Buon compleanno Henri

JYVÄSKYLÄ (Finlandia), 25 agosto – Gli eroi sono tutti giovani e belli.

Mai definizione fu più adatta per un personaggio come Henri Toivonen, morto non ancora trentenne il 2 maggio 1986 sul Col d’Ominanda in Corsica, insieme al suo fedele scudiero Sergio Cresto, a cavallo del destriero che amava di più e che gli aveva dato maggior fama e gloria: Delta S4.

Predestinato a diventare una stella del rallismo avendo per padre quel Pauli Toivonen (campione europeo del 1968 su Porsche 911 e vincitore del Mille Laghi del 1962 e Montecarlo 1966 su Citroën DS, Sanremo 1968 e Acropolis 1969 su Porsche 911) Henri era nato il 25 agosto 1956 a Jyväskylä cuore pulsante del Mille Laghi. Il piccolo Henri non poteva che sognare di diventare una stella del firmamento rallistico. Vivendo in una terra dove la neve copre la terra per molti mesi l’anno, Henri Toivonen ha iniziato la sua carriera non ancora ventenne con una Simca Rallye nelle gare locali su ghiaccio. Henri, però, sa che per raggiungere quell’Olimpo che sogna deve correre all’estero e nel 1978 si presenta con un’imponente Citroën CX GTI (in fondo le più belle vittorie suo padre le aveva ottenute con la Citroën DS) in Portogallo e all’Acropolis, gare su fondi sterrati dove i Flying Finns la fanno da padroni. Le due trasferte non vanno benne e il 22enne Henri Toivonen si ritira, ma il ghiaccio è rotto, e al successivo RAC Rally, che si corre nel fango delle foreste gallesi, Henri si presenta con una Talbot Sunbeam e per la prima volta entra fra i primi dieci della classifica assoluta chiudendo nono. È tempo di trasferirsi in Inghilterra, incubatrice di campioni e il giovane finlandese lascia le terre artiche per andare a correre il campionato inglese, non prima di aver conquistato la sua prima vittoria assoluta all’Aland Rally finlandese su Talbot Sunbeam. In Inghilterra si alterna al volante di una Ford Escort RS Gruppo 4 e di una 131 Abarth ufficiale affidatagli da Cesare Fiorio, grande cacciatore di talenti. La sua carriera è avviata e nel 1980 è pilota ufficiale Chrysler nel mondiale avendo a disposizione una Sunbeam Talbot Lotus, affiancato da Guy Frénquelin, ottenendo due successi all’Artic Rally (valido per il Campionato Europeo) e al RAC di fine stagione divenendo il più giovane pilota a vincere una gara iridata a 24 anni 3 mesi e 24 giorni.

Dal Montecarlo 1981 inizia il suo sodalizio con Fred Gallagher. I due non parlano la stessa lingua, ma individuano tre termini per definire le curve (cattive, veloci e medie) e tanto basta per spingere forte. Insieme conquistano il secondo posto in Portogallo, nella stagione vincono 18 prove speciali iridate e chiudono settimi nel mondiale, prendendosi la soddisfazione di vincere il Pace Petroleum National Rally con la loro Talbot Sunbeam Lotus. Nei due anni successivi gareggia ancora nel mondiale e in Inghilterra con il Team Rothmans che gli mette a disposizione la Opel Ascona 400 Gruppo 4 nel 1982 (settimo nel mondiale con 44 prove speciali vinte e il successo assoluto nel francese Rallye des 1000 Pistes) e Manta 400 Gruppo B nel 1983 (14 nel mondiale, 23 speciali vittorie e un’unica vittoria al Rothmans Manx International Rally inglese, valido per il Campionato Europeo). In quella stagione corre anche il Rally di San Marino con una Ferrari 308 GTB Gruppo B affiancato da Juha Piironen dovendosi ritirare per la rottura della scatola dello sterzo.

L’anno successivo abbandona il mondiale per dare l’assalto all’europeo con una Porsche 911 a trazione integrale, sempre per i colori Rothmans con la quale chiude secondo nella serie continentale, vincendo tre gare (Costa Smeralda, corso muovendosi con le stampelle, per un incidente accadutogli nei giorni precedente in una gara di karting, Ypres e Madeira, segnando il miglior tempo in 61 prove speciali), alternate a tre uscite con Lancia 037 nel mondiale dove finisce 16° assoluto con 13 prove vinte e un unico arrivo al Mille Laghi che conclude terzo, oltre a bissare la vittoria al Rallye des Mille Pistes con la Porsche.

Il 1985 è un anno di transizione perché Henri Toivonen (con Juha Piironen a fianco) non segue un programma di spicco, ma entra stabilmente nella galassia del Martini Racing, fortemente voluto da Cesare Fiorio che gli mette a disposizione la ormai superata Lancia 037 (a due sole ruote motrici); facendogli intravedere la possibilità di salire quanto prima sulla nuova arma della Casa torinese: la Delta S4. Un mostro a quattro ruote motrici, con una potenza stimata attorno a seicento cavalli, spinta da un quattro cilindri sovralimentato da un compressore turbo e volumetrico. La stagione inizia con un buon sesto a Montecarlo, poi nel successivo Costa Smeralda Henri Toivonen esce di strada infortunandosi alle vertebre e dovendo rimanere fermo per due mesi. Ritorna nel suo Mille Laghi, dove ottiene un incredibile quarto posto con la 037, poi è terzo a Sanremo, ritirato al Catalunya.

Infine arriva il RAC, ultima gara della stagione e con esso la Delta S4. Affiancato da Neil Wilson, Henri Toivonen vince la gara con 56” di vantaggio sul compagno di squadra Markku Alén, accendendo le speranze di squadra e tifosi per la stagione successiva. E l’inizio del 1986 è fulminante con il successo a Montecarlo, affiancato dal suo nuovo compagno di avventura, Sergio Cresto, che i due portacolori del Martini Racing concludono con oltre quattro minuti di vantaggio sulla Peugeot 205 Turbo 16 di Timo Salonen.

Seguono due ritiri: in Svezia per una rottura di una valvola mentre era al comando e in Portogallo, per la fermata dei piloti a seguito dell’incidente della Ford RS 200 di Joaquin Santos che travolse e uccise tre spettatori. Quindi una perentoria vittoria in Costa Smeralda, valida per il Campionato Europeo e gara di grande interesse per lo sponsor Martini, nonostante problemi al compressore volumetrico che precedeva il fatale Tour de Corse.

Anche nell’isola napoleonica Toivonen-Cresto fecero il vuoto dietro di sé, arrivando ad avere 2’45” sul più vicino inseguitore, Bruno Saby, prima di uscire di strada nella diciottesima prova speciale, il Col d’Ominanda, finire in una scarpata e morire nell’incendio della loro Lancia Delta S4.

Nella sua breve ma splendente carriera Henri Toivonen ha disputato 128 rally vincendone 16, con 40 presenze nel mondiale, tre vittorie, nove podi, 184 prove speciali vinte e 194 punti conquistati.

Un palmares incredibile, conquistato in meno di sei anni di gare. Ma soprattutto la capacità di far sognare i tifosi. Che è proprio ciò che sanno fare gli eroi.

33° Rally Lana, Classe A5: il colpo di reni di Viotti-Colombaro sorpassa Ferrotto-Barbin

L’equipaggio astigiano fa sua la classe con un’ultima prova al fulmicotone ribaltando a suo favore la classifica allora condotta da Ferrotto-Barbin. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Elio Magnano

BIELLA, 12 luglio – Grande battaglia in Classe A5, con continui capovolgimenti di fronte, quattro dei sei equipaggi al via capaci di imporsi in speciale e risolta solo nell’ultima prova. Si comincia con la Rosazza e a svettare sono Daniele Ferrotto e Dario Barbin che mettono la loro vecchia, ma efficiente Peugeot 205 Rallye per 9”4 davanti alla MG ZR 105 di Mario Viotti ed Enzo Colombaro costretti a manovrare nei tornanti e con problemi di interfono. E di 24” netti davanti alla Peugeot 106 XSI dell’Under Gioiele Romito affiancato da Nicolò Bottega che danneggiano un semiasse ma riescono a concludere senza problemi seguiti da Daniele Bissacca-Thomas Tamburrano che pagano 34”5 a Ferrotto per problemi di freno a mano (molto utile nei tornanti) alla loro Peugeot 106. Molto lenti Renato Paganini-Carmen Razza che vengono raggiunti in prova dai due equipaggi che li seguono. Nella successiva Tracciolino, più fluida nel ritmo, a svettare, tanto per rimescolare le carte sono Bissacca-Tamburrano che lasciano a 3”4 Romito, a 3”7 Viotti e a 6”3 Ferrotto. Si torna a Biella per il primo riordino parco assistenza e si riparte per il giro della notte profonda con Viotti al comando per 3”2 su Ferrotto, 14”3 su Romito e 21”4 su Bissacca. Fuori dai giochi Claudio Leonardi-Aniello Dura (Peugeot 205 Rallye) in ritardo di 1’02”7 e Paganini-Razza che pagano al pilota astigiano 3’23”3.

Questa volta Rosazza vede emergere Viotti che chiude la speciale con 8”7 su Ferrotto (con qualche problema di carburazione), nonostante il pilota della MG debba nuovamente superare la vettura gemella di Paganini, quindi  Romito a 13”1 e Bissacca a 42”8 a dimostrazione che Rosazza non è la sua speciale, mentre non terminano la speciale Leonardi-Dura. La profonda notte del Lana termina con il secondo passaggio su Tracciolino, prova in cui non entrano Paganini-Razza. La speciale va a Ferrotto che fa meglio di Viotti per 16”2, con Romito a 17”8, mentre esce di strada Bissacca e si ritira. Si va al riposo con Ferrotto-Barbin al comando nonostante una penalità di 10” per ritardo al C.O. di ingresso a Tracciolino, con Viotti a 4”3 e Romito staccato 33”3 dalla vetta.

Alla luce del sole Viotti si impone nel primo passaggio sulla Curino recuperando 3”3 a Ferrotto che rimane al comando delle operazioni, mentre Romito insegue a 7”6 facendo conoscenza con la vettura che usa per la prima volta. Il passaggio successivo vede Romito mettere a frutto l’esperienza acquisita nel passaggio precedente, siglare il miglior tempo di classe (61esimo assoluto) e precedere di 4”9 Ferrotto vittima di un testacoda e Viotti che non trova il ritmo e alza il suo tempo di 2”9 rispetto al passaggio precedente.

Quando manca un solo passaggio sulla Curino, 9,2 chilometri, sono 1”4 i secondi che dividono Ferrotto da Viotti che si preparano a una sfida al calor bianco, con Romito fuori dai giochi a 32”7. E Viotti compie il miracolo, siglando il suo miglior passaggio sulla Curino staccando il 44esimo tempo assoluto rifilando 7”7 a Ferrotto e 14”2 a Romito. “Ho cambiato le gomme prima dell’ultima speciale, montandone un treno di nuove e i risultati si sono visti, capovolgendo la situazione a mio favore” descrive il pilota astigiano che conclude 47° assoluto con un vantaggio di 6”3 su Ferrotto che può recriminare sui 10” di penalità pagati nella prima giornata e 45”5 su Romito-Bottega, soddisfatti del loro esordio sulla Peugeot 106 XSI.

  • Iscritti 6, verificati 6, classificati 3, ritirati 3.
  • Vincitori Prove speciali: 3 Viotti-Colombaro (3, 5, 7): 2 Ferrotto-Barbin (1, 4); 1 Bissacca-Tamburrano (2); 1 Romito-Bottega (6)
  • Leader di classifica: 1 Ferrotto-Barbin; 2-3 Viotti-Colombaro; 4-6 Ferrotto-Barbin; 7 Viotti-Colombaro

Lanterna Corse Rally Team, sfortuna per Gianluca Caserza al Ciocco 

Ritiro ma buone sensazioni al debutto con la Renault Clio Rally 5 

Si è purtroppo conclusa con un ritiro l’esperienza al Rally del Ciocco di Gianluca Caserza e Paolo Rocca, che hanno debuttato sulle strade toscane con la nuova Renault Clio Rally 5.
L’equipaggio genovese della Lanterna Corse Rally Team, dopo le ottime sensazioni dello Shakedown, è partito con il piede giusto e si trovava al comando sia della classifica di classe che di quella del Renault Clio Trophy riservato alle nuove vetture francesi. Dopo quattro prove speciali Caserza è però stato costretto al ritiro per un banale inconveniente meccanico, che ha di fatto stoppato la sua marcia regolare verso la vittoria.
“La macchina mi ha stupito, è molto divertente e ho impiegato poco tempo a recuperare gli automatisimi, merito anche di Paolo Rocca che è un grande professionista. Spero di potermi rifare al Rally della Lanterna sulle strade di casa” – ha dichiarato Caserza deluso ma allo stesso tempo soddisfatto dopo la trasferta in Garfagnana.

Al Rally del Ciocco era in gara anche Alessandro Cervi, che ha letto le note a Nicola Schileo, raggiungendo la sesta posizione tra i partecipanti alla Suzuki Rally Cup a bordo di una Swift R1.

CIVM, il Trofeo “Luigi Fagioli” non appaga Roberto Malvasio

Prosegue, in seno al CIVM (Campionato Italiano Velocità Montagna) 2020, il percorso formativo di Roberto Malvasio al volante della Osella 2000 PA21 Evo della Catapano Corse. Dopo il debutto stagionale all’“Alpe del Nevegal”, il pilota di Ronco Scrivia  ha partecipato in Umbria al 55° Trofeo “Luigi Fagioli”, chiudendo l’esperienza in 48^ posizione assoluta, su 163 piloti classificati, ed al 6° posto in Classe CN2000.

“Nelle qualifiche – osserva il portacolori della Winners Rally Team – sono partito cauto perché quella umbra è una gara molto veloce e non ti perdona errori: ho migliorato un po’ tra la prima e la seconda salita ma i tempi sono stati decisamente alti. Nella prima manche di gara ci ho messo troppa foga ed ho commesso un paio di errori che hanno compromesso lo scratch; nella seconda ho resettato tutto: ho fatto una salita ad un ritmo più basso ma pulita, senza fare errori, ed ho messo a segno una prestazione accettabile”.

“Questo dimostra – conclude Roberto Malvasio – che non ho ancora trovato il giusto feeling  con la vettura, che può fare prestazioni ben migliori. Nel complesso posso dire di essere abbastanza soddisfatto e sono sicuro di poter migliorare ancora: tutto dipenderà dagli  sviluppi del mio programma, ad oggi condizionato da troppi fattori”.

 

Scandola-D’Amore affiancano Ceccoli-Capolongo al San Marino Rally

Hyundai Rally Team Italia raddoppia l’impegno nel Campionato Italiano Rally Terra. Daniele Ceccoli e Piercarlo Capolongo con grandi ambizioni nella gara di casa.

Umberto Scandola e Guido D’Amore al rientro sulla terra dopo 10 mesi d’assenza Foto Bettiol

Settimo di Pescantina (Vr) Da Arezzo a San Marino per affrontare il secondo appuntamento del Campionato Italiano Terra, nel week-end del 28-29 agosto. Hyundai Rally Team Italia conferma l’annunciata presenza di Daniele Ceccoli-Piercarlo Capolongo, affiancati sulla seconda Hyundai i20 R5 da Umberto Scandola-Guido D’Amore.

Sarà una gara ricca di aspettative per la team veronese visto che Ceccoli si è già aggiudicato la gara di casa nel 2018, mentre il Scandola ha firmato l’albo d’oro del rally due volte, nel 2013 e 2017. Entrambi sono poi saliti sul podio più volte a conferma del buon feeling con gli sterrati che confinano con l’Emilia e la Toscana.

Siamo molto concentrati sull’impegno di questo fine settimana perché vogliamo cercare di portare la prima vittoria in un rally di campionato nazionale su terra a Hyundai Italia e a Hyundai Motorsport Customer Racing”, precisa Riccardo Scandola. “Innanzitutto proseguiamo l’impegno nel CIRT con Ceccoli che al debutto con la i20 R5 al Valtiberina ha chiuso al quarto posto. Abbiamo poi deciso di correre a San Marino anche con Umberto perché è parecchio che non corre su questo fondo e coglieremo l’opportunità di provare le ultime novità della vettura, oltre a prendere dimestichezza con i pneumatici Michelin per il proseguo del programma mondiale WRC3. In una stagione condizionato dai noti problemi sanitari, abbiamo spostato l’obiettivo verso la partecipazione a una serie di rally particolarmente tecnici. Questo per migliorare la conoscenza della vettura in previsione di un programma internazionale completo nel 2021”.

Daniele Ceccoli (foto a sinistra): “Attendiamo con piacere le strade di casa che conosciamo molto bene. Spesso correre sotto gli occhi degli amici tifosi può essere anche un peso ma il Rally di San Marino giunge nel momento giusto per dimostrare il buon lavoro fatto con il team. Dopo i primi km fatti al Rally Valtiberina possiamo dire di conoscere meglio la Hyundai i20 e dunque speriamo di poter sfruttare al melio il suo potenziale. Il CIRT 2020 ha subito fatto vedere un livello molto elevato e sarà una bella sfida poter lottare per il podio”.

Umberto Scandola (foto a sinistra): “Sono contento di poter avere una nuova opportunità di guidare la Hyundai sulla terra. L’ultima volta era stato quasi un anno fa al Rally Tuscan, dove siamo stati in lotta per la vittoria fino a pochi km dalla fine. San Marino è una gara molto diversa ma sono convinto che potremmo fare altrettanto bene. Il campionato terra di quest’anno è molto ben frequentato e con un livello altissimo, questo è uno stimolo per dare il 100% anche se la mia è una presenza, che potremmo definire occasionale, fa parte di un piano di sviluppo tecnico per affrontare in maniera sempre più competitiva le gare internazionali della seconda parte dell’anno e a seguire il programma internazionale 2021 che stiamo definendo in queste settimane”.

Il 48° San Marino Rally si sviluppa lungo tre prove speciali da ripetersi tre volte per un totale di 64,72 km con partenza e arrivo dal Centro Multieventi Sport Domus a Serravalle di San Marino. Il via è previsto alle ore 08.00 di sabato 29 agosto per la breve prova Terra di San Marino di 4,5 km. Poi ci si sposta in provincia di Arezzo per la PS Monte Rocca di 9.41 Km. 11,96, Lunano-Piandimeleto di 5,28 km e di nuovo la Terra di San Marino. Dopo il riordino a Serravalle si ripetono Monte Rocca, Lunano-Piandimeleto e di nuovo Monte Rocca Lunano-Piandimeleto e Terra di San Marino prima dell’arrivo al Centro Multievento alle 18.45.

Cartoline delle vacanze a bordo di una Peugeot super spaziosa

Allora erano prevalentemente le 204, 304 e 504 break, oggi le nuove 308 SW e 508 SW

Una vecchia foto in bianco e nero con una familiare carica di bagagli fin sopra al tetto, magari con accanto dei bambini che giocano, oppure una pausa nel lungo viaggio per le vacanze…  Chi non conserva in un cassetto tra i vecchi ricordi foto come queste? Ma chi erano le eroine delle nostre vacanze che ci portavano lontano a casa di amici, parenti, in campeggio o, per i più fortunati, una piccola pensione al mare?

Fin dagli esordi l’automobile ha rappresentato un simbolo di evasione, un mezzo con il quale percorrere distanze sempre maggiori alla scoperta del mondo. Ma se inizialmente era un lusso per pochi, con il passare degli anni è diventata sempre più accessibile ad una larga fascia di clientela.

Molti acquistavano l’automobile principalmente per scopi lavorativi; basti pensare ai piccoli artigiani e commercianti che non potevano certamente permettersi una vettura per i giorni di festa e una per lavorare… Fu così che intorno alla metà degli anni venti nacquero le prime vetture strutturate per ricoprire il doppio ruolo. PEUGEOT è da subito in prima linea per offrire una gamma di modelli in grado di affrontare entrambe queste mansioni, senza troppi compromessi. Il risultato fu ben presto apprezzato dalla clientela riuscendo a conquistare un’importante fetta di mercato che non verrà mai più abbandonata.

Le prime PEUGEOT a ricoprire questa duplice mansione furono le 201, ben presto seguite dalle 301 e 401; le denominazioni spaziavano da “torpedo 4 places commercial” a “Coach commerciale 4 places” a “Limousine Commerciales 6 places”.

Con l’arrivo della serie 02 e in particolare con la 402, le capacità di carico in termini di volume e di peso trasportabile crebbero in modo deciso, ma non solo. Si perfezionano anche le soluzioni modulari per aumentare e diminuire con estrema semplicità le possibilità di gestire lo spazio destinato al carico.

La 202 “Limousine Commerciale” a 4 o 6 posti sarà nel 1938 la prima commerciale familiare ad adottare una linea moderna immediatamente riconducibile a quelli che sono ancora oggi gli stereotipi di questi modelli. La 202 break nel dopoguerra con la versione detta “canadienne” per la sua struttura in legno, involontariamente per necessità e non per moda raggiunse delle soluzioni estetiche alquanto interessanti.

Ma è a partire dagli anni cinquanta che le Break o Familiari (a seconda del numero dei posti che variava da 5 a 7) si diffondono con maggiore rapidità: sono gli anni delle 203 e 403 divenute ben presto comuni nel panorama automobilistico europeo. Tutte le PEUGEOT “lunghe” (come spesso vengono chiamate nel gergo le break  o le familiari per distinguerle dalle berline) sono predisposte per montare un portapacchi molto ampio con sei punti di ancoraggio molto utile per caricare i bagagli delle vacanze soprattutto quando all’interno si viaggia in sette.

Negli anni sessanta e settanta con il boom economico PEUGEOT mette a listino una vasta gamma di modelli lunghi dalle 404 Break, Commerciali, Familiari alla piccola 204 Break per passare nel successivo decennio alle 304 Break e alle 504 Break Commerciali e Familiari.

In estate le strade si riempiono di queste simpatiche vetture tuttofare ma le foto non sono più in bianco e nero, ora sono a colori e i parcheggi nelle aree di sosta sulle strade delle vacanze sono spesso pieni.

Oggi in piena era digitale PEUGEOT conserva sempre a listino la sua gamma di versioni “lunghe” anche se non si chiamano più Break o Familiare ma SW. Ma la capacità di portarci in vacanza “con quasi mezza casa al seguito” è ancora fortemente presente. Si chiamano PEUGEOT 308 SW e 508 SW, la prima disponibile da qualche giorno con il nuovo quadro strumenti 100% digitale, la seconda disponibile anche in versione plug-in hybrid, in grado di coniugare i vantaggi della propulsione 100% elettrica con quelli dell’autonomia di una propulsione ibrida.

Vittoria nel 2RM per Paolo Andreucci e Anna Andreussi al Ciocco con la nuova Peugeot Rally 4

Paolo Andreucci: “Non potevamo iniziare in modo migliore il nostro rientro nel CIR. La Peugeot Rally 4 è davvero performante, Anna alle note precisa come sempre.”

Inizia con una vittoria nel 2 ruote motrici per Paolo Andreucci, e la navigatrice Anna Andreussi, il rientro nel Campionato Italiano Rally. Allo start del Rally il Ciocco e Valle del Serchio, il pilota garfagnino ha fatto la sua apparizione a bordo della nuova Peugeot 208 Rally 4 curata da FPF Sport. Sono bastati pochi passaggi nello shakedown per far capire agli avversari che l’undici volte campione italiano rally era tornato più carico che mai.

Già infatti dai primi passaggi, Andreucci ha dimostrato di avere un ottimo passo, anche a discapito di alcune R5 ben più potenti. Lo stile di guida inconfondibile del garfagnino, ha portato la vettura di casa PSA subito nelle prime posizioni già dalle prove dello shakedown di venerdì pomeriggio.

C’era grande attesa per il rientro della coppia più amata dei rally e loro, a bordo della nuova arma di casa Peugeot, la 208 Rally 4 gommata Pirelli, non hanno deluso le aspettative, dominando la 2 ruote motrici.

“Rientrare nel campionato italiano rally e farlo nella gara di casa a bordo della vettura di casa PSA, è stato molto piacevole per noi – ha dichiarato il pilota Paolo Andreucci-. C’erano grandi aspettative per questo rientro, il piacere di rimetterci in gioco in mezzo a tanti giovani che volevano confrontarsi con noi, ma grazie all’ottima vettura messaci a disposizione dal FPF Sport ed alle gomme Pirelli, siamo riusciti a condurre una gara regolare e senza errori. Nel corso del primo giro abbiamo riscontrato solo un piccolo problema di surriscaldamento nella prova speciale Tereglio 2, risolto poi in assistenza. Con Anna il feeling in macchina è quello di sempre, sembra non esserci mai fermati. La nuova Peugeot Rally 4 è molto performante, abbiamo trovato molto sporco in gara, non solo perché partivamo con il numero 32, ma perché davanti avevano tagliato un po’ dappertutto, secondo me anche dove in alcuni tratti non era necessario. Abbiamo voluto condurre una gara senza prenderci troppi rischi, anche per evitare forature alle nostre Pirelli, che ci avrebbero attardato. Con le gomme ci siamo trovati sin da subito, così come con le regolazioni della nostra Peugeot, anche grazie ai test svolti prima del Valtiberina.
Peccato non aver trovato in prova il pubblico di sempre, ma purtroppo in questo momento siamo costretti a queste rigide regole per il contenimento del Covid 19. Apprezzo comunque lo sforzo fatto dalla Federazione e dagli organizzatori, per raggiungere il pubblico tramite tv e social. Anche noi, con le nostre dirette in assistenza e con i video delle ps, oltre che con le foto, proviamo a renderli partecipi il più possibile.”

Prossimo appuntamento per Paolo Andreucci e Anna Andreussi nel campionato Italiano Rally sarà a metà settembre in Sicilia, per la storica Targa Florio, gara alla quale l’equipaggio di casa Peugeot è molto legato con tantissimi tifosi pronti ad aspettarli.

 

Ottime indicazioni dalla Skoda Fabia R5: “Ciocco” soddisfacente per BB Competition e Giuseppe Iacomini

Il portacolori spezzino al centro di una condotta rivolta all’aspetto didattico, al debutto sulla Skoda Fabia R5 in un confronto ricco di contenuti tecnici qualitativi di elevato livello.  Foto AmicoRally

La Spezia, 23 agosto 2020. Fare chilometri su una vettura altamente professionale, da portare all’arrivo di un confronto denso di contenuti tecnici e qualitativi sopra la media. BB Competion ha centrato l’obiettivo grazie a Giuseppe Iacomini, pilota spezzino chiamato al confronto dedicato alla Coppa Rally di Zona sulle strade del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, appuntamento che ha richiamato gli esponenti del panorama nazionale sulle strade di Mediavalle e Garfagnana, nell’intera giornata di sabato.

Al volante della Skoda Fabia R5 messa a disposizione dal team Miele Racing, vettura mai utilizzata in carriera e condivisa con il copilota David Demari, il portacolori spezzino ha mandato in archivio la gara concretizzando, con l’ultima prova speciale, quelle che erano le aspettative della vigilia: accumulare chilometri ed esperienza al volante di una vettura performante, al cospetto dei migliori interpreti del panorama rallistico nazionale. Una condotta valsa la vittoria nel confronto “Over 55”, categoria che ha visto Giuseppe Iacomini primatista anche sulle strade del Rally Coppa Città di Lucca, confronto che – a luglio scorso – ha reso protagonista il sodalizio ligure grazie al podio assoluto conquistato da Claudio Arzà e Simona Righetti, su Citroën C3 R5.

“E’ stato difficile, parliamo di prove speciali da Campionato Italiano – il commento, all’arrivo, di Giuseppe Iacomini – un anno e mezzo fa, proprio su queste strade, avevo provato per la prima volta la Ford Fiesta R5. Una vettura, la Skoda, con un gran potenziale ma l’inattività al volante di una vettura come questa si è fatta sentire. Adesso spero di poter essere al via del Rally Città di Pistoia ma le sensazioni espresse oggi sono positive”.

MM Motorsport nella “top five” della Coppa Rally di Zona al Rally Il Ciocco e Valle del Serchio

Il team lucchese protagonista sulle strade del secondo appuntamento della Coppa Rally di Zona con Thomas Paperini, terzo assoluto, Paolo Moricci, quarto e Luca Pierotti in quinta posizione.  Una foratura occorsa alla Peugeot 208 R2B attarda Davide Nicelli nel format valido come terza manche del Campionato Italiano Rally, contesto affrontato con il supporto di Pirelli.  Foto AmicoRally

Porcari, 23 agosto 2020. E’ un resoconto globale soddisfacente, quello analizzato dai tecnici di MM Motorsport a conclusione del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, terzo appuntamento valido per il Campionato Italiano Rally e seconda prova della Coppa Rally di Zona VI. Il team capitanato da Cristiano Bianucci, rappresentato da ben nove equipaggi sulle strade di Mediavalle e Garfagnana, è salito sul podio del confronto “regionale” grazie alla performance di Thomas Paperini e Simone Fruini, saliti in terza posizione assoluta sui sedili della Skoda Fabia R5. Una condotta autoritaria, quella dei portacolori pistoiesi di Maranello Corse, protagonisti di una performance crescente al secondo utilizzo della vettura dopo le brillanti conferme riscontrate in occasione del debutto, sulle strade del Rally Coppa Città di Lucca. A garantire ulteriori soddisfazioni al sodalizio porcarese la quarta piazza assoluta conseguita da Paolo Moricci e Paolo Garavaldi – anch’egli su Skoda Fabia R5 – e la presenza nella “top five” di Luca Pierotti e Manuela Milli, consapevoli di aver affrontato la gara su una vettura altamente professionale ed impegnativa di cui hanno voluto, per la prima volta, saggiarne le caratteristiche.

 

Una foratura occorsa alla Peugeot 208 R2B sui chilometri della nona prova speciale ha rallentato la “corsa” di Davide Nicelli, affiancato da Alessandro Mattioda nell’appuntamento tricolore. Una variabile che ha relegato il giovane pilota pavese in settima posizione di classe, posizione che – tuttavia – ha garantito al ventiquattrenne pavese il mantenimento della leadership nella classifica del Campionato Italiano Rally Due Ruote Motrici. Un resoconto dove la sfortuna ha avuto un ruolo primario e che è stato condiviso anche da Andrea Marcucci, affiancato da Richard Gonnella in un confronto che lo ha visto penalizzato da una doppia foratura occorsa alla sua Skoda Fabia nel corso della prima metà di gara ma che ha regalato al gentleman driver locale gran divertimento nell’utilizzo della vettura sulle strade “di casa”.

 

Amaro ritiro per Roberto Tucci e Simone Gabbricci, fuori causa nella decima speciale a causa di un principio d’incendio che ha coinvolto la Peugeot 207 S2000 del team lucchese, occorso nella fase di gara nella quale il driver livornese stava riscontrando sensazioni positive al volante della “francese” a trazione integrale.

A recriminare è anche Vittorio Ceccato, affiancato da Cumerlato e costretto ad alzare bandiera bianca nel corso del trasferimento verso la seconda prova speciale, con la Peugeot 208 T16 coinvolta in un incidente che ha costretto il pilota ad archiviare anzitempo l’impegno. A negare l’entrata di Pierluigi Della Maggiora tra i “primi dieci” della classifica assoluta è stata una foratura, particolare che ha rallentato la Skoda Fabia R5 del driver, affiancato da Massimo Moriconi in una condotta crescente fino a quattro chilometri dalla conclusione, dove ha visto ridimensionarsi una prospettiva molto soddisfacente. Terza posizione di classe per Giuseppe Perna ed Alessio Magnani, con il pilota versiliese soddisfatto di un risultato che ha confermato il gratificante livello di feeling maturato sulla vettura.

 

Jolly Racing Team protagonista al “Ciocco”: vittoria nel “CRZ” con Luca Panzani

Il sodalizio larcianese centra il massimo risultato nel confronto “regionale” con Luca Panzani, alla prima vittoria in carriera. Ottimi, i risultati espressi dai portacolori impegnati nel weekend “tricolore”. Foto AmicoRally

Larciano (PT), 23 agosto 2020. E’ con il brindisi alla vittoria che Jolly Racing Team si è congedata dall’asfalto del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, appuntamento valido per il Campionato Italiano Rally e per la Coppa Rally di Zona VI. Il sodalizio larcianese ha conquistato la vittoria nel confronto “regionale” grazie alla performance concreta del suo portacolori Luca Panzani, protagonista assoluto al volante della Skoda Fabia R5 condivisa con il copilota Francesco Pinelli. Per Luca Panzani, il Rally Il Ciocco è stata occasione di poter nuovamente saggiare le potenzialità della vettura, esemplare con la quale si era contraddistinto in passato sulle strade della massima espressione rallistica nazionale. Un doppio impegno – nazionale e regionale – che ha regalato alla scuderia valdinievolina l’entrata tra le prime dieci posizioni della classifica assoluta tricolore, grazie all’ottava piazza conquistata da Tommaso Ciuffi e Nicolò Gonella, all’esordio sulla Skoda Fabia R5. Per il pilota fiorentino una condotta priva di sbavature, la prima improntata su asfalto con una vettura a trazione integrale. Contesto, quello “griffato” Campionato Italiano Rally, che ha regalato soddisfazioni anche al montalese Giacomo Martinelli, all’esordio sulla nuova Renault Clio Rally V condivisa con il copilota Andrea Musolesi. Una performance valsa la terza posizione del podio di Campionato Italiano R1 a conferma delle potenzialità espresse dal giovane driver durante l’arco della gara. Sfortunato epilogo per Roberto Tucci e Simone Gabbricci, ritiratisi sui chilometri della decima prova speciale e tornati al volante della Peugeot 207 S2000, vettura con la quale il pilota livornese si è ritagliato ampie soddisfazioni nella precedente stagione sportiva. Soddisfacente il resoconto analizzato da Giuseppe Carli, impegnato con Nicolò Micheletti al volante della Mini Cooper RS e giunto all’arrivo dopo il Rally Coppa Città di Lucca concluso appena un mese fa.

 

Nel confronto dedicato alla Coppa Rally di Zona, Jolly Racing Team – oltre alla vittoria assoluta con Luca Panzani – si è contraddistinta centrando la “top ten” con Emanuele Danesi e Andrea Sarti, decimi nella “generale”, primi di classe R2B con la loro Ford Fiesta Rally 4 terza tra le vetture a due ruote motrici. Un altro primato nella classe N3 per Emanuele Corti ed Arianna Catalano, “primattori” anche nel trofeo dedicato alle Renault Clio RS grazie ad una condotta accorta nella fase conclusiva che ha permesso all’equipaggio di conquistare punteggio in ottica campionato. Categoria che ha garantito soddisfazioni anche a Rossana Gabrielli e Miriana Gelasi, terze su Renault Clio RS e vincitrici nel confronto femminile. Sfortunati ritiri per Gianfranco Masi e Sabrina Cintolesi, a causa di una “toccata” della loro Renault Clio R3C sulla speciale “Careggine”, di Alessandro Scartabelli e Davide Becucci – out con la Peugeot 106 Kit nella quarta prova – e di Gianandrea Pisani e Fabrizio Vecoli, con la loro Seicento fuori causa nel quinto tratto cronometrato. Un doppio confronto che ha visti impegnati anche due copiloti portacolori, Alessio Pellegrini – su Citroen Saxo nel format “CIR” – e Federico Buglisi, all’arrivo su Fiat Seicento nel contesto dedicato alla Coppa Rally di Zona

Podio, con rammarico, per Andrea Pellè al Ciocco

Il pilota trentino chiude la trasferta toscana con un terzo posto di classe, quinto nella Suzuki Rally Cup, con Giulia Luraschi, complice un fuori programma sul finale. Photo Zini

Trento, 24 Agosto 2020 – Sorride a denti stretti Roberto Pellè, al rientro da un Rally del Ciocco e Valle del Serchio che lo ha visto a lungo protagonista, prima di un passo falso sul finale.

Il pilota trentino, assieme a Giulia Luraschi, ha colto una terza posizione di classe e di gruppo, tra le vetture Racing Start, unita ad un’amara quinta posizione finale nella Suzuki Rally Cup.

Pronti, via e dopo le prime tre prove speciali il portacolori di Destra 4 Squadra Corse si insediava al secondo posto di classe e di gruppo, dando vita ad un bel duello con Martinelli.

Sul primo passaggio di “Careggine” Pellè dava un’importante spallata al diretto rivale, guadagnando una decina di secondi, ma rischiando di vanificare il tutto con un jolly giocato sulla ripetizione di “Tereglio”, sporcatasi notevolmente per la seconda tornata.

Il fondo della Tereglio e della Bagni di Lucca era disastroso” – racconta Pellè – “ed abbiamo trovato uno sporco assurdo. Sulla prima ripetizione, dopo aver raggiunto la Ford Fiesta che ci precedeva, ci siamo girati tra i muri, fortunatamente senza far alcun danno. Abbiamo fatto manovra, perdendo tempo utile nella nostra rimonta. Davvero un peccato, stavamo spingendo.”

Nonostante questo il pilota della Suzuki Swift 1.0 turbo in versione Racing Start, curata da A. Bi. Car Racing, passava il giro di boa della giornata al secondo posto di classe e di gruppo nonché ai piedi del podio nella generale della Suzuki Rally Cup.

Annullata la sesta speciale si ritornava a battagliare sulla ripetizione della “Il Ciocco” e Pellè agguantava il terzo posto, nel monomarca della casa giapponese, seppur di un soffio.

Il trentino riusciva a contenere il rientro della concorrenza presentandosi, a due sole prove speciali dal termine, con un vantaggio di 8”1 su Scalzotto, nella Suzuki Rally Cup, e di una decina di secondi su Martinelli, per la lotta in classe ed in gruppo tra le Racing Start.

Fatale si rivelava la seconda tornata su “Bagni di Lucca” con Pellè che, nell’evitare una grossa pietra in strada, andava ad impattare contro un cordolo, danneggiando la propria vettura.

Sulla decima speciale” – aggiunge Pellè – “cercando di evitare un sasso in traiettoria abbiamo preso male il taglia e siamo finiti contro un cordolo. Abbiamo piegato un braccetto anteriore ed il ponte posteriore. Abbiamo deciso di non mollare ed abbiamo percorso in queste condizioni metà speciale oltre ad un trasferimento di un’ora e venti. Non volevamo sprecare questa gara.”

 

Riuscito a presentarsi allo start dell’ultimo impegno di giornata, il terzo passaggio su “Careggine”, Pellè arginava al meglio possibile il danno e, con una Swift malconcia riusciva a concludere l’appuntamento toscano sul podio, tra le Racing Start, e quinto nel monomarca.

 

Grazie al lavoro di Alessandro Bisoffi e di tutto il team” – sottolinea Pellè – “la nostra Swift ora lavora benissimo con le gomme. È stata una gara ad eliminazione, tanti i ritiri. Va bene così.”

San Martino, derapate vintage e un conto in sospeso

Costenaro (Stratos) a caccia del sesto sigillo, ma Nerobutto (Ascona) sogna il suo momento

San Martino di Castrozza, 24 agosto 2020_ Allora, ricapitolando: fin qui dieci edizioni di Historique Rallye San Martino. Cinque le vittorie di Giorgio Costenaro al volante della sua Lancia Stratos Hf, sempre navigato dal fido Sergio Marchi. Se quest’anno gli riuscisse la sesta, sarebbe record assoluto con il marchio San Martino, superando il “Drago” Sandro Munari che vanta sei sigilli tra il 1964 e il 1977, ma uno come navigatore, e Renato Travaglia, artefice di un’altra cinquina con le auto moderne nel periodo 1995-2006. Per il resto, due sigilli “vintage” sono appannaggio del tedesco Michael Stoschek, uno ciascuno Lorenzo Delladio, Agostino Iccolti e “Tony”, ovvero Antonio Fassina. Poi c’è chi ha un conto in sospeso nei confronti della sfida tra le Dolomiti, come Tiziano Nerobutto, arrivato a un passo dalla vetta senza poter ancora piantare la sua bandierina.
“Negli ultimi due anni posso dire che mi è sfuggita la vittoria – racconta il driver della Valsugana – e di avere qualche cosa da recriminare. Perché nel 2018 ero in testa con ampio margine quando sulla Val Malene, penultima prova, sono andato a sbattere per la rottura dei freni, mentre l’anno scorso mi hanno bloccato sul primo Manghen causa incidente e assegnato un tempo imposto di 16’33’’7, più alto di 1’21’’4 rispetto al mio secondo passaggio in 15’12’’3. Se si considera che il distacco finale da “Tony” è stato di 12’’7, ce n’è abbastanza per la delusione di mia figlia Francesca che stavolta non ne vuole sapere. Da parte mia preferisco guardare avanti. Il Rallye è un appuntamento quasi irrinunciabile, con il Manghen è una delle gare più belle del panorama nazionale e ha la “colpa” di avermi regalato la passione per il controsterzo. Spero di riuscire a mettere in strada nuovamente l’Opel Ascona, al momento stoppata in officina per la difficoltà di reperire pezzi di ricambio sempre più rari. Sul sedile di destra, se tutto andrà bene, ci sarà Franco Battisti”.

Il riscatto di Tonelli passa da San Marino

All’ombra del Titano il pilota reggiano ripartirà da quanto dimostrato in Toscana, nonostante l’epilogo, nel terzo round del Campionato Italiano Rally Terra Storico.

Reggio Emilia, 24 Agosto 2020 – Parte dal bicchiere mezzo pieno Andrea Tonelli, in vista dell’imminente San Marino Rally Historic, in programma per i prossimi 28 e 29 Agosto.

Il terzo appuntamento con il Campionato Italiano Rally Terra Storico vedrà i protagonisti del tricolore passare dagli sterrati toscani a quelli sammarinesi dove il pilota di Reggio Emilia è atteso ad un’importante conferma, avendo lasciato tutti a bocca aperta in quel di Arezzo.

In queste tre settimane abbiamo lavorato duro per rimettere in sesto la nostra Escort” – racconta Tonelli – “dopo l’uscita di strada del Valtiberina. È stato davvero un peccato finire così una gara che ci ha visto a lungo protagonisti assoluti. Ormai quel che è fatto è fatto e dobbiamo guardare avanti con ottimismo, partendo da un debutto che è stato decisamente positivo.”

 

Con soli tre eventi ad articolare il calendario del tricolore terra, riservato alle regine del passato, il portacolori di Movisport, affiancato come di consueto da Roberto Debbi sulla Ford Escort RS 1800 MKII, si troverà ad affrontare il Monte Titano già con le spalle al muro, essendo questo l’appuntamento che sancirà il giro di boa per il CIRTS targato 2020.

 

Abbiamo preso un solo punto al Valtiberina” – aggiunge Tonelli – “ed essendo il San Marino la terza gara delle cinque in programma ci ritroviamo ad affrontare una trasferta da dentro o fuori. Un altro passo falso qui significherebbe dire addio ai nostri sogni di ben figurare nel Campionato Italiano Rally Terra Storico. È vero, dobbiamo ricordare che siamo degli esordienti e che abbiamo una quasi nulla esperienza su terra ma, dopo aver visto come è andata in Toscana, ci siamo resi conto che possiamo dire la nostra quindi ci proveremo sino alla fine.”

 

Una sola giornata di gara, Sabato 29 Agosto, con nove prove speciali ad attendere il reggiano, caratterizzate da un chilometraggio decisamente ridotto ma non per questo da sottovalutare.

Tre le sezioni previste con una prima tornata composta dalla “Terra di San Marino” (4,74 km), che avrà il ruolo di apertura e di chiusura, dalla “Monte Rocca” (11,96 km) e dalla “Lunano – Piandimeleto” (5.28 km).

A seguire altri due giri sulla “Monte Rocca” e sulla “Lunano – Piandimeleto”, prima di concludere la trasferta sul terzo e conclusivo passaggio sulla “Terra di San Marino”.

 

Anche qui a San Marino le strade saranno inedite per noi” – conclude Tonelli – “e correremo in casa del nostro rivale ed amico Pelliccioni. Da quanto abbiamo potuto vedere, nei video presenti sul web, il percorso sembra molto più lento rispetto al Valtiberina. Le prove speciali sono particolarmente corte, due su tre attorno ai cinque chilometri, quindi i distacchi saranno contenuti. Prevediamo una gara tirata ma non dovremo commettere errori. Grazie a tutti i nostri partners, alla scuderia e mi do una pacca sulla spalla, visto che seguo personalmente i lavori.”

Peugeot festeggia i suoi 210 anni di storia

Il prossimo 26 settembre PEUGEOT festeggerà 210 anni di audacia, passione e innovazione.

Il 26 settembre 1810 la società PEUGEOT Frères Aînés viene ufficialmente fondata grazie al conferimento in denaro annotato in un registro ancora visibile negli Archivi di Terre-Blanche (Doubs). Per più di due secoli, la famiglia PEUGEOT è passata dalla rivoluzione della moda del XIX secolo – con i fili d’acciaio delle gonne in crinolina, a quello della mobilità, con biciclette ed automobili. È un Marchio forgiato da creativi, ingegneri e designer, che da più di due secoli rivoluzionano le regole per ripensare gli standard della mobilità. È grazie a questa unione di uomini e donne che PEUGEOT non ha mai smesso di reinventarsi e si è rafforzata negli anni per affrontare con serenità il futuro.

Per questa celebrazione è stato creato un logo dedicato al 210° anniversario del Marchio del Leone. Questo sarà la firma, dal 24 agosto e fino alla fine dell’anno, di diverse campagne ed eventi importanti:

  • Una campagna internazionale di comunicazione
  • Un piano editoriale dedicato ai social network a settembre e ottobre
  • Due eventi “digital” il 24 e 26 settembre
  • Ingresso ad 1 euro per tutti i visitatori del Museo de l’Adventure PEUGEOT di Sochaux a settembre e ottobre
  • Prodotti PEUGEOT Lifestyle dedicati ai fan del Leone, commercializzati a fine settembre

I designer del PEUGEOT Design Lab hanno creato un logo specifico per celebrare i 210 anni di storia del Marchio del Leone. Un logo che firmerà tutti gli eventi legati a questa celebrazione.

Il Leone, ambasciatore del Brand, è qui rappresentato di profilo e sottolineato da una freccia. Si riferisce al più antico logo PEUGEOT esistente (registrato nel 1858) e che simboleggia le tre qualità delle lame PEUGEOT originariamente prodotte dal Marchio: flessibilità, resistenza dei denti e velocità di taglio. La freccia rimarca il concetto di velocità.

Il simbolo “210 anni” è un riferimento alla storia del Marchio, ma anche ai suoi prossimi 210 anni di vita. I colori bianco e nero del logo sottolineano la sobrietà e la frugalità, leit motiv di PEUGEOT. Il cerchio in cui è inserito il Leone afferma il logo come emblema, un simbolo che tutti saranno orgogliosi di far proprio.

“2.1.0. Let’s Go “è lo slogan della campagna internazionale che verrà messa on air per celebrare questa importante ricorrenza. È’ un cenno ai 210 anni di storia di PEUGEOT, un brand longevo e sereno, che ha attraversato una storia segnata dagli eventi. Il messaggio “By your side to keep you going” è rivolto ai Clienti che il Brand sostiene e supporta nei momenti chiave della loro vita. Un film specifico sulla storia del Marchio sarà trasmesso sui social network il 26 settembre, giorno esatto in cui ricorrono i 210 anni di PEUGEOT. Una campagna globale che coinvolgerà quindi anche i social network, attraverso i quali diffonderà i valori di questa importante ricorrenza per il Marchio PEUGEOT. #210YEARSWITHPEUGEOT

Dal 1 al 26 settembre ci sarà la possibilità di eleggere la PEUGEOT più emblematica degli ultimi due secoli. Ci sarà una sola vincitrice, quella che ha ricevuto il plebiscito pubblico, la PEUGEOT definitiva!

Al termine di questa competizione, i team del Design PEUGEOT, guidati dal loro Direttore Matthias HOSSANN, lavoreranno ad una sorpresa che sarà svelata ad ottobre e che, senza dubbio, rappresenterà un nuovo gioiello nella lunga storia del Marchio del Leone.

Il culmine delle celebrazioni sarà raggiunto con due esclusivi eventi digital organizzati a settembre:

  • Il 24 settembre, un evento digital riservato alla Stampa internazionale al mattino e alla rete di Concessionari nel pomeriggio
  • Il 26 settembre, data esatta del 210 ° anniversario, un evento digital per i social network, trasmesso sulle nostre piattaforme Twitter, Instagram, Facebook e Linkedin

Durante questi due giorni, ci saranno diverse sorprese per il pubblico!

L’ingresso al Museo de l’Aventure PEUGEOT di Sochaux è offerto al pubblico al prezzo simbolico di 1 € per tutto il mese di settembre e ottobre.

Il Museo de l’Adventure PEUGEOT è uno dei luoghi più iconici, principale testimone di due secoli della saga industriale del Marchio del Leone. Si trova a Sochaux, immerso nella storica roccaforte delle produzioni del Marchio del leone, dal 1810 ad oggi.

Infine, il 2, 3 e 4 ottobre, si terrà l’edizione 2020 dell’International Aventure Peugeot Meeting (IAPM) nei dintorni di Sochaux. Questo evento eccezionale, riservato ai membri di PEUGEOT Adventure, riunirà 130 equipaggi per 3 giorni, lungo un rally di 300 km attraverso i paesaggi del Doubs – a bordo di vetture che vanno dalla PEUGEOT 201 alla PEUGEOT RCZ.

Per ulteriori informazioni, visitare la pagina IAPM 2020: https://iapm2020.fr/

La Casa del Leone ha messo a disposizione dei propri clienti e fans due collezioni di prodotti PEUGEOT lifestyle dedicate alla celebrazione del 210° Anniversario del Marchio e che saranno in vendita a fine settembre sullo store online https://boutique.peugeot.com

I fan di PEUGEOT potranno scegliere magliette, felpe o cappellini, ed anche zaini, spille o portachiavi, che li accompagneranno quotidianamente.

  • La collezione dedicata alla celebrazione dei 210 anni di storia PEUGEOT utilizza il logo nero su sfondo bianco con la scritta “210 anni”
  • La collezione stampigliata con il logo bianco su sfondo nero con la dicitura “dal 1810” è senza tempo e comprende oggetti da cucina, tra cui un macinapepe.

Valtteri Bottas bussa ai cancelli dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola

Nel settembre del 2006, le monoposto di Formula 1 sfilavano per l’ultima volta sul sotto la bandiera a scacchi di Imola, Valtteri Bottas aveva 17 anni e inseguiva i suoi primi successi nei campionati minori, sognando un volante nell’Olimpo del motorsport. Un sogno divenuto realtà che lo ha portato, in una calda giornata di agosto, a scoprire i segreti del tracciato romagnolo, alla vigilia del grande ritorno nel calendario del mondiale di Formula 1, in programma il prossimo 1 novembre. Un giro di pista a bordo di una ‘Baby Silver Arrow’ d’eccezione, la nuova A 45 AMG, che ha accompagnato il pilota finlandese della scuderia Mercedes-AMG Petronas a conoscere rettilinei, curve e varianti i cui nomi sono entrati nel cuore e nella storia degli appassionati di Formula 1. Dalla variante Villeneuve, alla leggendaria curva della Rivazza, a ridosso della collinetta dove si assiepavano i fan dei campioni del passato.

Una visita a sorpresa ha portato Valtteri Bottas a bussare ai cancelli di Imola. In una calda giornata di agosto, il pilota del Team Mercedes-AMG Petronas, a bordo di una Mercedes-AMG A 45, ha infatti puntato il navigatore dritto sulla pitlane dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari per un primo contatto, lontano dai riflettori, con la pista di Imola, che il prossimo 1 novembre, dopo 14 anni, tornerà ad ospitare una gara del mondiale di Formula 1. Per il suo giro sul tracciato, Bottas ha scelto una delle ‘performance car’ di maggior successo della gamma firmata Mercedes-AMG, la nuova A 45 S 4MATIC+. Agile, sportiva e in grado di offrire elevate prestazioni, anche nell’utilizzo in pista: con i suoi 421 cavalli e un’accelerazione da brivido che in meno di 4 secondi ‘brucia’ lo 0-100, il 2.0 litri della compatta high performance di Affalterbach è in assoluto il più potente quattro cilindri turbo mai costruito per la produzione in grande serie.

“Questo circuito è parte della storia della Formula 1, ed è stata una grande emozione ritrovarmi a percorrere quelle stesse traiettorie su cui vedevo sfrecciare i miei miti di quando ero giovanissimo”, ha dichiarato Valtteri Bottas al termine del giro. “Avevo già iniziato a studiare la pista con il simulatore, ma dal vivo è tutta un’altra cosa, e per questo voglio ringraziare il Presidente Uberto Selvatico Estense e tutto lo staff dell’Autodromo della magnifica accoglienza in questo meraviglioso impianto, dove non vedo l’ora di correre.”

“Non ci aspettavamo questa sorpresa”, ha dichiarato Uberto Selvatico Estense, Presidente di Formula Imola. “Ci ha fatto davvero molto piacere la visita di Valtteri, che ha in qualche modo segnato il ritorno della Formula 1 su questo storico tracciato, che è nel cuore e nelle memorie degli appassionati e che oggi ci prepariamo a far rivivere con il ritorno del Gran Premio dell’Emilia Romagna.”