Mattia Zanin, l’esperienza di un Ciocco a muso duro 

Brusca uscita di scena del giovane driver che aveva iniziato con il piglio giusto

Domenica 23 agosto 2020_ Il giorno dopo fa più male, però bisogna farsene una ragione e guardare avanti. L’uscita di strada alla seconda prova speciale del 43° Rally del Ciocco (“Tereglio” di 13,87 km) ha tolto a Mattia Zanin la possibilità di accumulare chilometri e verificare con il suo metro i valori in campo nella Suzuki Rally Cup di cui ambisce a un ruolo da protagonista, assieme al navigatore Roberto Simioni. “Colpa mia”, ammette senza indugi. “Dopo circa 5 km di prova ho fatto un taglio su una curva a destra, traiettoria corretta, ma c’era dello sporco dopo mille passaggi tra ricognizioni e gara. La Swift mi è scappata via e l’ho sbattuta di muso, picchiando con l’anteriore sinistra, piegando ammortizzatore e trapezio. Fine corsa, peccato”. Davvero un peccato, perché il giovanissimo driver Vimotorsport era partito con il piglio giusto: terzo tempo nel crono di apertura (“Il Ciocco” di 2,28 km) dietro Ilario Cominelli, a sua volta out dopo la ps 4, e Simone Rivia che poi si è messo tutti dietro nella graduatoria di R1 e monomarca Suzuki. “Un plauso ai miei avversari, però – sussurra Mattia – sentivo di poter giocare le mie carte, grazie anche all’autobloccante installato sulla mia Suzuki Swift 1.6. Tutta un’altra roba rispetto ad Alba, ma la vettura è un po’ datata e so che devo prendermi dei rischi per tenere il passo delle rivali più aggiornate. Pazienza, fa parte del gioco e ringrazio il supporto della mia famiglia, degli sponsor e degli amici”. Parole di conforto le ha ricevute subito dal team per togliersi qualsiasi fantasma. E il suo mentore, Alessandro Uliana, gli ha fatto i complimenti per l’approccio alla gara e la partenza decisa. Ora i pensieri vanno già alla prossima sfida, la Targa Florio dell’11 e 12 settembre, opportunità di riscossa senza esagerare. L’avventura agonistica di Mattia Zanin è solo agli inizi e bisogna dare tempo al tempo.