Peppe Zagami riporta i rallisti sulle prove speciali del Piemonte

Il personaggio della settimana è l’organizzatore siciliano, trapiantato in Lombardia e molto attivo in Piemonte, raccontando chi è, chi gli sta attorno e come riaccenderà i motori delle auto da rally nella nostra regione e non solo. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

BIELLA, 17 giugno – La rubrica Rallisti in prova specialenon poteva certo dimenticare chi riporta i rallisti in prova speciale. Iniziando dall’organizzatore che farà rivivere in rally in Piemonte, ovvero Peppe Zagami che con la sua New Turbomark Rally Team, la sua famiglia (una vera tribù compatta e univoca) e i suoi amici, organizzerà il 33° Rally Lana a Biella l’11 e 12 luglio prossimi, una gara che sarà cronologicamente sarà la prima in regione e la seconda in Italia dopo il Casentino della settimana prima.

Peppe Zagami si racconta nelle due interviste che www.kaleidosweb.com pubblica domani giovedì 18 e venerdì 19 giugno, redatte da Tommaso M. Valinotti e illustrate, come sempre, da Elio Magnano.

Il sito Internet: https://www.newturbomark.com/

Rally&Slalom mette la maschera ai lettori e torna in edicola

Dopo due mesi di assenza, la rivista per eccellenza dei rallisti torna dai suoi lettori

TORINO, 17 giugno – “Dopo due mesi di assenza siamo tornati in edicola. Finalmente”. È soddisfatto Gianni Cogni, direttore del giornale, che insieme a Marco Cariati, impegnato in redazione, ha traghettato il mensile nel difficile momento di reclusione dei rallisti nei mesi del Coronavirus.

Anche nei mesi di aprile e maggio abbiamo costruito una rivista con il massimo impegno e nel pieno rispetto dei nostri lettori e degli appassionati. Purtroppo la difficile situazione, con la gente che non poteva uscire di casa, ci ha consigliato di sospendere la distribuzione nelle edicole, per riprenderla appena chi ci legge poteva tornare ad acquistarlo” afferma Cariati.

Un vero peccato perché i numeri di aprile e maggio di Rally&Slalom, regolarmente stampati e spediti agli abbonati, contenevano alcune chicche piuttosto interessanti, come l’intervista a Flavia Munari, moglie del magico Sandro, che racconta come è iniziata la loro storia d’amore e chi è Sandro Munari fuori dalle prove speciali.

Anche il numero di giugno, nelle edicole dalla settimana scorsa, pur senza poter trattare le consuete cronache delle gare, offre molti spunti di lettura. A cominciare dalla chiacchierata con Anna Andreussi (scritta Tommaso M. Valinotti) che racconta come è nato e come si è evoluto il suo rapporto con Paolo Andreucci non solo nell’abitacolo. Oltre a cercare di avere una visione del futuro dei rally con Wolfgang Ley di Eurosport e Andrea Adamo di Hyundai e l’opinione di oltre un centinaio di piloti e navigatori che raccontano quanto sono pronti a tornare in prova speciale.

E per gli abbonati, insieme al numero di maggio, nella buca delle lettere c’era un gadget che tutti si sono affrettati a indossare. La mascherina anti-Covid di Rally&Slalom.

 

Il 33° RALLYLANA ha aperto le iscrizioni per l’edizione 2020

Il rallyLANA ha aperto le iscrizioni per l’edizione 2020, che sarà il primo rally post-lockdown nel Nord Italia: un onore ma anche una grande responsabilità.

Proprio per questo l’organizzatore, la rallyLANA.ALIVE, e la New Turbomark che ne cura gli aspetti tecnico-sportivi, hanno ulteriormente affinato i dettagli del rally e concordato con le Autorità locali un tracciato modificato in base al nuovo format federale e in accordo alle preferenze e alle esigenze di un territorio che sente e condivide questo evento sportivo, la sua tradizione e le sue importanti ambizioni e prospettive future, ma nella volontà di rispettare le cautele e i protocolli legati alla pandemia.

Lo stesso slogan del 33° rallyLana riflette questo principio: una Ripresa dell’attività agonistica nel Ricordo dei lutti, delle sofferenze e dei problemi della pandemia che tutti vogliamo non si ripresentino più, da cui l’esigenze dell’assoluto Rispetto delle norme anti-contagio.

Il rinnovato format del rally prevede lo svolgimento nell’arco di due giorni, con partenza da Biella sabato alle ore 18.16 a cui seguirà il primo passaggio su due prove speciali (Rosazza da 7,2 km e Tracciolino da 6,8 km) prima del Parco Assistenza che precede la ripetizione delle stesse due prove – che segna l’affascinante ritorno delle speciali alla luce dei fari – e quindi il lungo riordino notturno.

Domenica mattina la ripresa alle ore 8 con il Parco Assistenza a cui seguiranno i tre passaggi sulla prova di Curino (km. 9,20) e l’arrivo finale a Biella dalle ore 16,40.

 

 

Anche senza il Lido di Ostia il Rally di Roma 2020 sarà imperdibile

Roma 16 giugno 2020 – I recenti sviluppi normativi legati all’evoluzione dell’emergenza sanitaria Covid-19 costringono purtroppo Motorsport Italia a comunicare che il Rally di Roma Capitale 2020 dovrà suo malgrado rinunciare al Villaggio dei Motori e alla prova spettacolo al Lido di Ostia.
La decisione è stata presa a seguito di due importanti documenti che sono stati ufficializzati nei giorni scorsi. Da un lato il DPCM dell’11 giugno nel quale il Governo ha confermato le prescrizioni di distanziamento sociale e di limitazione del numero di presenze per gli eventi sportivi che si svolgono all’aperto, come nel caso del rally capitolino.
Dall’altro una nota diffusa dalla Federazione Sportiva ACI Sport in data 9 giugno, nella quale si specifica che «per garantire la sicurezza necessaria alla ripartenza del settore sportivo automobilistico, il Protocollo Generale per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 nel motorsport esclude la possibilità di svolgere le prove spettacolo e tutti gli eventi di intrattenimento che, inevitabilmente, comportano la presenza di una molteplicità di persone».
“Non è una scelta facile, ma inevitabile – ha commentato Max Rendina. – Sicuramente ci dispiace dover rinunciare ad uno dei momenti diventati emblema del Rally di Roma Capitale a soli 40 giorni dall’evento, ma stiamo lavorando con grande determinazione per far sì che la gara sia comunque spettacolare per tutti. L’annuncio della partecipazione di Hyundai Motorsport con Dani Sordo e Pierre-Louis Lubet sulle Hyundai i20 Coupe WRC è un esempio di quanto tutta la squadra stia dando il massimo per trovare sinergie e iniziative che rendano il Rally di Roma Capitale unico anche quest’anno”.
Visto e considerato che nelle scorse edizioni il numero delle presenze ad Ostia è sempre stato molto importante, con le attuali limitazioni sarebbe stato impossibile rispettare le prescrizioni e allo stesso tempo garantire lo spettacolo. Per lo stesso motivo, anche la procedura di richiesta dei pass spettatori attraverso la nuova piattaforma non è ancora operativa, ma sarà attivata al più presto.
Motorsport Italia rimane comunque pronta ad ogni evoluzione dell’incerta situazione sportiva internazionale. Non sia mai che rispettando i rumors più coloriti che sono circolati in questi giorni, si possa tornare a vivere il rally ad Ostia già in autunno.

Presentata a Torino la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica: l’automobile come oggetto di culto e segno di futuro

A 10 anni dalla scomparsa del pilota, imprenditore, designer. In arrivo in autunno un libro più una mostra sulla storia del rally al MAUTO e poi nel mondo

Torino, 16 giugno 2020. È stata presentata oggi la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica. Fondata in memoria di Gino Macaluso, per volontà della moglie e della famiglia, la Fondazione ha lo scopo di valorizzare l’automobile come oggetto di culto, capace di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia, influenzando in maniera profonda i costumi e la società del XX Secolo. La Fondazione è un omaggio a Torino, città natale di Gino Macaluso, che è stato sportivo e campione Europeo di Rally nel 1972, poi architetto e designer, imprenditore e Cavaliere del Lavoro: pur avendo compiuto la gran parte della carriera e della vita lavorativa in Svizzera e nel mondo, Macaluso era molto legato alla città dell’automobile e dell’innovazione sperimentale. La nascita della Fondazione è segno dell’eredità che Gino Macaluso restituisce alla città, attraverso l’impegno verso i giovani e le nuove generazioni che si approcciano alla passione per l’automobile, lo sport motoristico, l’innovazione e il car design.

L’automobile è stata in tutte le sue declinazioni una grande passione di Gino Macaluso: la missione della Fondazione è rinnovare il suo sentimento per l’automobile, la velocità e la sua bellezza. L’auspicio è che la Fondazione Gino Macaluso contribuisca a fare partire da Torino un’estensione della Motor Valley italiana per disegnare una nuova geografia culturale dei motori. La collezione porterà Torino nel mondo, verso i maggiori musei e istituzioni che rinnoveranno la cultura dell’automobile Made in Italy” ha dichiarato Monica Mailander Macaluso, Presidente della Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica, che aggiunge “Nel decimo anniversario della scomparsa, Stefano, Massimo, Anna, Margherita ed io intendiamo realizzare il sogno di Gino e dedicare un tributo alla sua memoria”.

La celebre collezione della Fondazione Gino Macaluso è un capitale di storia del rally, che racconta l’epopea delle gare leggendarie, dei grandi piloti, delle automobili più vincenti. La collezione, costruita da Gino Macaluso, è tra le più importanti al mondo ed unica nel suo genere per il palmares delle vetture, il prestigio e l’originalità dei suoi modelli: automobili storiche da gran turismo, da rally, da pista che ripercorrono il periodo dagli anni Sessanta e Novanta del design automobilistico e del motorsport, oltre ad aver preso parte ai più importanti eventi mondiali legati alle auto storiche, diventando un punto di riferimento per studiosi, collezionisti e appassionati.

La fondazione è una testimonianza della ricchezza del patrimonio dell’automobile italiano, che non ha eguali nel mondo per design, competitività, industria e storia. L’eredità di Gino Macaluso, attraverso la mentalità internazionale che contraddistingue la sua biografia, contribuirà a promuovere questa ricchezza e l’immagine del nostro paese e dello sport italiano nel mondo, rinnovando la passione motoristica nelle nuove generazioni” ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’ACI- Automobile Club d’Italia e membro dell’advisory board della Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica.

 

La galleria fotografica del giorno: Teemu Suninen nella nuvola di neve del Monte-Carlo

Il pilota finlandese, in difficoltà con le gomme, dà spettacolo in prova speciale con sua Fiesta. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

MONTECARLO (Principato di Monaco), 17 giugno – Il caldo e l’umidità, oltre alla voglia di prove speciali, guidano la memoria al Rallye Monte-Carlo 2020 che di spettacolo ne ha offero parecchio. Come dimostra questa immagine di Elio Magnano del non ancora 26enne finnico (li avrebbe compiuti la settima successiva) Teemu Suninen, affiancato dal connazionale Jarmo Lethinen, cui non fa molta differenza essere sugli sterrati del Mille Laghi o sul giaccio del Monte.

Patrik ed Elio Magnano si sono appostati sulla prova St-Léger-les-Mélèzes – La Bâtie-Neuve 2 (16.87 km), nella stazione sciistica di Ancelle, per scattare un’immagine che non fosse solo rallisticamente spettacolare, ma paesaggisticamente offrisse un’emozione. E Suninen, che ha affrontato la prima parte di speciale con gomme slick, ha dovuto contenere in questo modo la cavalleresca irruenza della sua Ford Fiesta WRC, segnando il nono tempo assoluto. Tutto sommato una prestazione non negativa che ha consentito al pilota M-Sport Ford WRT di chiudere ottavo assoluto a fine gara. Un’immagine che ci offre anche un’altra riflessione. Quando mai i rally saranno in grado di offrirci un simile spettacolo di pubblico sulle prove speciali.

IRC 2020: calendario rivisto, resta super il montepremi

Il campionato si svolgerà su tre appuntamenti con un montepremi che resta superiore ai 200mila euro. Ai premi in denaro si aggiungono pneumatici Pirelli e carburante Panta gratuiti per ogni categoria. Cambiano i coefficienti dei rally, resta l’innovativa classifica “teams”. 

L’International Rally Cup – Pirelli  2020 ha dato forma concreta al progetto di ripartenza. Con grande coraggio e tenacia gli organizzatori non hanno mai smesso di credere nella possibilità di poter disputare la Serie in questo difficile 2020 e ora non solo ripartono, ma saranno i primi a farlo.

Il 40° Rally del Casentino sarà la prima gara rallystica in Italia dopo l’emergenza Covid-19, un carico di responsabilità, ma anche una punta di orgoglio per tutta la squadra IRC.

Nonostante la necessità di rinunciare a due gare, un grande sforzo è stato fatto per salvaguardare il montepremi che resta superiore ai 200mila euro tra premi finali in denaro e premi a gara. Spiccano i 30mila euro per il vincitore assoluto, ma anche – novità nel panorama rallystico – i 5mila euro al miglior team tra noleggiatori e preparatori.

I rally: Casentino, Bassano e Appennino Reggiano

Il format rivisto dell’IRC – Pirelli 2020 prevede tre gare, tutte nella formula “Internazionale”: il Rally del Casentino (3-4 luglio) , il Rally di Bassano (25-26 settembre) e infine il Rally dell’Appenino Reggiano (12-13 dicembre). Restano immutati il sistema di attribuzione dei punteggi per ogni gara e la power stage, ovvero l’assegnazione di punti “bonus” al vincitore di una delle prove speciali scelta dall’organizzazione prima dell’evento, ma cambiano i coefficienti che faranno da moltiplicatore ai punti conquistati e che andranno a salire:  coefficiente 1 per il “Casentino”, 1,5 per il “Bassano”, 2 per  “l’Appennino Reggiano”.

I premi in denaro ammontano a 185mila euro

Nonostante la diminuzione delle gare l’organizzazione ha cercato di salvaguardare il montepremi di inizio stagione: se il vincitore si poterà a casa 30mila euro, dai 20mila del secondo ai 5mila del quinto classificato i premi restano addirittura invariati rispetto a quelli annunciati a inizio stagione.

L’attenzione dell’IRC – Pirelli verso i giovani e le classi propedeutiche si traduce in un montepremi invariato  anche per le classi N3 e N2. I concorrenti iscritti in N3 si giocheranno il premio di 10mila euro assegnato al campione a cui vanno aggiunti i 5mila per il vice e i 3mila per il terzo; nella N2 il più veloce si porterà a casa 8mila euro, 4mila al secondo e 2mila al terzo.

Nessuna variazione neppure per il raggruppamento S1600, R3C, R3T, A7 e Racing Start Plus. I primi tre vinceranno 10mila, 6mila e 4mila euro. 10mila e 5mila euro andranno invece ai primi due del raggruppamento S2000, R4, N4, e A8. Infine l’ambito e combattuto trofeo Peugetot 208 R2B garantirà al vincitore 12mila euro e premierà i primi quattro di classe.

L’IRC – Pirelli 2020 conferma anche l’attenzione verso i noleggiatori e i preparatori delle auto che manterranno la classifica dedicata annunciata a inizio stagione: il miglior team si aggiudicherà 5mila euro e 3mila il secondo.
Mantenuti anche i premi a gara con pneumatici Pirelli e carburante Panta per i vincitori delle Power Stage e delle classi. In totale i premi in agevolazioni per i concorrenti sfiorano i 20mila euro

Buon compleanno Panda: quarant’anni di successi raccontati dai suoi protagonisti

  • Ingegnosa, originale, sorprendente: in quarant’anni di storia Fiat Panda ha saputo evolversi rimanendo sempre se stessa e conquistando il cuore di tutti con i suoi record.
  • Fiat celebra i 40 anni dell’icona italiana con tre video tematici dedicati a: Powertrain, Stile e Smart Solution.
  • In ogni video Luca Napolitano, Head of EMEA Fiat & Abarth Brands insieme ai responsabili delle differenti aree racconterà i segreti di ciascuna area.
  • Nel primo video veicolato tramite i canali social di Fiat e disponibile su YouTube al link, la storia dei motori e delle innovazioni tecnologiche che Panda ha portato nel segmento delle city car, ospite Maria Grazia Lisbona, Propulsion Systems Chief Engineers & Program Management di FCA.
  • E per festeggiare i quarant’anni ecco la nuova Panda Easy Hybrid disponibile con la tecnologia Mild Hybrid a partire da 9.900€.

Torino, 16 giugno 2020 – Ripercorrere la storia di Fiat Panda vuol dire sfogliare l’album dei ricordi di una quarantenne che ha saputo cavalcare il tempo evolvendosi, pur rimanendo sempre fedele a se stessa. Ecco il segreto del successo della city car per eccellenza di casa Fiat: una vettura “per tutte le occasioni” ribattezzata – dopo il lancio nel 1980 al Salone di Ginevra – la scatola magica piena di idee originali, ingegnose e sorprendenti.

Panda, con la sua carica innovativa, ha saputo conquistare il cuore di tutti diventando l’auto dei record: la più venduta in assoluto in Italia da 8 anni consecutivi, leader – insieme con 500 – del mercato delle piccole cittadine in Europa con oltre 375 mila auto vendute ogni anno, la prima city car 4×4, prima city car a vincere l’ambito titolo di “Auto dell’anno”; prima piccola cittadina con alimentazione a metano prodotta su larga scala e, da febbraio 2020, prima auto ibrida di FCA con il lancio, insieme con Fiat 500, della versione mild-hybrid, ovvero l’inizio del percorso di Fiat nel mondo elettrificato.

Ed è dai motori e dalle innovazioni tecnologiche di Panda che Fiat vuole partire per raccontare quarant’anni di successi dell’icona italiana: tre video – dedicati al Powertrain, allo Stile e allo Smart Solution – nei quali Luca Napolitano, Head of EMEA Fiat & Abarth Brands, insieme con tre differenti ospiti guarderà al passato, alla scoperta dei segreti di Panda, ma anche al futuro di questa vettura senza tempo. Infatti, per rendere la motorizzazione ibrida ancora più accessibile, Fiat ha deciso di realizzare anche la Panda Easy Hybrid, ovvero quella dal look Urban e l’allestimento Easy, disponibile a partire da 9.900 euro, creando così il Mild Hybrid più democratico del mercato.

L’ospite del primo video dedicato al Powertrain è Maria Grazia Lisbona, Propulsion Systems Chief Engineers & Program Management di FCA. Con lei Luca Napolitano, responsabile del brand Fiat, ripercorre le peculiarità tecniche che hanno contraddistinto le tre generazioni di Panda.

Dai primi motori derivati dalla Fiat 126 e 127 per Panda 30 e Panda 45 all’esclusivo sistema di trazione 4×4 lanciato nel 1983: una tecnologia tanto semplice quanto efficiente. Nel 1986 arriva la nuova famiglia Fire: 4 cilindri, raffreddamento a liquido e distribuzione con albero a camme in testa. Sempre nello stesso anno Panda è la prima vettura del segmento A con motore Diesel.

Nel 2003 arriva la seconda serie di Panda, un’auto ancora più funzionale e trasversale, ma allo stesso tempo ricca di contenuti intelligenti come il MultiJet, il piccolo Diesel a iniezione diretta, disponibile a partire dal 2004. Nel 2006 ecco arrivare i due opposti: da un lato la Panda 100 HP, la piccola sportiva che adotta un motore 1.4 16 valvole da 100 cavalli con prestazioni di tutto rispetto (da zero a 100 in 9,5”) e dall’altro Panda Natural Power, con motore 1.2 Fire 8 valvole Natural Power e la doppia alimentazione benzina-metano. Nel 2008 arriva anche la doppia alimentazione benzina-GPL.

Con la terza generazione di Panda lanciata al Salone di Francoforte nel 2011 la city car di casa Fiat torna in Italia, con la produzione nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Sono gli anni in cui cresce l’attenzione alla sostenibilità, servono quindi soluzioni amiche dell’ambiente: ancora una volta Panda accetta la sfida in modo originale come solo lei sa fare: il metano diventa turbo con il TwinAir Turbo Natural Power da 80 cavalli. Un propulsore sovralimentato pieno di brio, con un’elevata potenza specifica, capace di conciliare basse emissioni e ridotti consumi con il divertimento di guida.

Arriva anche la nuova famiglia di motori benzina FireFly pensata per equipaggiare i modelli compatti di FCA. Panda adotta il FireFly da un litro e tre cilindri in versione aspirata mild-hybrid da 70 cavalli al quale viene abbinato un motore elettrico BSG (Belt Driven Starter Generator) con potenza di picco pari a 3,6 kW. Una tecnologia che permette di ridurre consumi ed emissioni in perfetto stile Fiat e che traghetta il marchio verso una mobilità sempre più economica e democratica proprio come lo è Panda.

34° Rally Piancavallo, rinvio al 2021

È con l’amaro in bocca che il comitato organizzatore, per voce del suo presidente, Corrado Della Mattia, e del presidente di Knife Racing Maniago, Stefano Lovisa, ha dovuto prendere la soffertissima decisione di rinunciare al Rally Internazionale Piancavallo 2020, Rally Nazionale e Storico, il 34° della serie, in programma il 24/25 ottobre e che avrebbe dovuto essere la prova conclusiva dell’International Rally Cup Pirelli. Una scelta decisamente sofferta, ma ponderata con grande attenzione: se le  modalità di applicazione dei protocolli sanitari previsti per l’automobilismo erano già state analizzate e superate, le concomitanze con il Rally Due Valli di Verona, appuntamento del tricolore assoluto, e l’incrocio con la tappa pordenonese del Giro d’Italia, hanno reso le difficoltà organizzative insormontabili.

“Non vi sono obiettivamente le condizioni necessarie per approntare la gara nello stile e nella dimensione del Rally Internazionale Piancavallo – dichiara Della Mattia –. La congiuntura sanitaria ed economica è molto difficile, siamo quindi consapevoli per quest’anno di dover fare un passo indietro, come del resto hanno deciso la stragrande maggioranza delle competizioni automobilistiche in Italia”.

Sulla stessa linea Lovisa: “Tutti sanno quanto noi di Knife Racing abbiamo preso sul serio l’organizzazione del Rally Piancavallo, la nostra ferma volontà di riportarlo in auge, lo strenuo impegno di volontari e collaboratori dell’associazione. Siamo ben consapevoli dell’importanza di questo evento per il territorio in termini d’immagine e di ricadute economiche e turistiche, perciò abbiamo cercato fino ad oggi di trovare una soluzione, che però non si è palesata. Nell’attuale contingenza sono così forti gli ostacoli che riteniamo sia più saggio desistere e ripresentarci nel 2021 con un’edizione completa sotto ogni punto di vista. Mi preme comunque ringraziare quanti in quest’ultimo periodo hanno lavorato e offerto la propria disponibilità e sostegno, i quali hanno permesso a tutti noi di continuare a sperare fino all’ultimo”.

Preiscrizioni online alle gare automobilistiche

La nuova modalità per effettuare on line una preiscrizione alle gare automobilistiche, arricchita da una scheda sulle FAQ.

Per migliorare le procedure informatiche, rendere più veloci e snelle le verifiche sportive e limitare al massimo gli assembramenti, come impone l’emergenza Covid-19, è stata rilasciata una nuova modalità che permette ai concorrenti ed ai concorrenti/conduttori di effettuare on line una preiscrizione alle gare automobilistiche.

Per scegliere la gara alla quale si desidera iscriversi, è necessario accedere al sito istituzionale www.acisport.it in “Area riservata” con le proprie credenziali e la licenza valida per l’anno in corso e accedere alla procedura ”Gare e calendari” dove si potrà effettuare la pre-iscrizione.

Conclusa la fase di inserimento dei dati, la pre-iscrizione sarà visionata dall’organizzatore che, nell’ambito dello stesso programma, la trasformerà in iscrizione definitiva verificata la completezza e la validità della documentazione presentata, anche dal punto di vista amministrativo.

Da sottolineare che, essendo in corso una revisione dei calendari, è opportuno inserire la pre-iscrizione solo alle gare che risulteranno confermate a calendario al momento della ripartenza dell’attività agonistica

L’inserimento di pre-iscrizioni non cancella la possibilità per l’organizzatore di annullare o di rimandare a data da destinarsi una competizione.

Riciclabilità del veicolo. Una priorità ambientale per il marchio PEUGEOT

HyperFocal: 0

La riciclabilità dei veicoli rappresenta una grande sfida per l’industria automobilistica nei prossimi anni. Groupe PSA e il marchio PEUGEOT sono impegnati a ottimizzare l’uso delle risorse integrando materiali naturali o riciclati nei loro veicoli per sostenere il riciclo e ridurre l’impatto ambientale.

La sfida ambientale. Entro il 2060 ci saranno dieci miliardi di persone sulla Terra. L’OCSE stima che l’uso delle materie prime raddoppierà per stare al passo con la crescita, esercitando una pressione due volte più intensa sull’ambiente.

Poiché l’automobile può avere un impatto sull’ambiente attraverso l’uso delle sue risorse naturali e attraverso le modalità di riciclaggio a fine vita (riciclaggio dei veicoli demoliti), questo problema è stato preso in considerazione da molti produttori.

Per esercitare la propria responsabilità sociale, ridurre il rischio di dipendenza e controllare i costi di produzione, le case automobilistiche devono quindi trovare soluzioni per:

  • Utilizzare materiali provenienti da una catena di approvvigionamento responsabile (rispetto dei diritti umani e dell’ambiente, etica)
  • Trattare i prodotti fuori uso in modo responsabile (in particolare veicoli e batterie per veicoli elettrificati)
  • Utilizzare materiali compatibili con l’economia circolare, concentrandosi su due aree: la necessità di recuperare e riciclare i veicoli fuori uso e di riciclare materiali che diventano sempre più scarsi
  • Utilizzare meno risorse naturali che diventano sempre più costose man mano che scarseggiano
  • Eliminare le sostanze pericolose individuate dalle normative

L’integrazione di materiali riciclati nei veicoli PEUGEOT. La considerazione di questi impatti ambientali nella progettazione di nuovi veicoli è un punto importante che ha interessato la progettazione dei veicoli recentemente presentati. A partire dalla progettazione, ogni nuovo veicolo deve integrare materiali riciclati che vengono valutati in base alla loro fabbricazione e al loro fine vita.

Gli ultimi veicoli PEUGEOT introdotti sul mercato sono rappresentativi dei risultati ottenuti riguardo l’integrazione di materiali riciclati o materiali derivati ​​da risorse naturali:

  • La progettazione di Nuova PEUGEOT 208 e Nuovo SUV PEUGEOT 2008 hanno portato all’uso congiunto di materiali riciclati e materie prime naturali per la realizzazione di questi veicoli. I nuovi modelli possono vantare una media rispettivamente del 30% e del 31% di materiali riciclati e naturali complessivamente. Sono infatti circa 40 i pezzi che incorporano materiali riciclati e naturali. Tra questi elementi, possiamo citare:
  • L’uso di fibre di canapa naturale per rinforzi del cruscotto
  • L’uso di polipropilene riciclato nei deflettori (per canalizzare l’aria sotto il pavimento, sotto il serbatoio, airbag, parafanghi anteriori / posteriori) e nei paraurti anteriori/posteriori
  • L’uso di poliammide riciclata nei coprimozzi e nel collettore di aspirazione, nonché nell’unità ventilatore-motore

 

PEUGEOT 508 ha una media del 31% di materiali riciclati e presenti in natura. Circa 80 parti di polimeri incorporano materiali di questo tipo. Tra le notevoli applicazioni su PEUGEOT 508, possiamo citare:

  • L’uso di fibre di canapa naturale nei condotti di sbrinamento del parabrezza
  • L’uso di polipropilene riciclato nei deflettori o nel vano della ruota di scorta

L’impatto ambientale del nostro settore rimane una priorità per il marchio PEUGEOT e gli ultimi modelli presentati sono una valida testimonianza della volontà dell’azienda di tradurre l’impegno del rispetto ambientale in risultati concreti poiché i veicoli PEUGEOT raggiungono oggi tassi record nell’utilizzo di materiali naturali e riciclati.

 

Il riciclo dell’alluminio by Audi che fa risparmiare fino al 95% di energia

  • Ciclo chiuso dell’alluminio nello stabilimento Neckarsulm già dal 2017 e, dall’inizio dell’anno, presso lo stabilimento di Ingolstadt
  • Concept del riciclo dell’alluminio integrato nella produzione di sette gamme
  • Marco Philippi, Responsabile della Strategia di Approvvigionamento: “L’impiego di alluminio secondario consente di risparmiare fino al 95% di energia rispetto all’alluminio primario”

Verona, 12 giugno 2020. L’utilizzo dell’alluminio vanta una lunga tradizione in Casa Audi: nel 1994 ha infatti debuttato la prima Audi A8 con Audi Space Frame, una soluzione pionieristica nel campo della costruzione con materiali leggeri. Anche con la quarta generazione della berlina di categoria superiore costruita in alluminio, per differenti componenti Audi impiega il metallo leggero in un innovativo mix multimateriale. La lavorazione dell’alluminio esige tuttavia un notevole consumo di energia. Per tale motivo, Audi inserisce questo materiale in un circuito di riciclo. Ciò consente di risparmiare materie prime preziose e contribuisce a far sì che le auto giungano nelle mani dei loro utilizzatori vantando un bilancio ambientale decisamente migliore. A Ingolstadt e Neckarsulm, i reparti di pressaggio utilizzano alluminio riciclato per i componenti delle gamme Audi A3, A4, A5, A6, A7 e A8, nonché per componenti di Audi e-tron ed e-tron Sportback. Si aggiungeranno progressivamente altri stabilimenti.

“L’uso efficiente delle risorse è per noi importante tanto quanto la riduzione delle nostre emissioni di CO2”, afferma Marco Philippi, Responsabile della Strategia di Approvvigionamento. “Utilizzando alluminio secondario, l’energia necessaria per il riciclo è inferiore fino al 95% rispetto alla produzione con alluminio primario”.

Audi ha introdotto il processo “Aluminium Closed Loop” nello stabilimento di Neckarsulm già nel 2017. Gli scarti di lamiere di alluminio prodotti durante lo stampaggio vengono restituiti direttamente al fornitore. Questi li ricicla fino a ottenere lamiere di alluminio nuove e della stessa qualità, che Audi riutilizza poi nella sua produzione. A Neckarsulm, Audi gestisce il processo Aluminium Closed Loop già con due fornitori e ha così aumentato la quantità d’alluminio immesso nel ciclo chiuso. Nel 2019 è stato conseguito un risparmio di CO2 pari a 150.000 tonnellate, circa due terzi in più rispetto all’anno precedente. Recentemente l’Aluminium Closed Loop è stato introdotto anche nello stabilimento di Ingolstadt, mentre la sede di Győr ne ha pianificato l’introduzione entro il prossimo anno e si aggiungeranno progressivamente altri siti produttivi e altre gamme. Attualmente, l’alluminio secondario è integrato in componenti della carrozzeria di Audi A3, A4, A5, A6, A7 e A8, nonché in componenti di Audi e-tron ed e-tron Sportback.

A causa del progressivo affermarsi della mobilità elettrica, aumenta la percentuale di emissioni di CO2 riconducibili alla supply chain. Qui e nei processi di produzione che si attuano a monte, entro il 2025 verrà sviluppato quasi un quarto di tutte le emissioni di CO2 della Casa dei quattro anelli – sulla base della media prevista per l’intera flotta. Per tale ragione Audi, insieme ai suoi fornitori, si concentra principalmente su quelle misure che hanno effetto in questa fase iniziale della produzione. Già nel 2018, ha avviato un programma CO2 nella supply chain per identificare, insieme ai fornitori, strategie utili all’ulteriore riduzione della CO2. Le maggiori opportunità risiedono soprattutto nei cicli chiusi dei materiali, nel progressivo incremento dell’impiego di materiali secondari, nell’uso di materiali provenienti da processi di riciclaggio, nei componenti in materiale sintetico, così come nell’utilizzo di elettricità ecologica. L’implementazione di queste misure dovrebbe essere pienamente efficace entro il 2025 e offrirà un potenziale di riduzione della CO2 pari a 1,2 tonnellate per auto in media.

La plastica riciclata, una risorsa nella produzione delle auto

Per le proprie caratteristiche, la plastica è insostituibile nell’industria automobilistica: per questo ŠKODA lavora per aumentare costantemente la percentuale di plastica riciclata a bordo delle sue auto.

L’impegno per la sostenibilità firmato ŠKODA riguarda anche i materiali. L’obiettivo nella progettazione delle nuove auto è aumentare costantemente la percentuale di materiali riciclabili e, visto che devono rispettare gli stessi requisiti di qualità degli altri materiali, questi vengono introdotti solo dopo ricerche approfondite.

In passato si investiva molto nello sviluppo di materie plastiche con proprietà eccellenti e diverse, senza però prestare troppa attenzione alle tecnologie di riciclaggio e riutilizzo” spiega Jan Sláma, membro del team Sviluppo Tecnico di ŠKODA, che si occupa dello sviluppo dei materiali e della loro durabilità.

Limiti e soluzioni.

I materiali che scegliamo non devono avere limiti in termini di funzionalità del componente finale” aggiunge la sua collega Radka Kubínová. Quindi i materiali riciclati vengono utilizzati per lo più in punti del veicolo dove i componenti devono rispettare requisiti meno rigorosi, come nei passaruota o sulle protezioni contro gli urti del telaio.

Ma possono anche essere impiegati per applicazioni più impegnative, per esempio la copertura del canale di drenaggio che si trova alla base del parabrezza, e nel prossimo futuro per il rivestimento del bagagliaio.

I materiali riciclati

I materiali riciclati possono derivare da parti inutilizzate generate durante la produzione di componenti (i cosiddetti materiali riciclati post-industriali), ma il riciclo riguarda anche materiali che sono stati già utilizzati (materiali riciclati post-consumo); in quest’ultimo caso, però, solitamente non vengono riciclati al 100%.

Vanno integrati con alcune nuove sostanze e ogni lotto di produzione deve essere perfettamente controllato. Un ottimo esempio sono le coperture di plastica sotto i tergicristalli, la cui produzione comprende il 50% della plastica proveniente dagli involucri delle batterie”, spiega Lukáš Zuzánek, un altro membro del team di sviluppo dei materiali.

Il ruolo della plastica

La plastica, come detto, è insostituibile nell’industria automobilistica. Ha sostituito il metallo in molte applicazioni, contribuendo a ridurre il peso delle auto, la produzione di CO2 e il consumo di carburante.

Un processo un po’ più complicato è l’utilizzo di materiali riciclati all’interno dell’abitacolo, per via delle caratteristiche stringenti in materia di emissioni e odori. A oggi le tecnologie di riciclo delle bottiglie in PET si sono rivelate efficaci per la produzione di moquette e pavimenti, mentre i tessuti riciclati vengono utilizzati per lo smorzamento del pavimento.

Le nuove sfide

Nel caso del polipropilene, l’uso di materiali riciclati è più difficile perché si degradano durante la successiva lavorazione. Quindi le materie prime devono essere di qualità sufficiente oppure bisogna applicare un metodo di riciclo chimico” conclude Kubínová. Una delle nuove sfide è capire come alzare la percentuale di materiali plastici riciclati all’interno delle auto.

Tra le possibilità in fase di sviluppo ci sono le fibre ottenute da porzioni inutilizzate di cocco, lino, barbabietola o fondi di caffè, che verrebbero usati come riempitivi della plastica. Tutto questo sempre con l’obiettivo di conservare le risorse naturali e sfruttare il più possibile il materiale di scarto.

Ripartenza! Tornano le gare auto a Magione

Dopo il lungo lockdown causato dall’emergenza sanitaria nazionale, il motorsport italiano torna ad accendere i motori sui principali circuiti italiani: al Borzacchini uno dei primi appuntamenti in calendario il 28 Giugno

Perugia – Sarà un ritorno alla grande, il prossimo 28 Giugno, all’Autodromo dell’Umbria. Un ritorno che spezzerà il lungo silenzio dei motori causato dalla triste situazione che ha colpito l’Italia e poi il mondo intero, causando decine di migliaia di morti e lo stop di moltissime attività lavorative, la pandemia da Coronavirus.

 

Ma, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza previste dai decreti straordinari emessi in queste settimane dal Presidente del Consiglio dei Ministri, è notizia degli ultimi giorni che alcune tipologie di manifestazioni sportive potranno ripartire.

Tra queste, rientrano anche le competizioni automobilistiche: infatti l’Autodromo dell’Umbria conferma a tutti i piloti, i team e i preparatori che il prossimo 28 Giugno l’impianto ospiterà una gara Individual Races Attack, assieme a una del Trofeo Italia Storico e della Formula Libera.

Il programma è cambiato

Rispetto a quanto stabilito lo scorso gennaio, il programma della manifestazione del 28 Giugno prevede una variazione: invece del Trofeo Autodromo dell’Umbria (contenitore all’interno del quale avrebbe gareggiato anche la ex BMW 318 Racing Series) sarà l’Individual Race protagonista della giornata. Questa formula di gara vedrà i piloti di ogni tipo di auto ammessa (dalle turismo storiche e moderne, alle monoposto e alle sport prototipo) sfidarsi una ad una lungo il tracciato di Magione, con una sfida contro il cronometro che alla fine delle due manche di gara comporrà la classifica con il nome del vincitore.

Accanto all’Individual Races Attack si rivedranno in pista, desiderosi di tornare a misurarsi in gara dopo il lungo stop, anche gli appassionati di autostoriche, ovvero quelle auto con preparazione da gara che hanno fatto la storia dell’automobilismo nei circuiti, nelle cronoscalate e negli slalom in tutta Europa. Come sempre, il Trofeo Italia Storico vedrà l’organizzazione in collaborazione con i fratelli Alvaro e Alessandro Bartoli, appassionati e piloti a loro volta di questo tipo di vetture.

Novità in calendario

A seguire, nel corso dei prossimi mesi, il calendario gare dell’Autodromo dell’Umbria verrà costantemente aggiornato, così come quello delle prove libere per auto e moto. Fra le novità maggiori la gara del Trofeo Autodromo dell’Umbria ricalendarizzata per il 9 Agosto. In questa occasione si aspettano in pista le BMW 318 dell’omonima serie, così come ancora il Trofeo Italia Storico e la Formula Libera.

A porte chiuse

Per rispondere alle esigenze e rispettare con rigore le norme di sicurezza atte a contenere il contagio, le competizioni del 28 Giugno non prevedono l’accesso del pubblico.

PUMS, la mobilità sostenibile nelle città italiane parte da qui

Progettare il futuro della mobilità urbana italiana tenendo conto delle esigenze di tutti gli attori che la compongono e delle peculiarità di ogni territorio: è questo lo scopo dei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile.

Pianificare la mobilità nelle città italiane, e soprattutto farlo in modo sostenibile, è una sfida complessa. Per questo, tre anni fa – attraverso il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 4 agosto 2017 – sono state definite le linee guida per i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, con l’obiettivo di lavorare allo sviluppo della mobilità in maniera efficiente e coordinata.

Ogni PUMS è un piano strategico cucito su misura per assecondare le esigenze di ogni singola città; si basa sugli strumenti di pianificazione esistenti e tiene in considerazione i principi di integrazione, partecipazione e valutazione per soddisfare le necessità di mobilità di persone e merci. L’obiettivo finale è migliorare la qualità della vita nelle città e nei loro dintorni, mettendo al centro le persone attraverso la sostenibilità ambientale e l’equità sociale.

I macro obiettivi

Le misure definite in un PUMS riguardano tutti i modi e le forme di trasporto – pubblico e privato – che caratterizzano l’intero territorio urbano. Coinvolgono quindi sia i passeggeri, sia le merci, garantendo a tutti il diritto alla mobilità, ma allo stesso tempo evitando il più possibile le ripercussioni legate all’inquinamento ambientale, alla congestione del traffico e all’incidentalità.

Ogni PUMS è caratterizzato da macro obiettivi, che vengono poi definiti nel dettaglio in base alle peculiarità di ogni singolo comune. Tra questi figurano la riduzione delle emissioni inquinanti dovute alla circolazione veicolare, la creazione e l’estensione di zone a traffico limitato legate alle classi ambientali dei veicoli, le regole di circolazione, ingresso e sosta incentivanti per i veicoli commerciali elettrici, la progressiva transizione verso l’elettrico delle flotte di mezzi per il trasporto collettivo, la disponibilità di veicoli condivisi ad alimentazione elettrica e l’incremento di punti di ricarica elettrica pubblici e privati.

Una rete di Comuni

Il punto di riferimento per chi affronta o gestisce il tema della mobilità urbana in un’ottica strategica di sostenibilità è l’Osservatorio PUMS, dedicato alle città italiane e nato come evoluzione del network europeo Endurance per mantenere vivo il confronto con la realtà internazionale.

L’Osservatorio, istituito nel 2016 grazie al supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, mette in rete i Comuni, le Unioni di Comuni, le Province e le Città metropolitane impegnate nella pianificazione sostenibile della mobilità urbana. In questo modo viene favorito l’accesso a informazioni e servizi, oltre al potenziamento della rete delle città attive per la mobilità sostenibile.

In base al DM MIT del 4 agosto 2017 dotarsi di un PUMS è obbligatorio per tutte le Città Metropolitane e quelle con più di 100.000 abitanti, mentre è comunque raccomandato in tutti gli altri casi.

La situazione in Italia

Nel suo processo di creazione e adozione, un PUMS passa attraverso 3 diverse fasi: si considerano “in redazione” i PUMS il cui percorso sia iniziato ufficialmente, successivamente vengono “adottati” attraverso Delibere Comunali e sottoposti all’osservazione e eventuale revisione da parte di cittadini e stakeholder. Infine, una volta concluso l’iter, i PUMS vengono “approvati” ed entrano quindi in vigore.

Secondo i dati dell’Osservatorio PUMS (aggiornati a febbraio 2020) attualmente sono 164 le città che stanno discutendo il proprio PUMS, di cui 36 approvati, 35 adottati e 93 in redazione.

Le regioni con il maggior numero di PUMS sul territorio sono Puglia (34), Lombardia (18), Toscana (16), Emilia-Romagna (15) e Sicilia (14).

Il trasporto pubblico locale

Nell’ottica di una pianificazione sostenibile è evidente l’importanza data alla mobilità elettrica, anche nel campo del trasporto pubblico. Il Piano nazionale per il rinnovo delle flotte dei mezzi del trasporto pubblico locale, infatti, è stato redatto in base a precisi criteri di sostenibilità ambientale e può contare su uno stanziamento di 2,2 miliardi di Euro, proprio per il rinnovo “sostenibile” dei mezzi pubblici cittadini.

La crisi dovuta al Coronavirus può essere trasformata in una straordinaria occasione per far ripartire il settore dei trasporti pubblici in un modo nuovo. L’auspicio è che si continui a viaggiare nella direzione dell’elettrico.