La foto di Elio Magnano: il gran polverone di Stig Blomqvist con la muscolosa Audi quattro Sport E2

Continua la carrellata delle immagini realizzate dal reporter saluzzese che oggi immortala uno dei grandi del rallismo di tutti i tempi, con la vettura forse più potente della storia delle gare su strada, in uno dei rally dal maggior fascino. Di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

SAN MARINO (RSM), 23 giugno – Se hai al via un campione del mondo gli assegni il numero 1 sulle portiere. La cosa diventa più difficile quando i campioni del mondo sono due e messi assieme assommano a cinque titoli mondiali. Situazione risolta dagli organizzatori di RallyLegend 2008 rispettando la legge dell’anagrafe e assegnando il numero 1 al grande Stig Blomqvist che si è presentato al via della gara della Repubblica del Titano al volante della poderosa Audi quattro Sport E2 gemella della vettura con la quale la casa di Ingolstadt affrontò nel 1987 la Pike’s Peak con Walter Rohrl vincendo la gara e abbattendo per la prima volta il muro degli 11 minuti.

Nel 2008 Stig Blomqvist, alla tenera età di 62 anni, dimostrò di saperci ancora fare, domando con stile e forza i 600 cavalli della coupé tedesca, dando spettacolo sugli sterrati romagnoli come dimostra questa spettacolare immagine realizzata da Elio Magnano sulla prova di Valle di Teva, nel comune di Monte Cerignone in provincia di Pesaro Urbino.

Rallisti in prova speciale. Sergio Maiga, il signore del Sanremo si racconta

A meno di un mese dall’appuntamento con il Sanremo Storico, l’organizzatore del Ponente Ligure ha dovuto rimandare la sua gara. Nel periodo di reclusione ha continuato a lavorare per non annullare l’appuntamento e mantenere ad alto livello la gara del CIR. Che si ritroveranno puntualmente insieme a inizio ottobre. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

SANREMO (IM), 23 giugno – La parola a Sergio Maiga. Un passato da navigatore, una lunga storia, coniugata anche al presente, di orgaqnizzatore una delle gare più prestigiose d’Italia: il Rallye Sanremo. Dalle pagine di www.kaleidosweb.com Sergio Maiga racconta come sta vivendo questa stagione 2020, che lo ha costretto a posticipare la gara storica e a programmare la gara moderna del Campionato Italiano Rally secondo le nuove direttive della federazione. Senza arrendersi e impegnandosi a offrire a concorrenti e tifosi un rally più avvincente e spettacolare possibile.

Buon compleanno Michèle (Mouton)

Di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

GRASSE (Francia), 23 giugno – C’è una data miliare nella storia dei rally (in realtà ve ne sono parecchie). È il 10 ottobre 1981 quando sul gradino più alto podio del Rallye Sanremo salirono Michèle Mouton e Fabrizia Pons, conquistando la prima vittoria tutta femminile del mondo dei rally con la poderosa Audi quattro, dopo una gara che prevedeva cinque tappe, 61 prove speciali, 751 chilometri cronometrati fra gli asfalti liguri e la terra toscana. Un successo iridato che la signora francese e la ragazza torinese ripeterono tre volte l’anno successivo, conquistando nel 1982 Portogallo, Acropoli e Brasile, sfiorando la vittoria nel titolo iridato, mancata solo per il ritiro al Costa d’Avorio per rottura della trasmissione. Una carriera impressionante che farebbe gola alla gran parte dei rallisti più blasonati, vantando partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans, due vittorie con record alla Pike’s Peak con l’Audi Sport quattro (1984, 1985), e il campionato rally tedesco nel 1986 con la Peugeot 205 T16; sedendo al volante di alcune delle più belle vetture da rally della storia: dall’Alpine A110 alla 131 Abarth, dalla Lancia Stratos all’Audi quattro per finire la carriera ai massimi livelli con la Peugeot 205 T16. E concedersi qualche apparizione su Porsche Carrera, e con l’A112 Abarth con la quale disputò il Monte-Carlo del 1977, affrontando le prove speciali per l’ultima volta nel 2008 all’International Rally of Otago in Nuova Zelanda con una storica Ford Escort BDA affiancata da Fabrizia Pons. Nel corso della sua carriera Michèle Mouton ha conquistato sedici vittorie assolute, comprese le quattro mondiali. Dal 2009 è dirigente della FIA e con tale incarico la vediamo in azione al Rally Italia Sardegna (Foto Magnano)

14° Rally di Alba: lo start tricolore è pronto

La rimodulazione del calendario sportivo nazionale ha “eletto” la gara di Cinzano Rally Team quale primo atto del Campionato Italiano WRC, in programma per l’1 e 2 agosto. Grande attesa per la riconfermata presenza ufficiale di Hyundai Motorsport oltre che dei tanti protagonisti della serie, decisi a partire con la marcia giusta per l’avventura duemilaventi. “#RAplus” sarà il nome dell’iniziativa riservata alle top car del mondiale rally, le quali avranno una classifica separata dalla competizione tricolore.

ALBA (Cuneo), 22 giugno 2020 –  La 14ª edizione del Rally di Alba è pronta praticamente in tutti i suoi dettagli. Con la rivisitazione del calendario sportivo nazionale a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, la gara organizzata da Cinzano Rally Team sarà la prima prova del Campionato Italiano WRC, pronta a regalare un’altra edizione di grandi emozioni.

Emozioni certamente ispirate dal . . . “profumo iridato” che farà respirare con la riconfermata presenza del team ufficiale Hyundai Motorsport, che tra vetture World Rally Car dell’ultima generazione e di categoria R5 schiererà “nomi” altisonanti pronti ad infiammare la platea insieme ai già diversi protagonisti annunciati della corsa tricolore che certamente vorranno avviare la loro stagione al meglio possibile.

La presenza di Hyundai Motorsport con le proprie vetture WRC “plus” apre dunque alla presenza in gara delle “regine” del mondiale rally con l’iniziativa, incentivata con forte interesse ed entusiasmo da ACI SPORT, che in questo caso si chiamerà “#RAplus”, caratterizzata da classifica separata dalla gara tricolore, ai cui partecipanti non toglierà punteggio.

Attori importanti hanno necessità di un palcoscenico altrettanto tale ed ecco che è stata confezionata una gara di alti contenuti nonostante si sia dovuto seguire un particolare protocollo sanitario, vòlto al contenimento del rischio epidemiologico ed anche pensato per una riduzione dei costi sia organizzativi che anche per i partecipanti. E’ stata dunque concepita una gara snella, tutta su una giornata, i cui caratteri sono ispirati alla tradizione, quindi con alcune novità sulla logistica e sulle “piesse”.

Cherasco la grande novita’ del 2020 con la cerimonia di partenza. La principale novità del Rally di Alba 2020 è rappresentata dalla cerimonia di partenza che avverrà, sabato 1 agosto a partire dalle ore 19.01 da via Vittorio Emanuele II nel centro storico di Cherasco, città che ospiterà per tutta la giornata di sabato lo shakedown, il test con le vetture da gara.

Vetture ed equipaggi transiteranno sulla pedana, allestita di fronte al municipio e ad un passo dall’arco del Belvedere, costruito a metà del seicento, per una presentazione e un saluto per poi raggiungere il riordino notturno di Piazza Cagnasso ad Alba.

Il percorso: tre prove per tre volte, ispirato alla tradizione. Rivisto ma non troppo il percorso: tre diversi tratti di prova speciale da ripetere tre volte, per un totale di distanza competitiva di 101,370 chilometri, che saranno poco più del 25% dell’intero percorso, che ne misura 394,37. Le prove saranno dei “classici”:

La “IGLIANO” (n.1-4-7 – 17,140 km.), in buona sostanza, è la classica prova di Igliano che è stata utilizzata a partire dal 2016. La “LOVERA” (n. 2-5-8 – 10,450 km.) somma vecchio e nuovo comprendendo un tratto storico per il Rally di Alba e introducendo, nella parte finale, l’unico tratto inedito per 2020 ed infine, la “NIELLA-BOSSOLASCO” (n. 3-6-9 – 6,200 km.), per un rallista ha un solo significato: tornanti in discesa e poi altri tornanti in salita. La prova ha fatto parte del Rally di Alba nel 2018 e, prima ancora, di molte edizioni negli anni Duemila, fino al 2007.

Un occhio anche per lo shakedown. Si svolgerà a Cherasco, lungo la strada che collega la zona industriale di Meane con la frazione San Bartolomeo e ha una lunghezza di 2,750 Km. È lo stesso tratto di strada, quasi totalmente in salita, usato come shakedown in tutte le edizioni del Rally di Alba dal 2015 ad oggi, però non è mai stato usato come prova speciale. E’ molto vicino alla sede del team Brc che ospita nel suo piazzale il parco assistenza per chi partecipa allo shakedown.

La sede della direzione gara e dei servizi di gestione della gara sarà, come sempre, nel Palazzo mostre e congressi “Giacomo Morra” di Piazza Medford 3 ad Alba.

Il parco assistenza sarà posizionato in Piazza Medford e nell’attigua piazza Sarti. I riordini saranno in Piazza Cagnasso, dove verrà posizionata anche la pedana d’arrivo. Questa è una piccola novità dettata dai lavori di rifacimento della pavimentazione previsti in piazza Michele Ferrero dove la gara si concludeva negli scorsi anni e dall’esigenza di raggruppare il più possibile la logistica cittadina per poter meglio gestire il protocollo sanitario previsto.

 

A gonfie vele l’organizzazione del Rally di Roma Capitale 2020. Superate le 30 iscrizioni

Roma 22 giugno – Continua con grande slancio l’avvicinamento al Rally di Roma Capitale 2020 che dal 24 al 26 luglio sarà l’appuntamento di apertura del Campionato Europeo FIA European Rally Championship 2020 e del Campionato Italiano Rally 2020.
Sono già state ricevute più di 30 iscrizioni quando mancano ancora venti giorni alla chiusura delle procedure e questo testimonia non solo il grande affetto verso la manifestazione organizzata da Motorsport Italia, ma anche la voglia di tornare a correre che accomuna il settore rally in Europa, una voglia della quale il Rally di Roma Capitale vuole farsi testimone riaccendendo i riflettori sulla specialità dopo questo periodo anomalo ed imprevedibile.
La manifestazione italiana, che si disputerà su un percorso tecnico, scenografico ed impegnativo sviluppato sulle colline della Ciociaria, sta lavorando in maniera importante anche dal punto di vista mediatico, dato che sarà di fatto il primo evento di rally a respiro internazionale dopo lo stop dello scorso 14 marzo al Rally del Messico. La partenza da Castel Sant’Angelo sarà uno dei momenti più attesi, un momento che rappresenterà non solo il via della gara, ma un’ideale ripartenza del settore motorsport in uno degli scenari più suggestivi dell’intero calendario FIA ERC.
Forte l’interesse dei principali operatori media internazionali grazie alla costante collaborazione con Eurosport Events: già confermata la presenza di alcune delle testate di maggiore prestigio nel mondo rally dalla Germania al Regno Unito, dalla Svezia alla Repubblica Ceca fino ovviamente a tutti i principali media italiani.
A rendere il Rally di Roma Capitale un appuntamento imperdibile dal punto di vista prettamente sportivo sarà lo spessore degli equipaggi e delle vetture R5 attese al via, un parterre di grandissima esperienza che unirà piloti italiani e stranieri per un confronto di sicuro spettacolo, dove ciascuno cercherà di scrivere il proprio nome nell’albo d’oro dell’evento in un’edizione che per una serie di comprensibili motivi resterà comunque negli annali come unica. Tra questi già annunciata la presenza di Craig Breen (IRL), Callum Devine (IRL), Efrén Llarena (ESP) e Dominik Dinkel (GER), ma nella lista degli equipaggi ad oggi iscritti le sorprese non sono finite.

“Storie Alfa Romeo”, nona puntata – 8C Competizione: una supercar che omaggia la tradizione e guarda al futuro

  • Per il Marchio la 8C è un ritorno alle radici e un laboratorio per il futuro, che definisce identità, valori e riferimenti stilistici e tecnici: rapporto peso/potenza ottimale, perfetto bilanciamento, precisione di guida.
  • Il mondo dell’automobile che si appresta ad affrontare il nuovo millennio si ferma ad ammirare la nuova creazione Alfa Romeo: “Si chiama 8C, e credo sia semplicemente la più bella macchina mai costruita” è il parere eloquente di Jeremy Clarkson, sulla BBC.
  • Sintetizza quindi l’essenza di Alfa Romeo a partire dal nome che rievoca le “otto cilindri” degli anni Trenta e le “Competizione” dei Cinquanta, che trionfavano a Le Mans e alla Mille Miglia.
  • La storia del Brand diventa anche ispirazione stilistica: 8C celebra la ricchezza dei volumi, la pulizia delle linee e tutti i tratti distintivi del Marchio, arricchendosi di citazioni affascinanti.
  • Diventa poi un naturale riferimento anche per tutti i modelli a venire, anche per quelli di grande serie come MiTo e Giulietta, e ha una parente molto stretta nella 4C, una piccola supercar tecnologica e sensuale.
  • In sintesi, un successo e una pietra miliare: la 8C raccoglie 1.400 ordini da tutto il mondo in poche settimane, e i 500 esemplari numerati previsti sono già venduti prima di essere prodotti.

Tra passato e futuro. 8C Competizione: un ritorno alle radici e un laboratorio per il futuro. Arriva durante un profondo processo di revisione del mondo automotive, che si appresta ad affrontare il nuovo millennio, ed è la bandiera intorno a cui Alfa Romeo ridefinisce la propria identità e i propri valori – un riferimento stilistico e tecnico per la pianificazione prodotto del futuro.

All’inizio del 2006, Sergio Marchionne dà il via all’industrializzazione e alla produzione di serie del “concept” che tanto entusiasmo aveva suscitato al Salone di Francoforte del 2003. Il Centro Stile Alfa Romeo di Wolfgang Egger e le strutture di progettazione riescono a ridefinire il progetto in soli otto mesi. Presentata nella sua versione definitiva al Motor Show di Parigi, la 8C raccoglie 1.400 ordini da tutto il mondo in poche settimane: i 500 esemplari (numerati) previsti sono già venduti prima di essere prodotti.

L’essenza Alfa Romeo. La 8C Competizione si racconta a partire dal nome. “8C” erano le otto cilindri progettate da Vittorio Jano, che negli anni trenta vincevano sulle piste di tutto il mondo (quattro primi posti di seguito a Le Mans, e tre alla Mille Miglia). “Competizione” era il nome della 6C 2500 che Juan Manuel Fangio aveva guidato alla Mille Miglia del 1950.

Nata per sintetizzare e rilanciare l’essenza Alfa Romeo, la 8C riprende temi tecnici cari al Marchio da sempre. Come la leggerezza, esaltata dal telaio “dual frame” e dall’utilizzo di alluminio, titanio, carbonio e materiali compositi. Come il bilanciamento dei pesi tra anteriore e posteriore, ottenuto con lo schema “transaxle” (motore anteriore longitudinale e cambio al retrotreno). Come la precisione di guida, affinata con l’adozione di sospensioni a doppi bracci trasversali su entrambi gli assi.

La 8C adotta un propulsore generoso (un V8 da 4.7 litri che eroga ben 450 cavalli) – ma soprattutto segna il ritorno alla trazione posteriore, che mancava sui modelli stradali dai primi anni novanta. Il risultato è un’auto con rapporto peso/potenza ottimale, che raggiunge i 100 km/h da fermo in 4”2.

Un omaggio alla storia del car design. E poi lo stile. “Si chiama 8C, e credo sia semplicemente la più bella macchina mai costruita”: così la presenta sulla BBC il conduttore di “Top Gear”. L’ampio cofano sembra mordere l’asfalto. Il profilo è morbido e sinuoso. Un taglio orizzontale unisce i passaruota, congiungendosi con il “muscolo” del parafango posteriore. Il lunotto si lascia avvolgere dai montanti, che si estendono sul retro fino a rastremarsi nella coda.

Molti i riferimenti alla storia del Marchio. Gli “occhi” sono quelli della 33 Stradale, leggermente più alti rispetto alla linea del cofano; il retro ricorda quello della Giulietta SZ del ‘61, la prima “coda tronca” della storia dell’auto; i fari posteriori rotondi sono un omaggio alla Giulia TZ, un’altra regina delle piste. La 8C è ricca di citazioni affascinanti, e rappresenta il tributo del Centro Stile Alfa Romeo a un’intera fase storica del car design.

Tra creatività e scienza. A partire dagli anni trenta, designer e carrozzieri iniziano a migliorare la penetrazione aerodinamica, cercando così di rendere le loro vetture più competitive in gara. Prima incorporano nel profilo della carrozzeria gli elementi esterni, come parafanghi e fari; a partire da qui, sviluppano linee sempre più morbide, raccordate e filanti.

È una sfida che stimola la fantasia dei grandi stilisti – convinti, come sono, che tutto quanto è bello abbia anche il dovere di essere efficiente. Liberando la loro creatività, realizzano in questo arco di tempo alcune delle più belle (e vincenti) macchine di sempre. E molte sono Alfa Romeo.

La 8C Competizione prende le auto di questo periodo come riferimento, e le celebra con la ricchezza dei volumi, la pulizia delle linee e la particolare evidenza data ai tratti distintivi del Marchio.

Il trilobo Alfa Romeo. Un’Alfa Romeo in vista frontale è inconfondibile: tutti riconoscono immediatamente lo scudo centrale con due prese d’aria orizzontali ai lati. Questa combinazione (forse il “volto” più famoso nel mondo dell’auto) si chiama “trilobo”, e nasce negli anni trenta.

Prima di allora, c’era poco spazio per lo stile: il “muso” delle auto era costituito dal radiatore affiancato dai gruppi ottici, e (talvolta) protetto con una grata dalla ghiaia delle strade. Ma non appena le forme iniziano a ingentilirsi, compare lo scudo Alfa Romeo – e quando diventa troppo piccolo per raffreddare motori sempre più potenti, compaiono le due prese d’aria laterali, che fin da subito gli appassionati ribattezzano “baffi”.

Il trilobo, prima semplicemente abbozzato, viene adottato ufficialmente come simbolo del Marchio a partire dalla 6C 2500 Freccia d’Oro. Come tutti i simboli, si evolve con il tempo, i gusti e le mode – ma resta unico e inconfondibile. È sinuoso e imponente sulla 1900, più sottile su Giulietta. È aerodinamico e teso su Giulia, spigoloso e quasi perfettamente equilatero negli anni settanta e ottanta. È minimalista e stilizzato negli anni novanta, ma torna con la 156 e la 8C al suo naturale ruolo da protagonista, che mantiene in tutti i modelli successivi.

L’eredità della 8C Competizione. La 8C Competizione sintetizza i canoni di stile più classici di Alfa Romeo, e diventa naturale riferimento per tutti i modelli a venire, anche per quelli di grande serie come MiTo e Giulietta. Ma ha anche una parente molto stretta: la “sorella minore” 4C, una piccola supercar tecnologica e sensuale – ispirata chiaramente dalla 8C, ma senza la barriera dell’edizione limitata.

Con la 4C Alfa Romeo torna nel mercato delle sportive compatte offrendo materiali e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, unite alla massima leggerezza e a straordinarie qualità dinamiche.

La 4C. I progettisti Alfa Romeo scelgono di non estremizzare la potenza, ma di contenere il peso: appena sopra i 1.000 chili in assetto di marcia, per un rapporto peso/potenza inferiore a 4 kg/CV. Due valori che garantiscono massima agilità e prestazioni da brivido.

Per arrivare alla leggerezza desiderata, vengono utilizzati anche elementi in poliestere e fibra di vetro. Ma il componente più innovativo è la culla del telaio, monoscocca, completamente in fibra di carbonio e realizzata con tecnologia derivata dalla Formula 1. Il materiale, composto di fibre unidirezionali, viene pre-impregnato con una resina speciale prima di essere sottoposto a una lavorazione detta “cocura”: con questo trattamento, la culla può essere realizzata in pezzo unico, senza assemblaggi, ed è in grado di svolgere perfettamente il suo compito strutturale con un peso di soli 65 chili.

Anche il motore della 4C è ultraleggero: un 1750 cc a quattro cilindri in linea, interamente in alluminio, che eroga 240 cavalli di potenza massima. Per garantire una distribuzione ottimale dei pesi è collocato in posizione trasversale posteriore. Il cambio è a doppia frizione a secco.

Gli schemi delle sospensioni sono di tipo sportivo: doppio triangolo sovrapposto anteriore, con gruppo molla-ammortizzatore fissato direttamente alla monoscocca, e una evoluzione del classico sistema McPherson sull’asse posteriore. La 4C raggiunge oltre 255 km/h di velocità massima con una accelerazione sorprendente: da 0 a 100 km/h in 4,5”

 

Doppio impegno “tricolore” per MM Motorsport: con Davide Nicelli attesa protagonista sui due fronti “asfalto” e “terra”

La struttura toscana metterà a disposizione del giovane pavese la propria Peugeot 208 R2, in una programmazione che lo vedrà impegnato nel Campionato Italiano Rally per la lotta al vertice della classifica “due ruote motrici”, nel “208 Rally Cup Top” e nel Campionato Italiano Rally Terra. Foto Lionelli

Porcari (LU), 22 giugno 2020 – Sarà ancora all’insegna di grandi prospettive, la programmazione sportiva 2020 di MM Motorsport.

La struttura toscana sarà parte integrante di un progetto a “tinte tricolori” che renderà protagonista Davide Nicelli, venticinquenne pilota pavese già al centro di soddisfacenti risultati in ambito nazionale.

Una partnership, quella tra il team lucchese ed il driver di Stradella, incentrata sull’utilizzo della Peugeot 208 R2B, vettura che sarà messa a disposizione sulle strade delle due massime serie nazionali, il Campionato Italiano Rally nelle sue due versioni “asfalto” e “terra”.

Un connubio di intenti che chiamerà in causa la scuderia Maranello Corse e volto al raggiungimento di una posizione di vertice nella classifica “due ruote motrici” del Tricolore Asfalto e nella “208 Rally Cup Top”, il monomarca di riferimento promosso da Peugeot.

Grande, la soddisfazione espressa da Manuela Martinelli, Team Manager di MM Motorsport:

“Ripartiamo da quelle che sono le prerogative del nostro team, puntare forte sui giovani in contesti esclusivi come il Campionato Italiano Rally ed il Tricolore Terra. Il progetto strutturato su Davide Nicelli è stimolante e – allo stesso tempo – costruito su basi solide quali l’esperienza accumulata dal ragazzo nella precedente stagione unita all’entusiasmo che, solitamente, contraddistingue i giovani. La nostra programmazione 2020 riparte da questo concetto, orgogliosi di essersi confermati punto di riferimento per il patrimonio rallistico giovanile che desidera confrontarsi su palcoscenici di assoluto livello”.

Parole alle quali fanno eco quelle di Davide Nicelli, pilota che – al proprio fianco – vedrà Alessandro Mattioda impegnato nel ruolo di codriver:

“Una grande soddisfazione, poter condividere questa programmazione con una struttura di riferimento quale MM Motorsport. Un contesto, quello legato alle due espressioni del rallismo tricolore, dal quale mi aspetto un arricchimento a livello di esperienza, facendo leva su una stagione, quella passata, che mi ha visto raggiungere obiettivi e posizioni soddisfacenti come la Coppa Under 25 nel Tricolore, quella Junior nella classifica Due Ruote Motrici ed il terzo gradino del podio nel monomarca Peugeot Top. Un progetto ambizioso che ho scelto di condividere con MM Motorsport, struttura che avevo avuto già modo di apprezzare nelle vesti di avversario”.

Una collaborazione, quella tra MM Motorsport e Davide Nicelli, che vedrà le parti coinvolte nell’impegno sulle strade del 40° Rally Casentino, in programma il 3 e 4 luglio nella provincia di Arezzo. L’occasione per assecondare le esigenze di struttura e pilota in una gara affrontata esclusivamente a scopo di test, in preparazione ad una stagione che vedrà il team lucchese ancora protagonista in ambito internazionale.

Ecco la terza generazione di Škoda Octavia Scout

Il nuovo modello prosegue la storia di successo della Wagon con spiccate doti offroad. Altezza da terra maggiorata di 15 mm, protezioni sottoscocca e design specifico. Per la prima volta, disponibile sia a trazione integrale 4×4 sia a trazione anteriore

La nuova ŠKODA OCTAVIA sarà proposta anche in variante SCOUT. La storia di questa Wagon dalle spiccate doti offroad è iniziata nel 2007 e oggi, con questo nuovo modello, ŠKODA aggiunge ancora più spazio, tecnologia e sicurezza, oltre a una rinnovata gamma di propulsori benzina e Turbodiesel TDI. Per la prima volta, OCTAVIA SCOUT sarà disponibile, oltre che con l’apprezzata trazione integrale 4×4 a controllo elettronico, anche con la sola trazione anteriore.

Che si debba affrontare una vacanza con la famiglia all’insegna dell’avventura, la spesa settimanale o un’uscita in campagna con una mountain bike nel vano bagagli, nuova ŠKODA OCTAVIA SCOUT è l’auto perfetta per ogni situazione. Il nuovo modello, disponibile solo con carrozzeria Wagon, è dotato di serie di protezioni estese per il sottoscocca e altezza da terra maggiorata di 15 mm. In abbinamento al nuovo Turbodiesel top di gamma 2.0 TDI 200 CV, OCTAVIA SCOUT può trainare rimorchi fino a 2.000 kg.

Sviluppata sulla nuova generazione del pianale modulare MQB, OCTAVIA SCOUT offre ancora più spazio del precedente modello. La lunghezza di 4.703 mm è cresciuta di 16 mm e la larghezza di 1.829 mm è salita di 15 mm. La capacità minima del vano bagagli raggiunge ora i 640 litri. Tra le nuove dotazioni disponibili, spiccano i gruppi ottici anteriori in tecnologia full LED Matrix.

Nuova ŠKODA OCTAVIA SCOUT porta al debutto il propulsore TDI più potente nella storia del modello. Il nuovo 2.0 TDI eroga infatti 200 CV e 400 Nm di coppia massima. Per la prima volta, il modello sarà disponibile anche con la sola trazione anteriore. Con questo tipo di trazione, i Clienti potranno scegliere tra il 2.0 TDI 115 CV, il 1.5 TSI 150 CV, entrambi con cambio manuale a 6 rapporti, e la nuova variante mild-hybrid 1.5 e-TEC equipaggiata di serie con cambio DSG a 7 rapporti. I propulsori più potenti, 2.0 TSI 190 CV, 2.0 TDI 150 CV e 2.0 TDI 200 CV saranno offerti con la sola trazione integrale 4×4 a controllo elettronico e cambio automatico DSG a 7 rapporti.

 

OCTAVIA SCOUT si riconosce al primo sguardo per i paraurti specifici con protezioni in colore alluminio e per archi passaruota e minigonne in materiale plastico non verniciato. I cerchi di serie hanno diametro di 18”, mentre i 19” sono disponibili in opzione. Sono in color argento anche il diffusore posteriore, i mancorrenti al tetto e i gusci degli specchietti retrovisori, che sono di serie regolabili, riscaldabili e ripiegabili elettricamente.

All’interno OCTAVIA SCOUT riprende interamente il nuovo layout portato al debutto dalla quarta generazione del modello a cui aggiunge particolari specifici, come gli inserti alla base della plancia, i rivestimenti dei sedili in tessuto traspirante ThermoFlux, la pedaliera in metallo e le impunture in color marrone per volante, bracciolo centrale e plancia.

CUPRA Ateca 2020. La nuova ricetta per il SUV ad alte prestazioni del marchio

Design esterno aggiornato per conferire un look ancora più risoluto e deciso al SUV compatto ad alte prestazioni. L’abitacolo è stato rivisitato creando uno spazio maggiormente orientato ai passeggeri e ancor più confortevole. Equipaggiamento di serie di alto livello, che comprende gli avvolgenti sedili bucket, accresce ulteriormente il valore della vettura, mentre gli optional permettono maggiori possibilità di personalizzazione. Nuovo sistema di infotainment da 9,2” con schermo capacitivo porta la connettività al livello successivo, con accesso ai contenuti su dispositivo mobile o online, tramite la vettura. Nuovi sistemi di sicurezza e comfort rendono CUPRA Ateca ancora più sicura. Prestazioni e dinamismo garantiti dal propulsore 2.0 TSI abbinato al cambio DSG a sette rapporti, trazione integrale 4Drive e regolazione adattiva dell’assetto (DCC)

Verona, 22/06/2020. – La nuova CUPRA Ateca 2020 ha l’obiettivo di offrire eccezionali prestazioni dinamiche e il consueto spirito del marchio, con un livello di desiderabilità ancora maggiore per soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente.

CUPRA Ateca è stata la prima vettura presentata dal brand indipendente ad alte prestazioni e, fin da subito, si è distinta sul mercato sdoganando le potenti performance tipiche dei SUV al di fuori del segmento premium. Il connubio di precisione, sportività, versatilità e design accattivante ha dato vita a una vettura straordinaria, caratteristiche ora ulteriormente migliorate.

“CUPRA Ateca ha segnato l’ingresso del marchio in un nuovo segmento, riscuotendo un enorme successo nel suo percorso, con oltre 10.000 unità nel 2019. Grazie a questi eccellenti risultati, CUPRA ha accresciuto la propria presenza di rilievo nella famiglia Ateca, raggiungendo il 15% del mix”, ha sottolineato Wayne Griffiths, CEO CUPRA. “Questo SUV ad alte prestazioni ha giocato un ruolo fondamentale nella crescita di CUPRA (+72% rispetto all’anno precedente), spinta da mercati maturi come Germania, Francia e Svizzera. Il modello ha inoltre rafforzato la propria posizione con l’inizio della commercializzazione in Messico alla fine dello scorso anno”.

La nuova CUPRA Ateca è progettata e sviluppata nello stabilimento del brand a Martorell (Barcellona) e sarà prodotta a Kvasiny (Repubblica Ceca).

La nuova CUPRA Ateca 2020 è sviluppata per offrire le migliori prestazioni nel segmento dei SUV compatti, precedentemente prerogativa dei costruttori premium. Il modello punta così a consolidare ulteriormente la posizione che occupa dal momento del proprio debutto sul mercato.

Grazie a una serie di novità e migliorie, l’appeal di questo modello è destinato a crescere, e i clienti avranno così la possibilità di mettersi al volante di un’auto che combina la versatilità di un SUV con la guidabilità e la maneggevolezza di un’auto tradizionale ad alte prestazioni; un modello che calzi perfettamente il proprio stile di vita, senza compromessi.

CUPRA Ateca vanta un equipaggiamento di serie di alto livello, che comprende sedili avvolgenti di tipo di tipo bucket, cerchi in lega CUPRA da 19”, sospensioni DCC e sterzo progressivo.

Inoltre, l’ampia gamma di equipaggiamenti su richiesta che include, tra gli altri, una nuova serie di cerchi in lega, colori ed elementi interni, il nuovo volante CUPRA con tasto di avviamento del motore e di selezione della modalità CUPRA e l’impianto di scarico Akrapovič, consente ai clienti svariate possibilità di personalizzazione, per configurare CUPRA Ateca in modo che rispecchi in maniera perfetta il proprio stile.

Ma la nuova CUPRA Ateca non dimentica le sue radici, né le prestazioni e la dinamica necessarie per qualsiasi vettura che si fregi del logo color rame. Il motore 2.0 TSI 300 CV combinato con il cambio DSG con doppia frizione a sette rapporti sviluppa potenza ed energia sufficienti a soddisfare tutti gli appassionati di guida sportiva, assicurando nel contempo una guida precisa ed elegante quando serve.

La sua doppia anima viene in evidenza dalla trazione integrale 4Drive e dalla regolazione adattiva dell’assetto (DCC), che consente ai clienti di adattare le caratteristiche di marcia della vettura in base alle proprie esigenze.

Proprio perché il mondo di oggi non ruota soltanto intorno alle prestazioni, ci sono altri aspetti fondamentali che è necessario tenere in considerazione. Così, la nuova CUPRA Ateca 2020 definisce nuovi standard dal punto di vista della sicurezza e integra alcuni dei sistemi di assistenza alla guida più innovativi per proteggere i passeggeri dagli incidenti, sia in caso di percorrenza in autostrada, sia di guida in città o semplicemente in occasione dell’uscita da un parcheggio.

E in un mondo sempre più digitalizzato, CUPRA Ateca offre inoltre un livello di connettività che consente ai clienti di rimanere aggiornati ovunque si trovino, con accesso sia alle funzionalità del proprio smart device all’interno dell’abitacolo, sia a specifici servizi online della vettura. È il punto di incontro tra la strada e la connettività.

La nuova CUPRA Ateca scuote l’industria automotive, ridefinendo il concetto di SUV compatto ad alte prestazioni, una vettura per gli sportivi appassionati e per la vita di tutti i giorni che si fonda sui valori base CUPRA.

La nuova Seat Leon: l’evoluzione dietro un’illuminazione all’avanguardia

La tecnologia di illuminazione è fondamentale per la sicurezza, ed è migliorata significativamente generazione dopo generazione, grazie all’introduzione di numerose innovazioni. Nata nel 1999, SEAT Leon offriva già al tempo tecnologie all’avanguardia come i fari bi-xenon, le luci LED e sistemi di illuminazione assistiti e dinamici. La quarta generazione di Leon offre tecnologie di illuminazione innovative, come illuminazione coast-to-coast posteriore, indicatori di direzione posteriori dinamici, fari Full LED, cerimonia di benvenuto con proiezione del saluto HOLA! e illuminazione ambiente smart wraparound

Verona, 11/06/2020. Dal 1975, il Centro Tecnico SEAT sviluppa la tecnologia di illuminazione per i modelli SEAT. Per poter riprodurre condizioni reali in caso di guida notturna, è presente un tunnel ottico per testare e validare sistemi che danno alle auto il maggior comfort visivo e, nel contempo, la massima sicurezza possibile. Il guidatore recepisce il 90% delle informazioni tramite la vista, perciò la tecnologia di illuminazione è un elemento di sicurezza fondamentale all’interno dell’auto, sia per vedere nel modo migliore possibile, sia per essere visti dagli altri utenti della strada.

Nel contempo, i gruppi ottici sono un elemento fondamentale del design di un’auto, nonché uno di quelli che contribuiscono maggiorente alla sua personalità. Negli ultimi vent’anni, la tecnologia di illuminazione è evoluta costantemente, con l’introduzione dei fari xenon, le luci LED e sistemi di illuminazione assistiti e dinamici. Nata nel 1999, SEAT Leon ha visto l’integrazione di tutte queste tecnologie, in un processo di aggiornamento incessante. La quarta generazione di Leon vanta ora tecnologie di illuminazione all’avanguardia.

Prima generazione: potenza e personalità  

Fin dalla prima generazione, SEAT Leon si è distinta dal punto di vista dell’illuminazione, sia a livello di design, sia di prestazioni. La prima Leon era già all’avanguardia per i suoi tempi, con potenti fari alogeni a forma di goccia e luci posteriori prominenti, che partendo dallo spoiler disegnavano parte del portellone posteriore. Per l’illuminazione esterna e interna all’abitacolo, la scelta ricadeva su lampadine a filamenti, con l’introduzione di lampadine alogene per i fari abbaglianti e anabbaglianti; le lampadine incandescenti si sono poi evolute in atmosfera di gas inerte con filamenti tungsteno e una piccola parte di alogeni, come iodio o bromio. I fari alogeni con lampadine H7 offrivano un’intensità fino a 450 lumen (flusso luminoso su strada; anabbaglianti) e una temperatura del colore della luce di 3.200 Kelvin (luce calda leggermente tendente al bianco), con un consumo di 55 watt negli anabbaglianti.

I fendinebbia erano standard, e il guidatore poteva regolare l’altezza dei fari utilizzando un pulsante di controllo, per evitare di abbagliare gli altri utenti della strada e permettendo nel contempo la maggior portata possibile, indipendentemente dal carico della vettura.

Seconda generazione: una valanga di tecnologia

Tra il 2005 e il 2012, SEAT Leon ha introdotto nuove tecnologie di illuminazione in un processo costante di evoluzione e sviluppo. Dal suo lancio, ha permesso per la prima volta ai clienti di scegliere per i propri fari tra la tecnologia alogena o bi-xenon, con lampade a scarica di gas sia per anabbaglianti, sia per gli abbagliati. Questa tecnologia offriva grande luminosità (850 lumen, contro i 500 dell’alogeno), consumi inferiori del 35% e una maggiore durata. Inoltre, il colore bianco, con una temperatura di 4.000 gradi Kelvin, riduceva l’affaticamento visivo in caso di viaggi notturni.

Questa tecnologia includeva un dispositivo in grado di regolare automaticamente e dinamicamente i fari. Con l’ausilio di due sensori e un’unità di controllo elettronico, la posizione del fascio di luce veniva aggiustata automaticamente in base al carico, accelerazione e frenata, aumentando la sicurezza ed evitando di abbagliare gli altri utenti della strada.

Un ulteriore miglioramento è costituito dal collegamento automatico delle luci, che consente al conducente di dimenticarsene, anche nel momento in cui si entra in un tunnel o in un parcheggio.

Ad ogni modo, la seconda generazione di SEAT Leon offriva un ventaglio di innovazioni come ad esempio l’illuminazione in curva grazie ai fendinebbia anteriori (disponibili a partire dall’aggiornamento avvenuto a metà del ciclo di vita) o, in combinazione con i fari bi-xenon, l’illuminazione dinamica in curva che, grazie al movimento laterale dei fari, consente di seguire il profilo della strada. In questo modo, il conducente rileva l’angolo della curva per tempo, aumentando sicurezza e confidenza al volante.

La costante evoluzione di questo modello vede anche l’introduzione di nuove luci posteriori con tecnologia LED.

Terza generazione: Leon rende popolare l’illuminazione Full LED.

Nel 2012, viene introdotta nel mercato la terza generazione di Leon, che si distinguerà subito dalla concorrenza per essere la prima vettura a offrire, oltre ai fari alogeni, fari Full LED in tutte le diverse funzionalità. Si trattava della prima vettura del marchio a offrire questa tecnologia, oltre a inaugurare le caratteristiche luci triangolari a LED di Leon, tratto distintivo del marchio di Barcellona.

Le sue prestazioni a livello di illuminazione, con 600 lumen (flusso luminoso su strada; anabbaglianti), era nettamente superiore a quello offerto dagli alogeni (il numero di lumen per watt era fino a 5 volte superiore di quello offerto dalle lampade a scarico di gas). Inoltre, raggiungevano una temperatura di 5.000 gradi Kelvin – una luce fredda molto più simile all’illuminazione naturale –, assicurando non solo una visuale più nitida rispetto alle soluzioni precedenti, aiutando così a ridurre l’affaticamento visivo, ma permetteva un controllo maggiore del flusso di luce, per evitare di abbagliare gli altri utenti, coprendo nel contempo la maggior superficie possibile, aumentando così la sicurezza per gli occupanti e gli altri veicoli sulla strada.

Un altro vantaggio dell’illuminazione LED è rappresentato dalla sua lunga durata, con un utilizzo ininterrotto minimo di 10.000 ore e ancor più nell’utilizzo reale, che supera il ciclo di vita dell’auto e non necessita di manutenzione.

L’illuminazione LED della terza generazione di Leon vanta sei diodi a emissione di luce per gli anabbaglianti e ulteriori tre per gli abbaglianti, con un consumo di 20W per faro (anabbaglianti). I LED consentono funzionalità fino a quel momento inedite, come la possibilità di variare l’altezza in due situazioni date, ossia in caso di velocità superiore ai 110 km/h per oltre 30 secondi e in caso di passaggio ai fari anabbaglianti. Un vantaggio aggiuntivo di questi fari LED è rappresentato dal fatto che non si avvalgono delle ventole del radiatore, e ciò permette di ridurre il consumo elettrico e di eliminare una fonte di calore.

Questa generazione di Leon ha beneficiato inoltre di sistemi di assistenza alla guida come il passaggio automatico tra anabbaglianti e abbaglianti e un dispositivo in grado di rilevare gli altri veicoli sulla strada grazie a una telecamera situata tra il parabrezza e lo specchietto retrovisore; in questo modo, sia chi sopraggiunge dal senso opposto, sia chi ci si accinge a superare, non rischiano di essere abbagliati.

Inoltre, la terza generazione di Leon include un ampio sistema di illuminazione posteriore che dallo spoiler andava fino al portellone del bagagliaio, utilizzando per la prima volta la tecnologia LED. Le luci di posizione, con l’inconfondibile forma triangolare che caratterizza il marchio, contribuivano a offrire una qualità maggiore.

All’interno, l’illuminazione ambiente delle portiere consentiva inizialmente la scelta, tramite selezione sul “SEAT Drive Profile”, tra due varianti di colore (rosso e bianco), diventate otto a partire dal rinnovamento del modello del 2017.

La nuova SEAT Leon illumina la strada nel segmento

La quarta generazione di SEAT Leon è il modello più avanzato della storia del marchio. E ciò si traduce anche in una tecnologia di illuminazione avanguardistica, portando i LED a un livello di raffinatezza ed efficienza mai viste prima. In questo modello, l’illuminazione alogena scompare completamente.

La nuova SEAT Leon offre due livelli di illuminazione anteriore. L’illuminazione LED standard dell’allestimento Style si avvale di quattro diodi per faro e offre 550 lumen (flusso luminoso su strada, fari anabbaglianti), mentre la versione Business offre di serie i fari Full LED (disponibili su richiesta anche sugli allestimenti Xcellence ed FR) con 11 diodi a emissione di luce per modulo e fino a 900 lumen, che si traduce in una maggior intensità e precisione dell’illuminazione, senza abbagliare gli altri veicoli.

L’illuminazione a LED garantisce un maggior fascio luminoso, maggiore libertà di indirizzare il fascio di luce quando, dove e come si desidera, minori consumi e una durata maggiore. Un altro contributo alla sicurezza al volante è dato dal minor tempo di reazione.  Un diodo LED risponde150 millisecondi più velocemente rispetto a una lampadina iridescente: ciò si traduce, in una situazione di guida a 120 km/h, nel fatto che ci sta dietro vede le nostre luci di frenata 5 metri prima. Anche gli indicatori di direzione sugli specchietti retrovisori, grazie alla loro modalità sequenziale, permettono agli altri utenti della strada di vedere con più chiarezza in che direzione svolterà Leon.

La tecnologia LED permette inoltre maggior libertà in termini di design. Negli allestimenti Xcellence ed FR, il posteriore di SEAT Leon è caratterizzato da un’illuminazione funzionale denominata “coast to coast”, che collega i gruppi ottici per tutta la larghezza della carrozzeria.

Il concetto di illuminazione nella nuova SEAT Leon va ben oltre. La proiezione “Hola!” compare al suolo all’apertura delle porte, dando il benvenuto a guidatore e passeggeri. Una volta a bordo, l’illuminazione ambiente smart wraparound consente all’utente di variare sia l’intensità, sia la tonalità dell’illuminazione.  Con la sua forma arcuata che va dalle portiere anteriori al centro della plancia, questa luce ambiente abbraccia i passeggeri accentuando la sensazione di spaziosità a bordo. Oltre a essere stata concepita per aumentare il comfort degli occupanti e per offrire un design più sofisticato, l’illuminazione ambiente riveste un importante ruolo a livello di sicurezza, tramite il safe exit assist. Il sistema, attraverso avvisatori acustici e visivi, allerta i passeggeri in caso di sopraggiungimento di un veicolo nel momento in cui ci si accinge ad aprire le portiere.

 

Ford Focus EcoBoost Hybrid: efficienza, comfort e connettività

Ford introduce una versione elettrificata anche per Focus: il propulsore EcoBoost Hybrid da 48 volt abbinato alla tecnologia di disattivazione dei cilindri, offre un miglioramento del consumo di carburante e un aumento nelle prestazioni. Focus è equipaggaita con un nuovo quadro strumenti digitale da 12.3’’ ed, entro la fine dell’anno, sarà disponibile il Local Hazard Information, la nuova funzionalità di avviso di pericolo in tempo reale.  Focus offre un’ampia gamma di allestimenti tra cui le sportive Focus ST-Line e ST-Line X, le Focus Active e Active X di ispirazione SUV e l’esclusiva Active V

Colonia, Germania, 22 giugno 2020 – Ford ha annunciato, oggi, l’introduzione di una versione elettrificata anche per Focus, equipaggiata con il propulsore EcoBoost Hybrid per una maggiore efficienza, ordinabile, fin da ora, in tutta Europa.

La sofisticata tecnologia Mild-Hybrid da 48 volt consente alla nuova Focus 1.0 EcoBoost Hybrid di erogare 155 CV di potenza, abbinati a soli 93 g/km di emissioni di CO2 (NEDC) – un miglioramento del 17% nell’efficienza, rispetto alla combinazione precedente del motore benzina 1.5 EcoBoost da 150 CV e cambio manuale a sei marce (NEDC). (1)

Oltre alla nuova propulsione elettrificata, Focus è stata ulteriormente migliorata per offrire un’esperienza di guida premium, grazie al un nuovo quadro strumenti a colori LCD da 12.3’’, disponibile sull’alto di gamma, al modem di bordo integrato FordPass Connect di serie, oltre all’innovativo Local Hazard Information, la nuova funzionalità di avviso di pericolo in tempo reale, disponibile entro la fine dell’anno. (2)

Focus offre un’ampia gamma di allestimenti tra cui le sportive Focus ST-Line e ST-Line X, le Focus Active e Active X di ispirazione SUV e l’esclusiva Active V.

I nostri propulsori elettrificati sono progettati non solo per far risparmiare carburante, ma anche per aumentare il divertimento alla guida dei nostri modelli”, ha affermato Roelant de Waard, Vice President, Marketing, Sales & Service, Ford of Europe. “Focus EcoBoost Hybrid integra perfettamente energia elettrica e benzina, garantendo efficienza e prestazioni che, solo fino a pochi anni fa, sarebbero sembrate impossibili”.

Focus si unisce a Puma, Kuga e Fiesta e ai veicoli commerciali Ford Transit e Transit Custom nell’offrire una tecnologia ibrida leggera (Mild-Hybrid) per un maggior risparmio di carburante. Ford si è impegnata ad avere una versione elettrificata per ogni veicolo venduto in Europa e i consumatori potranno scegliere tra 18 veicoli elettrificati Ford, entro la fine del 2021.

EcoBoost Hybrid: Efficienza ibrida

Focus 1.0 EcoBoost Hybrid da 155 CV offre una performance di potenza doppia rispetto a quella di un motore 2.0 benzina da 145 CV, disponibile per Focus solo 10 anni fa, ma con un miglioramento del 45% nell’efficienza dei consumi di carburante (NEDC).

Disponibili anche con una potenza da 125 CV, i modelli Focus EcoBoost Hybrid sostituiscono l’alternatore standard del motore a benzina 1.0 EcoBoost con un sistema di starter/generator (BISG), consentendo il recupero e lo stoccaggio di energia, durante le decelerazioni del veicolo e la ricarica di un pacco batteria di ioni-litio da 48 volt, raffreddato ad aria.

Il posizionamento della batteria da 48 volt sotto il sedile del passeggero anteriore ha consentito l’integrazione del propulsore ibrido senza alcuna perdita di spazio sia di carico sia di quello per gli occupanti.

Il BISG funge anche da motore, integrandosi perfettamente con il motore, utilizza l’energia accumulata per fornire assistenza alla coppia elettrica del motore durante la guida e l’accelerazione normale, oltre a far funzionare le componenti elettriche del veicolo.

La motorizzazione Mild-Hybrid monitora continuamente il modo in cui il veicolo viene utilizzato per determinare quando e con quale intensità ricaricare la batteria e quando utilizzare la carica della batteria immagazzinata, con una delle due seguenti modalità:

  • Sostituzione della coppia, che utilizza la funzionalità del motore elettrico come starter/generator per fornire fino a 24 Nm di coppia – riducendo l’attività del motore benzina per un miglioramento dell’efficienza del carburante, contribuendo al raggiungimento di 93 g/km di emissioni di CO2 e 4.1 l/100 km di consumi (NEDC) e 115 g/km e 5.1 l/100 km (WLTP)
  • Integrazione della coppia, che utilizza la funzionalità del motore elettrico come starter/generator per aumentare al massimo la coppia utilizzabile, fino a 20 Nm sopra il livello disponibile dal solo motore benzina a pieno carico – e fornire fino al 50% in più di coppia ai giri più bassi – per prestazioni ottimizzate

Il BISG, inoltre, ha consentito agli ingegneri Ford di ridurre il rapporto di compressione del motore 1.0 EcoBoost e di aggiungere un turbocompressore più grande per una maggiore potenza, attenuando il turbo lag con l’integrazione della coppia che fa girare il motore più velocemente, per mantenere sempre performante la risposta del turbocompressore.

Utilizzando la modalità Sport, i conducenti possono regolare immediatamente i parametri dell’auto, tra cui il pedale dell’acceleratore, il servosterzo elettronico e il controllo elettronico della stabilità, per godersi un’esperienza di guida ancora più coinvolgente e sfruttare appieno i 50 Nm di coppia di potenza elettrica aggiuntiva garantita dall’integrazione della coppia.

Inoltre, il BISG consente alla tecnologia Start&Stop di Focus EcoBoost Hybrid di operare in una gamma più ampia di scenari, per un risparmio ancora maggiore di carburante. In grado di riavviare il motore in soli 350 millisecondi, lo Start&Stop in movimento può spegnere il motore quando si arresta per inerzia, anche quando il veicolo è in marcia con il pedale della frizione premuto e può essere regolato per diverse attivazioni a 15 km/h, 20 km/h o 25 km/h.

Sia Focus EcoBoost Hybrid che i propulsori tradizionali a benzina 1.0 e 1.5 EcoBoost sono dotati della tecnologia di disattivazione dei cilindri che può arrestare automaticamente uno dei cilindri quando non è necessaria la piena capacità del motore. La procedura di disattivazione consente di disinnestare o reinnestare un cilindro in 14 millisecondi senza compromessi in termini di prestazioni o precisione.

I clienti possono continuare a scegliere i motori diesel 1.5 EcoBlue e 2.0 EcoBlue, abbinati a cambi automatici da 8 rapporti e 6 rapporti manuale.

Più semplice rimanere focused e connessi

Le nuove tecnologie, tra cui il quadro strumenti LCD da 12.3’’ e l’innovativo Local Hazard Information, la funzionalità di avviso di pericolo in tempo reale, disponibile entro la fine di quest’anno, rendono Focus ancora più semplice da guidare.

Il cluster digitale a 24-bit true color genera immagini e icone ad alta definizione, più intuitive e visualizzate nell’intero spettro cromatico, rendendole più luminose, meno stancanti per gli occhi e più facili da leggere. Inoltre, il quadro strumenti consente ai conducenti di dare la priorità alle informazioni visualizzate in base alle preferenze personali.

Il quadro strumenti digitale da 12.3’’ di Focus EcoBoost Hybrid presenta anche un tema dedicato per tenere informato il conducente sull’utilizzo dell’energia elettrica. I conducenti possono vedere quanta energia elettrica è stata generata dal sistema Mild-Hybrid e monitorarne l’utilizzo sia che venga immagazzinata per la ricarica della batteria sia adoperata per favorire l’efficienza o le prestazioni.

Realizzati utilizzando la tecnologia “a forma libera”, originariamente sviluppata per la produzione di lenti ottiche, i bordi superiori ricurvi dello schermo, sono più scolpiti per un design interno minimale, mentre le forme circolari integrate su tutta la superficie del display hanno consentito ai progettisti di modellare lo schermo in forme diverse rispetto al tradizionale design rettangolare.

Il modem FordPass Connect, di serie, consentirà ai clienti Focus di beneficiare, per la prima volta, delle notifiche dell’innovativo Local Hazard Information. La nuova funzionalità di avviso di pericolo in tempo reale, che informa i conducenti di eventuali situazioni pericolose sulla strada da percorrere, prima che queste vengano viste o rilevate dai sensori dell’automobile.

I riferimenti utilizzati dalla tecnologia provengono da ciò che sta accadendo alle auto circostanti, indipendentemente dal navigatore satellitare. È possibile che gli airbag siano stati attivati, le luci di emergenza lampeggino o che i tergicristalli siano in funzione. I precedenti sistemi di allerta per incidenti stradali facevano affidamento sui driver per inserire le informazioni al fine di generare avvisi, mentre la nuova tecnologia Ford lavora in modo autonomo, senza alcuna necessità di interazione con il conducente.

Quando il conducente che precede incontra situazioni improvvise, come code, incidenti o carichi rovesciati, ma anche la presenza di animali o pedoni sulla strada, la tecnologia invia all’automobilista che segue un immediato preavviso. La segnalazione può riguardare ogni tipologia di imprevisto come grandinate, acquazzoni improvvisi (bombe d’acqua) o persino frane.

Ciò che rende diverse le informazioni sui pericoli è il fatto che sono le automobili a essere collegate, tramite l’Internet of Things. Non si fa affidamento su app di terze parti”, ha dichiarato Joerg Beyer, Executive Director, Engineering, Ford of Europe. “Questo è un significativo passo in avanti. Gli avvisi sono specifici, pertinenti e personalizzati per cercare di contribuire a migliorare ogni singolo viaggio.”

Il modem integrato FordPass Connect, di serie, consente inoltre ai clienti di controllare da remoto più funzioni del veicolo da qualsiasi posizione, tramite il proprio smartphone e l’app FordPass. Oltre ad aiutare i conducenti a pianificare viaggi più veloci e meno stressanti grazie al Live Traffic, gli aggiornamenti del traffico in tempo reale, tramite l’app FordPass i clienti possono controllare una serie di funzioni tra cui il Door Lock/ Unlock, che consente l’accesso remoto alla vettura e il Remote Start,(4) che consente l’accensione da remoto per le versioni a trasmissione automatica da 8 rapporti, il Vehicle Locator e il Vehicle Status che fornisce informazioni relative ai livelli di carburante, dell’olio e del sistema antifurto.

 

Ford Fiesta elettrificata e tecnologica: efficienza e divertimento alla guida

Ford introduce una versione elettrificata anche per Fiesta: tecnologia EcoBoost Hybrid da 48 volt offre un miglioramento del consumo di carburante del 5% e ancora più divertimento alla guida. Ora disponibile anche per Fiesta, l’Adaptive Cruise Control con Stop&Go e Speed Sign Recognition per affrontare al meglio il traffico, urbano ed extra urbano con maggiore sicurezza. o   La tecnologia del modem integrato FordPass Connect offre un’esperienza di possesso sempre connessa e fornisce una serie di funzioni attraverso l’app FordPass, tra cui il Door Lock/ Unlock che consente l’accesso da remoto alla vettura

Colonia, Germania, 9 giugno 2020 – Fiesta, il modello Ford più venduto in Europa, è, da oggi, disponibile anche in una nuova versione elettrificata.

Il Ford EcoBoost Hybrid offre maggiore efficienza, integrando al contempo il divertimento alla guida tipico dell’Ovale Blu con prestazioni più potenti, maggiore reattività e accelerazione.

La tecnologia Mild-Hybrid da 48 volt viene introdotta insieme a nuove sofisticate tecnologie di assistenza alla guida, tra cui l’Adaptive Cruise Control con Stop&Go e Speed Sign Recognition, per affrontare al meglio il traffico, urbano ed extra urbano. (1)

L’aggiunta della tecnologia EcoBoost Hybrid ai già molto apprezzati driving dynamics di Fiesta, significa che i clienti potranno avere maggiore potenza e aspettarsi ancora di più dalla propria automobile, abbinati a consumi ridotti”, ha affermato Roelant de Waard, Vice President, Marketing, Sales & Service, Ford of Europe. “Fiesta EcoBoost Hybrid ci permetterà di offrire i vantaggi dell’elettrificazione a un numero di clienti sempre maggiore.”

Ford si è impegnata ad avere una versione elettrificata per ogni veicolo venduto in Europa e i consumatori potranno scegliere tra 18 veicoli elettrificati Ford, entro la fine del 2021.

Inoltre, i propulsori non ibridi di Fiesta sono stati ulteriormente migliorati, grazie al 1.0 EcoBoost di ultima generazione e a un nuovo cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti, per ottimizzare l’efficienza e le emissioni di CO2. (2)

Fiesta è ora più connessa che mai, grazie all’introduzione della tecnologia del modem integrato FordPass Connect che offre un’esperienza di possesso più semplice e gratificante grazie anche alle funzioni dell’app FordPass. (3)

L’ampia gamma Fiesta comprende le versioni Connect e Titanium, il crossover Active di ispirazione SUV, la sportiva ST-Line e l’esclusiva Vignale, in modelli di carrozzeria a tre e cinque porte, secondo declinazioni specifiche di ogni allestimento. Nel 2019, l’Ovale Blu ha venduto in Europa oltre 227.100 unità e in Italia oltre 31.700.

EcoBoost Hybrid: efficienza ibrida

Anche i clienti Fiesta possono da ora beneficiare della sofisticata tecnologia EcoBoost Hybrid di Ford, introdotta per la prima volta, sul crossover Puma alla fine del 2019.

Disponibile con potenza da 125 CV, Fiesta EcoBoost Hybrid sfrutta il motore a benzina 1.0 EcoBoost 3 cilindri con un sistema di starter/generator (BISG) azionato da una cinghia da 11,5 kW, che sostituisce l’alternatore standard, consentendo il recupero e lo stoccaggio di energia durante le decelerazioni del veicolo e la ricarica di un pacco batteria di ioni-litio da 48 volt, raffreddato ad aria.

Il BISG funge anche da motore, integrandosi perfettamente con il motore a tre cilindri, utilizza l’energia accumulata per fornire assistenza alla coppia elettrica del motore durante la guida e l’accelerazione normale, oltre a far funzionare le componenti elettriche del veicolo.

La motorizzazione Mild-Hybrid monitora continuamente il modo in cui il veicolo viene utilizzato per determinare quando e con quale intensità ricaricare la batteria e quando utilizzare la carica della batteria immagazzinata, con una delle due seguenti modalità:

  • Sostituzione della coppia, che utilizza la funzionalità del motore elettrico come starter/generator per fornire fino a 24 Nm di coppia – riducendo l’attività del motore benzina per un miglioramento dell’efficienza del carburante, contribuendo al raggiungimento di 91 g/km di emissioni di CO2 e 4.0 l/100 km di consumi (NEDC) e 112 g/km e 5.0 l/100 km (WLTP). Utilizzando la sostituzione della coppia, l’EcoBoost Hybrid da 125 CV offre un miglioramento del consumo di carburante del 5%, rispetto al tradizionale motore 1.0 EcoBoost da 125 CV (NEDC) e fino al 10%, secondo i dati Ford, negli scenari di guida urbana
  • Integrazione della coppia, che utilizza la funzionalità del motore elettrico come starter/generator per aumentare al massimo la coppia utilizzabile, fino a 20 Nm sopra il livello disponibile dal solo motore benzina a pieno carico

Il BISG, inoltre, ha consentito agli ingegneri Ford di ridurre il rapporto di compressione del motore 1.0 EcoBoost e di aggiungere un turbocompressore più grande per una maggiore potenza, attenuando il turbo lag con l’integrazione della coppia che fa girare il motore più velocemente, per mantenere sempre performante la risposta del turbocompressore.

Inoltre, il BISG consente alla tecnologia Start&Stop di Fiesta EcoBoost Hybrid di operare in una gamma più ampia di scenari, per un risparmio ancora maggiore di carburante, anche in caso di decelerazione fino a una velocità inferiore ai 25 km/h e anche quando il veicolo è in marcia, con il pedale della frizione premuto.

Sia Fiesta EcoBoost Hybrid che i propulsori tradizionali a benzina – disponibili con potenze da 95 CV e 125 CV – sono dotati della tecnologia di disattivazione dei cilindri, che può arrestare automaticamente uno dei cilindri quando non è necessaria la piena capacità del motore. La procedura di disattivazione consente di disinnestare o reinnestare un cilindro in 14 millisecondi – 20 volte più velocemente di un battito di ciglia – senza compromessi in termini di prestazioni o precisione.

Il motore 1.0 EcoBoost da 125 CV di Fiesta è disponibile anche in abbinamento a un nuovo cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti, che offre cambi di marcia più fluidi e miglioramenti nei consumi fino al 15% rispetto al precedente 1.0 EcoBoost da 100 CV con cambio automatico a sei rapporti (NEDC), nonostante sia in grado di offrire il 25% in più di potenza. Inoltre, è disponibile una versione diesel per Ford Fiesta, il 1.5 EcoBlue da 85 CV.

Fiesta tecnologica e connessa

Le tecnologie introdotte per la prima volta su Fiesta offrono un’esperienza di guida più precisa, rilassante e connessa: supportando i conducenti in ogni scenario, urbano o extraurbano, con maggiore sicurezza.

L’Adaptive Cruise Control con Stop&Go e Speed Sign Recognition supporta l’automobile nel mantenimento della distanza di sicurezza dai veicoli che precedono e riduce lo stress durante i lunghi viaggi, regolando la velocità entro i limiti monitorando i segnali stradali.

La funzionalità Stop&Go – disponibile con il cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti – consente al sistema ACC di arrestare completamente il veicolo nella fase di partenza-arresto utilizzando fino al 50% della forza frenante totale e la rimette in marcia automaticamente se la durata dell’arresto è inferiore ai 3 secondi. In caso di arresto superiore ai 3 secondi, il conducente può premere il pulsante al volante o applicare delicatamente l’acceleratore.

La tecnologia del modem FordPass Connect, di serie, consente ai clienti di controllare in remoto più funzioni del veicolo. Oltre ad aiutare i conducenti a pianificare viaggi più veloci e meno stressanti grazie al Live Traffic, gli aggiornamenti del traffico in tempo reale, tramite l’app FordPass i clienti possono controllare una serie di funzioni tra cui il Door Lock/ Unlock, che consente l’accesso remoto alla vettura e il Remote Start,(4) che consente l’accensione da remoto per le versioni a trasmissione automatica da 7 rapporti, il Vehicle Locator e il Vehicle Status che fornisce informazioni relative ai livelli di carburante, dell’olio e del sistema antifurto.

Anche il sistema di comunicazione e intrattenimento SYNC 3 di Fiesta (5) è stato aggiornato per essere più intuitivo e più facile da usare, con una nuova interfaccia utente che presenta pulsanti più grandi, visualizzati sul touchscreen a colori da 8’’. La compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto™ rimane inclusa gratuitamente. Disponibile, anche un nuovo pad di ricarica wireless per ricaricare i propri dispositivi anche in movimento.

Ulteriori aggiornamenti per la gamma Fiesta includono:

  • Perpendicular Park Assist ora disponibile per Fiesta Active e ST‑Line, per manovre di parcheggio a mani libere anche in perpendicolare
  • Cross Traffic Alert con Active Braking, supporta i conducenti a guidare in retromarcia con maggiore sicurezza, segnalando al conducente quando altri veicoli si avvicinano ai lati nell’angolo cieco e consente, nel caso in cui il guidatore non risponda alle segnalazioni, di frenare per evitare o ridurre le conseguenze di una eventuale collisione
  • Modalità di guida Sport e Trail in aggiunta ai Drive Modes Normal, Eco e Active per Fiesta Active, per affrontare al meglio ogni scenario di guida
  • Il sub-woofer del B&O Sound System, già disponibile per Fiesta, viene spostato sul passaruota per massimizzare lo spazio per i bagagli e rendere disponibile una ruota di scorta anche in combinazione con il B&O Sound System

SEAT presenta SEAT MÓ, il nuovo marchio di mobilità urbana, durante l’inaugurazione ufficiale di Casa SEAT

CASA SEAT, che ha aperto le sue porte la scorsa settimana con un’inaugurazione virtuale, apre oggi alle istituzioni in un evento che vede la partecipazione di Teresa Ribera, Àngels Chacón e Ada Colau, tra le altre personalità.  La nuova marca spingerà la strategia di mobilità urbana focalizzata su prodotti e Servizi di micromobilità. SEAT presenta al mondo i suoi nuovi prodotti di micromobilità, SEAT MÓ eScooter 125 e SEAT MÓ eKickScooter 65

 

Verona, 16/06/2020. SEAT ha inaugurato oggi ufficialmente CASA SEAT con un evento tenutosi nel rispetto di tutte le dovute misure di salute e sicurezza, con la partecipazione di autorità e rilevanti realtà imprenditoriali catalane e spagnole. In questo contesto, la casa automobilistica ha annunciato la creazione di SEAT MÓ, il suo nuovo marchio di mobilità urbana.

Dopo l’inaugurazione virtuale dello scorso 4 giugno, CASA SEAT ha aperto oggi, per la prima volta, le porte al pubblico. Carsten Isensee, Presidente di SEAT, ha inaugurato l’evento sottolineando l’importanza di questo nuovo spazio come sede dell’Azienda nel cuore di Barcellona. “CASA SEAT è molto più che un omaggio alle nostre origini. Questo edificio iconico è anche il luogo da cui guardiamo il futuro. La nostra sede nel cuore di Barcellona, che intendiamo convertire in un hub di mobilità urbana di riferimento” ha condiviso il Presidente.

A seguire, è intervenuta in videoconferenza Teresa Ribera, IV Vicepresidente del Governo e Ministro della Transizione Ecologica e di Sviluppo Demografico, e successivamente, da CASA SEAT, Àngels Chacón, Consigliera di Affari e Conoscenze della Generalitat della Catalogna, e Ada Colau, Sindaco di Barcellona.

Diverse autorità e personalità come Javier Godó, Presidente del Gruppo Godó, il Presidente di CaixaBank, Jordi Gual, il Presidente dell’FC Barcelona, Josep Maria Bartomeu, il Presidente di Agbar, Ángel Simón, il Consigliere delegato di Saba, Josep Martínez Vila o Dr. Bonaventura Clotet, tra gli altri, hanno visitato i diversi spazi di CASA SEAT, il nuovo hub di mobilità urbana dell’Azienda.

Wayne Griffiths, Vicepresidente Vendite e Marketing di SEAT e CEO di CUPRA, ha annunciato in quest’occasione in anteprima mondiale la creazione di SEAT MÓ, la nuova marca dedicata allo sviluppo della strategia di mobilità urbana centrata su prodotti e servizi di micromobilità, inclusi SEAT MÓ eScooter 125 e SEAT MÓ eKickscooter 65.

“Con SEAT MÓ vogliamo rendere la mobilità individuale accessibile per tutti e CASA SEAT sarà il suo centro di operazioni. Barcellona sarà il laboratorio di prove per lo sviluppo di soluzioni di mobilità urbana da esportare al resto del mondo”, ha condiviso Griffiths.

Il percorso si è concluso nella zona dove clienti e visitatori potranno configurare la propria SEAT e nel CUPRA Garage, dove i presenti hanno potuto vedere CUPRA Formentor, primo modello 100% CUPRA prodotto nello stabilimento di Martorell quest’anno e arriverà sul mercato nei prossimi mesi.

SEAT MÓ: verso una mobilità urbana elettrica

Durante l’ultima edizione dello Smart City Expo World Congress, SEAT aveva già annunciato la creazione di un’unità strategica di business dedicata alla mobilità urbana, che assume ora un’identità propria. L’azienda ha presentato il nuovo monopattino SEAT MÓ eKickScooter 65 e il SEAT MÓ eScooter 125, il primo scooter SEAT 100% elettrico dei suoi 70 anni di storia, che offre inoltre un modello specifico per servizi di mobilità condivisa. In questa direzione, la Casa ha confermato oggi l’attivazione di un servizio di motosharing elettrico nella Ciudad Condal a partire da luglio.

Lucas Casasnovas, Responsabile di SEAT MÓ, ha condiviso che “SEAT MÓ eScooter 125, insieme a SEAT MÓ eKickScooter 65 e l’ingresso nel mondo del motosharing, dimostrano la nostra scommessa per adattarci alle nuove necessità di città e cittadinanza, tramite soluzioni di micromobilità efficienti e sostenibili”.