Winners Rally Team si veste di tricolore con Davide Porta

Continua la striscia positiva della scuderia torinese che conquista un doppio titolo in stagione con il millenial Davide Porta che fa suo il Campionato Italiano Rally Classe R1 e Campionato Italiano Rally Classe R1 Under 25. Successo che dimostra quanto la scuderia Winners Rally Team sia impegnata a promuovere il valore dei giovani piloti

CASTELNUOVO BERARDEGNA SCALO (SI), 21 novembre – Per il terzo anno consecutivo Winners Rally Team mette in bacheca un titolo ufficiale: il quarto, anzi il quarto e il quinto. Dopo le vittorie iridate di Enrico Brazzoli (2018 e 2019) il titolo tricolore con Patrizia Perosino lo scorso anno, arriva il doppio titolo italiano R1 con il “millenialDavide Porta che al Tuscan Rewind conquista il Campionato Italino Rally Classe R1, dopo aver già fatto suo il Campionato Italino Rally Classe R1 Under 25 al Rally Due Valli.

Il nostro motto è corriamo per passione. E ora possiamo aggiungere crediamo nei giovani e lo abbiamo dimostrato” afferma Carlo Valinotti, pilota e amministratore delegato di Winners Rally Team. “Abbiamo creduto nel potenziale e nel talento di Davide Porta fin dall’inizio e siamo felici che le nostre intuizioni siano state confermate dai risultati in gara”.

Alla sua prima stagione nei rally “su strada” (in precedenza aveva disputato solo quattro rally in circuito) il pilota di Settimo Torinese, nato l’8 settembre 2001, ha dimostrato di avere ottime doti velocistiche, nervi saldi e soprattutto ben chiaro l’obiettivo da raggiungere: la vittoria nel campionato R1 del CIR.

Quando abbiamo pianificato la stagione, mi sono posto l’obiettivo di vincere questo campionato. Se non ti prefiggi obiettivi ambiziosi non vai da nessuna parte. Anche se sapevo che sarebbe stato difficile e con avversari forti. Questo dà maggior valore al successo” commenta il baby portacolori di Winners Rally Team che nel corso della stagione ha disputato sei gare, tre con la Fiesta R1 T19 e altrettante con la nuova Clio RSR Rally 5; collezionando un solo ritiro per guasto meccanico al Ciocco, salendo regolarmente sul podio di categoria nelle altre gare.

Il Tuscan Rewind è stata una gara difficile e impegnativa. Inoltre era la prima esperienza sulla terra. Ero però ottimista, perché fin dallo Shake Down i tempi erano incoraggianti e sentivo di avere bene in mano la Clio. Alla partenza della gara Andrea Segir, il mio navigatore, mi ha detto: “Pensiamo al campionato. Siamo al comando. Sono gli altri che devono attaccare. Non montiamoci la testa e corriamo con intelligenza”.

Davide Porta e Andrea Segir hanno vissuto il rally toscano marcando stretto per tutta la gara gli avversari, il principale dei quali Simone Goldoni. Senza perdere il sangue freddo quando il valdostano inizia una rimonta che lo ha portato a risalire nelle posizioni di vertice di categoria. “Ho guidato sempre senza commettere errori badando a ottenere il miglior risultato possibile senza incorrere in errori” racconta il diciannovenne torinese, che immediatamente dopo sottolinea: “Però mi sono anche divertito. Nei tre passaggi sulla prova denominata La Sesta ho spinto a fondo, perché è una prova velocissima con dei dossi che hanno proiettato la Clio verso il cielo”. E infatti i tempi registrati da Porta-Segir in questo tratto cronometrato confermano l’empatia dei portacolori Winners Rally Team che su questi sette chilometri ottengono le loro migliori prestazioni, segnando addirittura il miglior tempo di categoria nell’ultimo passaggio.

Questa è stata una stagione impegnativa con alcuni momenti difficili come il ritiro al Ciocco, o il Rally Due Valli, disputato in condizioni proibitive su prove sporche, sotto la pioggia, immerse nella nebbia che impediva di capire dove fosse il punto di staccata. Però mi sono divertito anche alla gara veronese. Credo che la prova speciale Cà del Diaolo sia la più bella su cui ho corso nella stagione. Velocissima, con i suoi tornanti in discesa dove dare spettacolo. Della stagione non mi è piaciuto correre a porte chiuse. Non avere amici e tifosi che ti incoraggiano in prova speciale, non condividere al traguardo i risultati positivi con le persone che ti sono vicine è frustrante. Ma è già stato positivo riuscire a correre”.

Ora per Davide Porta si apre un periodo di riposo e di preparazione della prossima stagione. “Ovviamente non abbiamo ancora pensato a nulla. Attendiamo di vedere come saranno i campionati del prossimo anno. Ora mi godo questo successo che dedico a mio padre Paolo, a Winners Rally Team e agli sponsor che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato in questa stagione vittoriosa”.

Per il giovane tifoso di Sébastien Loeb la strada verso i vertici del rallismo è appena iniziata. Ma, come dice il proverbio, “chi ben comincia è a metà dell’opera”.

Notizie, comunicati e curiosità sulla scuderia Winners Rally Team nelle pagine del sito

Il Rally Valli Ossolane ci riprova: si correrà il 12 e 13 dicembre. già aperte le iscrizioni

L’attenuarsi della situazione sanitaria ha indotto gli organizzatori a richiedere una nuova data nella speranza di riuscire a realizzare l’edizione 2020 della tanto sentita gara piemontese.

Milano – Non c’è il due senza il tre: il Rally Valli Ossolane ci riprova per la terza volta in questa travagliata stagione. Dopo il rinvio dell’edizione di giugno e quello di novembre, la corsa organizzata dalla scuderia New Turbomark torna a chiedere una nuova data entro la fine dell’anno. Si gareggerà i prossimi 12 e 13 dicembre dunque, a distanza di sei mesi dalla data originaria; “il percorso e la logistica saranno rivisti nuovamente ma l’importante è che si possa gareggiare – spiegano gli organizzatori”.

Visto che manca meno di un mese al rally, le iscrizioni sono già aperte e si chiuderanno lunedì 7 dicembre. Malesco resterà la base logistica dell’evento con gli alberghi ed i ristoranti che hanno già dato il loro benestare nel collaborare ai fini della manifestazione: importante, in tal senso, il sostegno di tutte le amministrazioni del territorio.

Il rally, come si diceva, è stato ridisegnato per l’ennesima volta: si percorreranno sostanzialmente gli stessi chilometri – sessantadue – ma cambieranno le prove speciali: due passaggi sulla Crodo-Mozio, immancabile del Valli, e tre sulla Cannobina, prova più lunga della gara che presenterà un tracciato più corto rispetto all’edizione 2019. Interessante anche ai fini della classifica, sarà lo sviluppo della gara che si correrà interamente nella giornata di domenica 13 dicembre (sabato spazio allo shake down a Trontano): con partenza alle 8.01, la corsa terminerà alle 19.23 con almeno due prove speciali che verranno percorse al buio.

Crugnola-Ometto, Citroen C3R5, vincono il Campionato Italiano Rally 2020. A Bulacia e Der Ohannesian, Skoda Fabia R5, la serie tricolore Terra

Notevole la prova del pluricampione del mondo motocross Antonio Cairoli (Hyundai i20 R5) sesto nell’assoluta.Tanti campioni italiani come Lorenzo Codecà e Mauro Toffoli nel tricolore Cross Country con la Suzuki Gran Vitara T1.Titolo Junior a Mazzocchi-Galotti tra le Ford Fiesta Rally4 e il CIR 2RM a Andreucci-Andreussi, su Peugeot 208 Rally4.Titolo Costruttori alla Skoda.

Castelnuovo Berardenga Scalo (SI), sabato 21 novembre 2020 – Oggi come lo scorso anno il Tuscan Rewind, ultimo appuntamento stagionale del rallismo tricolore, è stato decisivo per indicare i vincitori della stagione per quanto riguarda il Campionato Italiano Rally e, in questa, decisiva anche per l’assegnazione del Campionato Italiano Rally Terra. Due serie combattute che, sui nobili sterrati intorno a Montalcino, hanno vissuto un’intensa battaglia finale.

A vincere il titolo assoluto è stato Andrea Crugnola, in coppia con Pietro Elia Ometto, sulla Citroen C3 R5 della FPF Sport Spa, a lungo anche al comando della gara e poi superato nel finale a titolo acquisito, da Marco Bulacia.  Strana la storia di questo ragazzo trentunenne, pilota sicuramente veloce ma senza grossi budget alle spalle, che ha trovato la sua definitiva consacrazione al termine di una stagione che lo ha visto correre con un team assolutamente professionale, fra l’altro seguito con un occhio di riguardo da Citroen Italia. Tra lui, varesino doc, e lo scudetto poi ottenuto un solo vero avversario per tutto l’anno Giandomenico Basso, in coppia con Lorenzo Granai su una Volkswagen Polo R5 della HK Racing. Il veneto, sui fondi sterrati che lo scorso anno gli consegnarono il titolo tricolore, non è mai sembrato a posto con la sua vettura che lo ha trasportato un po’ dove voleva lei senza seguirlo mai fino in fondo. Alla fine poi il veneto si è anche dovuto fermare per una improvvisa rottura di un cerchio.

Per quanto riguarda invece il Campionato Italiano Rally Terra il titolo tricolore scavalca l’oceano e finisce in Bolivia terra natia del bravissimo Marco Bulacia Wilkinson, in gara in coppia con Marcelo Der Ohannesian, su Skoda Fabia R5. Il sudamericano, venti anni compiuti a settembre ed un futuro a grandissimi livelli già assicurato, ha da tempo gli sterrati italiani come patria adottiva, riuscendo sempre a realizzare prove assolutamente straordinarie come qui dove ha ottenuto il primo posto nell’assoluta ed il titolo terra. Non presentatosi al via Paolo Andreucci, in gara ma iscritto nel CIR 2RM, e ben presto fermo anche Simone Campedelli, uscito di strada capottandosi più volte con la sua Volkswagen Polo R5 condivisa con Sauro Farnocchia, entrambi i piloti illesi, il colombiano non ha pensato minimamente a tirare i remi in barca controllando il risultato in chiave tricolore terra, ma andando a tutta fino in fondo, aggiudicandosi anche il primo posto assoluto della gara toscana.

Podio dell’assoluta che ha visto alla fine secondo Crugnola ed al terzo un bravissimo Alberto Battistolli, in coppia con Simone Scattolin Skoda Fabia R5, uno dei migliori talenti del rallismo tricolore ed in gara con i colori di ACI Team Italia, autore di una prova magistrale. Dietro di lui il bravo francese Jean Baptiste Franceschi, a lungo in lotta anche per il successo in gara e poi rallentato da una foratura, al quinto Giacomo Costenaro, alla fine secondo del Campionato Italiano Terra con la sua Skoda. Notevolissima la prova del pluricampione del mondo del motocross Antonio Cairoli, in coppia con Anna Tomasi su una Hyundai i20 del BRC Racing Team. La classe non è acqua e il siciliano che sale su una vettura una volta l’anno l’ha dimostrato ampiamente.

Ma l’undicesima edizione della gara organizzata da EventStyle oltre ad assegnare due dei titoli più ambiti ha deciso anche quello del Due Ruote Motrici, con il titolo andato a Paolo Andreucci, quest’anno in gara sempre con Anna Andreussi con la nuova Peugeot 208 Rally4, quello della R1 consegnato a Davide Porta su Renault Clio Rs Line R1 e quello del Costruttori nel CIR alla Skoda e il titolo Costruttori Due Ruote Motrici nelle mani della Ford.

Con una gara di anticipo, prima dell’appuntamento dell’ACI Rally Monza (Tappa 1) sulla terra senese sono Campioni Italiani Rally Junior anche Andrea Mazzocchi e Silvia Gallotti con la Ford Fiesta Rally4 dopo una performance di livello disputata contro i bravi Mattia Vita, Giorgio Cogni ed Emanuele Rosso.

Tra le vittorie si aggiungono la Coppa Under 25 ACI Sport del Due Ruote Motrici al toscano Christopher Lucchesi davanti a Fabio Farina davanti fino all’ultimo round, entrambi su Peugeot 208 R2.

Al Tuscan si è disputata anche la prima edizione del Cross Country, ultima sfida stagionale per il Campionato dove sono stati molti i protagonisti ma uno solo il Campione Italiano: Lorenzo Codecà. Il brianzolo insieme a Mauro Toffoli sulla fidata Suzuki Gran Vitara di Gruppo T1 ha saputo amministrare la gara fino in fondo dopo l’out prematuro del suo avversario Manuele Mengozzi con Andrea Schiumarini con la Mitsubishi Pinin, arrivato al Tuscan da leader. Codecà ha ottenuto cosi il suo 11esimo titolo tricolore e consegna alla Suzuki Italia il titolo Costruttori. Bravissimo anche il bolognese Sergio Galletti che con la Toyota Hilux Overdrive si aggiudica la gara nel gruppo T1. Prestazione da incorniciare per il catanese Alfio Bordonaro insieme a Rudy Briani che è stato il più veloce in cinque delle 6 prove in programma per i fuoristrada

CLASSIFICA ASSOLUTA CAMPIONATO ITALIANO RALLY TERRA 2020
1. Bulacia Wilkinson-Der Hoannesian (SKODA FABIA R5) 43,5pt; 2. Costenaro-J.Bardini (Skoda Fabia R5) 43pt; 3. Andreucci (Citroen C3 R5) 40pt; 4. Campedelli (VW Polo-Ford Fiesta R5) 36pt; 5. Ceccoli-Capolongo (Hyundai i20 R5) 16pt;

CLASSIFICA FINALE ASSOLUTA TUSCAN REWIND: 1. Bulacia Wilkinson-M. Der Ohannesian (Skoda Fabia R5) in 55.02’4; 2. Crugnola-Ometto (Citroen C3 R5) a 13.5; 3. Battistolli-Scattolin (Skoda Fabia R5 Evo) a 42.9; 4. Franceschi- Haut Labourdette (Skoda Fabia R5) a 49.2; 5. Costenaro- Bardini (Skoda Fabia Evo) a 55.9; 6. Cairoli-Tomasi (Hyundai i20 R5) a 1’20.1; 7. Oldrati- De Guio (Skoda Fabia R5) a 1’31.0; 8. Lindholm- Korhonen (Skoda Fabia R5) a 1’36.4; 9. Signor- Pezzoli (Volkswagen Polo R5) a 1’47.0; 10. Taddei-Gaspari (Hyundai i20 R5) a 1’51.4;
CLASSIFICA ASSOLUTA CIR 2020: Crugnola-Ometto (Citroen C3 R5) 67,5 pt; Basso-Granai (VW GTI R5) 49pt; 3. Signor-Pezzoli (VW Polo R5) 40pt; 4. Albertini-Fappani (Skoda Fabia R5) 34pt; 5. Re (VW Polo-Skoda Fabia R5) 30pt
CLASSIFICA CIR JUNIOR 2020: 1. Mazzocchi 85,5 pt; 2. Vita e Cogni 67 pt; Rosso 63 pt; Bormolini 29 pt; Pederzani 26pt
CLASSIFICA CIR DUE RUOTE MOTRICI: Andreucci 67,5; Nicelli 50,0; Campanaro 48.0; Lucchesi 44,0ptCIR COSTRUTTORI ASSOLUTO: Skoda 102pt; Citroen 98,5pt; Volkswagen 96pt
CLASSIFICA CIR DUE RUOTE MOTRICI COSTRUTTORI: Ford 140 pt; Peugeot 131,5
CLASSIFICA CI Cross Country ASSOLUTA: 1. Codecà -Toffoli (Suzuki Grand Vitara) 68 pt; 2. Bordonaro-Bono (Suzuki New Grand Vitara 1.9) 60 pt; 3.Mengozzi-Schiumarini (Mitsubishi Pajero Pinin) 58 pt; 4. Luchini-Bosco (Suzuki New Grand Vitara 1.9) 52,5 pt; Galletti-Fontana (Toyota Hilux Overdrive)37,5

 

Bulacia e Der Ohannesian (Skoda Fabia R5) vincono il Campionato Italiano Rally Terra 2020

Il boliviano si porta a casa il titolo per il tricolore terra con la vittoria nell’ultimo round al Tuscan Rewind. Andrea Crugnola e Pietro Ometto su Citroen C3 R5, i migliori del CIR nella gara toscana, conquistano il Campionato Italiano Rally 2020. Notevole la prova del pluricampione del mondo motocross Antonio Cairoli (Hyundai i20 R5) sesto nell’assoluta.Tanti campioni italiani come Lorenzo Codecà e Mauro Toffoli nel tricolore Cross Country con la Suzuki Gran Vitara T1.Titolo Junior a Mazzocchi-Galotti tra le Ford Fiesta Rally4 e il CIR 2RM a Andreucci-Andreussi, su Peugeot 208 Rally4. Titolo Costruttori nel CIR alla Skoda.

Oggi come lo scorso anno il Tuscan Rewind, ultimo appuntamento stagionale del rallismo tricolore, è stato decisivo per indicare i vincitori della stagione per quanto riguarda il Campionato Italiano Rally e, in questa, decisiva anche per l’assegnazione del Campionato Italiano Rally Terra. Due serie combattute che, sui nobili sterrati intorno a Montalcino, hanno vissuto un’intensa battaglia finale.

A vincere il titolo assoluto è stato Andrea Crugnola, in coppia con Pietro Elia Ometto, sulla Citroen C3 R5 della FPF Sport Spa, a lungo anche al comando della gara e poi superato nel finale a titolo acquisito, da Marco Bulacia.  Strana la storia di questo ragazzo trentunenne, pilota sicuramente veloce ma senza grossi budget alle spalle, che ha trovato la sua definitiva consacrazione al termine di una stagione che lo ha visto correre con un team assolutamente professionale, fra l’altro seguito con un occhio di riguardo da Citroen Italia. Tra lui, varesino doc, e lo scudetto poi ottenuto un solo vero avversario per tutto l’anno Giandomenico Basso, in coppia con Lorenzo Granai su una Volkswagen Polo R5 della HK Racing. Il veneto, sui fondi sterrati che lo scorso anno gli consegnarono il titolo tricolore, non è mai sembrato a posto con la sua vettura che lo ha trasportato un po’ dove voleva lei senza seguirlo mai fino in fondo. Alla fine poi il veneto si è anche dovuto fermare per una improvvisa rottura di un cerchio.

er quanto riguarda invece il Campionato Italiano Rally Terra il titolo tricolore scavalca l’oceano e finisce in Bolivia terra natia del bravissimo Marco Bulacia Wilkinson, in gara in coppia con Marcelo Der Ohannesian, su Skoda Fabia R5. Il sudamericano, venti anni compiuti a settembre ed un futuro a grandissimi livelli già assicurato, ha da tempo gli sterrati italiani come patria adottiva, riuscendo sempre a realizzare prove assolutamente straordinarie come qui dove ha ottenuto il primo posto nell’assoluta ed il titolo terra. Non presentatosi al via Paolo Andreucci, in gara ma iscritto nel CIR 2RM, e ben presto fermo anche Simone Campedelli, uscito di strada capottandosi più volte con la sua Volkswagen Polo R5 condivisa con Sauro Farnocchia, entrambi i piloti illesi, il colombiano non ha pensato minimamente a tirare i remi in barca controllando il risultato in chiave tricolore terra, ma andando a tutta fino in fondo, aggiudicandosi anche il primo posto assoluto della gara toscana.

Podio dell’assoluta che ha visto alla fine secondo Crugnola ed al terzo un bravissimo Alberto Battistolli, in coppia con Simone Scattolin Skoda Fabia R5, uno dei migliori talenti del rallismo tricolore ed in gara con i colori di ACI Team Italia, autore di una prova magistrale. Dietro di lui il bravo francese Jean Baptiste Franceschi, a lungo in lotta anche per il successo in gara e poi rallentato da una foratura, al quinto Giacomo Costenaro, alla fine secondo del Campionato Italiano Terra con la sua Skoda. Completa il podio del CIRT in questa gara l’espero Luciano Cobbe con la sua Skoda Fabia r5 in coppoa con Fabio Turco. Notevolissima la prova del pluricampione del mondo del motocross Antonio Cairoli, in coppia con Anna Tomasi su una Hyundai i20 del BRC Racing Team. La classe non è acqua e il siciliano che sale su una vettura una volta l’anno l’ha dimostrato ampiamente.

Ma l’undicesima edizione della gara organizzata da EventStyle oltre ad assegnare due dei titoli più ambiti ha deciso anche quello del Due Ruote Motrici, con il titolo andato a Paolo Andreucci, quest’anno in gara sempre con Anna Andreussi con la nuova Peugeot 208 Rally4, quello della R1 consegnato a Davide Porta su Renault Clio Rs Line R1 e quello del Costruttori nel CIR alla Skoda e il titolo Costruttori Due Ruote Motrici nelle mani della Ford.

CLASSIFICA FINALE ASSOLUTA TUSCAN REWIND: 1. Bulacia Wilkinson-M. Der Ohannesian (Skoda Fabia R5) in 55.02’4; 2. Crugnola-Ometto (Citroen C3 R5) a 13.5; 3. Battistolli-Scattolin (Skoda Fabia R5 Evo) a 42.9; 4. Franceschi- Haut Labourdette (Skoda Fabia R5) a 49.2; 5. Costenaro- Bardini (Skoda Fabia Evo) a 55.9; 6. Cairoli-Tomasi (Hyundai i20 R5) a 1’20.1; 7. Oldrati- De Guio (Skoda Fabia R5) a 1’31.0; 8. Lindholm- Korhonen (Skoda Fabia R5) a 1’36.4; 9. Signor- Pezzoli (Volkswagen Polo R5) a 1’47.0; 10. Taddei-Gaspari (Hyundai i20 R5) a 1’51.4

CLASSIFICA ASSOLUTA CIR 2020: Crugnola-Ometto (Citroen C3 R5) 67,5 pt; Basso-Granai (VW GTI R5) 49pt; 3. Signor-Pezzoli (VW Polo R5) 40pt; 4. Albertini-Fappani (Skoda Fabia R5) 34pt; 5. Re (VW Polo-Skoda Fabia R5) 30pt;

CLASSIFICA ASSOLUTA CIR TERRA 2020: Bulacia Wilkinson-Der Hoannesian (SKODA FABIA R5) 43,5pt; Costenaro-J.Bardini (Skoda Fabia R5) 43pt; Andreucci (Citroen C3 R5) 40pt; Campedelli (VW Polo-Ford Fiesta R5) 36pt; Ceccoli-Capolongo (Hyundai i20 R5) 16pt;

L’ 11° Tuscan Rewind 2020 parla straniero: vittoria di Bulacia- Der Ohannesian (Skoda Fabia R5)

Avvincente finale di stagione sugli sterrati “d’autore” proposti in provincia di Siena, con il 20enne boliviano ed il copilota argentino che si sono aggiudicati anche il titolo tricolore “terra”.

Seconda posizione finale per il varesino Andrea Crugnola (Citroen C3 R5) che si è aggiudicato il Campionato Italiano su Basso e terzo ha finito il giovane vicentino Battistolli. La gara tricolore “Cross Country” ha visto il successo di Ventura-Briani con un “side by side” Yamaha che però non concorre per l’aggiudicazione del titolo, mentre Codecà-Toffoli con la Suzuki Gran Vitara si sono incamerati lo scudetto, dopo il repentino ritiro di Mengozzi per incidente.

CASTELNUOVO BERARDENGA (Siena), 21 novembre 2020Gran finale della stagione rallistica tricolore, all’11° Rally Tuscan Rewind, disputato oggi sulla lunghezza di nove prove speciali sugli sterrati “d’autore” della provincia senese.

Erano in palio ben tre scudetti, alla viglia della gara, quello del Campionato Italiano, quello riferito al “terra” ed anche quello del Cross Country, per una sfida dunque di alto profilo. Il successo assoluto della gara è andato nelle mani del 20enne boliviano Marco Bulacia, in coppia con l’argentino Marcelo Der Ohannesian, su una Skoda Fabia R5. Dopo aver vinto a San Marino in luglio e dopo anche essere al comando del mondiale WRC-3 ad una prova dal termine, il giovane sudamericano ha dunque confermato il proprio valore, peraltro già conosciuto in Italia in quanto nel 2017 aveva già corso nel Campionato su terra.

Una gara ricca di spunti tecnici di spessore ed anche di colpi di scena, quella corsa oggi ed organizzata da EventStyle, partita sotto il segno appunto di Bulacia, andato al comando dalla prima prova, per poi subire l’iniziativa del varesino Andrea Crugnola (navigato da Pietro Ometto su Citroen C3 R5) sulla seconda, quindi passando lui in testa, per rimanersi sino alla settima “chrono”. L’ultimo loop di prove ha rimesso tutto in discussione, Bulacia ha attaccato di nuovo per quanto Crugnola, visto che aveva in mano il titolo italiano essendo davanti al diretto rivale Giandomenico Basso (con il senese Lorenzo Granai alle note su una VolksWagen Polo R5) mai entrato in sintonia con vettura e percorso, non poteva più impensierirlo, ha guardato bene a non prendere rischi eccessivi.

La fase centrale della gara ha visto il ritiro del romagnolo Simone Campedelli (Volkswagen Polo), uscito di strada dopo quattro prove quando era buon terzo assoluto (ed in lotta serrata per il “terra”) e per Bulacia la strada per il successo è stata spianata.

Sotto la bandiera a scacchi, dunque, Bulacia ha festeggiato vittoria in gara e nel campionato terra, alle sue spalle Crugnola ha masticato amaro per la vittoria mancata in gara ma ha gioito comunque per il secondo gradino del podio ma soprattutto per il suo primo titolo tricolore, mentre terzo ha terminato il giovane vicentino “figlio d’arte” Alberto Battistolli, affiancato da Simone Scattolin su una Skoda Fabia R5. Il giovane, che fa parte del programma federale Aci Team Italia ha costruito una prestazione di livello, in progressione, presentandosi sempre più in alto come riscontri cronometrici man mano che la gara andava esaurendosi.

 

Battistolli ha conquistato il “bronzo” in gara in coincidenza dell’ultima fatica cronometrata, rilevando la posizione da

Giandomenico Basso, che non è dunque riuscito a bissare l’alloro del 2019, conquistato proprio in terra di Siena. Per il trevigiano di Cavaso del Tomba, dopo una gara mai parsa incisiva è arrivata poi la doccia fredda del dover alzare bandiera bianca a causa della rottura di una ruota.

 

Quarta posizione finale con ampio merito dal francese Jean Baptiste Franceschi, con una Fabia R5 anche lui. Torna via dagli sterrati senesi con un poco di delusione, il driver transalpino, partito con la quinta posizione ma poi andato a scalare la classifica sino al terzo, prima di arretrare causa una foratura durante la settima prova. Ciò non ha tolto comunque valore alla prestazione globale da lui offerta alla sua prima esperienza sterrata italiana.

 

Top five completata dal veneto Giacomo Costenaro, con Bardini alle note sull’ennesima Skoda Fabia al via. Per lo una stagione chiusa al meglio possibile conferma dell’essere stati uno degli equipaggi più in forma della stagione sterrata nazionale.

 

Si sono sprecate, le prestazioni altisonanti, al “Tuscan”, complici le tre prove “da mondiale” proposte. Una di esse è quella del pluricampione mondiale di motocross Tony Cairoli, già ottavo assoluto nel 2019, quest’anno finito ben due gradini più avanti, al sesto posto, ovviamente per la prima volta al volante della Hyundai i20 R5 ufficiale di BRC, con al fianco Anna Tomasi. Per lui, da subito riscontri cronometrici di alto profilo, anche da podio, conferma dell’elevato feeling del pilota ufficiale KTM con i rallies.

 

Prestazione maiuscola anche per il giovane bergamasco Enrico Oldrati, questa volta pure lui con la Skoda Fabia R5, con la quale era al debutto. Un debutto luminoso, con la vettura “Regina” dei rallies italiani, concluso con soddisfazione al settimo posto.

 

All’appello dalle posizioni di vertice il finlandese Emil Lindholm (ottavo assoluto), già visto in forma ad agosto al “Valtiberina” ed atteso, con la sua Skoda Fabia ad influire “pericolosamente” sull’esito del tricolore mentre invece anche lui non ha trovato feeling con le “piesse” senesi, venendo pure lui rallentato da una foratura sulla settima prova. L’altro veneto Marco Signor (navigato da Pezzoli su una Polo R5) ha onorato sino all’ultimo la sua stagione di ritorno nel Campionato Italiano firmando la nona posizione, dopo che non metteva le ruote sullo sterrato dal 2012. La top ten è stata poi chiusa dal quattro volte vincitore della gara Alessandro Taddei, con Gaspari (Hyundai i 20 R5), anche in questo caso con una prestazione in progressione.

 

Performance di livello anche da parte dell’inossidabile Paolo Andreucci, con Anna Andreussi al fianco. Sulla nuova Peugeot 204 Rally4 ha di nuovo dominato tra le “due ruote motrici”, aggiudicandosi pure il relativo Campionato tricolore, ma soprattutto dando una nuova lezione di guida, firmando la quindicesima posizione assoluta.

 

Nel CIR Junior erano al via tutti coloro che hanno animato la stagione: Andrea Mazzocchi, Mattia Vita, Emanuele Rosso, Giorgio Cogni, Michele Bormolini e Riccardo Pederzani, tutti con le Ford Fiesta.  Vittoria e titolo per Mazzocchi, affiancato da Silvia Gallotti.

 

Il finale stagionale ha invece detto male per il siciliano Profeta e per l’umbro Fanari, entrambi con una Skoda Fabia R5 ed entrambi fermati da un incidente, il primo sulla seconda prova, l’altro due impegni dopo.

 

Nel monomarca Peugeot 208 top vittoria in gara e di stagione per il toscano Christopher Lucchesi, con una 208 R2, primo anche nella “under” tra le due ruote motrici.

 

Oltre al titolo del Campionato Italiano Rally, il Tuscan Rewind è andato ad assegnare anche quello per il Cross Country, altra sfida avvincente e ricca di spunti tecnici e sportivi. Vittoria in gara per Ventura-Briani con un “side by side” Yamaha che però non concorre per l’aggiudicazione del titolo, mentre Codecà-Toffoli con la Suzuki Gran Vitara si sono incamerati lo scudetto in scioltezza, dopo il repentino ritiro del rivale Mengozzi per incidente.

 

Paolo Andreucci su Peugeot 208 vince il Campionato Italiano Rally 2 Ruote Motrici 2020

Con la vittoria al Rally Tuscan Rewind, quarta vittoria su quattro gare disputate, Paolo Andreucci su Nuova PEUGEOT 208 Rally 4 si aggiudica il Campionato Italiano Rally 2020 nella categoria 2 ruote motrici. La nuovissima PEUGEOT 208 Rally 4 è stata la protagonista di questa complicata stagione dove ha già fatto vedere di che pasta è fatta.

In una stagione che definire complicata è sicuramente riduttivo, ancora una volta Paolo Andreucci riesce a vincere il Campionato Italiano Rally, nella categoria 2 ruote motrici. Il campione toscano ha conquistato la quarta vittoria su quattro gare disputate con la nuovissima PEUGEOT 208 Rally 4 fresca di debutto in questa stagione; un’auto che si è da subito imposta ed ha cominciato a scrivere una serie di nuovi grandiosi successi, nel solco della tradizione del Leone e della precedente 208 R2B.

Ciocco, Targa Florio, 2 Valli ed ora Tuscan Rewind: Paolo Andreucci ed Anna Andreussi riescono a imporsi in una stagione alquanto travagliata, in cui tutta la squadra ha però dato sempre il massimo per scrivere un nuovo capitolo nella storia dei rally italiani. Il Team F.P.F. Sport ha saputo mettere a disposizione della coppia iridata una Nuova 208 Rally 4 perfettamente a punto e già competitiva fin dalle prime ore del campionato, segno che, al pari della versione stradale eletta Auto dell’Anno 2020, è un progetto vincente anche nelle competizioni.

Paolo Andreucci: “Che stagione!! Ma ce l’abbiamo fatta anche questa volta. Un campionato 2020 davvero strano, corto e alquanto travagliato. Ma abbiamo tutti dato davvero il massimo. Volevamo far debuttare la Nuova PEUGEOT 208 Rally 4 nel migliore dei modi e ci siamo riusciti! Una macchina favolosa con cui anche i giovani piloti possono facilmente divertirsi, oltre che puntare concretamente alla vittoria. Con lei abbiamo vinto tutte le gare cui abbiamo partecipato ed il merito è anche del Team e dei meccanici di F.P.F. Sport di Fabrizio e Michele FABBRI cui va tutto il nostro ringraziamento. Grazie anche a tutti i partner che hanno creduto in noi e che ci hanno supportato concretamente in questa avventura. Da Pirelli a Total, Sparco, Gen-Art e tutti gli altri. Grazie davvero!

 

 

Franco Morbidelli debutta nel WRC all’ACI Rally Monza con WITHU e Hyundai Rally Team Italia

21.11.2020 – L’appassionante stagione 2020 di WITHU e Hyundai Rally Team Italia non si ferma e prepara un finale con i fuochi d’artificio. Al prossimo ACI Rally Monza, ultimo appuntamento del Campionato del Mondo Rally WRC in programma dal 3 al 6 dicembre sul circuito brianzolo, una delle Hyundai i20 R5 sarà affidata a Franco Morbidelli, rider italiano impegnato nel Campionato Mondiale MotoGP con PETRONAS Yamaha Sepang Racing Team e portacolori di WITHU Motorsport.
La straordinaria partecipazione celebrerà una stagione incredibile per il pilota di origini romane che ha quest’anno consacrato il suo talento nella massima serie del motomondiale con tre vittorie, un secondo posto e l’attuale seconda posizione nella classifica iridata quando mancano poche ore all’appuntamento conclusivo in Algarve. In quella che si è rivelata una delle stagioni più imprevedibili della storia del motociclismo, Morbidelli ha saputo distinguersi per velocità, precisione ed intelligenza, arricchendo il suo palmares che già contava anche il titolo europeo Superstock 600 2013 e il titolo di Moto2 ottenuto nel 2017.
WITHU e Hyundai Rally Team Italia, che quest’anno hanno unito le forze per concretizzare il programma di Umberto Scandola nel WRC3, hanno fortemente voluto, insieme a Hyundai Italia, la partecipazione di Morbidelli all’ACI Rally Monza anche a seguito del fortunato progetto “Riders meet Rally” dello scorso giugno quando al Ciocco tutti i piloti motociclistici WITHU Motorsport si sono dati appuntamento per saggiare il mondo del rally al volante delle Hyundai i20 R5 preparate dal team della famiglia Scandola.
La partecipazione di Morbidelli all’ultimo round del WRC sarà la prosecuzione in grande stile di quell’esperienza, anche se per Franco si tratterà di fatto del debutto in un rally vero e proprio che si preannuncia tecnico, impegnativo e certamente appassionante. L’evento sarà infatti molto diverso rispetto al Monza Rally Show degli scorsi anni, e proporrà un percorso molto più in linea con gli standard del WRC sia per chilometraggio, con oltre 272 chilometri cronometrati, che per conformazione.
L’ACI Rally Monza si svilupperà infatti con un programma articolato in quattro giornate disegnato in parte all’interno dell’Autodromo Nazionale e in parte sulle alture bergamasche. Dieci saranno le prove speciali ricavate nel Tempio della Velocità mentre la giornata di sabato avrà sei prove all’esterno e una in circuito.

La gara seguirà un rigido protocollo volto al contenimento dell’emergenza sanitaria, ma godrà di una importante copertura mediatica che permetterà agli appassionati di tutto il mondo di seguire le gesta dei piloti, impegnati per la prima volta nella storia in un appuntamento di questo tipo, sviluppato per buona parte all’interno di un circuito. WRC+ All Live metterà a disposizione on demand tutte le prove speciali in streaming, RAI Sport (CH 58 DTT) si collegherà a ripetizione, ma tutte le principali emittenti sportive lavoreranno a copertura della gara, da Mediaset a SKY fino a tutte le emittenti specializzate.
Franco Morbidelli | PETRONAS Yamaha Sepang Racing Team rider. “Sono elettrizzato dalla possibilità di confrontarmi in un vero appuntamento del Campionato del Mondo Rally WRC. Sarà un’occasione pazzesca stare in mezzo ai migliori piloti del mondo e provare a competere in un motorsport diverso dal mio. Sarà un’esperienza di sicuro divertimento, dovrò imparare in fretta tanti dettagli e non sarà banale abituarsi in pochi giorni ad avere due ruote un più. Quando Matteo Ballarin mi ha chiamato, non ci ho pensato due volte, d’altronde sono esperienze che ti capitano di fare poche volte nella vita. Mi farò fare un po’ di ripetizioni accelerate da Umberto Scandola per farmi trovare il più pronto possibile allo start della prima prova speciale”.
Matteo Ballarin | Presidente WITHU. “La stagione rallystica è stata piuttosto frammentata quest’anno, ma quando insieme a Riccardo Scandola abbiamo iniziato a concretizzare la possibilità di partecipare all’ACI Rally Monza l’idea di chiamare Franco per unirsi al team ci ha subito trovati concordi. WITHU è insieme a Franco da diverse stagioni, è un ragazzo d’oro e abbiamo sempre lavorato con grande slancio insieme. Quest’anno abbiamo disputato una stagione elettrizzante, ci siamo emozionati con lui e insieme a lui per ogni vittoria e per ogni sorpasso, quindi come WITHU ci è sembrato scontato che fosse lui a meritare questo sedile e ringrazio PETRONAS Yamaha Sepang Racing Team che ha appoggiato da subito questa idea”.
Riccardo Scandola | Hyundai Rally Team Italia Team Principal. “L’ACI Rally Monza sarà probabilmente il momento più seguito dell’intera stagione WRC e sicuramente uno dei momenti che segneranno la storia della specialità. Il nostro programma nel WRC3 con WITHU ha subito tante variazioni in corsa per i motivi che tutti conosciamo, ma poter chiudere a Monza aggiungendo Franco Morbidelli alle nostre fila sarà qualcosa di davvero straordinario. Stiamo lavorando con grande slancio per permettere a Franco di entrare in confidenza con quello che sarà il suo ufficio per quattro giorni, ma già a Riders Meet Rally il suo approccio era stato decisamente analitico e preciso. Sarà una sfida per tutto il team sotto tutti i punti di vista, ma sono sicuro che sarà allo stesso modo sfidante e divertente”.

Erreffe Rally Team-Bardahl: Scattolon sfiora la top ten al Tuscan

Foto Zini

Castelnuovo Scrivia (Al)- Erreffe Rally Team Bardahl chiude la stagione del Campionato Italiano Rally con la trasferta al Tuscan Rewind.

Il pavese Giacomo Scattolon, affiancato dal veneto Marco Marchioro, ha effettuato una gara in crescendo a bordo della Skoda Fabia preparata nella factory alessandrina; assente dai fondi sterrati da molto tempo, Scattolon ha dovuto prima prendere dimestichezza con le strade a lui nuove per poi provare a forzare il ritmo. Al termine della gara è risultato 11° assoluto, appena fuori dalla top ten di una gara, è bene ricordarlo, che era valida anche per il Campionato Italiano Rally Terra.

Meno bene è andata al siciliano Alessio Profeta su Skoda Fabia R5 Evo; dopo un avvio promettente, lui e Sergio Raccuia sono usciti di strada a seguito di una toccata già sulla prova speciale numero due mettendo fine alla loro gara.

Sia Scattolon che Profeta erano equipaggiati con pneumatici di marca Pirelli e lubrificanti Bardahl.

Ora, fari puntati sul prestigioso appuntamento mondiale lombardo: al Monza Wrc, l’Erreffe Rally Team Bardahl sarà in gara con tre vetture di classe R5!

Leonessa Corse in tripudio: Mazzocchi è il nuovo Campione Italiano Junior

La scuderia bresciana festeggia il titolo nazionale junior conquistato dai suoi portacolori, Andrea Mazzocchi e Silvia Gallotti: al Tuscan Rewind, ultima gara di campionato è arrivato l’ennesimo successo di categoria, tassello finale di una brillante stagione. Foto Magnano

Brescia –  La Leonessa Corse fa festa: Andrea Mazzocchi e Silvia Gallotti sono i nuovi campioni italiani junior! Al rally Tuscan Rewind corso oggi, il driver piacentino e la navigatrice pavese a bordo della Ford Fiesta Rally4 hanno dato l’ennesima prova di forza contro avversari davvero indomiti: primi di classe R2B e di categoria, suggellando così, una stagione ottima chiusa con 85,5 punti.

In realtà, a conclusione della stagione, ci sarebbe ancora una gara che sarà la prima tappa del Monza Wrc ma già da oggi la matematica dà l’ufficialità del titolo ai due della Leonessa Corse.

Siamo al settimo cielo: è una gioia indescrivibile – ha detto Mazzocchi a gara terminata –perché questo era il nostro obiettivo fin da quando abbiamo iniziato a correre. Ora però sarebbe un errore accontentarsi perché il bello viene adesso: il 2021 sarà sicuramente tosto e per tanto non consideriamo questo successo un traguardo bensì una tappa. Ora però… andiamo a festeggiare!”

Gioia condivisa dalla scuderia Leonessa Corse: “siamo orgogliosi della stagione fatta dai nostri portacolori: Andrea e Silvia avevano già mostrato il loro talento negli scorsi anni e la vittoria del SuperCorso Federale lo aveva dimostrato: questo è un gradino in più che speriamo possa essere il primo di una luminosa carriera” ha detto il presidente Gianluca Saresera.

Project Team sugli scudi al Rally Tuscan Rewind

Seppur al debutto sui già “iridati” sterrati del Senese, nel CIR duplice successo per il giovane Christopher Lucchesi (Peugeot 208 R2), in coppia con Marco Pollicino, vincitore della Coppa ACI Sport Junior “due ruote motrici” e del Trofeo Peugeot Competition. Nel Tricolore Terra, invece, ritiri amari per gli altri portacolori Campedelli – Farnocchia (Volkswagen Polo R5) e Fanari – Castiglioni (Skoda Fabia R5)

Castelnuovo Berardenga (Si), 22 novembre 2020 – Un’annata sportiva, tanto anomala quanto un po’ tribolata, ma conclusa alla grande per Christopher Lucchesi, il più giovane dei tre portacolori della scuderia Project Team impegnati all’11° Tuscan Rewind, ultimo appuntamento del Campionato Italiano Rally (CIR) andato in scena lo scorso fine settimana. Seppur al debutto sui selettivi sterrati del Senese, già teatro di epici duelli “iridati” tra gli anni Ottanta e Novanta, il pilota di Bagni di Lucca, su Peugeot 208 R2 della GF Racing e sempre navigato da Marco Pollicino, infatti, non solo in gara ha chiuso secondo nella serie tricolore “due ruote motrici”, inserendosi alle spalle del plurititolato Andreucci (vincitore del titolo), ma ha messo a segno un doppio colpo (obiettivo della vigilia) fregiandosi della Coppa ACI Sport Junior di categoria (riservata agli under 25) e del Trofeo Peugeot 208 Rally Cup Top. Un duplice risultato centrato in virtù di una prestazione in crescendo, dopo un avvio attento, pulito e regolare per non compromettere la posta in palio.

«Non è stato per nulla facile, devo esser sincero. Ero alla sola seconda esperienza in carriera su questo tipo di fondo (dopo la prima maturata al Nido dell’Aquila 2018 ndr) e con i nostri diretti avversari ce la siamo giocata sul filo dei secondi fino agli ultimi chilometri» – ha commentato un più che soddisfatto Lucchesi – «Detto questo, non si poteva desiderare miglior epilogo stagionale dopo un cammino sofferto ma formativo: dalla foratura al “Ciocco” quando eravamo in testa, al rovinoso incidente alla Targa Florio, episodio che sembrava aver pregiudicato definitivamente l’intero 2020. In quest’occasione, invece, il vento ha tirato dalla nostra parte, complice anche una vettura sempre al top. Ringrazio quanti hanno creduto in me, sostenendomi passo dopo passo: la mia famiglia, il team, la scuderia, i nostri partner. Una più che riuscita comunione d’intenti: su questo abbiamo costruito i due importanti successi appena conseguiti».

 

Finale, decisamente, amaro, invece, per gli altri due alfieri in lizza nel Campionato Italiano Rally Terra. Giunto in Toscana per giocarsi il titolo, Simone Campedelli ha interrotto la propria rincorsa incappando in un’uscita di strada durante la quarta prova speciale delle nove disputate, quando era saldamente terzo assoluto. Per il talentuoso driver romagnolo, su Volkswagen Polo R5 gommata Michelin e messagli a disposizione dalla Step Five Motorsport nonché, nuovamente, condivisa con l’esperto Sauro Farnocchia, un’inattesa battuta d’arresto dopo essere stato tra i protagonisti del CIRT, inanellando ben tre piazze d’onore consecutive in altrettanti precedenti round. A meno di un chilometro dalla fine della medesima frazione cronometrata, analoga sorte è toccata al suo compagno di squadra Francesco Fanari, su Skoda Fabia R5 della Step Five Motorsport e gommata Pirelli. Il driver umbro, che per l’occasione ha ritrovato alle note il valido David Castiglioni, nonostante i danni subiti all’auto è riuscito a ripartire giungendo all’arrivo ma per essere costretto, subito dopo, a issare bandiera bianca.

 

Classifica finale 11° Tuscan Rewind (CIR due ruote motrici)

  1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 Rally4) in 59’19”; 2. Lucchesi-Pollicino (Peugeot 208 R2) a 2’16”5; 3. Nicelli-Mattioda (Peugeot 208 R2) a 2’20”1; 4. Campanaro-Porcu (Ford Fiesta Rally4) a 2’52”9; 5. Farina-Guglielmetti (Peugeot 208 R2) a 7’35”5; 6. Costi-Lamecchi (Renault Clio R3) a 16’25”8.

Jolly Racing Team in evidenza nella cornice tricolore del Tuscan Rewind

La scuderia di Larciano archivia l’ultimo appuntamento tricolore vedendo al traguardo i suoi due equipaggi portacolori, in una cornice che ha assegnato i titoli “assoluto” e “terra” 2020. Simone Baroncelli protagonista di una performance aggressiva sulla Peugeot 208 R2B, Donato Bartilucci conferma il buon feeling sui fondi sterrati con la sua Peugeot 106, in una gara altamente selettiva che ha visto molti suoi interpreti costretti al ritiro.

Larciano (PT), 22 novembre 2020. Si è conclusa sull’ultima pedana d’arrivo del Campionato Italiano Rally la stagione sportiva di Simone Baroncelli e Donato Bartilucci, portacolori della scuderia Jolly Racing Team impegnati sulle strade dell’ultimo appuntamento del Tricolore 2020. Un confronto, quello proposto dal Tuscan Rewind, che ha interessato la provincia di Siena rendendola decisiva nell’assegnare i titoli assoluto e terra della massima espressione nazionale della specialità.

 

Soddisfacente, il ritorno di Simone Baroncelli al volante della Peugeot 208 R2B messa a disposizione dal team GF Racing. Il pilota di Montale, tornato sul sedile della vettura francese dopo il Rally Adriatico Marche di fine settembre, ha impostato la propria condotta di gara cercando – fin dai primi chilometri – il confronto diretto con gli esponenti della categoria. Una performance condivisa per la prima volta con la copilota Chiara Lombardi che, nella fase centrale di gara, aveva proiettato il driver pistoiese in sesta posizione di classe. Uno “score” altamente soddisfacente, cementato in una cornice contraddistinta dalla partecipazione di ben venticinque avversari. A rallentare la corsa di Simone Baroncelli è stato l’ultimo giro di prove speciali, contraddistinte da una condotta meno incisiva che lo ha visto cedere tre posizioni ma concretizzare un traguardo di elevato spessore.

 

“Sicuramente il Tuscan ha offerto ottimi spunti, quella concretizzata all’arrivo oggi è stata una prestazione globale soddisfacente – il commento di Simone Baroncelli all’arrivo – siamo partiti molto bene, un ultimo giro affrontato troppo in sordina ci ha fatto scivolare di qualche posizione in classifica ma direi che ci siano buoni elementi per poter archiviare questo impegno in modo positivo. Ringrazio tutto il team, Chiara che mi ha affiancato per la prima volta e la mia scuderia”.

 

A salutare il Tricolore 2020 è stato anche Donato Bartilucci, chiamato con Alessio Pellegrini alle note ad affrontare gli ultimi chilometri di campionato sul sedile della Peugeot 106 di classe A5. Il pilota della Valdinievole è stato rallentato, nella fase finale di gara, da problemi di visibilità legati al mancato utilizzo della fanaliera. Una variabile che non gli ha negato l’arrivo finale come secondo classificato nella categoria dedicata alle vetture da 1400 cc di Gruppo A, a conclusione di una stagione sportiva articolata su tre impegni di assoluto livello. Soddisfazioni anche per Simone Gabbricci, copilota che concluso la manche senese su Peugeot 208 R2B dopo novantadue chilometri di prove speciali.

Rinviata l’edizione 2020 del Prealpi Master Show Il Motoring Club al lavoro per fissare la nuova data in marzo

È stata rinviata all’anno prossimo l’edizione numero 22 del Prealpi Master Show, quella che avrebbe dovuto andare in scena il 12 e 13 dicembre prossimi come seconda gara del trofeo Raceday Rally Terra. La gara, però, non è annullata: il Motoring Club è al lavoro per trovare una data durante i primi mesi del 2021 per far andare in scena l’edizione numero 22. In dicembre è ancora prevista l’edizione numero 23. La decisione è stata presa dopo un dialogo con i Comuni interessati dalla manifestazione: Sernaglia della Battaglia, Pieve di Soligo e Farra di Soligo.
<C’è grande rammarico, ma obiettivamente non si potevano prendere altre decisioni. Siamo comunque al lavoro in ottica 2021. L’ufficialità della decisione è stata comunicata in serata perché durante tutta la giornata di venerdì abbiamo chiamato a uno a uno i concorrenti e gli ufficiali di gara per avvertirli della decisione>, dichiara il presidente del Motoring Club, Alex De Grandi. Continua Luigi Salvador, vicepresidente del Motoring: <È un grande dispiacere, ma siamo già concentrati sulla nuova data. Contiamo di poter riproporre questo Prealpi Master Show nel marzo 2021, ma la data verrà definita dopo un dialogo con Aci Sport e con il trofeo Raceday>. Rammaricato anche Bruno De Grandi, segretario: <Il rammarico è doppio, perché il lavoro per questa edizione è iniziato durante il primo lockdown. La gara è del tutto pronta, ed è per questo che siamo in grado di pensare già alla nuova data>. Una rassicurazione importante arriva da Nicola Narduzzo, tesoriere: <Restituiremo il 100% delle tasse d’iscrizione già versate dai concorrenti: ce n’erano già arrivate quasi 140, il massimo possibile>.

Albeto Pirelli, ideatore del Raceday Rally Terra, aggiunge <Abbiamo dovuto rimandare la gara nonostante tutti avessimo una voglia incredibile di farla, Meglio però aderire a quanto le autorità locali hanno chiesto e, meglio, non esporre pubblico e partecipanti a inutili rischi>.

<L’amministrazione comunale riconosce la validità e l’importanza che esercita il Prealpi Master Show, sia per valorizzare e promuovere il nostro territorio, sia come evento sportivo diventato appuramento importante degli appassionati di motori>, dice il sindaco di Sernaglia, Mirco Villanova: <Le attuali condizioni epidemiologiche purtroppo non rendono possibile la manifestazione in completa sicurezza. Per questo motivo l’amministrazione ha ritenuto più praticabile la possibilità di rinviare la manifestazione per svolgerla comunque questa primavera>.

<La situazione del momento legata all’emergenza sanitaria ci ha visto costretti a chiedere di rimandare al prossimo anno questa manifestazione molto importante per il territorio>, dichiara Mattia Perencin, sindaco di Farra di Soligo: <Non sarebbe stato un vero rally perché si sarebbe tenuto a “porte chiuse”, con conseguente difficoltà nel tenere lontano il pubblico da questa manifestazione che sappiamo bene quanto pubblico richiama. Quest’anno ci sarebbe stata una novità, cioè la partenza proprio dal centro di Farra di Soligo, cuore Unesco, che avrebbe dato quel qualcosa in più all’evento. Ringrazio comunque gli organizzatori per il grande lavoro fatto e arrivederci al prossimo anno>.

MM Motorsport e Davide Nicelli sul podio del Campionato Italiano Rally Due Ruote Motrici

Il team lucchese manda in archivio la stagione rallistica tricolore cogliendo, con Davide Nicelli, la seconda posizione sia nella serie dedicata alle vetture a trazione anteriore che nel Trofeo Peugeot 208 Rally Cup Top, sulle strade sterrate del Tuscan Rewind. Foto AmicoRally

Porcari, 22 novembre 2020. Si è concluso con i festeggiamenti sul podio, il Tuscan Rewind mandato in archivio da MM Motorsport. Il confronto, inscenato sugli “sterrati” della provincia di Siena e valido come ultimo appuntamento del Campionato Italiano Rally, ha visto impegnato Davide Nicelli al volante della Peugeot 208 R2B messa a disposizione dal team lucchese.

Il giovane pilota pavese si è messo in evidenza conquistando il secondo posto nel Campionato Italiano Rally Due Ruote Motrici, assecondato fin dalle prime fasi di gara dalle performance espresse dalla vettura francese e dalle coperture Pirelli. Una condotta, quella del portacolori della scuderia Maranello Corse e del copilota Alessandro Mattioda, che ha garantito alla bacheca del driver anche la seconda posizione finale nel Trofeo Peugeot 208 Rally Cup Top.

Una doppia conferma per il team di Porcari, in un contesto divenuto primario nella valorizzazione dei giovani e che ha riservato alla Peugeot 208 R2 “di casa” una posizione di prima fascia a livello nazionale. Il Tuscan Rewind ha visto Davide Nicelli concludere in settima posizione in un confronto di categoria che lo ha posto davanti ad un plateau di ben venticinque avversari.

L’occasione, quella offerta dall’appuntamento decisivo per l’assegnazione dei titoli nazionali “assoluto” e “terra”, che ha confermato la bontà della collaborazione tra MM Motorsport e Davide Nicelli, concretizzata in una stagione sportiva ridimensionata dall’emergenza epidemiologica. Per il pilota di Stradella, la soddisfazione di aver concluso l’impegno di campionato alle spalle del pluricampione nazionale Paolo Andreucci, “guest star” della categoria.

“Una doppia soddisfazione, quella che ha riservato il Tuscan Rewind a Davide Nicelli e a tutto il nostro team – il commento di Manuela Martinelli, team manager di MM Motorsport – a conferma di una comunione d’intenti di grandi prospettive. E’ stato centrato il massimo obiettivo, almeno per quanto riguarda il Campionato Italiano Rally Due Ruote Motrici e questo grazie ad un contributo corale che ha coinvolto l’equipaggio ed i tecnici del nostro team”.

FCA Heritage celebra i suoi primi cinque anni di vita

Dal 2015 FCA Heritage tutela e valorizza il patrimonio storico dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth attraverso servizi dedicati e attività divulgative e culturali. Un traguardo importante ma soprattutto un nuovo punto di partenza per guardare al futuro con crescente slancio.

Strette collaborazioni con i più prestigiosi musei di design e arte nel mondo, tra cui il famoso MoMA di New York che dal 2017 accoglie nella sua collezione permanente una Fiat 500 serie F (1968), restaurata e donata da FCA Heritage. Innumerevoli le partecipazioni delle vetture storiche di FCA Heritage a saloni e manifestazioni in Europa, America e Asia. Importanti vittorie e piazzamenti sono stati ottenuti in concorsi d’eleganza e competizioni per auto storiche organizzati in tutto il mondo.Tutte le attività di FCA Heritage sono sviluppate e coordinate nella sua sede: l’Heritage Hub, lo spazio polifunzionale creato lo scorso anno nello storico comprensorio di Mirafiori a Torino. All’interno dell’Hub anche l’esposizione di oltre 300 vetture iconiche e la vetrina del programma “Reloaded by creators” e della linea di ricambi “Heritage Parts”.

A Mirafiori sono ubicate anche le rinnovate Officine Classiche, l’atelier dove si eseguono le attività di certificazione e restauro di auto storiche, appartenenti sia a privati sia alla collezione di FCA Heritage. I contatti con gli appassionati e gli utenti di tutto il mondo sono garantiti dal sito web fcaheritage.com e dai nuovi canali social su Instagram e Facebook, attivi dallo scorso giugno.

Proprio sui canali social è stato lanciato oggi il video celebrativo che ripercorre idealmente cinque anni di attività e servizi.

Questa settimana si celebra il quinto anniversario di FCA Heritage, il dipartimento del Gruppo dedicato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth. Un traguardo importante ma soprattutto un nuovo punto di partenza per guardare al futuro con crescente slancio, continuando a riportare in vita il patrimonio automobilistico di FCA attraverso una piattaforma di servizi e attività divulgative, sportive e culturali ideate e coordinate da FCA Heritage nel suo Hub di Torino, l’innovativa sede sorta nel 2019 all’interno dello storico comprensorio industriale di Mirafiori.

«L’obiettivo per cui nasce FCA Heritage è ben riassunto nel suo nome. Heritage è una parola che noi italiani usiamo spesso come sinonimo di tradizione e storia, trascurando che essa contiene anche un’accezione ulteriore, e forse più letterale, di eredità, patrimonio da trasmettere – dichiara Roberto Giolito, Head of EMEA FCA Heritage –. Aver dato vita a FCA Heritage, nel 2015, per noi vuol dire consegnare una visione più ampia a tutto il patrimonio rappresentato dalla nostra storia e tradizione. Significa valorizzare e non solo celebrare, far vivere e non solo custodire. Si tratta di un patrimonio inestimabile che ancora oggi ispira i modelli di domani, certo più sostenibili e connessi ma che conservano sempre lo stile Made in Italy famoso nel mondo».

Collaborazioni con prestigiosi musei di design e d’arte nel mondo. In questi cinque anni FCA Heritage ha stretto importanti rapporti di cooperazione con alcuni dei più famosi musei del mondo, dando vita a una preziosa rete di scambi con il panorama culturale internazionale. Lo dimostrano i trasferimenti temporanei di alcuni dei suoi cimeli presso il Victoria & Albert Museum di Londra (Regno Unito), il Musée National de la Voiture a Compiègne (Francia), il Triennale Design Museum di Milano, il Museo della Tecnica di Sinsheim (Germania), il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino e il “Museo delle emozioni” di Alfa Romeo, allestito nel 2016 a Madrid presso il Complejo Duques de Pastrana. E in questo contesto si inseriscono anche la ricerca ed il restauro di una storica Fiat 500 serie F (1968) che, donata da FCA Heritage al MoMA di New York per festeggiare il 60° anniversario dell’iconica vettura, è entrata a far parte della collezione permanente del museo statunitense nel luglio 2017. Il prestigioso ingresso ha “certificato”, dunque, l’importanza storica e la valenza simbolica della Fiat 500 degli anni 50: un’icona di stile italiano che incarna molti dei tratti tipici del design modernista dell’epoca, collegandolo ai temi esplorati dalle collezioni esposte al museo newyorkese. E proprio i rapporti con queste celebri istituzioni culturali hanno ispirato uno dei servizi sviluppati dal dipartimento Heritage, lanciato nel 2018: il programma “Reloaded by Creators”, che prevede l’acquisizione, il restauro, la certificazione e la re-immissione sul mercato di una selezione di vetture storiche, utilizzando i proventi raccolti per acquisire nuove vetture d’epoca che entrano a far parte della collezione aziendale. Un’attività portata avanti anche dai principali musei d’arte, che finanziano così l’acquisizione e la valorizzazione di altri capolavori.

Vetture esposte in tutto il mondo e vincitrici delle più famose gare per auto storiche. Oltre che essere esposte nei più famosi musei del mondo, le rarità di FCA Heritage partecipano anche ai più importanti saloni ed eventi del settore in Europa – continente dove ha sede il Dipartimento – ma anche in America e Asia, viaggiando in oltre venti Paesi. A titolo esemplificativo, ricordiamo la partecipazione a diverse edizioni del Festival of Speed di Goodwood (Gran Bretagna) e della Targa Florio: al centesimo appuntamento con la storica corsa automobilistica siciliana ha partecipato, nel 2016, anche John Elkann, presidente di FCA, a bordo dell’iconica Alfa Romeo Giulietta SZ. A questi eventi dinamici si aggiungono i diversi concorsi di eleganza riservati alle vetture d’epoca, tra cui quello tenutosi nel 2018 presso il Castello Nijō di Kyoto (Giappone) con protagonista l’Alfa Romeo 1900 C52 Coupé, più conosciuta come “Disco Volante”, e quello di Amelia Island (Florida, USA) che nel 2016 ha visto trionfare nella sua categoria la Alfa Romeo – Brabham BT45. Sono un piccolo ma significativo campione dell’attività svolta da FCA Heritage per valorizzare e far conoscere i capolavori della tecnica automobilistica italiana in tutto il mondo. Ma alcune di queste rarità non disdegnano, grazie al prezioso supporto tecnico offerto dalle Officine Classiche, di competere anche nelle più famose gare riservate alle veterane. Basti pensare alla straordinaria Alfa Romeo 6C 1500 SS (1928), proveniente dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese, che nel 2019 ha vinto la rievocazione storica della “1000 Miglia”, la più importante gara di regolarità per auto d’epoca al mondo.

Le rinnovate Officine Classiche dove rinascono leggendari esemplari d’epoca. Pochi giorni fa sono state inaugurate le nuove Officine Classiche, l’atelier di restauro e certificazione di FCA Heritage dove si eseguono alcuni dei servizi più apprezzati dagli appassionati di auto storiche: dalla Certificazione di Autenticità ai servizi di assistenza tecnica e manutenzione, fino al restauro integrale. Ampliate e completamente rinnovate nell’aspetto esteriore e nella disposizione degli spazi, le Officine Classiche sono un indiscusso fiore all’occhiello di FCA Heritage. Attive dal 2015 nell’ex Officina 83 di Mirafiori, in via Plava a Torino, le Officine Classiche occupano ora una superficie di circa 6000 metri quadrati – rispetto ai 900 originari – e sono attrezzate con 12 ponti sollevatori, macchinari utensili specifici e una linea di finitura accuratissima che include una cabina dedicata alla verniciatura di singoli elementi. Qui si eseguono tutte le attività di riparazione, restauro e certificazione delle auto storiche dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth, sia quelle dei collezionisti privati sia quelle appartenenti alla preziosa collezione di FCA Heritage. In totale, dal 2015 ad oggi, sono state effettuate decine di restauri e rilasciate circa 500 certificazioni a proprietari di vetture residenti in tutto il mondo: dal Giappone agli USA, dal Costa Rica alla Thailandia, fino all’isola di Antigua. Tra le maggiori novità delle officine rinnovate vi è una maggiore affinità alla corporate identity di FCA Heritage, continuando così un percorso iniziato nel 2019 con la nuova sede Heritage Hub e proseguito all’inizio del 2020 con l’inedita Heritage Gallery ospitata al Mirafiori Motor Village. Inoltre, il restyling delle Officine Classiche rende omaggio al famoso comprensorio industriale di Mirafiori, il più grande complesso di FCA nel mondo, che le ospita dal 2015. Le pareti dell’atelier sono ora impreziosite da suggestive immagini storiche della produzione nello stabilimento torinese, alternate da grafiche contemporanee e foto che ritraggono alcune delle vetture storiche più iconiche della collezione aziendale.

“Heritage Parts”, la nuova linea di ricambi per vetture classiche. Tra i progetti più interessanti di FCA Heritage vi è certamente “Heritage Parts”, la linea di ricambi per vetture classiche fedelmente riprodotti grazie alla collaborazione tra FCA Heritage e il marchio Mopar. Lanciato alla fine del 2019, il progetto è partito con i paraurti anteriore e posteriore della Lancia Delta HF Integrale e della Lancia Delta HF Integrale Evoluzione. Ordinabili presso la Rete Autorizzata FCA oppure direttamente sul Mopar Store, i paraurti “Heritage Parts” vengono prodotti dagli stampi originali, che sono stati restaurati e ripristinati per l’occasione. Avvalendosi di stampi e materiali originali, quindi, l’offerta di Mopar e FCA Heritage garantisce il perfetto montaggio dei ricambi e consente alle vetture di poter circolare su strada nel pieno rispetto delle regole omologative. Nuovi particolari sono attualmente allo studio e verranno presentati nei prossimi mesi.

Va infine ricordato che nel 2019 ha debuttato il “Kit Fiat Abarth 595 Classiche”, la riedizione del kit di elaborazione ispirato alle originali cassette di trasformazione realizzate da Carlo Abarth per le Fiat 500 a partire dal 1963. Riproposta nel suo design originale, la cassetta di legno contiene tutti i componenti meccanici necessari per potenziare il motore delle Fiat 500 d’epoca oppure per sostituire le parti meccaniche usurate delle Fiat Abarth 595 classiche.

Maggiori informazioni sul prodotto sono disponibili sul sito ufficiale di FCA Heritage nella sezione Store.

Heritage Hub, location simbolica dove la storia guarda al futuro. Una menzione particolare tra le realizzazioni più significative di FCA Heritage spetta all’Heritage Hub, la “casa” torinese del dipartimento, dove nascono tutti i servizi e i prodotti destinati agli amanti delle auto d’epoca. Si tratta di uno spazio fluido e creativo ospitato in un edificio evocativo ed evoluto, dove interazione e connettività restituiscono uno sguardo attuale alla storia gloriosa di Fiat, di Lancia, di Abarth, i marchi più strettamente legati al territorio torinese, e di Alfa Romeo. Dal 2019 sorge infatti nell’ex Officina 81 di via Plava, nel comprensorio industriale di Mirafiori. L’ambiente ha mantenuto il suo fascino industriale – pareti, pavimenti e il reticolo di pilastri sono stati restaurati con i colori e i materiali originali – diventando uno spazio polifunzionale fluido e creativo, moderno e stimolante, dove esprimere al meglio la missione di FCA Heritage: tutela, divulgazione e promozione del patrimonio storico dei marchi italiani di FCA. L’ambiente originale è stato oggetto di un accurato restauro conservativo che ne ha rispettato la natura industriale, i colori storici, senape e verde, la pavimentazione in cemento, il reticolo di pilastri metallici. Alzando lo sguardo si può ammirare la mostra sospesa sulla storia di Mirafiori, un percorso di pannelli fotografici e testuali che racconta le vicende più significative dello stabilimento attraverso una fruizione coinvolgente e intuitiva. Fiore all’occhiello dell’Hub è l’inimitabile esposizione di automobili: i 15.000 m2 del padiglione ospitano infatti oltre 300 vetture, autentici gioielli della collezione aziendale – alcuni mai mostrati prima al pubblico – che rendono la struttura un luogo di formazione e di emozione: non uno spazio museale tradizionale, ma un vero e proprio archivio tridimensionale in costante arricchimento. Ne è un simbolo la vettura che ha appena raggiunto lo spazio espositivo, per arricchirne la collezione: l’esemplare della Fiat Nuova 500 elettrica presentato lo scorso 3 luglio al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nei giardini del Palazzo del Quirinale.

FCA Heritage protagonista online con i canali social su Instagram e Facebook. Sin dalla fondazione di FCA Heritage, il sito web fcaheritage.com costituisce la “vetrina online” del dipartimento. Disponibile in quattro lingue, il portale costituisce il punto di riferimento privilegiato della community internazionale di appassionati e clienti che entrano quotidianamente in contatto con FCA Heritage per richiedere informazioni, servizi e consulenze.

Per garantire un accesso ancora più semplice e diretto al patrimonio di conoscenza e rarità automobilistiche custodito da FCA Heritage, lo scorso giugno sono stati inaugurati i canali social ufficiali su Instagram e Facebook, che vanno ad aggiungersi al canale YouTube, attivo dal 2016 e che in questi anni ha totalizzato oltre nove milioni di visualizzazioni. I due nuovi account, che rappresentano l’identità social di FCA Heritage e ne raccontano i luoghi, i servizi, le attività e gli eventi, hanno già superato i dieci milioni di impression. Sulle nuove pagine ufficiali grande spazio è riservato anche alle storie dei personaggi e delle vetture che hanno reso grandi i marchi rappresentati dal dipartimento, e al coinvolgimento di utenti e appassionati che possono interagire direttamente con il team di FCA Heritage, evocando immagini ed esperienze legate alle loro vetture d’epoca.

4x4x470! Nuova Jeep® Wrangler Rubicon 392: la migliore di sempre combina leggendaria capability 4×4 con motore V8 da 470 CV

Jeep® Wrangler Rubicon 392: con il potente motore V8 da 6,4 litri, 470 CV e 637 Nm di coppia è l’esemplare Wrangler più potente e performante nella guida off-road mai prodotto. Wrangler Rubicon 392 offre il meglio dei due mondi: Prestazioni off-road di riferimento grazie ad eccellenti angoli di attacco e di uscita, una migliorata escursione delle sospensioni e capacità di guado pari a 32,5 pollici (82,5 cm)Da 0 a 60 mph (0 a 96 km/h) in 4,5 secondi (è il 40% più veloce di una Wrangler Rubicon con motore V6 benzina attualmente disponibile sul mercato americano) grazie al propulsore V8 che torna nella gamma motori della famiglia Wrangler dopo circa 40 anni. Trasmissione automatica a otto marce TorqueFlite con paddle del cambio al volante di serie: assicura cambi marcia puntuali e una migliore accelerazione in fase di spunto grazie alla calibrazione sportiva. Capacità Trail Rated® grazie al sistema integrale full-time con scatola di rinvio a due velocità Selec-Trac, grandi assali Dana 44 heavy-duty, bloccaggi elettronici dei differenziali Tru-Lock e barra stabilizzatrice anteriore a scollegamento elettronico. Aggiornamenti al telaio, nuova taratura delle sospensioni, kit di sollevamento da 2” (5 cm) di serie, sistema frenante heavy-duty e ammortizzatori ad alte prestazioni FOX incrementano ulteriormente capacità off-road e maneggevolezza. Cerchi da 17” con sistema beadlock e pneumatici da 33” di serie. La coppia elevata e la capacità frenante del motore V8 da 6,4 litri, in abbinamento al rapporto di riduzione pari a 48:1 e al dispositivo di blocco del convertitore di coppia, consentono alla Wrangler Rubicon 392 di affrontare le salite e le discese più impegnative in sicurezza. Esternamente, elementi funzionali includono il doppio sistema di scarico a quattro terminali. La presa d’aria sul cofano contribuisce al raffreddamento del motore V8. Sistema Tri-level Hydro-Guide™ per raffreddamento motore. Circuito secondario, integrato nel cofano, consente al motore di erogare la massima potenza anche quando la presa d’aria è totalmente ostruita da fango, neve o altri detriti. Volante sportivo rivestito in pelle ispirato al mondo delle corse con paddle in alluminio per il cambio marcia – una novità assoluta sulla Wrangler. Sedili anteriori, di ispirazione sportiva, assicurano comfort e protezione per guidatore e passeggero. Nuova modalità Off-road Plus per il bloccaggio dell’assale posteriore nella guida in “4 High”. Esclusive finiture color bronzo conferiscono agli esterni della Wrangler Rubicon 392 un aspetto inconfondibile. Nuove mezze porte assicurano la libertà di guida “open-air”, che contraddistingue l’esperienza Wrangler.

17 novembre, 2020, Auburn Hills, Mich. – È stata presentata oggi a Detroit in esclusiva per il mercato nord americano, la nuova Jeep® Wrangler Rubicon 392, l’esemplare dell’icona Jeep equipaggiato con il potente motore V8 da 6,4 litri. Il nuovo modello è dedicato a tutti gli appassionati Wrangler che sono alla ricerca di prestazioni straordinarie sia nella guida su strada che in off-road.

Si tratta della Wrangler più performante, veloce e potente di sempre, grazie ai 470 CV di potenza e ai 637 Nm di coppia erogati dal motore V8 da 6,4 litri. In abbinamento alla trasmissione automatica a otto marce TorqueFlite e al sistema di trazione full time con scatola di rinvio attiva Selec-Trac, questo propulsore consente alla Jeep Wrangler Rubicon 392 di accelerare da 0 a 60 mph (0 a 96 km/h) in soli 4,5 secondi e di completare il ‘quarto di miglio’ in 13 secondi. Il tutto grazie a dotazioni certificate ed equipaggiate direttamente dalla fabbrica.

Lontano dall’asfalto, il propulsore di questa Wrangler Rubicon 392 Trail Rated® combina la sua straordinaria potenza ai generosi assali heavy-duty Dana 44, al rapporto finale al ponte di 3,73, al dispositivo di bloccaggio del convertitore di coppia della trasmissione, al kit di sollevamento da 2” e agli pneumatici da 33” montati su cerchi da 17” con sistema beadlock.

Il risultato è la Jeep Wrangler più performante in off-road di sempre grazie ad una serie di caratteristiche distintive tra cui: 10,3 pollici (26 cm) di altezza da terra, la migliorata escursione delle sospensioni, gli angoli di attacco/dosso/uscita rispettivamente pari a 44,5/22,6/37,5 gradi e la capacità di guado fino a 82,5 cm.

Gli ingegneri Jeep l’hanno messa alla prova: la Jeep Wrangler Rubicon 392 è in grado affrontare salite e discese ripide in sicurezza e con il minimo intervento su acceleratore e freno.

“Questa è la Jeep Wrangler più potente, veloce e performante che abbiamo mai realizzato”, ha dichiarato Jim Morrison, Head of Jeep Brand – FCA North America. “Il kit di sollevamento installato direttamente in fabbrica e la coppia elevata erogata ai bassi regimi dal motore V8 fanno della Rubicon 392 la regina incontrastata del fuoristrada, sia nell’uso off-road su ostacoli e rocce a bassa velocità che nell’affrontare tratti ripidi. Inoltre, quando l’asfalto si sostituisce allo sterrato, la Rubicon 392 assicura prestazioni di riferimento anche su strada.”

La Jeep Wrangler Rubicon 392 presentata oggi sarà commercializzata nel mercato nord americano nel primo trimestre del 2021. Non è prevista la commercializzazione di questo modello in Europa.

Massima potenza e valori di coppia elevati

L’adozione del potente propulsore da 6,4 litri (392 pollici cubici) segna, dopo quasi 40 anni, il ritorno di un V8 nella gamma motori disponibile su un modello della famiglia Wrangler di serie. Calibrato specificatamente per la Jeep Wrangler Rubicon 392 e per dialogare con la presa d’aria funzionale posta sul cofano, questo motore eroga una potenza di 470 CV e una coppia di 637 Nm.

Circa il 75% della coppia massima erogata è già disponibile ai bassi regimi: una caratteristica importante per garantire performance su strada e in fuoristrada, e consentire alla Wrangler Rubicon 392 di accelerare da 0-60 mph (0 a 96 km/h) in soli 4,5 secondi.

Il V8 da 6,4 litri presenta un monoblocco in ghisa e testate in alluminio, collettore di aspirazione attivo, albero a camme con fasatura variabile, due candele per cilindro, valvole di aspirazione a steli cavi e pistoni raffreddati ad olio. Il motore è dotato di una coppa dell’olio con scarico posteriore, di un alternatore montato in posizione rialzata e di collettori di scarico a flusso libero.

Grazie alla tecnologia Fuel Saver, il sistema disattiva metà dei cilindri quando non è richiesta la massima potenza passando in maniera fluida alla guida a quattro cilindri, a vantaggio dei consumi e dell’efficienza. Una pompa ad alte prestazioni installata sul serbatoio alimenta il motore V8 anche nelle condizioni più difficili.

La presa d’aria funzionale posta sul cofano contribuisce al raffreddamento del motore della Wrangler Rubicon 392, migliorandone le prestazioni.

Il sistema di aspirazione dell’aria Hydro-Guide™ montato sulla Wrangler Rubicon 392 presenta un sistema di canalizzazione a tre livelli a sua volta composto da una serie di scarichi, tra cui uno scarico monodirezionale che elimina l’acqua separandola dall’aria in entrata (fino a 15 galloni al minuto pari a 56 l/min). Grazie a questo sistema, la Wrangler Rubicon 392 è in grado di affrontare guadi fino a 32,5 pollici (82,5 cm).

Nei casi in cui il circuito nella presa d’aria funzionale sul cofano risulti ostruito da neve, fango o altri detriti, un circuito secondario, integrato nella struttura del cofano, provvede al raffreddamento del motore, per consentire alla Wrangler Rubicon 392 di erogare in ogni condizione le massime prestazioni.

Inoltre il doppio sistema di scarico è responsabile del suono inconfondibile erogato dal motore V8. Il sistema di scarico si regola automaticamente, aprendo le valvole quando il funzionamento del motore richiede di ridurre la pressione. Il sistema può essere attivato dal conducente attraverso un pulsante ed è completato da quattro terminali di scarico.

Realizzata per offrire prestazioni

La trasmissione automatica a otto marce TorqueFlite 8HP75 con convertitore di coppia garantisce innesti rapidi e precisi, anche nella guida sportiva. Inoltre, il guidatore può scegliere se cambiare marcia attraverso i nuovi comandi paddle al volante – una novità assoluta per la Jeep Wrangler – o il selettore Range Select.

La trasmissione automatica a otto marce, completamente elettronica, garantisce una mappatura shift on-the-fly. Il sofisticato software della trasmissione utilizza numerosi parametri per determinare le condizioni di guida appropriate e regolare di conseguenza il pattern dei cambi marcia. Il risultato è un cambio automatico in grado di adattarsi perfettamente a qualsiasi stile di guida.

I rapporti di trasmissione offrono la risposta giusta al momento giusto per affrontare ostacoli su tracciati off-road o tragitti autostradali dove è necessaria un’erogazione fluida della potenza.

La calibratura del propulsore della Wrangler Rubicon 392 ha riguardato i anche sistemi Torque Reserve e AMax, attivi nelle partenze a coppia frenata (brake torque launch) su fondi stradali lisci, per assicurare la massima accelerazione. Torque Reserve è una strategia usata dai drag racer – si occupa di gestire l’afflusso di carburante ai cilindri e controlla l’anticipo o il ritardo della scintilla per bilanciare i giri del motore e la coppia, massimizzando così l’erogazione della potenza e le prestazioni nelle partenze da fermo. Il sistema AMax, è un dispositivo che agisce sul cambio ottimizzando le prestazioni. E’ utilizzato sulla Jeep Grand Cherokee Trackhawk, per massimizzare la potenza coordinando tempi di cambiata e gestione della coppia.

Performance stradali anche per la Rubicon

Il sistema di trazione della Jeep Wrangler Rubicon 392 è in grado di distribuire la coppia sulle quattro ruote in qualsiasi momento. Dispone di una scatola di rinvio attiva full time Selec-Trac con rapporto per le marce ridotte pari a 2,72:1. Il sistema prevede quattro modalità di guida selezionabili dal guidatore: 4WD Auto/4WD High/Neutral/4WD Low.
Il guidatore dovrà solo impostare la modalità desiderata: sarà la scatola di rinvio full-time a due velocità a gestire l’erogazione continua della coppia alle ruote anteriori e posteriori. Inoltre, il sistema Selec-Trac consente le operazioni di traino.

Le leggendarie capacità 4×4 del marchio sono assicurate da sistemi specifici per la guida in off-road, tra cui:

  • Il sistema Off-road Plus, dotato delle modalità di guida Sand e Rock: attivabile attraverso un pulsante incrementa le capacità di trazione della Jeep Wrangler Rubicon 392. Le due modalità agiscono su acceleratore, cambio e controllo della trazione e consentono di affrontare superfici con scarsa aderenza come fondi sabbiosi o superare ostacoli e rocce a bassa velocità. Inoltre, in “4WD High”, la modalità di guida Off-road Plus consente il bloccaggio dell’asse posteriore alle alte velocità.
  • Il sistema Selec-Speed Control gestisce la velocità costante della vettura in modalità “4WD Low” per affrontare tratti particolarmente difficili senza necessità di agire su acceleratore o freno. Il Selec-Speed Control è attivabile mediante un pulsante sulla plancia a velocità compresa tra 1-5 mph (1,6 – 8 km/h) controllabile attraverso la leva dell’Electronic Range Select.

Nella guida off-road, la Wrangler Rubicon 392 affronta con sicurezza tratti in discesa a bassa velocità senza necessità di dover intervenire sul pedale del freno, grazie alla potenza frenante del V8 da 6,4 litri, al blocco del convertitore di coppia della trasmissione e al rapporto di riduzione di 48:1.

Un telaio robusto per la Wrangler più potente di sempre

Il telaio della Jeep Wrangler Rubicon 392 è composto da guide, bracci di comando anteriori superiori e giunti articolati dello sterzo in ghisa – aggiornati per sfruttare al meglio la potenza e la coppia del motore. I freni heavy-duty consentono di arrestare la Wrangler Rubicon 392, indipendentemente dal tipo di fondo stradale.

Le capacità off-road della Wrangler Rubicon 392 sono assicurate dell’ampia carreggiata, dai robusti assali anteriori e posteriori Dana 44 con tubi più spessi e dal bloccaggio elettronico del differenziale Tru-Lok. Il sistema disconnessione della barra stabilizzatrice anteriore aumenta l’escursione delle sospensioni ed incrementa la trazione quando si percorre un tratto particolarmente difficile.

Oltre a potenziare le sospensioni anteriori e posteriori a cinque punti di ancoraggio della Jeep Wrangler, sulla Rubicon 392 è stato allestito direttamente in fabbrica un kit di sollevamento da 2” (5 cm) e ammortizzatori monotubo in alluminio FOX ad alte prestazioni, appositamente calibrati per aumentare maneggevolezza e comfort.

Finiture in bronzo esaltano contenuti speciali

Esternamente, la Jeep Rubicon 392 conserva il design fiero e robusto della Wrangler, contraddistinto da quegli elementi funzionali, che da sempre caratterizzano l’icona Jeep tra cui i passaruota trapezoidali, i fari circolari e le cerniere a vista. Il kit di sollevamento da 2” (5 cm) installato in fabbrica aumenta ulteriormente il carattere funzionale della vettura.

Le finiture in bronzo sono il tratto distintivo della Wrangler Rubicon 392 e contraddistinguono la scritta “Rubicon” sul cofano, i ganci di traino anteriori e posteriori, la decalcomania FOX Shocks e i badge Jeep e Trail Rated.

Il cofano rialzato di 40 mm è quello della Jeep Gladiator Mojave, e presenta un look aggressivo con presa d’aria funzionale. Inoltre, sfoggia lateralmente il badge “392”, a indicare il numero di pollici cubici della cilindrata più alta mai offerta sulla Wrangler.

Il design della griglia migliora l’afflusso d’aria per il raffreddamento del motore V8 della 392. I cerchi color bronzo da 17×7,5” con sistema beadlock possono disporre di un anello di bloccaggio nero by Mopar, disponibile a richiesta.

Gli interni rivestiti in pelle presentano esclusive impunture color bronzo. I sedili in pelle, impreziositi dalla scritta Rubicon 392 in bronzo, garantiscono il massimo comfort e presentano rinforzi superiori integrati, ispirati al mondo delle corse. Il quadro strumenti è stato aggiornato e presenta nuovo look e nuove numerazioni. Disponibile per la prima volta sulla Jeep Wrangler, il volante sportivo rivestito in pelle con paddle del cambio.

Il sistema Uconnect presenta uno schermo da 8,4” di serie, con “off-road pages” che consentono la visualizzazione e il monitoraggio di diversi parametri della vettura tra cui il beccheggio, il rollio, l’altitudine, le coordinate GPS, la distribuzione della trazione e altre informazioni.

La nuova Jeep Wrangler Rubicon 392 è disponibile in nove diverse colorazioni degli esterni, tutte abbinate ad interni Black. La gamma colori comprende: Black, Bright White, Firecracker Red, Granite Crystal Metallic, Punk ’n Metallic, Sarge Green Metallic, Snazzberry Metallic, Sting-Gray Metallic e Billet Silver Metallic. Inoltre, la dotazione di serie prevede 11 dotazioni premium, normalmente disponibili a richiesta sulla gamma Wrangler:

  • Interni in pelle
  • Infotainment Group
  • Pulsantiera elettrica HD
  • Hard top in tinta
  • Passaruota in tinta
  • Pacchetto paraurti in acciaio
  • Pacchetto fari a LED
  • Cold Weather Group
  • Sistema Remote Proximity Entry
  • Safety Group
  • Advanced Safety Group

Mopar e Jeep Performance Parts per la nuova Jeep® Wrangler Rubicon 392: parti e accessori con garanzia di fabbrica

Il marchio Mopar fornirà un’ampia gamma di performance parts e accessori progettati e testati in fabbrica per la personalizzazione della nuova Wrangler Rubicon 392, l’esemplare Wrangler più performante in off-road e potente di sempre.

Sia che si tratti accelerare da 0-60 mph (0 a 96 km/h) in 4,5 secondi o di superare ostacoli in off-road come rocce, pendenze e superfici sabbiose, la Jeep Wrangler Rubicon 392 garantisce prestazioni leggendarie e di assoluto riferimento.

I clienti potranno scegliere l’ampia gamma di prodotti dedicati disponibili nel catalogo Mopar, tra cui specifiche Jeep Performance Parts (JPP) per avventure in fuoristrada; queste comprendono: fari off-road a LED, verricello Rubicon, assale anteriore Ultimate Dana 44 Advantek con rapporto di trasmissione di 5,38, nuovi cerchi off-road con di sistema beadlock con pneumatici maggiorati, porte tubolari, paraurti off-road, rock rail e molto altro.

A differenza di qualsiasi altra offerta aftermarket, i ricambi e gli accessori by Mopar sono coperti da una garanzia di fabbrica completa. Sono realizzati in stretta collaborazione con il marchio Jeep, e i team di ingegneri e di progettazione dei singoli prodotti si occupano direttamente dello sviluppo, dei test e della convalida. Per garantire un’integrazione corretta dei ricambi e degli accessori Mopar e al fine di offrire prodotti dalla finitura e dalla qualità (colore, grana, aspetto) impeccabili, sono stati applicati standard rigorosi e sono stati utilizzati dati di fabbrica esclusivi, non disponibili ai produttori aftermarket.