23° Rally Adriatico: la prima tappa a Scandola-D’Amore

Sole, caldo estivo e grande agonismo hanno caratterizzato la prima giornata di gare alla quarta prova del tricolore rally, secondo atto anche del Trofeo Terra. L’equipaggio della Škoda Ufficiale ha preso il comando dal primo impegno cronometrato, ai posti d’onore sono finiti Campedelli-Fappani (Ford Fiesta LDI) ed il Campione in carica Paolo Andreucci (Peugeot 208 T16 R5), che ha fatto sua la terza piazza all’ultimo minuto. Fuori dal podio Basso-Granai (Ford Fiesta R5), per una gomma stallonata in partenza di prova nella “Città di Cingoli”, quella che ha chiuso la giornata di sfide. Nel Trofeo Rally Terra la classifica è in mano allo svizzero Della Casa, con una Ford Fiesta RRC.

Umberto Scandola, Guido Damore (Skoda Fabia R5 #3, Scuderia Car Racing Ssd)

Umberto Scandola, Guido Damore (Skoda Fabia R5 #3, Scuderia Car Racing Ssd)

CINGOLI (MC, 28 maggio 2016) – Il veronese Umberto Scandola, in coppia con il sanremese Guido D’Amore, sulla Škoda Fabia R5 ufficiale ha vinto la prima tappa del 23° Rally Adriatico, quarto atto del Campionato Italiano e secondo del Trofeo Rally Terra. La prima giornata di gara, sei prove speciali, ha conosciuto l’egemonia dell’equipaggio ufficiale della Casa boema, che ha preso il comando della classifica sino dalla prima occasione cronometrata, riuscendo poi a compiere piccoli e significativi allunghi sull’agguerrita concorrenza che si è trovata di fronte, senza mai farsi impensierire. Al secondo posto si è piazzato il giovane romagnolo Simone Campedelli, salito per la prima volta sulla Ford Fiesta R5 alimentata a GPL, la vettura sino ad ora usata da Giandomenico Basso. Campedelli, in coppia con il bresciano Fappani, ha saputo subito inserirsi nella lotta di vertice con autorità, cercando comunque di trovare il miglior feeling con la vettura arrivando a contenere i ripetuti attacchi del compagno di squadra Giandomenico Basso, terzo in classifica sino alla penultima crono, per poi retrocedere quarto per aver perso tempo con una gomma stallonata al via della prova finale, la “Città di Cingoli”. Terzo dunque ha chiuso il nove volte Campione d’Italia Paolo Andreucci nonché leader provvisorio della classifica tricolore, con la Peugeot 208 T16 R5 ufficiale. Il toscano, affiancato da Anna Andreussi, messo in difficoltà dal fatto di partire per primo sulla strada, quindi “spazzandola” anche agli avversari, ha cercato di limitare il passivo sempre con prestazioni concrete, terminando comunque una tappa di alto livello, utile per incrementare in vetta al ranking, nonostante un leggero “lungo” ad una prova dal termine.

Denis Colombini, Flavio Zanella (Skoda Fabia R R5 #14)

Denis Colombini, Flavio Zanella (Skoda Fabia R R5 #14)

Fuori dal podio, quarto, come già detto, Basso, affiancato da Lorenzo Granai, sulla versione a benzina della Fiesta R5, che sta usando per la prima volta, mentre la quinta posizione finale è stata per il sammarinese Denis Colombini, in coppia con l’esperto Flavio Zanella, anche loro su una Ford Fiesta R5. Una prestazione d’effetto, quella di Colombini, pur con quale difficoltà di assetto alla vettura, come di alto valore è stata la prestazione del teramano Alfredo “Dedo” De Dominicis, tornato a correre sullo sterrato dopo cinque stagioni, debuttando con una Škoda Fabia R5. In coppia con Matteo Chiarcossi, nonostante avesse da riprendere ritmo e conoscere la vettura, De Dominicis ha saputo piazzarsi nella top ten assoluta, al sesto posto, con forza e lucidità.

Nel Trofeo Rally Terra, la prima giornata di sfide è andata in mano allo svizzero, di chiare origini italiane, Federico Della Casa, pure lui su una Fiesta, ma in versione RRC, condivisa con Pozzi. “straniero” anche il secondo, vale a dire il sammarinese Daniele Ceccoli, con Piercarlo Capolongo alle note su una Škoda Fabia S2000, bravi a contenere gli attacchi soprattutto del capoclassifica provvisorio della serie, il modenese Andrea Dalmazzini (Peugeot 207 S2000), limitato dal non avere feeling con le strade marchigiane oltre che dal problema con la chiusura di una portiera durante la quarta prova. Appassionante il duello finale tra Dalmazzini ed il suo compagno di squadra, il veneto Niccolò Marchioro (con una vettura analoga, affiancato da Marchetti): i due sono arrivati alla soglia dell’ultima prova di Cingoli divisi da soli nove decimi. Alla fine ha prevalso Marchioro per 1”1 in prova, quindi 0”2 nel computo finale, finendo perciò terzo. Problemi per il bresciano Luigi Ricci, in crisi con i freni della sua Subaru Impreza Gruppo N e ritiro per il Campione in carica Mauro Trentin (Peugeot 208 T16 R5), per un’uscita di strada durante la seconda prova, in conseguenza della quale si è danneggiato irreparabilmente il cambio.

Ivan Ferrarotti, Massimo Bizzocchi (Renault Clio R R3C #34, Sc Movisport Srl)

Ivan Ferrarotti, Massimo Bizzocchi (Renault Clio R R3C #34, Sc Movisport Srl)

Tra le Due Ruote Motrici lotta accesa e finale incandescente tra il toscano Luca Panzani, alla sua seconda gara con la Citroën DS3 R3, ed il reggiano Ivan Ferrarotti, con una Renault Clio R3C. Alla fine l’ha spuntata Panzani, che a tre quarti di gara ha lamentato una crisi di assetto facendosi riavvicinare dall’avversario, per poi staccarlo con un colpo di reni finale per mezzo secondo. Nella corsa riservata agli Junior il successo di questa prima tappa è stato per il molisano Giuseppe Testa, con la Peugeot 208 R2 ufficiale. Ha vinto con 21”9 sul piemontese Giorgio Bernardi (Peugeot 208 R2) e terzo il siciliano Marco Pollara (Peugeot 208 R2), a 27”7.

Domani la seconda tappa, altre sei Prove Speciali per 58,140 chilometri di distanza competitiva.   I concorrenti usciranno dal riordinamento notturno (allestito a Cingoli) dalle ore 7,31, mentre l’arrivo finale, sempre a Cingoli, in Viale Valentini, a partire dalle ore 15,30, seguito dalla premiazione sul palco.