Buon compleanno Karl  

KARLSRUHE (Germania), 25 novembre – Karl Friedrich Benz nacque in Germania a Karlsruhe, il 25 novembre 1844  e morì a Ladenburg, 4 aprile 1929; è considerato l’inventore dell’autovettura, e secondo alcune teorie Karl Benz avrebbe ispirato il nome della benzina, dato che la benzina in tedesco si chiama “Benzin“.

Karl Benz nacque in realtà con un altro nome, Karl Friedrich Michael Vaillant, figlio di Josephine Vaillant e di Johann Georg Benz. Il piccolo Karl nacque quando i due genitori non erano ancora sposati, ma quando compì il primo anno di vita, essi contrassero matrimonio e divennero a tutti gli effetti la famiglia Benz, una famiglia destinata ad un triste destino. Il padre, macchinista ferroviario, morì quando Karl aveva appena due anni, lasciando la giovane moglie in serie difficoltà economiche e con un bambino in tenera età da tirare su. Questo tragico evento non fece arrendere Josephine Vaillant, la quale cambiò il cognome al piccolo Karl da Vaillant a Benz in ricordo del padre. La donna, al prezzo di notevoli sacrifici e privazioni, riuscì a provvedere ad una solida educazione e preparazione per il figlio. I primi studi avvennero alla scuola ad indirizzo grammaticale di Karlsruhe. La città natale di Benz forniva la possibilità di frequentare il liceo. Benz si iscrisse a tale liceo nel 1853, a soli nove anni di età. La sua grande propensione per le discipline tecniche e scientifiche lo spinse poi a frequentare il politecnico, che cominciò a frequentare il 30 settembre del 1860, e dove sviluppò tali attitudini sotto l’occhio dei professori Redtenbacher e Grashof, i quali prepararono Karl Benz allo studio dei motori. In realtà la madre avrebbe desiderato per il figlio una carriera come impiegato, ma la passione del giovane Karl per la tecnica ebbe alla fine la meglio: il 9 luglio 1864, Karl Benz conseguirà il diploma.

Si dice che Karl Benz abbia cominciato a focalizzare nella sua mente i concetti basilari della costruzione di una vettura non mossa da cavalli, osservando il funzionamento della meccanica della sua bicicletta tutte le volte che percorreva la distanza tra casa e scuola. Al termine degli studi presso il politecnico di Karlsruhe, Benz entra come apprendista in quella Karlsruher Maschinenfabrik che un paio di anni più tardi, pochissimo tempo dopo che Benz lascerà questa esperienza lavorativa, vedrà nientemeno che Gottlieb Daimler come direttore tecnico. Circostanze come questa faranno parte dei rarissimi punti di contatto tra i due personaggi, che avranno ruoli fondamentali nella nascita dell’automobile, ma che di fatto, pur risiedendo e lavorando a poca distanza l’uno dall’altro, non avranno mai modo di conoscersi di persona ed agiranno ognuno all’insaputa dell’altro. Nel 1866, quindi, Karl Benz lascia la Karlsruher Maschinenfabrik per trasferirsi a Mannheim come progettista di bilance ed in seguito, nel 1869, a Pforzheim come direttore in una ditta costruttrice di ponti. In questo periodo conosce Bertha Ringer, destinata a divenire sua moglie: anch’essa avrà un ruolo non trascurabile per quanto riguarda la nascita dell’automobile. La futura signora Benz entrerà però in causa già molto tempo prima nella vita professionale di Karl Benz. Questi, infatti, sempre a Pforzheim, fonderà assieme all’amico August Ritter una società di costruzioni, che però avrà vita breve a causa di dissidi nati ben presto tra i due. Karl Benz ha bisogno di un cospicuo fondo economico per rilevare la quota societaria di Ritter e Bertha Ringer convince il padre a concederle la dote, che verrà impiegata da Benz proprio per liquidare Ritter e registrare la ditta, ora di sua esclusiva proprietà, come Karl Benz Eisengießerei und mechanische Werkstätte (Officina Meccanica e Fonderia Karl Benz). Il 20 luglio del 1872, Karl Benz convola a nozze con l’intraprendente Bertha Ringer ed il 1º maggio dell’anno seguente nasce il primogenito della famiglia Benz, Eugen, seguito dal secondogenito Richard il 21 ottobre del 1874. Se dal punto di vista strettamente famigliare, la situazione appare felicissima, non si può dire lo stesso per quanto riguarda gli affari e la situazione comincia a precipitare, fino a che nel 1877, la fonderia di Benz è costretta a chiudere con un “buco” di 2000 marchi dell’epoca. Il 1º agosto dello stesso anno viene alla luce Klara Benz, terzogenita di Karl e Bertha.

 

La famiglia Benz che si allargava man mano, però, richiedeva risorse per il suo sostentamento, risorse che cominciavano a mancare. Benz cominciò nuovamente a pensare al nuovo tipo di attività a cui poteva dedicarsi e lo trovò nei motori a gas, consapevole del successo che stavano ottenendo presso la Deutz Gasmotorenfabrik AG di Colonia, azienda fondata da Nikolaus August Otto e nella quale lavoravano due personaggi di enorme spessore come Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach, anch’essi destinati, come Benz, a dare l’impulso definitivo alla diffusione dell’automobile in Europa e nel mondo. Per oltre due anni, Benz si dedica alla creazione ed alla messa a punto del suo motore, inizialmente un due tempi (a cui però già dal 1876 stava lavorando Dugald Clerk che nel 1881 lo brevettò), visto che il quattro tempi era protetto dal brevetto di Otto. Fu il 31 dicembre del 1879 che Benz, finalmente, riuscì a far funzionare il suo motore come sperava, dopo aver investito i pochi denari suoi e della moglie. In seguito, ottenne un finanziamento da un suo amico fotografo, grazie al quale riuscì a perfezionare il motore in maniera definitiva. Nel 1882, Benz riuscì ad aprire persino una nuova ditta dedita alla costruzione di motori a gas, la Aktiengesellschaft Gasmotorenfabrik in Mannheim con sei persone alle sue dipendenze. Ma i guai finanziari non erano ancora appianati, anzi. Le banche tornarono nuovamente a bussare alla porta di Benz, il quale, dopo pochi mesi dalla sua apertura, lasciò la società, tra l’altro rimanendo con poche risorse in termini di buonauscita. A ciò si aggiunse anche la nascita della quarta figlia, Thilde Benz, equivalente ad una bocca in più da sfamare.

Per fortuna, l’eco dei nuovi motori di Benz si stava già diffondendo dovunque, pertanto Benz trovò nuovi finanziatori disposti a concedergli dei fondi per rimettere in piedi una nuova azienda, la Benz & Cie. Rheinische Gasmotorenfabrik in Mannheim, fondata il ottobre del 1883. Stavolta la fortuna girò dalla parte dell’instancabile Karl Benz: la rendita arrivò e Benz poté finalmente mettere da parte le risorse per la famiglia e per il futuro della sua azienda, mentre le banche divennero più fiduciose. Benz cominciò quindi a pensare alla realizzazione di un motore atto a muovere una vettura senza bisogno di cavalli. Si rese conto ben presto che l’unico modo era di utilizzare un motore a quattro tempi, vincolato però dal brevetto di Otto. Il momento propizio si presentò all’inizio del 1886, in occasione della causa legale in corso tra lo stesso Otto e Gottlieb Daimler. La sentenza emessa dal tribunale, che diede ragione a Daimler, liberò il motore a quattro tempi da ogni vincolo legale e Benz poté così registrare il suo motore e la vettura su cui era montato, la Benz Velociped con un unico brevetto, consacrandosi così come l’inventore della prima autovettura al mondo. Benz presentò a varie manifestazioni le sue nuove invenzioni, ma l’impulso propagandistico definitivo arrivò nientemeno che dalla moglie Bertha, la quale rubò di nascosto una Velociped dall’officina del marito ed assieme ai due figli maggiori, Eugen e Richard, intraprese un avventuroso viaggio di 45 km verso Pforzheim, a casa dei suoi genitori, ed altrettanti km di ritorno. L’impresa ebbe un’eco mediatica enorme e la fama di Benz si diffuse rapidamente. Tra moti di entusiasmo, sospetti e detrattori, Karl Benz poté espandere i suoi affari e dedicarsi ad autovetture e motori statici, ottenendo in entrambi i casi risultati commerciali brillanti. Le sue autovetture cominciarono anche ad essere prodotte in Francia su licenza. Il 16 marzo del 1890 vi fu un nuovo arrivo in famiglia: nacque infatti la quinta ed ultima figlia di Karl Benz, Ellen. Ma ben presto sul fronte autovetture, le ordinazioni cominciarono a scemare e Benz si buttò a capofitto nella realizzazione di una nuova vettura. Da questo progetto nacque la Benz Viktoria (1893), destinata ad un successo più rimarchevole, ed in seguito anche la Velo (1894), erede dell’oramai inadeguata Velociped. Durante l’ultimo decennio del Secolo XIX, gli affari andarono talmente bene che Benz divenne il primo costruttore di automobili al mondo, superando la stessa DMG, che nel frattempo era stata fondata da Daimler, Maybach ed altri soci. Vennero brevettati vari altri veicoli che lo stesso Benz provvedeva a collaudare sulle strade francesi ritenendole in migliore stato rispetto a quelle del proprio paese.

Nel 1901 si ebbe un improvviso crollo di vendite, dovuto all’agguerrita concorrenza della DMG, che aveva immesso nel mercato le sue Mercedes 35PS, ben più moderne e prestanti rispetto alle Benz che avevano trionfato commercialmente fino a poco tempo prima. Karl Benz, dal canto suo, non era per niente incline ad apportare innovazioni ai suoi modelli, poiché rifiutava l’idea dell’autovettura come mezzo ad alte prestazioni o addirittura da impiegare in gara. Ma stavolta dovette arrendersi all’evidenza e soprattutto alla volontà dei suoi soci, che invece erano decisi a dare una svolta produttiva e a rivoluzionare la gamma Benz. Fu a quel punto che Benz lasciò stizzito la sua azienda per dedicarsi per conto suo alla produzione di motori. Ma i risultati non arrivarono né da una parte né dall’altra. Si giunse ad una riconciliazione tra le parti e Benz tornò alla sua azienda. Ma si era tornati in difficoltà economiche e si decise quindi di tagliare parte del personale, tenendo i migliori. Da ciò nacque la gamma Parsifal, dotata di diverse innovazioni tecnologiche rispetto alla precedente gamma, a tal punto da suscitare nuovamente il disappunto di Benz, che nell’aprile del 1903 lascia definitivamente l’azienda, ma le offrì consulenza per tutta la vita, così come per tutta la vita, ed a partire dal 1904, fu invitato ad entrare a far parte del suo consiglio di amministrazione.

Qualche tempo dopo aver lasciato la sua azienda, Karl Benz fondò la Karl Benz Söhne, che propose alcune autovetture, ma con poco successo. Il 25 novembre del 1914 Benz ottenne la laurea ad honorem, consegnatagli dal Politecnico di Karlsruhe presso cui aveva studiato molti anni prima. Successivamente, nel 1926, la Benz & Co. si fuse con la DMG. La nuova casa automobilistica, la Daimler-Benz AG appunto, ebbe un grande successo e il nome di Benz è tuttora legato al celeberrimo marchio della Mercedes-Benz. Karl Benz trascorre gli ultimi anni della sua vita con serenità, consapevole di aver fatto sempre la cosa giusta. Muore il 4 aprile del 1929 per una bronchite, un anno funesto per altre personalità legate ai marchi della Daimler-Benz: nello stesso anno morirono infatti Wilhelm Maybach e Mercedes Jellinek, che diversi anni prima aveva dato il suo nome alle prestigiose vetture con la stella a tre punte.

Dal 1984, Karl Benz è entrato a far parte del novero dei maggiori personaggi del campo automobilistico inseriti nell’ Automotive Hall of Fame.