Andrea Grammatico, un “sole vincente” nel firmamento di Winners Rally Team

A settembre il pilota torinese, uno dei portacolori del team piemontese fra i birilli, ha conquistato una splendida vittoria, la sesta in carriera, nella gara trentina della Val di Sole al suo esordio stagionale. E nel prossimo fine settimana sarà protagonista con la sua Suzuki Hayabusa alla Mignanego-Giovi, gara che nelle ultime due edizioni lo ha visto salire sul secondo gradino del podio. Ma mai vincere

TORINO, ottobre – La passione per i motori parte da lontano. Addirittura dal padre Gianni che quando Andrea Grammatico era bambino si dilettava fra i birilli delle gimkane, nei piazzali delle cittadine che praticamente ogni domenica ospitavano una gara. Mentre per Gianni la voglia di sfogare la passione motoristica erano le quattro ruote, il piccolo Andrea si cimentava sulle due ruote (si può iniziare a gareggiare molto prima) per volare in cielo sui salti da cavalletta delle piste sterrate.

Ma si sa, la terra delle piste da motocross è molto dura e le cadute sono frequenti. Così Andrea Grammatico, classe 1994, dopo qualche infortunio di troppo, ha abbandonato a malincuore la sua moto da cross, per passare alle auto da slalom.

Lo slalom mi ha sempre affascinato, anche se prima di iniziare a correre ne ho visti pochi dal vivo, perché nei fine settimana ero impegnato nelle gare come pilota nel motocross”, afferma il pilota torinese che prosegue: “Se non mi era possibile assistere fisicamente sui tornati e nelle birillate, mi rifacevo guardando tutti i filmati possibili e immaginabili per capire i segreti del successo nelle gare di slalom”.

Che il portacolori di Winners Rally Team così riassume:

Gli slalom sono una specialità completa nella quale occorre tecnica di guida sopraffina, senso delle traiettorie e predisposizione a velocità elevate”. Attitudini che Andrea Grammatico scopre fin dalla sua prima esperienza, quando affronta la sua gara d’esordio fra i birilli, la classica Somano-Bossolasco del 2013 con una 127 Gruppo Speciale, conquistando subito la vittoria di classe. Ma si sa che l’appetito vien mangiando e la sete di velocità soddisfatto unicamente dall’andare sempre più forte, nel veder sfilare tornanti e birilli sempre più veloci e sempre più vicini alla carrozzeria e nel salire sempre più in alto nella classifica assoluta.

La 127 Gruppo Speciale andava forte e permetteva degli ottimi risultati, ma per essere più competitivo occorreva trovare qualcosa di meglio” ricorda ancora Andrea Grammatico. Che individua il suo successivo cavallo di battaglia nel Kalì Kart, una piccola formula agile e leggera con la quale si toglie numerose soddisfazioni, iniziando a diventare un inquilino stabile del podio della classifica generale, a cominciare dalla Romagnano-Azzago, in provincia di Verona, di inizio giungo del 2017 dove è terzo assoluto. Per conquistare due settimane dopo il gradino più alto del podio alla Susa-Moncenisio, che per un pilota torinese vale quanto un titolo mondiale. L’annata prosegue con ottimi risultati, cogliendo due secondi posti assoluti alla Bubbio-Cassinasco e alla successiva Garessio-San Bernardo. Auto vincente non si cambia e la stagione 2018 inizia con il Kalì Kart nel tradizionale appuntamento genovese del primo maggio della Mignanego-Giovi, e ancora una volta Andrea Grammatico è secondo; ma a giugno si ritorna sui tornanti della Susa-Moncenisio, curve nelle quali il torinese è insuperabile, bissando il successo dell’anno precedente. Prima di abbandonare il Kalì Kart l’alfiere di Winners Rally Team sale sul podio della Bubbio-Cassinasco ottenendo il terzo posto assoluto.

Gli amori finiscono, anche se non si dimenticano e il 2018 è l’anno buono per compiere il salto verso la Radical SR4, una biposto corsa (che in Inghilterra omologano anche per uso stradale) spinta da motori motociclistici (nel caso della Radical di Andrea Grammatico si tratta di un Suzuki Hayabusa) in grado di erogare potenze che raggiungono anche i 260 cavalli.

Una vera bomba.

Con la Radical non si lotta più per la classe, ma solo per l’assoluta” afferma convinto Andrea Grammatico e la sfida per l’assoluta nel 2019 lo vede costante protagonista con i tre secondi posti consecutivi alla Mignanego-Giovi, e alla Susa-Moncenisio e alla Bubbio-Cassinasco che chiude una primavera fantastica. Seguito dallo splendido successo fra le moderne alla Cesana-Sestriere di luglio, una cronoscalata classica fra le classiche, di dieci chilometri da percorrere tutti d’un fiato alla media di oltre 128 km/h che significa velocità di punta che superano i 200 all’ora, senza birilli di rallentamento e con dossi che sembrano far volare il cuore in cielo. Da quel momento Andrea Grammatico non abbandona più il gradino più alto del podio: primo assoluto alla Garessio San-Bernardo del settembre 2019, due settimane dopo ancora primo assoluto allo slalom Città d’Este (in provincia di Padova) che chiude la stagione. Poi la lunga pausa, che ha bloccato le gare per oltre sei mesi fino allo slalom Val di Sole Dimaro-Folgaria (in provincia di Trento) che vede ancora il portacolori di Winners Rally Team conquistare la vetta della classifica.

La Radical è una vettura fenomenale che mi ha regalato moltissime soddisfazioni. Ad esempio vincere uno slalom di Campionato Italiano come quello di Este, in provincia di Padova, è una soddisfazione indescrivibile. Purtroppo per motivi di lavoro non riesco a seguire un programma tricolore, ho un’officina da gestire e non posso permettermi di assentarmi per lungo tempo. Ma sapere di essere competitivo anche fra i big del campionato mi riempie di soddisfazione. Un altro risultato che mi riempito di orgoglio è il successo alla Garessio-San Bernardo del 2019, slalom in cui sono stato al comando dall’inizio alla fine, siglando il miglior tempo in tutte e tre le manche, sia sul fondo asciutto sia sotto la pioggia. Anche la recente gara trentina del 12 settembre scorso è stata molto bella, caratterizzata da un elenco partenti con i fiocchi. E quando si vince contro avversari di valore si ha più soddisfazione” afferma convinto Andrea Grammatico, spesso accompagnato sui campi di gara dalla fidanzata Giovanna, quando anche lei riesce a liberarsi dagli impegni di lavoro.

Come tutti gli sportivi Andrea Grammatico ha un sogno nel cassetto che spera di realizzare quanto prima. “Gareggiare nel campionato italiano e, soprattutto, passare alle corse in salita dove le velocità sono decisamente maggiori e le scariche di adrenalina in proporzione. Con la Radical SR4 non sarei competitivo per l’assoluta, troppo divario di potenza con le vetture di Formula 3000, ma sarebbe bello poter iniziare a confrontarsi”.

E poi chissà arrivare a una di quelle biposto corsa, che sprigionano potenze uguali a quelle delle Formula 1 di qualche decennio fa, che arrampicano le cronoscalate come missili. Nel frattempo, però, bisogna pensare al prossimo impegno, alla Mignanego-Giovi di sabato e domenica prossima, una gara che negli ultimi due anni ha regalato al portacolori di Winners Rally Team due secondi posti assoluti, ma mai una vittoria. La prossima sarà la volta buona?

 

Lo slalom “Mignanego – Giovi” ha già acceso i motori

Ultimi giorni per iscriversi allo slalom “Mignanego – Giovi”, in programma il 17 e 18 ottobre prossimi con l’organizzazione della Scuderia Valpolcevera e la collaborazione del Comune e della Pro Loco di Busalla e del Comune di Mignanego: il termine ultimo per inviare le adesioni all'”Università del Birillo” scadrà, infatti, martedì 13 ottobre.
Giunta alla trentottesima edizione e valida per l’assegnazione del 3° trofeo “Bruno Polini”, la più longeva gara nazionale tra i “birilli” sarà articolata su due giornate, la prima delle quali, sabato 17, prevede, dalle ore 16:00 alle 19:00, in Piazza Colombo, a Busalla, le operazioni di accredito e controllo dei documenti. Domenica, dopo un supplemento di operazioni preliminari al Passo dei Giovi dalle ore 07:00 alle 08:00, la gara entrerà nel vivo alle ore 10:00 con la salita di ricognizione a cui faranno seguito – rispettivamente alle ore ore 11:45, 13:45 e 15:45 – le tre manche su cui è articolata la sfida. La premiazione finale è prevista alle 17:30 al Passo dei Giovi.
Il tratto di strada interessato resterà chiuso al traffico dalle ore 08:30 alle 17:30. Poiché, nel rispetto delle norme anti-Covid, sul percorso non sarà ammesso il pubblico, gli organizzatori utilizzeranno le loro piattaforme social (Facebook e Youtube) per far vivere in diretta tutte le fasi della gara ai numerosissimi appassionati. L’organizzazione dello slalom si è avvalsa dell’importante supporto di GruppoGE, Tarox, OMP, Viscol, SpazioGenova e Grondona.
Lo scorso anno, successo finale di Pasquale Bentivoglio (Tatuus Kawasaki) su Andrea Grammatico (Radical SR4). Sito web: www.scuderiavalpolcevera.com – Facebook: Scuderia Valpolcevera.

Il Rally del Sosio si ferma in segno di lutto

Interruzione in segno di lutto, in seguito a un incidente mortale, per il 13° Rally Valle del Sosio. A perdere la vita, mentre stava disputando la prova speciale numero 2, denominata Caltabellotta, è stato Salvatore Coniglio, secondo pilota della vettura di gara numero 32. Gli organizzatori hanno deciso di interrompere la manifestazione, prova conclusiva del Crz. Fino al momento dell’interruzione erano in testa Alessio Profeta e Sergio Raccuia.

E’ stata interrotta durante lo svolgimento della prova speciale numero 2, denominata Caltabellotta, la tredicesima edizione del Rally Valle del Sosio, prova conclusiva della Coppa rally di zona.

La decisione è stata presa dal comitato organizzatore, in accordo con la direzione gara, in segno di lutto in seguito all’incidente mortale che ha visto coinvolto Salvatore Coniglio. Il navigatore della Renault Clio Williams numero 32 ha perso la vita in seguito ai danni fisici riportati dopo l’impatto della sua vettura contro un albero.

Coniglio, carabiniere di 54 anni in congedo, residente a San Cipirello, tra i decani dei navigatori siciliani con più di cento gare al suo attivo, lascia la moglie e due figli.

“La manifestazione si stava svolgendo regolarmente secondo programma, quando, alle 9:45, sono stato contattato dal direttore di gara che mi ha comunicato che sulla seconda speciale in programma, denominata Caltabellotta, era accaduto un incidente grave, con conseguenze mortali per il copilota – ha detto Francesco Di Giorgio sindaco del comune di Chiusa Sclafani ente organizzatore – mi sono immediatamente recato sul posto dell’incidente dove sono arrivato dopo circa dieci minuti. Di comune accordo con la direzione gara, in segno di lutto abbiamo deciso di interrompere la manifestazione”.

Il direttore di gara ha successivamente illustrato la dinamica dell’accaduto.

“ La Prova Speciale n. 2, denominata “Caltabellotta 1”, è iniziata secondo l’orario previsto alle ore 09.04 – ha detto il direttore di gara Michele Vecchio – iI concorrente n. 32 ha impegnato la prova speciale alle ore 09.41 rispettando la cadenza temporale prevista nella tabella di marcia ad esso consegnata. Alle ore 09.42, in seguito all’uscita di strada della vettura Renault Clio Williams n°32 condotta da Vito Parisi e Salvatore Coniglio, il commissario di percorso preposto alla postazione 3 km. 1,08 ha richiesto l’interruzione della prova speciale e l’invio in postazione di team di decarcerazione e ambulanza – ha proseguito Vecchio – con immediatezza, la direzione gara, avvalendosi del coordinamento sanitario della dottoressa Zinella Ferraro, medico capo del servizio sanitario, alle ore 9:43 ha chiesto al capo prova Giovanni Badagliacca, di inviare sul luogo dell’incidente il mezzo di decarcerazione, l’ambulanza ed il carro attrezzi. Il servizio tracking system ha confermato che la vettura era ferma fuori strada senza aver lanciato alcun segnale di SOS. Alle ore 9:44 è giunto sul posto il mezzo di decarcerazione che, costatata la presenza della vettura capottata fuori dalla sede stradale, ha repentinamente prestato il proprio soccorso. Successivamente giunta sul posto anche l’ambulanza, il medico di bordo ha richiesto, per potere operare, che la vettura venisse capovolta. Lo stesso ha subito constatato l’assenza di parametri vitali del secondo conduttore Coniglio Salvatore. Alle ore 9.45  – ha concluso il direttore – insieme al medico capo del servizio mi sono recato sul luogo dell’incidente”.

Le parole del medico capo: “ L’arrivo dell’ambulanza è stato immediato – ha commentato la dottoressa Zinella Ferraro medico di gara – la situazione è apparsa subito gravissima e al medico di bordo non è rimasto altro che constatare il decesso”.

Simone Miele è secondo al Rally Elba e allunga in vetta al CIWRC

Altra gara da incorniciare per il pilota varesino che rimonta nel finale lasciandosi alle spalle i due diretti rivali del campionato.

Olgiate Olona (VA) –Come a San Martino di Castrozza, anche al Rally Elba 2020 Simone Miele e Roberto Mometti sono secondi assoluti sulla Citroen DS3 Wrc preparata dalla struttura di famiglia, la Dream One Racing. La gara, vissuta in maniera differente rispetto al rally trentino dello scorso mese, ha visto l’equipaggio della Ares Communication partire in buona posizione salvo poi perdere preziosi secondi per un errore nella Ps3 Volterraio. La classifica molto corta ha messo in condizioni difficili di Miele e Mometti che però non si sono certo arresi e anzi, hanno sferrato due attacchi importanti nelle ultime prove che sono equivalsi ad uno scratch assoluto (Ps 5) e ad una rimonta strepitosa in graduatoria che li h visti chiudere in seconda posizione a soli 8”9 dal leader Fontana.

Il rally è stato molto combattuto e riprova ne è il fatto che su sei speciali totali si sono registrati ben quattro diversi vincitori di prova.

“Torniamo dall’Elba con il morale alto ed un secondo posto che ci soddisfa pienamente. Un mio piccolo errore – un dritto- all’inizio della terza prova ci ha fatto perdere una manciata di secondi che non hanno avuto rilevanza nella classifica finale ma che ci hanno tenuto sulle spine fino all’ultimo metro. Siamo felici delle prestazioni ottenute così come dell’ottimo feeling con le gomme Pirelli; quest’anno le gare sono corte e non si può perdere troppo tempo perché poi le rimonte sono difficili se non impossibili specie per via del buon numero di avversari di livello presenti in questo campionato” ha commentato Simone Miele.

Importante, per Miele e Mometti, è aver tenuto alle spalle i due diretti avversari alla lotta finale e cioè Rossetti e Pedersoli. L’appuntamento conclusivo del CIWrc sarà il Rally 2Valli nel quale confluiranno anche i concorrenti del CIR, il massimo campionato tricolore.

“Sarà una bella sfida anche se noi ovviamente, vorremo guardare solo all’aspetto che più ci riguarda e cioè il CIWrc. Il coefficiente sarà maggiorato a 1,5 motivo per il quale rimaniamo tutti in lizza per il titolo finale. Essere ora in cima alla graduatoria però, dà  modo di fare meno calcoli e di badare più a noi stessi.”

Andrà come andrà, ancora una volta il duo della Dream One arriva a giocarsi il titolo del CIWRC fino alla fine, segno dell’alto livello di maturazione sportiva raggiunto nel corso degli ultimi anni.

Classifica CIWRC: 1) Miele-Mometti pt.28; 2) Rossetti-Fenoli pt.24; 3) Pedersoli-Tomasi pt.23.

Al Rally Italia Sardegna Sordo su Hyundai concede il bis

Due vetture dello Shell Mobis WRT sul podio finale con la seconda vittoria consecutiva ad Alghero per lo spagnolo navigato da Del Barrio sulla i20 Coupè WRC davanti a Neuville che sull’ultimo crono ha scavalcato Ogier su Toyota Yaris. In WRC3 successo di Huttunen su Hyundai e in WRC2 Tidemand su Skoda, Kristensson su Ford primo nello Junior WRC

Alghero (SS), 11 ottobre, 2020. Dani Sordo e Carlos Del Barrio su Hyundai i20 Coupè WRC del Team Hyundai Shell Mobis World Rally Team hanno vinto il Rally Italia Sardegna 2020. Secondo successo consecutivo, dopo quello 2019, per l’equipaggio spagnolo alla gara italiana del Campionato del Mondo organizzata dall’Automobile Club D’Italia con il supporto della Regione Sardegna. Seconda posizione conquistata sull’ultimo crono, la Power Stage, dall’equipaggio belga Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul, anche loro sulla Hyundai i20 Coupè WRC, che hanno scavalcato Sebastien Ogier e Julien Ingrassia, i francesi che sulla Toyota Yaris WRC del Team Gazoo Racing WRT hanno duellato strenuamente fino alla fine. Cerimonia del Podio sul Lungomare di Alghero arricchita dall’arrivo dal cielo dei Paracadutisti della Brigata Folgore che hanno premiato il team vincitore sulle note della  fanfara della Brigata Sassari. Sordo ha preso il comando sin dalla 4^ prova speciale del rally nella 1^ tappa del venerdì e lo ha mantenuto fino alla fine con una strategia di gara proficua ed efficace, con cui ha vinto 5 prove (2, 4, 5, 6 e 8), accumulando molto vantaggio nella 1^ e 2^ tappa, che nella 3^ giornata ha permesso al driver della casa coreana di gestire la gara sempre su un ritmo elevato fino alla fine, quando ha dovuto difendersi dalla agguerrita concorrenza. Ogier ha rimontato nella 1^ tappa ed attaccato particolarmente nella 2^ e nella 3^ giornata vincendo in tutto 6 crono (7, 9, 11, 12, 13 e 15). Affondi decisi del driver francese della Toyota per insidiare la vetta, che però non hanno allontanato abbastanza Neuville, sempre in scia e pronto al sorpasso in classifica. Il driver belga di Hyundai non ha mai mollato il podio sin dalla prima tappa, vincendo la 10^ e 14^ speciale in una 3^ tappa dove ha dato il massimo conquistando la 2^ posizione finale. Primi italiani Umberto Scandola e Guido D’Amore su Hyundai NG i20, hanno concluso al 16° posto assoluto e 4° di WRC3.

Sotto al podio il gallese Elfyn Evans e Scott Martin su Toyota Yaris WRC hanno rinsaldato la leadership della classifica mondiale, sono sempre rimasti in modo efficace in top five ed hanno vinto la PS 3. Quinta piazza per Teemu Suninen navigato da Jarmo Lehtinen sulla Ford Fiesta WRC, l’equipaggio finlandese del Team M-Sport è stato protagonista assoluto nelle fasi iniziali con lo scratch nel crono d’apertura, poi delle soluzioni di set up mai ottimali per il pilota lo hanno costretto ad una gara in difesa. Sesto posto per il tenace estone Ott Tanak su Hyundai i20 Coupè WRC, aggressivo vincitore della Power Stage, che ha cercato la difficile rimonta dopo un problema alla sospensione nella prima parte della 1^ tappa. Settimo posto alla fine di una gara faticosa per il giovane Pierre Louis Loubet su Hyundai, rallentato da alcune forature e una scelta di gomme azzardata in 2^ tappa. Ottavi Jari Huttunen e Makko Lukka su Hyundai NG i20 all’esordio in Sardegna e primi della WRC3, classifica mondiale per i team privati. L’equipaggio finlandese si è assestato definitivamente al comando dopo il ritiro sulla PS 10 del giovane Oliver Solberg su Skoda, uscito di strada, ha provato poi l’assalto alla vetta il polacco Kajetan Kajetanowicz su Skoda, 2° alla fine e privato dello sprint decisivo da una foratura. Quarti, alle spalle di Bulacia su Citroen, Umberto Scandola e Guido D’Amore sono stati i primi italiani in classifica su Hyundai NG i20. Successo in WRC2 per l’equipaggio svedese della Toksport Pontus Tindemand e Patrik Barth che sulla Skoda Fabia EVO hanno dominato la gara dopo che si è concluso il duello con Adrien Formaux su Ford Fiesta, il francese uscito dai giochi di vertice dopo una foratura sulla PS 9. Secondo il norvegese Ole Christian Veiby su Hyundai. Gli svedesi Tom Kristensson e Joakim Sjoberg hanno dominato la gara dello Junior WRC, i giovanissimi che si sfidano sulle Ford Fiesta curate dalla M-Sport, seconda piazza per il peruviano Fabrizio Zaldivar davanti al lettone Martins Sesks, arrivato da leader in Sardegna.

Il sesto round del Campionato del Mondo Rally 2020 si è svolto a porte chiuse nel pieno rispetto delle normative anti COVID ed è il primo dei due appuntamenti iridati italiani, dal 3 al 6 dicembre si svolgerà l’ACI Rally Monza, altro evento organizzato nel nostro paese dall’Automobile Club D’Italia.

 

Top ten Rally Italia Sardegna 2020: 1. Sordo – Del Barrio (Hyundai i20 Coupé WRC) 2h41’37”5; 2.  Neuville – Gilsoul (Hyundai i20 Coupé WRC) + 5”1; 3 Ogier – Ingrassia (Toyota Yaris WRC) +6”1; 4 Evans – Martin (Toyota Yaris WRC) +1’02”3; 5. Suninen – Lehtinen (Fiesta WRC Ford) +1’33”9; 6. Tanak – Jarveoja (Hyundai i20 Coupè WRC) +2’27”5; 7. Loubet – Landais (Hyundai i20 Coupé WRC) +4’43”8; 8. Huttunen – Lukka (Hyundai NG i20) +8’41”7; 9. Kajetanowicz – Szczepaniak (Skoda Fabia Evo) +10’02”9; 10. Tidemand – Barth (Skoda Fabia Evo) +10’20”9.

Il numero 37 è tornato sulla linea di partenza: la Mini Paddy Hopkirk Edition

Un modello speciale esclusivo in onore del pilota vittorioso commemora il primo trionfo della Mini classica al leggendario Rally di Monte Carlo nel 1964 – Edizione disponibile da ottobre 2020 per modelli selezionati come MINI Cooper S 3 porte, MINI Cooper S 5 porte e MINI John Cooper Works.

Monaco. Sono passati 56 anni, ma i ricordi del grande trionfo ottenuto dalla piccola vettura con il numero 37 non sono sbiaditi. Nel 1964, la classica Mini Cooper S ottenne la prima di tre vittorie complessive al leggendario Rally di Monte Carlo. Al volante: l’allora trentenne pilota di rally nordirlandese Patrick “Paddy” Hopkirk. In suo onore, MINI presenta ora un modello con design esclusivo e caratteristiche di equipaggiamento per celebrare uno dei risultati più spettacolari nella storia delle corse automobilistiche internazionali. Un inconfondibile ricordo del colpo di stato di Hopkirk a bordo della Mini classica è il numero 37 dell’auto vincente, che è raffigurato in forma stilizzata sulle portiere del pilota e del passeggero del modello in edizione.

La MINI Paddy Hopkirk Edition è disponibile da ottobre 2020 per modelli selezionati come MINI Cooper S 3 porte (consumo di carburante combinato: 6,4 – 6,1 l / 100 km; emissioni di COcombinate: 147-139 g / km), MINI Cooper S 5 porte (consumo di carburante combinato: 6,5 – 6,2 l / 100 km; emissioni di COcombinate: 141 g / km) e la MINI John Cooper Works (consumo di carburante combinato : 7,1 – 6,9 l / 100 km; emissioni di CO2 combinate: CO2: 162-157 g / km). Come il famoso numero di partenza e il potente motore, la carrozzeria in Chili Red e il tetto bianco del modello in edizione si ispirano al modello storico.

La corsa vittoriosa di Hopkirk con la Mini Cooper S è stata celebrata dagli spettatori in loco e dagli appassionati di corse automobilistiche nel Regno Unito. Alla guida della piccola vettura britannica con il suo copilota inglese Henry Liddon, Hopkirk ha avuto la meglio su avversari che potevano godere di un motore dalla maggiore potenza. La formula dell’handicap in vigore all’epoca voleva che le differenze di peso e rendimento fossero compensate in una certa misura.

Al Rally Italia Sardegna Sordo mantiene il comando nella giornata di sabato

Lo spagnolo della della Hyundai i20 allunga con uno scratch ma è duello tra Ogier in rimonta su Toyota che vince 4 crono e Neuville è 3° con un successo in prova. Domenica 11 ottobre giornata conclusiva in diretta streaming e in TV su RAI Sport

Alghero (SS), 10 ottobre, 2020. Si deciderà tutto domani, domenica 11 ottobre, la giornata conclusiva del Rally Italia Sardegna che ha regalato emozioni continue nella 2^ tappa della gara organizzata dall’Automobile Club D’Italia con il supporto della Regione Sardegna, 6° round del Campionato del Mondo, 6 prove speciali per 101,69 Km cronometrati.

Dani Sordo e Carlos Del Barrio su Hyundai i20 Coupè WRC hanno allungato in vetta alla gara sarda. L’equipaggio spagnolo dello Hyundai Shell Mobis World Rally Team ha vinto la PS 8 e ben coadiuvati dalla i20 Coupè WRC in una strategia di gara finora perfetta hanno ora 27”4 secondi di vantaggio. Grande duello per il 2° posto dove hanno chiuso la giornata i francesi del Toyota Gazoo Racing WRT Sebastien Ogier e Julienne Ingrassia, arrembanti vincitori sulla Yaris WRC delle PS 7, 9, 11 e 12, nonostante sulla 10 dallo spegnimento del motore con retrocessione al 3° posto e rimonta in chiusura. Terza piazza per l’altra Hyundai i20, quella dell’equipaggio Belga Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul, particolarmente aggressivo nella seconda giornata, dove con lo scratch nella PS 10 hanno duellato e concretizzato il sorpasso su Ogier, poi una sbavatura nel crono finale li ha riportati in 3^ posizione con uno svantaggio di 1,5 secondi. Le differenze sono sottili e le sorti della prima gara italiana del mondiale rally sono sicuramente aperte. Ottimi tempi con quarta posizione attuale per il gallese leader del mondiale Elfyn Evans, navigato da Martin Scott, che sulla Toyota Yaris WRC ha sempre realizzato tempi da vertici della classifica e nonostante un ritmo contenuto sulla PS 9, per preservare le gomme, sulla 10^ prova ha scavalcato Teemu Suninen. Il finlandese della M-Sport navigato da Jarmo Lehtinen che sulla Ford Fiesta WRC ha accusato qualche problema al freno a mano ed un set up non perfetto. Ott Tanak al volante della Hyundai è partito per secondo sulle prove ed ha pagato oggi lui il ruolo di battistrada, come il giovane giapponese della Toyota Sakamoto Katsuta, rientrato in gara dopo il ritiro in 1^ tappa ed ha tenuto sempre tempi da top ten. Settimo a fine 2^ tappa il giovane francese Pierre Louis Loubet attardato da forature, la perdita dell’ala posteriore e usura di gomme.

Sta vivendo sui tempi dei primi 10 l’avvincente lotta per la WRC3, le auto in versione R5 di team privati, dove si è portato in testa il finlandese Jari Huttunen su Hyundai NG i20. Stop per Oliver Solberg su Skoda, ottimo protagonista uscito di strada sulla PS 12 dopo 3 scratch. Ha chiuso 2° il polacco Kajetan Kajetanowicz anche lui su Skoda Fabia, vincitore delle PS 8 e 9, davanti al boliviano Marco Bulacia su Citroen, migliore sull’ultimo crono di giornata. Ha rimontato fino a ridosso delle posizioni da podio il veronese Umberto Scandola su Hyundai NG i20 che è il primo pilota italiano in classifica, nonostante il cedimento di un semiasse sulla prova conclusiva.

Mads Ostberg e la Citroen C3 sono i mattatori di giornata della WRC2, il norvegese ha risolto i problemi alla trasmissione sulla vettura della PH Sport patiti nella 1^ tappa anche se il terreno perduto è troppo. In testa c’è il norvegese del Toksport WRT Pontus Tidemand su Skoda Fabia, balzato al comando dopo la 5^ PS e che deve solo amministrare dopo la sequenza di forature che hanno rallentato il francese Adrien Formaux su Ford Fiesta MKII, protagonista della 1^ tappa.

Tom Kristensson ha fatto il vuoto nella classifica Junior WRC dopo i successi della prima tappa ha vinto la PS 10, ma lo svedese amministra attentamente il largo vantaggio, mentre il lettone Martins Sesks, dopo una penalità ad inizio giornata, ha vinto ben 5 prove oggi ed è attualmente 3° alle spalle del peruviano Fabrizio Zaldivar. Sfortuna per il finnico Jami Pajari che tradito da un semiasse in apertura di giornata. Gara impegnativa per il pilota ACI Team Italia Marco Pollara, 4° a fine tappa con l’ottimo 3° tempo nella PS 10, dopo che una foratura e poi da un problema di temperatura lo avevano rallentato.

 

Domenica 11 ottobre giornata conclusiva con 4 prove speciali per altri 41,90 Km cronometrati, il traguardo ad Alghero alle 13.35 e la Cerimonia del Podio alle 15. Gli equipaggi usciranno dal parco chiuso alle 7.15 e dopo il primo parco assistenza affronteranno per due volte le PS “Cala Flumini” da Km 14,06 alle ore 8.15 e 11.10; PS “Sassari – Argentiera” da Km 6,89 alle ore 9.08 e 12.18, il secondo passaggio su quest’ultima sarà la Power Stage del rally. Riordino di metà giornata ad Alghero alle 10. Tutte le prove saranno trasmesse da WRC+, continui streaming di approfondimento sul sito e sui social della gara. RAI Sport trasmetterà alle 9.08  in diretta la PS 14 ed alle 16 di lunedì la differita della Power Stage.

 

Classifica dopo la SS12. 1. Sordo – Del Barrio (Hyundai i20 Coupé WRC) 2h14’35”5; 2. Ogier – Ingrassia (Toyota Yaris WRC) +24”4; 3. Neuville – Gilsoul (Hyundai i20 Coupé WRC) a +28”9; 4. Evans – Martin (Toyota Yaris WRC) +58”4; 5. Suninen – Lehtinen (Fiesta WRC Ford) +1’06”9; 6. Tanak – Jarveoja (Hyundai i20 Coupè WRC) +2’25”3; 7. Loubet – Landais (Hyundai i20 Coupé WRC) +3’37”0; 8. Huttunen – Lukka (Hyundai NG i20) +3’21”7; 9. Kajetanowicz – Szczepaniak (Skoda Fabia Evo) +7’09”2; 10. Tidemand – Barth (Skoda Fabia Evo) +7’48”1.

Corrado Fontana e Nicola Arena (Hyundai i20 WRC) vincono il Rallye Elba

496 giorni dopo il driver lariano torna al successo in un rally del Campionato Italiano WRC con una splendida rincorsa nel finale del terzo round stagionale. Secondo Simone Miele (Citroen DS3 WRC) a +8.9’’ che consolida la leadership nel tricolore. Subisce il doppio sorpasso Luca Rossetti (i20 R5), che completa il podio a +11’9. Andrea Carella (Skoda Fabia R5) si aggiudica l’ultimo round della 6^Zona della Coppa Rally di Zona ACI Sport. 

Portoferraio (LI), sabato 10 ottobre 2020 – Attesa, rincorsa, conquista. La rivoluzione di Corrado Fontana nel Campionato Italiano WRC 2020 si completa con la vittoria nel 53° Rallye Elba. Un anno abbondante passato tra sfortune e disavventure, cancellato in un amen dal pilota comasco che, insieme a Nicola Arena, tira fuori una prestazione da incorniciare a bordo della sua Hyundai i20 WRC e si concede il terzo successo nella gara organizzata da AC Livorno Sport, dopo la doppietta del 2014 e 2015, il primo stagionale nel CIWRC. Un risultato che di fatto rimescola completamente le carte in tavola, pensando al titolo tricolore, in vista della quarta ed ultima sfida. È stato uno spettacolo costante quello offerto dall’asfalto della piccola Isola toscana, un palcoscenico d’eccezione per il terzo round del Campionato, l’ultimo per la 6^ Zona della Coppa Rally di Zona ACI Sport.

Dal versante orientale a quello occidentale passando per le prove speciali in notturna. Un piacere per gli occhi andato in scena su circa 317 chilometri complessivi, dei quali 92 di crono. Partenza lanciata con l’esclamativo di Luca Rossetti, affiancato da Manuel Fenoli su Hyundai i20 R5, che ha chiuso al comando dopo la prima giornata con un vantaggio di 10’’ proprio su Fontana e Simone Miele (Citroen DS3 WRC). Il driver friulano ha aperto le danze aggiudicandosi la lunga “Volterraio-Cavo” (27km), poi è rimasto in scia di Luca Pedersoli (Citroen DS3 WRC) sulla seconda prova, fino a chiudere in notturna con lo scratch sulla “Volterraio”. La rincorsa di Fontana è iniziata all’alba del sabato, con lo scratch sull’altra piesse lunga “Due Mari” (22km), concretizzata al penultimo crono con il decisivo sorpasso su Rossetti che sulla “Lavacchio-Cavo” si gioca 10’’, quindi la vittoria. Il pilota di Pordenone perde poi anche il secondo posto, all’ultima prova speciale, con l’ulteriore sorpasso in classifica subito da Simone Miele. La differenza tra R5 e WRC si è fatta sentire nella seconda parte della corsa, ma rimane comunque eccellente la prestazione offerta da Rossetti, ora distante 4 punti nell’assoluta del CIWRC dal leader Miele.

Il varesino infatti non è riuscito a cogliere il bis all’Elba, ma ha comunque rafforzato la sua leadership in vista dell’ultima gara attesa a fine ottobre nel Rally Due Valli. Positiva anche la gara di Miele, con Roberto Mometti sulla WRC del double chevron, che ha realizzato il miglior tempo sulla penultima prova, prima di agguantare il secondo posto sul Monte Perone.

Quarto assoluto e stavolta fuori dal podio il campione in carica Luca Pedersoli con Anna Tomasi su altra DS3 WRC. Il bresciano ha pagato uno start condizionato dai problemi alla valvola della posteriore sinistra che hanno limitato la sua performance sui 27 km iniziali. Da quel momento è stata una rincorsa portata avanti con lucidità e attenzione, sui tornanti selettivi dell’Elba, ragionando soprattutto in chiave di Campionato. Il quinto posto assoluto vale la vittoria nell’ultimo appuntamento della sesta Zona della Coppa Rally di Zona ACI Sport per Andrea Carella. Il piacentino navigato da Enrico Bracchi su Skoda Fabia Evo R5 si regala così il pass per la Finale Nazionale di Como, in programma ad inizio novembre. La giusta ricompensa per un rally portato avanti con riscontri cronometrici secondi solo ai top del tricolore. Alle spalle di Carella è andata in scena la sfida nella sfida, quella tra i due piloti di Portoferraio Andrea Volpi e Francesco Bettini, entrambi su Fabia R5. Quest’anno a spuntarla è stato il primo, navigato da Michele Maffoni, che è stato sempre davanti al rivale, con alle note Luca Acri, fino al traguardo. Un confronto acceso quanto sportivo che vede Volpi piazzarsi come primo tra gli elbani e sesto nell’assoluta davanti a Bettini settimo. I due piloti locali completano il podio assoluto per la Coppa Rally di Zona in questo rally.

Ottava posizione per Leopoldo Maestrini con Sauro Farnocchia su Volkswgen Polo R5, limitato subito da una foratura sulla prima speciale. Completano la top ten assoluta Lorenzo Grani con Chiara Lombardi e Stefano Liburdi con Andrea Colapietro, entrambi in netta crescita al volante delle Skoda Fabia R5.

Altra gara sfortunata invece per Andrea e Giuseppe Nucita, grandi attesi con la loro Hyundai i20 R5 ma costretti al ritiro sul più bello. Subito un problema all’idroguida gli ha fatto pagare 5′ di svantaggio dalla vetta in apertura, poi in trasferimento verso la PS5 una nuova noia li ha portati ad abbandonare la gara.

Il Rallye Elba regala soddisfazioni importanti anche per quanto riguarda le classi minori. Si conferma tra i top Under 25 della Coppa Rally di Zona Riccardo Pederzani, il pilota del CIR Junior qui con Sofia D’Ambrosio su Peugeot 207 Super 2000, che guadagna il successo di classe in gara e il pass per la Finale di Como. Ultimo atto della Coppa che vedrà certamente tra i protagonisti anche Roberto Vescovi con Giancarla Guzzi su Renault Clio RS, vincitori con una gara d’anticipo della Coppa ACI Sport nel CIWRC tra le Super 1600. Applausi finali anche per i fratelli fiorentini Ancillotti che si piazzano primi in classe R2 e quindicesimi assoluti con la loro Peugeot 208.

CLASSIFICA FINALE 53° RALLYE ELBA: 1. Fontana-Arena (Hyundai New I20 WRC) in 1:00’52.4; 2. Miele-Mometti (Citroen DS3 WRC) a 8.9; 3. Rossetti-Fenoli (Hyundai I20 Ng R5) a 11.9; 4. Pedersoli-Tomasi (Citroen DS3 WRC) a 16.9; 5. Carella-Bracchi (Skoda Fabia R5) a 40.5; 6. Volpi-Maffoni (Skoda Fabia R5) a 1’43.0; 7. Bettini-Acri (Skoda Fabia R5) a 2’05.8; 8. Maestrini-Farnocchia (Volkswangen Polo R5) a 2’25.5; 9. Grani-Lombardi (Skoda Fabia R5) a 3’16.5; 10. Liburdi-Colapietro (Skoda Fabia R5) a 3’19.2;

CLASSIFICA RALLY ELBA CRZ: 1. Carella-Bracchi (Skoda Fabia R5) in 1:01’32.9; 2. Volpi-Maffoni (Skoda Fabia R5) a 1’02.5; 3. Bettini-Acri (Skoda Fabia R5) a 1’25.3; 4. Maestrini-Farnocchia (Volkswangen Polo R5) a 1’45.0; 5. Grani-Lombardi (Skoda Fabia R5) a 2’36.0; 6. Liburdi-Colapietro (Skoda Fabia R5) a 2’38.7; 7. Moricci-Garavaldi (Skoda Fabia R5) a 3’24.3; 8. Pederzani-D’Ambrosio (Peugeot 207 S2000) a 3’57.2; 9. Vescovi-Guzzi (Renault Clio S1600) a 4’59.7; 10. Galleni-Nassi (Skoda Fabia R5) a 5’59.8;

CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO WRC 2020 DOPO GARA 3: 1. Miele 28pt; 2. Rossetti 24pt; 3. Pedersoli 23pt; 4. Fontana 20pt;

Una location top con vista lago: esplorare il Nord Italia a bordo di MINI Cooper S Countryman ALL4 con tenda sul tetto

Il Lago d’Iseo è un paradiso per gli amanti del campeggio. Guidando per le sue strade lungo il lago a bordo di MINI Cooper S Countryman ALL4 si scoprono molti luoghi pittoreschi dove trascorrere la notte. Coloro che cercano varietà di posti e che desiderano spostarsi ogni giorno possono viaggiare comodamente e con stile con una zona notte di ispirazione MINI Design montata sul tetto del versatile modello a 5 porte.

Milano.  Anche se il Mediterraneo è ancora molto lontano, non mancano certo le acque fredde nella Lombardia italiana settentrionale. Che si tratti del sofisticato Lago di Como, o del Lago di Garda, uno dei preferiti dai visitatori tedeschi da decenni: ovunque i turisti siano attratti da acque limpide, venti leggeri e il panorama montano delle colline alpine. Il Lago d’Iseo è particolarmente popolare tra gli amanti del campeggio. Qui la grande abbondanza di piazzole da campeggio situate proprio sul lago rende difficile scegliere il luogo perfetto per trascorrere la notte. Questo è il motivo per cui i turisti, che desiderano esplorare in breve tempo il più possibile dei luoghi pittoreschi e dei villaggi panoramici con piccoli porti, belle passeggiate e ristoranti caratteristici, viaggiano in un camper. Oppure a bordo della Nuova MINI Cooper S Countryman ALL4 (consumo combinato di carburante: 6,5 – 6,2 l/100 km; emissioni combinate di CO2: 149 – 142 g/km), che offre un piacere di guida ancora più elevato sulle strette strade del lago, essendo agile anche su terreni non asfaltati e trasportando due posti confortevoli per dormire in luoghi che sono fuori portata per i veicoli da campeggio convenzionali.

Ciò è reso possibile da una tenda sul tetto appositamente progettata per il MINI Countryman dal produttore italiano AUTOHOME. Di conseguenza, le delocalizzazioni spontanee sul lago di Iseo sono una vera delizia. Il rifugio mobile è il prodotto di una collaborazione con il MINI Design Team ed è disponibile in bianco o nero, gli stessi colori di verniciatura a contrasto disponibili per il tetto e le calotte degli specchietti del tuttofare a 5 porte. Il suo speciale sistema di fissaggio lo rende facile da fissare sul tetto del più grande modello del marchio premium britannico, sulle barre del tetto, opzionali, e sul supporto per le barre del tetto disponibile nella gamma Original MINI Accessories. L’alloggiamento in vetro resina della tenda da tetto assomiglia a una scatola quando è chiusa, con la sua forma piatta ottimizzata aerodinamicamente che riduce la resistenza e il rumore del vento lungo il percorso verso la Lombardia.

Coppa Rally di Zona: proroga iscrizioni alla Finale Nazionale solo per i qualificati Zona 1

Su proposta della Commissione Rally arriva la proroga per la 1^Zona a causa del rinvio del Rally Rubinetto.
La Giunta Sportiva dell’ACI, su proposta della Commissione Rally ACI Sport, a seguito del rinvio per maltempo del 27° Rally del Rubinetto, ultima prova del CRZ 1^ Zona, alla data del 30-31 Ottobre 2020, ha deliberato per i soli conduttori della stessa zona, ammessi alla Finale Aci Sport Rally Cup Italia 2020 di Como, di prorogare il termine ultimo per l’iscrizione alla Finale dalle ore 24.00 di mercoledì 28 Ottobre alle ore 14.00 di lunedì 2 novembre 2020.

Per tutte le altre zone del CRZ le tempistiche di iscrizione alla Finale Aci Sport Rally Cup Italia

Marco Pollara e Maurizio Messina, Sardegna stregata

Marco Pollara “Sardegna da dimenticare, non siamo riusciti a dare il massimo. Weekend nero per i due navigatori morti, tanta tristezza”

Un week end da dimenticare in Sardegna per il pilota di Aci Team Italia Marco Pollara, navigato da Maurizio Messina, che in gara nel terzo appuntamento del campionato del mondo rally junior in Sardegna supportato dalla Scuderia Movisport e l’appoggio di CST Sport, non è riuscito ad esprimersi nel migliore dei modi, complice i problemi della sua vettura. A bordo della Ford Fiesta rally 4 curata da M-Sport Poland, il siciliano Pollara ha avuto una serie di problemi durante i tre giorni di gara, che lo hanno visto costretto ad alzare bandiera bianca e conquistare l’arrivo con un passo decisamente più soft.

“Avevamo tutt’altre aspettative per questo rally, ma già dal primo giorno abbiamo dovuto fare i conti con i primi problemi – ha commentato il pilota di Aci Team Italia Marco Pollara-. Allo shakedown avevo dimostrato di aver un buon passo, grazie anche ai test che avevamo svolto ad inizio settimana, poi in gara sono iniziati i problemi, dalle forature, a rotture, che hanno compromesso la nostra gara. Il venerdì ci siamo fermati subito, siamo rimasti fermi già nella prima prova e non abbiamo avuto sorte migliore nel secondo giorno, visto che ci siamo fermati nell’ultima prova di giornata. Oggi, volevamo raggiungere il traguardo e nonostante qualche altro problema, abbiamo tenuto un’andatura più soft, proprio per raggiungere il traguardo e guadagnare punti preziosi. Ma, tralasciando la gara, siamo rimasti molto scossi dalle notizie che ci sono giunte dagli altri campi di gara, in Portogallo ieri ed oggi dalla mia Sicilia, per le premature scomparse di due navigatori. Alle loro famiglie, va il mio abbraccio in questo momento di dolore. Oggi, per tutti noi, – ha concluso Marco Pollara-, è un momento davvero triste.”

“Sapevamo che con le due ruote motrici avremmo trovato una strada molto scavata, ma non ci aspettavamo così tanto– ha dichiarato il navigatore Maurizio Messina-, era una gara dalla quale ci aspettavamo tanto, ma purtroppo così non è stato. I problemi ci hanno complicato la gara e così, abbiamo optato per alzare il piede e raggiungere l’arrivo. Le notizie di questi giorni poi, hanno fatto calare un velo di tristezza nel nostro abitacolo. Purtroppo in questi due giorni di gara, due navigatori ci lasciano per due brutti incidenti. Noi, – ha concluso Maurizio Messina, ci stringiamo con un abbraccio al dolore dei familiari.”

53° Rallye Elba-Trofeo Barontini: è “Fontana-Tris”

Il terzo atto del Campionato Italiano WRC, in due giorni di gara sull’isola ha regalato emozioni e adrenalina come ai vecchi tempi, con il successo del pilota comasco, arrivato nell’ultima parte di gara. Il resto del podio a Miele-Mometti (Citroen DS3 WRC) e Rossetti-Fenoli (Hyundai i20 R5), con quest’ultimo che ha ceduto la leadership ad una prova dal termine.

Portoferraio (Isola d’Elba-Livorno), 10 ottobre 2020Corrado Fontana e Nicola Arena hanno vinto il 53° Rallye Elba-Trofeo Barontini, terza prova del Campionato Italiano Rally WRC (CIWRC), valido pure come ultimo atto della Coppa Rally di VI zona a coefficiente 1,5 e per il Trofeo Rally Toscano.

Questa penultima prova della corsa tricolore ha vissuto già dalle prime battute di gara di ieri momenti decisamente “caldi” complici la forza dei diversi pretendenti al successo o comunque ai “posti al sole” della classifica e complice anche un percorso di alto livello, che ha messo a dura prova uomini e mezzi, come nella migliore tradizione elbana di corse su strada.

Per Fontana e Arena è il tris di successi all’Elba, dopo quelli ottenuti nel 2014 e 2015, pronto riscatto da un’edizione 2019 sfortunata e dalla disavventura sofferta al precedente appuntamento di Campionato di San Martino di Castrozza, per un rilancio in classifica (ad una prova dal termine della stagione) decisamente importante.

La coppia della Hyundai i20 WRC dopo un avvio operato con cautela per registrare al meglio il set-up e prendere feeling con gli pneumatici, ha scalato bene la vetta della classifica portandosi al comando dalla penultima prova speciale, producendo un attacco deciso al sino ad allora leader Luca Rossetti, in coppia con Fenoli su una meno potente Hyundai i20 R5. Era stato infatti il blasonato friulano, a prendere il comando della classifica dalla prima, lunga prova speciale di apertura, i 27 chilometri della “Volterraio-Cavo”, per poi finire alla grande il trittico di prove della prima giornata davanti a tutti.

Alla ripresa delle ostilità della seconda giornata tutto pareva volgere al meglio per Rossetti, ma Fontana ha trovato la classica “quadra” di tutto andando così ad accarezzare per primo la bandiera a scacchi a Portoferraio con una prova di forza risoluta. Alla fine, la medaglia d’argento l’ha fatta sua il milanese Simone Miele, vincitore sull’isola lo scorso anno, con una Citroen DS3 WRC. Partito deciso, affiancato da Mometti, si era subito messo in scia di Rossetti per poi arretrare terzo a metà gara, posizione cui ha fatto da contraltare un finale con il classico colpo di reni avendo quindi ragione con l’ultima “chrono” proprio di Rossetti.

Gradino più basso del podio proprio per il pilota di Pordenone (che tornava in gara all’Elba dopo 20 anni) ma a parte questa problematica ha confermato essere uomo da battere, in considerazione dell’avere una vettura di categoria inferiore rispetto alle due di chi lo ha preceduto. Un gap che comunque sulle tecniche strade elbane spesso si è ridotto, volendo esse vedere molto “la guida” ed il cuore dei driver.

Quarta posizione finale, a soli 5” dal “bronzo” per il bresciano Luca Pedersoli, in coppia con Anna Tomasi (Citroen DS3 WRC), i Campioni uscenti del “tricolore Wrc. Una gara avviata in salita, per loro, con la prima prova attardati da uno pneumatico parzialmente sgonfio, costringendoli subito a rincorrere ed anche il resto della gara ha palesato per loro un feeling non ottimale con le “piesse” incontrate, senza comunque demeritare, visto il valore delle forze in campo.

Top five centrata da Andrea Carella, in coppia con Bracchi su una Skoda Fabia R5. Inseguendo anche punti pesanti per la Coppa di VI zona, il piacentino ha inanellato un’altra prestazione di spessore, con la quale si è confermato tra i protagonisti più brillanti della corsa tricolore.

Sesta posizione assoluta, certamente con grande gioia, per l’equipaggio locale formato da Andrea Volpi e Michele Maffoni, anche loro con una Fabia R5. Decisi a dimenticare la delusione sofferta allo “storico” di un mese fa, la coppia di Portoferraio ha avviato subito con decisione la sfida tra le strade amiche, andando così a conquistare la palma del miglior equipaggio elbano, il che equivale ad una vittoria. Per loro è stata anche una vibrante rivalsa dalla sfortuna dello scorso anno nella gara “moderna”.

Seguono, in settima posizione, Francesco Bettini e Luca Acri, anche loro in cerca di nuova gloria nella gara casalinga, disputata con una Skoda Fabia R5. Sempre brillanti, hanno seguito come un’ombra per tutta la gara Volpi e Maffoni, soffrendo però più di loro con l’affiatamento alla vettura boema.

Ottavi hanno concluso il maremmano Leopoldo Maestrini e Sauro Farnocchia, con la VolksWagen Polo R5. Si aspettava qualcosa di più, il pilota di Follonica, ma molte delle sue speranze di farsi notare in alto sono svanite con circa 1’ perso nella prova inaugurale causa una foratura, alla quale comunque ha reagito con fermezza sempre poi realizzando riscontri cronometrici di vertice.

Nona e decima piazza rispettivamente per Grani-Lombardi e Liburdi-Colapietro, entrambi pure loro con una Skoda, bravi a non farsi “tradire” dalle insidie elbane, mentre tra le vetture a due ruote motrici ennesima prova di forza del parmense Roberto Vescovi e la sua Renault Clio S1600, il quale ha lasciato poco agio alla concorrenza.

In chiave di Coppa di VI zona, si è rinfrancato con l’undicesimo posto finale il montecatinese Paolo Moricci, di nuovo su una Fabia R5, certamente visto più brillante che nelle precedenti gare, nonostante fosse al suo debutto sulle strade elbane. Strade elbane che hanno invece tradito un altro atteso driver locale, Walter Gamba (Skoda Fabia R5), che ha alzato bandiera bianca per uscita di strada durante la seconda prova speciale. Elba da dimenticare per i fratelli siciliani Andrea e Giuseppe Nucita, la cui Hyundai i20 R5 prima li ha rallentati pesantemente (PS 1) con problemi all’idroguida, poi li ha costretti a salutare la compagnia nella seconda giornata per ulteriori problemi allo scarico.

Con il Rallye Elba “moderno” si chiude la parentesi motoristica sull’isola promossa da Aci Livorno Sport, che nel giro di un mese – con due rallies – ha portato sull’isola un notevole contributo di incoming emozionale, importante sostegno al comparto turistico. La soddisfazione di aver realizzato e confermato qualcosa di utile per il territorio è sottolineato da Luciano Fiori, presidente di Aci Livorno Sport: “Due gare in un mese, considerando il grande lavoro preparatorio per entrambe oltre alla gestione nei giorni di svolgimento ed anche il “dopo”, hanno comportato uno sforzo immane a livello sia economico che di risorse umane. Ma ce l’abbiamo fatta, molte le espressioni di gratitudine ricevute da parte dei concorrenti ed addetti ai lavori ed anche il territorio ha dato una grande risposta, con la popolazione, con le Amministrazioni e con le Autorità.  Io dico che abbiamo fatto squadra, in questo periodo molto particolare, ed abbiamo giocato tutte le carte che potevamo mettere sul tavolo nel modo migliore e sicuramente ne avremo beneficio a tutto tondo per il futuro. Davvero grazie a tutti, da chi ha corso a chi ha lavorato per entrambe le gare, a chi a “sopportato” questa nostra “pacifica invasione”, che alla fine non è altro che il proseguire di una tradizione sportiva unica al mondo oltre che dare il nostro contributo all’economia dell’isola. Della quale siamo onorati tutti di farne parte!”.

CLASSIFICA FINALE ASSOLUTA (TOP TEN):  1. Fontana-Arena (Hyundai New I20 WRC) in 1:00’52.4; 2. Miele-Mometti (Citroen DS3 WRC) a 8.9; 3. Rossetti-Fenoli (Hyundai I20 Ng R5) a 11.9; 4. Pedersoli-Tomasi (Citroen DS3 WRC) a 16.9; 5. Carella-Bracchi (Skoda Fabia R5) a 40.5; 6. Volpi-Maffoni (Skoda Fabia R5) a 1’43.0; 7. Bettini-Acri (Skoda Fabia R5) a 2’05.8; 8. Maestrini-Farnocchia (Volkswangen Polo R5) a 2’25.5;  9. Grani-Lombardi (Skoda Fabia R5) a 3’16.5; 10. Liburdi-Colapietro (Skoda Fabia R5) a 3’19.2.

Le soddisfazioni mondiali di Movisport: Scandola e Gilardoni sugli scudi

Scandola-D’Amore sotto i riflettori al Rally d’Italia-Sardegna e il driver svizzero al successo nella Gara-1 di Barcellona nel monomarca Lamborghini, hanno caratterizzato il week end appena trascorso, confermando l’alto livello dei portacolori del sodalizio reggiano, sempre più in una dimensione internazionale. Sfortuna per i diversi altri impegnati nella gara iridata sarda. Foto Massimo Bettiol

Reggio Emilia, 12 ottobre 2020. Movisport sempre più proiettata in un ambito internazionale. Sia come partecipazioni che come anche soddisfazioni. Come è accaduto nel fine settimana appena passato dopo in particolare Umberto Scandola-Guido D’Amore al Rally d’Italia/Sardegna e Kevin Gilardoni nel Lamborghini Super Trofeo Europa di Montmeló in Spagna hanno portato in alto i colori reggiani.

Cercavano certamente i riflettori Umberto Scandola e Guido d’Amore, sulla consueta Hyundai i20 R5 ufficiale italiana, e le luci della ribalta sono arrivate con grande soddisfazione, con un quarto posto di WRC3, primo equipaggio italiano al traguardo, 16^ posizione assoluta e un 4° posto tra le vetture R5 iscritte, ideale incentivo per guardare al futuro con ottimismo. Dopo tre giorni e 238 km di prove speciali cronometrate la coppia di Hyundai Rally Team Italia ha raccolto un buon risultato che ripaga in buona parte gli sforzi fatti durante la preparazione e lo svolgimento della gara mondiale. Alla fine rimane solo un po’ di amaro in bocca per qualche errore nella fase iniziale della gara e per la rottura di un semiasse nella seconda tappa, due contrattempi che hanno rallentato la rincorsa al podio che ormai era nel mirino del pilota veronese e del copilota ligure. Nei prossimi giorni Scandola ed il suo entourage valuteranno se affrontare ancora una gara del WRC3, magari il nuovo rally di Monza, mentre è certa la presenza nella gara di casa del Rally Due Valli a Verona, l’ultima gara su asfalto del Campionato Italiano Rally.

 

L’altra grande soddisfazione di Movisport è arrivata dalla pista, in occasione del terzo round stagionale del Lamborghini Super Trofeo Europa, di scena sul tracciato catalano di Montmelò, dove Kevin Gilardoni ha festeggiato la sua prima affermazione nella serie, al termine di una gara perfetta, giocata d’astuzia e di cuore.

 “Questa vittoria ha anche un retrogusto che sa di riscatto – commenta Gilardoni – Proprio qui, sette anni fa, all’ultimo giro ho visto sfumare un successo sicuro nel Megáne Trophy, in quella che era l’ultima gara di quella serie storica. Oggi finalmente ho sfatato questo capitolo della mia carriera. Ci tengo a ringraziare particolarmente il mio compagno di squadra Dorian, che ha svolto davvero un ottimo lavoro ed ovviamente tutta la squadra, che come ogni weekend fa di tutto per darci una macchina competitiva”.

Alla domenica gli sguardi erano tutti rivolti alla seconda corsa del weekend, ovvero la sesta della stagione 2020, in cui Gilardoni è partito dalla terza fila. Gara 2, della durata di 50’ (come vuole il format della serie) ed è stato ancora successo, con Boccolacci che ha fatto suo il terzo posto. Quindi una gara tutta sul podio, per i colori Movisport, incentivo per proseguire la stagione della “Casa del toro” decisamente tra i protagonisti.

Tornando ai rallies, la corsa  della categoria WRC-2 in Sardegna ha visto al via il russo Nikolay Gryazin, insieme a Konstantin Aleksrandrov sulla Hyundai i20 R5 del programma ufficiale. Andava alla ricerca di fortuna, presentandosi al via con il quarto posto in classifica provvisoria  ma nell’entroterra della Sardegna del nord, non ha trovato sfogo: nel finale di gara (PS 13, la prima della terza tappa della domenica) una foratura e la successiva rottura del radiatore lo hanno costretto al ritiro. La gara si era avviata bene, gravitando nelle posizioni di vertice della categoria WRC-2 entro la top ten, poi una doppia foratura durante la quinta prova ha fatto affondare l’equipaggio russo in retrovia, posizioni da cui stava reagendo, prima della disavventura finale. Adesso Gryazin si trova al quinto posto in classifica iridata con 51 punti, appaiato al norvegese Veiby, quando mancano due prove al termine della stagione iridata.

Luca Hoelbling – Federico Fiorini, anche loro sulla Hyundai i20 hanno racconto un risultato di spessore. Si è chiusa con il 23° posto assoluto e il 14° di classe R5 (RC2), la quarta partecipazione del driver veronese nella “Sardegna Iridata”, disputando una gara di spessore sulla Hyundai i20 R5 preparata da S.A. Motorsport Italia. I primi chilometri di gara sono serviti per affinare il set-up, un aspetto cruciale in Sardegna così come la gestione degli pneumatici. Hoelbling e Fiorini hanno via via aumentato il ritmo nel corso della seconda e della terza giornata, e il pilota veronese ha trovato prova dopo prova un feeling sempre migliore con la berlinetta coreana, tanto da riuscire a rimontare diverse posizioni e a chiudere sul traguardo di Alghero con il miglior risultato personale al Rally Italia Sardegna: ventitreesimo assoluto e quattordicesimo di classe R5 (RC2 nella classificazione FIA WRC).

Nella categoria iridata junior, Fabio Andolfi – Stefano Savoia e Marco Pollara – Maurizio Messina, non hanno avuto fortuna. Entrambi gli equipaggi al via con la Ford Fiesta Rally4, non hanno potuto brillare nella gara iridata “di casa: Andolfi – Savoia si sono fermati per problemi di salute del pilota e pure Pollare e Messina non sono riusciti ad esprimersi nel migliore dei modi, complice i problemi della vettura, assillati da una serie di problemi durante i tre giorni di gara, che li hanno visti costretti ad alzare bandiera bianca e conquistare l’arrivo con un passo decisamente più soft.

Al celebre Rallye Elba, 53^ edizione di una delle gare più blasonate d’Italia, terza prova del Campionato Italiano WRC, era in gara Sara Micheletti con Erika Badinelli sulla Peugeot 208 R2B, le quali hanno finito al sesto posto di classe mentre al Rally Dolomiti, valido per la coppa Rally di IV zona ad Agordo, Belluno, Matteo Lusoli – Giacomino Mucci e la Renault Clio S1600 hanno chiuso in ottava posizione.

Non si ferma l’attività per la prossima domenica, con in programma il Rally Trofeo delle Merende, a Santo Stefano Belbo (Cuneo), cui parteciperà Giuliano Giovani con Giuseppe Aldini su una Peugeot 106 S16.

Mini. Da 20 anni l’originale nel segmento premium delle piccole auto

Alla fine di settembre 2000, la rivisitazione della MINI ha debuttato al Salone di Parigi. Il rilancio di successo del tradizionale marchio storico britannico ha introdotto una categoria di veicoli completamente nuova e ha gettato le basi per lo sviluppo continuo e la diversità nella gamma di modelli. Un tour a bordo di una delle prime MINI Cooper rievoca ricordi di due decenni pieni di divertimento di guida.

Monaco. MINI celebra un anniversario importante. 20 anni fa, la MINI è stata presentata per la prima volta al Salone di Parigi. Una storia di successo unica nel settore automobilistico, iniziata con il rilancio del tradizionale marchio del patrimonio britannico sotto l’egida del BMW Group e la presentazione dei modelli MINI One e MINI Cooper. Come il successore della Mini classica, che ha cessato di essere prodotta solo pochi giorni dopo dopo 41 anni, la seconda generazione ha fornito tutti i presupposti per un’altra rivoluzione nel segmento delle piccole auto. La MINI è stata la prima vettura premium di questa classe. Il suo concetto moderno ha promosso uno sviluppo continuo fino ai giorni nostri, tenendo sempre come punti di riferimento il divertimento di guida, l’efficienza, il comfort, la sicurezza, la connettività e non ultimo la diversità dei modelli.

Un viaggio nel tempo con un primo esemplare della MINI Cooper offre un’opportunità ideale per riscoprire il carattere pionieristico mostrato dalla seconda generazione. L’ambasciatrice dell’originale britannico per il 21° secolo è uscito dalla catena di montaggio nell’ottobre 2001, sei mesi dopo il lancio della produzione nello stabilimento MINI di Oxford.

I tre proprietari precedenti hanno sperimentato il divertimento di guida tipicamente MINI lungo i 175.000 chilometri percorsi da questa MINI. E come ogni MINI, anche questo esemplare ha un nome. Ispirato dalla verniciatura della carrozzeria in Liquid Yellow, che lo ha trasformato in una rarità, questo modello è stato soprannominato “Sunny”. Nel primo anno di vendita della moderna MINI in Germania, solo un veicolo su quindici è stato fornito in questo colore. La combinazione con il tetto e le calotte degli specchietti retrovisori in nero era ancora più rara.

Il via allo sviluppo della seconda generazione della MINI era già stato dato nel luglio 1994. Accanto a dettagli stilistici come gli sbalzi corti, i fari rotondi e la griglia del radiatore esagonale, una priorità assoluta per i progettisti era trasferire l’idea alla base della Mini classica all’era moderna dell’automobile. Allo stesso modo, la MINI moderna doveva essere unica, offrire spazio per quattro persone e un comodo bagagliaio, fornire un’esperienza di viaggio efficiente e generare entusiasmo con caratteristiche di guida non raggiunte da nessun altro modello della sua categoria. Sono state prese in considerazione anche le aspirazioni contemporanee di comfort e massimi standard di sicurezza. Ancora una volta, è stata creata una nuova e rivoluzionaria vettura di piccole dimensioni, adattata alle esigenze della sua epoca in tutti i criteri, e questa volta sviluppata e prodotta per soddisfare tutti i parametri di qualità di un marchio premium a buon mercato.

Nell’autunno del 1997, alcuni giornalisti del settore hanno potuto dare un primo sguardo allo studio della MINI 2000. Da qui è nata la febbre MINI. Il rilancio del marchio e l’imminente presentazione del veicolodi serie sono stati infatti oggetto di intenso dibattito, soprattutto online.

Parallelamente alla prima mondiale a Parigi, sono stati lanciati i siti web MINI nazionali e internazionali e ben presto è stato registrato l’interesse di ben 100.000 potenziali clienti.

La vendita della MINI nel Regno Unito è iniziata il 7 luglio 2001 e il lancio sul mercato in Germania è stato celebrato due mesi dopo. Contemporaneamente, per poter soddisfare le numerose richieste, è stato introdotto per la prima volta un turno di fine settimana presso lo stabilimento MINI di Oxford. Eppure il trionfo globale era appena iniziato. In Giappone, dove la Mini classica aveva un’ampia comunità di fan, anche la seconda generazione ha riscontrato un enorme interesse. Il lancio delle vendite nel mercato giapponese è avvenuto il 2 marzo 2002 perché questa data è pronunciata “MI-NI” in giapponese. Infine, il 22 marzo 2002 è arrivato il turno degli Stati Uniti, dove i concessionari avevano già registrato ordini per 20.000 auto.

La MINI della seconda generazione ha affascinato i guidatori di tutto il mondo con la sua agile maneggevolezza. Fino ai giorni nostri, “Sunny” non lascia assolutamente dubbi sul fatto che la MINI sia stata progettata per la guida atletica e le curve estreme. Il motore da 85 kW / 115 CV che alimenta la MINI Cooper offre anche un’impressionante capacità di accelerazione. Circa 20 anni fa, questo impressionò anche John Cooper, l’ingegnoso designer di auto sportive che in precedenza aveva preparato la strada alla Mini classica per prendere d’assalto le piste da corsa. “La MINI Cooper ti fa sorridere”, ha commentato dopo il suo primo giro di prova sull’omonimo modello che ha nuovamente intitolato a lui stesso. I principi di progettazione elementari della prima generazione erano stati ripresi nella nuova edizione con trazione anteriore e motore a quattro cilindri montato trasversalmente nella parte anteriore. Tuttavia, il divertimento di guida contemporaneo senza rivali nell’ambito sportivo è stato fornito da un assale anteriore MacPherson con semiassi della stessa lunghezza, l’assale posteriore multi-link unico in questo segmento, i freni a disco su tutte e quattro le ruote e la serie antibloccaggio dell’impianto frenante compreso il controllo del freno in curva e la distribuzione elettronica della forza frenante.

Fin dal principio, sono state offerte numerose soluzioni per rendere ogni modello ancora più personale. La diversità e l’aspetto premium degli interni erano il risultato di una vasta gamma di caratteristiche, tra cui sedili e tappezzeria, finiture interne e volanti in molte versioni, insieme a moderne opzioni di equipaggiamento come il climatizzatore automatico, i sedili riscaldati, il tetto panoramico e la navigazione. Il programma di accessori MINI originale comprendeva fari ausiliari, fanali posteriori bianchi, un pacchetto aerodinamico, una gamma di finiture per il tetto, nonché strumenti aggiuntivi e persino un telefono per auto.

Già nel 2003, un motore diesel è stato lanciato nella seconda generazione della MINI, seguito dalla MINI Cabrio l’anno successivo. La terza generazione, lanciata nel 2006, offriva una gamma di modelli ancora più ampia con l’aggiunta della MINI Clubman, MINI Coupé e MINI Roadster. Non molto tempo dopo, il marchio è riuscito a entrare nel segmento delle compatte premium dove oggi la MINI Countryman e la nuova MINI Clubman trasportano il tipico feeling go-kart. Ulteriori clienti e fan sono stati conquistati con la quarta generazione della MINI 5 porte.

L’interno dimostra anche che la reinterpretazione delle caratteristiche del design nella seconda generazione della MINI aveva già posto le basi per il futuro sviluppo tecnologico. Qui “Sunny” esprime il suo stile individuale in particolare con il grande tachimetro al centro del quadro strumenti. Nella MINI di prima generazione, lo strumento posizionato centralmente era stato sostituito da nuovi display dietro il volante con l’introduzione del MK V Mini nel 1985. Nell’ultima MINI di quarta generazione, velocità, velocità del motore e altre informazioni relative al conducente, le informazioni vengono visualizzate in un moderno quadro strumenti sul piantone dello sterzo – anche in display digitale a seconda del modello. Tuttavia, lo strumento centrale continua ad essere un importante elemento di progettazione e controllo e serve come display di controllo per le funzioni di navigazione, infotainment, telefono e veicolo.

Nel corso di 20 anni, la MINI è diventata notevolmente più matura, ma il suo carattere rimane ancora inimitabile. La fresca tonalità di colore che si adatta perfettamente a “Sunny” ora serve come ritorno al futuro. Infatti, gli accenti di colore giallo caratterizzano la MINI Cooper SE (consumo di carburante combinato: 0,0 l / 100 km; consumo di elettricità combinato: 16,8 – 14,8 kWh / 100 km; emissioni di CO2 combinate: 0 g / km) che segna la prossima fase evolutiva dell’originale come il primo modello completamente elettrico del marchio.

Tuscan Rewind 2020 . . . avanti tutta!

Tutto predisposto per l’ultimo round del Campionato Italiano Rally ed anche dei “tricolori” su terra per vetture moderne e storiche oltre che del Cross Country.

SAN GIOVANNI D’ASSO (Siena), 9 ottobre 2020 . Appuntamento dal 20 al 22 novembre, per il gran finale dei rallies italiani di vertice, con il TUSCAN REWIND 2020, da corrersi sugli sterrati “mondiali” del senese che ospiteranno gli atti finali del Campionato Italiano Rally, del Campionato Italiano Rally Terra, del Campionato Italiano Cross Country e del Campionato Italiano Rally Terra Storico.

L’organizzazione, curata da Eventstyle, lavora a spron battuto per realizzare l’appuntamento che dovrà dare continuità alle entusiasmanti edizioni precedenti della gara ed anche alla stagione corrente, rimessa in piedi nonostante la pandemia, grazie all’impegno della Federazione degli organizzatori che hanno garantito il poter far svolgere le proprie gare.

L’edizione 2020 del Tuscan Rewind avrà modificati alcuni suoi caratteri, rispetto al recente passato, primo fra tutti sarà cambiata la sede del quartier generale spostata da Montalcino a San Giovanni d’Asso, in accordo con l’Amministrazione Comunale, mentre è confermata la logistica del parco assistenza a Buonconvento con due riordini nel prestigioso scenario della Tenuta Caparzo.

Format diverso rispetto alla scorsa edizione con la gara, la quale viene “sdoppiata”: il sabato 21 novembre sarà protagonista tutto ciò che è rally “moderno” con le varie titolarità (partenza ore 7,01 ed arrivo alle ore 16,01) mentre la domenica 22 novembre sarà riservata esclusivamente al Campionato Italiano Rally Storici su terra ed al Cross Country, con partenza alle ore 09,00 ed arrivo dalle ore 15,00.

Sempre domenica si svolgerà la gara riservata alle vetture della Regolarità Sport.

Percorso identico nelle due giornate ma con chilometraggi diversi. Saranno tre, le prove diverse da affrontare per tre volte per il Campionato Italiano Rally (CIR) e per il Campionato Terra (CIRT), per un chilometraggio complessivo di 92,280 km. su un percorso totale di 248,150, mentre per la parte “Historic”  e “fuoristrada” avrà un percorso complessivo ed anche di distanza competitiva ridotto, quindi con 61,520 chilometri di “piesse” (tre diverse per due volte) sui 174,080 complessivi.

Il Rally Città di Schio di nuovo in corsa: ecco l’edizione numero 29, il 13 e 14 novembre

Un solo anno di pausa ed ecco che la classica competizione scledense si riaffaccia sulla scena nazionale con una nuova organizzazione, pronta a dare stimoli forti per il futuro. In programma due prove speciali, ricavate dalla tradizione, da ripetere tre volte. Martedì 13 ottobre l’apertura delle iscrizioni, con chiusura 4 novembre.

Schio (Vicenza), 09 ottobre 2020Fermento, grandi aspettative e gioia per rivedere il Rally Città di Schio nel calendario nazionale. Dopo un anno di pausa la competizione scledense, in questo 2020 che per causa dell’emergenza sanitaria ha visto ridimensionare il numero delle competizioni di rally, è rimasta tra le poche che hanno avuto la forza e la volontà di portare a fondo l’impegno preso alla data che era stata proposta, quindi il 13 e 14 novembre, il week-end in cui si accenderanno i motori della 29^ edizione.

Vi sarà un “backstage” in ampia parte nuovo, per la gara, l’organizzazione sarà di Power Stage, la nuova struttura di gestione dell’evento che vuole riportarlo in alto, per dare nuova luce ad uno dei rally più amati del triveneto, per proseguire a scrivere importanti pagine di storia sportiva.

Il Rally Città di Schio quest’anno verrà proposto per il venerdì 13 ed il sabato 14 novembre, scelta dettata dal cercare di favorire i rientri di piloti e squadre ed avere la domenica di riposo, oltre che per organizzare la “pulizia” dei luoghi interessati dalla gara da parte del personale dell’organizzazione.

Sarà una gara snella, con due prove speciali da ripetere tre volte, in un percorso caratterizzato dall’adottare due “piesse” ricavate dalla tradizione. Immancabile la “Santa Caterina”, di 11,930 chilometri, che torna in questa versione dopo venti anni, mentre l’altra sarà la “Monte di Malo” di 7,290.

Il primo ed importante momento “pre event” sarà l’apertura delle iscrizioni, previsto per martedì 13 ottobre, con termine il 4 novembre mentre pur con le prescrizioni dettate dai protocolli sanitari, la logistica della gara rimane con la tradizione anch’essa. Quindi, il quartier generale sarà nelle funzionali strutture del “Pala Romare”, nella cui area adiacente saranno organizzati la partenza, l’arrivo, oltre ai riordinamenti ed il service area.

La partenza, sabato 14 novembre, sarà alle 08,01 e la bandiera a scacchi sventolerà dalle ore 19,00. 

L’ultimo successo a Schio, nel 2018, fu quello del locale Efrem Bianco, in coppia con Dino Lamonato su una Skoda Fabia R5