Lo spettacolo della Collezione Bertone esaltato dai padiglioni di “Volandia”

Sabato scorso, 7 aprile, la collezione della prestigiosa e centenaria carrozzeria torinese, ora proprietà dell’ASI, AutomotoClub Storico Italiano ha trovato una degna collocazione nei padiglioni del museo aeronautico sito proprio a fianco dell’aeroporto della Malpensa. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto di Gabriele Valinotti

SOMMA LOMBARDO (VA) – Diciamolo subito. Quando si è saputo che la collezione Bertone sarebbe finita all’asta tutti hanno trattenuto il fiato. Eravamo tutti pronti a veder sparire le vetture che hanno fatto parte della storia del carrozziere torinese nel buco nero di qualche garage nascosto di sceicchi arabi, magnate giapponese, o nuovo ricco cinese. Non ci aveva neppure tranquillizzato il fatto che il Ministero dei Beni Culturali avesse posto severi vincoli all’esportazione delle vetture. Si sa come vanno a finire queste cose. Passato il periodo delle luci alla ribalta, alla chetichella, un passo alla volta, ed ecco le più importanti vetture prendere la strada per l’estero, magari nascoste sotto un carro di arance siciliane o verza dei Roeri.

Così non è stato. L’ASI, AutomotoClub Storico Italiano, allora guidato dal presidente Roberto Loi, aveva vinto la gara aggiudicandosi l’intero blocco, consentendo al notevole patrimonio storico-culturale dell’automobile di non migrare verso lidi ignoti. Le vetture erano conservate presso la sede di Bertone Stile a Caprie (TO), in una sistemazione consona fino a quando era attivo il centro di design, ma ora non più fruibile da visitatori, appassionati e studiosi. Appena acquisita la collezione, i vertici dell’ASI si sono mossi per trovare la giusta collocazione ad un patrimonio che non poteva essere lasciato in una cassaforte lontano dalla passione degli appassionati. Hanno iniziato riunioni (quasi sicuramente estenuanti) con la presidenza della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino (altro nome per dire provincia, per parlarci chiaro) e del Comune di Torino, incontrando personaggi a parole sempre favorevoli allo sviluppo culturale della nostra area, ma sempre condizionati da interessi elettorali di basso profilo e sempre troppo attenti nel seguire i loro interessi elettorali.

Nell’autunno scorso è spuntata la candidatura di “Volandia per ospitare (si dice per due anni, poi si vedrà) la collezione, ed anche se il fatto non è piaciuto a chi (come me) sognava che la Collezione Bertone trovasse una collocazione nella nostra città, dobbiamo ammettere che lo staff di “Volandia” ha approntato un’accoglienza per le 52 vetture della collezione da tanto di cappello. Forte dei capannanoni di inizio Novecento delle Officine Caproni (restaurati in modo splendido), “Volandia” ha dedicato uno spazio congruo ad ospitare la collezione e si è visto con l’accoglienza dimostrata sabato scorso, 7 aprile, che la voglia di avere questi 52 splendidi gioielli è tanta. “Volandia” è un posto splendido. Attaccata all’aeroporto della Malpensa, da cui è divisa da una sottile rete metallica, vanta una collezione di aerei da mozzare il fiato, che richiede ben più di un giorno per essere visitata in modo soddisfacente tanto è il materiale a disposizione. Non solo, la vicinanza all’aeroporto della Malpensa ed alle principali industrie aeronautiche italiane (Agusta Bell in primis) ha fatto sì che si coagulasse attorno alle sue officine di restauro un nucleo di personaggi altamente specializzati che dedicano il loro tempo libero al recupero degli aerei che sono ancora da restaurare. Se ciò conforta noi appassionati di belle automobili, inorgoglisce gli appassionati della provincia di Varese, ci spiace non poter vedere le auto della Collezione Bertone in una sistemazione adeguata nella nostra città, con la possibilità di vedere all’opera tutte quelle maestranze che hanno contribuito a crearle, battendo le lamiere, modellando legni e gesti, preparando le sellerie. Grazie all’incompetenza ed al menefreghismo dei politici torinesi, dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, al sindaco della Città Chiara Appendino (non so nemmeno chi sia il presidente della Città Metropolitana) la collezione di un torinese (originario di Cuneo) è volata via.

Che dire. Brava “Volandia”. Brava ASI. Collocazione migliore, per la Collezione Bertone, non si poteva trovare.