Asimotoshow: Agostini e Spencer. I grandi delle due ruote esaltano la scintillante diciottesima edizione

Diventa maggiorenne la manifestazione voluta dall’Automotoclub Storico Italiano dedicata alle due ruote, che ogni anno si arricchisce di piloti ed eventi; divenendo una kermesse di tale ricchezza per cui è impossibile seguire e vedere tutto, con le moto che rombano in pista dalle 13 del venerdì alla stessa ora di domenica. Pioggia permettendo. Ma lo spettacolo non è solo in pista, ma anche nei box, dove gente proveniente da mezzo mondo, che parla lingue diverse, si capisce al volo usando come interprete la grande passione per la moto. Testo di Tommaso M. Valinotti. Foto di Gabriele Valinotti

VARANO DE’ MELEGARI (PR), 26 maggio – Un dato è certo. Alla diciottesima edizione di Asimotoshow erano presenti 755 moto che andavano dalla Peugeot Quadriciclo del 1901 di Elvira Dal Degan fino alle ventennali Aprilia fino alla Yamaha TE 250 GP del 1997 di Saverio Cianchini. Ovvero un secolo di storia delle due ruote nelle varie declinazioni da corsa e da turismo. Più difficile calcolare quanti fossero i titoli mondiali in pista durante la Parata dei Campioni che ha concluso la manifestazione, mentre resta pressoché impossibile (anche per i maghi della statistica) conteggiare i titoli nazionali.

Considerando che era presente il re delle corone iridate Giacomo Agostini (quindici titoli) per la prima volta accompagnato dal figlio Piergiacomo; quindi Freddie Spencer (tre), Manuel Poggiali (due), Carlos Lavado (due), Pierpaolo Bianchi (tre), Steve Baker (uno), Eugenio Lazzarini (tre) e Christian Sarron (uno). Insomma, fate un po’ il conto voi.

Ma non erano i soli ad esaltare il pubblico di Varano. A comporre la lunga striscia dei campioni che domenica hanno fatto due giri di pista a fuoco nell’ora di mezzogiorno ed hanno posato per la foto ricordo di questa edizione 2019 una trentina di centauri che hanno fatto la storia delle corse. A cominciare dal veterano Vittorio Zito 88 anni fra due giorni, a Marco Dall’Aglio recordman della pista di Varano che ha fatto volare la sua Paton GP 500; da Roberto Gallina che ha riportato in pista la blasonata MV 500 ex Giacomo Agostini, al figlio Michele che con l’imbattibile Suzuki 653 curata proprio dal team Gallina ha emulato “fast” Freddie Spencer percorrendo a candela il rettilineo dei box mandando in visibilio i tifosi.

Per proseguire con il francese Jean François Baldè, vice campione del mondo 250 nel 1981 che ha ritrovato la sua Kawasaki 250 per finire al monegasco Hubert Rigal, pilota professionista di auto e moto da quando aveva ventidue anni, ed oggi titolare del team Yamaha Historic Racing Team, che porta sulle piste di tutto il mondo le moto sulle quali far salire piloti come Agostini, Baker, Sarron, e Kenny Roberts. Senza dimenticare il giovanissimo Matteo Ferrari, ventidue anni, ma già con ampia esperienza nel moto mondiale, arrivato a Varano oggi con Manuel Poggiali, per partecipare alla Parata dei Campioni di cui ha ampiamente diritto di far parte.

Una manifestazione che, seppur disturbata dalla costante minaccia di pioggia, divenuta realtà la domenica che ha impedito ai centauri di girare in pista, ma non ha fermato la Parata dei Campioni e gli acrobati del team “Stuntriders” ha vissuto tutto il calore della passione di migliaia di spettatori (anche questi di difficile calcolo, visto che l’ingresso era assolutamente gratuito) che hanno affollato le tribune.

Insomma mentre piloti e spettatori si preparavano a lasciare Varano, caricando le loro moto sui furgoni, fra grandi strette di mano, pacche sulle spalle, la promessa di essere presenti ad Asimotoshow 2020. Perché in questa manifestazione solo gli assenti sono perdenti.