I numeri della Huracán GT3 alla 24 Ore di Spa-Francorchamps del Blancpain GT Endurance 

Tutte le 11 Lamborghini hanno dato prova di grande affidabilità. Molti nuovi team al debutto nella classica gara di durata belga. Podio di Barwell Motorsport in classe Pro-Am

Spa_31_luglio_#16 Grasser Racing Team_2SPA FRANCORCHAMPS (Belgio, 31 luglio) – È una delle gare endurance più celebri e impegnative dell’intero panorama mondiale del motorsport. La 24 Ore di Spa Francorchamps, valida per il campionato Blancpain GT Endurance Cup, è anche una delle più combattute in assoluto, per via del fatto che è l’unica ventiquattrore al mondo, a differenza di Le Mans o Daytona, in cui gareggia quasi unicamente una sola classe di vetture: la GT3.

Spa_31_luglio_Eau RougeL’ultima edizione della 24 Ore di Spa, la 64esima dopo la prima del 1924, ha visto al via ben 11 Lamborghini Huracán GT3 schierate da 7 team clienti, alcuni dei quali alla loro prima esperienza in questa classica delle endurance, come gli italiani Antonelli Motorsport e Ombra Racing. Proprio quest’ultimo team ha conquistato il terzo posto di classe Pro-Am, con la Huracán GT3 #666 di Minshaw-Keen-Gavin-Osborne, mentre il miglior piazzamento assoluto è stato quello della Lamborghini #16 del Grasser Racing Team. La Huracán GT3 del team austriaco, partita dalla prima fila con il Factory Driver Mirko Bortolotti che condivideva la vettura con Jeroen Bleekemolen e Rolf Ineichen, ha condotto la gara per le prime due ore per chiudere all’undicesimo posto assoluto su un totale di 65 partenti.

Spa_31_luglio_#666 Barwell MotorsportDopo 24 ore di gara, 531 giri completati e oltre 3700 chilometri percorsi lungo i 7 km dell’impegnativo tracciato di Spa, tutte e 11 le Lamborghini hanno concluso la gara endurance senza manifestare noie tecniche di alcun tipo, a dimostrazione della elevata affidabilità della Huracán GT3 già messa in mostra nel corso di questa stagione di competizioni. Per rendere l’idea dello sforzo a cui viene sottoposta una Huracán GT3 durante la 24 Ore di Spa, basti pensare che il tracciato belga consente di viaggiare per il 63% di un giro di pista in WOT (Wide Open Throttle), ossia con il propulsore che lavora a pieno carico. Per comprendere ancora meglio, il V10 5.2 aspirato della Huracán GT3 percorreva, ogni giro della 24 Ore, 4412 metri sui 7004 metri totali del tracciato di Spa con l’acceleratore al massimo. Nell’arco dell’intera endurance, si può quindi affermare che ogni propulsore ha di fatto coperto al massimo delle sue prestazioni una distanza di 2342 chilometri, più di un viaggio da Sant’Agata Bolognese a Spa Francorchamps e ritorno!

Spa_31_luglio_Race startIn totale, se sommati assieme, durante la 24 Ore di Spa i propulsori delle 11 Huracán GT3 che hanno disputato la gara hanno coperto una distanza di oltre 40mila chilometri, a una velocità media di 193 km/h, senza accusare alcun problema tecnico. Lo stesso vale per la trasmissione, con il cambio sequenziale a 6 rapporti della Hör installato sulle Huracán GT3 che ad ogni tornata di pista effettuava 35 passaggi di rapporto, 18 in salita e 17 in scalata. Con oltre cinquecento giri completati, ogni cambio ha mosso in suoi ingranaggi per circa 18500 volte e in totale, le 11 Huracán GT3, hanno effettuato oltre 204mila passaggi di marcia. Un banco di prova estenuante, dove anche in questo caso non è emerso alcun problema di affidabilità. Anche sotto il profilo strutturale non c’è stato nulla da segnalare. Questo nonostante le notevoli sollecitazioni che il tracciato di Spa Francorchamps impone alle vetture, con le sue 20 curve e i suoi ripidi saliscendi. La vettura è sottoposta a carichi impressionanti in tratti come l’Eau Rouge/Radillon, la celebre doppia curva dopo il rettilineo di partenza in cui la compressione comporta la massima accelerazione laterale di tutto il circuito (3,5 g). Oppure impegnative staccate come quelle di Les Combes o della Bus Stop, i due tratti più veloci in cui la vettura raggiunge la massima velocità (265 km/h) ed effettua una frenata da 2,5 g di decelerazione.

La 24 Ore di Spa-Francorchamps, come del resto tutte le gare endurance, è un banco di prova eccezionale per le vetture da corsa. E lo stesso vale anche per gli uomini impegnati in pista, con il loro un contributo determinante. Ogni meccanico, sommando ogni singola ruota che ha dovuto sollevare durante i 24 pit stop necessari per completare la gara, ha dovuto movimentare un totale di quasi 1000 chili di peso. Poi ci sono i piloti, la cui vita durante una 24 ore non è affatto facile: Mirko Bortolotti, ad esempio, è salito sulla Huracán GT3 #16 del team Grasser per cinque volte, con 3 “triple stints” (ogni turno di guida dura 65 minuti), “2 double stints” per un totale di 13 ore al volante della vettura.  Sempre i tema di numeri, erano 3 i piloti ufficiali Lamborghini impegnati alla 24 Ore di Spa (Fabio Babini, Mirko Bortolotti e Giovanni Venturini), mentre ben 10 arrivano dal vivaio giovani di Lamborghini Squadra Corse: 8 di loro dal programma GT3 Junior Program (Beretta, Mul, Niederhauser, Pohler, Sbirrazzuoli, Stolz, Van Splunteren, Zampieri) e 2 di essi dallo Young Drivers Program (Rik Breukers e Loris Spinelli), quasi tutti alla loro prima esperienza alla 24 Ore di Spa.