Enrico Brazzoli-Luca Beltrame: They are the champions

Di Tommaso M. Valinotti, Foto Elio Magnano

SAN PIETROBURGO (Russia), 7 dicembre – Non sarà lo stadio di Wembley per il Live Aid, ma le premiazioni FIA per i campioni del mondo 2018 devono essere stati un’emozione di altissimo livello adrenalinico per Ernico Brazzoli e Luca Beltrame, che hanno portato in Italia il titolo WRC-3, salendo sul palco delle premiazioni nella città russa insieme a Lewis Hamilton, Sébastien Ogier-Julien Ingrassia e Jan Kopecky-Pavel Dresler, rispettivamente campioni del mondo Formula 1, WRC e WRC-2.

Prammatico e strategico Enrico Brazzoli ha iniziato la stagione 2018 con obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili, anche se il suo motto è “solo chi tenta l’assurdo… raggiunge l’impossibile”. In modo molto più terra-terra il 53enne pilota saluzzese si era posto come obiettivo di entrare fra i migliori cinque della serie mondiale, migliorando di un paio di posizioni il suo risultato dell’anno precedente.

Per ottenere questo risultato Brazzoli ha effettuato pochi cambiamenti rispetto alla stagione precedente: stessa vettura, la Peugeot 208 VTI, stessa squadra di assistenza sulle prove speciali (la Vieffe Corse), stessa scuderia (Winners Rally Team) cambiando solo il navigatore affidandosi al pluri centenario (come numero di gare, perché in quanto ad età supera di poco la trentina) Luca Beltrame. E 2018 la stagione è iniziata nel migliore dei modi con un successo a Montecarlo che lo ha proiettato al vertice della classifica, acquisendo così la consapevolezza che quel quinto posto non era più un’assurdità ma diventava l’impossibile raggiungibile; anche perché quelli che nel corso dell’annata sarebbero diventati i principali avversari dell’equipaggio piemontese, ovvero il finlandese Tailsko Lario, terzo,  e il francese Jean-Baptiste Franceschi, ritirato, iniziavano la stagione dovendo inseguire.

Se è vero che non tutte le ciambelle riescono con il buco, il Sardegna di Brazzoli-Beltrame ne è uscito piuttosto bruciacchiato, con il radiatore della 208 VTI distrutto nel salto di Coiluna, il quarto posto finale di categoria e la vittoria di Franceschi davanti a Lario. “D’ora in avanti in Sardegna ci verrò solo più in vacanza. Gara bellissima, ma a me non ha mai portato bene” mormora a fine gara il saluzzese fra i denti.

Un disastro? Manco per idea. Brazzoli e Beltrame in quel momento non fanno conti, ma la loro situazione in graduatoria non è così negativa come sembra. Sono quinti in classifica a pari punti con Tailsko Lario, ma hanno una gara in meno del finlandese e il regolamento dell’WRC3 prevede di disputare un massimo di sei gare, conteggiando i cinque migliori risultati. Il passo falso ad inizio stagione di Lario in Svezia (solo ottavo di WRC3) pesa fortemente sulla classifica del 22enne finlandese, mentre il leader della serie, Jean-Baptiste Franceschi, sta per finire le sue munizioni, avendo già sparato cinque gare ottenendo due vittorie (Corsica e Sardegna) ma nelle altre tre gare i risultati non sono stati soddisfacenti, con il ritiro al Montecarlo, il quarto posto in Svezia ed il nono in Portogallo. Ventisette punti di ritardo possono sembrare tanti, ma Brazzoli ha ancora quattro jolly nella sua manica.

Ad agosto di arriva al Deutschland e fra gli sterminati campi militari in cui si svolge il rally tedesco Brazzoli-Beltrame chiudono secondi dietro a Lario, ed è quel risultato a fare cambiare gli obiettivi dell’equipaggio portacolori di Winners Rally Team, che resta sempre quinto nella classifica di WRC, ma è a ridosso degli svedesi Emil Bergkvist e Dennis Radstrom, che stanno per finire le gare a disposizione. Ora il podio di campionato è nel mirino.

Il seguente rally è in Turchia, gara cui Brazzoli non partecipa, e vede il successo di Bergkvist, che però non può più ottenere punti nelle successive gare, e soprattutto registra il ritiro di Franceschi che con quel risultato chiude l’annata e perde tutte le possibilità di conquista del titolo. L’appuntamento successivo per Brazzoli-Beltrame è il Galles e Brazzoli conquista il secondo posto dietro il locale, ininfluente per la classifica, Tom Williams, ma davanti a Lario. In testa al campionato c’è ancora Bergkvist, ma è chiaro che la sfida è ormai ristretta fra Lario e Brazzoli, che hanno ancora delle gare a loro disposizione. Ed a quel punto l’asticella dell’obiettivo per l’equipaggio italiano cambia ancora.

Ora si punta al titolo e per farlo viene pianificata la trasferta in Australia, gara alla quale non potranno partecipare gli avversari dell’equipaggio tricolore. Ma anche la successiva Spagna è fondamentale per la stagione ed ancora una volta Enrico Brazzoli-Luca Beltrame centrano il bersaglio pieno. “Per il gioco degli scarti Tailsko Lario doveva vincere e a noi bastava il secondo posto”. Ma un errore di percorso dell’equipaggio finlandese lo ha penalizzato alla fine della prima tappa. A questo punto si è aperta la strada della vittoria in gara e della conquista del titolo con una gara di anticipo sul podio della gara di Salou.

A quel punto la trasferta in  Australia era pianificata e sarebbe stato sciocco non sfruttare un’opportunità che forse si ha una volta sola nella vita” commenta Brazzoli. La trasferta australiana non è stata fortunata con un capottone (ma d’altronde l’Australia è per noi a testa in giù) alla 14esima prova speciale, fatto che non ha guastato la soddisfazione di Brazzoli e Beltrame per il risultato ottenuto.

Vincere un mondiale a 53 anni di età ha qualcosa dell’incredibile, soprattutto perché è una vittoria ottenuta contro ragazzini velocissimi che hanno come ambizione e sogno di diventare piloti professionisti. Abbiamo vinto con la costanza e la strategia, la capacità di non commettere errori nei momenti salienti della stagione, quando contava ottenere il risultato, magari correndo in difesa ed attaccando quando c’era la necessità” evidenzia Brazzoli che, a parte l’uscita australiana, non si ritirava in gara dall’uscita di strada nell’innevatissimo Montecarlo 2017, collezionando nove risultati utili consecutivi.

Con la stagione 2018 Brazzoli ha raggiunto l’apice di una carriera che lo ha visto gareggiare sia da navigatore sia da pilota, nelle storiche e nelle moderne, avendo iniziato con un Rally di Limone Piemonte nel 1985 su una A112 Abarth (che allora non era storica ma allevava i giovani talenti italiani che sarebbero poi balzati nel mondiale) arrivando negli anni novanta a disputare il Campionato Italiano Due Litri a fianco di una delle più belle promesse del rallismo nazionale come Fabrizio Ratiglia. Per poi passare alle storiche come pilota, correndo con Porsche e Lancia 037, prima di approdare stabilmente alle “moderne” nel 2015 affrontando subito le prove speciali del mondiale con una Subaru Impreza, per passare l’anno successivo alla Peugeot 208 VTI di Vieffe Corse che lo ha accompagnato al successo iridato di quest’anno.

Ed il futuro?

Il campionato WRC3 è giunto al capolinea, ma la FIA ha programmato un Campionato WRC2 riservato ai privati da affrontare con le performanti vetture di Classe R5. Un campionato che sembra creato apposta per piloti- gentleman come Enrico Brazzoli ed il suo navigatore Luca Beltrame che non hanno più ambizioni di professionismo, ma hanno ancora voglia di divertirsi e sanno andare forte. Una campionato che il pilota saluzzese ha nel mirino e a cui sta lavorando insieme al Winners Rally Team e alla Vieffe Corse per cominciare ad essere presente in modo significativo già dalla prossima stagione e poi nel futuro chissà. Per il momento il progetto prevede la partecipazione a quattro gare del mondiale a partire dalla Corsica di marzo. Il progetto c’è, i partner ci sono. Non resta che attendere il via della prossima stagione.