Pionieri: la lunga tradizione delle auto elettriche Opel. Un impulso elettrico sostenibile: Opel Impuls e Opel Twin

RÜSSELSHEIM (Germania), 4 maggio –La ricerca fece un passo avanti con il programma Opel Impuls negli anni 1990-97. Impuls I era un veicolo basato sulla Kadett che montava un motore elettrico a corrente continua da 16 kW che utilizzava batterie al nickel-cadmio con elettrolita liquido. Aveva un’autonomia di circa 80 km e raggiungeva una velocità massima di 100 km/h.

Un anno più tardi arrivò la Impuls II, basata sulla Astra station wagon. Utilizzava 32 batterie al piombo-acido che azionavano due motori asincroni trifase per un totale di circa 45 kW/61 CV. Dal 1993 al 1997 Opel portò avanti il primo programma di test di veicoli elettrici su larga scala, l’Impuls III. Una flotta di dieci vetture Impuls III fu collaudata sull’isola tedesca di Rügen, dove percorsero in totale più di 300.000 km. Cinque vetture montavano batterie al nickel-cadmio (45 kW/61 CV) e altre cinque utilizzavano batterie ad alta energia al sodio/cloruri di nickel (42 kW/57 CV). Le dieci vetture Impuls III montavano un motore asincrono trifase.