Addio a Fabio Roero veloce al volante e nello scorrere della vita

Roero2 (Custom)Ricordo di Maurizio Sala

ASTI – Velocissimo al volante e anche in una vita troppo breve interrotta a 42 anni. Fabio Roero, rallista e ristoratore di Asti, non è riuscito a vincere l’ultima sfida con la malattia, che in pochi mesi ne ha spento il sorriso. Simpatia contagiosa riconosciuta dai tanti amici. Quelli della guida di traverso e quelli della quotidianità, conosciuti dietro al bancone dei locali che aveva gestito a Castello d’Annone e poi nel capoluogo, in vicolo Giuliani sempre sotto l’insegna “Ruè“.

Fabietto “Race in peace era scritto sul vetro della Mitsubishi posta ai piedi della chiesa di Tanaro. Il suo rumore al termine del funerale ha suscitato brividi e ricordi alla folla che gli ha tributato l’estremo saluto. Grande abbraccio da tutto il mondo della guida di traverso: preparatori, navigatori e piloti. Carriera sportiva iniziata nel 1998 a San Damiano su un’arancione Renault Clio al Rally del Grappolo. Subito veloce. La passione Fabio l’aveva ereditata da papà Claudio, al volante di Peugeot 309 e 205. Nel 1999 l’avventura nel Trofeo 600 Sporting con alle note Anna Andreussi. Sulla “piccola” Fiat emergono tutte le sue qualità di guida: veloce, pulito ed efficace. Arrivano i tempi e i risultati. Nel 2001 la vittoria nazionale nel Trofeo Rover condivisa con l’amico Andrea Boano. Uno dei numerosi “naviga” a dettargli le note anche nei successivi anni. Tutti amici. Non secondaria l’esperienza di ricognitore a Luca Cantamessa, per diversi anni a percorrere in lungo e largo l’Italia rallistica. “Figura fondamentale perché si basava sulla fiducia reciproca e io mi fidavo ciecamente. Sapevi esattamente interpretare il mio pensiero da pilota quale sei stato, tra l’altro velocissimo” si legge nel personale e toccante ricordo di Fabio fatto dal campione di Maretto su Facebook.

C’era stato poi il lavoro da ristoratore. Diplomato sommelier pur non facendo mistero di non amare il vino. Nel “Ruè di Asti andava a mangiare anche Giorgio Faletti il quale ne ha tratteggiato la figura nel romanzo “Tre atti e due tempi“. “Fabio è un ragazzo sveglio e spiritoso… non molto alto, rotondo come è giusto che sia un ristoratore. Ciao Ruè. Ciao Silver.” così scriveva Faletti. era fondamentale perché si basava sulla fiducia reciproca, e io di te mi fidavo ciecamente

Fabio Roero oltre al padre Claudio (uno dei fondatori di Asti Motorsport) lascia la madre Marisella.