Auto: modesto sprint in dicembre (+1,96%), ma bilancio 2018 in rosso (-3,11%)

Ombra cupa sul 2019 dell’auto da congiuntura e manovra del Governo. A cura del Centro Studi Promotor

BOLOGNA, 2 gennaio – Dopo tre mesi in calo il mercato italiano delle autovetture tenta in dicembre un modesto sprint, che non modifica però il risultato complessivo del 2018. In dicembre le immatricolazioni sono cresciute dell’1,96% sullo stesso mese dell’anno scorso, ma il bilancio dell’intero 2018 chiude a quota 1.910.025 immatricolazioni contro il 1.971.345 del 2017 e quindi con un calo del 3,11%. Quello sul mercato automobilistico è il primo dato sull’economia italiana nell’intero 2018 che viene reso noto e – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – non è un dato di buon auspicio. Nel 2018 si è interrotta la robusta ripresa della domanda di autovetture dopo il drastico calo che aveva portato le immatricolazioni nel 2013 a quota 1.304.648, cioè al di sotto del 47,7% rispetto al livello ante-crisi (2007). Da questo minimo assoluto, dopo un fase di stabilizzazione nel 2014, è iniziata una robusta ripresa con tassi di crescita del 16% nel 2015 e nel 2016 e dell’8% nel 2017. Nel 2018 il recupero si è interrotto nonostante che fosse ancora ben lontano il livello fisiologico delle immatricolazioni per un Paese che dispone di un parco circolante di autovetture di 39 milioni di unità ed ha quindi una forte domanda di sostituzione.
La battuta d’arresto del 2018 è dovuta a diverse cause: in particolare al fatto che alcune case auto hanno rallentato nella pratica dei chilometri zero, all’introduzione dal 1° settembre del nuovo sistema europeo di omologazione WLTP ed anche, e soprattutto, al progressivo rallentamento dell’economia italiana. La crescita del PIL, che nell’ultimo trimestre del 2016 e nel primo del 2017 aveva fatto registrare incrementi congiunturali dello 0,5%, si è progressivamente ridotta fino a portare ad un calo dello 0,1% nel terzo trimestre 2018.  La frenata dell’economia italiana è dunque particolarmente evidente ed è molto probabile che anche nel quarto trimestre 2018 il PIL abbia fatto registrare un ulteriore calo. Se così fosse, vi sarebbero state due variazioni congiunturali negative consecutive che, secondo le convenzioni degli economisti, segnano l’entrata di un sistema economico in recessione.
La situazione dell’economia getta un’ombra cupa sulle prospettive del mercato automobilistico italiano. A ciò si aggiunge che anche altri elementi inducono a valutare con grande cautela l’andamento della domanda di automobili nel 2019. Dall’inchiesta congiunturale mensile di dicembre del Centro Studi Promotor emerge che soltanto l’11% degli operatori auto interpellati si attende una crescita della domanda, mentre il 52% ipotizza stabilità e ben il 37% si attende una frenata delle immatricolazioni. Occorre poi considerare l’effetto dei provvedimenti sull’automobile introdotti dal Governo con la Legge di Bilancio recentemente approvata, provvedimenti che prevedono, come è noto, bonus per l’acquisto di vetture ecologiche e penalizzazioni per l’acquisto di altre vetture con emissioni di CO2 medio-alte o alte. Secondo il Centro Studi Promotor il saldo tra maggiori acquisti di vetture ecologiche e i minori acquisti di altre vetture dovrebbe essere negativo di 100.000 unità.