Giorgio Bernardi sorride fra i top (ten) sul ponte di Bassano

Grande prestazione del pilota saluzzese, affiancato dal navigatore genovese Andrea Casalini, che ottiene un prestigioso nono assoluto e ottavo di Classe R5 nella gara definita “il Mundialito del Nord Est” che vedeva al via ben 27 equipaggi a bordo di top car. Al volante della Škoda Fabia R5 curata da Fabrizio Bianchi di Moncalieri, che usava per la seconda volta, il portacolori di Sport&Comunicazione è riuscito ad andare in crescendo prova dopo prova riducendo costantemente il gap dai migliori di categoria e dell’assoluta, divertendosi . Con un’unica nota negativa: da lunedì si ricomincia a lavorare. Foto AmicoRally

BASSANO DEL GRAPPA (VI), 28 settembre – Nuovo piazzamento fra i primi dieci della classifica assoluta per Giorgio Bernardi che ha concluso il 36° Rally Città di Bassano, ultima gara stagionale dell’IRCup, in nona posizione assoluta ottava di Classe R5, con la Škoda Fabia del preparatore di Moncalieri by Bianchi, affiancato dal navigatore genovese Andrea Casalini.

Arrivato alle verifiche e dato uno sguardo al parco partenti ho iniziato a preoccuparmi. Sapevo che il Bassano è definito il ‘Mundialito del Nord Est’, e mentre passavo al vaglio dei commissari tecnici mi sono reso conto che mai definizione fu più appropriata” commenta il pilota saluzzese. Ovviamente ciò non ha spaventato Giorgio Bernardi, conscio di aver preparato bene la gara e di poter portare a casa un buon risultato.

Dopo il Città di Torino di due settimane fa, con Fabrizio Bianchi e Sandro Sottile abbiamo effettuato dei test per rimediare a ciò che non aveva funzionato perfettamente nella gara piemontese, cercando di capire dove si poteva migliorare. A Bassano siamo partiti fiduciosi, consapevoli che noi avevamo alle spalle appena duecento chilometri di esperienza sulla Škoda Fabia e ci andavamo a confrontare con gente che è anni che corre al volante delle R5 e disputa parecchie gare l’anno” sottolinea Giorgio Bernardi. Che ha iniziato la gara prendendo immediatamente un buon passo e andando in progressione prova dopo prova.

Sono molto soddisfatto del risultato di gara, sia per quanto riguarda la classifica assoluta sia per quella di Classe R5; soprattutto tenendo presente che al via c’erano nove WRC e 18 vetture di Classe R5, portate in gara da piloti che si stavano scannando per conquistare il titolo 2019 dell’IRC. Gente con cui non si scherza” evidenzia il portacolori della scuderia Sport & Comunicazione.

Quattordicesimo assoluto nella prima prova speciale “Cavalletto” e fin dall’inizio sempre fra i migliori dieci della Classe R5, Giorgio Bernardi è andato in progressione per tutta la gara. “Mi interessava in modo particolare ridurre il distacco dal primo assoluto e dal migliore di Classe R5. Nei ripassaggi pomeridiani su tutte le quattro prove in programma ho sempre costantemente ridotto il divario dal più veloce e, soprattutto, tutte le volte al fine prova avevo ben chiaro dove e perché avevo accusato tale ritardo, potendoci così lavorare su nelle gare future” afferma il pilota di Martiniana Po.

Una gara di grande tensione agonistica, ma anche di grande divertimento per il pilota saluzzese. “Il Bassano è spettacolare dal momento in cui si affrontano le verifiche fino alla pedana di arrivo, con prove speciali che meritano l’appellativo di Università dei Rally. La speciale su cui ho faticato di più è stata la Campocroce con tutti i suoi tornanti stretti, mentre la Valstagna, che pure sulla carta è molto simile, avrei voluto rifarla almeno altre sette volte. Bellissima” dice Bernardi.

Il Bassano ha rappresentato anche il ritorno a fianco del pilota saluzzese del navigatore genovese Andrea Casalini, assente dal suo sedile di destra dal Rally Due Valli del 2016. “Appena salito in macchina Andrea mi ha detto che se l’avessi ribaltato un’altra volta (dopo la spettacolare uscita della gara veronese di tre anni fa) avrei dovuto cancellare il suo numero di telefono dalla mia rubrica. Però si è fidato ed è stato di grande aiuto in questa gara, in cui tutto è filato perfettamente liscio ed anche lui si è divertito. Andrea è un grande navigatore, uno di quelli con cui mi sono trovato meglio nel corso della mia carriera agonistica. Credo proprio che continuerà a rispondermi al telefono, oltre a risedersi al mio fianco sulla macchina da corsa”.

In una gara dove tutto è stato perfetto qualche piccolo sassolino nella scarpa di Bernardi si sarà pure infilato: “Purtroppo non siamo riusciti a stare davanti a Giulia (Zanchetta)” scherza il pilota saluzzese. “In realtà sono molto contento del risultato di Giulia a fianco di Valter Gentilini, quarti assoluti e primi di World Rally Car. La nota negativa è che domani dovrò tornare a lavorare e per qualche tempo non potrò pensare ai rally. Ma anche questo fa parte della vita” conclude filosoficamente Giorgio Bernardi.

Tributo Giannini alla 457 Stupinigi Experience

GRAM Torino Engineering omaggia lo storico marchio romano con la debuttante 350GP4, esposta insieme alle proprie progenitrici.

La Giannini 350GP4, con oltre 300 cavalli abbinati alla trazione integrale ed alla carrozzeria in carbonio in configurazione 2 posti più roll bar o 4 posti, è la prima supercitycar della storia, concept automobilistico ideato e realizzato da GRAM Torino Engineering: per celebrare la continuità con la storia delle elaborazioni della Casa Romana è organizzata un’esposizione dedicata in occasione della tappa autunnale della 457 Stupinigi Experience.
L’esposizione metterà l’accento sulle elaborazioni Giannini su base FIAT 500, rileggendola in quattro step fondamentali: si partirà dalla pre-serie del Cinquino del Giugno 1957 affiancandole uno dei primi esemplari di Giannini per impiego civile, schierato per l’occasione dal Club Scuderie Reali. Le Giannini nacquero sin da subito come varianti “pepate” ed il passo successivo fu la declinazione racing: a ricordarlo interverrà Zanella Auto, schierando una 650NP a carreggiate allargate già a lungo protagonista delle competizioni italiane. Ed è proprio alle carreggiate maxi ed all’anima racing che fa fortemente richiamo la 350GP4, che chiuderà l’esposizione in quattro esemplari guardando al futuro del marchio con l’introduzione del 4×4.
La tappa autunnale della 457 Experience fa richiamo a ciò che accadde a Stupinigi il 18 Ottobre 1955, quando venne presentato il prototipo della futura 500, all’epoca ancora sotto il nome di progetto 400: il progetto 400 venne poi re-ingegnerizzato nel progetto 450 ed infine messo in vendita nel 1957 con il nome di “Nuova 500”, dalle cui cifre di transizione la nascita del progetto 457 firmato da Ruzza Torino, acronimo e sintesi delle origini dell’utilitaria italiana. Il 18 Ottobre 1955, insieme al progetto 400 vennero presentati numerosi altri progetti di auto di origini torinese, fra cui la 600, la 600 Multipla, la Bianchina ed alcune varianti della 1100 e 1200.
Ciò che accadde nell’autunno del 1955 verrà rivisitato il prossimo 6 Ottobre come appuntamento riservato all’automobilismo di origine Torinese, con la presenza di veicoli di ogni tipo ed era, purché collegati all’indotto della Mole. Oltre al Club Scuderie Reali saranno presenti diverse altre associazioni, alcune anche per celebrare importanti anniversari, come Abarth Club Torino in festa per i 70 anni dello Scorpione o il FIAT 128 Club Italia attivo nel 50esimo compleanno della iconica vettura costruita nello stabilimento di Rivalta Torinese. Si potranno ammirare altre grandi vetture torinesi grazie all’intervento del Club Topolino FIAT Torino, del Club X1/9 Italia, del FIAT Rimo Club Italia e del 500 Landia, mentre il Bianchina Club interverrà a ricordare come il Cinquino avesse fin dalla nascita una variante premium, meglio rifinita.
Gli equipaggi raggiungeranno Stupinigi al mattino per le verifiche tecniche con cui entreranno in gara per il Gran Gala Ceirano, competizione a punti titolata in omaggio a quei fratelli Ceirano dal cui genio nacque tutto l’indotto automobilistico torinese, comprese anche la FIAT e la Lancia. Il Gran Gala Ceirano è aperto a vettura di ogni tipo ed era, purché riconducibili all’indotto torinese e la competizione verte su doppio meccanismo: una classifica nasce dalle preferenze del pubblico ed un’altra dalla valutazione delle vetture su parametri oggettivi; la sommatoria delle due classifiche genera quella generale ed il vincitore, unico premiato della giornata.
Gli equipaggi partiranno in parata nel primo pomeriggio, verso Casa Martini, dove la giornata si chiuderà con un drink conviviale e la premiazione finale: in palio il Fritz d’Argento, preziosa riproduzione in scala dell’elefante di Stupinigi, per l’occasione esposto fra i mitici colori racing di Martini a Pessione di Chieri.
LGR Prototipi del docente di motorismo Ludovico Gonella darà luce ad un’altra leggenda del passato, esponendo i nuovi sviluppi raggiunti nella realizzazione del prototipo di FIAT 500 a motore motociclistico, sulla scia di quanto realizzato alle origini della storia del Cinquino.

La stagione 2019 di eventi 457 Stupinigi Experience è sostenuta da Pulp (Agenzia di marketing), Supermercati Borello, SAT Società Assicuratrice Torinese, Marando Service (Specialista macchinari industriali settore plastico), Autoservizi Stupinigi (Carrozzeria e autolavaggio a Orbassano), Saturno Torino (Specialista di trasporti speciali) ed EnnePi (Produzione e restauro targhe per veicoli).

Rally del Rubinetto: Miele e Mometti firmano il tris

Il duo varesino della Dream One Racing realizza il “triplete” dopo i successi del 2017 e 2018: su Citroen DS3 Wrc si impongono fin dalle prime battute gestendo una vittoria mai in discussione. Bellissima la lotta per gli altri due gradini del podio: la spuntano Longhi-Leonardi e Bottarelli-Pasini. Out Caffoni per una toccata. Cento gli arrivati. Soddisfazione in seno alla Pentathlon Motor Team e alla New Turbomark per l’ennesimo successo organizzativo.

San Maurizio d’Opaglio (NO) – Il Rally del Rubinetto li celebra e li eleva tra i principali protagonisti di sempre: non può essere diversamente per Simone e Miele e Roberto Mometti che oggi, domenica 29 settembre, hanno firmato per la terza volta l’albo d’oro di una gara prestigiosa e ambita e che vantava la ragguardevole cifra di 154 iscritti. Partiti con i favori del pronostico, i Vice-Campioni Italiani Wrc hanno preso in mano le redini della corsa fin dai primi metri vincendo con apparente tranquillità le prime sei prove in programma in virtù della loro bravura, del mezzo tecnico superiore e ad una saggia gestione nella seconda metà della gara; alla fine il distacco sui secondi è di 53”3.

La vittoria è merito di tutti, dal mio naviga Mometti ai ragazzi del team: non è mai facile e riprova ne è il fatto che nonostante un buon margine di vantaggio, abbia perso un po’ di concentrazione facendo un dritto e strisciando la DS3; siamo contanti perché così completiamo una stagione per noi davvero positiva” ha detto Miele all’arrivo.

La seconda posizione è stata ad appannaggio di Piero Longhi e Massimo “Swilly” Leonardi, su Ford Fiesta Wrc by Tamauto; gli indiscussi idoli locali – e la piazza d’arrivo di Borgosesia lo ha testimoniato con una ovazione generale -si sono tolti lo sfizio di siglare l’ultima prova speciale sferrando la zampata utile per l’argento conquistato con merito ma non senza fatica visto che alle loro spalle un nutrito gruppo di R5 ha dato via ad una lotta senza eguali per il podio. Tre, oltre a Longhi, erano in lizza per i due posti dopo Miele: Caffoni, Bottarelli e Pizio. A suon di temponi è emerso il duo bresciano Luca Bottarelli e Walter Pasini (Skoda HK) che ha sprintato terzo sui comunque bravi locali Mattia Pizio- Monica Rubinelli (id. Tamauto), confermatisi ad alti livelli. Non ha visto invece il traguardo l’equipaggio Caffoni-Minazzi per aver commesso un piccolo quanto fatale errore nel corso della Ps8: nel rimettersi dritto dopo un testacoda ad un tornante, il duo della Skoda-Balbosca è entrato in un buco della strada situato all’interno di un tornate che gli ha letteralmente sfilato la gomma dal cerchio. Quinto posto per i fratelli valsesiani Ivan e Marina Carmellino che sono riusciti a mettere da parte i fantasmi del Lana (uscirono di strada) ritrovando nella seconda metà di gara anche tempi decisamente di valore. Sesto si è piazzato così l’indomito Chentre con la Giovenale: pazienza se un avversario lo ha tenuto dietro facendogli perdere trenta secondi: l’aostano della PA Racing ha comunque raggiunto l’obiettivo di primeggiare nella Coppa Rally di Zona e di staccare il biglietto per la finale di Coppa Italia a Como.

Ivo Frattini, ottavo assoluto, grazie ad età anagrafica e qualità ancora non sopite, si aggiudica il premio Over55 (Skoda Colombi). La S1600 va a Fabrizio Giovanella, pilota di Masera che alle abilità già mostrate nelle scorse gare, ha finalmente aggiunto un pizzico di fortuna; il driver della Clio by Twister Corse ha tirato un sospiro di sollievo dopo il ritiro dei fratelli Maran che hanno dovuto alzare bandiera bianca per la rottura del tappo dell’olio in uno dei tanti tagli che la gara contemplava. Altra avvincente sfida è stata quella per il primato di R3C dove il valsesiano Gianluca Quaderno, con la compagna Lara Zanolo (Clio Prt), ha avuto la meglio sull’arcigno Riccardo Tondina con Davide Cecchetto (id. Valsesia): i due hanno chiuso con l’esiguo distacco di 3”8 a coronamento di una stagione vissuta ad alti ritmi ma sempre al massimo della sportività.

Tra le altre numerose classi va evidenziato il duello in R2B dove il cuneese Matteo Giordano (Peugeot 208 FR New Motors) ha dovuto sudare le cosiddette sette camicie per avere la meglio sul giovanissimo Federico Romagnoli che, come un anno fa, “perde” la vittoria sull’ultimo tratto mostrando però quanto elevato sia il suo talento nonostante le pochissime gare all’attivo. La N3 è finita nelle mani di Alain Cittadino, pilota di Bernezzo (Cuneo) che ha saputo destreggiarsi molto bene su strade a lui nuove. Ad Iraldi-Amerio è infine andata la N2 dopo una bella lotta contro Rizzato e Levati. Il premio intitolato a Daniele Poletti e promosso dal gruppo Ufficiali VCO è andato a Rossi-Gallo (Suzuki) che hanno chiuso in ultima posizione assoluta.

Dei 152 partiti, 100 sono gli equipaggi classificati. Da segnalare che a seguito del capottamento della vettura n.152 Brambuilla-Brambilla (Peugeot 106- nessun conseguenza per l’equipaggio), la Ps9 ha visto l’assegnazione del tempo imposto a tutti i concorrenti che sono seguiti nel transito della speciale.

Classifica Top Ten assoluta:1)      Miele-Mometti (Citroen DS3 WRC in 53’18”2; 2) Longhi-Leonardi (Ford Fiesta Wrc) a 53”3”; 3) Bottarelli-Pasini (Skoda Fabia R5) a 55”0; 4) Pizio-Rubinelli (Skoda Fabia R5) a 1’02”0;  5) Carmellino-Carmellino (Skoda Fabia R5) a 1’42”4; 6) Chentre-Giovenale (Skoda Fabia R5) a 1’44”2; 7) Margaroli-Dresti (Skoda Fabia R5) a 1’53”9; 8) Frattini-Albertuzzi (Skoda Fabia R5) a 2’47”4; 9) Bruni-Esposito (Skoda Fabia R5) a 2’54”6; 10) Marasso-Pieri (Skoda Fabia R5) a 3’08”4.

Consani-De La Haye (Skoda Fabia R5) fanno poker al Nido dell’Aquila e vincono il Campionato Italiano Rally Terra 2019

Francesco Fanari, Pietro Elia Ometto (Skoda Fabia R5 #15, Project Team)

Quattro su quattro nel CIRT per l’equipaggio francese sulla vettura ceca di Erreffe Rally Team, che si aggiudicano il titolo tricolore a Nocera Umbra con una gara d’anticipo. Secondo posto per Andreucci-Briani (Peugeot 208 T16 R5), completano il podio Scandola-D’Amore (Hyundai i20 NG R5)

Nocera Umbra (PG), sabato 28 settembre 2019 – Stephane Consani e Thibault De La Haye su Skoda Fabia R5 vincono Il Nido dell’Aquila e si aggiudicano il successo nel Campionato Italiano Rally Terra 2019. Un autentico trionfo per l’equipaggio francese a Nocera Umbra che, grazie al sigillo nella gara organizzata da PRS Group, mettono in fila quattro vittorie su quattro round della massima serie tricolore sul fondo sterrato e si portano a casa il titolo con una gara d’anticipo. “En plain” per dirla con l’accento provenzale del giovane driver di Bouc-Bel-Air, ma di origine pisana, che ha saputo dominare il CIR Terra al volante della vettura dell’Erreffe Rally Team gommata Pirelli. Il francese è inoltre il primo straniero a vincere il Terra, il secondo a centrare un titolo italiano rally dopo il connazionale Eric Comas su Lancia Stratos nel CIR Auto Storiche 2015.

“Sono troppo contento per questa vittoria. Anche qui ci abbiamo creduto e abbiamo spinto da subito. Un successo che devo condividere con Thibault e la squadra, sono stati perfetti, anche in questa gara. Mi hanno messo sempre in condizione di dare il massimo. Il punto più alto è arrivato forse al Rally Italia Sardegna, lì abbiamo capito che avevamo davvero le carte in regola per puntare al titolo.”

Dopo il Rally Adriatico, l’appuntamento del Mondiale, il San Marino Rally è arrivato l’ultimo acuto al Nido. Una quarta firma indirizzata da Consani sin dallo start della gara umbra. Tre scratch nei primi tre crono del rally infatti hanno portato il tandem transalpino in testa. Primato che non è più sfuggito, fino alla bandiera a scacchi, nonostante gli attacchi dei diversi big del Campionato, in corsa anche sugli sterrati ghiaiosi del Monte Alago e Monte Pennino. Il migliore tra questi è stato Paolo Andreucci. Aveva gli occhi addosso sin dall’inizio della stagione ed è riuscito a confermarsi anche in questo appuntamento. Dopo il primo giro sulle due prove speciali era 5.5’’ dietro al leader, ma ha provato in tutti i modi, fino all’ultimo chilometro, a riaprire la partita. Due su sei le prove vinte dal garfagnino al debutto umbro, affiancato da Rudy Briani su Peugeot 208 T16 R5 di MM Motorsport gommata Pirelli, che chiude al secondo posto a +5.4’’. Completa il podio Umberto Scandola. Il veronese ha pagato lo scotto di partire con il numero 1, soprattutto nelle battute iniziali. Dopo il primo loop erano già 16.1 i secondi che lo separavano da Consani. Poi non gli è rimasto che mantenere il terzo posto insieme a Guido D’Amore sulla Hyundai i20 NG R5 di Hyundai Rally Team Italia con gomme Michelin.

Alla cerimonia finale in piazza Umberto I manca ancora all’appello uno dei big del Terra. Quarto un anno fa al Nido, quarto due mesi fa a San Marino. Nicolò Marchioro è ancora fuori dalle posizioni che contano. Come nel 2018 infatti una falsa partenza esclude in anticipo dalla corsa al titolo il giovane padovano. Sui tornanti iniziali del Monte Alago i problemi ai freni della Skoda Fabia R5 di RB Motorsport, con gomme Yokohama, costringono lui e Marco Marchetti a 19’’ di distanza dalla vetta. Montagna che appare impossibile da scalare per Marchioro, che finisce per portare a casa solo il quinto posto. Prima di lui chiude invece ad un passo dal podio il pilota di casa Francesco Fanari. Ancora ottima la sua prova sullo sterrato amico, sempre tra i migliori ad ogni speciale. Alla fine una pietra sulla penultima piesse limita la rincorsa del pilota di Spello al volante della Fabia R5 di Step Five nella coppia inedita con Pietro Ometto. Sesto posto anche per gli ormai ex campioni terra Mauro Trentin ed Alice De Marco, su vettura gemella, che hanno ripreso il ritmo senza troppe pretese dopo diversi mesi di stop. Era una gara test anche e soprattutto per Simone Campedelli. Il cesenate era tra i più attesi con Tania Canton sulla Ford Fiesta R5 di GB Motors, ma un manicotto del turbo staccato sulla terza piesse e una foratura nel finale ne limitano le ambizioni in gara, nonostante qualche tempo davvero interessante, buono per riprendere feeling sul fondo bianco.

Completano la top ten assoluta i veterani del Terra. Settimo Gigi Ricci, con Alessandro Biordi autore di una progressione costante sulla i20 NG R5, davanti a Luciano Cobbe e Fabio Turco, anche loro costanti sulla Fabia R5. Nono posto per l’equipaggio sloveno outsider Alijosa Novak e Jaka Cevc, davanti al decimo per l’altra Fabia R5 di Tullio Luigi Versace e Cristina Caldart, partiti ad handicap per un scelta azzardata di penumatici nelle fasi iniziali. Appena fuori dai migliori dieci si piazza il romano Emanuele Silvestri, che si piazza primo di Gruppo N su Mitsubishi Lancer Evo IX, dietro di lui Gianni Bardin su altra vettura giapponese si aggiudica la gara per il Trofeo Gruppo N 4 Ruote Motrici firmato Yokohama.

Un colpo di scena nel finale indirizza invece il successo tra le R2. Enrico Oldrati stacca una ruota proprio all’ultima speciale, dopo un rally sempre in testa su Fiesta R2B. Così chiude al primo posto il friulano Filippo Epis su Peugeot 208 davanti al toscano del Terra Simone Baroncelli, anche lui sulla vettura del leone. Successo in classe R3T per Andrea Coti Zelati, che si aggiudica la sfida tra Citroen DS3 contro il terraiolo Filippo Baldinini, costretto al ritiro per problemi all’alternatore quando era saldamente in testa a due prove dal termine.

Per quanto riguarda invece le N 2 Ruote Motrici è Giacomo Matteuzzi su Peugeot 106 S16 a mettersi davanti al rivale per la Coppa Davide Cagni, l’emiliano del Terra che era partito a rilento in mattinata per un assetto e gomme inadatte sulla ghiaia con la Renault Clio RS.

Ora manca solo il Tuscan Rewind, gara a coefficiente 1,5 programmata a fine novembre, che chiuderà in bellezza il Campionato Italiano Rally Terra 2019 e assegnerà le ultime Coppe ACI Sport di Classe rimaste in palio.

Classifica Assoluta CIRT dopo Nido: 1. Consani-De La Haye (Skoda Fabia R5) 67,50pt; 2. Marchioro-Marchetti (Skoda Fabia R5) 41pt; 3. Scandola-D’Amore (Hyundai i20 R5) 36pt; 4. Andreucci-Briani (Peugeot 208 T16 R5) 32pt;

Classifica Assoluta Nido dell’Aquila:  1. Consani-De La Haye (SKODA FABIA) in 48’00.7; 2. Andreucci-Briani (PEUGEOT 208) a 5.4; 3. Scandola-D’Amore (HYUNDAI I20 New) a 30.7; 4. Fanari-Ometto (SKODA FABIA 1600) a 48.0; 5. Marchioro-Marchetti (SKODA FABIA R5) a 1’04.7; 6. Trentin-De Marco (SKODA FABIA) a 1’08.9; 7. Ricci-Biordi (HYUNDAI I20 New) a 2’19.2; 8. Cobbe-Turco (SKODA FABIA R5) a 2’34.2; 9. Novak-Cevc (SKODA FABIA VR5) a 3’01.5; 10. Versace-Caldart (SKODA FABIA) a 3’04.0;

Damiano De Tommaso e Giorgia Ascalone vincitori dell’edizione 2019 dell’International Rally Cup PIRELLI

Si è conclusa con uno strepitoso 36° Rally Città di Bassano l’edizione 2019 dell’IRCup PIRELLI. Anche quest’ultima gara a Bassano del Grappa si è rivelata combattuta sino all’ultimo chilometro e con diversi colpi di scena.
Sono state otto le prove disputate che hanno visto diversi piloti favoriti per la vittoria finale del campionato che si sono dovuti ritirare per uscite di strada come Paolo Porro, navigato da Paolo Cargnelutti (Ford Fiesta RS WRC), oppure Manuel Sossella e Gabriele Falzone (Ford Fiesta WRC) che ha forato nella penultima Prova Speciale.
Paolo Porro era uno dei papabili per la vittoria del Campionato, mentre Manuel Sossella era uno dei favoriti locali per la vittoria della gara e per conquistare punti importanti nel Campionato.
Alla fine dopo una gara tirata ed estremamente impegnativa è stato il giovane pilota di Varese Damiano De Tommaso, navigato dalla leccese Giorgia Ascalone (Skoda Fabia R5) ad aggiudicarsi sia la gara che la vittoria dell’International Rally Cup PIRELLI 2019.
“Una gara difficile – ha dichiarato De Tommaso all’Arrivo – Non si poteva mai perdere la concentrazione. Devo ringraziare il team perchè hanno fatto un lavoro perfetto e anche i tanti fans e amici che mi hanno supportato. E’ una vera gioia aver vinto questo bel campionato”.
Terzi in gara e secondi nel campionato Alessandro Re navigato da Mauro Turati su Skoda Fabia R5 che guidava per la prima volta in gara e con la quale ha avuto qualche problema di adattamento. Il comasco vincendo l’ultimo tratto cronometrato è riuscito a risalire in classifica e con il terzo posto in gara si è aggiudicato la seconda posizione nella sempre effervescente serie ideata da Loriano Norcini.
“Non sono partito benissimo – ha dichiarato Alessandro Re – Avevo un’auto nuova e non è stato facile gestirla, ma alla fine sono a po a poco riuscito a trovare un ritmo giusto”.
Valter Gentilini e Giulia Zanchetta (Ford Fiesta WRC) hanno concluso la gara quarti assoluti e un po’ delusi perchè nella gara di casa speravano di fare meglio, ma si possono consolare con un ottimo terzo posto in campionato.
“Speravo di fare  meglio nella gara di casa – ha detto Gentilini – Se fossi riuscito a trovare maggior feeling con la vettura forse avrei potuto mirare al podio, ma il terzo posto nell’IRCup è una grande soddisfazione”.
I vincitori dei vari raggruppamenti:

R4 – N4 – R3D – ProdS4: Marco Belli
S1600 – R3C – R3T: Andrea Galeazzi
R2B (Peugeot): Mirco Straffi
R2B (escluso Peugeot) – A7: Mariano Mariani
N3 – R2C: Mattia Targon
N2 – N1 – N0 – R1A – R1C: Davide Trinca Colonel
Forze di Polizia: Pierdomenico Fiorese
Under 25: Damiano De Tommaso

Il primo SUV di Aston Martin alle fasi finali di sviluppo

  • Il primo SUV Aston Martin, oggetto di un vasto programma di sviluppo su pista, raggiunge livelli prestazionali pari a quelli delle auto sportive esistenti del marchio
  • Grazie al regime di collaudo in condizioni reali, il programma DBX diventa il più vasto della storia di Aston Martin
  • DBX associa il carattere deciso alla praticità e al comfort di un SUV, unitamente a livelli prestazionali simili alle auto sportive.
  • DBX confermato con motore twin turbo V8 da 4.0 litri che produce 550PS / 700Nm, il motore V8 a più alte prestazioni della gamma attuale

Mercoledì 25 settembre, Gaydon, Regno Unito: A mano a mano che si avvicina il momento di presentare il DBX, il primo SUV Aston Martin ha raggiunto le fasi finali del regime di collaudo più completo applicato a tutte le auto Aston Martin e oggi il marchio inglese di lusso è in grado di confermare il cuore pulsante del prodotto più versatile della sua illustre storia.

Nella più ampia valutazione della guida su pista in condizioni reali mai svolta nelle varie sedi del mondo – inclusi i due principali centri tecnologici del marchio a Silverstone, Regno Unito, e Nürburgring, Germania – l’Ingegnere Capo Matt Becker e il suo team hanno focalizzato l’attività di sviluppo sull’obiettivo di garantire l’ampia capacità dinamica attesa dal DBX.

Durante la conduzione di prove di resistenza sul difficile circuito di Nürburgring, il DBX ha raggiunto velocità in curva pari a quelle della Vantage, l’auto sportiva più curata del marchio, raggiungendo dati di frenata superiori a quelli di Super GT e DBS Superleggera della marca. Questa combinazione di prestazioni, incredibile per un SUV, ha già permesso al team tecnologico di Aston Martin di compiere regolarmente un giro a Nordschleife in meno di 8 minuti durante il normale regime di collaudo.

Il DBX sarà dotato di un motore twin turbo V8 da 4.0 litri, sincronizzato in maniera tale da regalare l’euforia di un moderno GT. Benché riconoscibile sin dall’applicazione alle attuali auto sportive del marchio, Vantage e DB11, il motore V8 del DBX supera le prestazioni di questi modelli, assicurando 550PS e 700 Nm di coppia.

Le prove ad alta velocità hanno già dimostrato la capacità del DBX di superare ripetutamente le 180 miglia orarie, con dati finali di velocità massima e accelerazione confermati nelle fasi finali della procedura di collaudo.

Come evidenziato nel video diffuso oggi, anche il suono del DBX è stato perfezionato dal team acustico dedicato del marchio. Con l’obiettivo di creare una nota acustica più ampia e solida, il sistema di scarico del DBX è stato studiato per esprimere un basso profondo con toni medi crescenti, creando una vera euforia acustica, soprattutto nelle modalità di guida più sportive. Il programma di collaudo del DBX continua a pieno ritmo, e Matt Becker, Ingegnere Capo di Aston Martin, commenta: “Abbiamo concentrato i nostri sforzi al fine di assicurare che la calibrazione e la sincronizzazione di questo motore twin turbo V8 da 4.0 litri consenta sia l’utilizzo quotidiano sia la finezza che ci si aspetta da un SUV, ma ci siamo anche sforzati di adattarlo alle coinvolgenti dinamiche di guida che si pretendono dal nostro marchio e che appartengono a ogni vettura Aston Martin. Le prime indicazioni delle prestazioni generali dell’auto sono state incredibilmente promettenti.

I prossimi mesi saranno molto importanti per noi, in quanto continueremo a perfezionare le credenziali del gruppo propulsore e un’impostazione dinamica che contribuirà a rendere questo SUV il più interessante del mercato.”

Il DBX sarà presentato il prossimo dicembre.

L’8° slalom “Chiavari – Leivi” è di Alessandro Polini

Come da pronostico, il genovese Alessandro Polini si è aggiudicato l’8^ edizione dello slalom automobilistico “Chiavari – Leivi” – Memorial “Graziano Borra”, organizzato dalla scuderia Sport Favale 07. Grazie ad un’ottima terza manche, in cui ha migliorato il già vincente scratch messo a segno nella prima, il portacolori della scuderia Racing for Genova Team, alla guida della sua Polini 01 Bmw carrozzata A112, sul traguardo finale ha preceduto il compagno di squadra Roberto Risso, in lizza con la vettura Sport L.R. 01, e la Peugeot 106 (Meteco Corse) di Massimo Burchiellaro.

In quarta ed in quinta posizione hanno concluso, rispettivamente, Luciano Torchio (Fiat Uno Turbo) e Damiano Furnari (Fiat 126), anche lui della Racing for Genova Team. Dal sesto al decimo posto sono giunti, nell’ordine, i genovesi Paolo Bordo (Renault Clio RS Light) e Fabio Ferrando (Peugeot 208 – Winner Rally Team), il piemontese Pasquale Patete (Fiat X1/9 – Altavalle Motor Sport), Fabrizio Carabetta (Peugeot 106 1600 –  Racing for Genova Team) e Luca Raspini (Renault Clio RS – BB Competition).

I già citati Polini, Risso, Burchiellaro, Bordo, Ferrando e Carabetta sono risultati i migliori, rispettivamente, nei Gruppi E2 SC, E2 SH, E1, S, A e N; Mattia Canepa (Citroën C2 VTS), portacolori della Sport Favale 07, e Alessio Zunchetta (Mini Cooper S) si sono imposti nei raggruppamenti RS e RS Plus, la Fiat 127 di Vittorio Gnecco, anche lui del sodalizio organizzatore, ha primeggiato tra le cinque vetture storiche in lizza mentre Leonardo Massolo (Peugeot 106 1600) è risultato il più veloce tra gli under 23 in lizza. Hanno concluso la gara 48 dei 55 piloti ammessi alla partenza.

Lo svolgimento dell’8^ edizione dello slalom “Chiavari – Leivi” è stato preceduto dalla disputa della gara di regolarità, non competitiva, denominata “In sciû e in zû pë collinn-e” (“Su e giù per le colline”), promossa ed organizzata dalla locale Scuderia Auto Moto Retrò Leivi, partner della Sport Favale 07 nell’allestimento dell’evento, e vinta dall’Alfa Romeo Giulietta di Claudio Gastaldo.

 

Alessio Profeta vincente al Rally Valle del Sosio

Alessio Profeta e Sergio Raccuia, su Skoda Fabia R5, hanno vinto la dodicesima edizione del Rally Valle del Sosio. La manifestazione, valevole per la Coppa Rally di Zona, organizzata dal comune di Chiusa, è stata caratterizzata dal bel tempo che ha richiamato moltissimi spettatori sul percorso. Le restanti posizioni del podio sono andate a Parisi-Cascio e Palazzo-Di Benedetto.

Chiusa Sclafani– E’ stata una gara caratterizzata dal sole la dodicesima edizione del Rally Valle del Sosio. I novantacinque equipaggi partiti questa mattina da Bisacquino hanno dato vita a una manifestazione emozionante che ha avuto nei giovani palermitani Alessio Profeta e Sergio Raccuia due protagonisti superlativi. La cavalcata dell’equipaggio della scuderia Island Motorsport è stata accompagnata da due ali di folla. I numerosi spettatori presenti sul tracciato hanno addirittura costretto il direttore di gara, Michele Vecchio, ad annullare il primo passaggio della prova di San Carlo per evitare che si disputasse in maniera poco sicura. Profeta e Raccuia, al primo successo in carriera, a bordo della loro Skoda Fabia di classe R5, si sono imposti in sei degli otto tratti cronometrati disputati regolarmente, viaggiando ad un ritmo strepitoso che ha ridimensionato le velleità del resto del gruppo.

“Siamo felici per la vittoria di fronte a questo pubblico sensazionale – hanno detto i due vincitori all’unisono – il mezzo è stato impeccabile e abbiamo così avuto la possibilità di esprimerci al meglio su strade che gradiamo particolarmente. Ringraziamo il nostro team e le nostre famiglie per il sostegno che hanno saputo fornirci”.

La piazza d’onore è andata a Totò Parisi ed Eleonora Cascio, vincitori della passata edizione. I due piloti locali, portacolori del Project Team, le hanno provate tutte, a bordo della loro Skoda Fabia R5, per cercare di bissare il successo dello scorso anno, ma alla fine hanno dovuto accontentarsi della seconda posizione in classifica.

Arcangelo Palazzo e Giuseppe Di Benedetto, della partita con una Renault Clio Super 1600, hanno completato il podio. I due alfieri della scuderia Cst Sport hanno dato il massimo a bordo della loro piccola vettura francese sapendo di dover pagare un gap di potenza incolmabile nei confronti dei propri avversari.

Carmelo Galipò e Tino Pintaudi, a bordo della loro Skoda Fabia R5, si sono aggiudicati la Coppa Rally di Zona e potranno adesso prendere parte alla finale unica nazionale che si disputerà a Como a fine ottobre.

Tra le autostoriche la vittoria è andata alla Porsche 911 del secondo Raggruppamento condotta da Mimmo Guagliardo e Sandro Failla. Entusiasmante e avvincente la gara disputata lungo le strade delle province di Palermo e Agrigento e organizzata dal comune di Chiusa Sclafani che ha operato in sinergia con le altre amministrazioni dei comuni della Valle del Sosio. Sessantatre gli equipaggi che tra gli applausi sono giunti all’arrivo

Valli Biellesi – Oasi Zegna: è vittoria per Spagnoli

Affiancato da Parisi Sulla Fiat 508 C della Franciacorta Motori , si aggiudica la settima edizione del “Valli”, gara di chiusura del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche. Podio completato dalla vettura gemella di Zanasi che si laurea Campione Italiano, e da Bonetti su Alfa Romeo Spider. La regolarità turistica premia l’A112 Abarth di Viganò

Biella, 29 settembre 2019 – E’ stato ricco di emozioni e colpi di scena, l’ultimo atto del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche, svoltosi nella due giorni del Valli Biellesi – Oasi Zegna, gara organizzata con successo da Veglio 4×4 e BMT Eventi in collaborazione con l’Automobile Club Biella.

Dopo il colpo di scena della prima tappa, dato dall’esclusione di Passanante a seguito di un errore di percorso durante lo svolgimento di una sequenza di prove concatenate, per Zanasi e Bertini si è spianata la strada verso la conquista del titolo e per cercare di festeggiare nel migliore dei modi la vittoria, il duo della Scuderia Classic Team ha cercato anche l’abbinata col successo in gara che, alla fine della prima giornata sembrava alla portata. Dopo una combattuta seconda tappa e novanta prove di precisione in totale, a salire sul gradino più alto del podio sono stati invece Franco Spagnoli e Giuseppe Parisi con la Fiat 508 C, stessa vettura utilizzata da Zanasi, alla fine secondo staccato di 74,52 penalità. Terzi, dopo una rimonta di due posizioni rispetto alla prima tappa, hanno chiuso Attilio Bonetti ed Agape De Giacomi. Scivolano dal podio del primo giorno Roberto Boracco ed Angela Bossi che chiudono quarti con l’Autobianchi A112 Abarth, tallonati da Andrea Malucelli e Monica Bernuzzi quinti con la Fiat Duna e in netto miglioramento rispetto alla prima frazione di gara. A Gabriella Scarioni e Ornella Pietropaolo su Austin Mini HLE, la vittoria nella classifica femminile, mentre a primeggiare in quella delle scuderie è la Franciacorta Motori, che precede la Scuderia Classic Team e la Nettuno Bologna.

Unanimi e decisamente positivi i commenti all’arrivo da parte degli equipaggi, che hanno più volte lodato l’impegno dello staff organizzativo per l’ottima organizzazione, per l’ospitalità ma soprattutto per la scelta di un percorso impegnativo e ben ritmato, che ha portato a scoprire luoghi e località poco note, ma di indiscusso fascino e bellezza.

TURISTICA – Se la gara classica ha riservato sorprese e colpi di scena, la turistica non è stata da meno mettendo in scena un’avvincente edizione, sul percorso che prevedeva quaranta rilevamenti; uscito di scena nella prima frazione Anselmetti, uno degli accreditati per il successo, a tenere alto il livello della sfida ci hanno pensato Cosimo Gennari e Giovanna Ferrari su Fiat 1100 R che hanno duellato con l’Autobianchi A112 Abarth di Roberto Viganò e Paolo Bonfante i quali alla fine hanno avuto la meglio e sono loro ad inscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Valli Biellesi – Oasi Zegna regolarità turistica.

In quarta posizione, un’altra A112 Abarrh, quella di Mauro Todeschini e Fiorenza Boggio e la top five viene completata da Andrea e Pier Tommaso Garampazzi su Lancia Fulvia Coupè. Al Valsessera Jolly Club il primato tra le scuderie, che ha preceduto la Giovanni Bracco e l’A.P.V. Classic.

REGISTRO PORSCHE 356 – Come oramai da tradizione, al Valli Biellesi Oasi Zegna si gioca anche la sfida tra i soci del Registro Porsche 356, presenti con un importante rassegna di vetture; per la gara con la formula “classica” la classifica premia Massimo Bisi e Claudio Cattivelli che hanno preceduto Giorgio Del Piano e Alberto Gatto e Matteo Pastore con Paola Avanza; a primeggiare nella “turistica” Guglielmo Solofrizzo e Diego Tagliaro.

MM Motorsport vola sul podio de “Il Nido dell’Aquila 2019” con Paolo Andreucci

Al termine di un confronto serrato ed entusiasmante il team lucchese ed il pluricampione italiano, in coppia con Rudy Briani, sono secondi assoluti con la Peugeot 208 T16 R5.

Porcari (LU), 29 settembre 2019 – E’ alle stelle l’entusiasmo in casa MM Motorsport, grazie alla prova messa in campo a “Il Nido dell’Aquila 2019”, quarto appuntamento del Campionato Italiano Rally Terra, con Paolo Andreucci.

Al via con la Peugeot 208 T16 R5 e Rudy Briani a leggere le note dal sedile destro, il pilota garfagnino, alfiere di Maranello Corse, si è prodotto in una performance di grande spessore, conclusa gagliardamente sul secondo gradino del podio, battagliando fino all’ultimo metro di gara per la vittoria assoluta.

Contenuto il distacco nella prima parte di gara, Andreucci si è poi andato a prendere di forza le PS4-5, arrivando ad annullare quasi interamente il distacco dalla leadership. Pur non riuscendo ad operare il sorpasso nell’ultimo tratto cronometrato, è giunto un risultato di prestigio, che conferma l’affiatamento raggiunto tra equipaggio, squadra e vettura.

Dichiarazione di Manuela Martinelli: “E’ stata una grande battaglia, lottata fino all’ultimo istante. C’è molta soddisfazione per il risultato ottenuto, sulla scia del trend positivo riscontrato nei precedenti appuntamenti del CIRT: è il terzo podio in altrettante gare, ed un ulteriore passo avanti rispetto ai due “bronzi” colti all’Adriatico ed a San Marino. La prova di Paolo Andreucci è stata esaltante, e ha nuovamente dimostrato quanto sia tuttora competitiva ed affidabile la Peugeot 208 T16 R5. Bravi anche Rudy Briani al fianco di Paolo, Pirelli che ha fornito pneumatici come sempre competitivi e tutti i ragazzi del nostro team, che ancora una volta hanno dimostrato la loro professionalità.”

Ottimo rientro per Francesco Fanari: la sfida “di casa” del Nido dell’Aquila finita al quarto posto

Il pilota di Foligno, fermo dallo scorso aprile, ha ripreso l’attività dopo una lunga pausa alla penultima prova del Campionato Italiano Rally Terra, conquistando la quarta piazza assoluta ma soprattutto dopo essere sempre stato ai vertici contro avversari di rango in una gara dal ritmo molto alto. Ritrovato subito al meglio il feeling con la Skoda Fabia R5 della Step-Five Motorsport gommata Pirelli, subito forte l’intesa con il nuovo copilota Pietro Ometto.

28 settembre 2019 –  Un buon rientro a conferma di quanto dimostrato nel recente passato, per Francesco Fanari, che al rientro alle gare dopo cinque mesi di sosta ha terminato il “Nido dell’Aquila” a Nocera Umbra (Perugia), in quarta posizione assoluta.

Il Campione in carica del Challenge Raceday Rally Terra, portacolori della Project Team, ha corso sulle strade “amiche” con la consueta Skoda Fabia R5 della Step-Five Motorsport gommata Pirelli, onorando la gara con una prestazione di alto livello, sempre ai vertici duellando senza troppe difficoltà con i migliori piloti italiani, tutti reduci da una stagione intensa di gare.

Questo in Umbria per il penultimo atto del “tricolore” su terra 2019, nel quale Fanari si è subito gettato nella mischia portandosi subito ai vertici e lottando sino all’epilogo per il podio, nonostante due incognite del caso, quella dell’essere stato fermo per molto tempo, quindi dovendo riprendere a mente ed a cuore tutti gli equilibri necessari, e quella dell’avere al proprio fianco un nuovo copilota, il veneto Pietro Elia Ometto, in luogo di Silvio Stefanelli, ancora convalescente.

Libero da vincoli di campionato, il pilota di Foligno ha duellato per tre quarti di gara soprattutto con l’ufficiale Hyundai Scandola, vanificando la terza piazza assoluta finale nelle ultime battute dopo aver centrato una grossa pietra in traiettoria che aveva fatto pensare ad un danno all’avantreno, costringendolo a rallentare per alcuni chilometri. Un “fuori programma”, un’esitazione rivelatasi determinante per una possibile medaglia “di bronzo”.

Subito sciolti anche i dubbi su cosa poteva essere il feeling con il nuovo copilota, già dai primi metri delle ricognizioni poi con lo “shakedown” l’intesa è stata perfetta, come lo è stata anche al di fuori dell’abitacolo, sicuro incentivo a proseguire gli impegni prossimi puntando a risultati importanti.

Alla fine, sotto la bandiera a scacchi la soddisfazione è comunque arrivata, in un contesto rivelatosi estremamente competitivo, ed ai quattro risultati ottenuti sulle cinque edizioni della “rinascita” del Nido dell’Aquila, secondo lo scorso anno e terzo nel 2014 e 2016, oltre ad un sesto posto nel 2015, si è sommato questo, certamente dedicato alla figlia Linda, a meno di un mese dalla sua nascita.

Il commento di Francesco Fanari: “Ci abbiamo provato, credo che alla fine sia venuto fuori un risultato comunque importante, considerando che non correvo dalla scorsa primavera e che in gara ho incontrato grandi avversari. Il ritmo del “tricolore terra” è decisamente alto, basta una distrazione, un’esitazione e ti ritrovi dietro. Poi fai fatica a risalire la china. Macchina perfetta, squadra perfetta, intesa con il mio nuovo copilota, Pietro Ometto, ottima sotto tutti gli aspetti, dentro e fuori la macchina. Quindi, una giornata perfetta, se arrivava il podio era meglio, ma non abbiamo nulla da recriminarci. E poi, un pensiero a Silvio Stefanelli… oggi nessuno se ne è accorto, ma era in macchina con noi… Adesso pensiero e cuore al “Tuscan” belli carichi, consapevoli che abbiamo un “pacchetto” che può farci stare nella mischia e certamente farci avere una nuova soddisfazione. Grazie a tutti coloro che ci hanno fatto sentire il loro sostegno ed il loro calore, aspettiamo tutti a Montalcino, a novembre”

Rally Valle del Sosio, Project Team lascia il segno

Secondo gradino del podio per i locali Parisi-Cascio (Skoda Fabia R5). Entrano nella top ten, altresì, Di Giorgio-Vercelli (Renault Clio R3) e Cutrera-Salemi (Renault Clio)

Chiusa Sclafani (Pa), 29 settembre 2019 – Bottino più che soddisfacente per la scuderia Project Team, una volta messo in archivio il 12° Rally Valle del Sosio, valido per la Coppa Aci Sport 8^ zona e per il Trofeo Rally Sicilia (TRS) e andato in scena sugli asfalti del Palermitano e, in parte, dell’Agrigentino. Tanto per cominciare, da registrare la piazza d’onore conquistata dall’idolo locale Totò Parisi, alla prima uscita stagionale. Il veloce gentleman driver, già sei volte vincitore della corsa di casa (compresa l’edizione 2018), ha affrontato le strade amiche con la Skoda Fabia R5 e in coppia con la nipote Eleonora Cascio, svettando in due delle otto prove speciali effettivamente disputate. A ridosso del podio, in virtù di una prestazione di rilievo, ha concluso il giovane Giuseppe Di Giorgio, su Renault Clio R3. Il figlio del primo cittadino chiusino, con Giacomo Vercelli nell’abitacolo, ha centrato, altresì, il primato in classe R3C. L’ultima posizione utile della top ten, invece, è stata appannaggio degli esperti Giovanni Cutrera e Marcus Salemi, su Renault Clio, veri e propri mattatori della “A7”.

Di poco staccato dai primi dieci, il rientrante Antonio Di Lorenzo, lasciata ai box la fida Porsche 911 d’antan, si è cimentato per la prima volta al volante della Peugeot 207 S2000, sempre assistito alle note da Franco Cardella, disputando una gara in crescendo. Seguito, in classifica generale, dal funambolico Peppe Parisi che, affiancato da Francesco Bellanca su Citroen Saxo VTS, ha pressoché dominato la “K10”. Scorrendo la graduatoria assoluta, Enzo Mistretta (Renault Twingo) e Salvatore Cancemi si sono aggiudicati una competitiva “R2B”, precedendo al traguardo i compagni di squadra Alessio Bruccoleri (Citroen C2) e Max Alduina. Emanuele Buscarino (Opel Astra Gsi) e Antonio Miceli si sono imposti in “N3”, così come i promettenti Andrea Di Caro Cataratto (Peugeot 106 XSI) e Salvatore Vita ma nella “N1”. Da menzionare, altresì, la leadership nella categoria “under 25” di Toti Russello e Gianluca Sorce (Peugeot 106 Rally). Tra i ritiri “illustri”, invece, è incappato, suo malgrado, anche l’appassionato Francesco Di Giorgio, alla guida del comitato organizzatore. Il sindaco “sprint” di Chiusa Sclafani (fulcro della competizione), coadiuvato sul sedile di destra, per l’occasione dall’attore palermitano Rosario Terranova, è stato costretto a dichiarare forfait per problemi meccanici riscontrati sulla Peugeot 208 R2.

Non sono stati da meno gli alfieri impegnati nel 3° Valle del Sosio Historic Rally, valevole per il Trofeo di 4^ zona e per la serie regionale riservata alle auto storiche. Procedendo con ordine, quarto miglior riscontro cronometrico di giornata e successo nel 3° Raggruppamento per  il sempre valido Gandolfo Placa (Opel Ascona 2000), con Lucio Mazzola. Nel 4° Raggruppamento, infine, terzo gradino del podio per Francesco Ospedale (Opel Kadett Gsi) con Giuseppe Di Salvo; nella medesima divisione, ha chiuso quarto il locale Igor Parisi (Fiat Uno Turbo) con Salvatore Francaviglia.

Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca Il Presidente del Senato Casellati a Vicenza: “il motorismo storico è un patrimonio che va tutelato”

Oggi, domenica 29 settembre, è stata celebrata in tutta Italia la Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca, iniziativa promossa dall’Automotoclub Storico Italiano per accendere i riflettori su un mondo che esprime valori positivi, un mondo che è patrimonio culturale, turistico ed economico. Una delle manifestazioni più importanti di questa Giornata Nazionale si è svolta a Vicenza, dove è stato accolto il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati per la consegna del “Premio ASI per il Motorismo Storico”.
Nel suo intervento pubblico in Piazza dei Signori, La Senatrice Casellati ha dimostrato grande interesse nei confronti del motorismo storico e notevole sensibilità verso l’operato di ASI, che reputa “Voce di un patrimonio storico, culturale, tecnologico e artistico italiano che non ha pari al mondo. Quella del motorismo – ha aggiunto la Casellati – è una storia che deve essere conosciuta, divulgata e tramandata soprattutto ai più giovani: perché è parte integrante della nostra cultura. Non mi stancherò mai di dirlo e di adoperarmi in tal senso: le istituzioni hanno il dovere di preservare questo settore, con misure che, anche a livello legislativo, diano chiari segnali di tutela e di valorizzazione sia nei confronti degli operatori, sia nei confronti degli appassionati.”
La Giornata Nazionale del Veicolo Storico ha riscosso un enorme successo in tutta Italia, grazie al contributo e all’entusiasmo dei Club ASI che hanno organizzato raduni, esposizioni, mostre tematiche, convegni e tutto ciò che ha potuto raccontare la storia del motorismo, con l’obiettivo di far conoscere e comprendere quanta cultura e passione animano il settore. Migliaia di appassionati e collezionisti si sono mobilitati per l’occasione, mettendo a disposizione della cittadinanza i propri veicoli d’epoca in una sorta di immenso “museo diffuso”. Inoltre, la Commissione Storia e Musei dell’ASI ha realizzato l’evento contemporaneo ASI Musei Show che ha permesso agli appassionati di visitare oltre 100 importanti musei e collezioni su tutto il territorio.

Tre Clio per il Sebino griffato “Leonessa Corse”

Tra una settimana nei pressi di Lovere (BG) si corre il Rallyday del Sebino e la scuderia bresciana Leonessa Corse porterà in gara tre equipaggi pronti a cimentarsi con tre Renault Clio ma di categorie differenti tra loro.

Brescia – Si dice che tre è il numero perfetto. La speranza di essere perfetti, o quanto meno molto bravi, è lecita in seno alla scuderia Leonessa Corse che per l’8° Rallyday del Sebino si accinge a schierare al via tre equipaggi tutti su Renault Clio.

Saranno tre tipologie di vetture differenti nonostante il marchio ed il nome siano uguali. A rappresentare il sodalizio lombardo in S1600 sarà Marco Moreschi: lontano dalle gare da alcuni anni, il 44enne pilota di Gussago ha però avuto altri palcoscenici sui quali rendersi celebre. E’ stato un concorrente protagonista di Masterchef ed ora appare sovente in trasmissioni televisive nelle quali si cimenta ai fornelli; per il Sebino però lascerà da parte il grembiule ed indosserà la tuta affrontando la corsa con Federica Bortolotti su una Clio della veneta PR2 Sport.

In classe R3C invece, saranno in gara Fausto Poli e Manuel Pezzoli che proveranno a fare il salto di categoria dopo una lunga gavetta in R2B; la loro “francesina” sarà quella del team orobico GMA Competition; per il pilota di Vertova ed il navigatore di Leffe si tratterà di un appuntamento casalingo visto che Lovere, cittadina rivierasca sede del rally, dista solo trenta chilometri da casa loro!

Nuova esperienza automobilistica anche per il veterano Sergio De Cecco che insieme alla figlia Amalia affronterà il Sebino su una Renault Clio Rs Light di classe N3 curata dall’Autofficina P.R.T. ; per lo scafato driver di Berlingo si tratta di un’interessante opportunità dopo le innumerevoli apparizioni in classe N2.

Il Rally del Sebino, dopo lo shake down di sabato 5 ottobre in località Cerete, si svilupperà il giorno successivo sui tratti cronometrati di Rogno e Val di Scalve che verranno ripetuti per tre volte ciascuno.

L’11^ Ronde di Sperlonga porta novità in “piesse”

Previsto per il 14 e 15 dicembre, l’evento si correrà sui classici quattro passaggi della prova “La Magliana”, che quest’anno avrà un nuovo tratto mai utilizzato prima. Vero e proprio veicolo di immagine e comunicazione della zona pontina, viene proposto con il format del 2018, con le sfide che avvieranno al sabato pomeriggio.

Sperlonga (Latina), 27 settembre 2019 – E’ già tempo di argomentare la Ronde di Sperlonga. Dopo aver raggiunto lo scorso anno la prima stella, quella dei dieci anni, quell’avventura iniziata nel 2009 quest’anno torna per l’undicesima edizione più viva e carica che mai grazie alla passione di Sperlonga Racing, che nel tempo ha fatto diventare la gara un appuntamento irrinunciabile per il fine anno di molti rallisti.

La gara è una delle poche Ronde rimaste in calendario in Italia, è in programma per il 14 e 15 dicembre, ed ha in serbo anche per quest’anno una novità.  Intanto, dopo quella proposta dello scorso anno e ribadita anche per questa edizione, di far svolgere la sfida su due giorni, con una “piesse” al sabato e le restanti tre alla domenica, il lavoro preparatorio per l’edizione duemiladiciannove è terminato in questi giorni, ed ha definito una modifica alla prova speciale “La Magliana”.

La Prova Speciale è la stessa di sempre, una “piesse” dal passato importante, già teatro di grandi sfide al rally di Pico-Sperlonga, un caposaldo del rallismo del centro Italia, un classico dalla prima edizione sempre apprezzatissimo da chi corre.

Un tratto di strada di dieci chilometri che verrà modificato per circa il 25% del suo sviluppo, utilizzando un tratto nuovo, una “variazione sul tema” che avrà certamente di che divertire. Sarà un tratto di strada diverso rispetto al resto della prova, che i piloti incontreranno dopo circa sei chilometri dalla partenza e che spezzerà il ritmo, essendo carreggiata più stretta e con tratti sotto bosco, per poi riprendere la parte “vecchia” sino al termine dell’impegno, con la seconda parte dell’impegno in salita punteggiata da una serie di spettacolari tornanti.

Lo scorso anno vinse per la terza volta il vicentino di origini fondane Luca Ferri (Ford Fiesta WRC),  primo con 11”8 di vantaggio su Giovanni Gravante e Battista Giammasi, con una Ford Fiesta R5 mentre terzi finirono Fabio Gianfico in coppia con Mongillo (Ford Fiesta R5).