33° Rally Lana: il successo di Andrea Crugnola avrebbe meritato l’applauso del pubblico sportivo e appassionato di Biella

L’assurda imposizione di non avere il pubblico penalizza una gara e dei tifosi che meritano di esprimere la loro passione. Proprio nel giorno in cui si sdoganano assembramenti sanitariamente molto più insidiosi. Il successo del pilota ufficiale Citroën non è mai stato in dubbio, ma le sfide sulle prove speciali sono state esaltanti.  Di Tommaso M. Valinotti. Foto Elio Magnano

BIELLA, 12 luglio – Biella è una città bollente e il suo Rally Lana si è tradizionalmente disputato fra luglio e agosto, con l’eccezione del 2015, dopo quattordici anni di fermo, e prima ancora bisogna risalire al 1994 per vivere una bagnatissima edizione a novembre.

Caldo per il pubblico appassionato, senza distinzione di ceto sociale e di età che si affollava sulle prove speciali, riordini e parco assistenza. Questa edizione, invece, è stata bagnata da un acquazzone che ha calmato il sol leone del sabato, ma soprattutto ha vissuto con gli spettatori che cercavano di sbirciare il parco assistenza e riordino dalle reti e si limitavano a salutare compostamente i concorrenti lungo le strade di trasferimento: una tristezza.

Se sotto il profilo spettacolo fruito dai protagonisti non attivi, scandaloso nella giornata in cui si sono riaperte le discoteche (per dire), lo spettacolo sulle prove speciali è stato di altissimo livello, con un campione quale Andrea Crugnola, con Pietro Elia Ometto a fianco, in grande forma che ha concesso una sola prova agli avversari, un velocissimo e sfortunato Ivan Carmellino; Crugnola, nelle due gare fin qui disputate, ha concesso solo due prove agli avversari. Alle sue spalle, però la battaglia c’è stata e c’è stata lungo tutto l’arco dello schieramento, dalle R5 che hanno calcato per prime le prove speciali, sino alle piccole Seicento con i numeri a tre cifre sulle portiere.

Alle spalle di Crugnola, dopo che nelle prove del sabato sera Ivan e Marina Carmellino avevano imposto la loro legge, chiude un non soddisfatto Corrado Pinzano con Marco Zegna al quaderno delle note, che non è riuscito a raggiungere un buon feeling con la sua Volkswagen Polo; il biellese è stato capace di recuperare il tempo perso per la foratura su Tracciolino-1, la seconda prova del sabato sera, recuperando la posizione sul podio sin dalla successiva Rosazza e installandosi perentoriamente al secondo posto dopo il ritiro di Carmellino.

Terza posizione per Elwis Chentre-Andrea Canepa che hanno bruciato sul filo di lana, per appena 1”2, Alessandro Gino, con a fianco Daniele Michi, che comincia a domandarsi se la sua Focus WRC sia ancora in grado di competere per la vittoria assoluta, oltre a dargli il numero 1 sulle portiere. A seguire Giacomo Scattolon-Matteo Nobili in gara test in funzione di Roma Capitale, Marco Gianesini-Matteo Bergonzi soddisfatti della loro posizione in classifica e del loro passo, gli ospiti bresciani Alberto Dell’Era-Danilo Fappani che hanno preceduto Gianluca Varisto-Ramon Baruffi di appena un secondo.

Nona piazza e primatista fra le Due Ruote Motrici Roberto Vescovi con Giancarla Guzzi al suo fianco, che ha lottato per tutta la gara con un concreto Simone Peruccio-Federico Capilli che ha concesso all’emiliano la classe S1600 solo sul traguardo finale. Fra i due la Hyundai i20 di Davide Riccio-Silvia Rocchi, che hanno fatto loro la prima tappa della Michelin Zone Rally Cup. Immediatamente dietro si è assistito a una battaglia al fulmicotone fra le Peugeot 208 R2B di Davide Caffoni-Massimo Minazzi e Riccardo Tondina-Davide Cecchetto alla fine divisi dalla miseri di appena 7/10. Ma non è stata l’unica classe in cui la battaglia è stata infuocata. In A6 “Bomberos”-“Leon” hanno tenuto dietro il neo nonno Roberto Filisetti in vettura con Andrea Zanetti dopo una sfida durata tutta la gara, mentre Andrea Castagna-Riccardo Filippini hanno gestito con brivido (e per appena 1”6) il ritorno di Paolo Iraldi-Marco Amerio in Classe N2, mentre in A5 la vecchia volpe Mario Viotti con Enzo Colombaro è riuscito a ribaltare a suo favore il risultato in A5 superando nell’ultima prova Daniele Ferrotto e Dario Barbin. Successo in A0 di Andrea Robone-Roberto Fugazza con 10”3 su Carlo Desimone e Veronica Gaioni, superati nel finale.

Anche fra gli Under 25 la classifica si è decisa all’ultimo con Davide Tiziani, navigato da papà Paolo, che ha avuto la meglio per soli 8”9 su Matteo Ceriali con a bordo della sua Peugeot 208 R2B Davide Gulfi.

Da segnalare anche la presenza della prima vettura ibrida nei rally italiani, la Suzuki Swift dei valdostani Simone Goldoni-Eric Macori che hanno effettuato un buon test in vista della loro traferita a Roma della settimana prossima.