Dittatura svizzera al Moscato Storico

Tredici equipaggi in gara che danno spettacolo sulle nove prove speciali. Valliccioni-Cardi non lasciano spazio agli avversari e vincono tutte le speciali. Al traguardo dieci equipaggi. Di Tommaso M. Valinotti, Foto di ActionRace e Kaleidosweb

SANTO STEFANO BELBO (CN), 22 luglio – Nulla da fare contro gli elvetici Marc Valliccioni e Maria Rose Cardi che hanno sfruttato a pieno le grandi potenzialità della loro BMW M3 per imporsi nella prima edizione del Moscato Rally Storico, andato in scena sulle stesse nove prove speciali del moderno (precedendolo anzi sul tracciato) sabato 21 e domenica 22 luglio. Un successo che sta tutto nei numeri spuntati dall’equipaggio rossocrociato che ha siglato il miglior tempo in tutte le nove prove speciali, chiudendo così con un vantaggio di 2’16” sulla Toyota Celica ST 165 di Sergio Mano per la prima volta affiancato da Flavio Barbero (il suo abituale navigatore, Matteo Barbero, era a prendere spaventi in Classe N2.)

Con un passo irraggiungibile dalla concorrenza, Valliccioni-Rose hanno rischiato di non far loro una sola prova speciale: il passaggio di mezzogiorno nella Valdivilla, che hanno vinto con un margine di soli 2/10 su Mano-Aivano a causa di un innocuo testacoda. Alla fine coppe al cielo e spumante alle stelle per la coppia elvetica, venuta a Santo Stefano Belbo non solo per sostenere i loro connazionali impegnati nel rally moderno, ma anche per effettuare un velocissimo e probante test di gomme in vista del prossimo Alpi Orientali Historic, valido per il Campionato Europeo di cui sono grandi protagonisti, specialmente dopo la vittoria nel recente Tour de Corse Historique.

Seconda piazza dunque per Mano-Aivano, bravi soprattutto a non cadere nella tentazione di inseguire con troppa decisione gli elvetici che vantavano sicuramente una superiorità di mezzo. A questo punto l’equipaggio albese-astigiano ha badato ad assicurarsi la seconda piazza senza rischiare più del necessario, dedicandosi principalmente allo spettacolo che ha sicuramente reso felici i numerosi tifosi lungo le prove speciali. Dietro a Mano-Barbero un altro funambolo del controsterzo, ovvero Marco Bertinotti affiancato da Margherita Potino Ferraris che non ha mai guardato la classifica, dedicandosi esclusivamente allo spettacolo con la sua Opel Manta GT/E, vettura che paga un pesante debito di potenza ed età nei confronti delle vetture che l’hanno preceduta, ma diventa un’arzilla giovincella nelle mani di Bertinotti Jr., arrivando al punto di approfittare dell’unico momento di distrazione di Mano, per siglare il secondo tempo assoluto nella speciale di Torre che chiudeva la nottata di sabato.

Quarta forza in campo per la Delta 16V di Rudi Mao-Jessica Femia, inizialmente in lotta con Bertinotti per il terzo gradino del podio fino al primo passaggio sulla Valdivilla mattutina, quando hanno pagato un ritardo di sette minuti al Controllo Orario (1’10” di penalità) per rimettere in sesto un tubo dell’olio della loro Delta che si era sfilato creando non pochi problemi al pilota di Bagnasco. A seguire un fantastico Fabrizio Cavaglià che ha rispolverato la sua piccola Opel Corsa di 1300 centimetri cubi, e tolto la ruggine ai suoi sette anni di inattività per tornare in gara segnando tempi di assoluto valore affiancato da Davide Aime, precedendo l’accoppiata Adriano Galaverna-Alessandro Scrigna che è finalmente riuscito a traghettare la loro Ritmo 130 fra le storiche, collocazione assolutamente naturale visto che la vettura è datata 1984, che hanno ceduto la loro posizione a Cavaglià-Aime solo nell’ultima prova.

Settima piazza per l’esordio nelle storiche di Federico Tesio-Eraldo Tortone in gara test in vista della futura presenza alla gara di casa il Carmagnola Storico. I due portacolori della Meteco Corse hanno impiegato solo il primo passaggio sulla Torre di sabato pomeriggio a prendere confidenza con la loro Peugeot 205 GTI, per poi andare in progressione prova dopo prova, fino ad inserirsi con costanza immediatamente dietro alla Delta di Mao-Femia dal secondo passaggio a Valdivilla. Il tempo perso nelle prove speciali del sabato non ha consentito ai due carmagnolesi una posizione migliore in classifica, ma sicuramente le indicazioni in vista della gara settembrina sono ottime. Dietro chiudono Pierangelo Pellegrino-Davide Peruzzi al rientro in gara dopo una lunga pausa di riflessione tecnica con la loro 131 Abarth. Dietro Lamberto Bertinotti con Giuliano Santi che dopo un anno torna sulla Porsche 911 usata solitamente dal figlio Marco che si diverte in prova speciale ed ammette che essere al traguardo è già un successo e precede la Fiat 127 di Mauro Garbarino, affiancato da Sonia Boi, che staccano un significativo ottavo tempo assoluto nell’ultima speciale, festeggiando così il suo primo arrivo in gara dopo essere tornato in prova speciale dopo 23 anni di assenza.

Fermi anzi tempo Paolo Pastrone-Laura Cragnaz che viaggiavano in quinta posizione assoluta con la loro Opel Kadett GT/E prima di avere un problema alla trasmissione che li ha costretti al ritiro; dura solo tre prove la gara di Cesare Bianco-Stefano Casazza che si fermano con la loro Porsche 911 sulla prima prova mattutina di domenica, mentre dura una speciale in più la corsa di Franco Volpino-Simona Albesano, che dopo una prima speciale difficile viaggiavano fra i migliori cinque della classifica assoluta con la loro Opel Manta.