Il Museo della Vespa apre le porte ed incontra il Peperone

Alla vigilia dell’apertura della Sagra del Peperone, Gianni Spagnolo apre le porte del suo Museo, frutto di una decennale opera di ricerca e restauro Testo e foto di Tommaso M. Valinotti

DSCN5879 (Custom)CARMAGNOLA (TO) – È stato inaugurato ieri, giovedì 27 agosto, a Carmagnola il Museo della Vespa, che mette in mostra una raccolta di 53 pezzi raccolti in dieci anni da Gianni Spagnolo.

La mia passione per la Vespa nasce da lontano, quando il parroco di Nichelino mi portava fino a Sampeyre. Però ho iniziato a collezionare solo quindicina di anni fa, con il primo pezzo, una 125 del 1964 che acquistai a Martinsicuro (TE) in Abruzzo. Era il 2001, lo ricordo perfettamente perché il proprietario voleva una milionata (di lire) e gliela pagai in €. Otto anni fa sono andato in pensione e da quel momento mi sono dedicato alla ricerca ed al restauro dei miei pezzi”.

DSCN5883 (Custom)Gianni Spagnolo è anche il promotore della “rotonda della Vespa”, ovvero una delle rotonde stradali che si trovano sulle strade di Carmagnola, che è “gestita” dal Vespa Club della capitale del peperone. “L’idea non è mia, ma di un gruppo di amici di Gela, in Sicilia, che intendevano adottare una rotonda. Appena tornato a Carmagnola parlai con l’allora sindaco Angelo Elia e la rotonda con la Vespa divenne realtà”. Guardando attraverso la storia della Vespa, che nacque quasi per caso nell’immediato dopoguerra da un’idea dell’ingegnere aeronautico della Piaggio Corradino D’Ascanio, un motociclista sui generis che detestava dover scavalcare sella e serbatoio per cavalcare la sua motocicletta, si scorre l’evoluzione della motorizzazione non solo italiana, ma anche dell’Europa intera.

DSCN5888 (Custom)La Vespa venne brevettata nel 1946 ed immediatamente commercializzata; l’esemplare più vecchio della mia collezione è un Vespa U, ovvero Utilitaria-Economica del 1953, che ho rintracciato a Gela, ma sono parecchi gli esemplari cui sono particolarmente legato. Ad esempio sono molto affezionato ad una Vespa 50 rossa del 1964 che è stata la mia prima moto. Peccato che il primo giorno che la usai caddi maldestramente il primo giorno in cui feci una gita. Finii su un covone di fieno e non mi feci nulla, ma la Vespa era distrutta. Il rottamaio mi diede giusto i soldi che mi servivano per saldare il debito con chi me l’aveva venduta”. Parecchi i pezzi rari della collezione, come una Vespa Sidecar del 1954, l’antesignana della motorizzazione di massa in Italia, prima dell’arrivo della Fiat 500, oppure l’Ape del 1956, un prezioso strumento di lavoro che per decenni ha operato nelle mani di piccoli commercianti ed artigiani trasportando merci in tutta Italia, ed ancora l’Ape Calessino, che è stata protagonista delle notti della Dolce Vita sulle spiagge non solo di Capri ed Ischia, ma di tutto il mondo. Nel museo carmagnolese della Vespa è presente una versione speciale del Calessino del 2007: “è il 217° esemplare di 999 costruiti, tutti di colore blu e con rifiniture in pelle, di cui uno fu regalato al presidente della repubblica Giorgio Napolitano, ed un altro, in ovvio colore bianco al papa” , illustra Spagnolo in un giro virtuale del suo museo. Nella bella collezione di Gianni Spagnolo non poteva mancare l’unica Vespa divenuta automobile, una Acma 400, la piccola berlina prodotta dal 1958 al 1964 in Francia (e mai importata in Italia, per evitare conflittualità con la Fiat) dalla consociata transalpina della Piaggio. Il modello più recente è del 2011, dedicata al centenario dell’Unità d’Italia. La Vespa oggi è diventata un mito, forse perché ha saputo rimodernarsi rimanendo sé stessa (la modifica estetica più importante fu lo spostamento del faro dal parafango anteriore al manubrio), è stata prodotta in milioni di esemplari che hanno invaso tutto il mondo ed è oggetto di culto da parte di migliaia di appassionati, nonché protagonista di film mito come Vacanze Romane del 1953 (e non solo) in cui un esemplare prima serie è protagonista del film quanto Audrey Hepburn e Gregory Peck.

DSCN5881 (Custom)Un piccolo museo quindi, nato dalla passione di un privato che è ospitato nel centro di Carmagnola (in Via Cavalli) nei locali di un’antica chiesa costruita nel 1385 e che sarà visitabile per tutta la durata di Peperò la Sagra del Peperone che si tiene nella cittadina torinese sino al 6 settembre.

Sito di riferimento: http://www.vespaclubcarmagnola.com/