Monica Caramellino “Contessa di Alba”

La pilota di Nole Canavese conquista per la sesta volta consecutiva la vittoria nella classifica femminile nella gara delle Langhe, che quest’anno ha mostrato una levatura da mondiale rally; divenendo il personaggio femminile più importante della storia della gara, paragonabile alla Contessa di Santa Rosalia, regina della rievocazione storica del Palio degli Asini di ottobre. Combattiva e determinata, per la prima volta con Carola De Santis a fianco, ha portato al traguardo l’85esima posizione, su 155 partenti la Peugeot 208 R2B di Riccardo Miele, nonostante il caldo. (Foto di Luca Riva)

ALBA, 3 agosto – Da Quando il Rally di Alba è rinato (dopo otto anni di assenza), nessuno ha fatto più strada di lei sulle prove speciali. Da quel 17 maggio del 2015, Monica Caramellino ha sempre risposto sì alla chiamata degli organizzatori del Cinzano Rally Team, e in tutte le sei occasioni ha visto il traguardo finale. Sessanta prove speciali effettuate, 572,25 chilometri cronometrati percorsi, sei vittorie femminili, rappresentano il palmares della pilota di Nole Canavese nella gara delle Langhe.

Ho cominciato correre nei rally nel 2014, e nel 2015 avevo un programma molto più ampio di oggi, avendo meno impegni di lavoro che oggi mi costringono a limitare, purtroppo, le mie uscite. Nel 2015, quando il Rally di Alba tornò in calendario, mi iscrissi subito perché c’era qualcosa che mi ispirava. E ho visto giusto vista la crescita della gara” racconta Monica Caramellino che ha partecipato a tutte e sei le edizioni dell’evento langarolo, sempre con la Peugeot 208 R2B, affiancata due volte da Camilla Gallese (2015 e 2017), nelle due edizioni successive da Giulia Patrone, nel 2016 con Carola Fornero e quest’anno insieme a Carola De Santis, con la quale condivideva per la prima volta l’avventura rallistica.

Alba non è una gara, ma un evento spettacolare, organizzato alla perfezione nei minimi particolari, grazie alla passione dei ‘ragazzi’ del Cinzano Rally Team, che mettono l’anima per fare le cose nel migliore dei modi, dando ai noi piloti l’opportunità di divertirci in un’atmosfera gioiosa e speciale dentro una grande festa. L’atmosfera è ormai quella del mondiale rally, non solo per la presenza di gente come Ott Tänak e Thierry Neuville, che sono i dominatori della serie iridata 2020, o Sébastien Loeb, nove volte campione del mondo rally, presente lo scorso anno. Ma è il contorno che differenzia il Rally di Alba dalla maggioranza delle altre gare italiane. Quest’anno era molto difficile creare un evento importante, viste le limitazioni dovute alle restrizioni sanitarie per Coronavirus, ma la partenza dal centro storico di Cherasco è stata affascinante. Anche la cornice del palco arrivi è stata bella, con gli sbandieratori e il pubblico oltre le recinzioni è stata di ottimo livello; pur se gli organizzatori hanno dovuto giocoforza optare per Piazza Cagnasso e rinunciando a Piazza Michele Ferrero, il salotto buono della città, con la pedana immersa fra i tavolini dei bar con la folla che applaudiva” afferma Monica Caramellino che aggiunge: “Alba è una gara in cui mi sono sempre sentita coccolata dagli organizzatori, pronti a gentilezze che da nessun’altra parte ho ricevuto”.

I rally, però, non sono solo contorno folkloristico, ma anche prove speciali e sfida ai cronometri. “Le prove speciali del Rally di Alba mi hanno fatto innamorare fin dalla prima edizione. Le strade delle Langhe sono toste, impegnative, con tratti veloci e dossi sui quali il cuore smette di battere. E poi il meteo ci mette sempre del suo per rendere più impegnativa una gara che già lo è di suo. Il nubifragio dello scorso anno aveva messo a dura prova tutti noi piloti, impegnati a tenere le ruote delle vetture sulle strade trasformatesi in un lago di fango. Quest’anno è tornata la calura continentale classica dell’agosto albese, che ha richiesto di dosare le forze fisiche, alimentarsi e idratarsi con cura” sottolinea Monica Caramellino.

Nelle fasi centrali della giornata la temperatura esterna ha raggiunto punte sopra i trenta gradi e nell’abitacolo era decisamente più alta. Ma io e Carola non ci siamo arrese, non abbiamo mai pensato di gettare la spugna, perché una simile scelta non rientra nel nostro carattere. Mi piacciono i rally perché sono una sfida con se stessi e con gli elementi, prima che con gli avversari. Quindi abbiamo combattuto dalla partenza del mattino sino alla pedana della sera.   Riccardo Miele ci ha fornito una Peugeot 208 perfetta come sempre che ha fatto il suo dovere dall’inizio alla fine. Noi abbiamo effettuato un primo giro sulle prove di Igliano, Lovera e Bossolasco con un buon ritmo. Nel ripassaggio di mezzogiorno abbiamo peggiorato leggermente i rilievi cronometrici, a causa del caldo e soprattutto per il fatto che sulla strada i concorrenti con le quattro ruote motrici, che mettono le ruote interne ben oltre il ciglio della strada, avevano portato sull’asfalto ogni sorta di porcheria, comprese pietre piuttosto grosse. Il terzo passaggio, quello pomeridiano, ci ha viste rimanere sui tempi precedenti, ma migliorare decisamente la nostra posizione in classifica e arrivare alla fine con il sorriso sulle labbra” afferma la pilota canavesana

Come sempre dopo la gara analizzo la mia prestazione, proprio per capire dove si sarebbe potuto fare meglio. Sono arrivata più volte al limite nelle staccate in curva risultando poco fluida nella percorrenza, perdendo decimi preziosi. Avremmo dovuto lavorare meglio sulla stesura delle note in ricognizione, perché delle note che ci sembravano perfette durante le ricognizioni non lo erano più affrontate in gara”. Conclude però soddisfatta Monica Caramellino che ha finito la gara in 85esima posizione assoluta, su 155 partenti, conquistando per la sesta volta consecutiva la corona della Contessa di Santa Rosalia, la regina del Palio degli Asini, che assieme al rally è la manifestazione di maggior spicco di Alba. Sfileranno insieme il prossimo ottobre, la Contessa in panni storici e Monica Caramellino in tuta racing?

“R Italian Trophy” – 14° Rally di Alba. Elwis Chentre con Fulvio Florean si aggiudicano il 1° Raggruppamento

Nel 2° si impongono al fotofinish  Matteo Giordano – Manuela Siragusa. Foto Elio Magnano

Il rally di Alba, giunto alla sua 14°edizione, ha decretato vincitori nei rispettivi raggruppamenti gli equipaggi composti da Elwis Chentre assieme a Fulvio Florean, primi su Skoda Fabia R5, che si sono imposti dopo le 9 prove speciali, davanti a Corrado Pinzano – Marco Zegna e Patrick Gagliasso con alle note Dario Beltramo, entrambi su VW Polo R5. Nel raggruppamento riservato alle vettura di classe R3- R2 la vittoria è andata alla coppia, anche nella vita, di Matteo Giordano e Manuela Siragusa che hanno avuto la meglio su Riccardo Tondina con alle note Davide Cecchetto per soli 4 decimi di secondo, dopo più di un’ora di gara. L’ultima prova speciale ha tenuto in suspance entrambi I Team dato che prima dello start Giordano poteva contare su un vantaggio di solo 1” e 9 decimi su Tondina. Quest’ultimo ha provato l’impossibile nel corso dell’ultima prova speciale “ Niella – Bossolasco”, recuperando però,“solamente” 1”e 5 decimi. Da ricordare gli altri piazzamenti nel 1° raggruppamento con la quarta posizione per Massimo Marasso – Luca Pieri, 5° Kim Daldini con Daniele Rocca, all’esordio stagionale nella Serie con una vettura Skoda Fabia R5.In sesta posizione Alberto Dall’Era – Danilo Fappani seguiti da Massimo Menegaldo con alle note Chiara Lavagno. Sfortunata la gara di Davide Riccio assieme a Silvia Rocchi dovutisi ritirare nel corso dell’ultima prova speciale. La terza posizione del 2° raggruppamento è stata conquistata dall’equipaggio Caffoni Davide – Massimo Minazzi che ha preceduto Alessandro Cadei – Claudio Bertotto su Citroen DS3 3RT. Altri 8 protagonisti iscritti in questo raggruppamento hanno terminato la gara e solo un’ equipaggio composto da Gianluca Quaderno e Lara Zanolo su Renault Clio R3C non hanno concluso la gara per un ritiro nella 4° prova speciale.Il prossimo appuntamento valido per la Zona 1 della Serie sarà il 35° Rally Città di Torino in programma nei giorni 11 – 12 Settembre prossimi.Per seguire i nostri iscritti, i loro risultati, notizie ed aggiornamenti durante tutta la stagione, è a disposizione il sito internet dedicato www.rtrophy.it e la pagina Facebook R ITALIAN TROPHY. Inoltre tutta la Serie avrà il proprio spazio televisivo all’interno del programma Rally Dreamer su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) con servizi dedicati che andranno in onda dopo ogni rally.

Cominelli-Fieni vincono il round d’apertura della Suzuki Rally Cup nel Rally Alba

  • Battaglia fino all’ultima prova per la flotta della casa giapponese impegnata nella gara inaugurale del trofeo; L’equipaggio svizzero Cominelli-Fieni su Suzuki Swift R1 ha dominato dal primo all’ultimo tratto cronometrato; Secondi Fichera-Mazzocchi, sull’unica Baleno in gara, grazie al sorpasso su Rivia-Dresti; Next stop per il trofeo sarà il Rally Il Ciocco all’interno del CIR.

Il 14°Rally di Alba porta le prime firme sulla Suzuki Rally Cup 2020, competizione monomarca giunta alla sua tredicesima edizione. Sono quelle di Ivan Cominelli e Igor Fieni che sono riusciti nell’impresa di registrare il miglior crono su 5 delle 9 prove speciali in programma e mantenere la vetta da start a stop a bordo della loro Suzuki Swift R1. Il driver svizzero ha portato a termine la sua leadership e si è aggiudicato l’appuntamento di Alba, all’interno della gara valida per il Campionato Italiano WRC, davanti alle altre vetture 14 vetture tutte gommate Toyo Tyres.

La lotta vera e propria è stata per la piazza d’onore. In seconda e terza posizione si sono avvicendate le Suzuki Swift di Simone Rivia, navigato da Andrea Dresti, e la Suzuki Baleno, unica in gara di Giorgio Fichera ed Alessandro Mazzocchi. Il catanese Fichera è riuscito a scavalcare il parmense Rivia ad inizio del terzo loop di prove e ha poi mantenuto la posizione fino all’ultimo. Il pilota siciliano risulta quindi il migliore nella speciale classifica di classe Racing Start. Rivia si accontenta quindi del terzo gradino del podio Suzuki, mentre al quarto posto, poco distante, chiude il padovano Nicola Schileo, volto noto del Campionato Italiano WRC insieme a Alessandro Cervi.

Termina in quinta posizione la trasferta piemontese del giovane Igor Iani con Nicola Puliani. A seguire il trentino Roberto Pellè con Giulia Luraschi, secondo di classe Racing Start, seguito dalle vetture R1 di Mattia Zanino, Marco Longo e Cristian Mantoet. Chiude la top ten riservata alle vetture della casa di Hamamatsu l’altro driver svizzero Lorenzo Albertolli.

Buona anche la prova della Suzuki Swift Sport Hybrid, portata in gara da Claudio Argentin, che si mette in mostra offrendo nuovamente segnali interessanti per lo sviluppo della nuova vettura con alimentazione parzialmente elettrica, anche in prospettiva futura.

Quindi alle note dolenti. Sfortuna proprio sul finale per il driver ligure Claudio Vallino, vincitore della Power Stage nella prova speciale numero 4, che ad un chilometro dal traguardo si è dovuto ritirare per noie meccaniche. Problemi alla trasmissione hanno messo la parola fine sulla gara del vicentino Andrea Scalzotto, altro habitué della Rally Cup, durante il secondo tratto cronometrato. Poco prima invece era arrivato il ritiro di Simone Calcagno, che dopo aver terminato la PS1 nonostante una foratura si è trovato costretto comunque a farsi da parte prima di fare ingresso nella prova successiva.

CALENDARIO Suzuki Rally Cup 2020:

1-2 agosto: 14° Rally di Alba; 21-22 agosto: 43° Rally Il Ciocco e Valle del Serchio; 12-13 settembre: 104a Targa Florio; 3-4 ottobre: 67° Rallye Sanremo; 23- 24 ottobre: 38° Rally 2 Valli; 6-7 novembre: 39° Rally Trofeo ACI Como.

 

Classifica Finale Suzuki Rally Alba:

  1. Cominelli-Fieni (Suzuki Swift R1) 1:14’38.4; 2. Fichera-Mazzocchi (Suzuki Baleno Rstb1) +25.4; 3. Rivia-Dresti (Suzuki Swift R1) +27.6; 4. Schileo-Cervi (Suzuki Swift R1) +1’09.10; 5. Iani-Puliani (Suzuki Swift R1) +1’33.10; 6. Pelle’-Luraschi (Suzuki Swift RSTB1) +1’36.70; 7. Zanin-Simioni (Suzuki Swift R1b) +1’43.40; 8. Longo-Conci (Suzuki Swift R1) +2’46.60; 9. Mantoet-Beltramello (Suzuki Swift Rstb1) +7’13.30; 10. Albertolli-Castelli (Suzuki Swift R1) +8’17.30; 11. Argentin-Argentin (Suzuki Swift R1IBN) +10’06.50; 12. Pelosi-Barla (Suzuki Swift RSTB1) +10’45.30;

Classifica Suzuki Rally Cup dopo Rally Alba:

Pilota: Cominelli Ivan 17; Fichera Giorgio 13; Rivia Simone 10; Schileo Nicola 8; Iani Igor 6; Pelle’ Roberto 5; Zanin Mattia 4; Longo Marco 3; Vallino Claudio 3; Mantoet Cristian 2; Albertolli Lorenzo 1.

Navigatori: Fieni Igor 17; Mazzocchi Alessandro 13; Dresti        Andrea 10; Cervi Alessandro 8; Puliani  Nicola 6; Luraschi Giulia 5; Simioni Roberto 4; Conci Matías 3; Vitali Maurizio 3; Beltramello Stefano 2; Castelli Sara 1.

Honda Civic Type R Limited Edition segna un nuovo giro record sull’iconico Circuito di Suzuka

Nuovo record nella categoria auto a trazione anteriore sul Circuito di Suzuka, con un tempo sul giro di 2:23.993. La Limited Edition è la Type R più estrema mai realizzata fino a oggi. Questo record contribuisce a rendere Civic Type R il riferimento assoluto della categoria

La versione Limited Edition, la Civic Type R più estrema mai realizzata da Honda fino ad oggi, ha segnato un nuovo giro record per un’auto a trazione anteriore sul rinomato Circuito di Suzuka in Giappone1, facendo fermare le lancette del cronometro sul tempo di 2 minuti e 23,993 secondi2.

Con un tracciato di 5,8 km famoso per le sue chicane ad alta velocità e per i tornanti impegnativi distribuiti su una forma a “otto”, questo circuito vede un rettilineo lungo 1,2 km passare sopra un altro tratto della pista. La Civic Type R Limited Edition, grazie ai suoi componenti leggeri, ai miglioramenti apportati a sospensioni e sterzo, agli interni essenziali e orientati al pilota, ha oltrepassato i limiti del possibile per un’auto a trazione anteriore, in uno dei tracciati più impegnativi del motorsport mondiale.

Suzuka, largamente considerato una tappa significativa del calendario di Formula 1, è un importante banco di prova per lo sviluppo delle vetture e dei motori super sportivi di Honda, sin dal 1962. Il Circuito venne costruito secondo le istruzioni del fondatore e presidente della società, Soichiro Honda, che pronunciò la famosa frase: “Le automobili non possono essere migliorate se non vengono messe alla prova su pista”.

Il giro record è stato ottenuto da un modello test di Type R Limited Edition, durante le fasi finali di valutazione delle prestazioni lo scorso febbraio. La vettura testata aveva le stesse specifiche tecniche della Type R Limited Edition di serie in vendita in Europa – senza modifiche o miglioramenti apportati per elevare le prestazioni.

Hideki Kakinuma, Civic Type R Project Leader, ha commentato: “La Limited Edition riflette la dedizione di Honda nel raffinare l’essenza e il piacere di guida a bordo di Type R. Questa versione è un’autentica auto sportiva e supererà le aspettative dei nostri clienti. Io e il Team di ingegneri abbiamo fatto nostro lo spirito agonistico che è stato tramandato in Honda per generazioni e generazioni; è questa forte passione che guida l’evoluzione di Civic Type R verso l’auto sportiva ideale che ogni persona vorrebbe guidare.

Su questa versione abbiamo lavorato ulteriormente alla velocità, in collaborazione con il Team Honda Racing Development (HRD) Sakura, che ha un ruolo chiave nello sviluppo all’interno del motorsport. La collaborazione ha portato a stabilire il record di giro più veloce per Type R3 sul Circuito di Suzuka, spesso descritto come uno dei più straordinari al mondo”.

Primi punti ad Alba per Roberto Pellè, secondo

Il debutto cuneese del pilota trentino, sulla Suzuki Swift 1.0 turbo Racing Start, assieme a Giulia Luraschi, va in archivio anche con il sesto post nella Suzuki Rally Cup. Foto Ivan Zortea

Trento, 03 Agosto 2020 – Parte con il piede giusto questo martoriato 2020 per Roberto Pellè, rientrato nel weekend da un Rally di Alba, dal profumo mondiale, con molteplici spunti positivi.

Per il pilota di Trento, affiancato in abitacolo e nella vita da Giulia Luraschi, l’appuntamento cuneese, prima prova del Campionato Italiano WRC, racchiudeva parecchie incognite.

Prima fra tutti il cambio di vettura, con il passaggio dalla vecchia Suzuki Swift R1 alla nuova versione Racing Start, dotata di un motore 1.0 turbo boosterjet, preparata da A. Bi. Car Racing.

Il portacolori della scuderia trentina Destra 4 Squadra Corse, abituale protagonista della Suzuki Rally Cup, ha saputo ben interpretare il nuovo pacchetto tecnico, andando a cogliere una brillante seconda posizione tra le Racing Start, ben nove al via, ed ottenendo i primi punti per il monomarca della casa coreana, forte della sesta piazza finale.

Nonostante il caldo torrido abbiamo svolto tutti un ottimo lavoro” – racconta Pellè – “a partire da tutto il team per arrivare sino alla mia Giulia, impeccabile come sempre sul sedile di destra. Non è stata una trasferta facile, semplice, ma siamo riusciti a farla girare a nostro favore e siamo riusciti a tornare da Alba con punti importanti. Eravamo in quattordici nella Suzuki Rally Cup e possiamo guardare al futuro con sano ottimismo. Il ghiaccio è stato rotto, avanti così.”

 

Pronti, via e sul primo giro di prove speciali Pellè si insediava stabilmente alle spalle di Fichera, alla guida di una Suzuki Baleno, in classe Racing Start, unico a contenere il divario rispetto alla concorrenza, con il terzo che incassava un abisso, già superiore ai tre minuti di ritardo.

Nell’ambito della Suzuki Rally Cup la progressione dell’alfiere di Destra 4 Squadra Corse era già costante: settimo tempo sulla prima speciale, sesto sulla seconda e quinto sulla terza.

Nonostante il rapido deteriorarsi del fondo stradale Pellè si confermava, anche sulla seconda tornata, il solo in grado di mantenere il distacco da Fichera tra le derivate dalla serie mentre nel trofeo dedicato alle piccole di casa Suzuki la lotta a ridosso del podio si faceva molto serrata.

Con tre prove speciali ancora da disputare, seppur la classifica tra le Racing Start fosse ormai congelata con un secondo posto inattaccabile, la sfida nella Suzuki Rally Cup non permetteva di abbassare la guardia: nonostante un improvviso temporale Pellè non commetteva errori, concludendo il primo ballo, sulla nuova Swift 1.0 turbo boosterjet, con un ottimo sesto finale.

Alba, come lo scorso anno, si è rivelata una gara davvero difficile” – aggiunge Pellè – “perchè, partendo nelle retrovie, troviamo condizioni del fondo davvero insidiose. Il primo giro ci è servito per prendere confidenza con la nuova vettura, cercando di toglierci la tanta ruggine accumulata dal fermo forzato. Sul secondo giro abbiamo attaccato un po’ di più, mantenendo un buon passo nonostante la strada fosse peggiorata di molto. Sapevamo che sarebbe stata così, sin dal via. Sul terzo ed ultimo passaggio, nonostante il temporale, abbiamo mantenuto la seconda piazza tra le Racing Start ed un ottimo sesto assoluto nella Suzuki Rally Cup. Siamo super soddisfatti perchè avevamo percorso pochi chilometri di test. Ora ci prepariamo per il Ciocco.”

Santoro vittima del caldo in quel di Alba

Un malore blocca il pilota di San Giovanni Rotondo, già in affanno durante lo shakedown, e lo costringe al ritiro anticipato, ancor prima di iniziare la vera sfida. Foto Zini

Vignola (MO), 03 Agosto 2020 – Un caldo torrido, afoso, che ha messo a dura prova molti in questo weekend, in occasione di un Rally di Alba che sarà ricordato anche per il meteo.

Al via del primo appuntamento con il Campionato Italiano WRC, al termine di un lungo lockdown, la neonata scuderia Top Drivers schierava il rientrante Massimiliano Santoro.

Il pilota di San Giovanni Rotondo, al debutto nel CIWRC, saliva per la prima volta a bordo della Hyundai i20 R5, condivisa con Mattia Bartolucci e messa a disposizione da Bernini Rally.

L’appuntamento cuneese, dallo spiccato accento mondiale vista la partecipazione in forze del team Hyundai ufficiale, con il campione del mondo in carica Tanak e con Neuville sulle WRC Plus, si rivelava ostico per il foggiano già durante le prime battute dello shakedown.

 

Il caldo era davvero insopportabile” – racconta Santoro – “e già nello shakedown non riuscivo a trovare il giusto equilibrio a livello fisico. Abbiamo affrontato qualche giro, sperando che la situazione potesse migliorare, ma, purtroppo, non è stato così. Onestamente non sapevo cosa fare perchè non volevo deludere la scuderia Top Drivers, il team Bernini Rally e tutti i partners che avevano riposto in me la loro fiducia. Ci ho provato ed ho cercato di prendere il via.”

 

L’indomani la situazione non migliorava e Santoro si vedeva costretto a rinunciare.

 

La delusione è davvero tanta” – aggiunge Santoro – “ma non me la sono proprio sentita di partire perchè le mie condizioni fisiche erano davvero precarie. Non riuscivo a gestire tutto quel caldo e così, di comune accordo con il team e la scuderia, abbiamo deciso di ritirarci.”

 

Gli fa eco Ferdinando Serafino, presidente della neonata scuderia modenese Top Drivers.

 

Ci dispiace davvero molto per Massimiliano” – sottolinea Serafino – “ma con la salute non si può scherzare. Ad Alba faceva davvero molto caldo e correre quando non si è al massimo della forma fisica può essere molto pericoloso. Un debutto non certo dei più felici, rispetto alle aspettative che nutrivamo per un palcoscenico così prestigioso come quello di Alba, ma guardiamo avanti con sano ottimismo. Siamo certi che Santoro potrà presto tornare in gara.”

 

Un ritorno che potrebbe presto concretizzarsi, i prossimi 5 e 6 di Settembre, con il Rally Porta del Gargano, la gara di casa che potrebbe rivelarsi la giusta occasione di rilancio per Santoro.

 

Ad inizio Settembre ci sarà il Rally Porta del Gargano” – conclude Santoro – “e sarà la nostra gara di casa. Manca un mese a quell’appuntamento e cercherò di prepararmi nel miglior modo possibile per poter ben figurare. Ci tengo a ripagare la fiducia che Top Drivers e Bernini Rally hanno riposto in me ad Alba e quale occasione migliore per farlo se non la mia gara di casa.”

“R Italian Trophy” – 17° Rally Città di Scorzé. Carlo Colferai e Alice Mosele, primi nel 1° raggruppamento

Luca Ghegin con Ivano Passeri si impongono nel 2°. Foto Elio Magnano

La cronaca del rally Città di Scorzè vede come sfortunato protagonista nel 1° raggruppamento, il pilota vicentino Andrea Dal Ponte che stava già assaporando la vittoria nella classifica riservata alla Serie, ma con una penalità di 50 secondi inflittagli al termine dell’ultima prova speciale, si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio. La vittoria quindi è andata al pilota Carlo Colferai navigato da Alice Mosele, che nel corso dell’ultima prova speciale ha avuto la meglio su Gimmy Medè in coppia con Anna Dusi. Tutti i 3 equipaggi hanno gareggiato a bordo di una vettura Skoda Fabia R5. In quarta posizione di raggruppamento il pilota friulano Claudio De Cecco con Giovanni Campeis su Hyundai I20 R5. Il combattutissimo 2° raggruppamento, dove erano presenti ben 10 vetture al via, ha visto primeggiare l’esperto e veloce pilota veneziano Luca Ghegin navigato dal valdostano Ivano Passeri, su Renault Clio R3C che hanno preceduto nell’ordine il giovane Nicola Sartor – Denis Piceno e Cristian Dal Castello – Stefano Righetti, entrambi su Peugeot 208 R2B. Nella classe R2 del secondo raggruppamento, i piloti hanno dato vita ad una grande competizione, alternandosi nelle prime posizioni e primeggiando anche nella classifica finale. Tutti gli altri 7 equipaggi iscritti alla Serie hanno concluso il rally, terminando in questo modo, tutti in zona punti.Il prossimo appuntamento valido per la Zona 4 della Serie sarà il 3° Rally delle Dolomiti in programma nei giorni 10 – 11 Ottobre prossimi.Per seguire i nostri iscritti, i loro risultati, notizie ed aggiornamenti durante tutta la stagione, è a disposizione il sito internet dedicato www.rtrophy.it e la pagina Facebook R ITALIAN TROPHY. Inoltre tutta la Serie avrà il proprio spazio televisivo all’interno del programma Rally Dreamer su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) con servizi dedicati che andranno in onda dopo ogni rally.

“R Italian Trophy” – 3° Rally di Salsomaggiore Terme. Roberto Vellani – Silvia Maletti primeggiano nel 1° raggruppamento

Davide Incerti e Monica Debbi si impongono nel secondo. Foto Elio Magnano

Il rally parmense ha visto i vincitori dei rispettivi raggruppamenti, primeggiare fin dalle prime battute di gara. Durante le 7 prove speciali, l’equipaggio formato da Roberto Vellani e Silvia Maletti su Skoda Fabia R5 hanno impresso un ritmo molto alto che li hanno premiati con la vittoria nel 1° raggruppamento davanti ad “ICEMAN” – Malvermi e Squarcialupi – Avanzi.Davide Incerti e Monica Debbi si sono imposti in quello riservato alle vetture di classe R3-R2. A bordo della loro Citroen DS3 R3T hanno avuto la meglio sull’equipaggio formato da Alessio Bellan e Barbara Battelli su Renault Clio R3C. Il prossimo appuntamento valido per la Zona 5 sarà il 48° Rally di San Marino, in programma nei giorni 28 – 29 Agosto su fondo sterrato, che coincide anche come prima prova del Campionato Italiano Rally Terra. In quest’occasione troveremo dei nuovi “ protagonisti” iscritti alla Serie, sia nel 1° e 2° raggruppamento. Per seguire i nostri iscritti, i loro risultati, notizie ed aggiornamenti durante tutta la stagione, è a disposizione il sito internet dedicato www.rtrophy.it e la pagina Facebook R ITALIAN TROPHY.

Buona la prima per Renzo Rampazzo, secondo a Scorzè

Ripartenza positiva per il pilota di Montegrotto Terme, al rientro dopo il lungo lockdown, con un ottimo podio veneziano e con in tasca punti importanti per i propri obiettivi stagionali. Foto Fotosport

Montegrotto Terme (PD), 03 Agosto 2020 – Avvio promettente quello di Renzo Rampazzo alla diciasettesima edizione del Rally Città di Scorzè, chiusa con una seconda posizione di classe R3C che non può che considerarsi un ottimo avvio per questa anomala stagione 2020.

Il pilota della Renault Clio R3, iscritta per la prima volta dalla scuderia La Superba, di Campodarsego, si è ben comportato, in un contesto tanto competitivo quanto selettivo.

Il percorso ridotto ad una quarantina di chilometri, a causa delle nuove normative, imposte dalla federazione, per il contenimento del Coronavirus, poteva rivelarsi fatale ad ogni minimo errore.

Non partito Saioni la lotta si restringeva a tre con il portacolori di Montegrotto Terme che si trovava ad affrontare un osso duro come Luca Ghegin, su vettura gemella, assieme all’incognita del tedesco Irlacher, quest’ultimo alla guida di una Honda Civic Type R.

Un primo scossone alla classifica lo dava proprio il pilota della trazione anteriore nipponica, incassando una pesante penalità che lo escludeva, sulla prima “Noale”, dalla lotta al vertice mentre Rampazzo staccava il secondo, dietro a Ghegin, con un passivo di 1”4.

La prima tornata si concludeva, dopo “Fassinaro”, con il patavino a 7”2 dall’unico rivale rimasto.

Il secondo passaggio, sulle due sole prove speciali in programma, vedeva un Rampazzo solido, affiancato per la prima volta dal rodigino Michele Barison, in grado di mantenere un distacco contenuto dalla lepre Ghegin, consapevole del fatto che l’obiettivo primario rimaneva quello di portare a casa quanti più punti possibili in chiave campionato.

Con un’unica tornata a separarlo dal traguardo ed un passivo di 15”3 il patavino manteneva alta la concentrazione, concludendo il proprio Città di Scorzè con un buon secondo posto finale.

 

Siamo abbastanza soddisfatti del nostro Città di Scorzè” – racconta Rampazzo – “perchè si trattava di un’edizione davvero molto corta, resa per noi selettiva dall’obbligo di non poter sbagliare. Ghegin è stato super ed aver contenuto il distacco da lui è stato per noi motivo di orgoglio, vista la sua lunga esperienza. Molti piedi pesanti, tutti in pochi decimi. Siamo stati in lotta serrata anche per il due ruote motrici. Sono stati due giorni di sauna, senza sovrapprezzo, che ci hanno consentito di portare a casa ottimi punti per quelli che sono i nostri obiettivi 2020.”

 

Un bottino certamente consistente per quanto riguarda la Coppa Rally ACI Sport e per il neonato R Italian Trophy, in quarta zona, con il quale ci si darà appuntamento al Dolomiti Rally.

A questi due, in extremis, si aggiungerà il tentativo di scalata, sempre rimanendo nell’ambito della zona Triveneto, alla Michelin Zone Rally Cup, con una puntatina al Mundialito Triveneto.

 

La vettura e tutto il team hanno svolto un ottimo lavoro” – aggiunge Rampazzo – “così come il buon Michele Barison, con il quale mi sono trovato molto bene. Diciamo che siamo partiti con il piede giusto e con un calendario così corto era fondamentale farlo. In attesa del Dolomiti Rally, a metà Ottobre, stiamo valutando la possibilità di partecipare al prossimo Città di Bassano, a fine Settembre. È la gara delle gare in Triveneto e ci piacerebbe essere anche noi della partita.”

Scuderia Palladio Historic svetta a Salsomaggiore

Nella gara di regolarità sport abbinata all’omonimo rally, vittoria assoluta per Falcone e Balboni su Toyota Celica. Un successo che mitiga le amarezze dello Scorzè Storico.

Vittoria di classe nel moderno per Ferrari e Comellato

Vicenza, 3 luglio 2020 – Ancora sugli scudi l’equipaggio formato da Gian Luigi Falcone ed Erika Balboni e la loro Toyota Celica ST 184: dopo il secondo assoluto al Vallate Aretine dello scorso 25 luglio, a Salsomaggiore Terme sono saliti sul gradino più alto del podio nella gara di regolarità sport corsa a seguito dei rally moderno e storico, regalando un prestigioso successo alla Scuderia Palladio Historic. Il duo, realizzando sole 27 penalità, si è lasciato alle spalle diversi pretendenti al successo, confermando la costante crescita nella regolarità sport, disciplina alla quale di recente si è avvicinato.

Nella top ten altri due portacolori del “gatto col casco”: settimi assoluti sono Ezio Franchini e Gabriella Coato su Talbot Sunbeam TI mentre Daniele Carcereri e Federico Danzi hanno chiuso noni con la Peugeot 205 GTI.

Meno buone le notizie dal Rally Città di Scorzè, dove l’onore è stato salvato da Alessandro Ferrari e Piero Comellato, primi di classe nel Rally Auto Moderne con la Lancia Delta HF con la quale hanno anche realizzato la trentaseiesima prestazione assoluta.

Le note dolenti arrivano dal Rally Storico dove entrambi gli equipaggi Palladio Historic sono stati costretti al ritiro. Per rottura del motore della Honda Civic, Andrea Marangon e Massimo Darisi mentre per il cedimento della guarnizione della testata si è fermata anzitempo la Fiat Ritmo 130 TC di Daniele Danieli e Alberto Marcon.

Menzione anche per Giulio Nodari impegnato al Rally di Alba a dettare le note ad Andrea Scalzotto su Suzuki Swift in una gara terminata però, nel corso della seconda speciale.

 

L’attenzione ora si rivolge verso il settore delle cronoscalate che riparte con lo svolgimento della Salita del Nevegal a Belluno in programma domenica 9 agosto; iscritti tra le auto storiche, sono Umberto Pizzato su Porsche 911 RSR, Romeo De Rossi con l’Alfa Romeo Alfasud Ti e Giuliano Ongaro su Peugeot 205 Rallye.

Rallenta in luglio la caduta delle immatricolazioni auto (-11,01%)

Con incentivi e nuova fiscalità su auto aziendale mercato auto 2020 in forte recupero

E’ ancora in rosso il bilancio del mercato automobilistico italiano. In luglio le autovetture immatricolate sono state 136.455 con un calo dell’11,01% rispetto a luglio 2019. La contrazione non è certo lieve, ma, se si considera la serie di cali delle immatricolazioni negli ultimi mesi (marzo -85,39%, aprile -97,55%, maggio -49,55%, giugno -23,13%), la conclusione che si può trarre è che la pandemia non ha influito sull’interesse degli italiani per l’automobile e probabilmente ciò anche perché oggi l’automobile è il mezzo di trasporto più sicuro contro il contagio. Certo, se si considera il bilancio dei primi sette mesi, il quadro è ancora di una gravità inaudita. Le immatricolazioni sono crollate da quota 1.236.520 del gennaio-luglio 2019 a quota 720.620 del gennaio-luglio 2020. Il calo è del 41,72% in percentuale e di 515.900 unità per numero di autovetture e ciò con effetti pesanti per il settore, che ha perso nei primi sette mesi dell’anno circa 9,6 miliardi di euro di fatturato e per l’Erario che, soltanto per l’Iva sulle auto vendute in meno, accusa un minor gettito di 2,1 miliardi di euro.

Le prospettive per gli ultimi mesi del 2020 – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – appaiono però positive. Il Decreto Rilancio nella sua prima formulazione praticamente ignorava l’automobile, In sede di conversione in legge è stato però accolto l’emendamento Benamati, sostenuto dalla maggioranza e da larghi strati dell’opposizione, che tiene conto del principio che, nella difficilissima congiuntura attuale e in generale nella lunga e appena cominciata transizione all’elettrico, occorre sostenere anche l’acquisto di autovetture Euro 6 con alimentazioni tradizionali perché è dalla vendita di questo tipo di auto che vengono le risorse per la transizione all’elettrico.

Gli incentivi in vigore, che riguardano anche le auto Euro 6 con qualsiasi alimentazione ma con emissioni di CO2 fino a 110gr al km, sono stati accolti molto favorevolmente. Il clima di fiducia degli operatori, determinato dal Centro Studi Promotor sintetizzando i risultati delle sue inchieste congiunturali mensili, è balzato da quota 27,7 di fine giugno a quota 40,5 di fine luglio e, per quanto riguarda il pubblico, va detto che nel primo giorno di validità degli incentivi, cioè sabato 1° agosto, moltissime sono state le richieste per i nuovi bonus.

Le auto da immatricolare per portare il risultato del 2020 sui livelli del 2019 sono ancora 1.196.029. Appare impossibile che questo risultato possa essere ottenuto entro il 31 dicembre. La partita degli incentivi non è però ancora conclusa. Lo stesso On. Benamati ha dichiarato a Quattroruote che intende proporre l’eliminazione di una grave anomalia che da decenni affligge il settore dell’auto in Italia: la gravissima discriminazione fiscale delle auto aziendali rispetto agli standard europei e cioè le limitazioni italiane alla detraibilità dell’Iva e alla deducibilità dei costi di esercizio. Se la proposta Benamati andasse in porto con uno dei provvedimenti che sono al momento allo studio e fosse operativa da settembre, l’obiettivo di portare le immatricolazioni del 2020 sui livelli del 2019 potrebbe diventare un po’ meno impossibile. Sarebbe un bellissimo segnale per l’economia italiana – prosegue Quagliano – che vede nel raggiungimento dei livelli del 2019 il primo fondamentale traguardo da tagliare per spiccare poi il balzo necessario per colmare il divario (-3,98%) tra il Pil 2019 e quello precedente la crisi del 2008 e riprendere un percorso di crescita coerente con quello delle altre economie avanzate con cui l’Italia deve competere.

Debutto europeo in chiaroscuro per Rachele Somaschini al Rally di Roma Capitale

La pilota milanese ha iniziato la sua avventura nell’ERC3 Junior 2020 al volante della nuovissima Peugeot 208 Rally4 con cui, nonostante parecchie noie tecniche di “gioventù” e qualche errore, ha ottenuto un buon sesto posto. A #CorrerePerUnRespiro importante donazione di 20.000 Euro.

Cusano Milanino 29/07/2020.  Doppio esordio non facile per Rachele Somaschini al Rally di Roma Capitale.
Al via per la prima volta in assoluto a bordo della nuova Peugeot 208 Rally4, gestita dalla Sportec Engineering, la portacolori dell’RS TEAM SSD ha iniziato la sua avventura nell’ERC3 Junior 2020 con un buon sesto posto.

Una gara, quella romana, che si è presentata come sempre piena di insidie. Una prima tappa caratterizzata dalla famosa prova speciale di Pico che, con il suo asfalto abrasivo e le sue stradine strette e veloci, è forse il test più difficile di tutto l’evento capitolino. A seguire le altre due classiche PS “Roccasecca-Colle San Magno” e “Santopadre-Arpino”.
Una giornata condizionata dai ritardi accumulatisi a seguito dei tanti incidenti sulle prove, e dal grande caldo, che per Rachele si è rivelata ancora più travagliata a causa di parecchie noie di natura tecnica presentate dalla neonata 208. Un’anomalia allo sfiato della benzina in abitacolo e un problema elettrico hanno rallentato la giovane lombarda nella mattinata di sabato prima che una piccola uscita di strada in un tratto sporco, pur senza conseguenze per macchina ed equipaggio, decretasse ufficialmente la fine della prima tappa per Rachele e la sua navigatrice Giulia Zanchetta.

Ripartita per la seconda tappa con la formula del super rally, senza particolari velleità di classifica e con il solo obiettivo di affinare il proprio feeling con la macchina, la pilota di Cusano Milanino si è migliorata prova dopo prova nei nove tratti cronometrati in programma, nonostante un set up non ottimale, dimostrando buoni margini di crescita in vista dei prossimi appuntamenti da cui è attesa.

Non è stato il debutto che ci aspettavamo – ha dichiarato Rachele –. Una gara davvero impegnativa per molte ragioni: un contesto internazionale del tutto nuovo, la Peugeot 208 Rally 4 da interpretare in gara passo dopo passo, perché avevamo alle spalle solo qualche chilometro di test. Poi abbiamo avuto un sacco di problemi tecnici e commesso qualche errore. E infine un caldo eccessivo per me, che ha reso la guida estenuante. Cercheremo di imparare dai nostri errori e di ottenere prestazioni migliori alla prossima. Siamo fiduciose! Non meno importante, voglio ringraziare il generoso donatore che, durante la gara, ha devoluto 20.000 Euro al progetto #CorrerePerUnRespiro, a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica, che è il mio primario obiettivo nello sport.”

Il prossimo appuntamento europeo per Rachele sarà il Rally Liepaja, in programma dal 14 al 16 agosto prossimi, preceduto dal Rally Città di Arezzo Crete Senesi e Valtiberina, round conclusivo del Challenge Raceday Rally Terra 2019/2020 dove è in corsa per il titolo femminile

Team Bassano di ritorno dal Rally Vallate Aretine

Il team dall’ovale azzurro tira le somme al rientro da un difficile impegno sulle strade toscane e si prepara ad affrontare altri due rally nel prossimo fine settimana. Foto AciSport

Romano d’Ezzelino (VI), 28 luglio 2020 – Anche per il Team Bassano va in archivio la prima importante trasferta della ripartenza del mondo delle gare di auto storiche, a seguito della partecipazione alla decima edizione del Rally delle Vallate Aretine con un importante numero di equipaggi.

Dopo le sei impegnative prove speciali, a marcare il miglior risultato nel rally sono stati Ermanno Sordi e Claudio Biglieri autori di un’eccellente prestazione con la Porsche 911 Gruppo B che hanno portato in nona posizione assoluta e al terzo posto di classe. Scorrendo la classifica, in sedicesima posizione si trova la Porsche 911 Gruppo 4 di Giuliano Palmieri e Lucia Zambiasi, autori di un’onorevole gara con una vettura prima di questo rally aveva corso nelle cronoscalate. Missione compiuta anche per Edoardo Valente e Jeanne Revenu al debutto con la Lancia Rally 037 con la quale hanno siglato la ventiduesima prestazione assoluta e la quarta di classe. Alle loro spalle, l’Opel Ascona SR Gruppo 2 di Giacomo Questi e Giovanni Morina vincitori con largo margine della classe 2-2000 nella quale al terzo posto si classifica la Kadett GT/e di Tiziano Savioli e Paolo Borgato. Nella classe 2-1600 del 3° Raggruppamento, sono solo 3 i secondi che separano le Volkswagen Golf Gti di Massimo Giudicelli e Stefano Segnana, rispettivamente secondo e terzo di classe affiancati da Paola Ferrari e Cristian Pennacchi. Nella medesima categoria, al quarto posto chiudono Fausto Fantei e Daniele Grechi con l’Alfa Romeo Alfasud TI. Soddisfatti al traguardo anche Luigi Annoni e Giampaolo Mantovani che portano alla vittoria la Fiat 128 Sport Gruppo 2 e la classe se l’aggiudicano anche Michele Paoletti e Rossano Mannari su Renault 5 GT Turbo Gruppo N.

È purtroppo nutrita anche la lista dei ritirati a partire da Paolo Baggio e Flavio Zanella fermi sulla prima prova per un’uscita della loro Lancia Delta 16V; sono invece stati causati tutti da problemi tecnici e meccanici di varia origine, i ritiri della Porsche 911 di Agostino Iccolti e Francesco Berdin, della Fiat Ritmo 130 TC di Matteo Luise e Melissa Ferro, della Ford Escort RS di Enrico Volpato e Samuele Sordelli, della Fiat 125 S di Pietro Turchi e Carlo Lazzerini, ma anche della Toyota Celica 4WD di Nicola Patuzzo ed Alberto Martini, oltre che della BMW M3 di Giulio Pedretti e Fabio Fedele e l’Alfetta GTV di Gianluigi Baghin e Sergio Marchi. All’appello manca anche l’Opel Kadett GT/e di Nicola Tricomi e Pietro Musacchia esclusa a fine gara a seguito decisione del Collegio dei Commissari Sportivi, per un’infrazione commessa dal pilota nel corso di una prova speciale. Nella classifica dedicata alle scuderie, il Team Bassano si è piazzato al terzo posto.

In chiaroscuro anche gli esiti del Trofeo A112 Abarth Yokohama con Domenighini e Torricelli che hanno colto la terza posizione e resta il rammarico per il ritiro di Gallione e Cavagnetto quando si trovavano al comando, come riportato nel comunicato dedicato al trofeo.

Nella gara di regolarità sport, podio mancato d’un soffio per Andrea Giacoppo e Nicola Randon che si devono accontentare del quarto posto con la Lancia Fulvia HF.

Passando ad altra manifestazione, la regolarità turistica Valdastico-Valposina svoltasi domenica 26 nell’alto vicentino, una penalità pesante ha privato di una certa vittoria l’Alfa Romeo 33 di Filippo Viola e Daniel Gerunda che si ritrovano al decimo posto dopo aver avuto il successo a portata di mano sino a due prove dal termine. Al traguardo anche la Fiat Uno Turbo di Rossi e Leone e la Fiat 127 di Zuccante – Zuccante.

Ancora due impegni nel prossimo fine settimana: il Rally Città di Scorzè e il Rally di Salsomaggiore Terme. Quattro gli iscritti alla gara veneziana in programma domenica 2 agosto: Gianluigi Baghin e Thomas Ceron con l’Alfa Romeo Alfetta GTV, Giuseppe Cazziolato e Denis Rech su Lancia Delta Integrale 16V, Cristiano De Rossi con Maurizio Palazzo su Autobianchi A112 Abarth, Tiziano Savioli e Roberto Segato con l’Opel Kadett GT/e.

Alla regolarità sport valevole per il Trofeo Tre Regioni abbinata al rally emiliano di vedranno nuovamente all’opera Andrea Giacoppo e Nicola Randon con la Lancia Fulvia HF e su Fiat Abarth 695 ci saranno Carmelo Cappello con Stefano Arnicar.

Esperienza capitolina positiva per Paolo Menegatti

Nonostante il prematuro ritiro, ad inizio della seconda tappa, il pilota di Zanè è comunque soddisfatto per i progressi maturati durante il Rally di Roma Capitale. Foto Acisport

Zanè (VI), 28 Luglio 2020 – Seppure la classifica finale riporti il suo nome contrassegnato dal ritiro Paolo Menegatti pensa positivo al termine di un’edizione del Rally di Roma Capitale tra le più dure e selettive, in grado di mettere in difficoltà anche i big dell’europeo e del tricolore.

La duplice validità per il FIA European Rally Championship e per il Campionato Italiano Rally ha infatti portato nella città capitolina i migliori interpreti dell’asfalto a livello continentale.

In un contesto così competitivo il pilota di Zanè, alla guida di una Skoda Fabia R5 Evo iscritta e messa a disposizione da MS Munaretto, era consapevole di dover pagare lo scotto del debutto.

Il portacolori di Jteam, affiancato per la prima volta da Michele Ferrara, partiva cauto nelle prime fasi di gara, quelle del recente Sabato, rallentato dai tanti ritardi a causa di altri ritiri.

 

Sulla prima speciale siamo partiti molto in ritardo” – racconta Menegatti – “e, di conseguenza, abbiamo iniziato con gomme fredde. Questo è il motivo per il quale abbiamo fatto un testacoda, in avvio, che ci ha fatto perdere parecchio. Poi, a parte qualche problema di freni e di assetto, abbiamo iniziato a prendere ritmo e siamo migliorati sensibilmente, chiudendo bene al Sabato.”

 

Uscito dalla prima speciale con il cinquantesimo tempo assoluto il vicentino, in due sole prove, recuperava sino alla posizione numero trentatre, nella generale, al giro di boa della frazione.

Un passo in crescita, nonostante il rapido deteriorarsi del fondo, vedeva Menegatti chiudere la giornata al ventottesimo assoluto nella classifica europea ed all’undicesimo in gara 1 del CIR.

Il tutto lasciava intravvedere una seconda tappa all’insegna della progressione ma, sul secondo crono, quello di “Rocca Santo Stefano”, l’alfiere del sodalizio bassanese accusava una foratura e, nella concitazione del momento, un problema tecnico lo tagliava fuori tempo massimo.

 

Avevamo l’obiettivo di migliorarci” – aggiunge Menegatti – “e stavamo andando come ci eravamo prefissati. Gara nuova per noi e con avversari di fama internazionale. Eravamo consapevoli che sarebbe stata difficile. Abbiamo fatto delle prove di assetto, che non ci hanno premiato, ma se mai si prova mai si capisce. Dovevamo fare esperienza. Credo sia stata la gara più difficile alla quale abbia mai partecipato. La seconda tappa si adattava molto di più al mio stile di guida ma, purtroppo, abbiamo fatto soltanto una prova prima di ritirarci. Peccato non essere arrivati alla fine per una cavolata. Vorrei ringraziare di cuore il presidente di Jteam, Jack Battaglia, che è onnipresente. Grazie di cuore a Michele Ferrara, mi ha aiutato tantissimo ed ho imparato tantissimo in questa trasferta. È stato determinante in prova speciale. Vorrei ringraziare anche altri compagni di squadra che mi sono stati vicini come Antonio Forato, Matteo Gambasin ed Enrico Molo. Abbiamo concluso con un ritiro ma siamo positivi e vogliamo trarre il meglio da questa splendida esperienza romana. Se penso ancora al Venerdì sera, quando abbiamo attraversato il centro di Roma, di fronte a monumenti storici, con una vettura da rally è un’emozione che porterò per sempre dentro al cuore. È stata un’esperienza incredibile, dura e stressante ma pur sempre positiva. Ora guardiamo avanti, alla prossima.”

 

Lo sport incontra la solidarietà A #CorrerePerUnRespiro FFC l’importante donazione di 20.000 Euro

Cusano Milanino, 31/07/2020. Dall’incontro tra la sensibilità di un generoso donatore e l’impegno di Rachele Somaschini nei rally, a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica, scaturisce il contributo di 20.000 Euro al progetto #CorrerePerUnRespiro.
Rachele Somaschini combatte dalla nascita contro una malattia genetica degenerativa silenziosa, la fibrosi cistica, per cui sino ad oggi si attende una cura. Dalla volontà di non arrendersi nasce nel 2016, in collaborazione con Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (FFC), la Campagna #CorrerePerUnRespiro, con cui Rachele ha deciso di rendere la sua passione per i motori e la sua attività di pilota strumenti di sensibilizzazione verso la malattia, ancora poco conosciuta.
Il gesto di Franco – autore dell’importante donazione – che ha incontrato Rachele salendo al suo fianco sull’auto da corsa ad una manifestazione benefica, non poteva dare risposta più forte e concreta a questo sforzo.
“L’incontro con Rachele è stato assolutamente casuale – racconta – . Con un amico ho partecipato ad una manifestazione vicino a casa mia in cui Rachele offriva un giro in macchina ai partecipanti, a scopo benefico – “Taxi Rally” – e da lì mi sono innamorato della sua causa. Non conoscevo le problematiche della fibrosi cistica ma ho approfondito la cosa, ne ho capito la gravità e ho sentito il desiderio di dare un aiuto concreto. All’epoca di quell’evento ero reduce da un incidente domestico – avevo tagliato tre dita di una mano con una sega circolare – e mi ero ripromesso di trasformare il danno di quell’infortunio in qualcosa di buono. Così ho fatto, devolvendo il risarcimento alla ricerca sulla fibrosi.” Da appassionato di motori a fan di rally il passo è stato breve. “Salire su una macchina da corsa è stata un’esperienza sconvolgente – prosegue Franco – anche per la vettura stessa, il roll bar, tutti quei comandi, il cambio. Da allora quando corre Rachele seguo con attenzione le sue gare. E’ una persona travolgente in tutto quello che fa.”
La pilota milanese, impressionata da un tale atto di generosità, non può che essere riconoscente. “Al di là della cifra davvero rilevante – commenta Rachele – e sappiamo quanta fatica facciamo per raccogliere fondi – sono molto gratificata nel vedere che il nostro incessante lavoro di sensibilizzazione arriva al cuore delle persone. È il mio principale obiettivo, e ringrazio davvero tanto Franco per il suo aiuto e la sua testimonianza. Incontrare lui e la sua famiglia ci ha dato una grande carica di ottimismo e speranza che vorrei condividere con tutte le persone che credono nella ricerca senza arrendersi, con gli occhi ben puntati verso un traguardo importante.”
L’iniziativa #CorrerePerUnRespiro ha raccolto in questi anni più di 160.000 Euro a sostegno della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, Onlus riconosciuta dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) con il ruolo di Agenzia Nazionale per la ricerca in fibrosi cistica. E grazie alle donazioni raccolte, è stata finanziata una parte dell’innovativo progetto di ricerca “Task Force for Cystic Fibrosis TFCF”, che mira ad una cura che agisce alla radice della malattia.
Il progetto TFCF è ora in una fase avanzata di studio preclinico, che ha richiesto un importante investimento di risorse e tempo per conferire al potente composto ARN23765 caratteristiche biologiche e di sicurezza per farlo diventare presto un farmaco, data la sua elevata efficacia rilevata in vitro. Si sta anche studiando la possibilità di aumentarne l’efficacia in combinazione con altri correttori. Questi  studi hanno escluso la tossicità del composto (fase di derisking), ma ne hanno anche definito alcune caratteristiche “farmacocinetiche” (entità di assorbimento, concentrazione e durata nel plasma, distribuzione negli organi ed eliminazione). Ora ci aspettano alcuni mesi per perfezionare gli studi in vivo con lo scopo di confermare la sicurezza e le caratteristiche di comportamento del composto ARN23765 nell’organismo vivente; questi studi dovranno consentire anche di definire il dosaggio più sicuro ed efficiente per affrontare i primi studi sull’uomo, in collaborazione con partner internazionali.
I tempi così lunghi sono necessari per produrre un farmaco proponibile per l’uso umano, e questo è un percorso che solitamente compie l’industria farmaceutica. La Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, con il supporto di tanti donatori, ha osato proporsi con una ricerca indipendente nel tentativo di contribuire a creare un’alternativa, che si rifletterà anche sul mercato, per facilitare l’accesso alle cure al maggior numero possibile di malati, anche di coloro – e sono ancora tanti – la cui forma di FC è caratterizzata da mutazioni ancora orfane di specifica terapia.