Pasquale Madonna

Pasquale Madonna: Il Signore della Terra.

Il pilota carmagnolese ormai corre quasi esclusivamente sulla terra, perché è bello correre su strade dove le ruote ‘non tengono un c***’. Ha esordito al Rally di Carmagnola del 1990 quando aveva 19 anni, ma la vera rinascita è stata cinque anni fa quando ha scoperto le strade bianche. Di cui è talmente appassionato da coinvolgere anche un collega di lavoro e trascinarlo a San Marino

26madonna1CARMAGNOLA (TO) – Se la ride Pasquale Madonna al ritorno del Rally di San Marino, che si è svolto dal 12 al 14 luglio, dove ha vinto la classifica assoluta del Rally Nazionale (sette prove speciali, per 72,69 km cronometrati, circa la metà della gara top), che faceva da corollario alla gara di Campionato Italiano Rally, Trofeo Rally, Campionato Europeo FIA. “Siamo partiti in cinque e siamo arrivati in due. Vincere così non è bello, ci vorrebbe più battaglia. Ma alla fine siamo arrivati primi, di una gara organizzata dalla FAMS, ma in pedana quasi non ci hanno presentato” commenta portacolori del Provincia Granda Rally Club.

26madonna3Per la prima volta il pilota carmagnolese è stato affiancato da Simone Beviacqua, 38enne di Borgo Feglino (SV), una cittadina adagiata sulle colline liguri sopra Finale Ligure. “Madonna-Beviacqua. Meno male che non abbiamo corso in Toscana altrimenti con la fantasia che contraddistingue i tifosi e gli organizzatori di quelle zone chissà cosa si sarebbero inventati” commenta con ironia ancora Pasquale Madonna, che ha “trascinato” il collega di lavoro in questa avventura. “È nato tutto pochissime settimane fa. Ero in un cantiere in Liguria e con Simone non facevamo altro che parlare di rally e macchine da corsa. Una parola tira l’altra ed ad un certo punto gli ho detto: ‘Perché non vieni con me a fare il Trofeo Rally Nazionale a San Marino’. In men che non si dica ha fatto visite mediche, pagato licenza, compilato moduli e siamo partiti per la gara, senza che lui fosse salito almeno una 26madonna4volta su una macchina da corsa”. Una corsa contro il tempo per Beviacqua, che ha terminato l’iter burocratico con il ritiro della licenza presso l’ufficio sportivo dell’ACI di Savona nella mattina di mercoledì 10 luglio, giusto in tempo per saltare in macchina e fiondarsi verso San Marino per partecipare alle verifiche della gara, con alle spalle solo i racconti del padre, che in gioventù aveva partecipato a qualche gara.

26madonna5Simone se l’è cavata nel migliore dei modi, qualche piccolo problema all’inizio, ma poi ha trovato il passo giusto e credo si sia divertito. C’è ancora un bel margine di crescita, ma nessuno nasce ‘imparato’. L’esperienza è importante” dice il pilota della Peugeot 205 FA5, che ormai corre quasi esclusivamente sulla terra. “La prima esperienza terraiola l’ho vissuta cinque anni fa in Toscana alla Coppa Liburna. E da allora corro quasi esclusivamente sulla terra al Raceday Ronde, una serie di gare che si corre fra novembre ed aprile esclusivamente sulla terra”. Belle e spettacolari, le gare della serie voluta da Alberto e Nicolò Pirelli sono ormai il quasi unico impegno di Pasquale Madonna, con il loro fondo sdrucciolevole su terra, che il più delle volte si trasforma in fango e neve. “È il fascino del non tiene un cazzo” commenta Madonna, “ed è anche la possibilità per uno come me che non ha grandi possibilità di guidare una top car di fare risultato e mettersi dietro delle vetture ben più potenti”. E nella Raceday Ronde Pasquale Madonna, in cui si è aggiudicato due volte la categoria riservata alle Gruppo A più piccoline, chiudendo una terza volta secondo, ha trovato un degno avversario in Fabrizio Morgantini. “Ingarellandoci uno contro l’altro finiamo spesso nelle parti alte della classifica, riuscendo a chiudere spesso fra i primi cinquanta della classifica assoluta con una piccola Peugeot 205 Rallye Gruppo A che arriva appena a sfiorare i 130 cavalli”. E più le condizioni sono difficili, più c’è possibilità di arrivare in alto nella classifica assoluta, come ad esempio al Prealpi Master Show di Farra di Soligo, in provincia di Treviso dove Pasquale Madonna, allora in coppia con Danilo Pipino riuscì a chiudere 62° nell’assoluta lasciandosi dietro vetture decisamente più potenti e prestazionali, e soprattutto ha trovato la sua prova, quella di Ulignano su cui si confrontano i concorrenti della Coppa Liburna. “Correre sulla terra è una sensazione incredibile, una vera libidine che conquista tutti quelli che ci provano per la prima volta” sottolinea Madonna. “Io ho cominciato a correre nel 1990 al Rally di Carmagnola, quando avevo appena 19 anni. Ma la vera scoperta è stata la terra di cinque anni e da allora non l’ho più abbandonata” confessa il pilota carmagnolese, padre di Tommaso di un anno e mezzo. “Per chi come me non ha grandi risorse correre è un grande impegno, sopratutto se si segue una serie che ha tutti gli appuntamenti lontano oltre 200 chilometri da casa. Ma disputare meno gare, me decisamente più divertenti” conclude il pilota della Peugeot 205 Rallye Gruppo A che non sa contare quante gare ha disputato “Un giorno farò un elenco delle gare disputate e dei risultati ottenuti. Ed il giorno dopo appenderò il casco al chiodo. È una mia idea fissa”. Un’idea un po’ matta, ma sicuramente controcorrente affascinante, come è affascinate andare veloce fino al limite dell’aderenza su una  strada in cui le ruote ubbidiscono solo più al “fattore non tiene un cazzo