Ferrari P80/C, l’auto da corsa che evoca i prototipi del passato

MARANELLO (MO), 2 aprile – La Ferrari nei giorni scorsi ha presentato la P80/C, un modello realizzato in un solo esemplare per un cliente di Hong Kong. La P80/C, che fa seguito alla SP3JC e SP38 non è omologata per l’uso stradale e fa riferimento, secondo i desideri del committente, ai mitici prototipi Ferrari vincenti in pista negli anni Sessanta quali la 250 LM (1963-1964), 330 P3 (1966), 330/P4 dell’anno successivo e Dino 206S del 1966. Questa nuova Ferrari rappresenta il progetto più estremo e prestazionale realizzato dalla sezione Special Projects della Casa di Maranello e del Centro Stile diretto da Flavio Manzoni.

Il team diretto dal designer sardo ha potuto lavorare in estrema libertà sul progetto commissionato dal cliente nel 2015. La vettura, non essendo omologata per uso stradale, non è soggetta ai normali vincoli cui una vettura del genere dovrebbe sottostare. Lo staff di Maranello ha scelto di partire dal telaio della Ferrari 488 GT3, più lungo di 50 mm della vettura di serie, per avere più spazio nel quale concretizzare le loro idee. A differenza di quanto accade normalmente per le vetture in esemplare unico, la P80/C non fa riferimento ad attuali modelli di produzione, ma a vetture monumento nella storia del Cavallino Rampante, con un design che pur avendo un’aerodinamica estrema e sofisticata, non è gravato da orpelli e protuberanze che renderebbero la linea poco aggraziata.

Alla fine né è risultata una linea che fa riferimento alle recenti SP38 Deborah e FXX-K a 12 cilindri, ma soprattutto richiama il posteriore della Ferrari 206S, la linea dei fari della 330 P3 o i parafanghi posteriori della P4. Anche per gli interni si è fatto riferimento al passato, con sedili spartani in Alcantara che fanno riferimento a quelli di colore blu della 250 LM. Per rendere lo stile ancora più armonico in Ferrari hanno scelto di rendere amovibile il grande alettone posteriore in modo da rendere più fluida la linea quando la vettura è ferma in esposizione ai concorsi di eleganza e non richiede appendici aerodinamiche per schiacciarla al suolo.

La vettura ha ovviamente prestazioni impressionanti, fornite dal motore V8 bi-turbo, anche se non sarà possibile capire quanto sarà competitiva, perché nelle intenzioni del suo proprietario non c’è la possibilità di schierarla in gara.

Heritage HUB: uno spazio innovativo custodisce la storia gloriosa del patrimonio di FCA

Si inaugura oggi negli spazi dell’ex Officina 81 di via Plava l’Heritage HUB, l’ambiente sospeso tra passato e futuro che ospita il dipartimento FCA Heritage e la sua missione di tutela dell’inimitabile patrimonio storico dei marchi italiani del Gruppo: una sede di lavoro, di servizi e di vendita, ma anche un’emozionante vetrina e un percorso istruttivo

TORINO, 2 aprile – Inaugurato oggi l’Heritage HUB, lo spazio fluido e creativo che ospita il dipartimento FCA Heritage. Quest’area non risponde semplicemente alla naturale esigenza di un ambiente di lavoro moderno e stimolante, ma rappresenta uno spazio polifunzionale, un luogo di narrazione legato al territorio, dove esprimere al meglio la missione di FCA Heritage: tutela, divulgazione e promozione del patrimonio storico dei marchi italiani di FCA. Heritage HUB nasce in un edificio evocativo ed evoluto, dove interazione e connettività restituiscono uno sguardo attuale alla storia gloriosa di Fiat, di Lancia, di Abarth, i marchi più strettamente legati al territorio torinese, e di Alfa Romeo. Sorge infatti nell’ex Officina 81 di via Plava, nel comprensorio industriale di Mirafiori, storico impianto di produzione meccanica e realtà subalpina di inventiva e ingegneria che oggi genera energie nuove. L’ambiente originale è stato oggetto di un accurato restauro conservativo che ne ha rispettato la natura industriale, i colori storici, senape e verde, la pavimentazione in cemento, il reticolo di pilastri metallici. Alzando lo sguardo si può ammirare la mostra sospesa sulla storia di Mirafiori, un percorso di pannelli fotografici e testuali che racconta le vicende più significative dello stabilimento attraverso una fruizione coinvolgente e intuitiva, a ottant’anni dalla sua inaugurazione. Inoltre, all’interno dell’Hub trovano spazio tutti i servizi e i prodotti firmati da FCA Heritage e l’esclusiva vetrina di “Reloaded by creators”, il progetto che certifica e riporta alla bellezza originaria le vetture storiche, rendendole disponibili per la vendita. Ma la sorpresa più significativa riguarda l’inimitabile esposizione di automobili: i 15.000 m2 di Heritage HUB ospitano infatti oltre 250 vetture, autentici gioielli della collezione di FCA Heritage – alcuni mai mostrati in pubblico – che rendono la struttura un luogo di formazione e di emozione: non uno spazio museale tradizionale, ma un vero e proprio archivio tridimensionale in costante arricchimento e un incubatore di idee che sarà possibile ammirare attraverso visite guidate. L’area centrale dello spazio accoglie otto mostre tematiche, ciascuna delle quali ospita otto vetture di epoche e marchi diversi: la più antica risale al 1908, e la più moderna al 2008. Un secolo di storia in sessantaquattro automobili, apparentemente lontane tra loro per tipologia, età e marchio, ma capaci di rappresentare concretamente il tema dell’area di appartenenza, secondo un criterio espositivo innovativo. Lo spazio sarà presto aperto al pubblico, e il 2 aprile, in occasione della sua presentazione alla stampa, debutta sul portale di FCA Heritage la nuova sezione “Brand” che descrive la storia dei marchi dal punto di vista industriale, l’evoluzione dei loghi, i personaggi e le vetture più significative.

Le aree tematiche

Archistars. In quest’area l’attenzione è rivolta all’architettura delle automobili, nei casi in cui in maniera preponderante le esigenze funzionali e produttive hanno indirizzato il progetto. È il caso della Lancia Lambda, la prima vettura al mondo ad adottare una scocca portante, vanto di Vincenzo Lancia, e della Lancia Flavia, primo modello italiano dotato di trazione anteriore e freni a disco sulle quattro ruote. Non mancano le creazioni Fiat pensate per la famiglia: dalla Fiat 500 Topolino A dell’esordiente Dante Giacosa, alla 600 – la vettura da famiglia per antonomasia negli anni del boom economico italiano – sino alle Fiat Panda e Uno, due tra i lavori di maggior successo sul tema della moderna utilitaria. Tutte vetture rimaste nell’immaginario collettivo perché capaci di rappresentare approcci originali e innovativi, nel contesto di strumenti di espressione creativa, metodologie e tecniche in costante evoluzione.

 Concepts and “fuoriserie”. Le automobili raccolte in questa sezione mostrano carrozzerie e allestimenti originali e oscillano tra l’utopia delle dream car e la dimensione più concreta delle concept car e delle fuoriserie, come da tradizione della carrozzeria italiana, capace di personalizzare le vetture e renderle uniche. Nell’isola tematica sono quindi riuniti esempi diversi: dalle Fiat 130 Familiare e Panda Rock Moretti – entrambe appartenute ad esponenti della famiglia Agnelli – che prevedono allestimenti particolari sulla base di vetture di normale produzione con inedite estensioni delle modalità d’uso, all’Abarth 2400 Coupé Alemanno di Carlo Abarth, sino alle preziose Lancia Astura Farina e Flaminia Coupé Loraymo.

Eco and sustainable. Riflettori puntati sui progetti del Gruppo Fiat che sin dai primi anni Settanta hanno avuto a cuore le questioni ambientali, con l’obiettivo di realizzare veicoli in grado di limitare il loro impatto in fase di produzione, di utilizzo e di smaltimento. Attraverso un modello incentrato sull’economia d’uso e l’ottimizzazione della produzione, Fiat ha intrapreso programmi di ricerca che hanno permesso di mettere a punto soluzioni e tecnologie via via trasferite sull’intera gamma. Spiccano prototipi di vetture compatte elettriche come la X1/23 del 1974 e l’Ecobasic del 1999, gioiello di ingegnerizzazione anche per quanto riguarda motori e componenti.

Epic journeys. L’automobile non è un semplice mezzo di trasporto: nel tempo, i viaggi sulle quattro ruote hanno assunto una dimensione antropologica capace di evocare l’idea di libertà e indipendenza. Il viaggio in auto è evasione, avventura, desiderio di conoscenza, ma anche sfida e competizione. Battere nuove strade è il modo migliore per verificare la funzionalità di ogni veicolo e dei suoi componenti, per testarne il funzionamento in condizioni limite, prevenire possibili anomalie e dimostrarne l’affidabilità. La sezione raggruppa una selezione di automobili che si sono rese protagoniste di avventure straordinarie: dall’esemplare della Fiat Campagnola A. R. 51 che ha attraversato l’Africa da Città del Capo ad Algeri nel 1952 nel tempo record di 11 giorni alla Fiat 1100 E che nel ‘53 ha compiuto il primo giro del mondo a guidatore singolo, percorrendo oltre 72.000 chilometri; dalla Fiat 124S che nel 1970 raggiunse in 50 giorni Capo Nord da Città del Capo, alla Fiat 131 Abarth Diesel che nel 1977, prima ancora del lancio commerciale, vinse il raid Londra-Sidney; dalla Lancia Delta HF Integrale Gruppo A vincitrice con Miki Biasion e Tiziano Siviero del Rally Safari nel 1988, alla 500 Overland che nel 2008 ha ripercorso il tracciato dell’iconica “Pechino-Parigi” al seguito della carovana di Overland.

Records and races. Il mondo delle competizioni rappresenta da sempre uno stimolo costante per progettisti e tecnici a ottenere prestazioni sempre più elevate, a mettere a punto propulsori e dispositivi meccanici ed elettronici più efficienti ed affidabili, ad affinare l’aerodinamica delle carrozzerie. In questa sezione sono riunite automobili che hanno contrassegnato la partecipazione alle corse di velocità, di durata e i tentativi – superati con successo – di battere record mondiali. Le due auto più antiche, la Fiat S61 e la 12HP “Alfa” Sport, versione da competizione della prima vettura costruita dalla Lancia, sono state entrambe prodotte nel 1908. Accanto a questi modelli, un esemplare della Lancia D50 da Formula 1, tre delle più gloriose vetture da record realizzate dall’Abarth negli anni Cinquanta e Sessanta e due campionesse delle gare di Endurance: le Lancia Beta Montecarlo Turbo ed LC2.

Small and safe. Massima sicurezza e dimensioni contenute: un tema sul quale i marchi Fiat e Lancia si sono sempre confrontati, sin dal secolo scorso. Ad esempio, già nel 1933 l’introduzione della scocca portante sulla Lancia Augusta – prima vettura chiusa al mondo ad adottare questo rivoluzionario brevetto – contribuì all’incremento della rigidità torsionale, per una maggiore sicurezza in caso di urto. L’innovativa architettura venne ripresa nella successiva Ardea, prodotta a partire dal 1939, e abbinata alle sospensioni anteriori del tipo a ruote indipendenti, a ulteriore beneficio della tenuta di strada e delle prestazioni dinamiche. La ricerca Fiat sul tema delle vetture sicure e di dimensioni compatte è testimoniata da alcuni interessanti prototipi come il Fiat City Taxi (1968), vettura a uso pubblico con inedita fiancata asimmetrica, e gli ESV 1500 ed ESV 2000, opportunamente progettati per analizzare la sicurezza e la resistenza in caso di collisione.

Style marks. Questa sezione riunisce alcune automobili di epoche diverse che, per caratteristiche e personalità, hanno rappresentato in modo efficace l’identità dei rispettivi marchi di appartenenza e hanno proposto contenuti stilistici innovativi che sono successivamente diventate delle vere e proprie tendenze. Si tratta di vetture entrate stabilmente a far parte dell’immaginario collettivo, divenute nel tempo veri e propri riferimenti nel campo del design automobilistico. Spiccano la Lancia Aurelia B20, archetipo delle berlinette granturismo, e la prefigurazione del fenomeno “vintage” mediante il ritorno di forme e tipologie del passato, come nel caso della Fiat Barchetta.

The rally era. Quella del rally è una disciplina che entusiasma milioni di appassionati in tutto il mondo, attratti dalla temerarietà di piloti capaci di esprimere velocità e destrezza in contesti estremi, dalle vette innevate agli aridi deserti. Proprio questi contesti hanno reso il mondo dei rally un banco di prova duro e selettivo per le sfide tecnologiche più ambiziose. E a queste sfide non si sono ovviamente sottratti i marchi Lancia, Fiat e Abarth, che hanno inciso il proprio nome negli albi d’oro più prestigiosi. Nell’Hub Heritage spazio dunque alla Lancia Fulvia HF 1600, che conquistò il Rally di Montecarlo del 1972, all’avveniristica Stratos HF, alla titolata Delta HF e ancora alle Fiat 124 Abarth Rally e 131 Abarth Rally.

Brillante prova di Corrado Pinzano al Rally 1000 Miglia

SALÒ (BS), 2 aprile – Lo scorso fine settimana, il team bergamasco capitanato da Alessandro Perico, è stato impegnato al Rally 1000 Miglia, gara inaugurale del Campionato Italiano WRC. Prova davvero maiuscola per il biellese Corrado Pinzano, che ottimamente affiancato sul sedile di destra dal preciso Marco Zegna, ha colto una brillante vittoria nell’affollata classe R5 ed è andato ad occupare un’eccellente quarta posizione della graduatoria assoluta con la sua Škoda Fabia gommata Pirelli.

Pinzano, si è dimostrato ancora una volta assai veloce – commenta Alessandro Perico, Team Principal di PA Racing – ed è stato protagonista davvero di una bella gara, conclusa con un’importante vittoria in ottica campionato.

Suzuki Rally Cup, il Girone WRC apre con Simone Goldoni

L’aostano della Nordovest Racing, in coppia con Flavio Garella alle note sulla Suzuki SWIFT 1.6 Sport R1B, si aggiudica la prima prova del secondo girone al Rally 1000 Miglia; A Salò, sul Lago di Garda, in evidenza anche Roberto Pellè e Andrea Scalzotto, mentre Rino Lunelli è primo tra le SWIFT 1.0 Boosterjet in versione Racing Start.

SALÒ (BS), 2 aprile – Il primo round del “Girone WRC” della Suzuki Rally Cup ha visto Roberto Pellè, Andrea Scalzotto, Nicola Schileo e Lorenzo Coppe aprire la gara e piazzandosi nelle quattro posizioni di vertice, racchiusi in soli quattro secondi e cinque decimi. Gli score della prima prova speciale – la corta ma spettacolare Città di Salò – hanno evidenziato il poker di quegli assi che ci si immaginava potessero riconfermarsi anche nella restante porzione di gara, disputata il giorno seguente sulle tradizionali prove speciali del Rally 1000 Miglia. Le prove di Pertiche, Provaglio Val Sabbia e San Michele hanno, però, ribaltato il risultato: sesto all’inizio, Simone Goldoni si è trasformato nel primo passaggio lungo gli impegnativi ventisette chilometri della Pertiche ed è passato al comando, davanti al trentino Pellè, unico dei quattro a restare in scia.

Al terzo posto si è classificato lo svizzero Ivan Cominelli, che ha tenuto a bada Scalzotto, Schileo e Longo. Al settimo posto Coppe, poi Andrea Pollarolo, nono il savonese Mauro Cornero e decimo il friulano Edoardo De Antoni. Con l’annullamento di alcune prove speciali, il rally è stato caratterizzato dalle prestazioni dei concorrenti sulla prova di Pertiche che ha consacrato il primato di Goldoni e ha permesso, al contempo, a Scalzotto e a Longo di migliorarsi. L’aostano si è aggiudicato il miglior tempo in tutte le frazioni, Power Stage compresa, e ha tagliato il traguardo da vincitore, precedendo sul podio con buon margine Pellè e Scalzotto.

Cominelli e Longo si sono classificati rispettivamente quarto e quinto al traguardo di Salò, mentre Schileo, Cornero e Gozzoli ritirati.

 

Rally 1000 Miglia: Corrado Fontana si ritira e si brucia subito la gara bonus

Il vicecampione CiRWC urta un muro e perde ruota e sospensione.

Il CiWRC 2019 parte in salita per Corrado Fontana: al 43° Rally 1000 Miglia, corsa inaugurale della stagione, il pilota comasco, e il suo navigatore, Nicola Arena, durante la discesa
della quinta prova speciale, verso Gardone Riviera, hanno perso il controllo del posteriore della Hyundai i20 WRC del Team HMI, urtando un muro e staccando ruota e sospensione posteriore sinistra. Un gran peccato, perché in quel momento Fontana si trovava 2° e in piena lotta per la vittoria finale. Come da regolamento ufficiale, che ai fini delle classifiche tiene conto dei migliori cinque risultati fra le sei gare del campionato, Corrado Fontana  si “gioca” subito il bonus e dovrà concentrarsi sulle restanti competizioni per puntare al titolo.
Per dovere di cronaca la gara è stata vinta da Luca Pedersoli su Citroën DS3 WRC, completano il podio Simone Miele (Citroën DS3 WRC) e Marco Signor (Ford Fiesta WRC).
Prossimo appuntamento: 25/27 Aprile, 52° Rallye Elba (New Entry nel Campionato).

Giovanni Ferrando e Jlenia Olivo secondi di classe al Tartufo

Gara sfortunata per Patetta costretto allo stop per problemi al motore. Foto di Asti Rally Foto

NIZZA MONFERRATO (AT), 2 aprile – Una quarantina gli equipaggi che si sono sfidati nella 31° edizione del Rally del Tartufo che si è svolta nello scorso week-end  con partenza e arrivo da Nizza Monferrato . La Sport Forever schierava al via due equipaggi, entrambi nella classe N3. Sergio Patetta e Alessandro Alocco e Giovanni Ferrando insieme ad Jlenia Olivo entrambi sulla Renault Clio. Poca fortuna per Sergio Patetta il quale dopo aver fatto segnare il miglior tempo sulla prima prova era costretto allo stop nel corso del secondo tratto a causa di un problema al motore. Renzo Bertola e Igor Mora assumevano il comando delle operazioni conquistando il successo di classe ma alle loro spalle dobbiamo registrare l’ottima prestazione di Giovanni Ferrando e Jlenia Olivo i quali facevano segnare il miglior tempo nelle due prove conclusive confermando il secondo posto di classe. Soddisfatto il portacolori della Sport Forever. “Nella prima parte di gara siamo stati forse troppo prudenti. Molto meglio nella seconda parte dove abbiamo vinto anche due prove. Per la terza volta in questa stagione chiudiamo al secondo posto. Ma sulle strade del Tartufo non era affatto semplice, siamo molto contenti”

Daniele Tabarelli ai piedi del podio al Bellunese

Il trentino, portacolori di Omega, chiude il debutto sulla Citroën C3 R5 con un positivo quarto posto assoluto, raccogliendo i primi punti per la Coppa Rally 2019. Foto di Andrea Dalmonech

 NAVE SAN ROCCO (TN), 2 Aprile 2019 – Chi ben comincia è a metà dell’opera, questo è il pensiero che romba nella testa di Daniele Tabarelli, al termine dell’edizione numero trentaquattro del Rally Bellunese, andato in scena tra il 23 ed il 24 Marzo.

Certo, il desiderio di bissare il successo assoluto della stagione 2014 viveva nel cuore del trentino ma il notevole parco partenti rendeva il tutto decisamente difficile da realizzare. Nonostante il pronostico della vigilia non gli fosse favorevole il ritrovato portacolori della scuderia Omega, all’esordio sulla Citroën C3 R5 di G. Car Sport, non ha battuto ciglio e, con un passo in costante crescita, ha saputo sfoderare una prestazione di alto livello, macchiata unicamente da un paio di fuori programma che gli sono valsi un sicuro posto al sole. La quarta piazza finale, ad una decina di secondi dal gradino più basso del podio, non tolgono comunque il sorriso al pilota della trazione integrale francese, affiancato da Mauro Marchiori alle note, felice di aver raccolto i primi punti per la Coppa Rally ACI Sport di zona 4.

“Siamo saliti su una vettura di ultimissima generazione” – racconta Tabarelli – “probabilmente, sulla carta, la più evoluta dell’intero lotto presente qui al Bellunese. Grazie di cuore a Giorgio ed a tutta la G. Car Sport perché ci hanno dato una splendida opportunità e crediamo, in cuor nostro, di aver dato il massimo per essere la prima volta che ci salivamo. Il Bellunese, si sa, è una gara davvero tosta ed andare forte qui non è facile. Ci abbiamo messo del nostro, nel bene e nel male, e siamo molto soddisfatti perché abbiamo concluso con un buon piazzamento, precedendo piloti che corrono abitualmente con questa tipologia di vetture. Inoltre abbiamo portato a casa i primi punti per il nostro obiettivo stagionale. Tutto decisamente positivo.”

Ad un avvio cauto, Sabato sera sulla “Oasi Circuit”, chiuso con il sesto tempo fanno seguito due imprevisti che, nella sostanza, allontanano pesantemente Tabarelli dalla lotta per il vertice.

Una decina di secondi persi sulla “Lentiai”, causa improvviso ammutolimento, ed oltre una ventina sulla successiva “Cesio”, complice un’uscita di strada, fanno scendere il pilota di Nave San Rocco sino al nono posto assoluto con un passivo di 45”1. Sulla lunga “Melere” il trentino inizia la propria rimonta, con un buon quarto parziale a tre decimi dal podio.

La seconda tornata, sul trittico di speciali in programma, segna la carica di Tabarelli: terzo a 4”1 sulla “Lentiai”, secondo a 2”4 sulla “Cesio” ed ancora secondo, a 9”4, sulla “Melere”. Un passo che gli frutta la scalata sino al quinto posto nella generale, a due prove dal termine. Ancora terzo, a 4”9, sull’ultima “Lentiai”, ed un altro scalino salito nell’assoluta prima che il secondo a 6”4, sulla conclusiva “Melere”, faccia intendere come potrebbe essere andata senza i passi falsi di inizio giornata.

“Gli errori della mattina sono stati pagati cari” – sottolinea Tabarelli – “ma, grazie allo splendido lavoro di G. Car Sport ed al supporto di Omega, non abbiamo mollato e siamo riusciti a recuperare tante posizioni. Siamo contentissimi ma abbiamo ancora tanto da imparare.”

Francesco Fanari all’atto finale del “Raceday”: alla Coppa Liburna in cerca dello spunto sul filo di lana

Il pilota di Foligno, in testa alla classifica di Campionato a pari merito con il veneto Smiderle, è pronto al rush finale. Al volante della Škoda Fabia R5 della Step-Five gommata Pirelli, insieme a Stefanelli, cercherà di dare il senso compiuto ad un campionato disputato ai massimi livelli.

FOLIGNO (PG), 2 aprile 2019 – Sarà l’ultimo appuntamento del Challenge Raceday Rally Terra 2018-2019, l’11^ Coppa Liburna (Volterra-Pisa), che questo fine settimana sarà pure quello che deciderà il vincitore della serie. Tra i quali ci potrebbe essere anche Francesco Fanari.

Il pilota umbro, si schiererà al nastro di partenza della gara in provincia di Pisa dopo aver preso il comando della classifica provvisoria (considerati gli scarti da apportare) con il terzo posto ottenuto al Rally Città di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina del mese scorso a pari merito con il vicentino Andrea Smiderle (44 punti entrambi) ed avrà un solo obiettivo: la vittoria del Campionato.

Il portacolori della Project Team, in coppia con Silvio Stefanelli, ha siglato sinora tre podii (due secondi posti ed un terzo) in altrettante partecipazioni, una regolarità di piazzamenti di vertice che lo hanno portato a giocarsi con ampio merito l’alloro all’ultimo appuntamento.

A bordo della Škoda Fabia R5 della squadra romana Step-Five gommata Pirelli, Fanari avrà dunque un solo target, nel mirino, quello di sopravanzare l’amico-rivale vicentino. Non sarà un impegno facile, oltre a Smiderle, che avrà ovviamente la stessa lunghezza d’onda, a Volterra sono annunciati altri “nomi” del giro delle gare su terra, che anche se fuori dai giochi per la conquista del titolo sono in grado di tenere entrambi in scacco.

Il commento di Francesco Fanari: Sarà una giornata dai . . . lunghi coltelli! Chi sta davanti vince il Campionato, per cui non ci sono alternative se non di “marcare” Andrea da vicino. Poi ci sono le “solite” variabili degli altri concorrenti, che mi aspetto arrivino agguerriti e ben equipaggiati, per cui si dovrà preparare la gara con la massima attenzione e concentrazione, la macchina dovrà essere perfetta ed assecondarci, ma su questo non dubitiamo, tutto dunque dovrà essere al 100%. La gara in sé è difficile, ha prove speciali di alto livello tecnico, gli avversari, come ho già detto, non mancheranno, ci sono tutti gli ingredienti per far bene ma anche per rimanerne delusi. Non facciamo proclami, accendiamo la Fabia e giochiamocela fino alla fine, con avversari che prima di tutto sono belle persone, amici, rivali solo quando siamo in prova speciale”.

Venerdì 5 aprile avrà luogo la cerimonia di partenza nel suggestivo scenario di Piazza dei Priori di Volterra a partire dalle ore 19.40, dove saranno presentati tutti gli equipaggi che prenderanno parte alla manifestazione volterrana. La gara sarà nell’intera giornata di sabato 6 aprile, con la disputa delle due prove speciali in programma che saranno ripetute tre volte seguite ad ogni giro da un Riordino e da un Parco Assistenza a Peccioli. L’arrivo finale sarà sempre a Volterra in  Piazza dei Priori dalle ore 17.55 con premiazione sul palco.

Tosi-Del Barba all’attacco “in casa”: al Rally Appennino Reggiano in cerca del riscatto

L’equipaggio della Movisport  avvia l’avventura nell’IRCup sotto i riflettori di prima scena, prendendo il via con la Škoda Fabia R5 che gli ha assicurato la top ten alla prima tricolore del Ciocco due settimane fa. Foto Mario Leonelli

Reggio Emilia, 2 aprile 2019 – Sono pronti ad una nuova sfida, Gianluca Tosi e Alessandro Del Barba, che questo fine settimana salpano per la loro avventura di questo duemiladiciannove, nel Campionato IRCup, che avvia al 40° Rally Appennino Reggiano, a San Polo d’Enza. Gara di casa, dunque, per l’equipaggio della Movisport, con la quale, peraltro, vi è il classico “conto in sospeso”, dopo il repentino ritiro dell’anno scorso per incidente, quando erano al vertice della classifica.

Tosi e Del Barba saranno al via della gara – e del Campionato – con la Škoda Fabia R5 della Gima Autosport, con la quale hanno esordito al recente Rally del Ciocco e Valle del Serchio, prima prova del Campionato Italiano Rally, firmando un considerevole decimo posto assoluto, correndo esclusivamente a titolo di test.

Il pilota di Carpineti ed il navigatore di Castelnovo Monti saranno tra gli equipaggi “osservati speciali” alla gara, sia per la loro forza riconosciuta da anni che per l’essere appunto a correre nelle strade amiche della montagna reggiana, capaci di ispirare grandi sfide. Sfide che hanno preferito affrontare con la vettura boema in luogo della programmata Hyundai i20 WRC, proprio perché al Ciocco si sono sentite sensazioni forti e perché anche il Campionato verrà affrontato con quella vettura.

Dopo la bella prestazione del Cioccocommenta Tosiabbiamo deciso – con la squadra – di schierarci anche nella gara di casa con la Fabia, sicuramente il training del Ciocco ci tornerà utile per fare bene e nel contempo proseguire il lavoro di apprendistato. Vogliamo e dobbiamo far bene, sia perché è la gara nostra di casa, sia perché abbiamo con lei un “conto in sospeso” dopo la delusione dell’anno scorso ed ovviamente perché dobbiamo avviare bene il Campionato. Ci sono tutti i presupposti che servono per partire con la marcia giusta, proiettati in una dimensione ancora più competitiva e certamente stimolante”.

Il Rally Appennino Reggiano 2019 si articolerà su tre giorni. Venerdì 5 aprile sarà la giornata dedicata alle operazioni preliminari: spazio quindi alle verifiche sportive (dalle 19 alle 21 per chi disputerà lo shake-down il sabato mattina, dalle 21 alle 23 per gli altri equipaggi) ed alle verifiche tecniche (sfalsate di mezz’ora rispetto alle sportive), previste a Ciano d’Enza. Sabato mattina, motori accesi di buon’ora: dalle 8 alle 12 si terrà lo shake-down, ovvero le prove delle auto da gare su un tratto di strada chiuso al traffico (dalle 7.30 alle 12.30); in particolare, la porzione di strada interessata sarà in comune di San Polo ed in un tratto della prova speciale ‘San Polo’. Alle 12.30, le prime vetture entreranno nel parco partenza di piazza della Vittoria, nel cuore di Reggio Emilia. Da quel momento, e per due ore e mezzo, appassionati e curiosi potranno entrare in contatto con i protagonisti della gara e con le loro splendide vetture. Alle 15.01, il 40° Rally Appennino Reggiano prenderà il via, per chiudersi alle 17.46 del giorno dopo, a San Polo d’Enza.

R-Xteam fa il pieno di successi al 43° Rally 1000 Miglia

Grandi exploit per i portacolori della squadra valsabbina: Montini vince la S1600, Carminati e Mazzoleni sono ai primi due posti della folta R2 e Rosina vince la A5.

CASTO (BS) – Il Rally 1000 Miglia è andato oltre le più rosee aspettative per R-XTeam di Casto che ora necessita nuovi spazi per ampliare la bacheca degli allori. Sono griffate dalla scuderia valsabbina le classi più toste a partire dalla S1600 per arrivare alla R2 passando dalla A5.

Tra le “tuttoavanti” l’ex tricolore delle storiche Nicholas Montini ha dettato legge a bordo della Renault Clio S1600 del team Balbosca primeggiando grazie ad una condotta veloce ed attenta su molti avversari anch’essi indiziati per il successo: insieme al valtellinese Romano Belfiore, Montini ha sfoggiato tutta la sua classe vincendo per 11” sul primo dei rivali dopo una lotta serrata.

Che dire allora della vittoria di Roberto Carminati? Su ben 26 partenti di R2B, 21 dei quali arrivati, “Cocco” Carminati e Bruno Gelmini (Peugeot 208 R2B Autotecnica2) hanno sbaragliato la concorrenza per oltre un minuto distanziando con merito non solo tutti i driver locali ma anche tutti quelli giunti a Salò con obiettivi di campionato, il CIWrc per il quale valeva la corsa bresciana. La sua condotta perfetta non ha lasciato scampo ai rivali: nessuna sbavatura, nessun segno di cedimento negli oltre novanta chilometri percorsi; un successo davvero formidabile maturato grazie alle vittorie in tutte le speciali eccezion fatta per la prima Ps spettacolo e l’ultima andata al compagno di squadra Mazzoleni.

Proprio Emiliano Mazzoleni, come Carminati su una 208 della stessa R-XTeam, ha colpito nel segno: dopo dieci anni di assenza ha messo in fila tempi sempre più interessanti all’interno di una classe battagliatissima: senza velleità dichiarate alla vigilia, il driver bresciano si è cimentato in quella che –per dirla con le sue parole – è una delle prestazioni più belle mai realizzate se non la più bella in assoluto.

Meno patemi per gli avversari li ha avuti Giuliano Rosina che per il suo compleanno si è regalato la partecipazione al 1000 con la Peugeot 106 di proprietà; una condotta veloce ma senza eccessivi rischi gli ha consentito di portare al traguardo di Salò la vettura in 57° posizione e 1° di classe A5.

Sfortunati ritiri per Dall’Era-Brovelli (PA Racing) e Comini-Alicervi (Balbosca); entrambi su Škoda Fabia sono stati fermati a causa di un guasto – il primo- e di un incidente il secondo.

 

La Scuderia Porto Cervo Racing archivia il “Rally Del Vermentino” con un bilancio positivo

Il sodalizio, che quest’anno festeggia i vent’anni di attività, rientra dal “17° Rally dei Nuraghi e del Vermentino” con la presenza dei suoi portacolori nella top ten, successi e buoni piazzamenti nelle varie classi. Complimenti a tutta la squadra della Porto Cervo Racing che ha onorato, con impegno, questa bellissima manifestazione, sia con gli ufficiali di gara, sia con i nostri piloti e co-piloti. Un segnale forte che abbiamo da sempre dato a tutto il movimento rallistico, commenta il presidente Mauro Atzei.

BERCHIDDA, 2 aprile – Un’edizione del Rally del Vermentino intensa, combattuta e positiva per la Scuderia Porto Cervo Racing. Il sodalizio, che festeggia i primi vent’anni di attività, ha archiviato il “Rally dei Nuraghi e del Vermentino” con la presenza dei suoi portacolori nella top ten, successi e buoni piazzamenti nelle varie classi. Due i giorni di gara e sei le prove speciali (due sono state annullate) che hanno affrontato gli equipaggi impegnati nella 17ª edizione della gara (la terza su terra) corsa fra Berchidda, Monti e Telti. Numericamente positiva la partecipazione dei portacolori della Porto Cervo Racing, che si sono ben comportati in un Rally impegnativo, con la prova speciale Monte Olia (la più lunga e tecnica) che ha confermato l’alta selettività della gara valida per la Coppa di zona.

Ha chiuso al quinto posto assoluto, al primo di gruppo A e di classe A7 il co-pilota del Team Fabio Salis, in coppia con Mario Murtas (Opel Astra OPC). Non ho iniziato benissimo, perché mercoledì la mia condizione di salute non era ottimale a causa della febbre, ha spiegato Salis, fortunatamente la situazione è migliorata. La gara è andata in crescendo, con Mario avevamo corso altre volte, abbiamo trovato subito il feeling e lui era molto in forma. E’ un peccato che per una serie di motivi due prove siano state annullate, dispiace perché volevamo fare chilometri in più per divertirci. La prestazione di Mario è stata straordinaria sotto tutti gli aspetti e, complice qualche ritiro importante, siamo riusciti a conquistare un risultato inaspettato. Speravamo di arrivare in nona o decima posizione, davanti a noi ci sono solo quattro R5. Come sempre, ho fatto il mio, ma i complimenti maggiori vanno a Mario perché era veramente al top.

Roberto Cocco e Sergio Deiana su Mitsubishi Lancer Evo IX R4, costantemente nelle prime dieci posizioni assolute, hanno conquistato il settimo posto assoluto e il primo di classe. E’ stata una gara molto difficile, ha commentato Cocco, provengo da esperienze ‘su asfalto’ e questa gara l’abbiamo fatta dopo un test di soli dieci chilometri. Guidare una macchina di questi livelli è stato difficile. Siamo arrivati, ci accontentiamo di questa esperienza.

Il pilota della Scuderia Sandro Locci, navigato da Fabrizio Musu, ha chiuso al dodicesimo posto assoluto e al primo di classe R2B con la Peugeot 208. La gara è andata molto bene, ha detto Locci, purtroppo nella speciale Monte Olia ho raggiunto il concorrente che mi precedeva e ho perso quasi due minuti, ma sono cose che capitano. Per me era una gara test, sono molto soddisfatto di questa esperienza su terra, soprattutto dell’ultimo passaggio sulla speciale Monte Olia, la macchina andava bene, me la sentivo cucita addosso. Una bella esperienza, sicuramente da ripetere.

Hanno centrato l’obiettivo, portando sulla pedana d’arrivo la Renault Clio RS, Gianni Deriu e Simona Pileri, tredicesimi assoluti e quinti di classe N3, autori di buoni tempi nella seconda parte di gara. Siamo molto soddisfatti, dopo la sfortuna dello scorso anno, concludere questa gara su terra era il nostro obiettivo. Ci siamo divertiti, ha commentato Deriu.

Gianni Coda e Mauro Atzei (Mitsubishi Lancer Evo IX) hanno archiviato il “Vermentino” con il diciassettesimo posto assoluto e la piazza d’onore nella classe N4. E’ stato il secondo ‘battesimo di gara’ con Mauro, ha detto Coda, anche il primo rally su asfalto l’ho disputato con lui. E’ stata una bellissima gara nonostante l’ansia iniziale a causa del fondo a me sconosciuto, e per la vettura che ci ha messo a disposizione Fabrizio Colombi che ringrazio, una macchina favolosa che non ho sfruttato al massimo, ci siamo limitati a prendere un po’ di confidenza e divertirci.

Epilogo sfortunato per Giuliano Tilocca e Alessandro Pompei (Rover MG ZR 105) usciti di scena nella prova speciale 4 ‘Taroni 1’ quando occupavano la seconda posizione nella classifica provvisoria della classe N2.

Purtroppo, Fabrizio Pittorru con Roberto Ragnedda e Piergiorgio Ladu in coppia con Tonino Mulas, nonostante fossero iscritti, non sono potuti partire per imprevisti dell’ultimo momento.

Soddisfatto per la gara corsa in coppia con Gianni Coda e per il grande impegno dei piloti, co-piloti e degli Udg della Scuderia, il presidente Mauro Atzei: E’ stata un’esperienza stupenda, anche perché per Gianni è stato l’esordio sulla terra. Sono felicissimo di aver corso a fianco di un grande amico e di aver ri-corso il “Vermentino” con Gianni, questa volta su sterrato. Anche noi ci siamo messi in gioco, abbiamo partecipato volentieri al Rally di Berchidda, e ci siamo divertiti tantissimo. Complimenti a tutta la squadra della Porto Cervo Racing che ha onorato, con impegno, questa bellissima manifestazione, sia con gli ufficiali di gara, sia con i nostri piloti e co-piloti. Un segnale forte che abbiamo da sempre dato a tutto il movimento rallistico, dove tutte le gare sono importanti e tutti quanti dobbiamo sostenerle senza se e senza ma.

Scuderia Palladio: al Liburna con Battistolli junior

Il giovane pilota vicentino debutta nel fine settimana coi colori della Palladio nella Coppa Liburna Terra alla guida della Škoda Fabia R5. Domenica sarà impegnata anche Sofia Peruzzi impegnata al Colli Scaligeri e nel frattempo si incamera il buon risultato di Fabio Andrian al 1000 Miglia

Vicenza, 2 aprile 2019 – E’ una notizia che il Presidente Mauro Peruzzi annuncia con soddisfazione, quella che Alberto Battistolli correrà nel prossimo fine settimana la Coppa Liburna Terra, rally su sterrato che si svolgerà a Volterra (PI), coi colori della Scuderia Palladio; il giovane pilota vicentino, infatti, correrà con una Škoda Fabia R5 affiancato in questo duplice debutto dall’esperto Luigi Cazzaro.

Alberto, ventidue anni il prossimo luglio, corre da due con le auto storiche e si è messo in bella evidenza dapprima con l’impegnativa Fiat 131 Abarth e da quest’anno con la Lancia Delta Integrale con la quale ha positivamente impressionato al Rally delle Vallate Aretine, gara di apertura del Campionato Italiano Rally Autostoriche; ma il suo terreno, quello dove si sente a suo agio grazie alla sua guida arrembante e spettacolare, è lo sterrato. Ne ha dato prova al Rally della Valdorcia in febbraio e aveva iniziato col passo giusto anche il più recente Valtiberina; purtroppo un’uscita di strada ne ha compromesso la marcia e le ambizioni. Da una situazione negativa ne è nata una positiva: la decisione di papà Luigi “Lucky” Battistolli, di far correre il figlio con una Škoda Fabia R5 alla Coppa Liburna su terra in programma il 6 e 7 aprile. Una scelta voluta anche per scacciare al più presto i “fantasmi” post Valtiberina. Ed è in questo frangente che, una volta interpellato dal Presidente di ACI Vicenza, interviene il Presidente Mauro Peruzzi il quale in un tempo brevissimo, pur essendo a ridosso della chiusura delle iscrizioni, trova chi mette a disposizione il mezzo per la gara alla quale Alberto parteciperà difendendo i colori della Scuderia Palladio, altro suo desiderio: una scelta che ha gratificato la passione e la competenza di Mauro e che da lustro alla scuderia che ritrova un nome importante come quello di Battistolli, ricordandone i tempi in cui papà Luigi era portacolori del “gatto col casco”. Gli obbiettivi dichiarati di Alberto sono quelli di divertirsi, in primis, di fare esperienza sul fondo particolarmente gradito e di voltare pagina dopo la disavventura del Valtiberina; ma anche di dare una bella soddisfazione a papà e a Mauro, i “registi” di questa operazione.

Restando nell’argomento figli, sarà all’opera anche Sofia Peruzzi che ritroverà il sedile di destra della Renault Clio R3 del compagno Federico Bottoni: la nuova sfida li vedrà protagonisti sulle prove speciali del Rally dei Colli Scaligeri in programma domenica 7 in provincia di Verona.

Buone notizie arrivano infine, dallo scorso fine settimana, precisamente dal Rally 1000 Miglia che ha dato il via al Campionato Italiano WRC: Fabio Andrian ha iniziato in modo positivo la rincorsa al titolo cogliendo un bel quinto assoluto e secondo di classe al fianco di Matteo Daprà con la Hyundai i20 R5, vettura tutta nuova testata per pochi chilometri nel pre-gara, ma ben interpretata in gara lungo le prove speciali bresciane.

Scuderia Palladio Historic alla Salita del Costo

Tre gli iscritti con le auto storiche ed uno tra le moderne pronti ad iniziare la stagione 2019 nella classica cronoscalata di casa in programma domenica 7 aprile sulla strada del “Costo”

Vicenza, 2 aprile 2019 – Col mese di aprile torna a rimettersi in moto l’attività della Scuderia Palladio Historic che si prepara all’esordio stagionale nel settore delle cronoscalate; è infatti alle porte la 28^ edizione della Salita del Costo che si svolgerà nella giornata di domenica 7 aprile, preceduta dalle due dedicate a verifiche e prove ufficiali. Teatro della gara, la strada che da Cogollo del Cengio sale verso l’Altopiano di Asiago, su un tratto di poco meno di dieci chilometri.

Tre le vetture storiche iscritte: due BMW M3 Gruppo A e un’Alfa Romeo Alfasud TI Gruppo 2. Con le “posteriori” bavaresi faranno il loro esordio stagionale Paolo Nodari e Stefano Fortuna, mentre con l’anteriore del biscione, si cimenterà lo specialista delle salite Romeo De Rossi.

Al trio in gara con le storiche si va ad aggiungere anche Giuliano Ongaro che gareggerà tra le moderne con la sua Peugeot 106 Gruppo A.

Una menzione particolare va alla recente partecipazione della scuderia a Mondo Motori Show che si è tenuta presso la fiera di Vicenza nel recente fine settimana; nei due giorni della kermesse motoristica che ha attirato un gran numero di visitatori, lo stand della Palladio Historic si è messo in bella evidenza ricevendo gli elogi da personaggi del calibro di Cesare Fiorio e Sergio Limone, oltre alle onnipresenti icone del rallismo quali Miki Biasion, “Lucky” e “Rudy”.

Gioie e dolori per Baldon Rally al Mille Miglia

Sulle speciali bresciane, primo atto del CIWRC 2019, il team di Castelgomberto chiude con un ottimo Gnali, sesto di classe R2B, ed accusa il ritiro di Falubba. Foto di Fiorenzo Vaccari

CASTELGOMBERTO (VI), 2 aprile 2019 – Il primo appuntamento del Campionato Italiano WRC 2019, il Rally Mille Miglia andato in scena nel recente weekend, vede Baldon Rally vivere emozioni contrastanti, in virtù di un bilancio che si chiude, in buona sostanza, con un pareggio. Due erano le punte locali del team di Castelgomberto impegnate sugli insidiosi asfalti bresciani, entrambe alla guida delle Peugeot 208 R2, iscritte per i colori di Mediaprom Racing.

Il ritorno sulla trazione anteriore della casa francese, dopo aver chiuso al settimo posto nella Suzuki Rally Cup della passata stagione, ha visto un più che positivo Alessandro Gnali, affiancato da Roberta Franzoni alle note, capace di chiudere sesto in una classe, la R2B, che vedeva al via ben ventisette equipaggi iscritti. Ad un avvio cauto, quindicesimo tempo sulla prova speciale di apertura, ha fatto presto spazio un passo molto convincente che, già sulla “Provaglio Val Sabbia”, lo vedeva risalire al settimo posto di classe, mantenuto con autorevolezza sino all’ultimo impegno di giornata dove, complice sfortune altrui, è arrivato un gradito regalo dalla sorte.

“Siamo davvero molto felici per Alessandro Gnali” – racconta Baldon (titolare Baldon Rally) – “perché è riuscito a tenere testa a tanti agguerriti avversari. Quasi trenta partenti in R2B è qualcosa di davvero difficile da vedere con continuità. Per loro è uno splendido risultato. Dopo una speciale spettacolo così e così ci hanno dato davvero dentro, recuperando in fretta e mettendosi in scia a quelli che contano davvero. Siamo orgogliosi di poter aver contribuito, con loro, a raggiungere un risultato che, per tutti noi, significa davvero molto. Siamo gratificati.”

 

Alla felicità di Gnali fa da contraltare la sfortuna patita da Zeno Falubba, in coppia con Luca Tonni sulla seconda Peugeot 208 R2 targata Baldon Rally. Partito più abbottonato, rispetto al compagno di colori, il bresciano si attestava presto attorno alla diciottesima posizione di classe, nell’intento di migliorare il quattordicesimo della passata edizione del Mille Miglia. Fatale è stata una disavventura, avvenuta sull’ultima tornata sulla “San Michele”, con il pilota della trazione anteriore francese che si vedeva costretto, poco dopo, ad alzare bandiera bianca. Tanta l’amarezza per questo abbandono, in particolar modo per essere avvenuto a pochi chilometri dal termine della gara di casa.

“Possiamo immaginare quanto sia triste” – sottolinea Baldon – “perché ritirarsi, nella gara di casa, quando sei sull’ultima prova speciale ed inizi ad intravvedere l’arrivo è davvero un boccone amaro da digerire. Nonostante Zeno fosse partito con più accortezza, affronta una gara all’anno soltanto, si era comunque inserito attorno al diciottesimo, diciannovesimo, posto. Non era niente male. Purtroppo si è dovuto fermare, senza alcuna possibilità di riprendere il cammino e, di questo, ci dispiace davvero parecchio. Valuteremo nelle prossime giornate cause e concause di questo stop, sperando di rivedere Zeno al via, senza aspettare un anno.”

XRace Sport cala il poker alla prima dell’IRCup

Osservato speciale sarà Antonio Rusce, alla sua seconda uscita con la Polo R5. Al via anche Rossi, Giovanelli e Battisti. Foto Massimo Bettiol

2 aprile 2019 – XRace Sport questo fine settimana cala il poker. Quattro equipaggi al 40° Rally Appennino Reggiano, una delle gare storiche italiane che quest’anno, a San Polo d’Enza, si veste di nuovo “a festa” essendo entrata nella serie IRCup del quale è il primo appuntamento.

Alla gara reggiana occhi certamente puntati su Antonio Rusce. In primis perché per lui è la gara di casa ed in seconda battuta perché sarà al via con la Volkswagen Polo R5, con la quale sarà alla seconda gara dopo la positiva esperienza del Ciocco. Affiancato da Sauro Farnocchia, Rusce avrà un doppio target: quello di un piazzamento di vertice tra le strade amiche e davanti al tanto pubblico che lo vorrà vedere all’opera e quello anche di proseguire “l’apprendistato” alla guida della vettura tedesca, in vista del secondo, importante appuntamento tricolore di Sanremo a metà mese.

Non solo Rusce, al via a San Polo d’Enza ci saranno anche Franco Rossi e Paolo Gozzo, con la Hyundai i20 R5, pronti a centrare un risultato di vertice, e nel nutrito gruppo di vetture R2, certamente anima del monomarca Peugeot, saranno della partita i toscani di Arezzo Fabio Battisti – Maurizio Cappelletti (iscritti anche al Campionato) e Simone Giovanelli – Erika Viappiani, entrambi con una 208 R2. Per entrambi è l’avvio di una stagione di alto profilo, con la quale contano di sfruttare al meglio le potenzialità della millesei francese in un contesto assai competitivo.

Il Rally Appennino Reggiano 2019 si articolerà su tre giorni. Venerdì 5 aprile sarà la giornata dedicata alle operazioni preliminari: spazio quindi alle verifiche sportive (dalle 19 alle 21 per chi disputerà lo shake-down il sabato mattina, dalle 21 alle 23 per gli altri equipaggi) ed alle verifiche tecniche (sfalsate di mezz’ora rispetto alle sportive), previste a Ciano d’Enza. Sabato mattina, motori accesi di buon’ora: dalle 8 alle 12 si terrà lo shake-down, ovvero le prove delle auto da gare su un tratto di strada chiuso al traffico (dalle 7.30 alle 12.30); in particolare, la porzione di strada interessata sarà in comune di San Polo ed in un tratto della prova speciale ‘San Polo’. Alle 12.30, le prime vetture entreranno nel parco partenza di piazza della Vittoria, nel cuore di Reggio Emilia. Da quel momento, e per due ore e mezzo, appassionati e curiosi potranno entrare in contatto con i protagonisti della gara e con le loro splendide vetture. Alle 15.01, il 40° Rally Appennino Reggiano prenderà il via, per chiudersi alle 17.46 del giorno dopo, a San Polo d’Enza.