Rally della Lanterna

Gli equipaggi piemontesi brillano in prova speciale.

Due piloti nella top ten e quattro vincitori di classe (Alessandro Bosca, Jacopo Araldo, Alessandro Pettenuzzo e Paolo Amorisco) costituiscono il bottino dei piemontesi in trasferta Genova

Lanterna_2014_000GENOVA – Tornano carichi di coppe gli equipaggi piemontesi presenti al 29° Rally della Lanterna, svoltosi nello scorso fine settimana a Genova e nel suo entroterra.

 

 

 

Lanterna_2014_001Il migliore sul traguardo di Piazza De Ferrari è stato quello formato da Alessandro Bosca e Roberto Aresca, quinti assoluti, ed implacabili vincitori della Classe S2000. Con la loro Peugeot 207 S2000 made in Balbosca hanno iniziato con una spigolata ed un cerchio rotto nella prova spettacolo del venerdì sera, scatenando poi i cavalli nelle prove del sabato, risalendo senza problemi sino al quinto posto assoluto, preceduti solo dalle potenti WRC. “Non conoscevo le prove speciali genovesi, né le gomme a mescola morbida della Michelin. Inoltre trovo troppo strette la nuova My Way e la Torriglia, che si addicono poco al mio stile di guida”. Nelle prove del pomeriggio il giovane astigiano effettua una scelta di gomme non troppo felice. “Alla fine la classifica non avrebbe potuto essere migliore, ma qualche tempo più veloce lo si poteva ottenere”.

Lanterna_2014_002Nella top ten è finito anche Jacopo Araldo, affiancato dall’imperiese Lorena Boero. Prudente nella prova del venerdì sera, si è scatenato con la sua Clio S1600 Balbosca vincendo la classe in tutte le prove speciali, tranne l’ultima quando, secondo il suo avversario diretto Antonio Forato “si è preso un caffè e mi ha lasciato vincere la speciale”. “Non mi sono affatto fermato al bar” commenta il pilota di Canelli (AT) ed ho tirato dall’inizio alla fine. È stata una bella gara e mi sono trovato benissimo con le gomme Michelin che ho usato anche nel 2007 quando ho fatto il TRA”. A seguire due giovanissimi che hanno disputato una gara accorta ed intelligente. Alessandro Pettenuzzo, con alle note Daniele Araspi, ha chiuso 15esimo assoluto con la Citroën DS3 R3T BDL rimanendo costantemente davanti all’unico avversario in classe, Paolo Vagli, dimostrando una costante progressione di prestazioni e confidenza con il mezzo. Immediatamente dietro si è classificato Giorgio Bernardi, affiancato per la prima volta dall’esperto pavese Paolo Zanini, che ha portato la sua Clio R3 della Gima in seconda posizione di classe. “Contro un maestro come Roberto Vescovi c’era ben poco da fare. Io non ho certo la sua esperienza. Ma sono contento delle mie prestazioni e della sempre maggior confidenza che ho con la Clio”. Per il saluzzese un solo brivido, nel primo passaggio sulla Torriglia-1 quando stringendo troppo in una curva veloce ha toccato il rail. “Per un attimo ho temuto di aver forato. Poi ho capito che tutto funzionava al meglio ed ho continuato ad accelerare”.

Lanterna_2014_00323° assoluto e primo di Classe N2, primo della Suzuki Rally Cup Paolo Amorisco ha compiuto una gara capolavoro. Prudente nella prova spettacolo del venerdì, il driver della Valle Varaita si scatena sabato mattina nelle prime due prove quando passa di prepotenza in testa a classe e Trofeo, per poi gestire la situazione nella viscida Torriglia, chiudendo il primo giro sulle prove speciali davanti al gruppo dei concorrenti, anche se con un margine di tutta tranquillità di 47”4. Ancora due successi secchi nelle prime prove del pomeriggio, My Way e Torriglia, speciale in cui vede fuoristrada il suo principale avversario; allora il portacolori della Meteco Corse porta la sua Swift made in Gianuzzi e la navigatrice genovese Giulia Cresta sul gradino più alto del podio. Gran gara anche del torinese Dino Romano, affiancato da Erika Bologna, che tornava al volante di una macchina da rally, la Swift che lui stesso prepara, dopo sei anni. L’inizio non è stato facile per il pilota torinese che doveva ritrovare il clima agonistico. “La macchina la conosco bene, ma un conto è fare dei test, un conto è avere l’adrenalina della prova speciale” commentava il portacolori della WRT a metà gara. E che abbia ritrovato il clima della prova speciale lo dimostrano i tempi della seconda parte di gara. Costantemente secondo dietro ad Amorisco nelle prime due prove speciali, e quando il saluzzese alza il piede è lui a siglare il miglior tempo di classe in prova, ottenendo così il sorpasso in classifica nei confronti di Uliana, ottenendo un incoraggiante secondo posto di classe. Chiude la striscia dei piemontesi classificati Roberto Mollo con la piacentina Alessandra Avanzi, costante nelle prestazioni e determinato a non prendere rischi in una gara molto difficile. Da segnalare anche la tranquilla cavalcata del navigatore astigiano Giorgio Severino che è salito sul sedile di destra della Peugeot 106 di Marco Pozzi, sedile solitamente occupato da Giuliana, la figlia di Pozzi.

Lanterna_2014_004Le dolenti note dei piemontesi al Lanterna sono rappresentate da Augustino Pettenuzzo-Elio Tirone, Ford Focus WRC BDL, che si fermano in parco assistenza di metà gara dopo aver forato una gomma sulla prova di Massimo Canevari del mattino. “Abbiamo perso dieci minuti fermandoci a cambiare la ruota e continuare non ha senso” racconta sconsolato il piè veloce di Borgaro Torinese seguendo la gara del figlio. Fermo anche il rientrante Emanuele Garosci, affiancato dallo svizzero Vittorio Sala con la Citroën Xsara della D-Max. “Sulla prima prova del mattino ho stretto troppo una curva ed ho toccato all’interno. Non mi sono accorto di aver forato e nella curva successiva la pressione è calata improvvisamente mandami contro un muretto contro il quale ho forato una seconda gomma” uscito dalla My Way-1 il portacolori del New Driver’s Team parte all’assalto della speciale successiva con tutta la grinta che ha in corpo. “Stavo facendo un gran tempo, quando ho messo una ruota su uno spuntone di roccia probabilmente scoperto dai passaggi delle macchine precedenti. Ed ho forato per la terza volta e non mi è stato possibile raggiungere l’assistenza dovendo ancora disputare una prova ed un trasferimento . Un gran peccato perché nella lunga Torriglia, con una gomma che si stava afflosciando ho staccato il sesto tempo assoluto”. Fermo anche il navigatore astigiano Fabrizio Gianotto che dettava le note a Federico Fiorini sulla Nissan 350Z. Il savonese, spettacolare ed asso del drifting ha sbattuto nello shake-down di venerdì sotto la pioggia e due volte nella Massimo Canevari. Un vero autoscontro.