Ronde Gomitolo di Lana: Corrado Pinzano profeta in patria

Successo decisamente convincente per il pilota biellese, che supera indenne uno stato influenzale. Alle sue spalle emerge prima Elwis Chentre, che incappa in una foratura che lo pone lontano dai vertici della classifica, poi Alessandro Gino capace di contenere il ritorno dello scatenato Mattia Pizio. Fra i primi dieci della classifica assoluta Diego Martinelli, funambolico con datata Opel Astra GSI. Di Tommaso M. Valinotti. Immagini Foto Magnano, G&P Foto

BIELLA, 9-10 novembre – La Ronde del Gomitolo di Lana si conferma terreno di caccia privato per Corrado Pinzano, quest’anno affiancato da Mario Cerutti sulla Volkswagen Polo R5. Per la quarta volta consecutiva il pilota biellese sale sul gradino più alto del podio della gara di casa, imponendo la sua legge fin dai primi metri di prova speciale. Forte di una condizione psico-fisica eccellente (non certo turbata dallo stato influenzale) il portacolori di New Drivers’ Rally Team si è messo in testa alla classifica fin dal primo passaggio sulla classica Curino (questa volta affrontata al contrario), per non lasciare spazio a nessuno degli altri avversari. E quando si è forti, anche la sorte fa il tifo per il vincitore, in quanto Pinzano è stato l’unico, fra i papabili al successo, a non incappare in nessun problema di forature che più o meno hanno infastidito i suoi principali inseguitori. Corrado Pinzano ha segnato il miglior tempo nei primi tre passaggi sulla prova speciale, lasciando solo l’ultimo, a classifica abbastanza consolidata (quanto può esserlo consolidato un vantaggio di 8”4 in una gara così breve) e per soli 8/10 agli avversari.

Dietro all’accoppiata Pinzano-Cerutti si classifica l’equipaggio cuneese formato da Alessandro Gino-Marco Ravera, saliti per la prima volta a Biella con la seria intenzione di vedere se la loro Ford Fiesta WRC era in grado di competere con le vetture di ultimissima generazione come le velocissime R5 di cui la Volkswagen Polo è la più recente rappresentante. I due cuneesi hanno spinto fino al limite del ragionevole e sono stati molto bravi a inseguire i due equipaggi fuggitivi (Pinzano-Cerutti e, fino a metà gara, gli sfortunati Chentre-Canepa) e a contenere il divario dai padroni di casa e del rally che rischiavano di prendere il largo nella classifica assoluta con vantaggi importanti, prontissimi a recuperare la seconda piazza quando il valdostano è stato rallentato. Una foratura in dirittura d’arrivo della quarta prova non ha condizionato la loro cavalcata, anche se un brivido l’ha dato, e soprattutto sono stati bravi a contenere il ritorno dei determinati Mattia Pizio-Monica Rubinelli, Škoda Fabia R5, rimasti a ridosso del podio per buona parte della gara. E poi adrenalinizzati da una foratura nella terza prova che ha messo loro in corpo la voglia del grande attacco finale che li ha portati a vincere l’ultimo passaggio sulla Curino e a chiudere ad appena 1”6 da Gino-Ravera.

Eroe sfortunato della giornata è stato Elwis Chentre, con Andrea Canepa al quaderno delle note della sua Škoda Fabia R5, che per metà gara è stato il più serio e vicino antagonista di Corrado Pinzano, fino a quando nella terza prova una foratura non gli ha fatto perdere 3’34” e fatto precipitare in 36esima posizione assoluta. L’ultima prova è servita a Chentre per recuperare venti posizioni nella classifica assoluta, senza però spingere al massimo, siglando comunque il terzo tempo assoluto dietro a Pizio e Pinzano, per non rischiare di buttare via una gara che ormai era compromessa.

Quarta posizione finale per il positivo Sergio Bruni, con Massimiliano Rolando al quaderno delle note, alla sua prima esperienza con la Škoda Fabia R5, certamente non facile da gestire sul fondo umido della gara biellese, particolarmente insidioso per tutta la giornata, specie nelle prove del mattino. Il giovane pilota ossolano ha saputo tenere dietro in speciale per metà delle quattro prove il più esperto Ilario Bondioni, affiancato da Sofia D’Ambrosio, restando costantemente alle spalle del quartetto dei moschettieri che guidavano la classifica assoluta. Bondioni, dal canto suo, è tornato al Gomitolo di Lana anche per effettuare dei test sulla Škoda Fabia R5 in vista della prossima stagione e ritrovare quella prova speciale sulla quale aveva ottenuto la seconda piazza assoluta tre anni fa. I tempi altalenanti ottenuti dall’equipaggio della New Turbomark testimoniano il gran lavoro effettuato in parco assistenza con una bella zampata nella terza prova speciale. Sesta posizione per Simone Fornara-Edoardo Brovelli, con la seconda Volkswagen Polo R5, partiti con il numero sette e rimasti settimi fino al rallentamento di Chentre-Canepa, quando hanno scalato una posizione precedendo sul traguardo Graziano Boetto-Simona Mantovani, Škoda Fabia R5, e la vettura gemella di Gianluca Tavelli, per la prima volta con Enrico Gatto, che ha chiuso la lunga striscia delle R5 in vetta alla classifica (sette delle undici partite nei primi otto posti, con la sola intromissione della Fiesta WRC di Gino Ravera).

A seguire in nona posizione il re dell’autocross Michele Andolina, con Leo Moro sul sedile di destra, capace di portare nelle prime dieci posizioni la data Peugeot 207 S2000 precedendo il funambolo del controsterzo Diego Martinelli, con il coraggioso Ermes Bagolin alle note, che ha dato spettacolo curandosi poco dei tempi con la sua anziana, ma evidentemente velocissima Opel Astra GSI con la quale si è imposto dopo una bella battaglia fra le Due Ruote Motrici. Parlando di spettacolo non si può non citare la bella prestazione Jordan Brocchi e Paolo Garavaglia con la Nissan 350-Z, unica vettura a trazione posteriore, che non potevano certo competere per la classifica assoluta, ma hanno riscaldato il numeroso pubblico sulla prova speciale con gesti di grande spettacolo.

La Ronde Gomitolo di Lana ha incontrato il favore delle condizioni climatiche, abbastanza rare nella stagione novembrina, con terreno particolarmente umido nel primo passaggio sulla Curino, che si è andato via via asciugando nel corso della giornata, quando il sole ha fatto il suo dovere, prima di lasciare che gli equipaggi affrontassero la quarta prova alla luce dei fari.

Dei 79 equipaggi che hanno preso regolarmente il via, 63 hanno scalato la pedana di arrivo in Piazza Martiri della Libertà a Biella.

Biella, torna ad essere la città dei rally

Dopo un decennio di assenza delle gare su strada, dal 2010 i rally tornano a vivere nel biellese, ricominciando proprio con la ronde autunnale. Oggi i rally sono amati non solo dalla cittadinanza, ma anche dall’amministrazione comunale che mette a disposizione il salotto buono per partenza e arrivo. Di Tommaso M. Valinotti. Immagini Foto Magnano, G&P Foto

BIELLA, 9-10 novembre – Per anni il biellese Rally Lana è stato una delle pietre miliari del Campionato Italiano Rally e Campionato Europeo Rally, con sfide epiche e vincitori dal nome blasonato come Dario Cerrato, Miki Biasion, Piero Longhi e i biellesi Federico Ormezzano e Piero Liatti. Un’epopea iniziata nel 1973 quando a vincere fu “Speedy” Perazio su Lancia Fulvia HF e bruscamente spezzata nel 2001 dal tragico incidente sulla prova di Lessolo.

Sembrava che di rally nel biellese non si potesse più parlare, ma con un certosino (e spesso oscuro) lavoro gli appassionati locali sono riusciti un passo alla volta a riportare le competizioni su strada nella provincia laniera, e al giorno d’oggi si assiste a tre rally: il Rally Lana, rinato nel 2015 e rientrato definitivamente in calendario nel 2018 e valido per la Coppa Italia di Zona, il Rally Lana Storico, nato nel 2011 con la vittoria di Federico Ormezzano-Carlo Cassina e valido per il Campionato Italiano Rally Auto Storiche, e la Ronde del Gomitolo di Lana, giunta quest’anno alla decima edizione, oltre ad altre numerose manifestazioni di regolarità e raduni.

L’apprezzamento delle gare da parte delle amministrazioni comunali, a cominciare proprio dalla città di Biella, è testimoniato dal fatto che la Ronde Gomitolo di Lana, quest’anno, ha avuto come teatro di partenza e di arrivo Piazza Martiri della Libertà, nel cuore storico della città e la presenza alle premiazioni del sindaco di Biella, Claudio Corradino, che pur influenzato e afono ha voluto dimostrare la vicinanza del palazzo al rally e del presidente di ACI Biella, Andrea Gibello, che ha premiato con molta gioia il suo associato Corrado Pinzano.

La cronaca della Ronde Gomitolo di Lana: Corrado Pinzano prende il largo fin dall’inizio

La gara inizia con la grande fuga del pilota biellese, inseguito per due prove da Elwis Chentre fino alla foratura. Salgono allora in cattedra Alessandro Gino e Mattia Pizio che si giocano il podio in un battito di ciglia. Dominio assoluto delle vetture quattro ruote motrici, che occupano le prime nove posizioni con il funambolico Martinelli, Opel Astra GSI, decimo. Di Tommaso M. Valinotti. Immagini Foto Magnano, G&P Foto

BIELLA, 9-10 novembre – Tutti o quasi verificati nella giornata di sabato, con una sola assenza fra gli ottanta iscritti: non si prenda all’appello la Citroën Saxo K10 di Gabriele Zanini e Mirko Spadone. Per il resto tutti presenti e tutti in gran forma come dimostra anche lo shake down mattutino che non offre nessuno spunto di cronaca e soprattutto non dissipa i dubbi su chi è il favorito numero 1 della gara, anche se i soliti bene informati dividono le loro previsioni fra la Volkswagen Polo R5 del locale Corrado Pinzano e la muscolosa Ford Fiesta WRC del cuneese Alessandro Gino che può contare sulla cavalleria, ma su una telaistica meno recente della nuovissima berlinetta tedesca.

La prima prova speciale dice subito R5 con Corrado Pinzano-Mario Cerutti (Volkswagen Polo R5) che staccano il miglior tempo con 1” su Elwis Chentre-Andrea Canepa (Škoda Fabia R5), forse troppo accorti aspettandosi condizioni di fondo peggiori “anche se i tagli sono già sporchi ancor prima di cominciare” commenta il pilota valdostano. I distacchi si allungano e Alessandro Gino-Marco Ravera (Ford Focus WRC) sono terzi pagando 3”4 dovuti alla scarsa conoscenza della prova e l’umidità del tracciato su cui la berlinetta inglese non è proprio a suo agio.

Mattia Pizio-Monica Rubinelli, Škoda Fabia R5, sono a 6”4 e filosoficamente commentano “abbiamo preso un paio di schiaffi da Pinzano. Noi abbiamo fatto ciò che era nelle nostre possibilità” e precedono un convincente Sergio Bruni, affiancato da Massimiliano Rolando, per la seconda volta alla guida della Škoda Fabia R5 e che mai ha corso su questi fondi umidi inseguiti a distanza da Ilario Bondioni-Sofia D’Ambrosio che non sono stati sufficientemente determinati e fanno meglio di appena 5/10 della seconda Volkswagen Polo di Simone Fornara-Edoardo Brovelli. La classifica dei migliori dieci è interamente monopolizzata dalle R5 (salvo la Focus WRC di Gino-Ravera) e solo all’11° posto troviamo la Peugeot 207 S2000 di Michele Andolina-Leo Moro. Intanto si accende la battaglia fra le Due Ruote Motrici con Andrea Vineis-Alessio Rodi (Peugeot 208 VTI R2B) che lasciano a 9/10 la Renault Clio R3C di Matteo Bosetti-Davide Buzzi. Nel frattempo si registrano le prime due defezioni. Carlo Oppezzo-Massimo Formaggio, unico equipaggio di Classe N1, dopo aver verificato non si presentano alla cerimonia di partenza del sabato sera per un problema fisico del pilota, mentre si ferma al C.O. di ingresso in speciale si ferma la Peugeot 106 di Salvatore Agnello-Elena Bertolli.

Nonostante lo stato febbricitante, Corrado Pinzano continua la sua cavalcata, mentre Alessandro Gino si avvicina pagando appena 1”8 al biellese, anche se la gomma che ha scelto è stata troppo aggressiva e non gli ha consentito di andare all’attacco del pilota locale. Il cuneese, comunque, recupera 6/10 su Chentre, terzo in prova, che mantiene la seconda posizione in classifica, nonostante la difficile scelta di gomme su una speciale che è per metà asciutta e per metà umida, con il fondo si è sporcato decisamente. Pizio rimane velocissimo e stacca il quarto tempo ad appena 2/10 da Chentre, riducendo il divario dalla vetta a soli 2”6.

La lotta per il primato si ferma ai quattro protagonisti, con Ilario Bondioni, quinto a 12”5, che migliora il suo tempo di 7” e sfrutta la gara per effettuare test sulla Škoda Fabia R5 in vista del 2020 e recupera 3”3 a Bruni, che riesce a mantenere la posizione nonostante un lungo che porta la sua Škoda Fabia in un fosso, senza eccessive conseguenze. Andolina è 11° assoluto, mentre in dodicesima posizione compare prepotentemente l’Opel Astra GSI del funambolo Diego Martinelli, affiancato da Ermes Bagolin che stacca il miglior tempo fra le Due Ruote Motrici, precedendo di 1” netto Andrea Vineis e di 3”1 Matteo Bosetti.

La classifica a metà gara vede al comando Corrado Pinzano con 3”4 su Elwis Chentre, 5”2 su Alessandro Gino e Mattia Pizio a 9”. Per trovare il quinto classificato bisogna aspettare 24”9 per trovare Sergio Bruni che ha un vantaggio di 4”3 su Ilario Bondioni che a sua volta vanta 6”4 su Simone Fornara. Andolina è il primo “degli altri” in 11esima posizione a 1’08 da Pinzano, mentre si fa incandescente la battaglia fra le Due Ruote Motrici con Andrea Vineis (13° a 1’23”4) che ha 2”4 su Martinelli, che ha scavalcato Matteo Bosetti di 4/10. Nel frattempo i ritirati sono diventati sei.

La terza prova è quella che dà una fisionomia pressoché definitiva alla classifica, sia assoluta sia del Due Ruote Motrici. A staccare il miglior tempo è ancora di Corrado Pinzano che con il tempo di 6’15”6 stacca la miglior prestazione di giornata. Alle sue spalle non c’è più Elwis Chentre che ha forato la posteriore destra dopo tre dei 9,20 chilometri della speciale e si ferma a cambiarla per non danneggiare la Škoda Fabia R5. Pur velocissimo nell’operazione il valdostano di portacolori di Rally&Co paga 3’34”3 penultimo tempo assoluto e deve dire addio alle sua fantasie di attacco alla leadership di Pinzano. Dietro al biellese si classifica Alessandro Gino che si prende un rischio nello sporco e paga 3”2 ma non ha problemi ad ammettere che “il nostro passo non è quello di Pinzano”. Terzo tempo per Ilario Bondioni a 8”8 che è soddisfatto dell’indirizzo delle scelte tecniche fatte e recupera altri 7/10 a Sergio Bruni, fermamente intenzionato a difendere la sua quarta piazza assoluta. Quinto tempo per Mattia Pizio, anche lui vittima di una foratura della ruota posteriore destra a tre chilometri da inizio speciale, ma la gomma non decade come è accaduto al valdostano e perde “solo” 10”2 con Fornara che diventa la sesta forza in campo.

Dietro le Quattro Ruote Motrici Top (R5 e WRC) in decima posizione sale Diego Martinelli che fa meglio di Bosetti per 3”5 mentre nel precedente parco assistenza si è fermato Andrea Vineis in non perfette condizioni fisiche e Michele Andolina segna solo il 15° tempo a causa di una staccata lunga con lieve toccatina all’esterno.

La classifica per le prime tre posizioni sembra piuttosto delineata con Pinzano che vanta un vantaggio di 8”4 su Alessandro Gino, a sua volta inseguito a 10”8 da Mattia Pizio, con Elwis Chentre precipitato in 36esima posizione a 3’37” da Pinzano. È battaglia per la quarta posizione con Bondioni che insegue Bruni a soli 3”6 mentre Fornara salito al sesto posto è staccato di 14”3 dal valtellinese. Andolina entra fra i primi dieci con la sua Peugeot 207 S2000, mentre Martinelli (12° assoluto) conduce la classifica delle Due Ruote Motrici con un vantaggio di 3”9 su Bosetti.

Mattia Pizio-Monica Rubinelli compiono un piccolo capolavoro nella prova finale in cui staccano il miglior tempo quando il fondo si è fatto insidioso, viscido e freddo, precedendo di 8/10 l’accorto Corrado Pinzano che non lascia spazio a fantasie di assalto al primato degli altri concorrenti. Chentre scarica la rabbia con il terzo tempo a 5” da Pizio, Alessandro Gino lascia 9”2 all’ossolano, complice l’afflosciamento di uno pneumatico nel finale di prova, con Bruni ottimo quinto che respinge l’assalto finale di Bondioni, seguito dal solito Fornara. Il miglior tempo di 2RM lo sigla la Peugeot 208 R2B di Davide Tardani-Alberto Porzio (decimi assoluti) che fanno meglio per 7/10 di Matteo Bosetti e per 3”6 di Martinelli, con Andolina che sigla il 13° tempo.

Sul palco finale di Piazza Martiri della Libertà, accolti dal sindaco di Biella Claudio Corradino e dal presidente di ACI Biella Andrea Gibello, Corrado Pinzano-Mario Cerutti festeggiano la loro vittoria che hanno conquistato con 16”8 di vantaggio su Alessandro Gino-Marco Ravera, che terminano con appena 1”6 su Mattia Pizio-Monica Rubinelli. Elwis Chentre non fa drammi per la sua sedicesima posizione assoluta, che diventa 15esima per il ritiro di Giambattista Serioli-Paolo Raccagni, Škoda Fabia R5, in vista della pedana di arrivo dopo aver occupato la nona piazza al termine delle quattro prove speciali.

Sergio Bruni-Massimiliano Rolando conquistano la quarta piazza con 6”5 su Ilario Bondioni-Sofia D’Ambrosio che hanno la meglio su Simone Fornara-Edoardo Brovelli per 22”9.  Michele Andolina-Leo Moro chiudono noni assoluti con appena 3”8 su Diego Martinelli-Ermes Bagolin che con la loro Opel Astra ottengono il successo di Due Ruote Motrici con 1” netto di vantaggio su Matteo Bosetti-Davide Buzzi.

Dei 79 verificati sabato mattina concludono in 63, senza incidenti di rilievo, se si esclude il capottamento della Renault Clio di Marco Lavazza-Mattia Pozzoli, senza danni per l’equipaggio, che ha costretto la direzione gara a sospendere le partenze per alcuni minuti.

  • Iscritti 80, verificati 79, classificati 63, ritirati 16.
  • Vincitori Prove speciali: 3 Pinzano-Cerutti (1, 2, 3,); 1 Pizio-Rubinelli (4)
  • Leader di classifica: 4 Pinzano-Cerutti

Monza Rally Show, Crugnola vince anche il Masters’ Show

Show dei quattro piloti Hyundai con le i20 Coupe WRC: Dani Sordo batte Thierry Neuville

Andrea Crugnola si prende anche il Masters’ Show. Bis di successi per il varesino che ha vinto questa mattina il Monza Rally Show. La Volkswagen Polo di Crugnola-Bergonzi (4’16.09) ha vinto questo pomeriggio il Masters’ Show nella sfida finale delle R5 contro la Citroen C3 di Luca Rossetti, navigato da Eleonora Mori (4’21.05).

L’appuntamento sportivo sul rettilineo del Monza Eni Circuit ha avuto però come protagonisti assoluti i quattro piloti Hyundai Thierry Neuville, Dani Sordo, Andreas Mikkelsen e Craig Breen. Gli equipaggi ufficiali hanno corso il Masters’ Show con le Hyundai i20 Coupe WRC utilizzate nel mondiale rally. Il più veloce è stato Sordo (4’11.36) che ha battuto il vicecampione del mondo Neuville (4’12.18).

Al Masters’ Show, il WRC 1.6 T Trophy è stato vinto da Denis Babuin (2’58.71) contro Enrico Tortone (2’59.94), entrambi su Ford Fiesta WRC. Per le storiche, sono stati premiati Superti-Paganoni (2° raggruppamento), Caffi-Caffi (3° raggruppamento), Brusori-Tridici (4° raggruppamento J1) e “Lucky”-Cazzaro (4° raggruppamento J2).

Lo show finale del Monza Rally Show è stato preceduto da un deejay set di Radiofreccia che ha intrattenuto il pubblico presente in tribuna anche durante le premiazioni. La sfida è stata trasmessa in diretta su Sky Sport MotoGP (canale 208). Con la fine del Masters’ Show si è ufficialmente conclusa la quarantesima edizione del Monza Rally Show.

Andrea Crugnola re del Monza Rally Show

Dani Sordo è secondo davanti a Andrea Nucita, entrambi su Hyundai i20. Nel pomeriggio il Masters’ Show.

Andrea Crugnola su Volkswagen Polo è il vincitore del quarantesimo Monza Rally Show. Il varesino, navigato da Marco Bergonzi, è riuscito a tenere dietro di sé Dani Sordo (con Carlos Del Barrio su Hyundai i20), staccandolo di 11.5 secondi. Sul terzo gradino del podio sale l’equipaggio Andrea Nucita-Mattia Nicastri su Hyundai i20 NG.

Le ultime due Prove Speciali di domenica non hanno fatto altro che confermare la classifica che già si era delinata sabato sera, al termine del secondo giorno di gara. Ad emergere nella PS 7 “Roccolo 2” è il norvegese di Hyundai Andreas Mikkelsen (11’19.5) che distanzia di soli 0.9 secondi Craig Breen sempre su i20. Crugnola è terzo, seguito da Alessandro Re su Polo e infine da Dani Sordo (11’21.9).

La brevissima PS 8 “Monza” spezza definitivamente le speranze di vittoria di Sordo. Lo spagnolo, più a suo agio nelle prove lunghe, arriva infatti ottavo. La Polo di Crugnola riesce ancora una volta a battere gli avversari (1’15.1) e a piazzarsi al primo posto. Le distanze sono cortissime come la lunghezza della Prova Speciale. A 0.3 dal primo c’è Andrea Mabellini, terzo Andreas Mikkelsen. Seguono Alessandro Re e Craig Breen.

Sommati i tempi dei tre giorni, è chiaro quanto il Monza Rally Show 2019 sia stato combattuto. Il vincitore Andrea Crugnola sulla Polo di Gass Racing chiude il weekend in 1:25’04.2. Dani Sordo sulla i20, arrivato secondo, è a 11.5 secondi di distanza (1:25’15.7). In terza posizione, Andrea Nucita a 3.4 secondi dallo spagnolo. Marco Bonanomi su Skoda Fabia è quarto, Craig Breen invece quinto. Andreas Mikkelsen è solo sesto.

Spiega Crugnola: “Sono molto contento. Sulle prove più corte siamo sempre stati i più veloci. È una bella soddisfazione correre a Monza e riuscire a stare davanti a tutti questi ottimi piloti, compresi quelli del mondiale. Devo ringraziare il team HK Racing e gli sponsor che mi hanno permesso di essere presente. Non è ancora finita: il mio obiettivo è di portare a casa anche il Masters’ Show”.

Commenta Sordo: “Purtroppo abbiamo avuto dei problemi con la macchina. Un problema al motore ieri ci è costato tanto tempo. Non era facile lottare visto il livello ma è andata bene”. Nucita prosegue: “Siamo soddisfatti. È stata una gara tiratissima. Purtroppo ieri cinque secondi ci hanno tolto la possibilità di fare il secondo posto. C’è stata una grandissima battaglia con Dani. Complimenti ad Andrea Crugnola e alla Polo. Come prima esperienza sulle R5 a Monza, un podio è un ottimo risultato”.

Il podio del WRC 1.6T Trophy è composto da tre Ford Fiesta. Enrico e Maurizio Tortone guadagnano il primo posto (1:09’41.7), secondi Luca Ferri-Alberto Battistolli a 18.6 secondi e terzi Denis Babuin-Roberta Spinazze. Nel Monza Rally Show Historic, il leader Lucio Da Zanche è costretto al ritiro per problemi al motore. Primi sono quindi Marco Superti e Giulia Paganoni su Porsche 911 (1:11’58.2, primi nel 2° raggruppamento), secondi “Lucky” con Luigi Cazzaro su Lancia Delta (a 35.9 secondi di distacco, primi nel 4° raggruppamento periodo J2) e terzi Enrico e Emma Melli con Porsche 911 Rs. Primi nel 3° raggruppamento sono Beniamino Lo Presti e Fabrizio Sala su Porsche 911 Sc.
Lo Hyundai i20 R5 Trophy, il premio in denaro dei team clienti Hyundai Motorsport, è andato nell’ordine a: Andrea Nucita-Mattia Nicastri, Andrea Mabellini-Virginia Lenzi e Josh McErlean-Keaton Williams.

Dalle 12.30, dopo un deejay set di Radiofreccia dal podio del Monza Eni Circuit, è in corso il Masters’ Show (trofeo Marco Simoncelli). La sfida uno contro uno sul rettilineo dell’Autodromo è stata aperta dai drifter di Peletto Racing e animata dalle vetture Pantera RX6 del TitansRX, guidate da Tamara Molinaro e Reini Sampl. Le auto storiche si scontreranno in quattro heat mentre le R5 in quindici sfide. Thierry Neuville, Dani Sordo, Andreas Mikkelsen e Craig Breen si daranno invece battaglia con due Hyundai i20 Coupe WRC, alternandosi alla guida in sette scontri.

 

L’A110S al top della gamma A110

2019 – Essais presse ALPINE A110S au Portugal

2019 – Essais presse ALPINE A110S au Portugal

 “L’A110S offre un’esperienza di guida intensamente Alpine. Resta fedele agli intramontabili principi della marca: leggerezza, agilità e piacere di guida.” “Con l’arrivo dell’A110S, ora c’è un’A110 per stili di guida e gusti molto diversi.” Patrick Marinoff, Direttore Generale Alpine

2019 – Essais presse ALPINE A110S au Portugal

2019 – Essais presse ALPINE A110S au Portugal

Con una personalità fortemente sportiva e uno stile incisivo, l’A110S entra nella famiglia Alpine a fianco dell’A110 Pure e dell’A110 Légende e si posiziona al top di gamma. L’A110S è una coupé superleggera caratterizzata da maggiore potenza, configurazione specifica del telaio ed elementi di design raffinati.

La precisione di guida e la stabilità ad alta velocità sono tra gli assi prioritari della progettazione dell’A110S. Il suo stile deciso, l’attenzione ai dettagli e l’utilizzo di materiali alto di gamma come i rivestimenti in fibra di carbonio e in Dinamica, accentuano ulteriormente il carattere senza compromessi del veicolo.

Fedele ai principi senza tempo di Alpine – compattezza, leggerezza e performance grazie all’agilità – l’A110S è una coupé biposto con motore in posizione centrale posteriore che eroga 292 cv per un peso contenuto pari a 1.114 kg. Semplice da guidare e adatta all’uso quotidiano, l’A110S assicura piacere e grandi sensazioni a tutte le velocità.

È già possibile ordinare l’A110S per un prezzo di listino in Italia a partire da € 68.200. L’inizio delle consegne è previsto entro la fine dell’anno.Design ed equipaggiamenti. “Il carattere preciso e deciso dell’A110S si ritrova nei nuovi elementi di design. I badge bandiera presenti sulla carrozzeria e nell’abitacolo, con particolari in carbonio e arancioni, illustrano perfettamente la personalità dell’A110S: costruzione leggera ed esperienza di guida intensa”. Antony Villain, Direttore del Design Alpine

Con i suoi tratti stilistici, l’A110S si distingue nettamente dal resto della gamma A110. La sportività del veicolo è accentuata da nuovi particolari esterni come i badge bandiera carbonio e arancioni sui montanti posteriori, il monogramma Alpine cromato nero, le pinze freno arancioni e i cerchi “GT Race” specifici. L’altezza da terra ribassata e la tinta di carrozzeria Grigio Tuono mat (in opzione, un’esclusiva dell’A110S) sottolineano ulteriormente il suo carattere sportivo.

Nell’abitacolo, le cuciture arancioni sostituiscono quelle blu che caratterizzano le altre versioni dell’A110. Il rivestimento in Dinamica nero per il tetto, le alette parasole e i montanti del parabrezza sottolineano la personalità della nuova versione. Anche i sedili Sabelt, che pesano solo 13,1 kg, sono rifiniti in Dinamica. Il volante è rivestito in pelle e Dinamica con “marcatura a ore 12” e impunture arancioni. I pedali e i poggiapiedi sono in alluminio; il tocco finale all’abitacolo è dato dai badge bandiera carbonio e arancione che riprendono quelli presenti sulla carrozzeria.

I clienti dell’A110S potranno scegliere in opzione il tetto in carbonio brillante che, oltre al look molto sportivo, consente di ridurre il peso di 1,9 kg. Tra le altre opzioni, ricordiamo i cerchi in alluminio forgiatoi Fuchs e la finitura in carbonio per la scocca posteriore dei sedili Sabelt.

L’equipaggiamento di serie comprende il sistema audio Focal, Alpine Telemetrics e sensori di parcheggio anteriori e posteriori.

Telaio. “Le altre versioni dell’A110 erano molto simili all’A110 degli anni Settanta: briose e divertenti da guidare. L’A110S invece ha un carattere molto diverso. La configurazione del telaio le conferisce maggiore sportività.” Jean-Pascal Dauce, Capo Ingegnere Alpine.

Dalla configurazione delle sospensioni alla taratura del controllo di stabilità, dall’assetto delle ruote alla costruzione e composizione degli pneumatici, il telaio dell’A110S è stato ottimizzato per offrire un’esperienza di guida intensa.

L’A110S si avvale della stessa carrozzeria in alluminio superleggera e compatta comune a tutte le A110, ma la configurazione unica del suo telaio le conferisce un carattere dinamico e distintivo. Le nuove molle elicoidali sono più rigide del 50% e gli ammortizzatori sono stati regolati di conseguenza. Le barre antirollio – che sono cave per ridurre il peso al minimo – sono più stabili del 100%.

L’altezza da terra ribassata di 4 mm ottimizza il baricentro del veicolo e conferisce all’A110S un’ottima stabilità ad alta velocità nonché una risposta dello sterzo istantanea. I finecorsa idraulici sono stati regolati per garantire il massimo controllo della carrozzeria. Nel complesso, la configurazione del telaio introduce alti livelli di precisione ed efficienza dinamica.

I nuovi cerchi e gli pneumatici più larghi (da 215 mm per l’assale anteriore e da 245 mm per quello posteriore) associati alla costruzione e composizione specifiche delle gomme Michelin Pilot Sport 4 conferiscono all’A110S un’ottima aderenza meccanica. L’abbinamento pneumatici / telaio garantisce all’A110S una dinamicità distintiva, sia teorica che a livello di sensazione al volante.

Anche il sistema di controllo elettronico della stabilità (ESC) è stato configurato, soprattutto in modalità Track, per la massima precisione e stabilità. Il sistema ESC può comunque essere completamente escluso.

Le pinze freno Brembo e i dischi bi-materiale da 320 mm sono disponibili di serie sull’A110S.

“L’A110S non sarebbe una vera Alpine, se fosse molto rigida o troppo sportiva per essere guidata tutti i giorni. Non richiede neppure che il conducente sia un pilota di grande esperienza per risultare appagante e piacevole da guidare”, ha spiegato Jean-Pascal Dauce.

Motore. “L’obiettivo era quello di accentuare il carattere del motore e il suo modo di erogare potenza. L’A110S si caratterizza per la stabilità ad alta velocità e per la precisione di guida. Era quindi importante che queste caratteristiche dinamiche si riflettessero anche nel gruppo motopropulsore”. Jean-Pascal Dauce, Capo Ingegnere Alpine

Con un incremento di potenza pari a 40 cv rispetto alle versioni precedenti dell’A110, l’A110S si attesta come il modello più potente della gamma. Il motore 1,8 litri 4 cilindri rimane, ma la pressione di sovralimentazione del turbo aumenta di 0,4 bar per offrire migliori performance.

La potenza massima di 292 cv si raggiunge a 6.400 giri/minuto, ossia circa 400 giri/minuto in più rispetto al regime di massima potenza delle altre versioni dell’A110. La coppia di 320 Nm è disponibile da 2.000 a 6.400 giri/minuto, quindi 1.400 giri/min. in più rispetto al motore da 252 cv. Pertanto, il motore dell’A110S non è solo più potente, ma anche più intenso nel suo modo di erogare potenza.

“Tra i 5.000 e i 7.000 giri/min., il propulsore risulta particolarmente energico. Continua ad accelerare anche ad altissimi regimi, cosa che invoglia a spingere le marce fino in fondo”, ha aggiunto Jean-Pascal Dauce.

La potenza è trasmessa alle ruote posteriori mediante la trasmissione Getrag a doppia frizione umida 7 rapporti. Un sistema di differenziale elettronico basato sui freni (brake torque vectoring) garantisce una guida precisa e rilanci ottimali in uscita di curva.

La nuova potenza motore conferisce all’A110S un rapporto peso/potenza di 3,8 kg/cv, migliore rispetto ai 4,3 kg/cv delle altre versioni. È inoltre in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 4,4 secondi.

 

Alpine A110 Rally: il ritorno della leggenda

Alpine, il mito continua. Oggi al Monza Rally Show la presentazione della Alpine A110 rally. 300 cv, trazione posteriore e telaio specifico per la nuova vettura da competizione. Preparata da SIGNATECH, sarà commercializzata a partire dalla fine dell’anno a partire da 150.000 euro.

ALPINE, un mito del motorsport. La storia di Alpine è una storia di grandi successi sportivi che ne hanno fatto il mito delle macchine da corsa e del motorsport.

1973-1978. In particolare sono due le date rimaste nel cuore degli appassionati di Rally.

La prima è il 1973, un anno storico per Alpine che, due anni dopo la vittoria al Rally di Montecarlo, divenne il primo costruttore Campione del Mondo di rally arrivando davanti a case automobilistiche storiche come Porsche, Lancia e Ford. Anche negli anni seguenti, nonostante le politiche di austerità causate dalla crisi petrolifera, Alpine collezionò vittorie storiche: in particolare è rimasta negli annali la vittoria dell’Alpine- Renault A442 alla 24 Ore di Le Mans nel 1978.

ALPINE, il ritorno della leggenda. A 65 anni dalla sua nascita, la rinascita di Alpine si completa con il ritorno ufficiale nel mondo dei Rally. In sinergia con SIGNATECH, la A110 si veste per i rally , non solo nel vestito ma anche nelle soluzioni tecnologiche che presenta, per debuttare nelle competizioni e nel Campionato del Mondo Rally, che la incoronò nel 1973, e che oggi viene presentata in anteprima mondiale al MONZA RALLY SHOW.

Ripercorriamo le date del ritorno di Alpine.

  1. Nel 2017 rinasce la A110 e il lancio commerciale della Première Edition è un successo globale, venduta in soli 1955 esemplari in 5 giorni. Il DNA sportivo di Alpine rinasce anche grazie alla partnership con Signatech, che nel 2017 sviluppa la A110 CUP per il Campionato monomarca Europeo.

2018 – 2019. Nel 2018 Alpine commercializza la Pure e la Légende, due versioni con profonde differenze. La Pure è il modello dell’A110 più incentrata sulla leggerezza e sulla maneggevolezza, quella più vicina per suo spirito all’originale alla famosa A110 Berlinette che ha vinto il Rally di Montecarlo nel 1973. Più elegante e con caratteristiche da vera granturismo la Légende, con interni in pelle, sedili regolabili e dettagli chic. Il cuore è il motore biturbo 1.8 litri a quattro cilindri, che eroga una potenza massima di 252 cavalli, capace di performance da brivido, grazie alle sospensioni a doppio triangolo che garantiscono ad ogni versione della A110 tutta l’aerodinamica e la reattività che si richiede a una Alpine.

Nel 2018 Signatech, sviluppa inoltre la nuova auto da corsa GT4, la massima espressione della straordinaria agilità della A110 per una performance da circuito. Insieme alla A110 CUP, si attesta come la seconda versione da corsa della A110. Con la A110 GT4, che vanta una maggiore potenza del motore e migliore deportanza aerodinamica rispetto alla A110 CUP, Alpine è tornata in pista contro i più prestigiosi costruttori del mondo.

Alpine A110 Rally. Nel 2019 entra a far parte della famiglia la Alpine A110S. La sua sportività e il suo stile deciso la posizionano al top della gamma A110. L’A110S si distingue dalle altre versioni per una potenza più elevata, i cavalli diventano 292 ed un peso di 1.114kg, con una configurazione specifica del suo telaio cup, oltre gli elementi di design specifici e raffinati. Sempre nel 2019, grazie alle indicazioni ed all’esperienza avuta dalla progettazione e realizzazione della A110 GT4, il Team Signatech mette a punto, la versione rally dell’Alpine A110, riprendendo il telaio in alluminio leggero e agile delle Alpine derivato dal modello di serie.  Il telaio della Alpine A110 Rally è stato ulteriormente modificato per rispondere a tutte le specificità delle sue applicazioni. Tra queste, l’introduzione di sospensioni a tre vie con finecorsa idraulici, di un nuovo impianto frenante Brembo e di dispositivi di sicurezza tipici della disciplina come la roll-bar integrale omologata FIA e i sedili sportivi con cintura a sei punti.

Associato alla trasmissione sequenziale a sei rapporti (più retromarcia) e al differenziale a slittamento limitato, il motore 4 cilindri turbo da 1,8 litri proveniente dai modelli di serie è stato a sua volta soggetto a un trattamento apposito per renderlo adatto ai rally. Oltre all’intervento sulla curva della coppia, anche la potenza è stata portata a più di 300 CV. L’Alpine A110 Rally ha subito un intenso programma di test, in particolare con Emmanuel Guigou, più volte Campione di Francia su due ruote motrici, e Laurent Pellier, Campione di Francia Junior nel 2015. È stata messa a punto per provare l’affidabilità del modello e stabilire i settaggi di base. In modo da sfruttare tutto il suo potenziale con efficacia e piacere di guida massimo. Signatech e Alpine hanno ottenuto l’omologazione FIA R-GT, e ha dato il via alla commercializzazione e alla successiva consegna delle prime unità dell’Alpine A110 Rally che sarà ad inizio 2020, data programmata per il suo esordio nel mondo delle competizioni. Il prezzo della A110 Rally è di 150.000 euro.

Attività Alpine Centre Italia 2020. Alpine è presente in Italia attraverso due showroom dedicati alla storica Marca per assicurare al cliente un’esperienza unica ed autentica. I due Alpine Centre di Roma (Via Tiburtina, 1155) e Milano (Viale Certosa, 144, sono gestiti da Renault Retail Group Italia (filiale di proprietà al 100% di Renault).

Le attività del 2020 saranno ancora più ricche , con un programma di attività molto denso che prevede:

  • Sponsorship della partenza da Milano del Rally di Montecarlo Historic 2020
  • Corsi di guida sul ghiaccio nel periodo febbraio e marzo nella splendida cornice di Livigno.
  • Track days e corsi di guida veloce e guida sicura in pista per sperimentare Alpine A110 in tutte le differenti condizioni di guida;

Cavalcade e Weekend alla scoperta di Alpine e delle bellezze d’Italia

Monza Rally Show, Sordo prova a scalzare Crugnola dalla vetta

Un problema al motore rallenta lo spagnolo di Hyundai che ha dimostrato la sua supremazia nelle PS lunghe

Andrea Crugnola rimane in testa alla gara nella seconda giornata del Monza Rally Show. La Polo del varesino soffre però nelle lunghe distanze contro la Hyundai i20 ufficiale di Dani Sordo che, nella penultima prova di oggi, sembrava aver scalzato l’italiano dalla testa della classifica. Un problema al motore dello spagnolo nell’ultima PS lascia però campo libero all’equipaggio Crugnola-Bergonzi. Il rally del Monza Eni Circuit, grazie all’unica classe di partenti, è molto combattuto.

La giornata di sabato è la più intensa, in termini di chilometraggio, dei tre giorni del Monza Rally Show. Le R5 iscritte hanno dovuto percorrere 108,5 chilometri divisi in quattro Prove Speciali: “Grand Prix 1”, “Parabolica 1”, “Grand Prix 2” e “Autodromo 2”.

Nelle Grand Prix si sono contesi i primi due posti in classifica Sordo e il pistaiolo Marco Bonanomi su Skoda Fabia. Nella PS 3 del mattino ha prevalso lo spagnolo (22’33.1), distaccando il lecchese di 2.7 secondi. Chiude nello stesso tempo di Bonanomi anche l’equipaggio Nucita-Nicastri sulla i20 di Phoenix. Piero Longhi danneggia una ruota posteriore e arriva quart’ultimo.

Nella seconda Grand Prix, Bonanomi (22’35) ha preceduto Sordo di solo 1 decimo di secondo. In terza piazza, ritroviamo la veloce Hyundai di Nucita. Le temperature più calde e il traffico hanno messo a dura prova i concorrenti. Molti i contatti, tra cui quello tra Beretta e Luca Rossetti che spinge quest’ultimo in fondo alla classifica. Buona prestazione di Raffaele Marciello su Citroen C3 che finisce la prova quarto.

Andrea Crugnola (5’38) è il più veloce della PS 4 “Parabolica”. Craig Breen su i20 è il secondo a 1.3 secondi. Dani Sordo è terzo. Spiega Breen: “Senza avere traffico riesco a guidare l’auto come vorrei. È stato un peccato avere perso così tanto tempo nella prova precedente”.

L’ultima Prova Speciale “Autodromo 2” fa perdere a Sordo il primo posto nella classifica assoluta. Un problema al motore lo rallenta facendolo scivolare in ventitresima posizione. Spiega Sordo: “Non è andata bene. Sento che il motore non spinge. Ho un problema”. Ha la meglio dunque la Polo di Crugnola (4’59.3), seguita a 2.2 secondi da Andreas Mikkelsen. Terzo all’arrivo, Alessandro Re navigato da Fulvio Florean su Polo.

Dopo due giorni di gara, dunque, Crugnola rimane in testa al Monza Rally Show, tallonato a 9.3 secondi da Dani Sordo. In terza posizione la i20 della coppia Nucita-Nicastri (primi nello Hyundai i20 R5 Trophy). Marco Bonanomi, navigato da Pirollo, è quarto. Seguono i piloti Hyundai, Mikkelsen e Breen.

Nel WRC 1.6 T Trophy, Mirko Puricelli su Citroen DS 3 è leader a 33.6 secondi da Luca Ferri su Ford Fiesta. La classifica del Monza Rally Show Historic è dominata da Lucio Da Zanche su Porsche 911 Scrs ma a soli 0.5 secondi c’è Marco Superti su Porsche 911.

In mattinata, il direttore sportivo ed ex navigatore Paolo “Popi” Amati ha incontrato gli appassionati nell’hospitality Citroen in occasione dell’uscita in libreria del libro “I polverosi, i rally più amati” scritto dal giornalista Franco Carmignani. Amati ha corso il rally monzese nel 1988, nel 1991 e nel 1993 con Zanussi arrivando la prima volta al terzo posto e salendo, le altre due, sul primo gradino del podio.

Domenica, ultimo giorno del Monza Rally Show, la PS 7 “Roccolo 2” lunga 20,5 chilometri inizierà alle 8.35. L’ultima Prova Speciale della giornata “Monza” di 1,260 chilometri partirà alle 8.59. Con il termine di quest’ultima, si sapranno i nomi dei vincitori del Monza Rally Show che verranno premiati sul famoso podio sospeso sulla pista.

Dalle 11.30 alle 12.30, sempre sul podio, Radiofreccia intratterrà il pubblico in tribuna con un deejay set. Dalle 12.30 inizierà invece il Masters’ Show, la sfida finale uno contro uno sul rettilineo del Monza Eni Circuit. Lo spettacolo sarà composto da quattro sfide tra auto storiche, quindici scontri tra vetture R5, sette heat delle i20 Coupe WRC guidate da Thierry Neuville, Dani Sordo, Andreas Mikkelsen e Craig Breen. Alle prove, si alterneranno in pista i drifter di Peletto Racing Team e le Pantera RX6 guidate da Tamara Molinaro e Reini Sampl del TitansRX.

L’ultima Prova Speciale e il Masters’ Show verranno trasmessi in diretta streaming sul canale Youtube del Monza Eni Circuit con il commento di Nicola Villani e Luca Cantamessa. Il Masters’ Show sarà trasmesso dalle 14 anche da Sky Sport MotoGP (canale 208 di Sky). La diretta e le news clip del Monza Rally Show 2019 sono distribuite in cinque continenti, raggiungendo milioni di spettatori in tutto il mondo.

Inoltre, domani nel paddock, il pubblico potrà divertirsi con uno spettacolo di freestyle motocross dei Daboot (alle 9.45 e alle 10.15) e visitare la Rally Arena con stand e street food, simulatori di guida e di volo, il palco e l’animazione di Radiofreccia e un’area per bambini.

Fettunta: Luciano D’Arcio su tutti, Benvenuti a un soffio. Terzo il pilota di casa, il sancascianese Giacomo Matteuzzi

L’emiliano, con Marinella Bonaiti come navigatore, ha costruito la vittoria speciale dopo speciale; secondo posto per Paolo Benvenuti e Giulia Patrone. Medaglia di bronzo per Giacomo Matteuzzi con Alessandro La Ferla

Bandiera a scacchi al Fettunta, il rallyday organizzato dalla Valdelsa Corse nel Chianti. Alla fine l’ha spuntata Luciano D’Arcio con Mariella Bonaiti su Clio Williams: la navigatrice ha festeggiato la prima vittoria assoluta nel giorno del suo compleanno. L’equipaggio emiliano ha costruito la sua vittoria speciale dopo speciale. D’Arcio, profondo conoscitore delle prove è alla sua terza vittoria assoluta nel Fettunta. «Una gara difficile – ha detto all’arrivo – soprattutto in mattinata dove abbiamo patito la scarsa aderenza della Clio per l’asfalto viscido. Ma poi la situazione è migliorata e siamo riusciti a fare buone cose». Che fosse una giornata sì per D’Arcio lo si è capito fin dalle prime prove. Oltre ai buoni risultati in strada, anche la fortuna si è alleata con il pilota di Reggio Emilia: uno dei principali competitor, il pisano Michele Rovatti è finito fuori gioco per guasto tecnico alla sua Peugeot 106; successivamente anche Andrea Mazzocchi si è fermato per un problema al motorino d’avviamento subito dopo un controllo orario.

Al secondo posto Paolo Benvenuti e Giulia Patrone (premiata come la più giovane navigatrice in gara) su Clio S, arrivati a 5,8 secondi dal primo. «Oggi D’Arcio aveva veramente un ‘piedone’ – ha detto Benvenuti – all’ultima speciale abbiamo puntato a mantenere la posizione, visto che superare Luciano era praticamente impossibile). Terzo gradino del podio, come nella scorsa edizione e primo di classe, per Giacomo Matteuzzi da San Casciano, con la sua Clio Rs, e Alessandro La Ferla a fargli da navigatore.

Quarto posto per Francesco Paolini, il vincitore della scorsa edizione, che stavolta insieme a Marco Nesti è rimasto sempre nell’alta classifica, ma non ha piazzato la zampata per portare la sua Clio Rs sul podio o bissare il successo del 2018. Sesta posizione anche per Simone Borghi (Valdelsa Corse) ed Eugenio Alfieri con la Clio Williams. Per loro un distacco di 47,8 da D’Arcio. Nella R2B, primo di classe Chistopher Lucchesi su Peugeot 208 in equipaggio con la mamma Titti Ghilardi a fargli da navigatore. Tra gli outsider da segnalare la buona prestazione di Christian Buccino con Daniela Stagno su Honda Civic praticamente di serie e preparata in proprio. E’ finito 13esimo assoluto.

Soddisfazione espressa dalla Valdelsa Corse, organizzatrice della gara; ben riuscito anche il raduno di auto di interesse storico. Le vetture hanno percorso 84 chilometri, con partenza da Barberino Valdelsa e passaggi da Sambuca, San Casciano, Panzano in Chianti e l’arrivo a Tavarnelle.

Toyota, ufficiali i piloti per il WRC 2020: Ogier, Evans e Rovanperä

Il TOYOTA GAZOOO Racing World Rally Team è lieto di confermare il nuovo team piloti per la stagione 2020. Il sei volte campione del mondo Rally Sébastien Ogier, il vincitore di rally Elfyn Evans e la stella nascente Kalle Rovanperä si uniranno al team insieme ai rispettivi co-piloti. Insieme, daranno vita ad un perfetto mix di velocità, esperienza e giovinezza al volante della Toyota Yaris WRC.

Ogier, guidato dal copilota Julien Ingrassia, si è affermato come campione storico nel WRC, vincendo sei titoli piloti consecutivi tra il 2013 e il 2018. Impaziente di recuperare la sua corona e di vincere nuove gare che si andranno ad aggiungere alle 47 della sua carriera, il 35enne francese ha firmato con la Toyota per la stagione 2020, confidando nella vettura e nel team che ha vinto il campionato piloti 2019 con Ott Tänak.

Dopo la sua prima vittoria arrivata sul terreno di casa in  Galles nel 2017, Evans ha dimostrato di essere un pilota veloce e costante su una grande varietà di superfici e condizioni diverse sperimentate nel WRC. Unendosi a Toyota per i prossimi due anni, il trentenne e il suo co-pilota Scott Martin continueranno il lavoro di squadra iniziato nel 2019.

Rovanperä inizierà la sua stagione da esordiente con una World Rally Car nel 2020 a soli 19 anni, ma il giovane finlandese è stato a lungo considerato una delle stelle nascenti più interessanti di questo sport. Dopo aver avuto la possibilità di provare la Yaris WRC da sedicenne, ha ora firmato un contratto biennale con il team. Insieme alla co-pilota Jonne Halttunen, Rovanperä ha vinto il titolo WRC 2 Pro 2019 con cinque vittorie su 11 partenze, dimostrando di essere pronto a passare al livello successivo.

Lexus presenta il suo primo elettrico, il nuovo UX 300e

Il primo EV di Lexus esalta le raffinate prestazioni di guida e l’elevato comfort tipiche del brand. Leggendaria affidabilità Lexus ereditata dal patrimonio tecnologico dell’elettrificazione ibrida. Caratterizzato dal design distintivo e dalle avanzate caratteristiche dinamiche dell’originale UX

GUANGZHOU, Cina (22 novembre 2019) – LEXUS presenta il suo primo veicolo elettrico a batteria (BEV), UX 300e, al Guangzhou International Automobile Exhibition, che si terrà a Guangzhou, Cina, dal 22 novembre al 1 dicembre 2019.

Dal lancio di RX 400h nel 2005, LEXUS è stata un pioniere nell’introduzione della tecnologia elettrificata svolgendo un ruolo di primo piano nell’offrire prodotti allo stesso tempo prestazionali ed ecosostenibili.

Al Tokyo Motor Show 2019, Lexus ha presentato la sua strategia globale di elettrificazione “Lexus Electrified”, che ha l’obiettivo di fare un epocale balzo in avanti in termini di prestazioni, controllo e piacere di guida, nel massimo rispetto dell’ambiente.

In particolare, la tecnologia della Lexus Electrified consente il controllo integrato di trasmissione, sterzo, sospensioni e freni, realizzando il massimo del potenziale della tecnologia di controllo del motore sviluppata grazie al Full Hybrid.

Questa tecnologia consente di controllare l’erogazione della forza motrice per garantire un comportamento ideale del veicolo in ogni situazione di guida. In questo modo Lexus continua il suo impegno per proporre automobili sempre più sicure e piacevoli da guidare.

Il nuovo Lexus UX 300e è stato sviluppato per offrire eccellenti prestazioni ed è il primo modello completamente elettrico della strategia “Lexus Electrified”.

Gli ingegneri hanno mantenuto intatto il design distintivo e le avanzate caratteristiche dinamiche dell’urban crossover UX, concentrandosi sulle opportunità di sfruttare i vantaggi prestazionali unici dei veicoli elettrici. Il motore ad alte prestazioni di UX 300e fornisce un’accelerazione lineare e le batterie ad alta capacità, situate sotto il pianale, garantiscono un baricentro basso e un’autonomia di guida di 400 km (nel ciclo NEDC).

UX 300e sarà introdotto nel mercato cinese ed europeo nel 2020 e in Giappone all’inizio del 2021.

Rally della Fettunta, Project Team nella top ten

Sui selettivi asfalti del fiorentino, un incoraggiante primato di classe per Christopher Lucchesi (Peugeot 208 R2), assistito alle note dalla madre Titti Ghilardi. Al Monza Rally Show Historic, buon piazzamento e tempi di assoluto rilievo per  l’altro portacolori Fofò Di Benedetto (BMW M3), navigato per l’occasione dall’esperto Pai Riggio

Barberino Tavarnelle (Fi), 8 dicembre 2019 – Epilogo stagionale degno di nota per il giovane toscano Christopher Lucchesi che, seppur al debutto del 6° Rally Day della Fettunta, ha conquistato il primato in una combattuta classe R2B concludendo, altresì, ottavo assoluto. Il portacolori della scuderia Project Team, presentatosi al volante della Peugeot 208 R2 della GF Racing e assistito alle note dalla madre Titti Ghilardi, navigatrice di lungo corso, ha affrontato i selettivi asfalti del Fiorentino col giusto piglio sin dall’avvio, guadagnando la leadership di categoria al termine della terza prova speciale delle sei disputate per difenderla autorevolmente sino alla bandiera a scacchi. «Più che soddisfatto. Risultato e prestazione che ci gratificano dopo un’annata agonistica di delusioni e che fanno da buon viatico in ottica 2020» – ha sottolineato Lucchesi all’arrivo – «D’altronde, come già dichiarato alla vigilia, era anche un’occasione per affinare l’intesa tanto con la vettura quanto col team. Abbiamo lavorato molto sull’assetto, apportando continue modifiche e sempre in totale sinergia con la squadra. Soluzioni che, difatti, mi hanno permesso di migliorare ad ogni passaggio, scalando sì la classifica pur senza mai incorrere in inutili rischi. La gara, per me del tutto inedita, si è rivelata abbastanza impegnativa per via delle mutevoli condizioni del manto stradale, per nulla facile da interpretare: si passava dall’asciutto, all’umido, fino a tratti un po’ sporchi per la presenza del sottobosco. Ad ogni modo, ottima l’organizzazione così come il tracciato stesso».

Altro fronte a differenti latitudini per l’altro alfiere del sodalizio presieduto da Luigi Bruccoleri, ovvero, Alfonso “Fofò” Di Benedetto. Reduce dal debutto con la Bmw M3 E30 curata da Angelo Racing, nell’ambito del Monza Rally Show Historic, il pilota siciliano si è piazzato secondo nel 4° Raggruppamento e quinto in una classifica generale ideale (non contemplata dalla specialità). Affiancato nell’abitacolo dall’esperto corregionale Pai Riggio, il conduttore isolano è stato “rallentato” da qualche problema di “gioventù” accusato dalla berlina tedesca, nell’arco dell’intensa tre giorni della kermesse brianzola. «Perlopiù, si è trattato di noie agli ammortizzatori» – ha spiegato Di Benedetto – «Trattandosi della prima uscita, ci poteva anche stare. Eppure, il bilancio è più che positivo. Visto che, quando tutto è filato liscio, siamo risultati estremamente competitivi spuntando riscontri cronometrici di tutto rispetto. Cosa che mi fa molto ben sperare in vista della prossima stagione».

Nuovo Renault ESPACE, sempre più eleganza e tecnologia

Renault ESPACE, che ha registrato vendite per oltre 1,3 milioni di unità dal 1984, è un veicolo iconico che non ha mai smesso di reinventarsi. La sua quinta generazione è stata reinterpretata e si è imposta come un crossover statutario, dal design incisivo. La firma INITIALE PARIS incarna perfettamente questa reinterpretazione offrendo il meglio del know-how di Renault. Questa versione iconica dell’alto di gamma Renault consente ai passeggeri di stimolare i sensi: tatto, udito, olfatto, sensazioni di guida.

Per lunghi viaggi ancora più tranquilli, Nuovo ESPACE dispone di nuove tecnologie di assistenza alla guida EASY DRIVE: abbaglianti adattivi LED MATRIX VISION – una prima assoluta nella gamma Renault – per un’illuminazione più efficace e più sicura; Highway and Traffic Jam Companion, primo passo verso il veicolo a guida autonoma, per maggiore comfort e tranquillità al volante.

Nuovo ESPACE può contare sull’ecosistema Renault EASY CONNECT che propone una nuova esperienza di mobilità connessa. In questo caso, integra anche il sistema multimediale Renault EASY LINK che viene visualizzato su uno schermo centrale da 9,3” e dispone di un Driver Display digitale da 10,2” sul cruscotto. Il comportamento di Nuovo ESPACE si adatta ai desideri del conducente e dei passeggeri grazie alle modalità MULTI-SENSE e al telaio 4CONTROL a 4 ruote sterzanti che, abbinato al controllo delle sospensioni, conferisce dinamicità e reattività alla guida. Nuovo ESPACE, che è oggi più che mai l’emblema della marca Renault, rappresenta l’alto di gamma Renault con il SUV Koleos, Talisman Berlina Sporter. Nuovo ESPACE sarà commercializzato nella primavera del 2020.

«Dal 2015, la firma INITIALE PARIS ha conquistato più del 60% dei clienti di Renault ESPACE, fatto che dimostra come il suo riposizionamento nel segmento dei crossover alto di gamma sia un successo. Questa clientela saprà apprezzare il design rivisitato e le nuove tecnologie introdotte, senza sacrificare il comfort e il volume che hanno determinato il successo di questo modello da più di 3 anni. Nuovo ESPACE è oggi più che mai l’incarnazione del comfort da Business Class.»

Ancora piú tecnologia per Duster: arriva il nuovo motore benzina turbo TCe 100

Dacia consolida i risultati da record per il 2019: a fine ottobre rimane stabile nella classifica top 10 delle marche più vendute attestandosi al 9° posto (+2 posizioni rispetto a fine 2018) e registrando una quota di mercato del 4,25%. Duster si posiziona al primo posto come auto straniera più venduta ai clienti privati in Italia nel 2019. Dacia rinnova la sua gamma di motori, all’insegna della qualità, con l’ultimissimo motore benzina TCe 100 su Duster. Questo motore di nuova generazione, che sostituisce il modello 1.6 SCe 115, conferisce versatilità e dinamicità alla guida riducendo allo stesso tempo i consumi di carburante e le emissioni di CO2.

Continuano i risultati straordinari per Dacia che a fine Ottobre 2019 sale di 2 posizioni nella classifica delle marche più vendute in Italia, passando dall’11° al 9° posto con una quota del mercato autovetture del 4,25%. In termini di volumi, le unità vendute sono 75.239, con un incremento del 40% rispetto ai primi dieci mesi del 2018, grazie al successo di Duster e Sandero.

Il mercato Privati, in particolare, si conferma quello chiave per Dacia, dove a fine Ottobre conquista la 4° posizione (+4 posizioni a fine Ottobre 2018), registrando il 6,6% di quota di mercato e oltre 63.600 unità immatricolate, (+43% rispetto allo stesso periodo 2018). Questi incredibili risultati sono frutto del successo dei due modelli di punta della gamma: come nel primo semestre 2019 infatti, Duster si attesta come la prima auto straniera più venduta a privati in Italia e Sandero la seconda. Dacia si conferma inoltre leader del mercato GPL, con una quota di mercato del 27,7% grazie alle oltre 33.000 auto vendute, con Duster primo modello straniero a GPL in Italia (oltre 17.970 unità immatricolate).

TCe 100: un motore di qualità e della nuova generazione. Dacia Duster: sempre più qualità con il nuovo TCe 100, motore a 3 cilindri turbo benzina che fa tesoro delle ultime novità tecnologiche sviluppate dall’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Troviamo il turbocompressore con wastegate a comando elettrico, il collettore di scarico parzialmente integrato alla testata, la distribuzione a singola fasatura variabile idraulica in fase di aspirazione e, infine, rivestimento specifico in acciaio dei cilindri (Bore Spray Coating).

Il TCe 100 è un motore di nuova generazione che introduce miglioramenti significativi a livello di consumi e performance: Duster TCe 100 registra infatti una riduzione del 15% delle emissioni di CO2 e di consumo del carburante rispetto al SCe 115 che sostituisce, posizionandosi come primo motore benzina in gamma.

Duster: gamma benzina 100% Turbo. Aggiungendosi al 1.3 TCe FAP da 130 e 150cv (sia 4×2 sia 4×4) di recente introduzione, il nuovo 1.0 TCe 100cv consolida ulteriormente il processo di rivoluzione e modernizzazione della gamma Duster, la quale ora può vantare un’offerta benzina 100% turbo. Il motore Turbo 1.0 è in dotazione su tutti gli allestimenti, dall’Access fino alla Serie Speciale Techroad. A partire da inizio 2020 su questo motore TCe 100 sarà disponibile anche l’alimentazione GPL, che sostituirà l’attuale SCe 1.6.

Duster TCe 100, maggiore coppia per una guida reattiva ed elastica. Il TCe 100, associato a una trasmissione manuale 5 rapporti, offre una versatilità di guida maggiore rispetto al vecchio 1.6 SCe che va a sostituire, sia in ambiente urbano che su strada extraurbana e autostrada. Con una potenza di 100cv (74 kW) e una coppia di 160 Nm, vanta un miglior rendimento energetico e una maggiore reattività grazie al turbo. Questo motore garantisce inoltre un piacere di guida ottimale grazie alla coppia superiore che si manifesta per un range di giri maggiore, fin dai bassi regimi per riprese più toniche.

Coppa Regolarità Sport: svelate le classifiche finali della prima edizione

Gino Faccio vincitore tra i piloti ed Elisabetta Russo tra i co-piloti. Festa con le premiazioni e i nuovi programmi 2020 il 19 gennaio ad Illasi.

VERONA. Dopo un combattuto Revival Valpantena si sono delineate le classifiche finali della Coppa Regolarità Sport, una prima edizione ricca di colpi di scena durante tutta la stagione con un sorprendente epilogo finale.

Ad essere maggiormente “movimentata” è stata soprattutto la classifica piloti con la vittoria finale del veronese Gino Faccio portacolori Pro Energy Motorsport, che lo ha visto balzare da un sesto posto prima del Revival Valpantena alla vittoria a conclusione di questo. “E’ stata una grande emozione questa inaspettata vittoria, tutto è andato nel migliore dei modi anche con un po’ fortuna che nelle gare non guasta mai. Dopo la vittoria assoluta al 2 Valli e questa della Coppa Regolarità posso dire che la nostra (insieme al navigatore Andrea Gaio. ndr) è stata un stagione fantastica” ha dichiarato un Gino Faccio evidentemente emozionato, al termine della due giorni di gara veronese.

La classifica piloti vede poi al secondo posto Mauro Argenti della Scuderia Palladio Historic, il forte regolarista bolognese, il favorito prima del Valpantena, che ha dovuto cedere il gradino più alto del podio del Revival Valpantena e della Coppa Regolarità Sport a causa dello sfortunato ritiro in gara 2. A lui comunque vanno i plausi per la sportività dimostrata, tipica dei grandi campioni come lui.Terzo gradino del podio in Campionato per Daniele Carcereri della Scuderia Palladio Historic, dopo un Revival Valpantena da un inizio difficile e una grande rimonta finale. A nulla sono valsi gli attacchi di Andrea Marcolini della Scaligera Rallye che si deve “accontentare” del quarto posto, seguito al quinto da Ezio Franchini della Scuderia Palladio Historic. Scorrendo la classifica piloti troviamo al sesto posto Patrik Campara della Scaligera Rallye ed un inaspettato settimo posto per il forte regolarista bresciano Angelo Tobia Seneci del Progetto MITE assente nelle gare finali della Coppa per dei problemi alla sua Opel Kadett, che purtroppo gli hanno fatto perdere il primato in classifica ottenuto nelle prime fasi della stagione. Anche per Angelo un grande “in bocca al lupo” dagli organizzatori per la prossima edizione della Coppa Regolarità Sport, soprattutto per le sue doti di saper ottenere dei risultati di rilievo con l’affiancamento di navigatori ipovedenti, facendolo primeggiare in umanità oltre che in precisione al pressostato. Ottavo posto per Claudio Zandonà della Scaligera Rallye, seguito dalla “carovana” di piloti Pro Energy Motorsport  Simone Alberti, Andrea Sterzi, Davide Boin, Walter Modonutti, Giampietro Ceschi, Paolo Turazza e Matteo Grossule.

Tra i co-piloti straordinaria vittoria finale della navigatrice ipovedente Elisabetta Russo del Progetto MITE, che accompagnata da un pilota di spessore (Seneci) e grazie ad un sistema ad hoc di apparecchiature touch, ha dimostrato di poter competere e anche vincere in questa specialità contro avversari molto tosti. Grande stima degli organizzatori della Coppa Regolarità Sport al Presidente del Progetto MITE, Gilberto Pozza, per aver fortemente creduto alla realizzazione di un sistema grazie al quale anche gli appassionati ipovedenti possono avere la possibilità di gareggiare e addirittura primeggiare nel mondo della Regolarità. Secondo posto per Andrea Gaio portacolori della Pro Energy Motorsport nonché navigatore del trionfante Faccio, che nel corso della stagione si è sempre migliorato e ha sempre più perfezionato la propria tecnica. Da tenere sotto controllo per il 2020. Stesso punteggio al terzo posto per  Claudio Marcolini della Scaligera Rallye e per Gabriella Coato della Scuderia Palladio Historic, che li ha visti sempre vicinissimi in classifica per terminare con un ex-acqueo. Il maggior numero di partecipazioni consegna il terzo posto finale a Marcolini.

A completare la classifica co-piloti troviamo tutti portacolori Pro Energy Motorsport con Giorgio Scaravetto, Fabio Grossule e Marco Turazza. Appuntamento il 19 gennaio ad Illasi (VR) per la cerimonia delle premiazioni e per conoscere il programma e le novità 2020.