Luca Panzani al Rallye Isola d’Elba: obiettivo continuità e voglia di primato

Il giovane lucchese, con la Ford Fiesta R5 ufficiale Hankook il prossimo fine settimana sarà al via della gara isolana nella quale cercherà la continuità di risultati oltre che l’attacco al vertice della classifica tricolore “asfalto”. Importante anche il lavoro che verrà fatto sullo sviluppo degli pneumatici, sul particolare tipo di fondo che ha sempre caratterizzato le sfide elbane.

LUCCA, 17 maggio 2018Dalla gara del mito, la Targa Florio, a un altro appuntamento inimitabile, quello del Rallye Isola d’Elba, per Luca Panzani la strada è breve, solo tre settimane. Tre settimane dopo l’esaltante risultato conseguito in Sicilia, quinto assoluto e vincitore tra i piloti privati del tricolore “asfalto”, per il portacolori della Scuderia ART Motorsport, è dunque arrivato il momento di dare le prime, vere, conferme di quanto dimostrato nella prima triade di gare di Campionato Italiano disputate. Il quarto atto tricolore stagionale, dal 24 al 26 maggio per il giovane lucchese, pilota ufficiale Hankook, affiancato da Francesco Pinelli sulla Ford Fiesta R5 del Team BalBosca, sarà un appuntamento a doppia motivazione sportiva: da una parte quella del provare a dare continuità di risultati pensando alla classifica assoluta di Campionato, dove è quinto, e dall’altra quella di provare ad attaccare il vertice della classifica tricoloreasfalto”, nella quale dopo l’esaltante risultato della Targa Florio occupa la seconda posizione provvisoria a due punti dal leader Crugnola.

 

Ma c’è anche un terzo obiettivo, per Panzani e Pinelli, quello di aspetto tecnico, il lavoro importante di sviluppo sugli pneumatici Hankook, per il quale quello dell’Elba sarà un test assai importante. Infatti, il particolare tipo di fondo che si andrà a trovare in un percorso estremamente tecnico e selettivo, caratterizzato da poco grip soprattutto per via del salmastro dato dall’essere sul mare sarà un vero e proprio esame per tutti. Per Luca Panzani questa si tratta della seconda esperienza al Rallye Elba, la prima fu nel 2013, al volante di una Renault Twingo R2, affiancato da Federico Grilli, conclusa con la vittoria di classe e la decima posizione assoluta.

Il commento di Luca Panzani: Si arriva a un momento topico del campionato, il giro di boa, capace di esprimere i primi verdetti. Le prime tre gare ci hanno dato soddisfazioni sportive e utili indicazioni sotto il profilo tecnico per lo sviluppo degli pneumatici. Abbiamo incontrato tre tipi di gare e tre asfalti diversi, anche con temperature diverse. Si sbarca all’Elba, una gara mitica, che è nell’immaginario di ogni appassionato di rally, diciamo che è un poco “sconosciuta” per quasi tutti, Io l’ho corsa una volta, nel 2013 con la Twingo R2, vincendo la classe e facendo il decimo assoluto, ne ho un ricordo forte, di quello che la gara di regala come sensazioni, come esperienza, ma il presente è tutt’altra storia. Ho una macchina a trazione integrale, più potente, anche altri obiettivi, quindi dovrò resettare tutto, essere concentrati sugli obiettivi sportivi che abbiamo e poi ci sarà da svolgere un grande lavoro sugli pneumatici, proprio perché le strade elbane sono un banco di prova incredibile. Sarà di sicuro un grande rally e spero che tra i protagonisti ci possiamo essere anche noi!”.

Dieci, in totale, le prove speciali, per una distanza competitiva di 151,480 chilometri a fronte dei 399,610 dell’intero tracciato. La prima giornata avvierà con la cerimonia di partenza in centro a Portoferraio a partire dalle ore 16,15 di venerdì 25 maggio, dopodiché i concorrenti dovranno affrontare cinque impegni cronometrati, dei quali gli ultimi due con l’imbrunire, per poi chiudere a partire dalle ore 23,10 con l’entrata nel parco chiuso notturno di Portoferraio.

L’indomani, sabato 26 maggio, uscita dal riordino notturno alle 08,00 e arrivo finale, sempre in centro a Portoferraio, a partire dalle ore 17,25, dopo aver corso altre cinque prove speciali. Sarà, questa, una giornata decisamente impegnativa, con altri 95,860 chilometri di sfide e soprattutto con l’impegno finale della “Due Mari” di 22 chilometri.