Buon compleanno Tazio Nuvolari  

CASTEL D’ARIO (MN), 16 novembreTazio Giorgio Nuvolari nacque il 16 novembre 1892 a Castel d’Ario, piccolo comune a una ventina di chilometri da Mantova in una famiglia di agricoltori benestanti, amanti dello sport. Il padre Arturo (la mamma si chiamava Elisa Zorzi) e lo zio Giuseppe erano ottimi ciclisti, divenuti famosi per il successo ottenuto alla riunione ciclistica internazionale di Nizza del 1893, esattamente un anno dopo la nascita di Tazio. Lo zio Giuseppe fu il primo fargli guidare una motocicletta. La ricca aneddotica fiorita attorno al nome di Tazio Nuvolari, e da lui stessa alimentata, comincia con un episodio accaduto all’età di otto anni. Colpito in modo non grave dal calcio di un cavallo, per fargli vincere la paura, il padre lanciò una moneta d’oro fra gli zoccoli dell’animale affermando “Se vuoi, prendila”. “Quel giorno smisi di avere paura delle cose e della paura stessa”. Dopo il servizio militare, in qualità di autiere nella sezione Sanità della 22esima Divisione della Terza Armata, nel 1917 sposò Carolina Perina, dopo una fuitina e solo con cerimonia civile, scandalizzando i ben pensanti dell’epoca.

Nel 1920 ottenne la licenza di pilota di moto da corsa, anche se alcune biografie retrodatano questa sua affiliazione al 1915, incorrendo nell’errore di dare per validi i cartellini del Moto Club d’Italia, che nell’immediato dopo guerra riutilizzava, per carenza di materiale, quelli pre-guerra. Si è quasi certi che la sua carriera iniziò il 20 giugno 1920 con il Circuito Internazionale di Cremona, ritirandosi, disputando allo stesso tempo anche alcune gare automobilistiche vincendo la prima, la Coppa di Verona, il 20 marzo 1921. Correre in moto costava meno e c’erano più gare, e Nuvolari decise perciò di dedicarsi maggiormente alle due ruote.

L’anno successivo corse con una SCAT con motore Hispano Suiza messagli a disposizione dalla Scuderia Moschini di Mantova preparata da Amedeo Gordini, mentre la vittoria al Circuito di Busto Arsizio del 1923 sulla Norton di sua proprietà, gli valse un contratto con l’importatore della Indian, che intendeva farne la spalla del loro pilota di punta, Amedeo Ruggeri, gerarchia che Nuvolari rispettò raramente, pertanto il contratto non gli fu rinnovato.

Nel 1924 avvenne un altro degli episodi che costruirono il mito del Mantovano Volante. Al Circuito del Tigullio, la guida spericolata di Tazio Nuvolari lo portò a uscire di strada con la sua Bianchi Tipo 18, capottando a pochi chilometri dalla fine. Il meccanico, stordito dall’incidente, non risalì in vettura e Nuvolari, con l’aiuto degli spettatori, rimise la vettura in strada e arrivo al traguardo con la Bianchi praticamente sui cerchioni, senza seggiolino di guida né meccanico. Vinse anche il circuito del Polesine e del Savio; in quest’ultima occasione conobbe Enzo Ferrari. In quell’anno gareggiò anche in moto con la sua Norton, ottenendo la vittoria al Circuito di Mantova e in quello di Cremona, successi che gli valsero l’ingaggio con la Bianchi, creando un binomio vincente fino al 1927. Nel 1925 vinse il Circuito Ostiense, a Padova, il Circuito del Lario. A settembre, in occasione del Gran Premio Motociclistico delle Nazioni, al termine delle prove delle moto, Tazio ebbe occasione di partecipare al test che l’Alfa Romeo stava svolgendo per trovare il sostituto di Antonio Ascari, morto nel precedente Gran Premi di Francia. Nuvolari eguagliò il tempo sul giro di Ascari, prima di uscire rovinosamente di strada ribaltandosi più volte. In ospedale gli vennero diagnosticate alcune costole incrinate oltre a lacerazioni e contusioni. Risoluto a prendere parte al Gran Premio motociclistico della settimana successiva, Nuvolari riuscì a farsi dimettere dall’ospedale contro il parere dei medici e a convincere la direzione gara a lasciarlo partecipare pur partendo dall’ultima fila. Fasciato stretto e fatto salire in moto dai meccanici, in quanto non in grado di farlo da solo, Nuvolari vinse la gara sotto la pioggia, laureandosi Campione Europeo della Classe 350. Ottenne perciò il rinnovo del contratto per l’anno successivo, ma la direzione della Bianchi fece inserire la clausola che gli impediva di partecipare alle competizioni automobilistiche. L’anno seguente, il 1926, fu una stagione difficile, con un brutto incidente in Germania al Circuito di Solitude, fatto che gli impedì di partecipare al Tourist Trophy, riuscendo comunque a diventare campione italiano assoluto vincendo il Circuito del Lario. Nel 1927 Tazio Nuvolari era sempre più interessato alle corse in auto e si iscrisse alla Mille Miglia con una Chiribiri, ma di fronte al veto della Bianchi, produttrice anche di automobili, disputò la gara con una Bianchi Tipo 20. Nel frattempo acquistò una Bugatti T35C con la quale vinse il Reale Premio di Roma, suo primo successo automobilistico. Si impose anche nella categoria 350 al Gran Premio Motociclistico delle Nazioni.

A fine anno Nuvolari decise di creare una propria scuderia automobilistica, la Scuderia Nuvolari, acquistando quattro Bugatti, due a sua disposizione e le altre per l’amico rivale Achille Varzi e di Cesare Pastore, finanziando l’attività grazie alla vendita del podere del padre. Nel 1928 vinse il Gran Premio di Tripoli, il Circuito del Pozzo a Verona, ad Alessandria e Messina chiudendo sesto alla Mille Miglia. Per la terza volta consecutiva vinse il Gran Premio Motociclistico delle Nazioni e il ancora il Circuito del Tigullio.

Le vetture della scuderia Nuvolari e ormai obsolete, nonostante le modifiche apportate da Alberto Massimino e Nuvolari ottennero scarsi risultati, e lui stesso deluse con l’Alfa Romeo 6C 1750 al Gran Premio del Mugello per scarso affiatamento con il mezzo e scarsa conoscenza del percorso. A fine stagione era in programma il Circuito Automobilistico del Lario e Nuvolari si presentò con la solita Bianchi, ottenendo una vittoria strepitosa che gli fece ottenere l’attenzione della Scuderia Materassi che gli mise a disposizione una Talbot per un paio di gare.

Nel 1930 l’Alfa Romeo, orfana di Gastone Brilli-Peri, deceduto al Gran Premio di Tripoli, offrì un contratto a Nuvolari per correre la Mille Miglia. Nella gara si verificò (forse) l’episodio più noto della carriera di Nuvolari. Dopo aver accumulato quasi sette minuti di ritardo, fra Ancona e Bologna recuperò il terreno perduto e a Peschiera del Garda, a fari spenti nella notte, riuscì a superare il rivale Varzi rendendo leggendario il suo nome. Dopo questo episodio venne contattato da Enzo Ferrari per farlo correre con le sue Alfa Romeo P2 della sua neonata scuderia, vincendo, fra l’altro, il Tourist Trophy a Belfast e a ottobre disputò la sua ultima gara in moto, il Circuito del Tigullio, chiuso al quinto posto.

Nel 1931 perse la sfida auto-aereo, ottenendone però notevole notorietà, gareggiando all’Aeroporto di Roma-Urbe con la sua Alfa Romeo 8C contro un Caproni CA 100.  Nell’aprile del 1932 Nuvolari venne invitato al Vittoriale da Gabriele D’Annunzio che gli donò una tartaruga dorata con la dedica “all’uomo più veloce l’animale più lento” chiedendogli in cambio di vincere la successiva Targa Florio, cosa che Nuvolari fece regolarmente con l’Alfa Romeo 8C della scuderia Ferrari, vincendo anche i Gran Premi di Monaco, di Francia e d’Italia. Il 1932 fu un anno tragico per Nuvolari che a pochi mesi di distanza perse entrambi i figli: Giorgio e Alberto.

Nonostante ciò Nuvolari continuo a correre in modo sempre più aggressivo e spericolato. Il 15 giugno 1935 sull’Autostrada Firenze-Mare batté due primati europei di velocità alla velocità media di 323,125 km/h toccando i 360 km/come velocità di punta con l’Alfa Romeo 16C Bimotore della scuderia Ferrari, nonostante il forte vento laterale che lo portò a contrastare una sbandata a oltre 200 km/h. Vinse anche il Gran Premio di Germania al Nurburgring, nonostante l’inferiorità della sua Alfa Romeo nei confronti di Audi e Mercedes, facendo imbestialire i gerarchi nazisti presenti alla gara e mandando in crisi gli organizzatori che non avevano previsto una vittoria italiana. Nuvolari, previdente, si era portato una bandiere italiana che fece issare sul pennone al posto di quella logora a disposizione degli organizzatori, ma dovette di accontentarsi di ‘O sole mio come inno al posto della marcia reale alle premiazioni.

Nel frattempo la guerra incombeva e le attività motoristiche erano in diminuzione. Il tre settembre 1946 corse la Coppa Brezzi con la Cisitalia D46 arrivando al traguardo con il volante in mano sventolato davanti agli spettato. Nel 1947 partecipò ancora alla Mille Miglia con una Cisitalia 2020 Spyder Mille Miglia, chiudendo secondo, dopo essere stato in testa per gran parte della gara e perdendo il primato solo nel tratto autostradale Torino-Brescia, piegandosi alla maggiore potenza della vettura di Clemente Biondetti. L’anno successivo corse ancora la Mille Miglia all’età di cinquantasei anni corse la Mille Miglia con una Ferrari 166 SC rimanendo in testa fino a Ospizio, nei pressi di Reggio Emilia, dove fu costretto al ritiro su ordine di Enzo Ferrari che gli impose di fermarsi visto che il Mantovano volante non voleva perdere tempo a far riparare la balestra incrinata della vettura, per non perdere il comando della gara, dopo che già aveva fatto togliere, strada facendo il cofano motore e si era rotto il supporto sedile del meccanico. Il 10 aprile 1950 corse la Palermo-Monte Pellegrino su una Cisitalia 204°-Abarth Spider Corsa della squadra di Carlo Abarth. vinse la Classe Sport fino a 1100 e chiuso quinto assoluto. Fu l’ultima corsa e l’ultima vittoria di Tazio Nuvolari.

Nuvolari non si ritirò mai ufficialmente dalle corse, ma nel 1952 fu colpito da ictus, che lo lasciò parzialmente paralizzato e morì l’11 agosto 1953 per un secondo ictus. Al funerale parteciparono circa 50.000 persone, fra le quali anche Enzo Ferrari e il feretro posto su un telaio di una vettura e scortato dai piloti Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Juan Manuel Fangio fu sepolto nel cimitero monumentale di Mantova, indossando gli abiti che usava abitualmente in corsa: maglione giallo con il suo monogramma, pantaloni azzurri e gilet di pelle marrone. A fianco il suo volante preferito.

29° Rally Città di Schio: la Vittoria è per Sossella-Nodari (Skoda Fabia R5)

Duelli avvincenti, nella gara scledense, ricca di grandi piloti e vetture di livello elevato. Il pilota di Torri di Quartesolo è passato al comando dalla quarta prova dopo il ritiro di Paolo Oriella. Foto Fotosport

Il resto del podio ad Alessandro Battaglin ed al bresciano Ilario Bondioni. Foto di Fotsoport

Schio (Vicenza), 14 novembre 2020 – Sono  Manuel Sossella e Giulio Nodari, con una Skoda Fabia R5, i vincitori del 29° Rally Città di Schio, disputato oggi sulla lunghezza di sei prove speciali, caratterizzate da un notevole agonismo e da molte indicazioni anche sotto il profilo tecnico-sportivo.

La gara, tornata a corrersi dopo un anno di pausa grazie all’impegno del giovane sodalizio POWER STAGE, ha avuto il conforto di ben 104 iscritti e 101 partiti, con tanta qualità sia di uomini che mezzi, quella qualità vincente che ha dimostrato appunto Sossella, che guidava la Fabia per la seconda volta, dopo una significativa esperienza di anni con vetture World Rally Car.

La gara ha avuto un colpo di scena vincolante per la classifica: era partito ventre a terra Paolo Oriella, in coppia con Sandra Tommasini (Skoda Fabia R5), per tre prove ha guardato tutti dall’alto poi una “toccata” con conseguente ruota posteriore sinistra danneggiata lo ha costretto al ritiro. A quel punto lo scettro è passato nelle mani di Sossella che ha sfruttato la fase centrale del confronto per prendere il miglior feeling con la vettura per poi riuscire a finire in crescendo, mettendo il proprio sigillo sulla competizione scledense, dalla quale mancava da molti anni.

Seconda piazza assoluta per Alessandro Battaglin, in coppia con Selena Pagliarini su una Peugeot 208 T16. Dato tra i favoriti, l’esperto pilota di Marostica non ha mai insidiato a dovere la leadership secondo quello che indica il suo immenso potenziale, riuscendo comunque a terminare ancora a podio nonostante non abbia mai trovato la migliore soluzione alla guida della vettura transalpina.

Bravo, comunque, Battaglin, a contenere gli attacchi ripetuti del bresciano Ilario Bondioni, in coppia con D’Ambrosio, alla prima esperienza al volante della Volkswagen Polo Gti R5, come anche nelle “piesse” scledensi. Una progressione decisamente di livello, quella del driver lombardo, che ha costretto Battaglin a dare fondo a tutta la propria esperienza per non farsi soffiare l’argento.

Un “bronzo” dunque d’effetto, quello di Bondioni, come di livello si è rivelata la prestazione del veronese Michele Griso, in coppia con Lucato, con una Ford Fiesta R5. Una gara di carattere, quella dello scaligero, che lo ha portato al quarto posto finale. Completa la top five l’attesissimo locale Efrem Bianco (il recordman di vittorie a Schio), con Lamonato alle note sull’ennesima Fabia R5. Una gara opaca, quella di Bianco, che inseguiva la sestina di allori e che invece non è mai entrato nel vivo del confronto, mai riuscendo a trovare il giusto feeling con la millesei boema turbocompressa.

In tema di belle prestazioni non è passata inosservata la nona posizione assoluta del francese Cyril Audirac, non nuovo a prestazioni di spessore in Italia. Al debutto sulle strade scledensi, con la Renault Clio Super 1600 ha firmato la nona posizione assoluta, primo anche tra le due ruote motrici.

Sempre in tema di prestazioni altisonanti, si segnala il duello tra lo sloveno Viliam Prodan e Marco Pellizzaro, il primo con la nuova Ford Festa Rally4 e l’altro al volante di una Peugeot 208 R2. Per l’intero arco della gara i due, meritevoli entrambi di ampio elogio, hanno battagliato con forza a suon di decimi di secondo con il driver d’oltr’alpe che ha poi vinto per l’inezia di 2”5 sull’altro. I due sono entrati di forza anche nei venti dell’assoluta generale.

La gara si è esaurita senza alcuna difficoltà, tutti gli equipaggi partecipanti hanno espresso la loro soddisfazione per quanto è stato loro offerto in termini di percorso, di organizzazione e di ospitalità, considerando le oggettive difficoltà date dalla pandemia. Il Rally Città di Schio, una delle poche che hanno potuto e saputo essere organizzate in un calendario falcidiato da annullamenti, pur anche con lo stop di una stagione (nel 2019 non si è corso) ha proseguito dunque la propria tradizione.

E’ stato anche confermato il forte stimolo dell’Amministrazione Comunale, soddisfatta del messaggio dato dall’evento in questo momento di forte difficoltà nazionale, un messaggio capace di unire sport a suggestioni profonde e autentiche, per contribuire a dare serenità, per quanto possibile, al territorio.

Al 7° Rally Day di Pomarance vittoria per Gianesini-Bergonzi (Renault Clio Williams)

L’equipaggio valtellinese al comando dall’inizio alla fine, bravo a contenere i ripetuti attacchi di Veronesi-Berisonzi, giunti poi alle loro spalle e terzo il locale Nico Signorini, di nuovo in grande spolvero tra le strade casalinghe. Pur con tutte le difficoltà legate alla pandemia la gara è stata portata a termine con un grande sforzo organizzativo e con la grande collaborazione di piloti, squadre ed addetti ai lavori tutti. Foto Zini

POMARANCE (Pisa), 15 novembre 2020  Sono i valtellinesi Marco Gianesini e Marco Bergonzi, con una datata ma efficace Renault Clio Williams, i vincitori del 7° Rally Day di Pomarance, proposto da Larserprom 015, insieme a Jolly Racing Team e con la collaborazione del Comune di Pomarance,  e disputato nella giornata odierna sulla lunghezza di sei prove speciali. Sei impegni cronometrati di un percorso che ha ricalcato il format delle passate edizioni, quindi con scenari competitivi già ampiamente conosciuti.

Dall’avvio delle ostilità, stamane, Gianesini (già protagonista nel recente passato in Toscana con vittorie ed alla sua seconda gara a Pomarance dopo la settima piazza del 2019) ha preso il comando della classifica senza mai più lasciarlo, riuscendo a contenere i sempre più decisi attacchi che arrivavano da una concorrenza agguerrita e ben fornita di mezzi competitivi ed affidabili. Questa di Pomarance, per il driver di Sondrio è la ben 28^ vittoria in carriera. Gianesini si è pure aggiudicato lo speciale challenge riservato alle Clio Gruppo, promosso da Emanuel Forieri al fianco dell’organizzazione, iniziativa avvalorata da un interessante montepremi.

In particolare è stato il bresciano Luca Veronesi, quello che ha insidiato più da vicino Gianesini, con una Renault Clio S1600 condivisa con Berisonzi. Il confronto tra i due è stato quanto mi acceso, ed è stato necessario attendere l’ultima “chrono” per decretare il vincitore ed anche per definire l’intero podio l’incertezza vi è stata sino all’ultimo metro cronometrato. Veronesi dunque medaglia “d’argento” dopo una vera e propria bagarre, movimentata dal sempre veloce locale Nico Signorini, stavolta al via con una Peugeot 106 Kit, con al fianco Marco Piazzini, sempre preciso nell’andare a segno nei quartieri alti della classifica nonostante anche un numero di partenza assai alto.

 

Il pilota di Saline di Volterra ha finito dunque terzo con grande merito, peraltro attaccando in continuazione la seconda posizione di Veronesi, mentre ai piedi del podio ha terminato l’elbano Andrea Volpi, con Maffoni, tornati ad una vettura a due ruote motrici dopo diverso tempo, nello specifico una Clio S1600. La coppia di Portoferraio ha dunque proseguito il trend positivo di risultati innescato nella gara tricolore casalinga di settembre.

 

La top five è stata completata dall’emiliano Luciano D’Arcio, un altro abituato a grandi performance in Toscana. Affiancato da Bonaiti su una Renault Clio Williams, purtroppo non ha migliorato il quarto posto dell’anno passato pur fornendo comunque una prestazione di alto profilo.

 

E di alto profilo sono state le prestazioni fornite dai laziali Di Giovanni-Maini (Renault Clio R3), reduci da due ritiri in successione, quest’anno, che al loro debutto sulle strade della Valdicecina l’hanno fatta da protagonisti. Per loro un sesto assoluto da incorniciare, come tale anche la settima piazza firmata dai pisani Straffi-Nesti con la Peugeot 208 R2, la stessa che li ha elevati da alcune stagioni tra i top giovani del Trofeo Peugeot.

 

Ricca di interesse anche la gara “in rosa”, con la vittoria andata a Paola Fedi e Jessica “Freddyna” Fredianelli, con una Renault Clio S1600. Le due dame erano alla prima esperienza insieme e Fedi tornava alle competizioni dopo cinque anni, brava a saper arginare le incursioni della pratese Susanna Mazzetti (Renault Clio Williams), finalmente all’arrivo dopo due gare sfortunate, a soli 3”3 dalla vincitrice.

 

Prestazioni cristalline anche per Rossi-Bernardi e la loro Clio Williams, ottavi nella generale finale, noni sono giunti Fagni Martinelli e Cianfanelli-Mostacchi, entrambi con la Renault Clio S1600, a chiudere una top ten decisamente di alto livello. Una top ten, che per gli amanti delle statistiche parla tutta francese, avendo otto Renault e due Peugeot.

Project Team, buona la prima al revival Rally Club Valpantena

Alla prestigiosa gara veneta di regolarità sport per auto storiche, felice debutto assoluto per “3MMA”, la Bmw M3 E30 condotta dall’alfiere Simone Campedelli, in coppia per l’occasione con Gianfranco Rappa

Grezzana (Vr), 15 novembre 2020 – Una giornata, quella del sabato appena archiviato, all’insegna del divertimento e della pura passione per Simone Campedelli che, in attesa di chiudere i giochi nel Campionato Italiano Rally Terra (CIRT), si è concesso un’uscita al 18° Revival Rally Club Valpantena, prestigiosa gara di regolarità sport per auto storiche andata in scena nel Veronese. Ripresentatosi al via dell’evento veneto dopo un’assenza di dieci anni (allora affrontato con la Lancia Delta di famiglia), il portacolori della scuderia Project Team ha condotto al debutto assoluto la neo “battezzata” 3MMA, una Bmw M3 E30 fresca di restauro, curata dalla I.M. Promotosport e messagli a disposizione da Gianfranco Rappa, proprietario della vettura nonché suo navigatore. Per l’equipaggio romagnolo-siculo, già in coppia in occasione del Rallylegend, obiettivo della vigilia pienamente raggiunto, ovvero: portare l’auto al traguardo assaporando, al contempo, l’intera manifestazione.

«È stata un’esperienza tanto appagante quanto divertente, conclusa nel migliore dei modi» – ha commentato un soddisfatto Campedelli all’arrivo – «Al di là di qualche prevedibile problema di gioventù accusato da “3MMA” tra la seconda e la quarta prova cronometrata (frizione e spegnimento del motore ndr), ma prontamente risolto dalla squadra di Ignazio Megna, con la consulenza da casa di Sergio Ciulla, tutto è filato liscio. Un mezzo potente, piacevole da guidare, performante. Mi piacerebbe molto sfruttarne le potenzialità in qualche altra competizione storica, chissà magari al Rally d’Elba del 2021. Detto questo, per quanti come me amano il motorsport, ogni tanto è bello vivere questo tipo di weekend improntati sui rapporti d’amicizia, andare a correre in totale relax per il semplice gusto di farlo, senza la pressione del risultato o della performance a tutti i costi giocata sul filo dei decimi di secondo».

 

Per Campedelli sarà di tenore ben diverso, invece, l’approccio al Tuscan Rewind. All’ultimo nonché decisivo appuntamento stagionale del CIRT, in programma sugli sterrati toscani il 21 novembre prossimo, infatti, il pilota cesenate (attualmente secondo in classifica a soli quattro punti dal leader Andreucci) dovrà tentare l’assalto al titolo tricolore.

Il piemontese Andrea Dresti è primo tra i navigatori della Suzuki Rally Cup 2020

Il 35enne ossolano di Finero è risultato il migliore copilota tra i pretendenti del monomarca Suzuki dopo la stagione appena conclusasi.

Finero (VB) – Andrea Dresti è il migliore copilota del Trofeo Suzuki 2020! Questo è il responso delle classifiche ufficiali redatte direttamente dalla filiale italiana della casa di Hamamatsu: con 38 punti conquistati sugli asfalti di Alba, del Ciocco e del veronese 2Valli, il navigatore vigezzino si è imposto leggendo le note al parmense Simone Rivia.

Una stagione positiva quella di Dresti sebbene ci sia il rammarico di non aver sollevato il trofeo assoluto -meritato sul campo- insieme a Rivia a causa di una squalifica che lascia all’equipaggio qualche dubbio e l’amaro in bocca.

Sono felice perché è il mio primo successo a livello nazionale – racconta Dresti che, due anni fa insieme al conterraneo Fabrizio Margaroli vinse il Rally Valli Ossolane- ma è certo che mi sarebbe piaciuto vincere anche quello generale in cui io e Simone avremmo  prevalso se non fosse arrivata una inattesa squalifica al recente Rally di Como: il semiasse della nostra Swift è risultato essere più piccolo del consentito di un millimetro; nessun vantaggio o beneficio ma tanta rabbia anche perché abbiamo disputato una stagione impeccabile attaccando efficacemente quando ce n’era bisogno e gestendo quando non era il caso di forzare; peccato!

Dresti, che fino ad un paio di stagioni fa concentrava i suoi appuntamenti nelle gare di zona, dal 2019 ha iniziato a cimentarsi i quelle titolate del Campionato Italiano Rally e del CIWRC abbinate al trofeo Suzuki: “ringrazio mia moglie Lucia che sopporta tutte queste mie assenze. Prima correvo non lontano da casa. Io e Rivia non ci conoscevamo ancora: lui era rimasto senza navigatore prima del Targa Florio e mi contattò dopo aver guardato un mio cameracar trovato in rete. Da lì è cominciata la mia esperienza in giro per gare prestigiose come appunto il Targa Florio, il Roma Capitale o il Ciocco.

Un’esperienza che lo ha costretto a rinunciare alla sua grande passione, quella del Dee-Jay: “si, fino allo sorso anno mi cimentavo in serate presso discoteche, locali e feste: alla consolle divento “DJ Andy” e mi diverto a mettere musica commerciale ed house; il Covid e soprattutto l’aumento degli impegni rallystici ha conseguentemente diminuito il mio lavoro di Dee-Jay ma conto di tornare presto a far ballare le persone!” ha commentato Dresti.

Intanto, nella bacheca della sua casa, nel cuore della Valle Vigezzo, una delle tante valli che costellano il VCO, verrà posta la coppa del miglior navigatore di marca Suzuki del 2020. Una bella soddisfazione che Dresti non vede come traguardo ma anzi, come punto di partenza: “sono ostinato e determinato; questa è una tappa e non una meta: voglio proseguire il mio cammino nelle corse cercando di cogliere le migliori soddisfazioni possibili. Noi ossolani siamo fatti così: se abbiamo un obiettivo lo dobbiamo raggiungere a tutti i costi con lavoro ed impegno!

Lamborghini vince la Endurance Cup del campionato IMSA in classe GTD

Sebring, 15 novembre 2020 Lamborghini conclude la stagione americana con una tripletta di titoli in classe GTD nella Michelin Endurance Cup, la prestigiosa serie IMSA che include 24 Ore di Daytona, 12 Ore di Sebring, 6 Ore di Road Atlanta e la Petit Le Mans, per un totale di 52 ore di gare.

Dopo aver conquistato il titolo costruttori con una gara di anticipo, Lamborghini vince anche il titolo team e piloti grazie al Paul Miller Racing e all’equipaggio della Huracán GT3 Evo n. 48. Bryan Sellers, Madison Snow e Corey Lewis lo scorso gennaio hanno vinto la 24 Ore di Daytona, col supporto di Andrea Caldarelli, e centrato un importante secondo posto a Road Atlanta.

Lewis, Sellers e Snow si sono presentati all’appuntamento conclusivo della stagione, la 12 Ore di Sebring, in testa alla classifica e determinati a ripetere il successo del 2019 nella grande classica della Florida, giunta alla 68esima edizione. Noni in qualifica, Lewis, Sellers e Snow si sono alternati al volante della Huracán GT3 Evo n. 48 recuperando posizioni fino a raggiungere la vetta prima dello scoccare dell’ottava ora.

Posizione che ha garantito cinque punti addizionali all’equipaggio e la certezza di aver vinto il titolo con quattro ore di anticipo sulla bandiera a scacchi e nonostante il 13° posto finale. Le altre due Huracán GT3 Evo in gara, la n. 11 del team GRT Grasser e la n. 44 del team GRT Magnus, hanno chiuso al 10° e al 7° posto; soddisfazione per il Lamborghini Factory Driver Franck Perera, autore del giro più veloce della classe GTD, 02:02.057.

Per Lamborghini si tratta del primo titolo costruttori nella Endurance Cup, mentre il team Paul Miller aggiunge un nuovo trofeo al palmares dopo la vittoria del titolo overall nel 2018. Secondo titolo anche per Snow, fresco vincitore anche del Lamborghini Super Trofeo North America, e per  Bryan Sellers, dopo il successo del 2018 sia in classifica assoluta sia alla 12 Ore di Sebring.

XVII Coppa Città della Pace. Iscrizioni fino a mezzogiorno

Alla vigilia della chiusura, sono già decine gli equipaggi che hanno deciso di essere presenti all’ultimo appuntamento stagionale del CIREAS in programma a Rovereto il 21 novembre.

C’è tempo fino a domani (lunedì 16 novembre alle ore 12.00) per iscriversi alla Coppa Città della Pace, ultimo appuntamento stagionale del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche che tra cambi di data e rinvii si concluderà il 21 novembre a Rovereto per uno dei più apprezzati appuntamenti del circus della regolarità e organizzato come sempre da Adige Sport. Dalle indiscrezioni i numeri degli equipaggi che hanno già perfezionato l’iscrizione si confermano buoni nonostante le restrizioni per gli spostamenti tra regioni. Il percorso disegnato dalla scuderia Adige Sport per la XVII edizione della Coppa Città della Pace appare completamente diverso rispetto a quello pianificato in febbraio e sarà lungo 150 chilometri, disegnati quasi interamente in Vallagarina. Partenza e arrivo rimangono tuttavia a Riva del Garda, cittadina nella quale i concorrenti soggiorneranno, quindi anche il quartier generale sarà nuovamente ubicato al Grand Hotel Liberty, luogo che ospiterà le verifiche del venerdì pomeriggio. La struttura che ospita il quartier generale della manifestazione è interamente dedicato ai soli componenti della gara. Immutato il numero di prove speciali, che saranno 60. Nel frattempo gli organizzatori stanno mettendo a punto tutte le misure anti covid predisposte dagli organi federali in aderenza con le disposizioni ministeriali per il contenimento della pandemia. Anche i Comuni coinvolti nella competizione stanno dando tutti i necessari nulla osta per lo svolgimento della gara. In queste settimane il motorsport ha dimostrato prova di grande maturità e buon senso grazie alla collaborazione degli organizzatori, degli equipaggi e degli addetti ai lavori che hanno dimostrato come le corse automobilistiche svolte sotto l’egida AciSport possono essere effettuate in completa sicurezza. Sul sito internet della manifestazione è ancora disponibile il form per l’iscrizione.

Lamborghini Super Trofeo Europa: a Stoneman il titolo Pro, Balthasar e Watt centrano al Paul Ricard il loro primo successo

Le Castellet, 15 novembre 2020 – Finale di stagione ricco di suspense al Paul Ricard, nel Lamborghini Super Trofeo Europa. È stata l’ultima gara del conclusivo appuntamento della stagione a consegnare il titolo Pro a Dean Stoneman. L’inglese del team Bonaldi Motorsport, che arrivava in Francia con sette punti e mezzo da recuperare nei confronti di Kevin Gilardoni, è stato protagonista di un weekend perfetto: doppia pole in qualifica, vittoria sabato e poi un secondo posto in Gara 2 alle spalle dell’equipaggio della Leipert Motorsport, Noah Watt e Sebastian Balthasar, per la prima volta a segno.

A conquistare il titolo Am al termine di una volata finale a due con Massimo Mantovani, è stato invece il lussemburghese Yury Wagner, sempre con i colori della Leipert Motorsport due volte primo al Paul Ricard assieme a Fidel Leib. Ancora una vittoria in Pro-Am (l’ottava di quest’anno) per i polacchi Karol Basz e Andrzej Lewandowski, con VS Racing laureatisi già campioni della loro classe nel precedente round di Spa. Debutto e successo infine nella Lamborghini Cup di Donovan e Luciano Privitelio con l’FFF Racing Team; secondo l’olandese Hans Fabri, che aveva già matematicamente conquistato il titolo con la Imperiale Racing.

Movimentato il via, che vede Stoneman dalla pole scivolare subito quarto. Al comando si porta invece Alberto Di Folco, seguito da Gilardoni e Patrick Liddy. Dopo due giri, Gilardoni finisce in testacoda e scivola decimo. Stoneman invece riesce a passare Liddy risalendo secondo, per poi superare anche Di Folco guadagnando la leadership. Josef Zaruba è sesto e primo della Pro-Am. Nella Am al comando c’è Cedric Leimer; secondo è Yury Wagner che precede a sua volta Giuseppe Fascicolo.

Liddy nel frattempo perde altre due posizioni, dopo essere stato sfilato da Noah Watt e Max Weering. Gilardoni supera Lewandowski e risale nono. Prima dei pit-stop Di Folco si avvicina a Stoneman. L’inglese rientra ai box per la sosta a 25 minuti dalla fine. Di Folco rimane in pista ancora per due giri.

Quando la situazione si stabilizza, davanti a tutti c’è Kevin Rossel, il quale ha preso il posto di Di Folco. Stoneman è terzo alle spalle di Balthasar. Dorian Boccolacci, salito in macchina subentrando a Gilardoni, si trova settimo.

Intanto nella classe Pro-Am si è portato al comando Basz, ottavo assoluto. Leib, che ha preso il posto di Yury Wagner, mantiene la testa nella Am mentre Donovan Privitelio guida la Lamborghini Cup.

A dieci minuti dal termine i primi tre sono raccolti in meno di un secondo. Balthasar prova ad attaccare Rossel, ma deve anche guardarsi alle spalle da Stoneman. Poco dopo il tedesco ci riprova e riesce a sfilare al comando non senza un leggero contatto con la vettura di Rossel, adesso insidiato anche da Stoneman. Ma alle spalle dell’inglese arriva Miloš Pavlović. Stoneman risponde, rompe gli indugi e supera a sua volta Rossel. Proprio nell’ultimo giro Pavlović finisce però in testacoda e tra i due litiganti ha la meglio Jonathan Cecotto che si va a prendere il terzo posto, festeggiando così assieme a Liddy e al team GSM Racing il suo terzo podio 2020.

Titolo piloti e team in LMGTE Am per Ferrari nel FIA WEC

Maranello, 14 novembre 2020 – François Perrodo, Emmanuel Collard e il pilota ufficiale di Ferrari Competizioni GT, Nicklas Nielsen, si sono aggiudicati il FIA Endurance Trophy nella classe LMGTE Am assieme ad AF Corse, primo nella classifica riservata ai team. Il risultato è arrivato grazie al secondo posto ottenuto nella 8 Ore del Bahrain, ultima gara della Season 8 del FIA World Endurance Championship. Nella classe LMGTE Pro, la terza posizione di Davide Rigon e Miguel Molina mitiga in parte la delusione per lo sfortunato esito della rincorsa al titolo da parte di James Calado, condizionata da un contatto con una vettura doppiata.

LMGTE Am. Alla vigilia della corsa, la lotta per il titolo era ristretta all’Aston Martin di TF Sport e alla 488 GTE numero 83 di AF Corse. Dopo un avvio difficile, nella seconda parte di gara l’equipaggio del team piacentino si è portato all’attacco e, dopo aver recuperato un giro nel momento in cui la Safety Car è entrata in pista per ripulire il tracciato dai detriti della Ferrari numero 51, si è giocato le chance di aggiudicarsi gli allori. Il colpo di scena, che ha agevolato l’impresa, è arrivato all’inizio dell’ottava e ultima ora di gara quando la vettura di TF Sport è stata costretta ad una lunga sosta ai box per il cambio dei freni, mentre la Ferrari, con Nielsen al volante, si è resa protagonista di una grande progressione fino alla seconda piazza. Quarti al traguardo, ma autori di una gara che ha visto Giancarlo Fisichella anche in testa alla corsa, i compagni di squadra Thomas Flohr e Francesco Castellacci, al volante della numero 54, mentre decima ha chiuso la vettura di Red River Sport, nonostante una prestazione molto convincente. La gara è stata vinta dalla Porsche numero 56 di Project 1. Perrodo, Collard e Nielsen – così come AF Corse – hanno chiuso la stagione con 158 punti, ottenuti grazie a due vittorie e quattro podi.

LMGTE Pro. Il terzo posto con cui Davide Rigon e Miguel Molina hanno completato l’ultima gara della stagione, su un circuito abitualmente favorevole alle Ferrari, rappresenta un buon risultato anche se la differenza di prestazioni con le vetture di testa ha impedito ai due di lottare per la vittoria. La 488 GTE numero 71 è stata protagonista di bei duelli con le Porsche e quindi con le Aston Martin prima di salire definitivamente sul podio quando gli avversari sono stati costretti ad una sosta per la sostituzione dei freni. Non è invece riuscita la rincorsa di James Calado al titolo piloti, andato a Marco Sørensen e Nicki Thiim. Il pilota inglese, assieme al compagno Daniel Serra che qui sostituiva Alessandro Pier Guidi, si stava rendendo autore di una prova eccellente occupando la seconda posizione. All’inizio della quinta ora, con Serra al volante, un’incomprensione con un doppiato si è conclusa con un contatto che ha provocato la rottura del cerchio posteriore sinistro della Ferrari. Il brasiliano è riuscito a mantenere intatta la vettura nel giro di rientro, fino a pochi metri dall’ingresso nella pit lane, quando lo pneumatico ha provocato la rottura di molte parti di estrattore e carrozzeria che hanno costretto la Safety Car ad entrare in pista. Il sesto posto finale, a quattro giri dalla Porsche numero 92 che si è aggiudicata il successo, consegna a James Calado la terza posizione nella classifica piloti.

Lamborghini Super Trofeo Europa: Stoneman domina Gara 1 al Paul Ricard

Le Castellet, 14 novembre 2020 – Finale incandescente nel Lamborghini Super Trofeo Europa. Al Paul Ricard l’inglese Dean Stoneman vince Gara 1 e riapre la lotta al titolo: autore di una doppia pole in qualifica il pilota Bonaldi Motorsport è ora a solo mezzo punto dal leader della classifica Kevin Gilardoni (Oregon Team). Quest’ultimo, in equipaggio con il rientrante Dorian Boccolacci, ha tagliato il traguardo secondo, pagando poi una penalità di 1″833 per un’irregolarità nella sosta, retrocedendo terzo alle spalle di Kevin Rossel e Alberto Di Folco, quest’ultimo protagonista con la vettura del team Target Racing di una rimonta nell’ultimo stint. Con la lotta per il titolo ormai ristretta ai primi due, a rivelarsi decisiva sarà pertanto la seconda gara di domani.

Nella Pro-Am ancora un successo di Karol Basz e Andrzej Lewandowski, con VS Racing già matematicamente campioni nel precedente round di Spa. Tutto ancora da decidere invece nella classe Am, che ha visto Yury Wagner (Leipert Motorsport) andare a segno assieme a Fidel Leib, portandosi ad un punto e mezzo dal capoclassifica Massimo Mantovani, fuori dal podio. Rientro e vittoria nella Lamborghini Cup dello svizzero Herve Leimer, con i colori dell’Autovitesse.

Al via Stoneman resiste a Boccolacci, che prova subito ad attaccarlo. Miloš Pavlović (terzo) tiene a sua volta dietro Jonathan Cecotto. Alle loro spalle si porta Basz, il quale riesce a risalire due posizioni superando Sebastian Balthasar e Max Weering. Si gira Guillem Pujeu Beya, che scivola in fondo al gruppo. Cedric e Herve Leimer guidano rispettivamente la Am e la Lamborghini Cup.

Stoneman e Boccolacci prendono il largo. L’inglese fa anche segnare il giro più veloce di 2’03″414. Dopo quattro tornate il suo vantaggio nei confronti del francese è di tre secondi. Subito dopo Hans Fabri e Donovan Privitelio sono protagonisti di un contatto, ma entrambi riescono a riprendere. Intanto viene comunicata a Cedric Leimer una penalità di cinque secondi per un’irregolarità al via da scontare al termine della gara.

Prima dei pit-stop un brivido per Stoneman, che evita d’un soffio la vettura del doppiato Josef Zaruba in testacoda. A 23 minuti esatti dalla fine, il pilota del team Bonaldi Motorsport rientra ai box per la sosta di routine, seguito immediatamente da Boccolacci che lascia il volante a Gilardoni. Quest’ultimo ritorna in pista davanti, ma Stoneman è nella sua scia e poco dopo riesce a riportarsi primo.

Un problema rallenta invece Dilanta Malagamuwa, che aveva rilevato Mantovani, mentre Cedric Leimer è costretto a parcheggiare lungo il tracciato. Noah Watt, che è subentrato a Balthasar, nel frattempo è risalito terzo tallonato da Patrick Liddy, il quale ha preso il posto di Cecotto. Raul Guzman, che ha rilevato Pavlović, transita sesto. Alle sue spalle c’è Lewandowski, ancora in testa nella Pro-Am dopo avere preso il posto di Basz.

Nella classe Am al comando transita Yury Wagner, mentre Herve Leimer continua a guidare la Lamborghini Cup. Ottima la rimonta di Di Folco, che dopo avere dato il cambio a Rossel si porta terzo, con il compagno di squadra Guzman alle sue spalle (prima di retrocedere a metà gruppo), seguito da Weering e Liddy. Le ultime emozioni le regala ancora Di Folco, che a due minuti dal termine prende la scia di Gilardoni, rimanendoci però fino al traguardo. Stoneman, penalizzato di 420 millesimi sempre per un’irregolarità nel pit-stop, si conferma primo.

 

Cadillac XT4 2.0 Td: pronto per l’Europa

Con questo nuovo SUV compatto, Cadillac entra in un nuovo segmento di mercato premium. E’ già in pronta consegna il modello con motore Turbodiesel 2.0 lt progettato in Italia

Un anno fa a Milano, venne presentato il nuovo modello Cadillac XT4, che sarebbe dobuto arrivare nel nostro Paese nella primavera di quest’anno.

Purtroppo le vicissitudini legate alla pandemia Covid19, hanno fermato le industrie e procastinato tutta una serie di scadenze.

Oggi finalmente, possiamo annunciare l’arrivo sul nostro mercato di Cadillac XT4 2.0 TD, il modello nato appositamente per il mercato europeo, originariamente ordinabile in due versioni speciali di lancio e ora anche negli allestimenti definitivi, disponibili anche con il motore 2.0 Turbo a benzina MY21.

In Italia, il Gruppo CAVAUTO dal  settembre 2019 è l’unica struttura ufficiale con mandato di vendita da parte di Cadillac Europe (che ha sede in Svizzera), ed è presso lo show room di Monza che sono disponibili in esposizione i primi esemplari della Cadillac XT4 2.0 TD. Ufficialmente la vettura sarà commercializzata dal 10 ottobre e in tutta Europa i concessionari della Casa americana organizzeranno in quella giornata un “porte aperte” per la propria clientela.

Con XT4, Cadillac introduce sul mercato un SUV compatto premium, sviluppato per una clientela particolarmente esigente, attenta alla qualità e all’innovazione.

E’ possibile scegliere il proprio XT4 con due efficienti tipologie di propulsori Euro6d: il nuovo turbodiesel 2.0 l sviluppato appositamente per l’Europa dall’ex-GM Global Propulsion System di Torino,  e il 2.0 l turbo a benzina, disponibile tra alcune settimane. La trazione è anteriore o integrale.

Cadillac XT4 2.0 TD viene immesso inizialmente in Europa nelle due configurazioni speciali Launch Edition e Launch Edition Sport, con una dotazione molto ricca e prezzi in Italia a partire da 44.990 Euro e 49.290 Euro.

Dal momento però che la disponibilità è limitata, ora è già possibile ordinare la vettura negli allestimenti definitivi: Luxury, Premium Luxury e Sport,  ordinabili in questo caso anche con il motore 2.0 lt benzina MY21.

Prezzi a partire da 37.710 Euro fino ad arrivare 46.940 Euro.

Progettato su una nuova piattaforma compatta, XT4  permette a Cadillac di entrare nel segmento premium SUV con il più alto tasso di crescita nel settore,  in Italia e in Europa.

Cadillac XT4 si caratterizza per il design dalla forte personalità, per le prestazioni eccellenti, il grande comfort e la spaziosità per 5 persone, e per l’utilizzo di numerose soluzioni tecnologiche innovative.

 

Linee semplici e scolpite catturano gli sguardi  e accentuano la presenza scenica inconfondibile del veicolo.  Per gli interni, Cadillac integra uno stile accattivante e una ricerca estetica rigorosa, in perfetta armonia con le dotazioni hi-tech di bordo. Il risultato d’insieme è estremamente raffinato.

Viene estremamente valorizzato anche il comfort: infatti l’abitabilità sul sedile posteriore è molto generosa per la categoria.

 

Con il modello XT4, Cadillac inaugura la sua nuova strategia globale denominata “Y” per quanto riguarda gli equipaggiamenti.

Infatti le versioni Premium Luxury e Sport, che rispondono a due filosofie chiaramente differenti – una più lussuosa l’altra più sportiva – sono l’evoluzione della versione Luxury, la quale a sua volta è già ben accessoriata e rappresenta la base di partenza della gamma, a riprova che l’attenzione al cliente è davvero encomiabile.

 

STILE  E SOSTANZA

Un team di giovani designer ha tracciato le linee di Cadillac XT4, disegnando un SUV fortemente espressivo e con linee marcate, che lancia una nuovo trend per i prossimi modelli.

“XT4 ha una grande presenza scenica, è autorevole e rassicurante” ha dichiarato Therese Pinazzo, Exterior Design Manager. “Trasmette il DNA di Cadillac, ma con una nuova audacia e modernità per abbracciare un nuovo target di clientela, e una fascia di età più ampia che in passato”.

 

In linea con quanto previsto dalla strategia “Y” che definisce le specifiche degli allestimenti, le versioni Luxury, Premium Luxury e Sport, offrono contenuti e finiture dedicati, in modo da creare ambienti differenti e offrire diverse opzioni di scelta.

I modelli XT4 Sport sono contraddistinti dalla griglia a maglia nera lucida, ispirata ai modelli Cadillac ad alte prestazioni della serie V, dalle modanature dei finestrini nere e dai cerchi Sport in lega d’alluminio. I modelli Luxury e Premium Luxury si riconoscono invece per la calandra con griglia metallica lucida, le modanature in alluminio satinato e le maniglie delle porte cromate.

 

Tutti i modelli utilizzano la tecnologia di illuminazione a LED. Anteriormente per fari e indicatori di direzione, oltre che per il profili verticali a L,  con funzioni di luci diurne. I fanali a LED posteriori, sono alloggiati all’interno delle tradizionali lenti rosse sui modelli Luxury e Premium Luxury, mentre su quello Sport le lenti sono più chiare e neutre, a contrasto con le scelte di colore più scuro per la carrozzeria, che generalmente caratterizzano i modelli sportivi.

INTERNI DI CARATTERE, RAFFINATI E SPAZIOSI

Riecheggiando i temi del design esterno, l’abitacolo della XT4 trasmette audacia e forza atletica. E’ un giusto mix di linee sinuose e affusolate, che esalta la sensazione di spaziosità, solidità e protezione.

Gli elementi interni si armonizzano in un design sofisticato e moderno. La tecnologia intuitiva include i sistemi di ricarica dei dispositivi wireless di nuova generazione e uno ionizzatore d’aria nell’abitacolo.

 

“Con gli interni della XT4, abbiamo distillato l’essenza di Cadillac nella sua purezza”, ha dichiarato Phillip Kucera, Interior Design manager. “Siamo stati in grado di essere più semplici e audaci di quanto non siamo mai stati prima, dal momento che volevamo dare a questo SUV una connotazione sportiva”.

Sul fronte della spaziosità, Cadillac XT4 offre un’abitabilità eccezionale per un SUV compatto premium, in particolare per i passeggeri posteriori, con ben 1.004 mm a disposizione per le gambe. Ottima anche la capacità del bagagliaio, con  una volume massimo di carico di  ben 1.385 litri, con i sedili posteriori reclinati.

“La XT4 è stata immaginata in modo olistico per offrire una linea esterna sportiva e dinamica senza compromettere il comfort e la funzionalità per i passeggeri,” ha dichiarato Robin Krieg, Lead Exterior Design di Cadillac.

 

Guardando all’interno dell’abitacolo, spicca il nuovo volante in pelle a tre razze, sviluppato per enfatizzare il feeling sportivo del veicolo, mantenendo la facilità di utilizzo e la comodità nella gestione dei comandi sulle lunghe distanze.

I sedili sportivi e lussuosi, con supporto lombare e schienale contenitivo, possono essere dotati della funzione massaggio.

La consolle centrale include il primo controller tattile rotativo per gestire l’infotainment Cadillac User Experience® (CUE) e altre funzioni del veicolo. Tutti i comandi delle funzioni di controllo sono semplificati per un uso più rapido e intuitivo.

 

Per quanto riguarda le dotazioni, il modello turbodiesel è il primo ad arrivare nel nostro Paese, nelle due versioni: Launch Edition e Launch Edition Sport, con i seguenti contenuti:

XT4 2.0 TD Launch Edition (trazione anteriore) – ruote in lega da 18”, griglia anteriore cromata, barre sul tetto, fascia inferiore e modanature dei finestrini in alluminio satinato.

XT4 2.0 TD Launch Edition Sport (trazione anteriore o integrale con sistema a doppia frizione) – cerchi in lega da 20”,  griglia sportiva, volante sportivo, barre sul tetto, fascia inferiore e modanature dei finestrini in alluminio nero lucido,,  pedaliera racing, luci posteriori a LED con lente chiara.

Come detto però, Cadillac XT4 è già ordinabile negli allestimenti Luxury, Premium Luxury e Sport, con trazione anteriore o integrale e i due motori 2.0 TD e 2.0 turbo a benzina MY21.

 

Da rimarcare la presenza di serie di tutti i più importanti sistemi ADAS, tra i quali il riconoscimento della segnaletica stradale, l’avviso di superamento della corsia e l’assistenza al mantenimento della stessa, la segnalazione acustica attraversamento pedoni, la frenata assistita, il sedile guidatore con dispositivo Safety Alert (in caso di pericolo il sedile vibra nella direzione dalla quale proviene il pericolo stesso). Oltre a dispositivi per il comfort, come i sedili anteriori e posteriori riscaldabili automaticamente, il volante riscaldato, l’apertura elettrica del portellone posteriore “hand free” e la comoda manopola del controller per gestire l’infotainment Cadillac User Experience® (CUE) con navigazione 3D integrata.

 

XT4 offre anche la telecamera surround-vision, retrocamera ad alta definizione di seconda generazione, l’assistenza automatica al parcheggio,  il cruise control adattivo con funzionalità stop&go e l’utilissimo head-up display a colori.

Per livelli di lusso ancora maggiori, i clienti possono aggiungere il doppio vetro panoramico UltraView® con tendina elettrica, i sedili anteriori ventilati regolabili elettricamente con funzione massaggio in pelle traforata, impianto Bose® Centerpoint® Surround Sound System con 13 altoparlanti ad alte prestazioni e molto altro ancora.

 

TECNOLOGIE INTUITIVE

Cadillac XT4 dispone dell’ultima generazione di infotainment CUE che simula uno smartphone con un’interfaccia intuitiva e una risposta più rapida, con riconoscimento vocale. Il nuovo sistema di comando tramite la manopola rotonda al centro della consolle, offre agli utenti diversi modi per interagire con il sistema. A seconda degli allestimenti, XT4 è dotata di: – schermo infotainment  CUE da 8” con risoluzione HD 768p;  ricarica wireless di nuova generazione da 15 watt, per tempi di ricarica più rapidi; quattro porte USB standard e tre prese di alimentazione accessorie da 12 volt.

 

DINAMICHE DI GUIDA E PRESTAZIONI

Una delle qualità di Cadillac XT4 è la grande agilità. È una caratteristica tipicamente Cadillac, mutuata dalle berline sportive del Marchio.

XT4 è spinto da due moderni ed efficienti propulsori 2 litri,  che superano i severi standard di emissione Euro 6d. Con questo SUV XT4, Cadillac torna ad offrire dopo molti anni un nuovo motore turbodiesel, sviluppato in Italia a Torino, appositamente per la clientela continentale. Infatti in Europa i motori diesel puliti ed efficienti continuano ad essere l’opzione preferita da chi compra un SUV.

Il turbodiesel della XT4 eroga 174 CV (128 kW) e una coppia massima di 381 Nm tra i 1.500 e 2.750 giri/min, per dare prestazioni brillanti anche ai bassi regimi limitando al massimo rumorosità e vibrazioni.

 

Ulteriori punti salienti di questo motore sono il suo peso di soli 145 kg e le dimensioni compatte. dovute in parte alla conformazione della  testa dei cilindri con collettore di scarico integrato. Il carburante viene iniettato in modo efficiente attraverso un sistema common-rail a 2.000 bar di pressione e iniettori solenoidi. La gestione termica attiva e la pompa dell’olio a capacità variabile continua, contribuiscono ulteriormente a migliorare l’efficienza dei consumi.

 

XT4 sarà disponibile nelle prossime settimane anche con il quattro cilindri 2.0 lt a benzina MY21, da 115 CV per litro, che dispone di innovativo “tripower system”.

Il sistema è progettato per ottimizzare le prestazioni e l’efficienza con tre modalità operative distinte, tra cui il sollevamento delle valvole per massimizzare la potenza, l’abbassamento delle valvole per bilanciare potenza ed efficienza e la funione Active Fuel Management per ottimizzare la gestione di consumi ed emissioni.

 

Il motore dispone anche di un turbocompressore a doppio flusso per avere la miglior coppia possibile anche a basse velocità, così come l’iniezione diretta, la gestione termica attiva e la tecnologia stop/start. Il motore eroga 230 CV (169 Kw) a 5.000 giri/min e 350 Nm disponibile da 1.500 a 4.000 giri/min. La sua curva di coppia quasi piatta, dà alla XT4 una sorprendente reattività a tutti i regimi. Entrambi i motori sono abbinati al cambio automatico a 9 rapporti, con tecnologia Electronic Precision Shift e comandi al volante,  fluido ed efficiente, che contribuisce a limitare consumi ed emissioni rispettivamente a  6,4 l/100 km e 167 g/km di CO2 (motore 2.0 TD FWD) e 10,0 l/100 km e 228 g/km di CO2 (motore 2.0 T benzina AWD) secondo gli standard WLTP.

 

Quando si tratta di scaricare la potenza sull’asfalto, le sospensioni anteriori di tipo MacPherson  e quelle posteriori indipendenti five-link con ammortizzatori a molle, sono ottimizzate per bilanciare la precisione con la reattività. La modalità standard Driver Select Mode, permette di calibrare il set-up in funzione dello stile di guida e delle condizioni stradali.

Su Cadillac XT4 è disponibile il sistema Active Sport Suspension,. Utilizza il Continuous Damping Real-Time Control (controllo continuo dello smorzamento) per portare la dinamica di guida a una soglia più alta, utilizzando i sensori elettronici per monitorare la strada ed effettuare regolazioni ogni 2 millisecondi.

 

Il sistema a doppia frizione e trazione integrale è standard sulle versioni a benzina e offre a chi guida, la possibilità di disaccoppiare le ruote posteriori quando lo ritiene opportuno, ottimizzando così il consumo di carburante.

XT4 è anche la prima Cadillac ad introdurre la frenata elettro-idraulica, per massimizzare il risparmio di carburante e occupare meno spazio all’interno del cofano.

 

Ricapitoliamo i prezzi in Italia di Cadillac XT4 (IVA inclusa, IPT e messa in strada escluse):

XT4  Launch Edition – 44.990 Euro

XT4 Launch Edition Sport – 49.290 Euro

(serie limitate in via di esaurimento)

XT4 2.0 TD Luxury FWD – 37.710 Euro

XT4 2.0 TD Luxury AWD – 39.860 Euro

XT4 2.0 TD Premium Luxury FWD – 43.760 Euro

XT4 2.0 TD Premium Luxury AWD – 45.910 Euro

XT4 2.0 TD Sport FWD  – 44.780 Euro

XT4 2.0 TD Sport AWD – 46.940 Euro

XT4 2.0 T Luxury AWD new MY21 – 39.860 Euro

XT4 2.0 T Premium Luxury AWD new MY21 – 45.910 Euro

XT4 2.0 T Sport AWD new MY21 – 46.940 Euro

 

Cadillac XT4 è coperta dalla garanzia di 3 anni o 100.000 km, oltre che dalla garanzia di 6 anni anticorrosione, e usufruisce del soccorso stradale europeo gratuito sempre per 3 anni.

Su Cadillac XT4 il Gruppo CAVAUTO installa Yes We Help, un sistema di monitoraggio costante che segue il cliente ovunque in Europa e permette di ricevere interventi di assistenza remota immediati e tempestivi, in caso di incidenti o guasti.