Raduno Supercar Borgio Verezzi-Finalborgo: le supercar rendono omaggio alla poesia di Verezzi e al fascino di Finalborgo

Ritornano in riva al Mare Ligure le vetture sportive del Cavallino Rampante e della Porsche che si confrontano con le meraviglie paesaggistiche di Verezzi e storico-architettoniche di Finale Ligure. Un vero faccia a faccia fra l’arte in movimento delle forme automobilistiche e l’arte naturale e architettonica dei due borghi savonesi

BORGIO VEREZZI-FINALBORGO (SV), 20 settembre – Pieno successo della seconda edizione del raduno “Supercar-arte in movimento”, organizzato dallo Sport Rally Team di Piero Capello, che si è svolto sabato 19 e domenica 20 settembre fra Borgio Verezzi, Magliolo e Finalborgo, facendo base presso il Grand Hotel Pietra Ligure. Il pomeriggio di sabato è stato dedicato a un giro turistico nelle affascinanti colline dell’entroterra ligure, partendo da Pietra Ligure per arrampicarsi fino alla terrazza naturale di Verezzi (borgo entrato a buon diritto fra i “borghi più belli d’Italia”) disteso su balcone a duecento metri di altitudine sul livello del mare. Da qui lo sguardo può spaziare su una vista mozzafiato che abbraccia l’intero golfo di Finale dal promontorio di Noli a levante, fino all’isola Gallinara (di fronte ad Albenga) a occidente. Consumata una bibita rinfrescante e scattata la tradizionale foto di rito dei partecipanti davanti alla settecentesca chiesa, nella piazza Sant’Agostino (piazza che dal 1967 ospita il festival teatrale di Borgio-Verezzi), i radunisti si sono mossi verso la parte alta delle Alpi Marittime.

Risaliti in vettura, i partecipanti al raduno (provenienti dal Piemonte, dalla Lombardia, dall’Emilia e dalla Svizzera) hanno iniziato ad arrampicare la strada verso il Colle Melogno, per arrivare a Magliolo, dove nella piazza principale i radunisti hanno ricevuto in omaggio una gustosa confezione di frutta secca Noberasco, prima di tuffarsi verso valle per l’aperitivo ai bordi della piscina e la cena al Grand Hotel Pietra Ligure.

Chilometricamente meno impegnativa, ma altrettanta affascinante, la tappa di domenica mattina che ha portato i radunisti a Finalborgo, che ha ospitato una ventina di vetture fra le più significative del lotto all’interno delle sue mura, nelle tre piazze architettonicamente più interessanti. A cominciare da Piazza Garibaldi, salotto buono e vera bomboniera di Finalborgo, quindi Piazza Aycardi, davanti al teatro costruito nel 1804, uno dei più antichi a loggione della Liguria, certosinamente restaurato di recente e infine Piazza del Tribunale, davanti al Palazzo sede del governo dei Marchesi del Carretto prima e degli spagnoli poi. Nel frattempo i proprietari delle vetture, accompagnati da una guida turistica locale, effettuavano un giro dello storico borgo, anch’esso incluso nella lista dei “borghi più belli d’Italia”.

Anche quest’anno di altissimo livello la lista delle vetture presenti in maggioranza Ferrari. Che spaziavano dalla storica Ferrari 308 GTB prodotta a cominciare dalla seconda metà degli anni Settanta fino alla recentissima Portofino. Erano rappresentate le varie declinazioni delle 8 cilindri (F355, F360, F 430, 488 sia coupé, sia spider), le versioni a quattro posti (550 Maranello e 612 Scaglietti); e ancora le spider di ultima generazione come la Ferrari California e la recentissima Portofino, ultimo prodotto a cielo aperto della casa di Maranello. In evidenza, e non solo per colore giallo brillante, una muscolosa Ferrari 488 Pista, vettura realizzata per correre vincere negli autodromi più famosi del mondo.

A rappresentare il mondo Porsche c’erano una 911 Turbo degli anni Ottanta, una Carrera Cabrio alcune 996/997 in versione Cabriolet e 4S oltre a una pistaiola 911 GT3, versione sportiva della berlinetta di Stoccarda mutuata direttamente dalle competizioni. Non sono passate certo inosservate le due vetture statunitensi, quali una Ford Mustang del 2005 erede della pony car che fece impazzire i giovani americani dagli anni sessanta in poi. E per finire una impevitaminizzata Dodge Viper GTS, scarichi laterali a diffondere la voce baritonale dei dieci cilindri nascosto dal cofano interminabile, e appendici aerodinamiche diffuse su tutta la carrozzeria per incollare a terra i 450 cavalli della vettura americana che ha portato in auge il marchio della Vipera.

La manifestazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione con le amministrazioni comunali di Finale Ligure, di Borgio Verezzi e Magliolo, e l’associazione commercianti di Finalborgo che promuove l’immagine di questo storico rione di Finale Ligure.