Il sigillo della Stratos di “Tony” sul San Martino Historique

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Altro che la Coppa del Nonno. Mister “Tony” non è affatto “Little”, ma un Fassina che dimentica di aver scalato 74 primavere e suggella con un trionfo in Lancia Stratos nell’Historique il suo rapporto con il Rallye San Martino, iniziato quando metà della San Martino Corse odierna non andava nemmeno all’asilo. E’ un fatto che il più felice al traguardo, dopo ovviamente gli stessi “Tony” e il suo navigatore Carlo Verdelli, sia stato Giorgio Taufer, nume tutelare della sfida vintage e di una memoria che resta viva e rigogliosa nei discepoli, da Cristian Marin a Marco Bancher, dalla famiglia Tisot con Alberto, Maura e il rampollo Martino, a tutti i componenti della squadra volontaria del Primiero, una corazzata nelle Dolomiti. Historique che venerdì sera nella speciale cittadina aveva esaltato la Bmw M3 di Paolo e Giulio Nodari in 3’05’’5, poi costretti al ritiro sabato a metà percorso. Ripartendo con il “Manghen” (22,01 km), solo le Stratos di “Tony” e Giorgio Costenaro hanno concluso la prova, dato che la Ford Sierra Cosworth di Riccardo Bianco e Andrea Budoia si è demolita capottando. Corsa sospesa e tempo imposto con qualche mugugno per le decisioni “tranchant” della direzione gara: Nodari al comando, Fassina a 5’’0, Costenaro a 33’’2, Andrea Montemezzo (Opel Kadett) a 1’11’’5, Lorenzo Delladio (Porsche Carrera) a 1’15’’1, Tiziano Nerobutto (Opel Ascona) a 1’16’’9. E su “Murello” (7,02 km) un graffio breve di “Tony” in 5’17’’3 a rimarcare il primato. Nerobutto, con la figlia Francesca alle note, da lì in poi ha cominciato veemente a limare lo svantaggio di 1’16’’8 firmando lo scratch in ogni prova successiva, cominciando dalla “Gobbera” in 6’07’’3. L’atteso Costenaro un po’ in sordina e superato dopo il secondo “Manghen”, dove “Tony” cedeva ben 49’’8 del suo cospicuo vantaggio. Ripassando su “Murello”, solo 0’’1 tra Nerobutto e “Tony”, in testa con 23’’7 di margine prima dell’ultima e decisiva “Val Malene” (18,28). Scatenato quindi Nerobutto nel tentare un blitz in extremis, ma l’ottimo 13’19’’5 non è bastato a scavalcare l’arzillo maestro di derapate e controsterzo. CLASSIFICA FINALE:1. Fassina-Verdelli (Lancia Stratos) in 1:04’57.5; 2. Nerobutto-Nerobutto (Opel Ascona 400) a 12.7; 3. Costenaro-Zambiasi (Lancia Stratos Hf) a 1’00.2; 4. Delladio-Ometto (Porsche Carrera 911 Rs) a 1’44.1; 5. Sanna-Dal Bra’ (Bmw M3) a 5’13.9; 6. Baghin-Presa (Alfa Romeo Alfetta Gtv) a 6’49.2; 7. Montemezzo-Fiorin (Opel Kadett Gsi 16 V) a 6’56.7; 8. Chivelli-Chivelli (Fiat 127 Sport) a 7’23.3; 9. Pioner-Ugolini (Opel Corsa Gsi) a 7’57.8; 10. Benetton-Benetton (Fiat 127 Sport) a 7’59.6; 11. Lusa-Osvaldini (Peugeot 1300) a 8’05.1; 12. Brunori-Torlasco (Porsche 911 Sc) a 8’12.9; 13. Bottoni-Nappa (Opel Kadett Gte) a 8’54.9; 14. Danieli-Barbieri (Fiat Ritmo Abarth 130Tc) a 9’07.4; 15. Randon-Sponda (Fiat Ritmo 130 Abarth) a 9’39.4; 16. Orsolin-Orsolin (Porsche 911 Rs) a 10’02.5; 17. Taverna-Corso (Peugeot 205) a 10’31.0; 18. Lucian-Resenterra (Fiat 131 Racing) a 10’51.4; 19. Sbalchiero-Manea (Fiat 127) a 11’15.2; 20. Savioli-Paccagnella (Opel Kadett Gt/E 2.0) a 11’40.2; 21. Tonin-De Riz (Autobianchi A 112 Abarth) a 14’01.7; 22. Mettifogo-Florio (Autobianchi A112 Abarth) a 14’38.2;