“Quei temerari delle strade bianche Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo – Colle della Maddalena” riapre le porte dei musei automobilistici

Di Tommaso M. Valinotti

CUNEO, 25 giugno – La presentazione stampa non virtuale, ma con le persone in carne e ossa (con o senza mascherina, in questo periodo non si capisce più nulla), di ““Quei temerari delle strade bianche Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo – Colle della Maddalena” ha di fatto riaperto la stagione delle mostre dedicate alle auto (il Museo dell’Automobile di Torino ha aperto i battenti alcune settimane fa).

È stata l’ultima mostra a essere annullata e la prima a ripartire” ha commentato alla presentazione l’architetto Benedetto Camerana, presidente del Museo dell’Auto, ritornando con la memoria a inizio marzo, quando la mostra avrebbe dovuto aprire i battenti nel complesso museale San Francesco di Cuneo.

Una mostra che evidenzia il tocca di classe degli allestimenti del Museo dell’Auto, lasciando grandi spazi di respiro piuttosto che ammonticchiare vetture su vettura, oggetti su oggetti, come i banchetti dei mercatini domenicali. E bastano tre vetture (svariati milioni di euro di valore, non dimentichiamocelo) per fare di questa mostra un momento di culto. Ma anche se le due Alfa Romeo e la Bugatti esposte sono pezzi di un valore storico, economico ed estetico elevatissimo, sono le fotografie di Adriano Scoffone le vere protagoniste della mostra, documentando un evento che novant’anni fa vide le gesta di piloti come Tazio Nuvolari, vincitore e recordman della corsa rimasto imbattuto che ebbe la meglio su piloti del calibro di Hans Stuck, Giuseppe Campari, l’eterno rivale Achille Varzi. E per documentare quella giornata di festa del 29 giugno 1930 (saranno novant’anni lunedì) usò una macchina fotografica che oggi, nell’era digitale e della miniaturizzazione, ci fa sorridere, ma allora era sicuramente il massimo della tecnologia. Come l’Alfa Romeo P2, che Nuvolari condusse alla vittoria.