Riccione-San Marino. Le centenarie scalano la Rocca del Titano (Fiat Zero Torpedo; Metz 22, Locomobile M5 Roadster)

Una manifestazione dedicata ai veicoli a motore costruiti entro il 1918 porta sulla riviera romagnola 27 esemplari di automobili che incuranti della ripida salita arrivano sino alla piazza del governo di San Marino. Testo e foto di Tommaso M. Valinotti

SAN MARINO, 21 ottobre – Sono passati cento anni da quel 1918, ricco di avvenimenti, sogni e speranze. Una data che è la pietra miliare per la storia del mondo, ma che lo è anche per la storia dell’automobile, perché il 31 dicembre 1918 segna lo spartiacque fra le vetture Ancétre (fino al 1904) e Veteran (1918) e le automobili più moderne definite Vintage dalla FIVA (Fédération Internationale des Véhicules Anciens) e dall’ASI (Automotoclub Storico Italiano) che ne è il corrispettivo nazionale.

18 – Fiat Tipo Zero Torpedo (1914), Giuseppe Vallero. La Tipo Zero rappresenta la volontà della FIAT di costruire automobili popolari anche un secolo fa, dopo che nel 1912 Giovanni Agnelli (non ancora senatore) compì un viaggio negli Stati Uniti, visitò gli stabilimenti Ford e comprese che una produzione in serie permetteva di abbassare i prezzi delle vetture, avere un mercato più ampio e realizzare quindi maggiori utili. Messa in produzione nel 1912 la Fiat Zero era dotata di un motore di 1847 cc di 19 CV di potenza con cambio a quattro marce, peso di 900 kg in grado di spingerla a 70 km/h. Nonostante l’intenzione della Casa di offrire una vettura economica (per gli standard dell’epoca) il prezzo iniziale era di 9.000 Lire (pari al costo di un appartamento), prezzo sceso poi a 6.900. Nonostante ciò la Tipo Zero fu un notevole successo al punto di essere costruita fra il 1912 e il 1915 in 2000 esemplari. Infine una curiosità. Giovanni Agnelli chiese a diversi “designer” esterni ed interni alla Casa, di progettare il radiatore dell’auto. Fra tutti fu scelto quello di Battista Farina (il futuro “Pinin”) che da quel momento iniziò la sua carriera di imprenditore.

 

19 – Metz 22 (1915), Mauro Pasotti. La simpatica vettura portata in Romagna dal consigliere ASI Mauro Pasotti è stata costruita dalla Metz Company una casa automobilistica americana attiva fra il 1908 e il 1922, fondata a Waltham (Massachusetts, USA) da Charles Herman Metz che convertì la precedente azienda di costruzione biciclette in fabbrica automobilistica. Il primo veicolo prodotto fu il modello 22, così denominato perché erogava 22,5 CV con carrozzeria torpedo e runabout come quella di Pasotti. Dotata di ruote da carro di artiglieria e generatore di acetilene per i fari, ed era venduta come gearless, ovvero senza cambio, sostituito da un meccanismo a frizione e costava appena 475 $. Una Metz 22 è esposta al California Automobile Museum di Sacramento.

20 – Locomobile M5 Roadster (1915), Benito Battilani. Mastodontica vettura 6 cilindri di 8645 cc che eroga una sessantina di cavalli, ha raggiunto San Marino solo grazie alla perizia del pilota Benito Battilani e del suo meccanico che non si sono scoraggiati quando la “balena bianca” si è fermata all’ingresso delle mura della Rocca del Titano. Effettuata, come ai vecchi tempi. Riuscendo così fare la sua passerella davanti al Palazzo del Governo. La Locomobile, il cui nome deriva dalla congiunzione di Locomotive e Automobile (dimostrando così anche nel nome la sua prerogativa di costruire sia veicoli a vapore sia a combustione interna), venne fondata nel 1899 a Watertown nel Massachusetts. Fino al 1903 la Locomobile indirizzo la sua produzione verso piccole vetture a vapore, cambiando decisamente indirizzo in quell’anno quando iniziò a costruire lussuose vetture a combustione interna. La Locomobile ebbe grande notorietà dal mondo delle competizioni, grazie anche al successo nella Coppa Gordon Bennet del 1908, offrendo veicoli ricercati e raffinati, dal costo di oltre 10.000 $, tre volte una coetanea Ford Model T. Ancora oggi le Locomobile si fanno ammirare e camminao forte, raggiungendo anche i 130 km/h, anche se come dice Benito Battilani “poi è difficile fermarle”.