Il Sanremo si tinge di verde con la terza edizione dell’Eco Rallye Sanremo

La quinta gara della kermesse sanremese è quella con meno partecipanti, solo quattro, ma presenta vetture forse dal più alto livello tecnologico e sicuramente quelle che occhieggiano ad un futuro che è già presente. Testo e foto di Tommaso M. Valinotti

SANREMO (IM) – Saranno il futuro delle corse? Possibile. Come insegna il successo della Formula E, che porta nei centri cittadini le monoposto da 300 all’ora nel silenzio assoluto, ma con molto colore e agonismo al punto di mettere in crisi di visibilità la stessa Formula 1. Così potrebbe essere per i rally con vetture ecologiche, a trazione elettrica o GPL, che da tre anni si sfidano sulle prove speciali del Rallye Sanremo. Una sfida vera e probante, con la formula della gara di regolarità che ha innanzi tutto il compito di dimostrare che si può gareggiare affrontando i tratti in salita e discesa di Vignai, Bignone e San Romolo nella prima tappa (199,07 km di percorso), San Bartolomeo e Colle d’Oggia il sabato (207,26 km di percorso) che portano ad un totale di 406,33 km di gara. Che le quattro vetture hanno superato senza alcun battito di ciglia e per la quasi totalità degli equipaggi in assoluta comodità. Certo, per ospitare le vetture ecologiche, gli organizzatori hanno dovuto predisporre un apposito punto di ricarica elettrica (ovviamente la situazione è stata complicata dalle solite alchimie della federazione) e segnalare le stazioni di rifornimento GPL, ma è solo quanto dobbiamo pensare di dover attrezzare nel nostro futuro.

Poi c’è stata la gara, che è stata gara vera, con la solita attenzione degli equipaggi a non commettere il minimo errore, o smoccolare per l’errore che li ha allontanati dal vertice della classifica assoluta. La vittoria è andata ai francesi Frederic Mlynarczyk-Christophe Marques su Renault Zoe (elettrica), che sono partiti subito con il piede giusto dimostrando una capacità di gara che li avrebbe messi in evidenza anche nella difficile Coppa dei Fiori. Seconda piazza per l’ex pilota Formula Indy (con un quinto posto assoluto a Le Mans in palmares) Fulvio Maria Ballabio affiancato da Fulvio Ciervo, Alfa Romeo Giulietta Sprint (GPL) che nella seconda giornata non è riuscito a mantenere la regolarità del venerdì chiudendo staccato di 69 penalità nonostante il successo nell’ultima prova di precisione. Terza piazza per la prima delle due signorili Tesla S, quella dei francesi Didier Malga-Anne Valerie Bonnel, che pur imponendosi in tre prove di precisione hanno faticato a trovare la giusta concentrazione nella tappa del venerdì pagando pesanti dazi in quattro delle cinque prove di precisione. Stesso discorso, addirittura ancora più accentuato per il quarto equipaggio classificato, i bolzanini Walter Fuzzy Kofler-Franco Gaioni, Tesla S90D, che sono stati sì i migliori nella seconda tappa, quando hanno trovato il feeling giusto, ma partivano da un pesante ritardo nella giornata nelle montagne di Sanremo che non sono riusciti a cancellare.

Ma, al di là della logica del risultato il 3° Eco Rallye Sanremo è stato un successo. Con tante storie da raccontare. Il vincitore Frederic Mlynarczyk è un insegnante di ingegneria meccanica nella sua Gap (Francia) e disputa regolarmente questo tipo di gare scegliendo di solito come co-pilota uno dei suoi studenti e si è imposto già in un altro eco rally affiancato proprio da uno di questi, di soli 16 anni. “Peccato che nessuno ci dia una mano, nemmeno Renault di cui portiamo in giro il marchio dimostrando che la vettura è affidabile anche in situazioni impegnative come questa” commenta monsieur le professeur. Fulvio Maria Ballabio ha un passato a 400 all’ora sulle piste ovali americane, una laurea in ingegneria e vede chiaramente qual è lo scopo di queste vetture “Dobbiamo abbassare il livello di Co2 del 50% in pochissimi anni e questo è uno dei modi più rapidi ed efficaci” sostiene Ballabio. “La dimostrazione arriva dall’Eco Rally Sanremo in modo lampante. Le vetture sono giunte tutte al traguardo senza intoppi e la classifica è derivata solo dall’abilità dei singoli equipaggi, perché le auto non hanno dato il minimo problema. E ci siamo divertiti tanto quanto gli equipaggi della regolarità storica. Senza inquinare”.

Soddisfattissimi al di là del risultato i francesi Didier Malga-Anne Valerie Bonnel che hanno effettuato tutta la loro gara nella comodità (e lusso tecnologico) della loro Tesla S90. Il Sanremo non è andato nel migliore dei modi per alcuni errori in gara, ma nella loro bacheca ci sono già le coppe del doppio successo al Montecarlo nel 2016 e 2017. “Un errore nostro e qualche difficoltà a sfilare nella stretta prova spettacolo del venerdì ha compromesso le nostre possibilità di successo” commenta Walter Fuzzy Kofler, portacolori del Team Autotest Motorsport di Lana (BZ). “Giriamo tutta Europa per partecipare a queste gare, partendo da Bolzano per raggiungere le località più lontane come ad esempio Bilbao in Spagna. E vi assicuro che è un gran bel viaggiare, in silenzio e comfort”.