Carlo Lisa: il grande salto è in vista

L’oculista torinese, dopo una decennale esperienza con la Peugeot 106 di Classe N1 compie il grande salto alla feroce “leoncina” di Classe A6. Con la solita umiltà, serenità e tranquillità di chi corre esclusivamente per divertirsi. Ma un sogno nel cassetto c’è: portare finalmente a termine quel Team 971 che sembra stregato

DRUENTO (TO) – Arriva il momento di compiere il grande salto. Il momento in cui ci si ritrova a volare, leggeri, quasi senza accorgersene. Quel momento è arrivato per Carlo Lisa che, così, quasi senza volere è passato dalla sua Peugeot 106 N1 (un centinaio di cavalli o poco più) alla muscolosa e impegnativa Peugeot 106 di Classe A6, curata dai gemelli Mauro e Adelmo Tessa che di cavalli ne colleziona quasi il doppio.

Cinquantacinque anni di Druento (TO), medico oculista che lavora nella precisione del laser all’ospedale Oftalmico di Torino (“fin quando non lo chiuderanno” chiosa con una punta di rammarico) è appassionato di rally fin dall’infanzia. “Una passione non condivisa da nessuno in famiglia, visto che da bambino a casa mia si parlava solo di sci (e Carlo Lisa è stato, ed è tuttora, uno sciatore provetto) con mio padre che gestiva, coinvolgendomi, il locale sci club”.  Ma il tarlo c’era ed era ben radicato; e in questi casi anche il destino ci mette la manina. “Un mio lontano parente, Stefano Lisa che era capofficina all’Abarth di Corso Marche; quando andava a provare le 124, le 131 Abarth o la Ritmo di Attilio Bettega mi chiamava e mi scarrozzava per le stradine dei dintorni, dove faceva i test”. Niente da stupirsi quindi se il secondo figlio di Stella e Carlo Lisa si chiami Stefano, ma soprattutto non ci stupisce che, ottenuta la laurea, la specializzazione, una certa solidità economica, i rally non siano stati più una passione latente, ma siano diventati una solida realtà.

Una quindicina di anni or sono un collega di Dego, nell’immediato entroterra di Savona, appassionato di rally, mi disse che conosceva un certo Claudio Vallino di Altare, rallista provetto e me lo presentò. Fu la classica goccia che fece traboccare il vaso e nel 2003 mi iscrissi a ‘Caccia al Pilota’ in mezzo a una miriade di ragazzini. L’anno successivo Claudio Vallino, con cui ero in stretto contatto, mi disse che stava preparando una Peugeot 106 N1 e non mi parve vero di affittarla ed esordire al Rally della Collina affiancato da Fabio Gulmini. Ci ritirammo dopo un testacoda, con conseguente toccata in un terrapieno”.

Metodico e con un approccio razionale a ogni esperienza nel 2005 affina l’arte rallistica disputando alcune gare come navigatore a fianco di Giampaolo Panero, veloce pilota e allora grande protagonista delle prove speciali con le Seicento Kit. Ma è la guida la grande passione di Carlo Lisa e nel 2006 con una Peugeot 106 N2 ci riprova al San Giacomo di Roburent quindi al Rally della Collina con Fabrizio Coeli, riuscendo a vedere il traguardo e soddisfatto dei risultati decide di avere una vettura tutta per lui e acquista la mittica Peugeot 106 di Classe N1 con cui convive da dieci anni.

A rallentare la mia presenza ai rally fu un brutto incidente in scooter nel 2007 che mi ha costretto a disertare per un certo periodo gli appuntamenti rallistici. In questi dieci anni ho disputato 23 gare con la Peugeot 106 N1 e mi sono tolto parecchie soddisfazioni. Avendo iniziato in età matura non ho mai avuto ambizioni di affrontare le speciali iridate o di diventare un campione del mondo. Ho cominciato troppo tardi. Come nello sci, dove essendo un ‘cittadino’ non avevo speranze, mi sono sempre posto obiettivi raggiungibili. Ovvero un costante miglioramento, che significa innanzi tutto la riduzione del distacco dai migliori della categoria. Ho sempre pensato che non è importante vincere, specie se sei da solo in classe, ma migliorarsi costantemente. Per questo motivo ho sempre guardato con massimo interesse i tempi dei concorrenti della Classe A5, pur correndo in N1” analizza il dottor Lisa, che prosegue: “Per migliorare bisogna avere l’umiltà di imparare da chi sa. Per questo motivo ho frequentato due volte la ScuolaRally-Guida Sicura di Claudio Vallino, che mi è servita moltissimo non solo per acquisire maggior velocità e tecnica nell’affrontare le prove speciali, ma anche per raggiungere una maggior sicurezza di guida e capacità di reazione nelle situazioni difficili. A questo proposito mi piace sottolineare che disputare i rally cambia moltissimo la mentalità di guida. Su strada aperta sono prudentissimo, non mi interessa più correre in mezzo alla gente, fatto comune a tutti i giovani appassionati di corse, ma che non hanno mai disputato una prova speciale. Questo è un concetto da spiegare ai ragazzi che a volte prendono rischi incredibili nel traffico quotidiano”.

Dal Rally Team 2013 a fianco di Carlo Lisa c’è Flavio Magnetti, 25 anni di Coassolo di Lanzo, cugino del pilota di Druento: “Un quarto figlio per quanto sono affezionato a lui. È un grande appassionato. Un ragazzo molto preciso e pre3parato che quest’anno si è preso la soddisfazione di vincere la Classe A7 al Rally del Piemonte a fianco di Fabrizio Caveglia. E così, pur avendo acquistato la Peugeot 106 di Classe A6 di Pietro Teppa ho tenuto la Peugeot 106 N1 che nella prossima stagione useranno mio figlio Stefano e Flavio”.

Nella decennale carriera rallistica di Carlo Lisa si sono alternate grandi soddisfazioni con piccole delusioni il tutto condito da qualche sogno nel cassetto. “Mi ha fatto enormemente piacere vincere la Classe alla Ronde d’Estate-Trofeo Paolo Meneghetti che ha significato essere ospitato al Rallye des Alpes di settembre, dove sono riuscito a vincere nuovamente la Classe N1; una grande soddisfazione è stato vedere crescere il mio passo nella discesa del Col del Lys al Rally Città di Torino, una gara che mi ha premiato con la vittoria di Classe N1 nel 2015 e 2016. La grande delusione è essermi ritirato tutte e tre le volte che ho disputato il Rally Team ‘971. Non solo. Quest’anno mi sono ritirato anche al Rally Day di Castiglione, proprio in una prova speciale che è un classico del Team”.

Molto concreto nelle sue aspirazioni Carlo Lisa è estremamente pragmatico anche nelle sue fantasie: “Sono contento per la mia carriera rallistica, che mi ha dato molte soddisfazioni. Di questo devo ringraziare Marco Penati e Roberto Forte che hanno seguito la mia 106 N1 in questi anni. Quando andava bene festeggiavamo insieme, se andava male e mi ritiravo non me la sono mai presa. Così sono i rally. Sono contento dei miglioramenti visti nella guida, specie sul bagnato e sul veloce, frutto anche della mia esperienza sciatoria che ancora coltivo, disputando un paio di gare l’anno. Il sogno nel cassetto? Disputare un bel rally totalmente innevato con una trazione posteriore. Ma il sogno più grande lo sto realizzando. Essere al via con la Peugeot 106 di Classe A6 che imparerò a conoscere un passo alla volta. E magari riuscire a terminare questo benedetto Rally Team che è il mio obiettivo rallistico della stagione 2018”.