4L Trophy: con Ferdinando De Candia 6000 km di raid africano a fin di bene

Di Marco Mincotti

BIARRITZ (Francia) – Partiti! E ne avranno fino al prossimo 25 febbraio. Stiamo parlando degli oltre 1.500 equipaggi che ieri, giovedì 15 febbraio, hanno preso il via dalla città basca di Biarritz (sulla Costa Atlantica) alla volta dell’Africa, dove affronteranno le fatiche del “4L Trophy”, raid automobilistico riservato alle Renault 4 carrozzate stile battaglia di El Alamein, ma anche e soprattutto un evento benefico che si prefissa lo scopo di portare aiuti umanitari nelle zone disagiate del Marocco. E fra i driver impegnanti nell’impresa c’è anche Ferdinando De Candia, 31enne “commander in chief” del team griffato dalla Norauto di Nichelino. Sarà lui, alternandosi al volante con Alessia Parimbelli, 22 anni e avvalendosi dell’assistenza tecnica del meccanico di bordo Dario Cammarata, a tenere alto il gagliardetto torinese durante questa dieci giorni motoristica che, dopo il via dalla costa francese, approderà in Africa, a Tangeri, per poi affrontare un difficoltoso percorso che porterà le vetture oltre la catena dell’Atlante e, infine, a Marrakech. Difatti solo quando l’inconfondibile guglia del minareto della moschea della Kutubiyya farà, finalmente, capolino all’orizzonte i circa 6mila chilometri del tracciato potranno dirsi conclusi. Il tutto dopo due settimane di bivacchi di gruppo, percorsi assai tortuosi ed obblighi di regolarità ed esercizi di orientamento. Nel 1998, anno della prima edizione, furono solamente tre gli equipaggi che si presentarono alla linea di partenza. Oggi il numero di vetture in lizza, provenienti da tutta Europa, è a dir poco impressionante.

Foto… e motori. Il 4L Trophy permette di abbinare lo spasso di una guida rallistica alla suggestione dei luoghi attraversati, ideali per scattare istantanee d’effetto che poi rappresentano il vero scrigno dei ricordi di chi la fortuna di partecipare ad una simile avventura. E foto e motori sono proprio le passioni di Ferdinando De Candia. “Mi piace la fotografia e ovviamente adoro le auto – ha commentato prima della partenza – ma anche i viaggi mi appassionano, anche se purtroppo il tempo a disposizione non ne è mai abbastanza. Per questo ho colto al volo l’opportunità di questa stupenda avventura che ha anche un importante scopo benefico”.