Paolo Iraldi

Il ruggito di Paolo Iraldi in un anno da leone

Il pilota astigiano di Mombercelli conquista il titolo assoluto nel campionato Piemonte e Valle d’Aosta e la vittoria nel trofeo Peugeot di Zona che gli consente di vivere un giorno da protagonista a fianco di Paolo Andreucci. In carriera ha conquistato 60 vittorie di classe dimostrando una straordinaria propensione al successo. Sempre sorridente, ironico e scanzonato è un fedelissimo delle Peugeot, anzi delle 106, ed anche nei suoi sogni, con la testa nelle nuvole ed i piedi per terra, c’è una 106: Maxi. Testo di Tommaso M. Valinotti. Foto archivio Kaleidosweb, Provincia Granda Rally Club, Alesio Bert, Isabella Rovere

Paolo_Iraldi_2015_000TORINO – Il 2014? Un anno da incorniciare. Almeno così è stato per Paolo Iraldi, il pilota quarantatreenne di Mombercelli (AT) che nella stagione appena terminata ha conquistato la vittoria assoluta fra i piloti nel Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing (e di conseguenza anche la vittoria di Gruppo N e di Classe N2). Un anno in cui non c’è stata la minima sbavatura, in cui la bravura del pilota ha incontrato la benevolenza della sorte, mandando la signora sfiga ha farsi un giro da un altra parte.

Paolo_Iraldi_2015_001“Effettivamente tutto ha girato per il verso giusto” ha commentato sabato 14 febbraio Paolo Iraldi sul palco dell’OVAL di Lingotto Fiere, dove ha ricevuto la coppa come vincitore assoluto del Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2014. “In questa stagione ho avuto la soddisfazione di vincere la classifica assoluta del Campionato oltre ad avere avuto la soddisfazione di vincere il Trofeo Peugeot di zona, successo che gli ha spalancato le porte ad una giornata di test con la Peugeot 208 T16 a fianco di Paolo Andreucci” uno degli idoli del pilota del Provincia Granda Rally Club, insieme a Claudio Paolo_Iraldi_2015_005Vallino, il blasonato plurivincitore dei trofei Peugeot che Paolo Iraldi considera come uno dei suoi maestri e che è sempre stato prodigo di consigli verso l’odontotecnico astigiano.

“La giornata a fianco di Paolo Andreucci è stata incredibile. Per un giorno mi sono sentito pilota ufficiale ed ho coronato il sogno di una vita”. Iraldi ed il suo navigatore Marco Amerio infatti sono stati ospiti di Peugeot in Garfagnana, dove sulla prova dell’Orecchiella, una della classiche del rally “Il Ciocco”. Andreucci si è seduto a fianco di Iraldi e lo ha fatto scatenare sulla Peugeot 208 R5 della Racing Lions, la regina del Campionato Italiano Rally. “Paradossalmente mi sono più divertito con la 208 R2 che con la R5. La vettura maggiore è un’astronave, con dei limiti di tenuta inimmaginabili per noi mortali e si fa fatica a trovare il coraggio per sfruttarla al massimo. Quando sei lì e vedi il limite avvicinarsi, le dita del piede dell’acceleratore si tirano indietro e non sfrutti il mostro al limite. O per lo meno io non ci sono riuscito. Con la R2, il cui test non era in programma, invece è stato più rilassato, sono riuscita a sfruttarla meglio ed ero anche più tranquillo nella guida. Però è sempre una vettura fantastica, con una capacità di percorrenza in curva incredibile, che ti permette addirittura di cambiare le marce mentre sei in curva. Con la R2 mi sono veramente divertito, con la R5 ho sentito troppo la responsabilità di avere per le mani un’ astronave simile”. La giornata da ufficiale di Iraldi ha posto in evidenza anche altri aspetti che l’astigiano non conosceva. “Sei dentro una squadra ufficiale, han no vinto otto titoli italiani di fila, con un pilota come Andreucci da prima guida e nessuno se la tira. Trattano tutti da pari a pari, anche se con grande professionalità. Una vera e propria sorpresa”.

Paolo_Iraldi_2015_003Il 2014 poteva essere l’annata del grande slam per Paolo Iraldi se avesse anche centrato il Trofeo Rally Nazionali di Prima Zona. “Una vittoria che ho perso all’ultima gara, per una mia ben precisa sceltasottolinea Iraldi che era arrivato al termine delle gare di Zona con 4,5 punti di vantaggio sul principale avversario, Mirko Garbero. “A quel punto avevo due possibilità. O partecipavo al Rally di Roma Capitale e difendevo il vantaggio, oppure andavo alla Ronde del Monte Caio, partecipando al Trofeo delle Merende che ho vinto per la classe N2 nel 2013. Ho preferito partecipare alla gara piacentina, continuando la striscia di presenze al Trofeo delle Merende che mi vede al via fin dalla prima edizione. Il Trofeo delle Merende è l’interpretazione del rallismo come era i tempi d’oro. Gran festa tutti insieme prima della gara, e poi giù botte in prova speciale. Con una trentina di concorrenti al via in Classe N2 ero sicuro che la battaglia sarebbe andata avanti dal primo all’ultimo metro. E così è stato”. Un secondo posto finale al Trofeo delle Merende che lo soddisfa pienamente, mentre la perdita del titolo TRN 2014 non gli fa spegnere il proverbiale buon umore. “Ha vinto Mirko Garbero, per la discriminante. Le regole sono regole, gloria al vincitore. Io ho fatto la scelta del Monte Caio e non me ne sono mai pentito. Quindi onore a Mirko Garbero”.

Se il 2014 è stata una grande annata per Paolo Iraldi non è sicuramente la stagione vincente della sua carriera che si avvia verso la 19esima stagione. “A contagiarmi fu il Rally dei Vini che passava sulle strade vicino a casa mia. Non me ne sono persa un’edizione da quando ho avuto l’età della ragione, ammesso che io abbia la ragione” sottolinea con la sua consueta autoironia sempre pronta alla battuta. “Erano i tempi delle Porsche di Franco Uzzeni e delle Lancia 037 di Cappellino, Barel, delle BMW di Bertola. Uno spettacolo che ci teneva incollati dalla prima all’ultima macchina ad un  ternante, prima di saltare nella notte alla prova successiva”. La passione è tanta, e la frequentazione di personaggi come il preparatore Massimo Gianuzzi ed il navigatore Marco Amerio fanno sì che la voglia di essere un protagonista nei rally aumenti giorno dopo giorno e finalmente nel 1997 eccolo sul palco di partenza del Rally Tartufo con una Peugeot 106 di Classe N1: “Erano gli anni degli elenchi iscritti oceanici, con classi di una trentina di concorrenti. Ed a quel Tartufo in Classe sono tanti e tutti scatenati, a cominciare dallo stesso Gianuzzi, Cristian Boniscontro, Fabrizio Ceriali, Fabio Roero e Franco Augusto, anche lui all’esordio che gli partiva proprio dietro. Non si sa quanta emozione ci fosse dentro l’esordiente Iraldi, affiancato da Lorenzo Pescarmona, ma il cronometro afferma che la classe c’è ed il quinto posto di categoria lo conferma. La scelta di correre in N1 non facilita le cose, visto che è una delle classi più affollate e competitive dell’intero parco partenze. Ed all’inizio le gare per ogni stagione sono pochine, ma nel 2001 allo Sprint del Canavese arriva finalmente la prima sospirata vittoria che diventeranno ben 60 di classe (fra N1 ed N2) al Rally della Pietra di Bagnolo 2014 che corona un palmares che diventa ogni giorno più prestigioso, con il settimo assoluto al Rally Team 971 del 2005, o l’ottavo assoluto alla Ronde della Collina del 2010. Paolo Iraldi, però, non è solo un pilota che sa vincere le singole gare, ma sa anche inseguire con determinazione la vittoria nei campionati. A cominciare dal successo di Classe N1 nel Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies nel 2001, successo bissato in Classe N2 nel 2006, altro anno di grandi soddisfazioni visto che il portacolori del Provincia Granda Rally Team conquista in quella stagione il trofeo Peugeot di Zona, la vittoria di Coppa Italia di Prima Zona ed il Trofeo Doctor-Glass Rallyit. “Nel 2001 diedi la caccia anche al Trofeo Peugeot Italia e come per il TRN del 2014 chiusi secondo. Allora l’intoppo derivò da un capottone al Rally del Garda”; Iraldi ci pensa un attimo e poi precisa. “Nel senso che il mio meccanico capottò il carrello con sopra la macchina da corsa in autostrada nella esse di Piacenza mentre stava portando la 106 al Garda e non fu possibile ripararla in tempo per il via della gara. E quei mancati punti furono determinanti


Paolo_Iraldi_2015_007Da sempre fedelissimo
dei Trofei Peugeot, Paolo Iraldi si gode l’uso, per un anno, una fiammante Peugeot 208 Gti rossa avuta in comodato d’uso per il successo del Trofeo Peugeot 208 dello scorso anno. “Ho sempre corso nei trofei Peugeot. Per loro potrei coniare uno slogan: ‘poca spesa, tanta resa‘ perché nei Trofei del Leone ci sono dei bei premi a livello economico, senza richiedere un impegno pesante per chi ha un budget ristretto e come sponsor l’azienda agricola di mio padre, che ovviamente non mi passa soldi; al massimo invita a pranzo la domenica me e la mia famiglia”. Tutte le gare di Iraldi le ha disputare con una Peugeot: “Se escludiamo un paio di uscite con una 205 Rallye ho sempre corso con la 106. Ed anche nel mio futuro la 106 è al centro dei miei sogni. Mi piacerebbe disputare nel 2015 il Campionato IRC, sempre che riesca a trovare uno sponsor che mi copra le spese. E se proprio debbo lasciarmi trascinare nelle fantasie più eccitanti mi vedo alla guida di una Peugeot 106 Maxi”. Insomma, come dire, si può ridere e scherzare, sopratutto sognare fra le nuvole, ma è sempre meglio rimanere
con i piedi per terra. Come sempre fa il velocissimo odontotecnico di Mombercelli.