Rallisti ai tempi del Coronavirus. Roberto Antonucci: “Sarà festa il giorno in cui torneremo in prova speciale”

Il pilota-team manager di Winners Rally Team pronostica un lento, ma necessario ritorno alla normalità. Per far ripartire i rally e l’intera nazione. Nel frattempo sogna di recuperare il Portogallo in autunno e tornare sugli sterrati finlandesi. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

MILANO, 15 maggio – Recluso, ma operativo. Sia per quanto riguarda il suo lavoro di agente di commercio nel settore alimentare, sia per quanto riguarda la sua attività di team manager della scuderia torinese Winners Rally Team. Nel periodo di clausura per il Coronavirus Roberto Antonucci ha continuato a operare per telefono e via Skype per tenere vivo il suo lavoro e la sua scuderia. Alternando magari telefonate con i compiti del figlio Alberto e una sfida ai video giochi. Sperando di tornare presto a uscire, mettere il casco in testa in autunno al recuperato (se si farà) Rally del Portogallo mondiale, sognando di affrontare terra e dossi del Mille Laghi in un prossimo futuro.

Qual è stata l’ultima manifestazione cui hai partecipato? – “Come pilota ho fatto il Rally RACC Catalunya-Costa Daurada in Spagna di fine ottobre scorso, affiancato come sempre da mio fratello Herbert. È stata una gara splendida che ha visto me e mio fratello arrivare al traguardo con la piccola Renault Twingo R1, la più piccola vettura iscritta. La gara è bellissima e si corre fra gente appassionatissima di corse e su prove speciali molto belle. Per l’ultimo anno la gara si è svolta metà su asfalto metà su terra come i rally vecchia maniera. Come scuderia Winners Rally Team abbiamo dato appuntamento ai nostri amici ad Automotoracing di fine gennaio e inizio febbraio. Ancora una volta è stato un successo, con tanta gente passata nel nostro stand anche solo per scambiare quattro chiacchiere. Uno stand allestito in grande stile con molte vetture e un’area accoglienza. Se penso che nel 2012, alla nostra prima presenza nel salone torinese, avevamo prenotato pochi metri quadri ed esposto una sola vettura… ”.

Quali sono state le manifestazioni che hai saltato (annullato)? – “Con mio fratello abbiamo deciso di disputare una sola gara l’anno, ma nel mondiale. Quest’anno avevamo scelto la trasferta in Portogallo che era programmato dal 21 al 24 maggio. Per ora è stato rinviato a data destinarsi. Come scuderia abbiamo equipaggi presenti in quasi tutte le gare che si disputano nel Nord Italia e dal 23 di febbraio sono state rinviate tutte”.

Quali erano i tuoi programmi per il 2020? – “Come equipaggio io e mio fratello avevamo in programma la trasferta portoghese. Come scuderia i programmi erano molteplici a cominciare da Enrico Brazzoli che ha esordito con la Škoda R5 a Monte-Carlo e ha in programma come sempre alcune uscite nel mondiale rally, mentre Roberto Gobbin doveva fare le gare del Trofeo 124 Abarth rally nel campionato europeo. Jordan Brocchi aveva imbastito un programma di prestigio con la Škoda Fabia R5, mentre numerosi altri equipaggi avevano messo in cantiere una stagione particolarmente interessante ”.

A cosa hai dovuto rinunciare per l’emergenza Coronavirus? – “Sia per quanto riguarda il mio lavoro di agente di commercio sia per quanto riguarda l’attività di responsabile commerciale di Winners Rally Team non mi sono mai fermato. Operando nel campo della grande distribuzione nel settore alimentare, un comparto che non ha subito i disastrosi danni economici provocati dalla chiusura per Coronavirus, ho continuato a lavorare da casa con continuità. Al telefono, via Skype, per e-mail, sono sempre rimasto in attività. Ma sono rimasto a casa e anche se questo non mi ha lavorativamente danneggiato, ma mi ha infastidito la mancanza di liberta di uscire e andare in giro. Ma era necessario”.

Che cosa hai fatto in questo periodo di reclusione? – “Ho lavorato da casa. I responsabili commerciali delle aziende con le quali lavoriamo erano anche loro operativi in remoto. La direzione delle stesse azienda ha vietato le visite nei loro uffici. È stato un diverso modo di lavorare, ma non è stato dannoso. Ho anche seguito nell’attività scolastica di mio figlio undicenne Alberto e ho giocato molto con lui. Per i ragazzini la reclusione è stata più sofferta, specie per uno come mio figlio che fino a tre mesi fa era impegnato in mille attività che andavano dalle gare in kart alla pallanuoto. Le sfide con i videogiochi ci hanno salvato”.

Come è cambiata la tua vita dopo il 4 maggio, e cosa farai nei prossimi giorni? – “La ripartenza sarà molto lenta. Dal 4 maggio non sono ancora andato a un appuntamento lavorativo. Nei giorni scorsi ho portato l’auto a fare il tagliando in concessionaria ed è stato allucinante. Coda, tutti mascherati, nessuno che si avvicina, per entrare ti misurano la febbre. Mi sembrava di essere una bestia portata al macello. Anche se è necessario mi ha depresso molto. Per quanto riguarda Winners Rally Team abbiamo continuato a lavorare, sia io, sia mio fratello Herbert sia Carlo Valinotti tanto quanto prima e forse ancora di più. Abbiamo tenuto i contatti con i piloti e gli sponsor, abbiamo dato un segnale di vitalità continuando a uscire con la pubblicità sui giornali e proseguendo le nostre presenze in televisione”.

Cosa bisogna fare per uscire da questa situazione di emergenza? – “Bisogna ripartire e basta. Non si uscirà da questa crisi con le mezze misure. Occorre rimettere in moto l’economia e questo vale anche per i rally. Non credo che gli italiani siano così pazzi da non applicare le misure di sicurezza come distanza e mascherine. Il problema rally si pone nei parchi assistenza e nei momenti di partenza e arrivo. In prova speciale la gente si allunga già normalmente e lo farà ancora di più. I rally sono una festa di famiglia e amici. Vietare la loro presenza li snatura completamente. Dobbiamo ripartire, e presto perché temo che la metà delle aziende non riuscirà a riaprire i battenti per motivi economici quando verrà data loro l’opportunità di tornare in attività”.

Come festeggerai il ritorno alla normalità? – “La festa sarà tornare sui campi di gara. Sia quelli in pista con mio figlio Alberto nei kart, sia tornare a incontrare i nostri piloti nei parchi assistenza. Ho voglia di vedere gente. E sarà festa quando tutti riprenderanno a lavorare ”.

Qual è il sogno nel cassetto? – “I miei sogni nel cassetto sono rallistici. Sogno di tornare in prova speciale nel mondiale, magari se recuperano il Portogallo. E tornare in Finlandia. L’esperienza al S.M. OK Auto-Rally a Kouvola di due anni fa è stata fantastica. Quindi sogno di fare il Mille Laghi, ma anche correre nelle foreste del Galles, e perché no il Germania. In fondo io ed Herbert abbiamo avuto una bisnonna tedesca”.

Sito internet:  www.winnersrallyteam.com