Rally Messico 2004, doppietta Focus la prima volta messicana nel WRC

Testo di Enrico Formento Dojot

Il Rally del Messico, anzi il “Corona Rally Mexico”, alla sua diciottesima edizione si regala l’esordio nel campionato mondiale, quale terza prova della stagione. Si corre dal 12 al 14 marzo 2004, con quindici prove speciali di cui la più lunga è la “Ibarilla Mesa” di 30.47 chilometri. I piloti si trovano a fronteggiare speciali impegnative e altitudini non certo usuali: la prima frazione, la “Ortega–La Esperanza”, presenta una quota massima di 2737 metri e una quota media di 2469. Solberg–Mills, su Subaru Inpreza WRC, vanno subito in testa piuttosto agevolmente e sono leader delle prime tre speciali. Ma nella “Ortega – La Esperanza 2” subiscono una penalità pesante, 5’40”, e scivolano nelle retrovie. Raccoglie il testimone al comando della gara Sébastien Loeb, navigato da Daniel Elena su Citroën XSara WRC, dalla PS 4 alla PS 6, la “Derramadero–Chichimequillas 1” dopo la quale conduce con 36”1 su Märtin–Park (Ford Focus WRC), 43”4 su Sainz–Martì (Citroën XSara WRC) e 56”6 su Duval–Prévot (Ford Focus WRC).

Ma anche il fuoriclasse alsaziano deve lasciare la ribalta, addirittura ritirandosi per noie meccaniche nella speciale successiva. L’equipaggio Märtin–Park passa in testa alla PS 7 e ci resterà fino al traguardo. Ma non sarà una passerella. Dopo la “El Gigante–El Zauco 1Sainz è ancora a soli 9”7, mentre Duval–Prévot, autori di una gara accorta, sono a poco meno di mezzo minuto. Poi, l’abisso: Hirvonen–Lehtinen (Subaru Impreza WRC) a quasi due minuti e Solberg in faticosa rimonta ancora attardato di oltre 4’. Märtin allunga nella PS 8 e pone le basi per la vittoria: Sainz è ora a 30”4 e nella prova successiva viene sopravanzato da Duval per un decimo. Lo spagnolo è scatenato e ritorna in seconda posizione ma nella “Derramadero-Comanjilla” perde terreno e si vede ricacciato al terzo posto, staccato di 1’25” da Märtin. Duval è alle spalle dell’estone, che gestisce con grande freddezza gli ultimi chilometri e le ultime insidie e va a trionfare per il primo dei suo tre successi dell’anno (si aggiungeranno Corsica e Cataluña), che gli faranno conquistare la terza piazza finale nel campionato del mondo. A Solberg non basterà una rimonta epica per recuperare, con ben nove speciali vinte: si fermerà ai piedi del podio.

Classifica finale:

  1. Märtin–Park (Ford Focus WRC)
  2. Duval–Prévot (Ford Focus WRC) a 42”5
  3. Sainz – Martì (Citroën XSara WRC) a 1’20”9 3
  4. Solberg–Mills (Subaru Impreza WRC) a 3’14”7
  5. Hirvonen–Lehtinen (Subaru Impreza WRC) a 3’36”2