Piloti ai tempi del Coronavirus. Roberto Malvasio: “Avevo un programma con i fiocchi, ma mi rifarò il prossimo anno”

La delusione per non poter dare l’assalto al titolo tricolore non scalfisce la serenità del pilota genovese. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

RON CO SCRIVIA (GE) – Dopo cinque anni il pilota genovese era riuscito a mettere in piedi un programma nelle cronoscalate con una top car e disputare il Campionato Italiano Velocità in Montagna. E stava per esordire nei rally sulla Hyundai i20 R5 a Castelletto di Branduzzo. Per ora non se ne è fatto nulla, ma non dispera di disputare qualche gara nella seconda parte della stagione e posticipare al 2021 le grandi prospettive di quest’annata. Con molta serenità,

Qual è stata l’ultima manifestazione cui hai partecipato? – “L’ultima gara cui ho partecipato è stata la Salita della Castellana a Orvieto a ottobre. Ho concluso secondo di Racing Start Plus con la Mini Cooper, risultato che mi ha consegnato il Trofeo Italiano Velocità Montagna di categoria per il 2019”.

Quali sono state le manifestazioni che hai saltato? – “Ero pronto all’esordio con la Hyundai i20 R5 di Michele Bernini a Castelletto di Branduzzo affiancato come sempre da Martina Balducchi; ma è stato bloccato tutto prima che potessimo gareggiare. Peccato, avevamo già fatto dei test e non vedevo l’ora di schierarmi in gara. Inoltre dovevo partecipare alla cronoscalata Sarnano-Sasso Tetto, 30° Trofeo Ludovico Scarfiotti in provincia di Macerata di inizio maggio.”.

Quali erano i tuoi programmi per il 2020? – “Come nel 2015 ero riuscito a mettere insieme un programma nel Campionato Italiano Velocità in Montagna con l’Osella CN2. Finalmente avevo tutto per tornare a fare una stagione di vertice. C’era la vettura giusta, il team, il budget adeguato anche per fare dei test in pista. Al momento attuale non sappiamo se si correrà in salita nel 2020 (proprio il giorno dopo l’intervista è stata rimandata al 2021 la Verzegnis Sella Chianzutan di fine mese. N.d.R.). Forse verrà tutto posticipato al prossimo anno, ma spero di fare qualcosa in stagione, anche se la ripartenza è a rischio”.

A cosa hai dovuto rinunciare per l’emergenza Coronavirus? – “Mi considero un fortunato perché ho dovuto rinunciare a poco. Soprattutto ho dovuto rinunciare a incontrare amici e conoscenti. L’OMP, l’azienda per cui lavoro, non si è fermata ma ha prodotto anche se  a ritmi ridotti e quindi va bene. Abbiamo lavorato da casa, applicando pratiche lavorative che dovremo imparare ad applicare in futuro. Vivendo in un paese piccolo come Ronco Scrivia il periodo di clausura è stato meno opprimente che nelle grandi città”.

Che cosa hai fatto in questo periodo di reclusione? – “Mi sono dedicato al giardinaggio e sono andato a spasso con il cane nei boschi, che nelle nostre zone erano deserti e non si incrociava nessuno. Non mi sono dedicato alla cucina, come invece hanno fatto molti altri. Come cuoco sono un disastro”.

Come è cambiata la tua vita dopo il 4 maggio, e cosa farai nel prossimo futuro? – “Dopo il 4 maggio qualcosa è cambiato, avviandoci verso quella normalità che è ancora lontana da ritornare. Era importante ripartire per la testa che andava per conto suo. Tornando a lavorare, a pensare al quotidiano si sta meglio. L’OMP non si è convertita a fare le mascherine, perché occorre un’attrezzatura speciale per farle come richiesto dai protocolli sanitari. Per il Motorsport il 4 maggio ha cambiato nulla”.

Cosa bisogna fare per uscire da questa situazione di emergenza? – “Nel motorsport servirà il contributo di tutti per avere un miglioramento della situazione sanitaria e non provocare passi indietro pericolosi. Spero che Governo e Federazione aiutino chi è realmente in difficoltà, a cominciare da quelle piccole realtà che hanno fatto grande l’Italia. Ci sono stati errori di gestione a tutti i livelli, ma era una situazione nuova, imprevista, piombata addosso all’improvviso sopra tutti noi. Non era facile. Bisognerà far ripartire la macchina delle corse per poter aiutare gli addetti ai lavori, come noleggiatori, gommisti, chi opera nel settore. Si è parlato dei rally in pista, e in questa situazione sono favorevole a questo tipo di gare che probabilmente sono quelle più facili da far ripartire. Personalmente farò quello che potrò; come si aiutano i baristi andando a prendere il cappuccino, fare delle gare servirà a far ripartire l’ambiente”.

Come festeggerai il ritorno alla normalità? – “Il ritorno alla vita normale è già una festa. E sarà ancora meglio quando potremo muoverci da una regione all’altra. In Liguria non esistono piste e poter andare a fare dei test in altre regioni sarà una bella cosa. Inoltre non dimentichiamo che la Liguria è una regione che vive di turismo; e i turisti arrivando soprattutto da altre regioni”.

Qual è il sogno nel cassetto? – “Non ho particolari sogni nel cassetto. Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti, superiori a quelli che immaginavo quando ho iniziato a correre. Il mio sogno nel cassetto è poter ricominciare a correre. Appena passata l’emergenza Coronavirus”.