RallyCross


FIA World Rally Cross 
Con Solberg ed Hansen, anche in Italia è subito show

Rallycross_2014_000Dopo decenni di campionato europeo la FIA ha deciso di istituire un mondiale dedicato alla specialità. Ed è stato subito un successo. A Franciacorta hanno dato spettacolo, nelle varie categorie un centinaio di piloti con in prima fila il norvegese Petter Solberg, che ha conquistato il suo secondo titolo iridato ed il giovane svedese Timmi Hansen. Ma anche gli italiani si sono fatti onore con Gigi Galli che ha mancato la finale di un soffio e Piero Longhi quarto all’esordio nella categoria RX Lites, mentre l’eterno Uzzeni ha vinto la gara nazionale. Uno spettacolo durato due giorni con salti e controsterzi da brivido compiuti da autentici funamboli al volante di bolidi da 600 cavalli. Con Red Bull e Monster che hanno supportato l’evento e l’intero campionato mondiale.

Testo e foto di Elio Magnano

Rallycross_2014_004CASTREZZATO (BS) – Questa volta la Federazione Internazionale è stata lungimirante. In un’epoca in cui tutto il mondo del motorsport sembra perdere spettacolarità e quindi spettatori (vedi Formula 1 e mondiale rally), la FIA ha lanciato quest’anno il FIA World Rallycross Championship ed è stato un immediato successo di pubblico, piloti e team. La riprova si è avuta nel fine settimana del 27-28 settembre sull’autodromo di Franciacorta, quando 80 piloti suddivisi in quattro categorie si sono sfidati in una due giorni sulla pista di 1390 metri comprendete un 40% di terra ed 60% di asfalto.

Rallycross_2014_005Come tutte le formule di successo anche quella del mondiale rallycross può apparire banale. Grandi campioni e vetture potenti (WRC da 600 cavalli simili a quelle del mondiale rally) che si sfidano sportello contro sportello su un fondo che esalta le doti di funambolismo dei driver e tre salti che portano le vetture a volare alto verso il cielo. Ed il gioco è fatto. Se poi aggiungete la presenza di due campioni del mondo come Jaques Villeneuve (campione iridato di Formula 1 nel 1987) e Petter Solberg (campione iridato rally nel 2003) ed una muta di altri concorrenti desiderosi di ben figurare e salire nella ribalta internazionale, il gioco è fatto. Ed è quanto si è visto a Castrezzato. Lo spettacolo è stato di quelli da grande evento, anche se il pubblico, forse frenato dal costo del biglietto non proprio popolare, non è stato quello delle grandissime occasioni, ma è stato caldo, partecipe ed entusiasta. Tutto diventa chiaro se poi aggiungiamo la presenza della televisione che ha ripreso l’evento e lo ha portato in tutto il mondo, grazie anche all’estrema facilità di seguire per intero e nei minimi particolari questo evento con appena cinque telecamere fisse e due mobili che hanno ripreso quanto avveniva nel paddock e nei box. Sopratutto la federazione è stata brava coinvolgere le Case automobilistiche grazie ad un regolamento semplice e lineare mutuato dal mondiale rally ed ora può contare sulla presenza ufficiale di Peugeot, Volkswagen, Citroën e Ford, oltre alla presenza di munifici sponsor come la Red Bull e Monster che non si sono lasciate sfuggire l’occasione di abbinare il proprio nome a quello di una specialità che in un solo anno di mondiale (ma parecchi decenni di attività, specie nei paesi nordici) ha già conquistato il cuore degli appassionati.

 


Rallycross_2014_001L’appuntamento di Franciacorta
, il decimo della stagione, ha avuto per protagonisti il norvegese Petter Solberg che chiude al terzo posto dell’appuntamento, anche a causa della rottura di una sospensione (vero flagello della specialità, visto ciò che le vetture devono sopportare nell’atterraggio dai dossi affrontati a velocità elevata) e conquista il secondo titolo mondiale personale, unico pilota ad aver centrato un simile risultato in due specialità diverse. Un Petter Solberg che in Italia ha sacrificato la prestazione pura e la voglia di vincere alla ragion di stato della conquista del mondiale, ed alla fine in fatti gli danno ragione perché il norvegese lascia l’Italia con il titolo in tasca e la possibilità di correre i due prossimi appuntamenti Istanbul (Turchia il 10-11 ottobre) e San Luis (Argentina, 28-29 novembre) in piena libertà cercando di aumentare il suo bottino di vittorie stagionali che per ora comprende quattro successi. L’altro grande protagonista dell’appuntamento bresciano è stato il 22enne svedese Timmy Hansen che ha conquistato la sua prima vittoria nel mondiale rallycross, regalando nello stesso tempo il primo successo iridato nella specialità alla Peugeot. Un campioncino questo figlio d’arte (suo padre Kenneth è stato negli anni Ottanta un pluri vincitore dell’europeo rallycross) di cui sentiremo parlare a lungo visto che si è avvicinato al rallycross solo nella scorsa stagione conquistando subito la terza piazza nella categoria Supercar dell’europeo.

 

Rallycross_2014_003L’appuntamento italiano ha visto tornare nella serie iridata Gigi Galli, che ha fallito la qualificazione alle finali per un soffio, dimostrando però ancora una volta le sue grandi doti di funambolismo e di controllo sul fondo difficile e sporco, che sono sempre state le sue caratteristiche di pilota. Il quarto posto in semifinale non gli ha permesso di entrare fra i magnifici sei che si disputavano la possibilità di vittoria perdendo il duello per appena 3” nei confronti di Richard Göransson, ma il valtellinese ha fatto vedere al mondo intero che un posto nel munifico circus del mondiale rallycross lo merita. Altro pilota che ha assaggiato per la prima volta il mondo del rallycross è stato il novarese Piero Longhi, che ha chiuso ottimo quarto della categoria RX Lites dimostrando una capacità di adattamento ed una progressione di prestazioni nel corso del fine settimana davvero impressionanti. Ma gli italiani non si sono limitati ai due campioni rallistici, ma hanno dato vita ad un’intensa sfida tricolore al volante di vetture WRC, R4, N4 e S2000, ovvero il meglio che esita nel mondo dei rally. A conquistare il successo è stato il sempiterno Franco Uzzeni, tornato alla sua Subaru Impreza, che ha avuto la meglio sulle Škoda Fabia di Ilario Bondioni e Pablo Biolchini, in una gara che potrebbe essere l’antesignana di una nascita di un vero e proprio campionato tricolore che metterebbe in pista vetture simili al mondiale, ovvero WRC senza flangia che ne mortifica il motore, liberando potenze che si aggirano sui 600 cavalli, proprio la potenza giusta per dare spettacolo. E trasformare una vettura da rally in un mostro da autocross non richiede grandi interventi: si libera il motore dalla flangia, si spostano i radiatori dietro e si toglie il sedile del navigatore ed il gioco è fatto.

Rallycross_2014_002Il fine settimana di Franciacorta rimarrà nel cuore degli appassionati che hanno assistito ad un evento memorabile. Ed in quello di Timmy Hansen che non potrà dimenticare il suo primo successo iridato ed anche in quello di Petter Solberg che a quasi quarant’anni (li compirà il prossimo 18 novembre) centra il suo secondo titolo iridato. “Quando ho smesso di correre nel mondiale rally mi è sembrato affascinante dirottare i miei interessi verso il rallycross, anche se non pensavo fosse così spettacolare. Oggi si avvera un sogno che abbiamo perseguito insieme a tutta la squadra. Ringrazio anche la mia famiglia, a cominciare da mia moglie Pernilla (ottima pilota lei stessa e figlia di Per-Inge Walfridsson, campione europeo autocross con la Volvo nel 1980) e mio figlio Oliver che proprio oggi ha conquistato il titolo di campione nazionale norvegese kart”. Meglio di così….

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