Project Team, un Tuscan Rewind in chiaroscuro

Sui celebri sterrati senesi, teatro del round conclusivo del CIR, sfuma il sogno tricolore per Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5). gara in crescendo per Gabbarrini-Pudda (Subaru Impreza Sti), vincitori del Gruppo N e del Trofeo Yokohama

Montalcino (Si), 23 novembre 2019 – Un vortice di emozioni, dalla pura esaltazione al più sincero sconforto (seppur con qualche eccezione), ha coinvolto la scuderia Project Team, impegnata con cinque equipaggi al 10° Tuscan Rewind, ultimo e decisivo atto stagionale del Campionato Italiano Rally (CIR), andato in scena sui celebri sterrati del Senese. Uno schieramento dall’elevato blasone che ha visto in Simone Campedelli, al volante della Ford Fiesta R5 del team M-Sport Orange1 Racing gommata Pirelli e navigato da Tania Canton, tanto un ideale capofila quanto uno dei protagonisti che, nel bene e nel male, ha infiammato l’intera due giorni toscana. Presentatosi al via, rientrando con pieno diritto nel lotto dei quattro aspiranti al titolo tricolore assoluto, il talentuoso pilota romagnolo è stato stoppato nella sua rincorsa da una foratura alla gomma anteriore sinistra durante la sesta prova speciale delle otto disputate, quando era saldamente al comando. Leadership provvisoria precedentemente guadagnata, dal driver cesenate, alla luce di due scratch assestati nelle prime due frazioni cronometrate del sabato. Seppur lasciato il vertice della classifica, suo malgrado, Campedelli non si è perso d’animo tanto da continuare a spingere sul pedale nel tentativo di recuperare posizioni fino a quando, nel forcing finale, un “lungo” non l’ha costretto al definitivo forfait. «Un epilogo amaro, ovvio, ma che non cancella l’eccezionale stagione di Simone, che ha sempre sfoggiato prestazioni di altissimo livello giocandosela fino alla fine» – ha commentato Luigi Bruccoleri, presidente Project Team – «A tal proposito, non finirò mai di ringraziare la famiglia Campedelli, l’Orange1 e la Ford, che tra l’altro ha vinto anche il titolo costruttori, per averci offerto la possibilità di far parte di questa grande squadra dove serietà, competenza e professionalità l’hanno fatta da padrone. Detto questo, a fine anno tracceremo un bilancio, valutando con calma se proseguire anche nel 2020 l’esperienza nel CIR, cosa niente affatto scontata».

Andando, invece, alle note liete, da registrare la duplice vittoria tanto in Gruppo N quanto nel Trofeo Yokohama conseguita dall’altro alfiere Christian Gabbarrini, su Subaru Impreza Sti curata dalla Proline. Un risultato, frutto di una gara tutta in rimonta per l’esperto conduttore umbro che, assistito alle note da Stefano Pudda, è passato definitivamente in testa alla categoria nel tratto conclusivo, annichilendo i diretti avversari. «Finalmente! Dopo quattro ritiri consecutivi, siamo riusciti a tagliare il traguardo» – ha sottolineato un soddisfatto Gabbarrini sul palco d’arrivo – «È stata più dura del previsto poiché, al di là dei numerosi e quotati antagonisti in campo, abbiamo viaggiato a ‘tre cilindri’ per quasi tutta la giornata di sabato. Di fatto, si staccava continuamente una bobina. Una stupidaggine, certo, ma che ci ha fatto penare non poco. Infatti, una volta risolto il problema, siamo riusciti ad esprimerci al meglio nell’ultimo tratto cronometrato colmando tutto il gap precedentemente cumulato. Ora ci attende qualche mese di pausa. Riprenderemo l’attività sportiva nel 2020 nell’ambito del ‘Val d’Orcia’ e del ‘Valtiberina’, entrambi validi per il Raceday Rally Terra». Qualche rammarico, invece, per “Mattonen” (Mitsubishi Lancer Evo X della ML Garage), coadiuvato dalla fida Giulia Taglienti, fuori dai giochi per una perdita d’olio, così come l’attesa Corinne Federighi (Renault Clio R3 gestita dalla SMD Racing) che, al rientro dopo una sosta durata ben otto mesi (ovvero, dalla partecipazione al “Ciocco” del marzo scorso) e in coppia, per la prima volta, con l’esperto Giacomo Ciucci, è stata costretta al ritiro anticipato, impattando su una pietra che ha bucato la ruota e rotto il braccetto anteriore sinistro. Non è andata meglio, infine, a Stéphane Consani (Skoda Fabia R5 dell’Erreffe Rally Team – Bardhal gommata Pirelli). Il francese, infatti, già vincitore del CIRT e affiancato nell’abitacolo dal connazionale Thibault De La Haye, ha abbandonato nel corso dello shakedown per una rovinosa uscita di strada.