Alessandro Giuliana: un mirino puntato sul Rally delle Valli Vesimesi

VESIME (AT), 20 maggio – C’è sempre un pizzico di tensione quando si spara. Anche se l’arma in possesso è un incruento cannone che immobilizza il soggetto, ma solo sulla scheda elettronica della macchina fotografica. Ma come tutti i grandi professionisti, anche i killer dell’immagine sono assolutamente freddi e compassati quando debbono “sparare” e colpire il loro obiettivo. È questo che li distingue da noi, piccoli mortali della macchina usa e getta, che riusciamo a fare le foto mosse anche quando il soggetto è assolutamente fermo, mentre loro schiacciano nel loro obiettivo una vettura che viaggia a 180 all’ora nella prova speciale, senza battere ciglio.

E come tutti i “killer” professionisti preparano il loro tiro, che non importa sia da vicino o da lunga distanza, ma va assolutamente studiato in precedenza per ottenere il miglior risultato possibile. Inoltre possiedono il fiuto della caccia alla preda, perché sanno in anticipo che lì qualcosa accadrà, che lì qualcosa di bello da fotografare ci sarà, ed hanno quell’occhio particolarmente allenato che ci fa dire “atc…, che bella foto; e pensare che io ero tre metri più in là e non sono riuscito a farla”.

Una dimostrazione di tutto ciò ce la regala Alessandro Giuliana, che ha girovagato per due giorni nella Valle del Bormida per ottenere scatti che non solo documentassero le prodezze di piloti, navigatori e vetture, ma allo stesso tempo regalassero un piacere estetico a chi osserva le immagini e non sa spiegarsi perché abbiano quel tocco in più, ma ci danno quella sensazione di bello che solo lo scatto d’arte sa regalare. Grande specialista del “bird watching”, oltre che delle prove speciali, il reporter di Canelli ci offre una serie di scatti particolarmente suggestivi della gara di Vesime di domenica scorsa. E come nel “bird watching” la foto diventa più interessante se è ritratta una specie rara, la foto rallistica diventa più aggraziata se sul podio vendono immortalate le due miss “Bacio di Langa”.