arrivo previsto dalle 18.46, dopo quattro prove speciali per un totale di trentadue chilometri cronometrati.

165 richieste di partecipazione: la Ronde Città dei Mille costretta a scremare

Letteralmente sfondato il tetto delle 120 vetture ammesse per la corsa orobica. Chiesta la deroga per le 130 ma in trentacinque dovranno stare a casa

 RANICA (BG) – Numeri altisonanti che creano entusiasmo ma anche imbarazzo. Gli organizzatori della Ronde Città dei Mille, nella fattispecie la Ares Communication e la Giesse Promotion, sono stati sommersi dalle richieste di partecipazione per la 14° edizione della gara che si svolgerà durante il prossimo fine settimana. Alla gioia, in queste ore, fa da contraltare l’ulteriore lavoro al quale sono chiamati i “timonieri” della corsa con relativo imbarazzo per le esclusioni.

Ben 165 –centosessantacinque- domande di partecipazione sono giunte al comitato organizzatore: ben oltre le 120 consentite e comunque maggiori rispetto anche ad un’eventuale concessione di deroga a 130 che gli organi federali stanno valutando.

Chi escludere? – Il taglio di almeno trentacinque equipaggi sta creando malumori negli esclusi ma dalla Giesse Promotion fanno sapere con estrema chiarezza le modalità di esclusione: “Prima di procedere con le eventuali estrazioni, abbiamo dovuto controllare ogni singola domanda di iscrizione escludendo tutte quelle giunte in ritardo e quelle incomplete; con “incomplete” l’annuario contempla anche quelle domande magari compilate correttamente ma non corredate dal pagamento della tassa di iscrizione.”

Musi lunghi tra i molti che hanno iniziato a ricevere le prime comunicazioni di esclusione ma “d’altronde non possiamo far partire una gara con 165 auto e qualcuno scontento ci sarà sempre” continua Nicola Colombo di Ares Communication.

Non appena verrà comunicata la decisione di un’eventuale deroga a 130 (la logistica di gara non consente numeri maggiori), verrà pubblicato l’elenco iscritti.

Nuova logistica= successo! – La nuova logistica che vedeva escludere la città di Selvino dalle operazioni di controllo della gara, aveva creato qualche apprensione negli organizzatori che però ora realizzano la bontà della scelta: la gara è inalterata nella prova speciale e quindi nel suo fascino: “Selvino è una location meravigliosa” ha concluso Colombo “ma la distribuzione del Parco Assistenza e la ricettività alberghiera ci metteva in ginocchio; evidentemente il pubblico ha apprezzato”.

Riflettori accesi sulla 10^ Ronde di Sperlonga®

é ancora “full” di iscrizioni. Per il terzo anno consecutivo la gara registra l’overbookIng di adesioni, con un plateau di iscritti arrivato di nuovo al tetto massimo previsto di 120 equipaggi. Confermata la stima e l’interesse per la gara da parte di chi corre, con ben 75 equipaggi che arrivano sulla riviera di Ulisse per la prima volta. Le sfide, quattro passaggi sulla celebre prova speciale della “Magliana”, avvieranno con la novità di un passaggio previsto al sabato pomeriggio. Tutta la gara seguita in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’evento.

Sperlonga (Latina), 11 dicembre 2018 Erano 120, le iscrizioni da accettare e 120 ed oltre sono arrivate. La 10^ Ronde di Sperlonga®, in programma per questo fine settimana, ha quindi segnato di nuovo il record.

E’ dunque record di iscrizioni, per il terzo anno consecutivo, per la gara. Che ha obbligato nuovamente gli organizzatori di Sperlonga Racing a non accettare le domande giunte all’ultimo, avendo sforato quindi il massimo previsto. Si respira dunque aria di gioia, di ampia soddisfazione, per quella che si profila un’altra edizione di grandi contenuti, davvero l’ideale impegno sportivo per darsi gli auguri di Natale e del Buon Anno.  Inoltre, si ribadisce, come accade ormai dalla prima edizione del 2009, il ruolo della gara come ottimo volano turistico. Un formidabile mezzo per comunicare il territorio in periodi destagionalizzati, un concetto che hanno ottimamente compreso le amministrazioni locali che sostengono la gara.

Il plateau di coloro che scelgono la Riviera di Ulisse come ultima gara dell’anno ha dunque confermato l’apprezzamento di piloti e squadre verso l’evento ed ancora una volta sono i numeri a parlare, con ben 75 equipaggi che si sono scritti per la prima volta, segno che nelle nove edizioni precedenti l’offerta a tutto tondo è stata comunicata bene ed assai apprezzata, con il classico “passaparola” che ha fatto il suo importante corso.  Ed ancora: ben 13 vetture di classe R5, 3 World Rally Car, 8 fra le Super 1600, 7 tra R4 ed N4, ben 13 le R2B iscritte. Numeri importanti ed anche nomi e vetture di alto livello, anche per l’edizione “della prima stella”, uno scenario dunque destinato a scrivere altre belle pagine di sport.

“Nomi” e macchine per una sfida “stellare”. Sfida stellare non solo perché sarà l’edizione dei dieci anni, per la Ronde di Sperlonga, ma anche per i tanti “nomi” che saranno al via. Anche quest’anno il pronostico non risulta facile, per “prevedere” chi possa salire sul gradino più alto del podio. Ci pensa senza dubbio l’ex Campione del Mondo “produzione” Max Rendina, uno dei grandi estimatori della gara, al via con una Škoda Fabia R5 sulla quale ritroverà al suo fianco dopo diverso tempo il frusinate Mario Pizzuti, il suo compagno di avventura nella cavalcata iridata del 2014.

Da apprezzare anche la presenza del giovane molisano Giuseppe Testa, anche lui con una Fabia R5 e di sicuro farà effetto la presenza di tre vetture “WRC”, la Citroën DS3 del frusinate Andrea Minchella, già vincitore nel 2016 (ed a podio nel 2015 e 2017), che cerca il bis di allori, oltre alla Fiesta del veneto Luca Ferri, il vincitore delle prime due edizioni della gara (2009 e 2010) e del gentleman lucchese Pierluigi Della Maggiora (Ford Fiesta). Pensa in grande anche il napoletano Fabio Gianfico (Ford Fiesta R5), altro tra i grandi appassionati alla gara pontina, per due volte secondo (2012 e 2017) ed altrettante terzo (2013 e 2015) ed oltre a lui ci sono pure Domenico Erbetta (Škoda Fabia R5), Gianluca D’Alto (Škoda Fabia R5), Giovanni Gravante (Ford Fiesta R5), Alessio Profeta (Škoda Fabia R5), Stefano Giallatini (Škoda Fabia R5) ed il fiorentino Nicola Fiore (Škoda Fabia R5).

Sarà anche bello rivedere, dopo quasi dieci anni di assenza dai campi di gara, Lorenzo Marini che ricomincia da un appuntamento a lui caro come quello delle Ronde di Sperlonga, cui partecipò nel 1994 al volante di una Lancia Delta Hf Gruppo A. Il pilota romano (classe 1967), Direttore Tecnico della Scuola Ufficiale di pilotaggio Ford, sarà al volante di una Fiesta R5 con il suo ex allievo Giorgio De Turris alle note.

Da seguire il sempre spettacolare “Mattonen” e la sua Mitsubishi Lancer EVO IX Gr. N, così come punti di interesse ci saranno con il calabrese Franco Laganà, al via con una Lancer  Evo IX Gruppo R. Non da meno sarà da ammirare la Peugeot 306 maxi KitCar del pluridecorato toscano di Lucca Mauro Lenci, già visto all’opera a Sperlonga nel recente passato,  e certamente sarà bello attendere i passaggi delle diverse vetture di classe R2B, dove potrà farla da padrone il duello tutto toscano tra il giovane Christopher Lucchesi (quest’anno visto nel tricolore rally GT, presente per il secondo anno a Sperlonga) ed il senese Francesco Cancelli, entrambi con una Peugeot 208 R2, mentre il debuttante Ivan Rendina, “figlio d’arte”, pronto a seguire le orme di papà Max, sarà al via con una Citroën C2.

 Grande attesa per il saluto in video del presidente FIA Jean Todt. Annunciato la settimana scorsa da Leone La Rocca, l’anima dell’evento ha creato molta attesa. E’ il messaggio di saluto che il presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) Jean Todt invierà tramite video alla gara ed ai suoi ed ai suoi partecipanti.

La gara in diretta streaming sulla pagina facebook dell’evento. Oltre ad ammirarla sul posto, lungo i dieci chilometri di sviluppo della “Magliana”, la Ronde di Sperlonga sarà possibile seguirla in diretta streaming mediante la pagina facebook www.facebook.com/RallyRondeSperlonga. Ciò grazie alle diverse web-cam piazzate lungo il tracciato, tutte ad alta risoluzione e con l’audio, pronte a far vivere l’emozione delle sfide praticamente a livello planetario.

Torna il montepremi. La Sperlonga Racing mette in palio un week-end a Sperlonga, riservato a tutti gli equipaggi ammessi alla partenza dell’edizione 2018. L’estrazione avverrà sulla scalinata alle spalle del parco partenza, sabato 15 dicembre 2018 contestualmente alla foto di gruppo ufficiale. Si conferma e si rinnova, l’importante montepremi, messo in palio dalla Sperlonga Racing, con l’obiettivo di premiare gli equipaggi che sposano il marchio Pirelli e che sappiano valorizzarsi con prestazioni vincenti. Il montepremi, giunto ormai al terzo anno consiste in 12 pneumatici da competizione suddivisi in 6 premi. Bardahl, inoltre, metterà in palio olio lubrificante specifico per competizioni ad ogni vincitore di tutte le classi costituite. I relativi regolamenti per i premi istituiti sono reperibili nel sito web ufficiale dell’evento, all’indirizzo:  www.rallydisperlonga.it.

Il format rivisto: una prova sarà al sabato pomeriggio. La gara, una delle poche Ronde rimaste in calendario in Italia, proprio per l’edizione “della prima stella” ha modificato il proprio format, Sperlonga Racing, l’organizzatore, propone infatti l’importante novità di far svolgere la sfida su due giorni, con una “piesse” al sabato e le restanti tre alla domenica. Una scelta operata soprattutto sulla scorta del grande dialogo con chi corre, andando ad accogliere le richieste dei molti che volevano appunto le sfide di questa entusiasmante gara in due giorni, per dare modo anche a chi magari possa avere difficoltà nella prima prova, di ripartire per la seconda parte delle sfide alla domenica.

Le quattro sfide saranno ancora sulla “Magliana”. La Prova Speciale prevista è la stessa disputata per tutte e tre le edizioni passate, la oramai celebre “La Magliana”, lunga dieci chilometri. E’ una “piesse” dal passato importante, già teatro di grandi sfide al rally di Pico-Sperlonga, un caposaldo del rallismo del centro Italia, e nel caso della Ronde di Sperlonga ne è il fiore all’occhiello.  Un nastro di asfalto che parte praticamente da Sperlonga, molto tecnico, con la seconda parte dell’impegno in salita punteggiata da una serie di spettacolari tornanti. Una prova che regala sensazioni decisamente forti.

La logistica: confermato il riordinamento a Itri. Riconfermato con convinzione il riordinamento nella vicina città di Itri, in Piazzale Padre Pio, rafforzando così l’idea dell’evento pensato per il territorio pontino, mentre il parco assistenza è previsto a Sperlonga in Via Ulisse.

 

 

Nuova Jeep® Gladiator 2020: il pick-up di medie dimensioni con le capacità 4×4 migliori di sempre

Leggendarie capacità 4×4, design autentico ispirato alla consolidata tradizione dei pick-up Jeep®, capacità di traino e carico ai vertici della categoria, funzionalità e versatilità, propulsori efficienti, libertà della guida open-air, una vasta gamma di dotazioni per la sicurezza e tecnologie intuitive.

LOS ANGELES (California, USA) – Il marchio Jeep presenta al Salone di Los Angeles l’anteprima mondiale della nuova Jeep® Gladiator 2020, il pick-up di medie dimensioni con capacità off-road migliori di sempre. Il nuovo modello si ispira alla lunga tradizione di robusti e affidabili pick-up del marchio americano e offre funzionalità, autentico design Jeep, libertà di guida open-air, dotazioni e versatilità, capacità di carico e di traino ai vertici della categoria, efficienti ed avanzati motopropulsori, dinamica di guida su strada e in fuoristrada di livello superiore e innovative dotazioni tecnologiche e di sicurezza.
“La nuova Jeep Gladiator 2020 è un pick-up immediatamente riconoscibile come una vera Jeep. Si tratta del compagno ideale per qualsiasi avventura” ha dichiarato Tim Kuniskis, Head of Jeep Brand – North America -.I clienti Jeep e gli acquirenti di pick-up di tutto il mondo ci chiedevano da tempo un veicolo con queste caratteristiche. La Gladiator, nasce dalla ricca e fiera tradizione di robusti e affidabili pick-up Jeep, e combina funzionalità, robustezza e versatilità affermandosi come il pick-up di medie dimensioni più abile nella guida off-road mai prodotto”.

La Jeep Gladiator offre performance di riferimento abbinate a capacità di traino e di carico ai vertici della categoria, oltre ad eccellenti caratteristiche di maneggevolezza su strada e sicurezza per i passeggeri. Inoltre, leggendarie doti off-road sono garantite da due avanzati sistemi 4×4  – Command-Trac e Rock-Trac, assali Dana 44 di terza generazione, bloccaggi elettrici degli assali anteriore e posteriore Tru-Lock, differenziale a slittamento limitato Trac-Lok, barra stabilizzatrice a scollegamento elettronico – una novità assoluta nel segmento – e pneumatici off-road da 33″.

La Jeep Gladiator 2020 sarà disponibile negli allestimenti Sport, Sport S, Overland e Rubicon. Prodotta a Toledo (Ohio, USA),  arriverà nei concessionari Jeep americani nel secondo trimestre del 2019.

Autentico design Jeep, con modernità. ESTERNI. La nuova Jeep Gladiator 2020 presenta un design robusto e distintivo, immediatamente riconoscibile grazie all’inserimento di elementi stilistici tipici del marchio. Il team di design Jeep ha mantenuto la leggendaria griglia a sette feritoie della Wrangler, ma ha allargato lo spazio tra ciascuna feritoia per migliorare il processo di aspirazione a vantaggio della capacità di traino. La parte superiore della griglia è stata leggermente inclinata all’indietro per migliorare l’aerodinamica complessiva.
Gli allestimenti Overland e Rubicon della Gladiator presentano fari anteriori e fendinebbia a LED (a  richiesta) e sono dotati di una luce bianca estremamente nitida che conferisce modernità al look frontale del nuovo pick-up. Sui modelli dotati di fari a LED, inoltre, le luci diurne (DRL) presentano una cornice luminosa intorno al perimetro esterno dei fari. Gli indicatori di direzione sono posizionati  sulla parte anteriore dei passaruota trapezoidali.

Anche i tradizionali fari dalla forma quadrata sono a LED (a richiesta) e lasciano spazio all’ampio spazio di apertura del comodo portellone posteriore che consente di caricare tutta l’attrezzatura di cui si ha bisogno sul cassone. Il portellone posteriore è ammortizzato ed è dotato di tre diverse posizioni di arresto; il carico sarà sempre al sicuro grazie a un sistema di chiusura  elettrica di facile attivazione.

Funzionalità e versatilità sono stati al centro della progettazione del robusto cassone della Gladiator. Un sistema di illuminazione under-rail per il cassone, una fonte di alimentazione esterna coperta da 400 W, 115 V a tre poli (disponibile a richiesta) e i robusti fermi integrati garantiscono resistenza e versatilità. Il sistema di gestione del carico Trail Rail, disponibile a richiesta, fornisce ulteriori opzioni aggiuntive per il trasporto e l’organizzazione del carico.

Il supporto della ruota di scorta, è ubicato sotto il cassone (dietro all’assale posteriore) ed è in grado di allocare pneumatici fino a 35″.

Il rivestimento protettivo del cassone, la divisoria e la copertura in tela disponibili su richiesta forniscono ulteriori possibilità di stoccaggio del carico. L’allestimento Rubicon della Gladiator è dotato di protezioni cassone e griglie parasassi per il pianale di carico.

Grazie al design a quattro bulloni posti nella parte superiore del telaio, il parabrezza può essere ripiegato in modo semplice e veloce. La barra superiore trasversale collega i montanti anteriori e resta al suo posto anche quando il parabrezza viene ripiegato consentendo altresì l’utilizzo dello specchietto retrovisore.
I passaruota in tinta carrozzeria a due sezioni, con inserto nero nella parte inferiore, sono di serie sull’allestimento Overland e a richiesta su Rubicon.  Le porte in alluminio altoresistenziale sono estremamente leggere e riportano sul cardine, la dimensione della chiave a punta Torx necessaria per le operazioni di smontaggio. Viene fornito di serie un kit utile a ripiegare il parabrezza e rimuovere le porte. Tutte le versioni della Gladiator hanno la sport bar in tinta, saldata alla carrozzeria e con maniglie di sostegno integrate. Il soft-top premium Sunrider per la configurazione open-air, è una novità assoluta nel segmento, e contribuisce a ridurre la rumorosità del vento, consentendo di aprire più facilmente la copertura in posizione parziale o completa. Grazie a fermi che scorrono su una slitta, questa soluzione di copertura consente di smontare il finestrino posteriore con la massima semplicità.
Per conferire alla Gladiator un look premium, è disponibile a richiesta sugli allestimenti Overland e Rubicon l’hard-top a tre pannelli in tinta carrozzeria. L’hard-top a tre pannelli di colore nero è invece disponibile su tutti i modelli della gamma Gladiator. I pannelli Freedom e i fermi a rilascio rapido facilitano le operazioni di montaggio e smontaggio. L’hard-top è inoltre dotato di finestrino posteriore a scorrimento manuale. Sono disponibili numerose combinazioni, come dimostrano le diverse soluzioni tra porte, parabrezza e copertura superiore che consentono al cliente infinite possibilità di configurazione.
Interni premium all’insegna della tecnologia. INTERNI. Gli interni della nuova Jeep Gladiator 2020 offrono uno stile autentico, versatilità, comfort e una serie di funzionalità intuitive. Nell’abitacolo spiccano cura artigianale e utilizzo di materiali di qualità superiore. In dettaglio, la plancia, fedele alla tradizione del marchio, presenta forme pulite e linee scolpite che si abbinano perfettamente al design orizzontale del cruscotto con finiture che variano in base all’allestimento. Il quadro strumenti rifinito a mano propone una superficie morbida al tatto, con cuciture a vista, di serie sull’allestimento Overland e disponibile a richiesta per il Rubicon. Gli elementi funzionali, tra cui le manopole del volume e del climatizzatore, le prese di ricarica e connettività multimediale e i comandi del sistema Engine Stop-Start (ESS), sono stati progettati per essere intuitivi e a portata di mano dei passeggeri del sedili anteriori. Così come le bocchette di ventilazione arrotondate che sono impreziosite da una cornice cromata color platino.
La funzionalità e la versatilità del marchio Jeep contraddistinguono la consolle centrale, impreziosita da finiture placcate in metallo dove trovano posto il cambio, il ripartitore e il freno di stazionamento. I bulloni sul pomello del cambio, le maniglie di sostegno e la cornice del sistema di infotainment richiamano metodologie costruttive d’altri tempi. Il pulsante di avviamento, dotato di involucro impermeabile e posizionato a portata di mano del guidatore, è di serie sulla Gladiator 2020. I sedili in tessuto (o in pelle) presentano cuciture a vista, braccioli e supporto lombare regolabili. Tra le dotazioni per il comfort sono disponibili a richiesta sedili anteriori e sterzo riscaldabili. I sedili posteriori sono realizzati con materiali di alta qualità per conferire un look sportivo in grado di garantire allo stesso tempo comfort e tutto il supporto necessario agli occupanti. I sedili posteriori, una caratteristica esclusiva della Gladiator, assicurano uno spazio per le gambe ai vertici della categoria; il design esclusivo consente di bloccarli per mettere in sicurezza il carico dietro lo schienale. I sedili posteriori possono essere ripiegati per consentire l’accesso all’area di carico sul retro della cabina e per ampliare lo spazio per il trasporto di oggetti ingombranti.

Con i sedili posteriori ripiegati completamente, le luci a LED poste sui pannelli interni consentono di illuminare lo spazio di carico alle loro spalle. Due retine portaoggetti nella parete posteriore della cabina forniscono spazi ancora più sicuri per lo stoccaggio di oggetti. Sulla Gladiator 2020 sono disponibili soluzioni di carico smart, tra cui le robuste tasche a rete che si estendono per tutta la lunghezza delle porte e numerosi vani per alloggiare telefoni cellulari.

Il rivestimento dei sedili posteriori può essere sollevato per consentire l’accesso ad un ulteriore vano portaoggetti. Un vano con chiusura, disponibile a richiesta, fornisce ulteriore spazio per custodire oggetti in sicurezza quando si viaggia senza tetto o con le porte rimosse. Questo vano è dotato di due sportelli laterali in corrispondenza della suddivisione 60/40 del rivestimento del sedile posteriore. Divisori amovibili possono creare fino a cinque vani portaoggetti, utilizzando la stessa serratura della plancia centrale e del cassettino portaoggetti. Una piccola scatola rimuovibile sotto il sedile permette di riporre viti e bulloni quando vengono rimosse le porte e le coperture, oppure quando viene ripiegato il parabrezza. Sul coperchio della scatola sono riportati il numero di bulloni e la loro corretta posizione di conservazione all’interno.  I pannelli di rivestimento delle porte lato guidatore e passeggero anteriore in vinile sono realizzati con materiali morbidi al tatto. Le maniglie Lift-Assist poste al di sotto di ogni bracciolo presentano un design specifico che semplifica e velocizza la rimozione delle porte. Le funzionalità dedicate al comfort comprendono il sistema d’apertura senza chiavi Keyless Go.
Il quadro strumenti è dotato di un display a LED TFT da 3,5″ o 7″. Quest’ultimo è disponibile a richiesta e consente di scegliere tra oltre 100 modalità di configurazione e visualizzazione dei dati comprese le informazioni relative ai file multimediali in riproduzione, la pressione degli pneumatici, il sistema Tire-Fill alert che segnala la quantità d’aria all’interno delle gomme o il contachilometri digitale. Comandi integrati al volante consentono di controllare le funzionalità legate all’audio, ai comandi vocali e alla velocità del veicolo, permettendo al guidatore di non perdere mai la concentrazione sulla strada. Il touchscreen da 7″ (o da 8,4″ disponibile su richiesta), situato nella porzione superiore della consolle centrale, è dotato del sistema Uconnect di quarta generazione, e dispone di tempi di avviamento più rapidi e di una migliore risoluzione dello schermo. Sull’allestimento Sport della Gladiator è di serie lo schermo  touchscreen da 5,0″. Nella parte inferiore del touchscreen sono alloggiati i comandi del climatizzatore e del volume, oltre alle prese di connettività multimediali.

La telecamera anteriore per l’off-road, esclusiva dell’allestimento Rubicon, consente di rilevare in tutta semplicità gli ostacoli sul percorso. La telecamera anteriore si trova dietro alla feritoia centrale della griglia anteriore della Gladiator ed è attivabile attraverso il sistema Off-road Pages (a richiesta). Due porte USB e una USB-C sull’anteriore (e altre due a disposizione degli occupanti del sedile posteriore) consentono di collegarsi comodamente all’impianto multimediale della Gladiator. Una presa da 115 VCA è disponibile per l’alimentazione di dispositivi elettronici con spina a tre poli. Tra gli optional disponibili per l’impianto audio, spiccano  il subwoofer e le casse wireless portatili disposte dietro il sedile posteriore. Le luci a LED sui pannelli posteriori illuminano il vano di carico e la docking station degli altoparlanti wireless. Una rete posta sul lato sinistro della parete del cassone fornisce spazio aggiuntivo in caso il veicolo sia equipaggiato con subwoofer e altoparlanti wireless.

Avanzati motopropulsori dai consumi efficienti. Al lancio, la nuova Jeep Gladiator sarà equipaggiata con l’affidabile motore Pentastar V6 da 3,6 litri, mentre il motore EcoDiesel V6 da 3,0 litri sarà disponibile a partire dal 2020.

Motore Pentastar V6 da 3,6 litri. Il motore Pentastar V6 da 3,6 litri di FCA US, dotato di serie del sistema Engine Stop-Start (ESS), eroga 285 CV di potenza e 352 Nm di coppia. È progettato per fornire una curva di coppia molto ampia con migliorata disponibilità ai bassi regimi, parametro fondamentale per chi intende cimentarsi nei percorsi off-road più estremi. Su tutti gli allestimenti Gladiator spinti dal motore Pentastar V6 da 3,6 litri è disponibile di serie il cambio manuale a sei marce, mentre è offerto a richiesta un cambio automatico a otto marce.
Noto per la raffinatezza, la potenza, l’efficacia e l’affidabilità, il motore Pentastar V6 da 3,6 litri è stato prodotto in oltre 8,6 milioni di esemplari dal 2010. Questa pluripremiata gamma di motori viene attualmente fabbricata negli stabilimenti di Trenton (Michigan, USA), Mack Avenue (Detroit, USA) e Saltillo (Messico).

La Jeep Gladiator 2020 beneficia della coppia ai bassi regimi di questo motore V6, un parametro fondamentale per avventurarsi su percorsi off-road o affrontare le condizioni più difficili, come ad esempio il traino di un rimorchio o il trasporto di un carico eccezionalmente pesante.

Motore EcoDiesel V6 da 3,0 litri. Il motore EcoDiesel V6 da 3,0 litri sarà disponibile a partire dal 2020. Sui modelli Gladiator verrà montato un motore EcoDiesel V6 da 3,0 litri (dotato di serie del sistema ESS Engine Stop-Start) in grado di erogare 260 CV di potenza e 600 Nm di coppia. Sarà offerto di serie in abbinamento a un cambio automatico a 8 marce, progettato specificamente per la gestione della maggiore coppia erogata.
Gli ingegneri di FCA US hanno adattato il motore (progettato e prodotto da FCA EMEA) alle normative ambientali in vigore nella regione NAFTA. Il motore EcoDiesel V6 è dotato di un’avanzata tecnologia turbo con cuscinetti a basso attrito progettati per aumentare la risposta transitoria e la prestazione ai bassi regimi. Il motore EcoDiesel V6 è inoltre dotato di pistoni a basso attrito che riducono consumi ed emissioni, oltre a un sistema di combustione (con ugello degli iniettori, camera dei pistoni e candele muniti di sensori di pressione di combustione integrati) potenziato e ottimizzato. Il sistema EGR con raffreddamento a bassa pressione si combina alla perfezione con il sistema ad alta pressione per ampliare la gamma di utilizzo dell’EGR, riducendo così ulteriormente i consumi.
Cambio automatico a otto marce. La nuova Jeep Gladiator 2020 può essere equipaggiata con un cambio automatico a 8 marce che consente al veicolo di ottimizzare la potenza del motore sui percorsi off-road, mantenendo comunque un’erogazione fluida ed efficiente alle velocità autostradali. Il cambio automatico a 8 marce è disponibile a richiesta sulla nuova Jeep Gladiator.
Il cambio automatico a 8 marce offre un’esperienza di guida dinamica, sia durante il tragitto quotidiano casa-lavoro sia quando si trasportano carichi importanti o si affrontano ostacoli in off-road nel fine settimana: i clienti godranno comunque di un’erogazione di potenza fluida e lineare, e beneficeranno di consumi contenuti. Due rapporti di overdrive consentono di ridurre i consumi e i livelli di rumorosità e vibrazioni (NVH) alle velocità autostradali. Il cambio automatico a 8 marce, progettato specificamente per adattarsi ai requisiti della versione Rubicon della Gladiator, può vantare un rapporto massimo di riduzione di 77,2:1. La capacità di traino e le prestazioni 4×4 beneficiano di un primo rapporto di trasmissione pari a 4,7:1, abbinato a un rapporto finale al ponte di 4,1:1 che garantisce capacità off-road senza pari.
Cambio manuale a 6 marce. La gamma Jeep Gladiator 2020 è equipaggiata di serie con un cambio manuale a sei marce. Questa raffinata trasmissione utilizza rapporti ottimizzati per consentire ottime prestazioni anche in off-road ed è azionata via cavo, per eliminare le vibrazioni sulla leva del cambio e aumentare l’isolamento acustico. La posizione del cambio è comoda e favorisce la precisione in fase di cambiata; il differenziale dei rapporti pari a 4,41 garantisce efficienza nei consumi alle alte velocità e un’ottima accelerazione grazie alla qualità e alla precisione della cambiata.

Il pick-up di medie dimensioni con le migliori capacità off-road di sempre. La nuova Jeep Gladiator 2020 garantisce leggendarie capacità off-road grazie a due avanzati sistemi 4×4. Il sistema 4×4 Command-Trac, di serie sugli allestimenti Sport e Overland, è dotato di scatola di rinvio a due velocità con rapporto delle marce ridotte pari a 2,72:1, assali anteriore e posteriore Dana 44 heavy-duty di terza generazione con rapporto posteriore al ponte pari a 3,73. Nell’allestimento Rubicon, invece, il sistema 4×4 Rock-Trac è dotato di assali anteriori e posteriori Dana 44 di terza generazione con rapporto “4LO” pari a 4:1. Il rapporto al ponte anteriore e posteriore di serie è di 4,10, come di serie sono i differenziali autobloccanti Tru-Lock.
I modelli Rubicon offrono inoltre una maggiore articolazione e corsa complessiva delle sospensioni grazie al sistema di disconnessione elettronica della barra stabilizzatrice – una caratteristica unica nella categoria. Se allestita con il cambio manuale a 6 marce di serie, la Gladiator Rubicon ha un rapporto massimo di riduzione pari a 84,2:1 (77,2:1 sui modelli con cambio automatico a 8 marce) che rende la scalata di ogni ostacolo un gioco da ragazzi. I sistemi Command-Trac e Rock-Trac offrono una gestione continua della coppia, garantendo un grip ottimale anche in condizioni di scarsa aderenza. Inoltre, il differenziale posteriore a slittamento limitato Trac-Lok, disponibile a richiesta sugli allestimenti Sport e Overland, fornisce maggiore trazione e coppia in condizioni di scarsa aderenza – ovvero se si viaggia su sabbia, ghiaia, neve o ghiaccio.
Gli allestimenti Sport, Overland e Rubicon della Gladiator sono contraddistinti dal badge Trail Rated che attesta la leggendaria capacità 4×4 grazie ad una serie di caratteristiche tra cui:

  • Sistema 4×4 Command-Trac con rapporto massimo di riduzione pari a 2,72:1, di serie sugli allestimenti Sport e Overland;
  • Sistema 4×4 Rock-Trac con rapporto “4LO” pari a 4:1 e bloccaggi elettronici dei differenziali Tru-Lok di serie sull’allestimento Rubicon;
  • Piastre di protezione e ganci di traino anteriori e posteriori;
  • Paraurti posteriore da off-road heavy-duty in acciaio (di serie sull’allestimento Rubicon) e paraurti anteriore in acciaio compatibile con verricello e tappi terminali rimuovibili disponibile a richiesta;
  • Angolo di attacco pari a 43,6 gradi, angolo di dosso pari a 20,3 gradi, angolo di uscita pari a 26 gradi e altezza da terra di 28,2 cm;
  • Cerchi da off-road estremo da 17″ disponibili a richiesta; sull’allestimento Rubicon, pneumatici da 33″ di serie;
  • Capacità di guado di 76 cm:
  • Capacità di traino massima di 3470 kg e carico utile massimo in 4×4 pari a 725 kg.

Robusto design body-on-frame, alla base della leggendaria durevolezza e versatilità dei pick-up Jeep. La Jeep Gladiator 2020 è stata dotata di numerose funzionalità che le consentono di ottimizzare le proprie caratteristiche di guida, maneggevolezza e rumorosità, riducendo al contempo i consumi persino durante le operazioni di carico e traino. Grazie al suo design body-on-frame e alle ottime sospensioni a cinque punti di ancoraggio, la Gladiator non è seconda a nessuno in termini di capacità, guidabilità su strada, sicurezza dei passeggeri, carico e capacità di carico.

Il design body-on-frame della Gladiator utilizza materiali e tecniche ingegneristiche avanzatissime per risultare leggerissimo e al contempo rigido e resistente, tra cui spicca il nuovo telaio in acciaio altoresistenziale. Il telaio della Gladiator è 78 cm più lungo di quello di una Jeep Wrangler a 5 porte, mentre il passo è più lungo di 48 cm; quest’ultima caratteristica, unita al posizionamento del cassone in posizione arretrata rispetto alla linea di mezzeria dell’assale posteriore, consente di ottenere una migliore distribuzione del peso e una guida più fluida durante il trasporto di carico. Gli impianti di accelerazione, frenata, alimentazione e scarico sono stati allungati per ricalcare le modifiche che si sono rese necessarie al fine di adattare l’affidabile design body-on-frame al pick-up di medie dimensioni più abile in off-road di sempre.

Il tradizionale cassone in acciaio utilizza quattro traversine, anch’esse in acciaio, per rinforzare il piano di carico; il portellone posteriore in alluminio è invece ammortizzato. La fruibilità e la versatilità raggiungono nuovi livelli grazie ai punti di ancoraggio integrati, all’illuminazione under-rail per il cassone e alla fonte di alimentazione esterna coperta disponibile a richiesta.

 

Inoltre, la Gladiator è dotata di quattro piastre e barre di protezione che salvaguardano alcuni componenti fondamentali del veicolo quando si percorrono percorsi off-road estremi, come il serbatoio del carburante, la scatola di rinvio e la coppa dell’olio della trasmissione automatica. In più, l’allestimento Rubicon è equipaggiato con griglie parasassi in acciaio tubolare, che proteggono la carrozzeria da eventuali danni nella guida in fuoristrada. I modelli Rubicon sono anche dotati di griglie parasassi, esclusive per la categoria, sui quattro angoli del cassone. L’utilizzo di porte, cofano, cardini, paraurti, telaio del parabrezza e portellone posteriore in leggero alluminio altoresistenziale, aiuta a ridurre il peso e a contenere consumi ed emissioni. Inoltre, gli ingegneri Jeep hanno ridotto ulteriormente il peso del veicolo grazie a elementi quali barre stabilizzatrici e Panhard cave, oltre a supporti e ingranaggi del volante in alluminio.

La Gladiator utilizza l’affidabile configurazione delle sospensioni con molle elicoidali a cinque punti di ancoraggio; quella anteriore ha un braccio di controllo laterale e quattro bracci di controllo longitudinali. Le barre Panhard a tutta larghezza, composte di acciaio fucinato, controllano gli spostamenti laterali dell’assale consentendo solamente un cambiamento minimo dell’angolazione durante la corsa delle sospensioni.

Il design delle sospensioni posteriori con molle elicoidali a cinque punti, esclusiva della Gladiator, comprende due bracci di controllo fucinati in acciaio superiori e due inferiori per il controllo longitudinale, oltre a una barra Panhard per il controllo laterale dell’assale. I bracci di controllo sono posti al di sotto dei rail del telaio, mentre gli ammortizzatori posteriori sono orientati in avanti per fornire una maggior capacità ammortizzante, aumentando così il comfort di guida e l’equilibrio del carico.

Le molle sono state regolate al fine di ottenere l’equilibrio perfetto tra la maneggevolezza su strada durante le sessioni di guida più tranquille (con o senza carico) e la leggendaria capacità off-road propria di tutti i modelli Jeep. Il comfort di guida, la funzionalità antirollio, la maneggevolezza, il carico utile e la capacità di traino vengono notevolmente potenziate dalla strategia di ammortizzazione, di disposizione dei punti rigidi e di supporto alla carrozzeria. L’angolo di attacco pari a 43,6 gradi, quello di dosso pari a 20,3 gradi, quello di uscita pari a 26 gradi e un’ altezza da terra di 28,2 cm consentono davvero alla Gladiator di raggiungere qualsiasi destinazione. La Jeep Gladiator è inoltre dotata di una capacità di guado massima di 76 cm, di un carico utile massimo di 725 kg e di una capacità massima di traino pari a 3470 kg grazie alla funzionalità Max Towing Package disponibile a richiesta.

Oltre 80 dotazioni di sicurezza avanzate disponibili su richiesta. La sicurezza dei passeggeri è stata uno dei punti cardine dello sviluppo della nuova Jeep Gladiator 2020, che offre oltre 80 dotazioni per la sicurezza attiva e passiva disponibili a richiesta. I sistemi di sicurezza a richiesta comprendono ili Blind-spot Monitoring e Rear Cross Path Detection, la telecamera da off-road anteriore, la telecamera posteriore ParkView di supporto con griglia dinamica di serie, l’Adaptive Cruise Control e il Controllo Elettronico della Stabilità (ESC) con dispositivo antirollio.
Avanzato sistema Uconnect di quarta generazione. La nuova Jeep Gladiator 2020 offre tre sistemi Uconnect da 5″, 7″ e 8,4″NAV che offrono ai guidatori e ai passeggeri avanzate funzionalità di comunicazione, navigazione e intrattenimento e un quadro strumenti a LED completamente a colori. Il sistema Uconnect include funzionalità intuitive, maggiore potenza di elaborazione, tempistiche di avviamento più veloci e schermi touch con grafiche ad alta risoluzione.
Funzionalità Apple CarPlay e Android Auto. Nella nuova Jeep Gladiator 2020 sono disponibili su richiesta i sistemi Uconnect 7.0 e 8.4NAV che comprendono le nuove funzionalità Apple CarPlay e Android Auto.
Apple CarPlay. Integra un iPhone nel display del veicolo e consente di utilizzare i comandi vocali di Siri. I guidatori dotati di iPhone potranno chiamare, ascoltare musica, inviare e ricevere messaggi, ricevere indicazioni stradali ottimizzate in base alle condizioni del traffico e molto altro non staccando mai gli occhi dalla strada.
Android Auto. Un sistema che condivide informazioni utili durante la guida e agevola l’accesso alle migliori tecnologie Google. Tramite l’integrazione di Google Maps con navigazione gratuita a guida vocale il sistema consente di ottenere informazioni sul traffico e indicazioni di corsia dal vivo; accesso on-demand a 30 milioni di brani tramite Google Play Music; la possibilità di effettuare telefonate o di inviare e ricevere messaggi tenendo le mani sul volante; la possibilità di fare una qualsiasi domanda a Google. Android Auto semplifica inoltre l’accesso ad App e altri contenuti molto diffusi tramite il sistema touchscreen di Uconnect. Guidatori e passeggeri hanno a disposizione moltissime dotazioni di infotainment tra cui i servizi SiriusXM Radio, Travel Link, Traffic e Connected, per ricevere notizie in tempo reale.

Produzione. La nuova Jeep Gladiator verrà prodotta a Toledo (Ohio, USA), lo stabilimento in cui vengono assemblati i veicoli Jeep sin dal 1941. Il nuovo pick-up vedrà la luce nello stabilimento Sud del Toledo Assembly Complex in cui, fino ad aprile 2018, veniva prodotta la Jeep Wrangler JK; il Toledo South Assembly Plant (o Toledo Supplier Park) è stato costruito nel 2005 seguendo un nuovo approccio industriale e architettonico chiamato “Supplier Co-location”, secondo il quale i fornitori e i partner costruiscono e gestiscono le strutture fondamentali del processo produttivo all’interno della fabbrica. FCA US utilizzerà questo sistema per produrre il nuovo pick-up Jeep collaborando con due suoi fornitori, Kuka e Hyundai Mobis, che saranno responsabili rispettivamente della carrozzeria e del telaio. La produzione avrà inizio a partire dalla prima metà del 2019.

La capacità produttiva per la fabbricazione del nuovo pick-up è stata ricavata spostando la produzione della Wrangler di nuova generazione nell’ala Nord del Toledo Assembly Complex, nell’ambito di un piano di industrializzazione da 4,5 milioni di dollari volto a rimodernare la base manifatturiera statunitense dell’Azienda e a espandere i marchi Jeep e Ram. FCA US ha investito oltre 700 milioni di dollari per ristrutturare l’ala Nord dello stabilimento e ha creato oltre 700 nuovi posti di lavoro per supportare la produzione della nuova Wrangler.

Una lunga storia di pick-up Jeep robusti e affidabili. La nuova Gladiator 2020 è l’ultima arrivata in una nutrita famiglia di pick-up Jeep il cui capostipite risale addirittura al 1947, anno in cui la Willys Overland presentò un pick-up 4×4 da 1 tonnellata basato sul modello CJ-2A. La Gladiator vanta pertanto una tradizione ultraquarantennale, i cui rappresentanti di spicco sono:

  • Jeep Pickup: 1947-1965. Pick-up dotato di un passo pari a 300 cm che non ha subito grandi modifiche durante tutto l’arco della sua storia produttiva. Ha rappresentato il primo tentativo di Willys Overland di diversificare il marchio Jeep dalle CJ.
  • Jeep FC-150/170 Pickup: 1957-1965. Questa serie di veicoli Jeep Forward Control (FC), che di fatto erano camion per uso lavorativo, era dotata di un passo pari a 207 cm (modello FC-150) e a 263 cm (modello FC-170). Nemmeno questo veicolo ricevette molte modifiche degne di nota durante il proprio ciclo di vita, ad eccezione dei modelli del 1959 e 1960 equipaggiati con assale anteriore e posteriore a flottazione completa e alcuni modelli FC-170 dotati di ruote posteriori doppie e un cambio manuale a quattro marce.
  • Jeep Gladiator/J-Series Pickup: 1963-1987. La Gladiator, modello simile alla Wagoneer, fece il suo debutto nel 1963. Si trattava di un modello dal passo pari a 304 cm (J-200) e a 230 cm (J-300), ed era dotata di scatola di rinvio Dana 20 e di assali anteriori e posteriori Dana 44. Il nome Gladiator venne abbandonato nel 1972.
  • Jeep CJ-8 Scrambler: 1981-1985. La Jeep Scrambler, presentata nel 1981, era simile alla CJ-7 ma con un passo più lungo. Nota a livello internazionale come CJ-8, era disponibile nella configurazione con soft-top e hard-top. Fu prodotta in meno di 30.000 esemplari, tutti ancora molto ricercati dai collezionisti.
  • Jeep Comanche (MJ): 1986-1992. Questo pick-up, basato sulla Cherokee e dotato di un equipaggiamento molto simile, fu dotato nel 1987 di un cassone da 182 cm. Gli ultimi modelli offrivano già i sistemi 4×4 Selec-Trac® o Command-Trac.

Mopar/Jeep Performance Parts. Il marchio Mopar fornirà oltre 200 ricambi e accessori Jeep Performance Parts nuovi o riprogettati specificamente per la personalizzazione della nuova Jeep Gladiator 2020 sin dal momento del lancio. I prodotti Mopar includono accessori sportivi e adatti ai pick-up quali coperture in tela, un rivestimento con vernice spray per il cassone, contenuti prestazionali quali kit di sollevamento, luci, griglie parasassi, ruote da off-road e molti altri ricambi ancora, tutti specificamente sviluppati per la nuova Jeep Gladiator.

I ricambi e gli accessori Mopar per la Gladiator hanno tutti la garanzia di fabbrica e vengono creati in stretta collaborazione con gli uffici tecnici e di product design del marchio Jeep tramite decine di migliaia di ore di sviluppo, test e convalida. Sono stati utilizzati e seguiti gli standard più severi grazie all’ausilio di dati di fabbrica, non disponibili ai produttori aftermarket, per integrare i ricambi e gli accessori Mopar nella Gladiator senza soluzione di continuità e garantire finiture, qualità e look impeccabili rispetto a colore, grana, aspetto e silhouette di ciascun prodotto.

 

 

Giacomo Ogliari soddisfatto: la C3 R5 è un gioiello

Il pilota lombardo della G Car Sport commenta con toni entusiasti il Monza Rally Show disputato con Lorenzo Granai sulla nuova arrivata di casa Citroën

 MONZA (MB) –I sorrisi e le pacche sulle spalle sono l’atto conclusivo di un Monza Rally Show che ha visto tra i protagonisti anche la nuova Citroën C3 R5 della G Car Sport Racing: a portarla in gara è stato il pilota milanese Giacomo Ogliari che coadiuvato dall’esperto Lorenzo Granai, ha disputato una buonissima gara contro ben oltre sessanta piloti appartenenti alla medesima categoria, la R5.

Sorpassi, staccate al limite, chicane aperte e gomme finite sotto la macchina: questo e ancora molto altro è stato il Monza Rally Show di Ogliari che ben conoscendo le dinamiche della kermesse brianzola, sdrammatizza pensando alla cosa più bella del fine settimana ossia la vettura appena arrivata in G Car.

Siamo soddisfatti” ha commentato Ogliari; “abbiamo usato per la prima volta questo nuovo modello di Citroën che la GCar ha preparato a tempo di record per permetterci di essere a Monza visto che è arrivata dalla Francia solo alla vigilia della gara. Abbiamo fatto una buonissima corsa condizionata da una grossa perdita di tempo: una chicane sollevata da un nostro avversario è finita sotto la nostra vettura per cui Lorenzo Granai è dovuto scendere dalla C3 per rimuovere gli pneumatici incastrati sotto la slitta paracoppa con conseguente perdita di oltre un minuto e mezzo; questo però fa parte dei giochi e lo sappiamo molto bene, motivo per il quale non disperiamo. E’ stato un piacere nonché un onore portare al debutto questo gioiello nel quale GCar ha subito creduto e dopo averla provata devo dire che non posso dargli torto!

Ogliari ha poi parole di ringraziamento per tutti: “Sono contento di aver potuto condividere l’abitacolo con Lorenzo Granai che è uno stimato professionista e già campione italiano ed europeo. Spero di poterlo riavere al mio fianco quanto prima: vorrei ringraziare tutti gli sponsor che mi hanno supportato, la GCar Sport Racing e tutti i fan presenti: a loro e a tutti quanti auguro un sereno Natale ed uno splendido anno 2019!”

Vivere la montagna, a piedi o su un SUV Jeep, con l’equipaggiamento giusto

Non esistono mete irraggiungibili o luoghi inaccessibili. Esistono solo sfide da raccogliere con determinazione, passione e l’attrezzatura giusta. È questo lo spirito di avventura che anima tanto gli appassionati del trekking in montagna quanto i proprietari di un veicolo Jeep®. E se l’attrezzatura specifica infonde tranquillità nelle scalate più impervie, allo stesso modo i sistemi di trazione 4×4 e di ausilio alla guida utilizzati sui SUV Jeep consentono di superare i percorsi più duri e impegnativi.

A questo link http://www.jeeppress-europe.com/gallery/detail/1359&lng=1 un accattivante layout grafico che, nel più puro stile Jeep, mette a confronto i due “equipaggiamenti” che esaltano l’abilità dell’uomo in montagna, a piedi con scarponi e corde o a bordo di un’inarrestabile SUV Jeep. Del resto, nel trekking come in un viaggio, il piacere non risiede solo nella meta raggiunta ma soprattutto nel percorso da compiere, qualunque siano le condizioni climatiche. Solo così è possibile migliorarsi continuamente, senza sentirsi mai arrivati, perché una vetta conquistata è preludio della prossima tappa d’affrontare con la stessa tenacia: “Go anywhere, Do anything”.

Ultima gara dell’anno per  Christopher Lucchesi: il ritorno a Sperlonga con la Peugeot 208 R2

Il giovane lucchese, reduce da una esaltante e formativa esperienza dello “shoot-out” Federale, finirà l’anno come fece lo scoro anno, ritrovando la Peugeot 208 R2 sulle strade della gara sulla “Riviera di Ulisse”. Al suo fianco, per la prima volta, la copilota spezzina Simona Righetti.

 Christopher Lucchesi, dopo l’esaltante esperienza allo “shoot-out” Federale in Sardegna di fine novembre, questo week-end tornerà ad indossare le vesti del pilota per quella che sarà l’ultima gara stagionale. Il giovane portacolori della Scuderia Rally Revolution, sarà di nuovo al volante della Peugeot 208 R2 della Rally Experience in occasione della 10^ Ronde di Sperlonga, in provincia di Latina, gara che disputò già lo scorso anno con la stessa vettura e con la soddisfazione del successo di categoria.

Sarà un impegno libero da ogni pressione, da interpretare solo che divertimento oltre che ovviamente approfittare per proseguire l’apprendistato con la millesei transalpina “del leone”, sulla quale sarà affiancato per la prima volta dalla copilota spezzina Simona Righetti.

Si è prospettata l’occasione per correre questa bellissima garacommenta Lucchesiche già lo scorso anno mi portò bene con il successo di classe R2B, ed ho aderito con entusiasmo. I luoghi sono stupendi, la gara è al top sia come organizzazione che come percorso, sarà dunque una festa di fine anno degna dell’annata che ho trascorso, carica di soddisfazioni, di emozioni a non finire. Avrò la stessa 208 dello scorso anno, con al mio fianco Simona Righetti, prima di tutto un’amica di famiglia, comunque molto brava anche a legger le note. Ci sarà davvero da divertirsi, anche perché il lotto dei partecipanti in classe R2 è decisamente di alto livello. Sarà una nuova ed importante occasione per “dialogare” ancora meglio con la 208 R2, perché avrò modo di lavorare sui riferimenti dello scorso anno”.

Kevin Gilardoni protagonista al Monza Rally Show

Seconda posizione nel Trofeo Hyundai R5 per il driver della Movisport che nel fine settimana del Monza Rally Show mette ancora una volta in evidenza il suo talento sulla i20 della HMI

 Soazza (CH) – Kevin Gilardoni si è confermato anche quest’anno tra i protagonisti al Monza Rally Show 2018: il driver di Soazza ha mostrato talento e grinta oltre alle solite qualità in cui abilità, conoscenza delle traiettorie e gestione gara sono state messi in evidenza.

Al termine della intensa tre giorni branzola, Kevin Gilardoni e Corrado Bonato hanno conquistato una pregevole posizione assoluta coincisa con la seconda di Trofeo Hyundai, premio istituito dalla casa sudcoreana per la gara lombarda.

In gara con i colori , Gilardoni è partito subito molto forte staccando il secondo tempo di classe R5 (su 64 al via!!!) nonché il 7° assoluto nel corso della Ps1, facendo capire a tutti i suoi intenti. L’impatto con due barriere dovuto al fondo viscido, nel corso della prova successiva, ha però attardato il driver della HMI che si è ritrovato a rincorrere in classifica anche per via delle penalità assegnate a chi toccava le chicane ed i birilli; lì è iniziata la grande rimonta culminata con una seconda posizione di monomarca Hyundai che avrebbe dunque potuto essere anche migliore! Il Monza è anche questo: molte insidie e altrettanti imprevisti sono il condimento principale della corsa.

Selezionato per il Master Show, il veloce driver della Movisport ha affrontato nientemeno che l’undici volte campione italiano Paolo Andreucci davanti a migliaia di spettatori e in diretta televisiva su Sky Sport ben figurando con tempi del tutto simili al plurititolato avversario.

“Come sempre il Monza si conferma una gara impegnativa e divertente– ha detto Gilardoni – e quando tutto è andato per il verso giusto abbiamo fatto la nostra parte fino in fondo: si sa che in un contesto del genere i tempi vengono condizionati anche da fattori che non sono determinati dalle proprie azioni ma la prendiamo con sportività.

Ovviamente poi, KG ha da estendere i commenti alla voce “ringraziamenti”: “Sono grato a  e a tutto il loro staff presente nei tre giorni di gara. E’ stato un piacere condividere con loro e con gli altri nostri partners questa avventura. Numerose persone si sono avvicinate allo stand appositamente allestito da  che ha voluto vivere in prima linea questa esperienza, toccando con mano che tipo di evento è il Monza Rally Show e quale sia il suo richiamo. HMI ancora una volta è stata impeccabile fornendoci una vettura super performante e permettendoci di condividere i box con un campione del calibro di Tony Cairoli ha dato un valore aggiunto a questa nostra partecipazione.

La stagione di Kevin Gilardoni si chiude dunque col Monza Rally Show ed è proprio il driver a volere le ultime parole: “è doveroso ringraziare chi mi ha sostenuto durante tutto l’anno ed in primis Corrado Bonato che è davvero un amico oltre ad un ottimo navigatore. Grazie al team HMI e alla scuderia Movisport per la professionalità e la competenza, grazie ai partners che  mi hanno permesso di gareggiare e vincere nonché ai miei famigliari e alla mia fidanzata Chiara che mi hanno seguito ovunque supportandomi a dovere; e poi grazie a i miei tifosi che mi hanno sostenuto lungo tutte le prove speciali.”

Ora appuntamento all’anno prossimo: i lavori per il 2019 fervono in casa KG!

Performance “storica” per  X Race Sport a Monza

Simone Brusori, con la Porsche 911 Carrera “storica” ha chiuso con la quinta pozione assoluta di raggruppamento, aggiudicandosi poi il  gran finale del “Master Show”. Al traguardo anche Andrea Dalmazzini, con la Ford Fiesta R5, alla sua prima esperienza in pista. Foto Bettiol

 XRACE SPORT ha fatto pesare la propria presenza anche al circuito di Monza, nel classico appuntamento del “Monza Rally Show”, lo scorso fine settimana.

Simone Brusori e Salvatore Tridici, nella parte “historic” della rassegna brianzola, si sono esaltati con una performance di alto livello, finendo la gara in quinta posizione assoluta del 4. Raggruppamento (secondo di classe J2), per poi andare a vincere con forza il gran finale “Master Show”, davanti al pubblico delle grandi occasioni.

L’accoppiata bolognese-leccese, con il driver felsineo che ha ritrovato il co-driver pugliese residente a Bologna, era partita cercando di andare a farla da protagonisti nella parte “historic” nonostante si trovassero opposti a diversi avversari di valore. La gara è stata decisamente grintosa e ricca di spunti ed il successo nel grande epilogo ha confermato un grande valore. Un grande valore peraltro evidenziato dal fatto che la coppia corre sporadicamente, venendo quindi a mancare ritmo ed equilibri necessari per affrontare al meglio una competizione.

Più che un rally un evento, il “Monza Rally Show”, che celebra ogni anno il motorsport con il grande spettacolo del mix dei rallies in circuito, con la presenza di grandi “nomi”. Grandi nomi come quello di Andrea Dalmazzini, in coppia con Giacomo Ciucci. Con la gara brianzola hanno chiuso il loro programma 2018 di apprendistato sull’asfalto. Al volante di una Ford Fiesta R5, nel bel mezzo di una vera e propria bagarre tra ben 64 vetture di categoria iscritte, ha accarezzato la bandiera a scacchi 25^ posizione di classe, in quello che era il suo debutto in un rally atipico in circuito.

 

Monza Rally Show sofferto per la Scuderia Palladio Historic

Tutti all’arrivo gli equipaggi della scuderia vicentina nonostante alcuni  problemi tecnici alle vetture, comunque risolti dall’assistenza. Foto MMB

VICENZA, 10 dicembre 2018 – Con l’ultima fatica stagionale, il Monza Historic Rally Show, si è ufficialmente chiusa la stagione sportiva della Scuderia Palladio Historic che all’evento svoltosi sulla pista lombarda era presente con tre equipaggi più un quarto, che occasionalmente era portacolori di un’altra scuderia.

Dopo tre giorni di gara, la miglior prestazione sulle veloci ed insidiose prove della tre giorni monzese è stata realizzata dalla BMW M3 Gruppo A di Massimo Zanin e Simone Stoppa: per loro la settima posizione assoluta oltre alla quarta di classe e di 4° Raggruppamento grazie ad una gara regolare; cosa che non è stata uguale per Riccardo Bianco e Fabrizio Handel che dopo un convincente inizio, sono stati rallentati da una ripetuta rottura del manicotto del turbo della Ford Sierra Cosworth 4×4 Gruppo A: per loro, la gara si è chiusa in undicesima posizione assoluta e sesta di classe. Ancora più travagliata l’esperienza del rientrante Fabrizio Sorgato il quale, sulla Ford Sierra Cosworth Gruppo A condivisa con Mauro Peruzzi, ha patito una duplice rottura della leva del cambio, oltre a problemi ai freni. L’obbiettivo del duo era di concludere la gara e di pensare solo allo spettacolo e l’aver visto il traguardo dopo tutti gl’inconvenienti è stata comunque una soddisfazione.

Oltre a quelli citati, era in gara anche un quarto pilota della scuderia vicentina, Maurizio Visintainer,  che per l’occasione è stato portacolori della scuderia del proprio navigatore “Fiore” e va comunque menzionata l’ottima gara alla guida della BMW M3 Gruppo A che li ha visti salire sul quinto gradino dell’assoluta e sul terzo del podio di classe.

La passione per il rally nel DNA dei Rendina

La famiglia romana dei Rendina ha nel suo DNA la passione per l’automobilismo e lo dimostra la lista degli iscritti del 10° Ronde di Sperlonga in programma il prossimo 15 e 16 dicembre.

Con il numero 33 il pilota Max Rendina che con la Škoda Fabia R5 della Motorsport Italia verrà affiancato in questa gara da Mario Pizzuti il navigatore con cui Max 33 vinse nel 2014 il Campionato nel Mondo Rally Produzione.

In gara sulla suggestiva Riviera di Ulisse si vedrà all’esordio in un rally il figlio di Max 33 il giovane Ivan Rendina, classe 1994, che con il numero 48 sarà alla guida di una Citroën C2 R2.

Ad affiancare il giovane pilota l’esperto Emanuele Inglesi storico navigatore del papà Max con il quale ha disputato diversi appuntamenti del mondiale e dell’europeo rally.

Il desiderio di guidare una vettura da rally in Ivan nasce proprio da una forte passione per i motori che ha sempre contraddistinto e accompagnato la famiglia Rendina in questi anni.

La gara, una delle poche Ronde rimaste in calendario in Italia, si svolgerà il 15 ed il 16 dicembre, con una “piesse” al sabato e le restanti tre alla domenica.

Tutte le sfide si svolgeranno sulla celebre “Magliana” con un percorso molto tecnico e caratterizzato da una serie di spettacolari tornanti che rendono questa gara spettacolare.

Appuntamento sabato 15 dicembre dalle 16:00 in Piazza Fontana a Sperlonga per la cerimonia di partenza e domenica 16 dicembre sempre in Piazza Fontana dalle ore 18.00 per l’arrivo sulla pedane dei piloti.

J.Juan equipaggerà i Can Am Maverick X3 ufficiali, favoriti alla vittoria della Dakar 2019

South Racing, la squadra ufficiale Can Am, è pronta per una nuova grande avventura alla Dakar 2019, in programma dal 6 al 17 gennaio 2019. Il team diretto dal grande preparatore Scott Abraham, affronterà le dune e la sabbia del Perù con i potenti Can Am Maverick X3, tra i favoriti per la vittoria finale nella categoria Side by Side (SXS).

South Racing ha scelto di affrontare la gara più bella del mondo, equipaggiando i mezzi con il kit freni racing firmato J.Juan. Una scelta nata da test che lo stesso Scott Abraham ha realizzato, equipaggiando nel corso del 2018 più di 50 Maverick da competizione con i freni prodotti a Barcellona (Spagna) per questo tipo di veicoli. Con soli 667 kg di peso, questi UTV sportivi sono alimentati da 120 cavalli di potenza. La loro agilità e manovrabilità, conferisce uno spirito sportivo che sta convincendo e convertendo i grandi piloti dei rally auto e moto.

Saranno tre i piloti ufficiali del South Racing alla Dakar in Perù, tutti potenziali candidati alla vittoria finale: il brasiliano Reynaldo Varela, già vincitore della categoria nel 2018, Gerard Farrés, il pilota spagnolo passato dalle due ruote – terzo alla Dakar ’17- al Side by Side e capace di conquistare diversi successi nella stagione, oltre alla star americana Casey Currie, grande trionfatore nelle prove americane Best In The Desert e Baja California.

J.Juan ha iniziato a lavorare con entusiasmo e maggiore coinvolgimento su questo sistema frenante competitivo nel 2018, dopo il successo ottenuto nel 2017 alla Baja 1000 in California, dove il suo pilota Marc Burnett ha conquistato il Campionato del Mondo Score.

Da allora, la presenza del kit racing J.Juan accompagna i successi dei piloti già citati, così come quelli di Paul Aray (Perù), Stéphane Brunet (Francia), Brett Comiskey (Australia), Jesus Cucharrera (Spagna), Emilio Ferrando (Spagna), Christine Giampaoli (Spagna), Diego Heilbrun (Perù), Austin Jones (Stati Uniti), Miguel Jordao (Portogallo), Sergei Karyakin (Russia), Werner Mostert (Sudafrica), Monica Plaza (Spagna), José Salaverry (Perù), Dani Solà (Spagna) e André Vilas Boas (Portogallo).