Ronde Colli del Monferrato e del Moscato, Classe A5: alla fine restano solo Biasi-Lupano

Gara movimentata caratterizzata da una iniziale foratura dei futuri vincitori che intraprendono un deciso inseguimento che sta per avere successo quando i fino allora leader di classifica, Ferrotto-Barbin, sono costretti alla resa. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Stefano Bertuccioli

CASALE MONFERRATO (AL), – 3 novembre 2019. Gara a eliminazione in Classe A5 che vede i vari protagonisti scomparire uno per volta, prova dopo prova. Ma anche gara a inseguimento con grandi protagonisti Daniele Ferrotto e Dario Barbin, che siglano il miglior tempo nella prima prova speciale, nonostante non riescano a mandare in temperatura le gomme, che rifilano 21”5 a Matteo Biasi-Alberto Lupano, vittime di una foratura a metà speciale che li costringe a procedere con circospezione per il tratto finale cronometrato. Nel frattempo si verifica il primo colpo di scena con Andrea Marangoni-Marco Amerio che si fermano immediatamente allo start della speciale. Tempo altissimo, 1’24” perso, per Gianluca Vaccaro-Simone Magi che restano con il freno a mano bloccato nell’inversione. La seconda tornata vede la classifica scaldarsi. Biasi-Lupano non hanno problemi e tolgono circa 20” al loro tempo del passaggio precedente iniziando a interpretare correttamente la loro Panda, ma anche Ferrotto-Barbin sono efficaci con la vecchia Peugeot 205 e lasciano solo 3”4 agli avversari, inseguiti a 18” da Marangoni-Amerio che non hanno problemi.

La terza prova è quella decisiva. Miglior tempo per Blasi-Lupano che recuperano altri 13”4 a Ferrotto-Barbin, portandosi a soli 4”7 dai compagni di squadra, preannunciando un finale incandescente. Ma l’equipaggio della Peugeot 205 si ferma a fine prova per un problema di trasmissione lasciando a Blasi-Lupano la vittoria ormai in solitudine visto che nel precedente parco assistenza si sono fermati anche Marangoni-Amerio. Palco arrivi tutto per Matteo Biasi-Alberto Lupano e la loro Panda che concludono 33esimi assoluti.

  • Iscritti 4, verificati 4, classificati 1, ritirati 3.
  • Vincitori Prove speciali: 1 Ferrotto-Barbin (1); Biasi-Lupano (2, 3, 4)
  • Leader di classifica: 1-3 Ferrotto-Barbin; 4 Biasi-Lupano.

Ronde Colli del Monferrato e del Moscato, Classe A0: Caushi-Bariani al comando sempre

L’equipaggio dell’Oltrepò va al comando con lieve margine fin dalla speciale, per poi aumentarlo prova dopo prova siglando sempre il miglior tempo in ogni tratto cronometrato. A volte anche solo di un decimo, ma sempre davanti. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Stefano Bertuccioli

CASALE MONFERRATO (AL), – 3 novembre 2019.  Il bel duello fra le pepatissime Seicento inizia subito sulla prima speciale nella quale Florenc Caushi-Luigi Bariani riescono ad avere la meglio per un solo secondo netto su Andrea Robone-Roberto Fugazza che pagano il loro eccesso di aggressività con un testacoda. Caushi mette da parte la prudenza e attacca sulla seconda prova che vince con 6”4 sull’avversario, risalendo anche in classifica assoluta. Caushi vince anche la terza prova, ma con un solo decimo sugli avversari che a una prova dalla fine inseguono a 7”5 dalla vetta, quindi con tutto da decidere. Nell’ultima prova Caushi-Bariani mantengono il loro passo, mentre Robone-Fugazza preferiscono portare a casa il risultato e alzano il tempo di dieci secondi circa lasciando il successo al portacolori di Efferremotorsport che conclude 36° assoluto

  • Iscritti 2, verificati 2, classificati 2, ritirati 0.
  • Vincitori Prove speciali: 4 Caushi-Bariani (1, 2, 3, 4)
  • Leader di classifica: 1-4 Caushi-Bariani

Novembre intenso per Speed Fire Racing

Un mese di novembre vissuto intensamente da Speed Fire Racing sulle strade dei rally. Il 9 e 10 novembre, nel decimo “Ronde Gomitolo di Lana” a Biella, con la speciale di Curino da affrontare quattro volte in senso contrario, la scuderia borgosesiana ha centrato i seguenti risultati: 59esimi assoluti, secondi di classe e terzi di gruppo, il presidente Mauro Rossi e Chiara Gallo, su Suzuki Swift Racing Star 1.600; 14esimi e primi, Stefano Cerri e la debuttante Deborah Manfrinati, su Citroën Saxo K0; 28esimi e primi, dopo un inizio da brivido con testacoda lungo la prima speciale “Jolly” del mattino, Manlio Pasqualin e Vincenzo Torricelli, sulla sempre bellissima Lancia Delta “Martini”; ritiro, invece, per Carlo Moioli e Stefano Sandri, che dopo ottimi tempi sulle prime due speciali hanno dovuto abbandonare la competizione alla fine del terzo tratto cronometrato a causa di alcuni problemi al motore della loro Citroën Saxo N2. Novanta i partenti. E nel fine settimana successivo, sotto una copiosa pioggia, s’è corso a Monza il quarto “Special Rally Circuit”. L’autodromo nazionale, sede storica del Gran Premio d’Italia di Formula 1, ha visto sfrecciare anche la fidata Renault New Clio R3 di Gianluca Quaderno e Lara Zanolo. Soddisfacente la performance motoristica dei due portacolori Speed Fire, che concludono piazzandosi al 30esimo posto (appena alle spalle delle molte vetture R5 presenti) e portandosi a casa la categoria. Bene Luciano Calini e Andrea Ferlinghetti su Mini Cooper RSTB: 43esimi e secondi. Infine, sempre a proposito di gare “bagnate”, al Rally Day di Castiglione Torinese, nel weekend del 23 e 24 novembre, il veterano Eraldo Botto ha navigato Alessandro Saverio su Renault Clio R5: 85esimi e quinti i loro finali.

Hyundai NEXO supera il record mondiale di distanza percorsa con un solo pieno di idrogeno

Una Hyundai NEXO, guidata dall’aerostiere Bertrand Piccard, ha percorso 778 km con un pieno di idrogeno, battendo il record mondiale per questa tipologia di veicoli. Numerosi importanti ospiti – tra cui il CEO di Air Liquide, il Granduca di Lussemburgo e alcuni politici – si sono uniti a Piccard lungo il percorso. Lo scopo del viaggio era promuovere la tecnologia a idrogeno come performante soluzione per la mobilità del futuro

29 novembre 2019 – Hyundai NEXO e Bertrand Piccard, aeronauta francese e presidente della Solar Impulse Foundation, hanno battuto il record del mondo per la più lunga distanza percorsa da un veicolo a idrogeno con un solo rifornimento.

Lunedì 25 novembre, a bordo della seconda generazione di veicoli a celle a combustibile Hyundai, Piccard è partito dalla stazione di riferimento FaHyence a Sarreguemines (Francia), luogo scelto per la grande attenzione alla mobilità sostenibile da parte della regione francese del Grand Est. Il giorno successivo è arrivato al Musée de l’Air et de l’Espace (Museo dell’Aria e dello Spazio) di Le Bourget, a 778 km di distanza. Mai prima d’ora un veicolo alimentato a idrogeno prodotto in massa era stato in grado di percorrere così tanti chilometri con un singolo pieno.

Abituato alle grandi sfide, tra cui il primo giro del mondo ininterrotto in mongolfiera e il primo giro del mondo su un aereo ad energia solare, Bertrand Piccard ha potuto portare con sé alcuni passeggeri. Questo ha permesso all’avventuriero e ai suoi ospiti di scoprire una nuova generazione di veicoli, condividere le proprie esperienze in termini di protezione ambientale, e confrontarsi sui loro punti di vista sullo sviluppo sostenibile e sulla mobilità.

Sul sedile del passeggero della Hyundai NEXO si sono alternati:

  • Jean Rottner, Presidente della regione del Grand Est (Francia)
  • Granduca Henri di Lussemburgo
  • Michel Delpon, rappresentante del dipartimento della Dordogna e Presidente dell’Hydrogen Study Group alla National Assembly (Francia)
  • Benoît Potier, CEO di Air Liquide (Francia)
  • Bruno Le Maire, Ministro dell’economia e delle finanze (Francia)
  • Elisabeth Borne, Ministro della Transizione Ecologica e della Solidarietà (Francia)
  • A.S. Principe Alberto II di Monaco

Il completamento del record è stato celebrato nella cornice del Musée de l’Air et de l’Espace a Le Bourget, un riferimento ai successi aerei di Bertrand Piccard, con l’aeronauta che ha parlato ai presenti insieme a Lionel French-Keogh, Managing Director di Hyundai Motor France.

“Con questa avventura abbiamo dato prova del fatto che non abbiamo più bisogno di prototipi sperimentali per infrangere i record. Oggi tutti lo possono fare con veicoli di produzione a emissioni zero”, ha commentato Piccard. “Sta iniziando una nuova era per quanto riguarda le prestazioni, a beneficio della protezione ambientale”.

Lionel French-Keogh, Managing Director di Hyundai Motor France, ha continuato: “Mentre qualcuno dubita dell’importanza dell’idrogeno nelle auto del futuro, noi di Hyundai ci abbiamo creduto già dal 1998 quando abbiamo iniziato lo sviluppo di questa tecnologia. Grazie a questo record raggiunto da Bertrand Piccard tutti i dubbi sono stati fugati. Oltre ad essere riconosciuto e ascoltato in tutto il mondo, Bertrand è una persona carismatica che sa meglio di tutti come aumentare la consapevolezza del pubblico nei confronti dei cambiamenti climatici. Condividiamo con lui la convinzione che sia possibile cambiare i nostri consumi in un modo sostenibile, e che l’idrogeno sia una risposta. Consideriamo il rispetto per l’ambiente come vettore di crescita e non come ostacolo all’innovazione”.

Come primo costruttore di automobili a produrre in massa veicoli a idrogeno, Hyundai si sta preparando attivamente alla mobilità a zero emissioni di domani rispondendo agli attuali cambiamenti del mercato automobilistico e offrendo già oggi la più vasta scelta di powertrain elettrificati.

Bertrand Piccard è impegnato nei confronti della salute del pianeta anche attraverso la sfida ‘1000 Efficient and Profitable Solutions to Protect the Environment’ che ha iniziato con la Solar Impulse Foundation. Hyundai condivide la stessa visione di crescita sostenibile, per questo ha scelto proprio lui come ambassador del brand in Francia dal 2017.

Hyundai Motor France e Bertrand Piccard hanno inoltre organizzato una conferenza a Parigi nel settembre 2018, portando insieme per la prima volta tutti i player nell’ambito dell’idrogeno in Francia.

Dati chiave del record:

  • Chilometri percorsi: 778 km
  • Autonomia di guida residua mostrata sul display del veicolo all’arrivo a destinazione: 49 km
  • Purificazione dell’aria: 404,6 kL, pari al volume d’aria respirato in un giorno da 23 adulti
  • Riduzione di CO₂: 111,2 kg, pari alla quantità di CO₂ emessa da veicoli della stessa categoria in 778 km

Una Suzuki Vitara per premiare i successi degli atleti azzurri della FCI

– Suzuki ha donato una VITARA 1.0 Boosterjet alla FCI – Federazione Ciclistica Italiana quale riconoscimento per gli straordinari risultati degli atleti Azzurri nel 2019;

– Suzuki ha consegnato la vettura dalla livrea personalizzata durante la cerimonia del Giro d’Onore, tenutasi il 19 novembre a Modena.

La stagione 2019 ha regalato enormi soddisfazioni alla FCI-Federazione Ciclistica Italiana, a tutto l’ambiente sportivo tricolore e soprattutto a tutti gli appassionati di ciclismo. Gli Azzurri del pedale hanno ben figurato sulla scena internazionale, cogliendo importanti successi di prestigio e facendo riecheggiare l’inno di Mameli in tanti Paesi stranieri. Una stagione trionfale che ha toccato il suo apice ai mondiali nello Yorkshire tenutisi nel mese di settembre, dove la nazionale tricolore ha avuto un ruolo da protagonista, vincendo 2 titoli mondiali e raccogliendo ben 5 medaglie in totale. Con loro sul podio, con grande onore, è sempre salita Suzuki, il cui marchio è da tempo presente sulle maglie di tutti gli atleti delle Squadre Nazionali.

Come premio per questi eccezionali risultati e per il grande lavoro svolto a supporto degli atleti azzurri, la Casa di Hamamatsu ha deciso di donare una VITARA 1.0 Boosterjet alla Federazione Ciclistica Italiana.

L’auto, dotata di una speciale livrea personalizzata, è stata consegnata al Presidente della Federazione Renato Di Rocco durante la tradizionale cerimonia del Giro d’Onore, la premiazione federale di fine stagione che si è svolta a Modena.

Suzuki Italia è Main Partner della Federazione Ciclistica Italiana ormai dal settembre 2016.” Riferisce Mirko Dall’Agnola, Direttore Commerciale di Suzuki Italia Automobili, che ha poi aggiunto: “Questo accordo assicura un eccezionale ritorno a livello d’immagine al brand, che gode di una grande visibilità in un contesto permeato di valori positivi. Per Suzuki è un privilegio poter accostare il proprio logo ai campioni che vestono i colori dell’Italia e che sono sostenuti con amore da milioni di appassionati.”.

Ciclismo, che passione! Le sponsorizzazioni sportive sono uno dei pilastri della comunicazione di Suzuki per aumentare la notorietà del marchio e per renderlo dinamico e di successo agli occhi di un vasto pubblico. Il ciclismo gioca un ruolo chiave in questa strategia, perché è la passione nazional-popolare per eccellenza ed è l’emblema di come l’impegno e la determinazione permettano di raggiungere i propri obiettivi e di vincere le sfide più impegnative, nello sport così come nel mondo dell’industria. I ciclisti sono, inoltre, un simbolo di libertà e di una vita sana all’aria aperta, in linea con la filosofia Suzuki Way of Life! che la Casa di Hamamatsu esprime attraverso i modelli Auto, Moto e Marine, emozionanti, piacevoli da guidare e rispettosi dell’ambiente.

Una grande parata Nell’ambito della manifestazione Giro d’Onore, tenutasi nella suggestiva cornice del Baluardo della Cittadella di Modena, la Federazione Ciclistica Italiana ha celebrato oltre 70 campioni che nel 2019 hanno tenuto alta la bandiera dell’Italia in giro per il mondo. Questi atleti, di età compresa tra i 14 e i 53 anni, hanno colto 78 vittorie e vestito 13 maglie iridate. Tra loro c’erano anche Antonio Tiberi, Campione del Mondo Junior a cronometro, Samuele Battistella, Campione del Mondo Under 23, Elia Viviani, Campione Europeo, e Matteo Trentin, medaglia d’argento ai Campionati del Mondo su strada. Tra le personalità presenti vanno ricordati, invece, il Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il Direttore Generale dell’UCI Amina Lanaya e il Coordinatore delle Squadre Nazionali Davide Cassani, testimonial di Suzuki.

Scattante e infaticabile. L’auto che premia gli atleti FCI è una VITARA 1.0 Boosterjet, erede di quella Vitara che nel 1988 fu pioniera dei Suv compatti. Giunto alla quarta generazione, il modello Suzuki resta il punto di riferimento della categoria e mantiene lo spirito avventuriero di sempre, abbinato a una spiccata vocazione urbana. Lunga solo 417 cm eppure incredibilmente spaziosa, VITARA è spinta da un motore che garantisce risposte pronte e vivaci a ogni affondo sull’acceleratore. Grazie alla perfetta messa a punto del turbo, l’erogazione è piena sin dai regimi più bassi, con una coppia di 170 Nm tra i 2.000 e i 3.500 giri e una potenza massima di 112 cv a 5.500 giri. Questo tre cilindri ha anche consumi ridotti, con una media dichiarata di 5,3-5,4 litri ogni 100 km (ciclo NEDC).

Simili caratteristiche rendono VITARA 1.0 Boosterjet un esempio di versatilità, agile nell’arrampicarsi sulle salite più impegnative e instancabile nei trasferimenti più lunghi. La qualità della vita a bordo è ottima in ogni situazione, con un assetto confortevole, un’impeccabile insonorizzazione dell’abitacolo e una dotazione completa, che comprende clima automatico, touch screen 7”, Bluetooth®, compatibilità Android Auto®, Apple CarPlay® e MirroLink®, videocamera posteriore, cruise control, sedili riscaldati, fendinebbia, vetri privacy, 7 airbag e bracciolo centrale con un vano portaoggetti.

Suzuki sostiene il Premio Valeria Solesin 2019

– Suzuki Italia è tra le aziende che hanno supportato il concorso intitolato a Valeria Solesin, la giovane ricercatrice veneziana rimasta vittima del terrorismo nel 2015;

– Il Premio è un riconoscimento alle tesi che hanno saputo indagare con sguardo originale e innovativo al tema de “Il talento femminile come fattore determinante per lo sviluppo dell’economia, dell’etica e della meritocrazia nel nostro paese”.

In data mercoledì 27 novembre si è tenuto l’evento conclusivo della terza edizione del Premio Valeria Solesin 2019, promosso da Forum della Meritocrazia e Allianz Partners, e realizzato con il Patrocinio del Comune e della Citta Metropolitana di Milano. Il concorso, ispirato agli studi della giovane ricercatrice veneziana, tragicamente scomparsa nell’attentato al teatro Bataclan di Parigi del 13 novembre 2015, ha coinvolto studentesse e studenti di 35 tra le più prestigiose Università italiane, pubbliche e private.

Prendendo ispirazione dai suoi studi, il Premio Valeria Solesin ha premiato il tema “Il talento femminile come fattore determinante per lo sviluppo dell’economia, dell’etica e della meritocrazia nel nostro Paese”. Scegliendo questo argomento, gli organizzatori vogliono favorire il diffondersi di una cultura e di un’etica del lavoro in cui la donna veda riconosciuti il suo ruolo e le sue legittime ambizioni nelle imprese e nelle istituzioni, in un contesto che tenga conto anche della dimensione familiare della sua vita. Proprio la meritocrazia viene a rappresentare, in quest’ottica, una chiave fondamentale, oltre che uno stimolo alla crescita per tutti gli studenti e per la società in genere.

Suzuki premia i giovani e il loro talento. Suzuki è tra i partner che hanno promosso e sostenuto il concorso, assieme ad altre aziende e associazioni.

Aderendo a questo progetto, Suzuki ribadisce il suo legame con i più alti valori della società moderna e la sua volontà di sostenere i giovani, premiando il loro talento e assicurando un futuro migliore alle nuove generazioni, senza alcuna distinzione di genere.

La determinazione nel dare il meglio di sé e nel raggiungere i propri obiettivi nel rispetto delle regole sono alla base dell’impegno di Suzuki nelle più grandi sfide commerciali e tecnologiche, così come nel mondo delle competizioni, sia professionali che personali.

Un premio per non dimenticare. Il Premio Valeria Solesin ha visto premiate otto tesi che hanno affrontato argomenti di natura sociale, di politica pubblica e istituzionale, focalizzando l’attenzione su temi come stereotipi di genere, diseguaglianze nella rappresentanza e confrontando diversi modelli di empowerment femminile nei paesi europei. I restanti quattro vincitori hanno analizzato l’impatto del talento femminile nel mondo dell’imprenditoria e nelle performance aziendali, con uno sguardo anche al doppio ruolo delle donne, divise fra famiglia e lavoro.

Per maggiori informazioni consultare il sito:

www.forumdellameritocrazia.it/storie-di-merito/premio-valeria-solesin-terza-edizione

Ufficializzate le date degli eventi sportivi Automobile Club Brescia 2020

Il 44° Rally 1000 Miglia si disputerà dal 16 al 18 aprile, secondo round del Campionato Italiano Rally, mentre il 50° Trofeo Vallecamonica accenderà i motori dal 31 luglio al 2 agosto, nuovamente titolato per il Campionato Italiano Velocità Montagna.

Al termine delle riunioni per la definizione dei calendari delle gare italiane 2020, che si sono svolte stamane, sabato 30 novembre, nella sede centrale dell’Automobile Club d’Italia a Roma, l’Automobile Club Brescia conferma le date di svolgimento dei due principali appuntamenti sportivi del prossimo anno.

Il 44° Rally 1000 Miglia si disputerà dal 15 al 18 aprile come seconda prova del Campionato Italiano Rally 2020. La classica gara bresciana tornerà quindi a disputarsi in quella che fu la data di svolgimento delle ultime edizioni valide per il tricolore rally, proseguendo nella tradizione di essere uno dei round di apertura della serie.

Novità invece per il 50° Trofeo Vallecamonica, spostato avanti di una settimana rispetto alle ultime edizioni. La cronoscalata sarà l’ottavo round del Campionato Italiano Velocità Montagna 2020 ed entrerà nel vivo dal 31 luglio al 2 agosto sulle leggendarie rampe della Malegno-Ossimo-Borno.

 

15 -16 febbraio 2020: torna Adria Rally Show

Dopo alcuni anni di pausa l’Adria International Raceway tornerà ad ospitare un evento rallistico che vuole diventare un riferimento unico nel panorama nazionale. Due giorni di gara intensi in un percorso avvincente e spettacolare, pronto a mettere alla prova uomini e mezzi, anche in vista della imminente stagione rallistica 2020.

ADRIA (Rovigo), 30 novembre 2019. Due giorni di gara intensi, senza respiro, quasi 60 chilometri di percorso totale, dei quali 56 di distanza competitiva, punteggiati da cinque prove speciali.

Ecco il biglietto da visita di ADRIA RALLY SHOW, in programma per il 15-16 febbraio 2020 all’Adria International Raceway, provincia di Rovigo. Dunque, la terra del rallismo per eccellenza ed il suo autodromo, uno dei uno dei “templi” della velocità più apprezzati a livello continentale, dopo alcuni anni tornano ad incontrarsi per ospitare una competizione di rally, ideale “ponte” tra una stagione da poco terminata ed un’altra che sta muovendo i primi passi, stimolando sfide di alto contenuto tecnico ed adrenalinico per vetture in configurazione rally, comprese anche le auto storiche.

Un management dinamico, quello dell’autodromo polesano, sempre attento ai “richiami” di tutto quello possa essere utile a proseguire la grande passione per l’automobilismo sportivo della terra che lo ospita e lo ha visto crescere ed ecco appunto l’idea di proporre, alle porte della primavera, alle porte anche della nuova stagione agonistica, un evento utile per avviare anche un probante test per coloro che hanno già disegnato un programma sportivo nel 2020.

Ma soprattutto, anche, una kermesse che va a coniugare agonismo e spettacolo, con alcune particolarità proposte per la prima volta, come la “Qualifying Stage” studiata per rendere ancora più avvincente e scenografica la sfida con i piloti “prioritari” e le “supercar”.

Un evento nuovo, dunque, che volge lo sguardo anche al passato per creare novità, sulla scia sempre della passione per le macchine da corsa, in questo caso macchine da rally.

Ne parla Mario Altoè, il direttore dell’autodromo: Una struttura ampia, pur forte di grande passione deve anche avere, in cabina di regia, la massima professionalità possibile avvalendosi di professionisti che assicurino rapporti solari con il tessuto sportivo e lo svolgimento fluido della gara, per questo la direzione gara è stata affidata a Gianluca Marotta, uno dei più conosciuti ed apprezzati direttori di gara in Italia ed ispiratore, oltre dieci anni fa, delle prime vere gare e campionati di rally in circuito.

“L’Adria Rally Show si propone dopo qualche anno di stop dice Marotta l’ultimo vincitore della gara rodigina fu un equipaggio, “inusuale” in quanto era composto da due piloti, Piero Longhi e Alex Perico, su una Subaru WRC. Per il 2020 la proprietà, ha voluto riproporre con grande forza e slancio, questo prodotto di motorsport aperto a tutte le tipologie di vetture in configurazione rally, sia moderne che storiche, andando a coprire, in calendario, la stessa data in cui si disputava il Rally Show di Franciacorta, il 15/16 Febbraio. Il tracciato studiato dal sottoscritto, da Mario Altoè, da Gigi Pirollo e da Piero Longhi: lo riteniamo tecnicamente molto valido, anche da un punto di vista della abilità di guida richiesta ai piloti, oltre che in grado di fornire spettacolo sia a chi assiste che a chi guida appunto. E’ stato ricavato dall’unione del Circuito di Velocità, con un tratto di circa 1.2 chilometri sul piazzale antistante al kartodromo ed il kartodromo stesso così di creare un percorso che sviluppa oltre 4 chilometri sul quale, nelle varie configurazioni, abbiamo strutturato lo shakedown, le prove speciali e la “qualifying stage”.
Qualifying Stage, “Prova di qualifica”, quindi:  “Si, nel primo pomeriggio di sabato 15 febbraio – prosegue Marotta – i conduttori “prioritari” e quelli delle vetture WRC – R5 – RGT e Super 2000, dovranno effettuare una prova speciale di qualifica; effettueranno una singola prova speciale di circa 3 chilometri di lunghezza, la quale determinerà l’ordine di partenza del rally, mentre tutti gli altri conduttori verranno inseriti in ordine di partenza, con i numeri di gara preventivamente assegnati. Una procedura inedita per le gare nazionali, che a nostro avviso arricchisce l’agonismo e lo spettacolo della manifestazione.”