Cristian Milano riaccende il semaforo verde al rally del Rubinetto

A due anni e mezzo dall’incidente, il pilota canavesano ritorna in prova speciale, supera le paure e si prepara a tornarne in gara. Appena ce ne sarà l’opportunità. Testo di Tommaso M. Valinotti Foto Elio Magnano (in evidenza  Cristian Milano con Luca Pieri)

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO), 31 ottobre – “L’emozione è stata molto particolare. Non so definirla in altro modo. Particolare.” Cristian Milano definisce in questo modo la sua partecipazione al 27° Rally del Rubinetto dello scorso fine settimana che ha visto il pilota canavesano tornare in prova speciale dopo ventinove mesi di assenza.

La partecipazione al Rubinetto non aveva altro significato che rimettermi a contatto con una vettura da rally dopo la terribile esperienza del Città di Torino del 2017. Non mi interessava il risultato finale, ma solo mettere in moto la vettura e tornare a sentire le note nel casco” sottolinea il portacolori della Due Gi Sport, presente alla gara novarese sulla Škoda Fabia R5 della SpecialCar affiancato da Nicolò Cottellero.

Addirittura pensavo peggio a livello di guida, anche se riuscire a sfruttare in modo competitivo vetture come questa richiede tanto allenamento. Inoltre mi sono girato un paio di volte, ma anche senza queste piccole disavventure la sostanza non sarebbe cambiata e il risultato neppure” dice ancora Milano.

Il percorso per arrivare a tornare a vestire casco e tuta in una prova speciale è stato lungo. Anche dopo l’incidente non ho mai affermato che non sarei mai tornato a correre. Ero tormentato dal fatto che la mia passione per i rally fosse in qualche modo responsabile di quanto era successo. Nei mesi seguiti all’incidente di fine maggio 2017 molti mi chiedevano se e quando sarei tornato. Non lo sapevo. Mi è stata molto utile la vicinanza dei fratelli Maurizio e Gianluca Tavelli di SpecialCar e di Nicolò Cottellero. Due anni dopo l’incidente sono andato ad assistere al passaggio delle vetture da rally alla Ronde del Canavese, una gara che mi piace moltissimo e che passa sulla porta di casa mia. Il passo successivo è stato il Monza Rally Show dello scorso anno, affiancato da Nicolò Cottellero. Era un grande passo avanti riuscire a mettere in moto la vettura e abbiamo disputato tutta la prima tappa prima di ritirarci a inizio seconda. Ma le gare in pista sono diverse dai rally su strada. Non hanno lo stesso sapore, la stessa adrenalina le stesse emozioni. Non dico siano meglio o peggio. Semplicemente diverse”.

E così Cristian Milano, complice anche l’emergenza Covid che ha cancellato moltissime gare, ha dovuto attendere altri undici mesi prima di riaccendere il motore della Škoda. “Avere Nicolò al mio fianco ha facilitato molto le cose. Ho corso parecchie volte con lui nel passato. Tutte le volte che sono riuscito a rapirlo a Gianluca Tavelli. Lui mi ha dato fiducia e tranquillità. Soprattutto mi ha dato la serenità di fare ciò che mi sentivo di fare. Fino a quando non ho messo la marcia al semaforo verde sulla prima prova speciale non sapevo se avrei fatto la gara. Un aiuto enorme me lo ha dato il fatto che, a causa delle disposizioni anti assembramento, sapevo che sulle prove speciali ci sarebbe stato pochissimo pubblico. Potevo correre senza pensare e guardare chi c’era a bordo a strada. Senza dovermi preoccupare dove sarebbe stata la gente. Questa era la mia grande paura. Anche se correre senza pubblico non offre la stessa spinta e la stessa emozione che ti dà avere i tifosi che ti spingono”.

Rotto il ghiaccio è ora di pensare al futuro.

La più grossa incognita ora è se e quando ci faranno correre. Per quanto mi riguarda ne abbiamo parlato parecchio nel corso del fine settimana. Con Nicolò, Gianluca e Maurizio abbiamo pensato di fare qualche gara particolare. Sulla terra ad esempio. Sempre che ce le lascino fare”.

Ormai il ghiaccio è rotto. Adesso basta che le gare si tornino a fare.

Cristian Milano è pronto.

Michelin Historic Rally Cup 2020 indossa la corona Tricolore

Vittorie e successi in molte categorie, rendono stellare la stagione dei piloti storici calzati con i pneumatici di Clermont Ferrand. A svettare in modo particolare è Massimo Giudicelli, ma si fanno onore anche Valtero Gandolfo e gli ambasciatori Michelin nel Quarto Raggruppamento Fiorenza Soave e Matteo Luise

PORTO CERVO (SS), 17 ottobre – C’è l’anno del gatto, come dice una celebre canzone degli anni Settanta e l’anno di Massimo Giudicelli e della sua Volkswagen Golf GTI. Questo è senza dubbio l’anno del pilota dell’Isola d’Elba che non solo ha fatto man bassa di trofei nella Michelin Historic Rally Cup (imponendosi nella classifica assoluta, in quella di Terzo Raggruppamento e nella combattuta Classe M2), ma ha anche conquistato il successo nel Terzo Raggruppamento del Campionato Italiano Rally Auto Storiche, che ha visto ben 35 partecipanti e ha chiuso al terzo posto nella classifica assoluta, preceduto solo da una Delta HF Integrale e da una Porsche. E se vogliamo ha anche conquistato il secondo posto fra gli Over 60, riconoscimento che forse il dinamico portacolori del Team Bassano mette meno in evidenza, ma che lo premia comunque. Già con gli altri diplomi, però, ha di che riempire uno scaffale nella sua bacheca.

Da segnalare anche l’ottimo risultato ottenuto dal ligure Valtero Gandolfo che con la piccola 127 Gruppo 2 di Terzo Raggruppamento è riuscito a inserirsi al quinto posto della classifica assoluta del Campionato Italiano Rally Auto Storiche, grazie a una costanza di risultati impressionante. Fra i primi dieci della classifica assoluta rientrano anche i due ambasciatori Michelin nel Campionato Italiano Rally Auto Storiche, entrambi su Ritmo Abarth 130 TC, la regolarissima Fiorenza Soave, nona assoluta, e Matteo Luise, che dopo due gare sfortunate al Vallate Aretine e all’Elba si riscatta con una prestazione stratosferica in Sardegna e riesce a conquistare il decimo posto assoluto.

Passando a esaminare la classifica dei raggruppamenti, monopolio dei partecipanti della Michelin Historic Rally Cup che conquistano tutte le prime cinque posizioni nel Terzo Raggruppamento del CIRAS con Massimo Giudicelli, seguito da Valtero Gandolfo, Giacomo Questi, Nicola Tricomi e Franco Grassi in sequenza. Insomma, in questo raggruppamento si è parlato solo la lingua di Clermont Ferrand. Nel Primo Raggruppamento Cesare Bianco è salito sul secondo gradino del podio con la sua Lotus Elan, mentre nel Secondo non ci sono rappresentanti Michelin classificati. Fiorenza Soave è terza di Quarto Raggruppamento e precede di una posizione Matteo Luise,

Andando a vedere le classifiche del Campionato Italiano Rally Auto Storiche ordinate in base a quelli che erano i vecchi Gruppi, il solito Giudicelli fa suo il Gruppo 2, precedendo l’altro uomo Michelin Valtero Gandolfo. Fiorenza Soave e Matteo Luise sono terza e quarto del Gruppo A.

Concludendo con le classi costituite Valtero Gandolfo è il primatista nella 3 TC2 1150; Giudicelli nella 3 TC2 1600 davanti a Franco Grassi; ancora doppietta nella 3 TC 2000 con Giacomo Questi che precede Nicola Tricomi, e infine Fiorenza Soave e Matteo Luise sono i migliori nella Classe 4 J2 A 2000. Come dire una vera messe di coppe titoli per i pilota del Bibendum.

Buon compleanno Museo dell’Automobile di Torino

60 anni fa nasceva la sede di Corso Unità d’Italia, progettata da Amedeo Albertini per conservare ed esporre la collezione del Museo dell’Automobile. Per le celebrazioni, il MAUTO lancia un contest fotografico alla ricerca di immagini del museo dal 1960 al 2007, che diventerà una mostra

Torino, 3 novembre 2020. Il MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile celebra oggi i 60 anni della sede attuale, progettata da Amedeo Albertini e appositamente costruita per ospitare la collezione che, fino a quel momento, era stata conservata nei locali dello Stadio Comunale.  La prima sede ufficiale del Museo dell’Automobile nacque su un terreno concesso nel 1956 dalla Città di Torino, sulla sponda sinistra del Po a poca distanza dal Lingotto. Costruita su progetto dell’architetto Amedeo Albertini, venne solennemente inaugurata il 3 novembre 1960 e intitolata al fondatore e primo presidente Carlo Biscaretti di Ruffia (scomparso nel 1959), che per tutta la vita si era dedicato alla raccolta della collezione e si era battuto per trovare una sede adeguata al prestigio della collezione. Una collezione all’epoca composta da 106 vetture (86 delle quali donate) di 50 marche diverse, 26 telai, 20 motori, una serie di motociclette, 15 velocipedi e 200 modelli, che tocca un arco di anni tra il 1898 e il 1954 e riprende il criterio cronologico dell’esposizione originaria.

Sul catalogo provvisorio, aggiornato al 15 luglio 1958, si leggeva:

“Il Museo comprenderà sezioni riservate alle automobili di tutte le età, alle vetture da corsa, all’automobilismo militare, oltre a sale destinate a biblioteca, conferenze, proiezioni ecc. Nell’intendimento quindi dei promotori l’opera non dovrà essere unicamente una ben ordinata esposizione di modelli, ma una sede di incontri tra tecnici e appassionati del motore, un organo propulsore di tutto quanto ha attinenza alla motorizzazione, un centro di documentazione costituito allo scopo di ricordare uomini e fatti del passato”.

“Il MAUTO oggi raggiunge i 60 anni dall’inaugurazione della prestigiosa sede di corso Unità d’Italia, il grande complesso museale nato grazie al forte impulso impresso dall’avv. Agnelli, vicepresidente esecutivo del comitato di Italia 61, all’annosa ricerca di una sede adeguata. Il nuovo Museo nasceva su progetto di Amedeo Albertini, architetto torinese molto attento alle tendenze della scena internazionale e progettista di fiducia di Agnelli.  L’inaugurazione della nuova sede fu mancata per poco da Carlo Biscaretti di Ruffia, scomparso un anno prima, fondatore del Museo e fin dall’avvio motore inesauribile della crescita delle collezioni e delle relazioni culturali. Ma vogliamo anche ricordare che la fondazione del Museo Nazionale dell’Automobile risale al 1933: il MAUTO è un centro pionieristico di cultura dell’auto, che oggi come ogni istituzione culturale si trova ad affrontare il duro passaggio dell’emergenza pandemica. Le crisi vanno affrontate con coraggio e in particolare con la visione positiva di trasformare le difficoltà in occasione di crescita: stiamo lavorando per guidare il Museo nel percorso di forte accelerazione della rivoluzione digitale in una prospettiva veramente internazionale” ha dichiarato Benedetto Camerana, presidente MAUTO- Museo nazionale dell’Automobile, Torino.

 

Celebrando i 60 anni dell’attuale sede, vogliamo ricordare un momento molto importante per Torino, a cavallo tra il 1960 e le celebrazioni per il centenario dell’Unità di Italia. Il museo è uno spazio di racconto di un oggetto che ha cambiato la storia degli uomini e delle società e allo stesso tempo è un luogo di dibattito e di riflessione sull’evoluzione e il futuro dell’automobile a livello globale. Il 2020 non è l’anno ideale per le celebrazioni, ma contiamo che con il miglioramento della salute pubblica e avanzando nella lotta contro il virus, il prossimo marzo potremo festeggiare anche i 10 anni del nuovo allestimento, inaugurato nel marzo del 2011 nel contesto di Italia 150, e i 100 anni dalla nascita di Gianni Agnelli” ha dichiarato Mariella Mengozzi, direttore MAUTO- Museo nazionale dell’Automobile, Torino.

 

La collezione ha continuato ad arricchirsi negli anni, e l’esigenza di un nuovo spazio espositivo ha portato allo sviluppo di un progetto di ristrutturazione dell’edificio, realizzato nel 2011 dall’architetto Cino Zucchi e completato da una spettacolare contestualizzazione scenografica dell’allestimento creata da François Confino.

 

Oggi, dopo 60 anni, il MAUTO conserva una collezione di oltre 200 vetture provenienti da ogni parte del mondo ed è punto di riferimento per tutti coloro che vogliono conoscere l’appassionante storia dell’automobile e dei suoi indimenticati protagonisti. Nella sua prestigiosa sede, il MAUTO organizza mostre, eventi, presentazioni, laboratori e incontri con l’obiettivo di rendere i suoi spazi condivisi e partecipati, perché – così come era desiderio di Biscaretti, il museo possa definirsi non solo come luogo di conservazione ma anche di divulgazione e dibattito.

 

Per festeggiare il compleanno insieme alla comunità, il Museo lancia una iniziativa rivolta a tutti i cittadini e agli appassionati di automobili: chiunque abbia un ricordo speciale legato al Museo dell’Automobile: potrà inviare fotografie dell’allestimento originale, dell’inaugurazione del 1960 o di un evento organizzato nel corso degli anni, fino alla chiusura per ristrutturazione nel 2007. Tutte le fotografie saranno raccolte e conservate, le più significative diventeranno presto una mostra del MAUTO. L’indirizzo email cui spedire gli scatti è quello del Centro di Documentazione del Mauto, che cura l’iniziativa: centrodoc@museoauto.it.

 

APPROFONDIMENTI – IL MUSEO COM’ERA

Il Museo Biscaretti di Ruffia è un significativo esempio di architettura moderna, il cui progetto originario prese avvio facendo riferimento a due specifici presupposti: il particolare carattere del materiale da esporre (che evoca di per sé l’idea di grandi spazi aperti) e la posizione panoramica del sito prescelto per la costruzione del Museo, affacciato sul fiume Po e la collina. Strumento utilitario che esprime e determina la vita del nostro tempo, l’automobile «vive» in spazi aperti, in paesaggi naturali e urbani e, a differenza degli oggetti solitamente esposti nei musei, non richiede un’ambientazione che inviti al raccoglimento e alla contemplazione. In considerazione di ciò, si volle dapprincipio sfruttare la favorevole ubicazione del Museo per presentare le automobili in un contesto che offrisse ai visitatori la possibilità di fermarsi, nel corso della visita, ad ammirare il paesaggio. Il fabbricato si caratterizzò dunque da subito per soluzioni architettoniche innovative e originali, come la struttura del tetto, le piramidi rovesciate visibili nel cortile costituite da quattro pilastri fortemente inclinati divergenti in alto e riuniti in basso, come la grandiosa facciata convessa nella quale si apre l’ingresso di corso Unità d’Italia e che ospita la galleria principale del primo piano, retta da una travata in ferro poggiante su quattro grossi pilastri in calcestruzzo e acciaio inossidabile. Nel percorso espositivo del Museo, la presentazione delle tappe dell’evoluzione dell’automobile voleva essere soprattutto una testimonianza di valore umano nella ricerca tecnica e un’espressione delle diversità di gusti nelle varie epoche.

Alla sua apertura nel 1960, si entrava nel Museo dall’ingresso principale di corso Unità d’Italia; si attraversava quindi il cortile interno abbellito al centro da un arioso giardino sul quale si affacciavano i due magazzini, in cui trovavano posto vetture, telai e tutti i materiali non esposti nel percorso museale. Il cortile fungeva anche da parcheggio per i visitatori. La visita iniziava dall’atrio, dove c’erano la biglietteria e un fornito bookshop. Sulla parete di fondo spiccava il busto del fondatore Carlo Biscaretti di Ruffia, accanto alla lapide recante i nomi di coloro che contribuirono alla realizzazione del Museo; sulla parete opposta alla biglietteria, un mosaico di Felice Casorati a ricordo di chi perse la vita nella pratica dello sport automobilistico. Nel corso degli anni, nell’atrio furono esposti prototipi presentati ai Saloni internazionali: con tale iniziativa, storia dell’automobile e storia del design venivano presentate nel loro strettissimo intreccio. Al piano terra si trovavano quindi la Sala mostre temporanee e la Sala dello pneumatico. Quest’ultima era una sorta di museo nel museo, realizzata nel 1991 con il contributo della Michelin Italiana, l’unica esposizione pubblica dedicata a questa invenzione indissolubilmente legata all’automobile. Salendo, al primo piano iniziava il percorso espositivo, in cui le vetture erano collocate per lo più in ordine cronologico. Dalla Zona Prora si accedeva alla Manica sud e da lì al Salone principale da dove si poteva salire, tramite due scale poste alle estremità laterali, alla balconata del secondo piano. Proseguendo il percorso, si attraversava la Manica nord, spesso destinata agli eventi congressuali, per arrivare nel foyer antistante l’Auditorium dove, oltre a un bassorilievo raffigurante il senatore Agnelli, erano collocate tre statue, allegorie delle più importanti fabbriche automobilistiche italiane (Lancia, Alfa Romeo, Fiat). Continuando nel corridoio si trovavano i servizi, il guardaroba e la caffetteria; nella zona esterna verso ovest un ampio piazzale era destinato a parcheggio. Nel corridoio parallelo, dall’altro lato dell’ascensore, si trovava la Zona Pirelli costituita da alcuni esemplari di pneumatici e vetrine con documenti storici. Al primo piano aveva sede anche l’Auditorium da quattrocento posti, composto da platea e galleria, cuore del Centro congressi. La visita si concludeva con la Sezione sportiva al secondo piano, livello ove avevano sede gli uffici, alcune sale riunione e il Centro di documentazione con annessa la Biblioteca, ricca di uno straordinario patrimonio documentario riguardante gli albori dell’automobilismo in Italia e nel mondo.

Rally: New Racing for Genova dal “Rubinetto” alla finale nazionale di Como

Foto Stefano Bertuccioli

Ancora una conferma per il portacolori della scuderia New Racing for Genova Francesco Aragno. Il veloce pilota savonese, infatti, ha archiviato positivamente l’impegno del Rally del Rubinetto – al volante della Renault Clio S1600 ed in coppia con Andrea Segir – conquistando, al termine di un’ottima gara, la tredicesima posizione assoluta finale e la seconda tra le 2 ruote motrici, preceduto in entrambi i casi dal locale Federico Romagnoli.
L’attenzione della New Racing for Genova si sposta ora sul 39° Rally Trofeo Aci Como, finale nazionale Rally Cup Italia 2020, previsto per  venerdì e sabato prossimi, a cui la scuderia genovese prenderà parte con i suoi cinque piloti qualificati. Primo tra tutti proprio Francesco Aragno, chiamato all’impegno sempre con Andrea Segir e con la Clio Super 1600. Oltre al savonese saranno in lizza Luigi Guardincerri, con Alessandro Parodi e la Renault Clio Williams di classe A7, Andrea Peirano, al via con Giorgia Lecca e la Peugeot 160 A5, l’under Mattia Canepa, che sarà in gara con Veronica Lertora e la Citroën C2 RS, e Walter Morando, anche lui con la C2 RSP, che per l’occasione avrà alle note l’attenta Marta De Paoli.
Al via della gara lariana ci sarà anche un altro portacolori della New Racing for Genova, Alberto Biggi, in lizza per la Michelin Zone Rally Cup per cui si è qualificato. Il pilota genovese, per l’occasione, sarà in gara con l’imperiese Marco Nari ed al volante della Volkswagen Polo R5, vettura da lui già utilizzata la scorsa stagione al Rally della Lanterna.

Giordano-Siragusa. Terzo posto di Classe R2B al “Rubinetto”…con Trofeo ACI Como in vista

Poteva andare meglio…ma sicuramente molto peggio!
Matteo Giordano e Manuela Siragusa ha conquistato il terzo posto di Classe R2B al “27° Rally del Rubinetto”, svoltosi nel fine settimana in provincia di Novara.
Con partenza ed arrivo a San Maurizio d’Opaglio, la gara che si sarebbe dovuta svolgere ad inizio ottobre (poi rinviata causa maltempo), ha visto la coppia cuneese vincere in un raggruppamento molto combattuto i primi due passaggi sulla prova “Città di Borgosesia”, a cui hanno fatto da contraltare tre terzi posti sulla “Mottarone”, ben conosciuta dagli agguerriti piloti locali.
Quando il secondo posto sembrava acquisito, il colpo di scena: un taglio di troppo nell’ultima p.s., ha comportato una foratura che ha fatto lasciare per strada almeno una decina di preziosi secondi alla vettura numero 59.
Il danno è stato comunque contenuto ed il terzo posto finale, alle spalle degli ottimi Tondina-Cecchetto e Margaroli-Dresti, è il giusto premio per una gara condizionata da tanti fattori esterni.
Ci iscriviamo alle gare per vincerle ma non sempre è possibile – commenta Matteo Giordano – ed anzi torniamo con un podio che ci fa piacere e non era per nulla scontato, visto il livello della concorrenza in R2B.
Siamo contenti di aver visto la bandiera a scacchi di una gara molto sofferta, spettacolare soprattutto nelle due prove in notturna; mi assumo la responsabilità della foratura ma nel finale ho spinto al massimo…forse troppo.
Doveroso ma non ipocrita il ringraziamento a tutti coloro che ci hanno supportato, con il dispiacere di non aver avuto il pubblico nel contesto di un rally fra i meglio organizzati di tutti quelli corsi finora
“.
Al netto di nuove restrizioni, nel fine settimana in arrivo Matteo Giordano sarà di nuovo in gara, questa volta in Lombardia al “Trofeo ACI Como” (sempre su Peugeot R2B) per l’atto finale della Michelin Cup 2020.

 

Matteo Luise, con un solo colpo, sfiora la doppietta

Un unico risultato utile su tre, una vittoria contro due ritiri, vede l’adriese mancare il secondo titolo consecutivo nel CIRAS, classe A-J2/2000, soltanto per quattro punti. Foto Max Ponti

Adria (RO), 03 Novembre 2020 – Cala il sipario sul Campionato Italiano Rally Auto Storiche 2020, in modo definitivo, ed è quindi tempo di stilare un bilancio anche in quel di Adria.

Tre soltanto erano gli appuntamenti che componevano, quest’anno, il calendario di un azzoppato tricolore, costringendo i protagonisti a non sbagliare un centro nella rincorsa al titolo.

Matteo Luise, detentore della coppa di classe A-J2/2000 in virtù dell’alloro conquistato lo scorso anno, partiva forte all’Historic Rally delle Vallate Aretine, primo round del CIRAS, e staccava il settimo tempo assoluto sulla prova di apertura, rifilando oltre quaranta secondi alla concorrenza in classe, prima di alzare bandiera bianca, per noie tecniche, sul quarto tratto cronometrato.

Un conto con la sorte che si protraeva anche nel successivo Rally Elba Storico dove il pilota della Fiat Ritmo 130 gruppo A, curata da Silvano Amati e Valentino Vettore, era di nuovo protagonista assoluto ed autentico mattatore tra le duemila, prima di un nuovo stop forzato.

Con le speranze di doppietta tricolore ormai dissolte il portacolori del Team Bassano affrontava l’ultimo impegno di campionato, il Rally Storico della Costa Smeralda, con tanta sete di riscatto.

Sceso con il numero uno sulle fiancate della trazione anteriore torinese il polesano, sempre affiancato dalla moglie Melissa Ferro alle note, pareggiava il conto con la dea bendata ed andava a dominare la classe, undici i minuti sul primo inseguitore, chiudendo con un ottimo terzo posto assoluto nel quarto raggruppamento e con il sesto nella classifica generale.

Un solo risultato utile, l’unico non intaccato dalla sorte, che ha permesso comunque a Luise di sfiorare, per soli quattro punti, uno storico bis nella coppa tricolore di classe A-J2/2000.

Un rammarico ampliato scorrendo le classifiche generali di quarto raggruppamento e di gruppo A dove il pilota di Adria chiude con il quarto posto, sempre a quattro punti dal podio finale.

La decima piazza assoluta contribuisce ad un rimpianto ulteriore comprendendo a chiare lettere quale sarebbe potuto essere il potenziale risultato, escludendo i due ritiri di Arezzo e dell’Elba.

 

Guardare le classifiche finali del campionato” – racconta Luise – “e pensare di aver ottenuto questo risultato con una sola vittoria rode un bel po’. Fa male perchè i due ritiri, del Vallate Aretine e dell’Elba, sono avvenuti quando eravamo ampiamente in testa alla classe e dentro la top ten assoluta. I problemi di quest’anno non sono nemmeno lontani parenti dei precedenti. Con Silvano e Valentino abbiamo capito dove intervenire e siamo certi che il 2021 ci permetterà di toglierci quelle soddisfazioni che avevamo già in mano. Ci faremo trovare pronti.”

 

Soddisfazione piena, quella vissuta sul sedile di destra da Melissa Ferro che, nella Coppa Nazionale Navigatori, dettando le note a Luise, ha concluso con un buon sesto posto assoluto.

 

Bellissima soddisfazione raggiungere questi livelli” – racconta Ferro – “e mi gusto il condividere la passione con Matteo. Vivere queste emozioni assieme ci rende ancora più uniti. All’inizio credevo di non essere all’altezza ma poi, con il passare delle gare, ho trovato equilibrio e serenità grazie all’esperienza. Sono soddisfatta ma voglio continuare a migliorare me stessa.”

Thomas Paperini verso la finale nazionale ACI Sport: atteso al Trofeo ACI Como su Skoda Fabia R5

Il ventiquattrenne pilota pistoiese, assistito “alle note” dal copilota Simone Fruini, parte integrante della Rally Cup Italia 2020, appuntamento conclusivo della serie rallistica nazionale. L’occasione per confermare le ottime sensazioni destate al volante della Skoda Fabia R5 al di fuori dei confini regionali. Foto AmicoRally

Pistoia, 3 novembre 2020. L’obiettivo, dichiarato all’avvio della stagione sportiva, era quello di ritagliarsi un ruolo di primo piano nella Coppa Rally di Zona catalizzando energie mentali e fisiche verso il raggiungimento della finale nazionale. Thomas Paperini, ventiquattrenne pilota pistoiese, ha concretizzato le più rosee aspettative, confermando le proprie qualità al volante della Skoda Fabia R5 e garantendosi il “pass” per la finale nazionale, in programma nel fine settimana sulle strade del Trofeo ACI Como.

Assecondato “alle note” dal copilota Simone Fruini e, dal punto di vista tecnico, dal team lucchese MM Motorsport, Thomas Paperini ha costruito il proprio percorso verso la Rally Cup Italia 2020 – vetrina riservata agli equipaggi classificati – inanellando una serie di risultati positivi nella stagione che lo ha visto esordire al volante della vettura boema, impreziosita dalla vittoria assoluta al Rally Città di Pistoia e dal terzo gradino del podio conquistato al Rally Il Ciocco. Un risultato globale valso all’equipaggio portacolori della scuderia Maranello Corse la vittoria nella Coppa Rally di Zona VI, requisito valido per l’accesso alla finale nazionale da principali rappresentanti del panorama rallistico toscano.

“Una grande soddisfazione arrivare alla finale di Como – il commento, entusiasta, di Thomas Paperini – un traguardo che premia il nostro impegno e quello di tutte le forze chiamate in causa, dal team ai nostri partner. L’obiettivo è quello di ben figurare al cospetto di molti esponenti del panorama nazionale, regalando al nostro percorso di crescita un risultato di spessore”.

Il Trofeo ACI Como vedrà Thomas Paperini e Simone Fruini affrontare sei prove speciali per un totale di settanta chilometri cronometrati. La partenza è in programma nella serata di venerdì 6, alle ore 17, da Como. Nella medesima location gli equipaggi faranno ritorno dalle ore 18.10 del giorno seguente, a conclusione di una manifestazione che – seppur disputata “a porte chiuse” – godrà di una notevole copertura mediatica.

Tuscan Rewind 2020: campionati “aperti” a tante soluzioni

Paolo Andreucci, Anna Andreussi (Peugeot 208 T16 R5 #1, Freddiys Team)

L’evento finale del “tricolore” rally, in programma dal 20 al 22 novembre sui celebri sterrati del senese,  proporrà una messe di argomenti che lo faranno diventare l’evento clou dell’anno. Due i giorni di gara, il primo per i tricolori di rally “moderni”, il secondo per la parte “historic”, Cross Country e per la regolarità sport. L’evento previsto “a porte chiuse”, secondo prescrizioni vigenti per il contenimento del contagio epidemiologico. Chiusura del periodo di adesioni fissata per mercoledì 11 novembre.

MONTALCINO (Siena), 03 novembre 2020La mente ed il cuore di piloti, squadre, appassionati ed addetti ai lavori del mondo rallistico nazionale guarda sempre con maggiore interesse all’ultima prova del Campionato Italiano Rally, l’11° TUSCAN REWIND, in programma da 20 al 22 novembre, quello che riproporrà le sfide sugli sterrati “mondiali” del senese.

Ci sarà tempo ancora una settimana, per aderire alla chiamata di Eventstyle, l’organizzatore, le iscrizioni sono aperte sino all’11 novembre, per l’atto finale del Campionato Italiano Rally (CIR), che per tutte le categorie in campo sarà davvero l’ultima spiaggia per assegnare i titoli.

 

Il fatidico scudetto, il Tuscan Rewind oltre che al CIR lo assegnerà al Campionato Italiano Rally Terra (CIRT), al Campionato Italiano Rally Terra Storico (CIRTS) ed al Campionato Italiano Cross Country (CICC), ed avrà anche il contorno esclusivo dell’irrinunciabile appuntamento con la “regolarità sport”.

 

LE VICENDE “TRICOLORI” ALLA SOGLIA DEL “TUSCAN”

Il Campionato Italiano Rally (CIR) anche quest’anno arriva a giocarsi sui magici sterrati del Tuscan Rewind. Vincolante per far arrivare tutto nelle terre di Siena è stata la gara precedente, il Rally “2Valli” di Verona, dove entrambi coloro che si giocano lo scudetto – Andrea Crugnola ed il Campione uscente Giandomenico Basso – hanno fatto “harakiri” uscendo di strada, prima il varesino e nel finale il trevigiano che “vedeva” tricolore. Saranno dunque i quasi cento chilometri delle nove prove speciali di “profumo mondiale” a dare il verdetto definitivo, con Basso avanti di soli 4 punti sul rivale.

 

Forte interesse anche per la terza piazza, caratterizzata dal dualismo tra il bresciano Stefano Albertini (laureatosi già Campione “asfalto” a Verona) e l’altro trevigiano Marco Signor, che lo tallona a soli tre punti. Dietro a Signor, con un solo punto di scarto c’è Alessandro Re e dietro a lui si trova un cattivo cliente come Umberto Scandola, (25 punti), matematicamente in corsa per salire sul podio e sapendo della sua grande perizia sugli sterrati non è certamente da escludere che possa prendere il via.

 

Tra gli Junior, in questa ultima chiamata per il titolo, si aspettano scintille tra Mazzocchi (visto a suo agio sulla terra di San Marino), Vita e Rosso, tre nel fazzoletto di 12 punti con il piacentino Cogni che cercherà il pieno riscatto dal ritiro in terra scaligera.

 

Nella “due ruote motrici” il siciliano Casella (Peugeot 208) ed il toscano Campanaro (Ford Fiesta) sono appaiati in vetta alla classifica con 48 punti, seguiti da Andreucci a 3 punti. Facile prevedere un ribaltone, nel caso il pluricampione garfagnino dovesse presentarsi al via con la Peugeot 208 Rally4 in luogo della Citroen C3 R5, con la quale sta anche concorrendo per il tricolore “terra” dove peraltro è al comando. Poi ci sono sia Nicelli che Lucchesi Junior (entrambi su Peugeot 208) che fremono per rimettersi sotto con il classico colpo di reni e la terra delle crete senesi potrebbe ispirarli.

 

Nel Campionato Italiano Rally Terra, come sopra accennato, comanda la classifica con 40 punti Paolo Andreucci ed a soli quattro punti da lui si trova il romagnolo Simone Campedelli, rinvigorito dalle prestazioni ottenute con la VolksWagen Polo. Terzo, più staccato (25 punti) è il trevigiano Giacomo Costenaro (Skoda Fabia R5), a sua volta tallonato dal giovane boliviano Marco Bulacia, capace di grandi performance e certamente di rimescolare le carte sul tavolo di gioco.

Il Tuscan Rewind suona anche come l’ultima chiamata buona a risollevare le sorti della stagione per diversi, dai fratelli padovani Niccolò e Christian Marchioro all’umbro Fanari ed anche per il sammarinese Ceccoli, che all’ultima prova del Rally Adriatico è incappato in un incidente dal quale vorrà certamente riscattarsi.

 

Il Campionato Italiano Rally Storici su terra conoscerà sicuramente di nuovo il dualismo alla distanza, per le due ruote motrici, tra il cremonese Mauro Sipsz ed il sammarinese Bruno Pelliccioni. Sipsz ha dominato la prima parte di stagione con la sua potente ed agile Lancia Rally 037 da lui ben guidata, per poi fermarsi uscendo di strada al Rally Adriatico, Pelliccioni con la sua Ford Escort ha fatto della regolarità di piazzamenti la sua arma vincente e sicuramente farà da ago della bilancia anche l’altro pilota del Titano, Corrado Costa (Opel Corsa). Tra le “quattro ruote motrici” la voce grossa sinora l’ha fatta un altro sammarinese, Marco Bianchini con la sua Lancia Delta 16V, atteso dunque a Montalcino e dintorni ad una prova d’effetto.

 

L’atto finale del tricolore Cross Country si annuncia anch’esso “caldo”. La pioggia incessante del Rally Adriatico a settembre scorso ha rimescolato le classiche carte, pur se sul campo non ha abbia limitato i migliori interpreti della specialità, tra i quali emersero vincitori in particolare Manuele Mengozzi, per l’assoluto al volante di Mitsubishi Pinin di T1, Andrea Luchini, vincitore di T2 e della gara valida per il Suzuki Challenge su Gran Vitara. Battuta d’arresto per il sino ad allora leader Lorenzo Codecà uscito di strada con la sua Suzuki Gran Vitara ufficiale, lasciando appunto la testa della classifica a Mengozzi. Logico aspettarsi momenti effervescenti.

 

DUE GIORNI DI GARA PER DARE IL GIUSTO RISALTO A TUTTI

L’organizzazione ha predisposto tutto quanto al meglio, strutturando l’evento in due giorni, pensandolo soprattutto per chi corre, per evitare problematiche alle singole validità e dare la giusta misura per i titoli di coda dei varii campionati. Ed ecco che le quattro validità, più la gara di regolarità sport, si svolgeranno in due giornate, sulle stesse prove speciali, al fine di creare meno disagi possibili ai concorrenti.

Tutto, dunque è stato pensato al che il Tuscan Rewind debba essere una grande festa dei rallies italiani, quella soprattutto perché lo “scudetto” si giocherà in un contesto decisamente “magico”, che riporta appunto agli anni d’oro delle corse su strada, agli sterrati della provincia di Siena, quelli che da dieci anni identificano l’evento, andando a confermare anche la sua alta valenza in chiave di indotto turistico e quindi di forte ricaduta economica e di immagine per i luoghi interessati dalla competizione.

 

 

UN SABATO ED UNA DOMENICA DA GRANDI FIRME SU UN PERCORSO D’AUTORE

In questa stagione molto particolare, condizionata dalla pandemia da Covid-19, il mondo delle corse si è adattato giocoforza ad uno stile snello. Tuscan Rewind non fa eccezione: pochi chilometri di gara, tutto il più compatto possibile, ma non significa che il rally perda fascino e attenzione da parte di tutti gli appassionati ed addetti ai lavori delle corse su strada. In questo caso, strada bianca d’autore.

 

L’edizione 2020 del Tuscan Rewind avrà modificati alcuni suoi caratteri, rimanendo la sede del quartier generale a Montalcino all’ Albergo “Al Brunello” mentre è confermata la logistica del parco assistenza a Buonconvento con due riordini nel prestigioso scenario della Tenuta Caparzo.

 

Motori accesi e via alle sfide dunque, con le competizioni del CIR e CIRT che si svolgeranno in tappa unica sabato 21 novembre, con partenza alle ore 7,01 ed arrivo alle ore 16,01 (tutto a Montalcino), mentre la domenica 22 novembre sarà riservata esclusivamente al Campionato Italiano Rally Storici su terra ed al Cross Country, con partenza alle ore 08,00 ed arrivo dalle ore 16,00 (sempre a Montalcino). Tre prove per tre volte, con 92,280 chilometri cronometrati sul totale che misura 248,150.

 

Percorso identico nelle due giornate ma con chilometraggi diversi. Saranno tre, le prove diverse da affrontare per tre volte per il Campionato Italiano Rally (CIR) e per il Campionato Terra (CIRT), per un chilometraggio complessivo di 92,280 km. su un percorso totale di 248,150. Mentre la parte “Historic”  e “fuoristrada” avranno una prova in meno (la “Castiglion del Bosco”), un percorso complessivo ed anche di distanza competitiva ridotte, quindi con 64,710 chilometri di “piesse” (due diverse per tre volte) sui 217,470 totali. Sempre domenica si svolgerà poi la gara riservata alle vetture della Regolarità Sport.

 

Porsche Carrera Cup Italia 2020: il Team Q8 Hi Perform si prepara al gran finale di Monza

Tutto è pronto per l’ultimo round della Porsche Carrera Cup Italia sul tracciato dell’Autodromo di Monza per il weekend del 7 novembre, con David Fumanelli ancora pienamente in gioco per la conquista del titolo iridato

3 Novembre – La stagione 2020 del Team Q8 Hi Perform ha saputo regalare forti emozioni a tutti gli appassionati della Porsche Carrera Cup Italia, che hanno visto l’esordio di David Fumanelli al volante di una 911 GT3 e ne hanno seguito le imprese sui circuiti italiani.

Dal primo podio centrato immediatamente al primo round sul tracciato del Mugello, alla vittoria conquistata ad Imola, il pilota del Team Q8 Hi Perform ha sempre dimostrato la sua determinazione in ogni gara, con una costanza che gli ha permesso di presentarsi all’ultimo appuntamento della stagione al terzo posto in classifica generale a 22 punti dalla vetta.

Un risultato che lo candida come l’unico vero sfidante a Iaquinta e Quaresmini per la conquista del titolo 2020, considerando che il quarto contendente si trova a ben 48 lunghezze dal primo.

 

“Gara dopo gara abbiamo dimostrato di poter lottare con i primi, siamo sempre stati lì davanti, abbiamo conquistato podi e punti preziosi per il campionato. Arriviamo a Monza a 22 punti dalla vetta della classifica, siamo quindi aritmeticamente ancora in gioco per il titolo, anche se ovviamente non sarà una passeggiata. Il mio solo pensiero è quello di attaccare e spingere al massimo per dare la degna concluse a una bella stagione.”David Fumanelli, pilota team Q8 Hi Perform

 

“Indubbiamente il bilancio della stagione 2020 del Team Q8 Hi Perform è decisamente positivo, abbiamo distanziato la maggior parte degli avversari in classifica generale e siamo gli unici veri contendenti al titolo. La matematica è dalla nostra parte, tutto è ancora possibile anche se non sarà un’impresa facile. Oltretutto l’incognita meteo di novembre rende le previsioni ancora più difficili L’unica certezza è che David lotterà per la vittoria come ha sempre fatto.”Gherardo Bisi, Direttore Marketing di Kuwait Petroleum Italia

Presentato ad Auto & Moto d’Epoca il Concorso d’Eleganza “Città di Trieste” 2021

Nell’occasione dell’importante Salone di Auto & Moto d’Epoca – Fiera di Padova dal 22 al 25 ottobre 2020, presso il Pad. 3 di ACI, è stato presentato, in anteprima, il

Concorso di Eleganza “Città di Trieste”.

Ad attirare l’attenzione dei visitatori, esposta nello stand predisposto, un’interessante, rara ed intrigante “gran turismo”, una Marion Bobcat, vettura prodotta ad Indianapolis nel 1911 e che con i suoi 4200 cc, raggiungeva i 105 km/h di velocità.

Trieste e la sua suggestiva cornice di Piazza Unità d’Italia ospiteranno, nei giorni 11,12,13 giugno 2021, il Concorso di Eleganza “Città di Trieste” voluto e organizzato dall’Automobil Club D’Italia, da A.A.V.S e da ACI Storico.

L’idea di promuovere un evento di tale portata dedicato a

“Settant’anni di storia dell’auto – 1910 – 1980”

in questa splendida città riprende il percorso iniziato dall’indimenticabile Vittorio Klun (Presidente A.A.V.S) con i Concorsi di Eleganza del Castello di Miramare.

A.A.V.S ed ACI Storico dedicano a lui, alla sua straordinaria passione e lungimiranza, questo nuovo, ambizioso progetto.

A.A.V.S ed ACI STORICO pubblicheranno il regolamento ed il programma della manifestazione sui rispettivi siti dall’inizio del prossimo anno. Per ulteriori informazioni, per presentare la candidatura della propria vettura è possibile rivolgersi alle Segreterie delle due associazioni.

EICMA lancia due video promozionali e pensa già al 2021

Il presidente della società che organizza l’evento Pietro Meda: “Al lavoro per innovare guardando al domani”

MILANO, 3 novembre – “EICMA è sempre qui. A disegnare il futuro, a lavorare per il buono che verrà. Perché verrà”. È questo uno dei messaggi dell’attività di comunicazione online lanciata oggi dall’Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo proprio in corrispondenza di quello che sarebbe stato il primo giorno della rassegna riservato ai media e agli operatori dell’Edizione 2020 (posticipata lo scorso giugno al 2021).

 

La campagna prevede la pubblicazione di due video sulla piattaforma digitale del più importante evento espositivo internazionale per l’industria delle due ruote. Il primo video, quello dedicato appunto agli espositori e ai professionisti del settore, è già online sui profili social di EICMA, mentre la seconda clip sarà pubblicata giovedì 5 novembre, il giorno che avrebbe visto l’apertura dei cancelli al grande pubblico.

Due video e un unico messaggio concreto di fiducia e passione, “che – come ha confermato Pietro Meda, presidente di EICMA S.p.A. – aprono la strada all’Edizione 2021 che si terrà dal 9 al 14 novembre”. “Le conseguenze della pandemia – ha aggiunto Meda – ci hanno privato solo momentaneamente del calore della nostra manifestazione, ma la comunità delle due ruote e la sua filiera sono vive e tenaci. Stiamo investendo questo tempo per lavorare ancora più alacremente con l’ambizione di trovare aree di miglioramento e innovazione, guardando al domani e continuando a fare quello che EICMA è riuscita a raggiungere in oltre cento anni di storia: offrire agli espositori e al pubblico una vetrina unica al mondo”.

Moto, ANCMA: la seconda ondata Covid rallenta la corsa del mercato

L’associazione: Ottobre segna un – 11,5% (- 7,1% anno), ma su dato pesa commessa speciale a Piaggio di 2000 scooter dell’anno scorso senza la quale mercato chiuderebbe oggi a – 1,6% (- 6,3% anno). Tengono le moto e ancora bene i ciclomotori, calo solo per gli scooter

MILANO, 2 NOV. – “Dopo un’estate molto positiva e in controtendenza rispetto ad altri mercarti, registriamo un rallentamento riconducibile alla seconda ondata di Covid. A questo fattore se ne aggiungono altri come il ricorso più diffuso al telelavoro, che ha ridotto le necessità di spostamento soprattutto nelle aree urbane, ma anche l’incertezza economica e, in modo più marginale, il clima e l’attesa dei nuovi modelli”. Così Paolo Magri, presidente di ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori), commentando i dati di vendita di ottobre, che fanno segnare un – 11,5% sullo stesso mese del 2019 (tale dato deve tuttavia essere letto alla luce della speciale commessa di un’azienda a Piaggio per 2000 scooter nell’ottobre dell’anno scorso, al netto della quale il mercato farebbe registrare oggi un più modesto – 1,6%).

Nel comunicato diffuso oggi dall’associazione, Magri ha sottolineato che “malgrado il calo nel mercato degli scooter, tengono ancora ciclomotori e moto, segno che in questo anno – comunque molto difficile -passione e domanda di mobilità fruibile, distanziata e sostenibile rimangono fattori di scelta determinanti per un settore che, in assenza di aiuti e misure incentivanti, ha dimostrato di essere vitale e trainante per il Paese”.

 

IL MERCATO DI OTTOBRE – Entrando nel vivo dei dati, nel mese di ottobre i veicoli immatricolati (cilindrata superiore a 50cc) raggiungono quota 15.748 unità, facendo segnare una flessione del 13,92% rispetto allo stesso mese del 2019. A trascinare verso il basso il mercato sono gli scooter che, con 9.260 veicoli venduti, registrano un calo del 22,29%. Positivo l’andamento degli altri settori: le moto, con 6.488 veicoli, evidenziano una crescita del 1,72%; prosegue anche lo stato di salute dei ciclomotori, che fanno registrare 1.806 veicoli, pari ad un aumento dei volumi del 17,04%. Nel complesso il totale mercato (immatricolato + ciclomotori), cala a ottobre del 11,51%, per un totale di 17.554 veicoli commercializzati.

 

I PRIMI DIECI MESI 2020 – Il calo degli scooter ferma il progressivo recupero dei veicoli immatricolati fatto registrare negli scorsi mesi: a ottobre i mezzi targati raggiungono 199.961 unità mantenendo la flessione, rispetto allo stesso periodo del 2019, a -7,71%. In particolare, gli scooter, che immettono sul mercato 114.903 veicoli, segnano un calo del 7,37%; le moto perdono l’8,15% sul 2019 e targano 85.058 mezzi. Recuperano i volumi dello scorso i ciclomotori, che segnano un aumento dello 0,08% e 16.779 mezzi immessi sul mercato. Complessivamente il mercato delle due ruote nei primi dieci mesi del 2020 totalizza 216.740 veicoli, corrispondenti ad una flessione del 7,15%.

 

MERCATO ELETTRICO – Prosegue la crescita a tre cifre dell’elettrico, complice la spinta degli incentivi statali e un’offerta sempre più variegata: nel mese di ottobre ciclomotori, scooter e moto a zero emissioni totalizzano 906 veicoli pari ad una crescita del 115,2%. Nei primi dieci mesi dell’anno i veicoli immessi sul mercato ammontano a 8.644 unità per una crescita complessiva del 127,11%.

 

ANALISI PER CILINDRATA – Conserva il primo posto nella classifica degli scooter più venduti la classe dei 125cc, che totalizza 46.848 unità, pari ad un calo del 4,97%. Più significativa la flessione delle cilindrate 300-500, che perdono dall’inizio dell’anno il 12,69%, corrispondente a 39.152 veicoli venduti. Al terzo posto le cilindrate 150-250, che targano 19.629 mezzi e fanno registrare un calo del 3,57%. Si intestano la perdita meno significativa i maxi scooter oltre 500cc., che segnano un -2,95% pari a 9.274 targature.

Tra le moto conservano la prima posizione le cilindrate 800-1000, che pure fanno registrare il calo più significativo dall’inizio dell’anno (-22,3%), con 20.096 veicoli venduti, seguite dalle cilindrate oltre 1.000cc, che targano 19.535 mezzi, pari ad una flessione del 10,45%. Al terzo posto le moto con cilindrate 300-600, che, con 16.481 veicoli registrati, recuperano i volumi dello scorso anno. In territorio positivo anche le cilindrate 650-750, che totalizzano 15.238 mezzi pari ad un incremento dello 0,9%. Fanno registrare una crescita del 2,68% le cilindrate fino a 125cc, che totalizzano 11.211 veicoli e chiudono la classifica le 150-250 con 2.497 mezzi pari ad un incremento del 3,2%.

 

ANALISI PER SEGMENTI – Sempre al primo posto della classifica le naked, con 33.492 veicoli immatricolati pari ad un calo del 5,24%. Segue il segmento delle enduro, che perdono l’8,3% e targano 30.574 veicoli. Più sensibile il ritardo delle moto da turismo, che fanno registrare una flessione dell’11,6% dall’inizio dell’anno e immatricolano 10.001 mezzi. Sempre critica la situazione delle custom, che perdono il 17% pari a 3.963 veicoli venduti. Le sportive totalizzano 3.737 veicoli pari ad un calo dell’11,68%. In ultima posizione supermotard e trial, che targano 3.165 mezzi corrispondenti ad una flessione dell’8,36%.