Anche gli sportivi dell’Automobile Club di Udine donano un’apparecchiatura alla terapia intensiva dell’Ospedale di Udine

Lo sport automobilistico non è solo una grande passione, ma un mondo intero di persone che condividono valori forti, quali la disciplina, l’impegno, lo spirito di squadra, il rispetto e l’inclusione.

Oggi questo mondo attraverso i propri rappresentanti nella Commissione sportiva ha deciso di rinunciare ai contributi concessi dall’Automobile Club di Udine per la promozione delle manifestazioni motoristiche in Provincia, chiedendo di destinare tali risorse ad azioni concrete ed immediate in favore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione 2° dell’Ospedale S.M. Misericordia di Udine.

I 500 Soci sportivi dell’Automobile Club di Udine hanno quindi voluto affiancare una loro specifica iniziativa benefica a quella analoga già attivata dall’Ente, con la donazione di un secondo macchinario specialistico, utile non solo in questo momento di emergenza e preoccupazione per la diffusione del contagio da COVID19, ma preziosissimo anche in futuro per il trattamento di tutti i pazienti in rianimazione.

Il defibrillatore multi parametrico e il sistema di monitoraggio neurologico, donato dai 12mila soci dell’ACU, saranno disponibili presso l’Ospedale entro pochissimi giorni: un modo concreto per aumentare la capacità e le dotazioni del Reparto e per rispondere in maniera immediata alle straordinarie necessità di intervento a sostegno delle persone che rischiano la vita.

L’Automobile Club di Udine, a nome degli sportivi e di tutti i suoi Soci, ringrazia di cuore tutti coloro che in questo momento stanno con abnegazione aiutando la nostra Terra ad uscire da questo momento di grave difficoltà, da cui ci riprenderemo presto anche grazie all’importante gioco di squadra.

Queste le parole del dottor Flavio Bassi, Direttore S.O.C. Anestesia e Rianimazione 2°:

“Non ho veramente parole sufficienti per ringraziare per quanto fatto da voi; quel defibrillatore è una macchina estremamente performante perché permette, staccando il monitor principale dal corpo macchina che rimane sul paziente, di continuare a monitorare i parametri vitali fino a una distanza max di 10 metri, ad esempio in corso di TAC e  tenersi in posizione di sicurezza quando il paziente viene trasportato attraverso i corridoi nelle barelle di biocontenimento. Questo defibrillatore è uno dei sistemi più utilizzato in Lombardia e fornisce un alto livello di sicurezza per l’operatore e per il paziente.  Grazie davvero. L’Azienda Ospedaliera provvederà ad un ufficiale ringraziamento per la Donazione alla Terapia Intensiva COVID.”